17enne non vuole abortire: il compagno la massacra di botte

17enne-incinta-tuttacronacaE’ il Messaggero che racconta la storia di un 17enne massacrata di botte dal compagno di otto anni più grande di lei perchè gli aveva nascosto la gravidanza. Quando l’uomo l’ha scoperta, era troppo tardi per abortire e questo ha scatenato l’ira dell’uomo, che ha iniziato a colpirla violentemente con calci e pugni all’addome: ora rischia di perdere il bambino. La ragazza aveva deciso di mantenere il segreto, che tale è rimasto per quattro mesi,  sia perchè non voleva perdere il compagno, anche se il loro era un amore tormentato. Il compagno, che già in precedenza l’aveva maltrattata, è fuggito e al momento è ricercato. Già da tempo le cose tra i due non andavano bene. Lei, studentessa, appartiene a una famiglia borghese e vive in una strada elegante di Ostia, Roma. Lui lavora come operaio in un albergo di Fiumicino, è figlio di immigrati sudamericani ed è arrivato a Roma a cercare un futuro migliore. L’aggressione è avvenuta nell’appartamento di lei, dopo che la minorenne aveva confessato di essere incinta con la speranza di ricucire il rapporto. La reazione del 25enne è stata però la violenza. Poi, l’uomo se n’è andato lasciandola esanime sul pavimento, dove Chiara è stata trovata dai genitori, pochi minuti dopo. E’ stata soccorso dalla polizia, che l’ha accompagnata all’ospedale Grassi, dove è stata ricoverata in codice giallo e dove rischia di perdere il bambino. Adesso è affidata alle operatrici del Codice rosa, il servizio di assistenza alle donne vittime di violenza, che negli ultimi cento giorni hanno avuto cento richieste di aiuto. E intanto gli uomini del commissariato Lido sono alla caccia dell’uomo che ha ridotto la ragazza in quelle condizioni. Rischia di essere accusato per tentato omicidio.

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Chiara, in coma dopo il pestaggio del fidanzato, inizia a muoversi. “Un miracolo”

chiara-insidioso-monda-tuttacronacaErano i primi giorni di febbraio quando la 19enne Chiara Insidioso Monda veniva ricoverata all’ospedale San Camillo di Roma a seguito di un’aggressione a calci e pugni da parte del fidanzato e convivente. Da allora la giovane si trova in fin di vita, in stato di coma. Il padre Maurizio ha però ora parlato dei progressi che Chiara sta compiendo: “In questi giorni Chiara ha fatto dei movimenti anche insperati. È una sorta di miracolo, nemmeno i medici ci speravano”, ha detto. “Ha mosso le braccia e leggermente le palpebre. Siamo arrivati a 17 giorni quando le speranze erano nulle. Quello che adesso i medici dovranno capire è se si tratta di movimenti meccanici o del cervello. Entro la settimana, o al massimo la prossima, ce lo dirà il risultato della Tac”.

Parla il padre di Chiara, la ragazza picchiata: “Prego Dio che mia figlia muoia”

Chiara Insidioso Monda-tuttacronacaNon ha mai lasciato l’ospedale San Camillo di Roma, dov’è ricoverata in terapia intensiva, il padre di Chiara Insidioso Monda, la 19enne che si trova in stato di coma dopo esser stata selvaggiamente picchiata dal fidanzato 35enne Maurizio Falcioni. Ora il genitore, tramite videomessaggi, è stato intervistato da Domenica Live e ai giornalisti ha detto: “In pratica, io da genitore sto pregando Dio, non per la salvezza, ma perché mia figlia muoia. Non è giusto che continui a vivere così. Spero solo che la giustizia faccia il suo corso”.  E ha continuato: “Chiara anche avendo quei problemi documentati, quando andava a parlare con uno specialista, sembrava lucida e quindi la gente ti poteva dire, ha diciannove anni, decide lei. Lui si è visto passare sotto il braccio questo angelo e ha visto una luce. Chiara lo voleva lasciare, mi ha chiamato il giorno prima dell’aggressione, dicendomi vienimi incontro, sto tornando a casa. Io non ho fatto in tempo ad andarla a prendere, lui l’ha riportata dentro”.  Il padre ha raccontato passo passo il pestaggio “per gelosia”. Lo scorso lunedì, il compagno di Chiara ha scoperto nel suo cellulare i messaggi di un altro e l’ha picchiata. Spiega il padre: “Le ha spaccato il cranio. Il medico che ogni giorno, vive tra la vita e la morte, dice che non ha mai visto una cosa del genere neppure in terribili incidenti stradali”.  Chiara ha cercato di chiedere aiuto ma il compagno glielo ha impedito. “Ha chiamato sua madre, lui le ha tolto il cellulare dalle mani. I vicini hanno raccontato che lui urlava come un matto, poi di lei non hanno più sentito la voce.”  L’aggressore è a Regina Coeli. Gli inquirenti stanno attendendo di capire le condizioni di Chiara per stabilire il capo di imputazione.

