
“Episodio grave, da stigmatizzare, ma nessun provvedimento. Resta un giudizio morale assolutamente negativo”. Queste furono le parole di Annamaria Cancellieri, ministro dell’Interno nel governo Monti, che consentirono che non venissero puniti in alcun modo gli agenti di polizia che inscenarono un sit-in sotto l’ufficio di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, pestato a morte da alcuni loro”colleghi”.
Insomma la polizia non si tocca anche se di mezzo c’è “un bambino dolce e tontolone, che baciava la nonna alle spalle chiedendole “come mi sta la giacca di pelle nuova?’”
La polizia per la Cancellieri può anche continuare a premere quella lama psicologica e straziante nel corpo di una madre provata dalla perdita di un figlio.
Che giustizia si potrà avere, c’è da chiedersi sin d’ora, se non si riescono a condannare le “mele marce” che popolano il corpo che ci dovrebbe proteggere e invece, alcune volte, ci aggredisce? Che sensazione della giustizia può avere chi in quella divisa ci crede e la indossa con responsabilità e con senso del dovere… Chi spesso si trova in prima linea disposto anche a mettere a rischio la propria vita in nome di quell'”Arma”?
E proprio mentre la Cancellieri è ministro dell’Interno ritroviamo anche un’altra vicenda buia della nostra storia: la scuola Diaz. Naturalmente la sentenza che arriva è un compromesso che condanna gli esecutori delle violenze, ma non certo tutti i mandanti, sicuramente da ricercare anche in campo politico… Ma chi l’ha fatto?
Su di lei pende un’indagine per abuso d’ufficio della procura di Catania, per fatti risalenti al 2009, quando Cancellieri era commissario del teatro Bellini.
Nel gennaio 2012 il ministro Cancellieri rinnova il contratto settennale (2012-2018) tra Viminale e TELECOM ITALIA per il sistema di controllo a distanza per detenuti ai domiciliari e una serie di servizi elettronici, su cui, però, il 13 settembre 2012 la Corte dei Conti si è pronunciata con parere negativo sulla questione.
Ma, senza tener conto di cio’, Il 26 Settembre 2012, viene nominato alto dirigente del settore Administration, Finance and Control di TELECOM ITALIA il figlio del Ministro, Piergiorgio Peluso,prelevandolo dalla carica di direttore generale della società privata Fondiaria Sai, con incarico di gestire la contabilità dell’azienda. Altre polemiche sono state suscitate dalla notizia secondo cui Peluso avrebbe ricevuto una liquidazione di tre milioni e seicentomila euro per questo incarico di quattordici mesi come direttore della Fondiaria Sai. Peccato che qualche giorno prima aveva appoggiato gli sproloqui della Fornero dicendo che i figli vogliono “il posto fisso vicino a mamma”.
Che cambiamento possiamo aspettarci? Che giustizia sarà? E’ il prezzo da pagare e speriamo che sia uno dei pochi anche se gli italiani dovranno mettersi l’anima in pace ed essere consapevoli che rinnovamento in determinati anfratti del potere non se lo potranno proprio attendere. Sarà fatto un lavoro corretto… ma soltanto secondo la logica politica.
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