Il 35enne che picchia la fidanzata fino a mandarla in coma

violenza-donne-tuttacronacaSono stati i carabinieri di Ostia ad arrestare un muratore romano di 35 anni che, dopo aver pestato a sangue la fidanzata 19enne, ha allertato il 118. Il fatto è accaduto a Vitinia, alla periferia della capitale. L’uomo ha picchiato la giovane con una tale violezna, colpendola anche alla testa, che ora la ragazza ora si trova in coma dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico.

Bimbo di 7 anni muore d’infarto: era appena stato dimesso dall’ospedale

pronto soccorso-tuttacronacaIl piccolo Giordano Coppa, di appena 7 anni, lo scorso sabato era stato accompagnato dai genitori all’ospedale Grassi di Ostia a cauda di forti dolori alla pancia. Il piccolo è stato poi rimandato a casa con una diagnosi di colica addominale ma il bimbo è tornato in pronto soccorso già la sera del giorno successivo. Viste le sue condizioni, che erano apparse subito gravissime, è stato trasferito all’ospedale Bambin Gesù, dove arriva ormai incosciente. Giordano è morto poco dopo, per arresto cardiaco. Tania Mortella, la madre, ha presentato denuncia contro l’ospedale Grassi: si vuole accertare se ci siano state negligenze da parte dei medici che la sera di sabato avevano visitato il bambino e lo avevano dimesso.

Malasanità: attende un’ora e mezza per il parto, il piccolo nasce morto

ospedale_grassi_pronto_soccorso-tuttacronacaUna donna di 30 anni ha presentato una denuncia di malasanità nella quale afferma di aver partorito nello scorso mese di ottobre, nell’ospedale Grassi di Ostia un bambino nato morto. Nella denuncia si legge che la donna, prima di essere trasferita in questa struttura, era stata ricoverata al Sant’Eugenio. Qui, in preda alle doglie, l’avrebbero fatta attendere un’ora e mezza prima di visitarla e accompagnarla in sala parto. La stessa donna chiede si essere trasferita all’ospedale di Ostia. Ora la Procura della Repubblica di Roma ipotizza l’accusa di omicidio colposo. L’indagine, affidata al gruppo di magistrati che fa capo al procuratore aggiunto Leonardo Frisani, si svolgerà ora con l’affidamento di una consulenza per stabilire se i tempi di attesa indicati nella denuncia corrispondano al vero e stabilire così se nella vicenda sussistano fatti penalmente perseguibili.

La mappa dei clan a Roma

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Roma è in mano alle cosche? Il dubbio viene leggendo la mappa apparsa oggi su Il Messaggero che racconta le realtà criminali di diversi quartieri della Capitale. I Fasciani e i Triassi a Ostia, la ‘ndrangheta a Roma nord e San Basilio, i Casamonica a Tor Bella Monaca e all’Appio, il clan Senese a Fiumicino e Ciampino. Roma è “diventata ormai la prima stazione di riciclaggio delle mafie e della ’ndrangheta”. “La situazione della criminalità romana resta invariata, è aumentata però la capacità delle cosche Alvaro-Gallico di investire quantità gigantesche di soldi – spiega Giampiero Ciofredi, nuovo presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione – I numeri parlano chiaro: se fino al 2012 le segnalazioni sospette arrivate alla Banca d’Italia si aggiravano attorno alle 2.200, nei primi tre mesi del 2013, la crescita è stata davvero esponenziale e sono schizzate a 7.800 segnalazioni – continua Cioffredi – Dubbi investimenti che danno il senso reale che Roma è diventata ormai la prima stazione di riciclaggio delle mafie e in particolare il radicamento della ’ndrangheta”.

 

Si suicida boss della mala di Ostia? Chi era Vincenzo Pompei?

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Tutto farebbe pensare a un suicidio per Vincenzo Pompei, personaggio della mala di Ostia, un vero camaleonte accusato di appartenere al crimine organizzato del litorale romano.   Narcotrafficante, ex pugile, abituato alla durezza del carcere, sopravvissuto per oltre vent’anni a guerre fratricide, Vincenzo Pompei è stato trovato morto nella sua cella in Brasile, a Rio de Janeiro dove si era rifugiato dopo aver saputo che sarebbe stato raggiunto dall’ennesimo ordine di carcerazione: stavolta per un residuo di pena da scontare, cinque anni. Si attendeva solo l’estradizione che sarebbe arrivata in tempi brevi. Pompei era un tassello importante per ricostruire le vicende della criminalità organizzata di Ostia. Nel ’93 era finito in manette per un traffico di droga su un veliero, partito dal Brasile con destinazione Fiumicino, che trasportava oltre 250 chili di cocaina. Ora sembra proprio che molti segreti siano stati spezzati e una ricostruzione dei fatti sarà più complessa.

 

“Ammazza che mafia”, Report e la malavita di Ostia

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Dove è la mafia? Non a Roma, ma a Ostia. Per venti anni ha messo le mani su concessioni, videopoker e traffico di cocaina. Il giro è sempre lo stesso e il sistema non cambia. Famiglie, clan ramificazioni che arrivano dall’aeroporto di Fiumicino alle spiagge di Ostia. Lo scorso luglio 51 arresti che hanno posto un freno a le famiglie storiche come i Triassi e i Fasciani, ovvero Don Carmine, uno degli eredi della banda della Magliana, uno dei “boss” di Roma. I fratelli Vito e Vincenzo Triassi, sposati con Felicia e Nunziata Caldarella, figlie di Santo Caldarella (latitante con ordine di cattura firmato Giovanni Falcone), ‘O Monaco, sono i rappresentati a Roma della famiglia di cosa nostra Caruana-Cuntrera-Caldarella.

Un grande risultato quindi quello raggiunto a luglio? No! Tutto poteva essere smontato 10 anni fa. Tutte le informazioni c’erano, compresi i nomi, le famiglie e i luoghi dove il traffico si articolava. Questo è quanto è emerso nella puntata di Report, nel servizio di Paolo Mondani “Ammazza che mafia”. L’intervista in particolare ha riguardato due ex poliziotti della Squadra Mobile di Roma e della Polaria, Gaetano Pascale e Paolo Fierroche facevano parte di un “pool” investigativo che già dieci anni fa arrivò vicino a capire, a comprendere “come girava il fumo” a Ostia. Nel 2003 il pool presenta un’informativa. “Della malavita di Ostia emergeva tutto – spiega Mondani nel servizio – Per esempio il gruppo Cuntrera e il clan Triassi, e i referenti in Brasile e Costarica per il traffico di droga”. Spiega un “insider” durante il servizio: “In realtà il quadro che è uscito fuori dall’ultima operazione era un quadro già presente  nel 2003, era praticamente lo stesso, stesse famiglie, stessi personaggi, stesse  situazioni, stessi traffici”. Le condizioni di indagine per il pool di Pascale sono pessime, mancano i soldi, mancano gli “appoggi”, poi cominciano ad arrivare le informative anonime.

Spiega Pascale: “Nel caso del sottoscritto, ufficiale di polizia giudiziaria, ispettore superiore sostituto  commissario della squadra mobile di Roma, inizia una lenta delegittimazione che poi si  materializza in che termini? Spostamenti interni inspiegabili ed assegnazione d’altre  attività investigative che poco o nulla avevano a che fare con la criminalità sul  territorio di Ostia, per arrivare addirittura a un trasferimento interno dalla sezione  criminalità organizzata, per la quale ero a pieno titolo abilitato addirittura con dure  operazioni speciali sotto copertura in quanto titolato e brevettato per condurre questa  operazione speciale sotto copertura. Bene, vengo trasferito inspiegabilmente,  inspiegabilmente ripeto, alla sezione criminalità extra comunitaria e prostituzione”. Chi bloccò le indagini? “I responsabili – risponde Pascale – sono da ricercare e da individuare tra le schiere di tutti coloro che oggi  sono ai vertici, che sono ancora all’interno e che hanno fatto carriera”.

Poi c’è ci sposta verso un altro mondo, quello della imprenditoria locale, degli stabilimenti, delle concessioni demaniali: “Nelle ultime intercettazioni telefoniche – spiega Paolo Mondani – i mafiosi parlano con gli imprenditori. Mauro Balini, per esempio, presidente del porto di Ostia si sente con un boss ma anche con  personaggi di grande livello. Balini cerca finanziatori per il porto tramite il senatore  Donato Bruno del PDL; ottiene un documento da falsificare tramite il generale  Spaziante, ex vice comandante della Guardia di Finanza. E chiede finanziamenti alla  Unipol tramite lo Studio Tremonti… e di mezzo capita anche il presidente della Consob  Vegas”.

A pranzo con Pjanic, preso d’assalto in ristorante a Casalpalocco

A pranzo con Pjanic, preso d'assalto in ristorante a Casalpalocco -tuttacronaca

La voce si è diffusa alla rapidità della luce e sono stati molti i tifosi, i curiosi e i fotografi che hanno preso d’assalto un noto ristorante del centro residenziale romano, Casalpalocco, che affaccia su Ostia, dove stava pranzando Pjanic. Il giocatore ha accettato di farsi fotografare e ha risposto con disponibilità alle numerose richieste di autografi e ben presto le persone hanno dovuto convenire che il campione è un «Fuoriclasse anche fuori dal campo».

I nostri 7 giorni: a volte ci vorrebbe un po’ di zucchero…

7giorni-tuttacronacaLa verità è che ogni tanto ci vorrebbe un po’ di zucchero. Come cantava Mary Poppins. Per mandare giù la pillola. Perchè di amare ce ne sono state molte questa settimana. Tra quelle che hanno più colpito, la deriva razzista in Facebook, con gli insulti alla Kyenge. Perchè se è vero (e giusto) che ognuno abbia una propria opinione e se gli italiani che si vedono ogni giorno più messi alle strette e strozzati da crisi, tasse e aumento dell’Iva hanno il giusto diritto di chiedere che i politici pensino a loro, è anche vero che a volte, semplicemente, rabbia e frustrazione fanno sbagliare la scelta dei vocaboli. E’ così sottile il confine tra ragione e torto… Del resto non tutti hanno la possibilità di fare come Crozza e mandare le risposte agli attacchi via Rai. Il fatto è che a volte le cose si possono dire anche pacatamente, come ha dimostrato Michelle Bonev ospite di Santoro: in fin dei conti quando cade una bomba non fa molto rumore, la detonazione arriva dopo. E infatti la reazione è stata quella di generare panico e attacchi. Sicuramente, ha fatto molto discutere. Anche se il più discusso della settimana, non c’è dubbio, è stato SuperMario. Non il suo periodo migliore, prima l’infortunio, poi l’influenza, quindi quel prendersela con i giornalisti e rispondere per le rime a chi lo chiama “simbolo anticamorra”. Non c’è uscito bene con la sua irruenza e forse non è neanche più possibile cercare una giustificazione nell’età: perchè a 23 anni non sei un bambino e la vita ti dovrebbe già aver insegnato tante cose. E quello che non si prova sulla propria pelle lo si conosce tramite i media. Ma la palla gira. E Balo resta sempre nel cuore dei tifosi. Che gli perdonano tutto. In cambio di un gol. Chi non trova perdono è Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine: ora sembra si sia trovato un posto per la sua salma, ma quante discussioni si sono succedute in questa settimana, con tanto di assalto al feretro. Perchè 335 vite sono molte, sono troppe. E tuttavia sono solo il culmine: perchè in fin dei conti se l’ex generale si era macchiato di un crimine che definire orribile è poco, in lui si vedeva anche il sistema in cui era immesso. E soprattutto questa settimana, con il 70° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, la memoria fa ancora urlare di dolore. Quelle ferite, quei numeri sulle braccia, non andranno via. C’è da sperare che non tornino. Che il domani sia un po’ più dolce, appunto. E che ci sia sempre un fiore per non dimenticare.

7giorniFiori in vista però sembra non ce ne siano per il popolo italiano: arriva la nuova Legge di Stabilità e sono le spine quelle che saltano all’occhio, con troppe domande inevase. E ovviamente, nuovi scontri, recriminazioni, critiche. Potranno aver da poco votato la fiducia, ma quello che è sempre più palese è che ormai è il popolo a non averne più. Monti si è dimesso da presidente di Scelta Civica (e ha dato il via libera agli attacchi e ai giudizi negativi), Fassina ha minacciato a sua volta di lasciare la sua poltrona. Chi davvero si è alzato è stato sono stati gli italiani, scesi a Roma per manifestare contro quello che non va. Si è riusciti ad evitare il peggio, ma il livello di pericolo era alto. Del resto, quando basta connettersi in un social network per rendersi conto di quanta furia respiriamo ogni giorno, non ci si può attendere molto di diverso. Quello che è difficilmente comprensibile è perchè si voglia distruggere anche quello che resta di positivo: come lo skatepark di Ostia. Sembra quasi che non si voglia più nulla di bello. Meglio poter prendersela con qualcosa o qualcuno. Fosse anche una squadra di calcio che fallisce l’ennesimo obbiettivo: giocatori della Lazio a piedi e la testa di Petkovic che cade. Siamo davvero diventati così cinici? In fin dei conti no. Tant’è che ancora ci appassioniamo, ci preoccupiamo, abbiamo abbastanza buonumore per pensare anche ad Halloween e a far fotomontaggi che strappano sorrisi. Questa settimana ci siamo preoccupati per la salute di Battistuta (forse per nulla, ma significa che la memoria l’abbiamo anche per i nostri campioni) e abbiamo dato il bentornato a Maradona. Ma ci siamo concessi anche un po’ di svago con il gossip: perchè ogni tanto la nostra mente dev’essere come una casa in grado di prendere il volo. E portarci ovunque vogliamo. Magari in un luogo dove, tra le altre cose, ci sia anche un po’ di dolcezza…

GOOD NIGH, AND GOOD LUCK!

Incidente di caccia al Parco di Veio: muore un 38enne

cacciatore-ucciso-tuttacronacaI carabinieri di Ostia sono impegnati nelle indagini per la morte di un cacciatore. L’uomo, un 38enne, ha trovato la morte a causa di due colpi di fucile che l’hanno raggiunto al petto questa mattina, all’alba, nel Parco di Veio, in Provincia di Roma. Si tratterebbe di un incidente di caccia e a sparare sarebbe stato un altro cacciatore, un 55enne.

Distrutto lo Skatepark più grande d’Italia.

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Colpito al cuore e distrutto da vandali e ladri il più grande skatepark d’Italia che si trova a via Domenico Baffico a Ostia, sul lungomare laziale, a pochi passi dalla Capitale, che era divenuto un punto di ritrovo per i giovani. Una vita travagliata quella dello skatepark che era iniziata con l’inaugurazione, poi il sequestro da parte del sostituto procuratore e quindi il degrado fino ai furti della macchina del caffé e dei computer nel locale accanto alla pista. La desolazione di William Zanchelli, il fondatore dello skatepark di Ostia è tutta in quelle poche parole: “Sono avvilito e frustrato dall’impotenza di non poter far nulla. Aver fatto tanto per questo territorio ed essere trattato così mi distrugge ogni voglia di ricominciare – conclude Zanchelli – Ho preso contatti con il Comune di Milano per trasferire lì la nostra esperienza ed allestire uno skatepark”. Ora nell’area nascerà una Chiesa, a riprova che uno spazio laico per i giovani non è pensabile… eppure gli skatepark sono una risorsa in tante città del mondo, attirano i ragazzi, anche quelli a rischio e offrono un luogo d’incontro multiculturale dove la competizione spinge anche i giovani a stare alla larga dalla droga. Poi nessun mondo roseo, ma vedere una pedana coperta in legno costata 100mila euro data alle fiamme sembra veramente uno sfregio per tutti quei cittadini che avevano sperato davvero di poter finalmente avere uno spazio per i loro figli. 

Ha “evaso” un centesimo e gli chiedono 155mila euro

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Si può parlare di anomalia o di cartelle “pazze” o dell’ennesimo caso clamoroso che finisce per divenire una notizia allarmante soprattutto se a fronte di una presunta evasione di un centesimo l’Inps chiedere il pagamento di 155mila euro e si rischia anche di bloccare l’attività di una onlus, la Anffas di Ostia, che da vent’anni si occupa della riabilitazione di ragazzi con disabilità intellettiva e/o relazionale. È stato sufficiente quella misera mancanza nel versamento dei contributi del 2009 per far scattare la mega-sanzione e il pignoramento per un totale di 155mila euro nei confronti dell’associazione. Più o meno la stessa somma che sarebbe servita affinché la onlus potesse ristrutturare un immobile confiscato alla mafia e donato dal Comune di Roma per i meriti e i valori espressi dall’associazione. Già nel 2011 l’Anffas era caduta nel mirino del fisco con una cartella misteriosa da 300mila euro, ma il Tribunale di Roma, in seguito ad accertamenti, aveva annullato il provvedimento, ma a distanza di 2 anni arriva una nuova cartella esattoriale che rischia di mettere in ginocchio l’intera onlus, anche perché ora è stato anche emesso il Durc negativo – cioè il Documento unico di regolarità contributiva, il certificato che attesta il rispetto degli obblighi di legge – che blocca automaticamente l’affidamento e il rinnovo di contratti pubblici di servizi di assistenza socio-sanitari, paralizzando l’attività dell’associazione.

10 anni regalati alla mafia!

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La mafia poteva essere sgominata 10 anni fa, ma c’è chi bloccò le indagini. Lo denuncia un ex poliziotto, Piero Ferro, che con altri colleghi era pronto a mettere la parola fine… ma fu fermato!

Pedonalizzazione 2.0: proteste alla pineta di Castelfusano

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La tradizione era la domenica ora invece si ripristina e si raddoppia dalle 8 del mattino di sabato ininterrottamente fino alla domenica a mezzanotte la pineta di Castelfusano, ad Ostia, nel litorale romano viene pedonalizzata. Fu la giunta di destra cinque anni fa a cancellare la tradizionale pedalata o passeggiata domenicale, ma ora le buone abitudini sembrano dimenticate. Tante le proteste e le polemiche, ma soprattutto molte le lacune per la carenza di informazioni date ai cittadini e in particolare agli automobilisti che d’improvviso si sono visti bloccare dai vigili urbani. Tanti gli ingorghi, immenso il caos e la piazza di Castelfusano è diventata un groviglio di auto che forse hanno inquinato maggiormente di quando invece la pedonalizzazione non era prevista.

Uomo nudo in fuga: il paziente che scappa dal reparto di rianimazione

beatrice-lorenzin-tuttacronacaSarebbe fuggito, uscendo senza vestiti e senza che nessuno se ne accorgesse, un paziente ricoverato nel reparto di rianimazione dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia. La notizia era stata riportata da Il Tempo, che aveva parlato di un paziente macedone ricoverato in rianimazione per cirrosi epatica. La notte scorsa, l’uomo sarebbe riuscito a eludere  infermieri e vigilantes all’ingresso per poi recarsi a una Caserma della guardia di Finanza dove ha denunciato presunti maltrattamenti subiti dai sanitari del Grassi. Solo in seguito, quando al nosocomio si sono accorti della sparizione del paziente, il macedone è stato rispedito all’ospedale. Dopo aver appreso il fatto, il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato i Nas all’ospedale Grassi di Ostia per ”accertare i fatti ed eventuali responsabilità” sulla fuga. Come spiega una nota, il Ministro ha inoltre ha chiesto chiarimenti al Commissario per Sanità della regione Lazio, Nicola Zingaretti, al fine di accertare ”se siano state rispettate le norme e le conseguenti procedure applicative che riguardano la sicurezza e la tutela dei pazienti in particolare nelle strutture e nei reparti ad alta intensità di cura”.

Burrasca a Ostia, il litorale romano dà spettacolo

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Le onde si sono innalzate sino a 3 metri, con le raffiche di vento che sono arrivate anche a 30 nodi. Questo è stato il primo fuori programma che ha regalato al litorale romano davvero uno spettacolo incredibile. Il forte vento di libeccio, con sventolate che girano anche a maestrale, spazzano la spiaggia destando ammirazione e curiosità tra i turisti. Al porto di Ostia e lungo il porto-canale di Fiumicino sono stati serrati gli ormeggi delle imbarcazioni. Vietate le operazioni di carico e scarico di carburante dalle petroliere ai terminali petroliferi.  Gli amanti del surf fortunatamente hanno desistito, troppo pericoloso mettere le tavole in acqua, meglio godersi lo spettacolo dalla riva.

Manichini insanguinati per protesta contro la Kyenge!

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 Stamattina il Ministro Kienge è alla Moschea di Roma, ma già è iniziata  la protesta  in vista della sua  partecipazione  a un dibattito a Ostia, previsto per oggi  alle 18.30,  Questa mattina,  infatti sono stati appesi sul cancello di un municipio della capitale  alcuni manichini insanguinati. L’ atto poi è stato rivendicato da Forza Nuova:

«Il nostro gesto dimostrativo vuole rappresentare agli italiani il pericolo in cui si troveranno i cittadini se venisse applicato lo Ius Soli. Le sue parole traboccano di razzismo nei confronti della cultura europea»

Sul litorale romano, va in scena la Sagra della tellina

festa-telline-ostia-tuttacronacaDa giovedì 29 agosto a domenica primo settembre c’è un appuntamento che tutti gli estimatori delle telline non possono perdersi. Si sta infatti lavorando in queste ore per ultimare la Sagra dedicata al mollusco che quest’anno è stato “raccolto” in grandi quantità, come non accadeva da tempo. Si può quindi ufficialmente dichiarare che “A Ostia torna la tellina”. La manifestazione che si tiene al Borghetto dei Pescatori quest’anno compie 50 anni e per l’occasione si sono organizzati quattro giorni con intrattenimento, incontri con i pescatori e, immancabili, gli spaghetti con le telline. Per tutto il lungo week-end, dalle 13 fino a sera, verranno distribuiti circa 12 quintali di pasta conditi con olio, aglio, peperoncino e 10 quintali di telline provenienti esclusivamente, spiegano i pescatori, dal litorale romano. Il presidente del Comitato di quartiere del Borghetto dei Pescatori, Rinaldo De Fazio, ha dichiarato: “Un bel regalo. Il mare ci ha regalato una quantità di telline come non succedeva da anni. E’ positivo per noi, per la tradizione locale di Ostia ma anche perché significa che le condizioni del mare stanno migliorando. Il mollusco si trova solo dove l’acqua è pulita. L’idea che la tellina torni nei nostri mari in occasione del cinquantennale della Sagra è il miglior incentivo alla pesca che la natura ci potesse regalare, soprattutto in tempi così difficili”. E ha aggiunto: “Nei 4 giorni verranno distribuiti 6mila piatti. Un’altra novità quest’anno è che verranno cucinati da cuochi professionisti che affiancheranno i cuochi storici del Borghetto dei pescatori. Oltre alle telline ci saranno balli e intrattenimento”.

Le ostie usate dal Papa sono state fatte da una carcerata!

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Papa Francesco sta veramente rivoluzionando la Chiesa? Per il momento almeno nelle messe che celebra la mattina presto nella residenza di Santa Marta, una piccola rivoluzione c’è stata. Il pontefice infatti ha usato anche le ostie che gli ha regalato una carcerata rinchiusa in Argentina, alla quale il pontefice ha scritto per ringraziarla del dono e assicurargli che la tiene presente nelle sue preghiere. Ma nel messaggio c’è anche questa frase:mi dà sicurezza sapere che prega per me.

Il mare sporco, le ultime rilevazioni di Goletta Verde

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Il problema verrebbe dalle fognature e in questa estate 2013 il fenomeno è peggiorato rispetto all’anno precedente come rilevato da Goletta Verde. Le regioni con maggiori problemi sono Lazio, Puglia, Calabria e Campania. Ma il mare sporco a cosa è dovuto? Alla maldepurazione come accertato da 130 campioni risultati inquinati dalla presenza di scarichi fognari non depurati. Stando a questi dati l’inquinamento riguarderebbe 1 punto ogni 57 km contro i 62km dell’anno precedente. Alcuni esempi sono:

In Liguria risultano “fortemente inquinati”, secondo definizione di Legambiente: Bordighera, Imperia, Ceriale e anche Rapallo. Inquinato anche il mare a La Spezia.

In Toscana hanno la bandierina rossa il mare di Marina di Ronchi, vicino Massa. Le altre località sono invece entro i limiti.

Male il Lazio: fortemente inquinati Montalto di Castro, il mare dalle parti di Cerveteri, peggio ancora se ci si avvicina a Roma: bandierina rossa a Castelfusano, a Ostia, ad Anzio, a Nettuno.

In Campania male Castel Volturno, Pozzuoli, Napoli.

Ostia non è una spiaggia per diversamente abili!

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Lo denuncia Raffaella Congiu, una cittadina di Ostia, costretta da anni su una sedia a rotelle, che quotidianamente si trova a dover affrontare barriere, scalini, passerelle troppo corte, bagni e docce impraticabili per chi, come lei, è un diversamente abile. Di fatto la spiaggia non può accogliere questi cittadini che devono avvalersi di un accompagnatore per poter fare un bagno o semplicemente mettersi in spiaggia a trascorrere qualche ora di relax. Gli stabilimenti che hanno rimosso le barriere architettoniche sono pochissimi e rari, per il resto tutto sembra essere studiato per creare intralcio a chi vive su una sedia a rotelle. Eppure come la stessa Congiu afferma: Sono autonoma nella mia vita quotidiana e non capisco perché non posso venire a fare il bagno da sola“… Cosa si aspetta per intervenire e rendere il mare patrimonio di tutti i cittadini, anche quelli con difficoltà motorie?

D’altra parte non è la prima volta che Raffaella Congiu si lamenta per i diritti negati ai disabili. Nel video che vi proponiamo la donna lamentava di non poter uscire di casa per le buche in strada.

 

Pedofilo bacia sulla bocca bimbo di 4 anni. Linciaggio della folla.

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Ieri mattina, sul litorale romano di Ostia, intorno alle 11.30, un anziano di 72 anni, M. I., si è avvicinato con una scusa a un bimbo di 4 anni  che stava passeggiando con il nonno sul marciapiede in via Carlo Greco.  Dopo gli usuali complimenti per il bell’aspetto del bambino, l’anziano ha chiesto al nonno se poteva baciarlo. Il nonno ha risposto con un fermo “no” e a quel punto il 72enne si è chinato sul bambino e lo ha baciato sulla bocca. Sono state le grida del nonno a richiamare l’attenzione dei passanti che immediatamente sono corsi in aiuto. Quando è arrivata la polizia, il 72enne stava per essere linciato e non è stato facile sottrarlo alla folla inferocita. Al commissariato l’anziano originario di Catanzaro ha confessato di essere attratto dai minori. E’ stato arrestato per violenza sessuale aggravata dal fatto che il minore avesse meno di 14 anni.

Matrimonio in spiaggia ad Ostia: arriva il fatidico “sì”!

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C’è chi il mare lo ha nel cuore e vuole sentire il rumore di sottofondo delle onde anche quando pronuncia il fatidico “sì”. Ostia lo coltiva da anni questo sogno: dare la possibilità alle coppie che ne fanno richiesta di poter celebrare il proprio matrimonio in spiaggia.

Ieri il consiglio del X Municipio ha votato all’unanimità un ordine del giorno che avvia le procedure per creare una «casa comunale» sulla spiaggia. «Dare mandato agli uffici, di concerto con le commissioni competenti di procedere alla verifica di fattibilità giuridica ed economica per consentire la celebrazione dei matrimoni sulla spiaggia pubblica comunale» si legge nel documento che porta la firma del consigliere del Pdl Cristiano Rasi e di quello di Fratelli d’Italia Salvatore Colloca.

Il matrimonio in spiaggia può diventare un vero e proprio business per il litorale romano… Cin Cin a tutti coloro che si sposeranno con la sabbia sotto i piedi!

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Scritta nei cieli di Ostia: “Mina ti amoooo… Riki”

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Una strana scritta è comparsa in questa mattinata sul litorale romano di Ostia. Un piccolo velivolo in cielo infatti  ha volato sulle spiagge affollate di turisti trascinando fra le nuvole la scritta “Mina ti amoooo… Riki”. Non si sa chi fosse la fortunata, ma certo che l’episodio non è passato inosservato e ha lasciato i bagnanti col naso all’insù!

Tentato sequestro all’aeroporto di Fiumicino

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Probabilmente era uno squilibrato il 30enne centrafricano che oggi ha tentato di rapire un bambino di due anni all’aeroporto di Fiumicino. Il bimbo, era il figlio di una coppia di americani che stava per imbarcarsi su un volo per Philadelphia. Il 30enne è stato però prontamente fermato dagli agenti della  “Squadra laser” della polizia di frontiera. Ora è stato ricoverato all’ospedale “Grassi” di Ostia e viene piantonato, si cercherà di capire nelle prossime ore le motivazioni che hanno spinto l’uomo a tentare un sequestro.

20enne colpita da infarto mentre faceva il bagno

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Ha appena 20 anni la ragazza rumena che è stata trasportata d’urgenza all’ospedale  Grassi di Ostia in codice rosso per un arresto cardiaco. La giovane stava facendo il bagno alla spiaggia libera di Torvaianica, al Paloma Beach quando i suoi amici si sono accorti del malore e hanno lanciato l’allarme. Prima di buttarsi in acqua la ragazza avrebbe bevuto una bibita ghiacciata che potrebbe essere stata una delle cause del malore.

 

Mega rissa a Ostia!

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La scorsa notte, circa all’una, la Questura di Roma è dovuta intervenire per placare una rissa tra una ventina di ragazzi, alcuni con spranghe e bottiglie di vetro,  in via Rodolfo Grimaldi Costa, ad Ostia, località a pochi chilometri da Roma. Tre i feriti, tutti 19enni italiani che sono stati medicati all’ospedale e poi tratti in arresto per rissa aggravata. L’ennesima violenza che mostra come le nostre città non siano sicure. Una rissa che avrebbe potuto concludersi in ben altro modo se non fossero prontamente intervenute le pattuglie della polizia.

 

Mario Broccolo, l’assassino di Alessandra aveva già ucciso

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Nel 1990 era stato condannato a 18 anni per un omicidio volontario, poi era anche stato condannato per un omicidio colposo. Questo il “cv” di Mario Broccolo, il cinquantenne che oggi è stato fermato e dopo un lungo interrogatorio ha confessato l’omicidio di Alessandra, la 30enne uccisa a Dragona una settimana fa. L’uomo era un disoccupato con lavori saltuari e si dedicava spesso alla pittura. Come mai un uomo condannato due volte era in libertà?

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“L’ho uccisa io”, confessa l’assassino di Alessandra Iacullo.

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Mario Broccolo, 50 anni, è conosciuto alle forze dell’ordine. Già in passato aveva avuto precedenti per molestie, ora ha è reo confesso per l’omicidio di Alessandra. L’ennesimo uomo che uccide una donna perché talmente fragile che non può sopportare che la relazione sia finita. E la fragilità in questi casi non è una scusante, ma un aggravante per chi non riesce a considerare una donna al di fuori di  un oggetto da possedere. Non si uccide per troppo amore, ma solo per troppo poco. Solo per paura di perdere una persona, solo per il terrore di non essere accettati.  Gli inquirenti hanno accertato che l’uomo, che era malvisto dai parenti della vittima perché violento, avrebbe voluto riallacciare con Alessandra la storia terminata qualche tempo fa. A incastrarlo sarebbero stati alcuni tabulati telefonici. I due non avevano una relazione stabile, ma l’uomo era gelosissimo di Alessandra e dopo aver consumato con lei un aperitivo in un bar, i due si sarebbero allontanati e poi sarebbe avvenuta la lite e le coltellate.

Alessandra Iacullo è stata uccisa da un uomo?

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Dopo che per giorni si era parlato di una donna dietro all’omicidio di Alessandra Iacullo ora sembra arrivare la smentita: è stato fermato un 50enne italiano con il quale la ragazza avrebbe avuto una relazione qualche tempo fa. Avrebbe così un volto l’assassino di Alessandra, l’ennesima vittima di un femminicidio.

Tra poche ore conosceremo il nome dell’assassina di Alessandra?

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Il cerchio si stringe sempre più e sta per incastrare senza dubbio una persona che  Alessandra Iacullo, la trentenne massacrata a coltellate e morta per dissanguamento giovedì notte, in una via isolata di Dragona, conosceva bene.  Alessandra ha lottato per difendersi quando ha capito le intenzioni dell’assassina, ne sono prova le coltellate rinvenute sugli avambracci. E proprio quella difesa forse condurrà al nome della donna che l’ha uccisa, perché sotto le unghie di Alessandra sono state raccolte tracce biologiche, che potrebbero rivelarsi preziose per risalire al dna dell’assassino. Gli inquirenti ormai credono che a breve il giallo di Ostia possa essere risolto.

 Intanto la polizia ha rintracciato anche la sessantenne, l’amica di Alessandra incontrata su Facebook e con la quale la 30enne aveva un rapporto molto particolare. Insieme a lei e al marito aveva viaggiato molto (a spese della coppia), da Sharm a Barcellona. Questa amicizia non era condivisa dalla madre della giovane, ma Alessandra continuava a voler frequentare la coppia e in particolare la donna.

 Intanto si raggiunti a capire la morte di Alessandra: dissanguamento, probabilmente la quantità maggiore di sangue è stata persa dalle ferite riportate alla giugulare dove la giovane era stata raggiunta da 2 profonde coltellate.
  

E’ stato interrogato anche l’uomo, anche lui molto più grande di lei, con il quale un anno fa la 30enne aveva avuto una relazione poi troncata. L’uomo è conosciuto come “Mariuccio” a Dragona e ha un passato da detenuto   per un omicidio e per spaccio di stupefacenti. Ma quell’uomo ha numerosi testimoni che giurano di averlo visto all’ora dell’omicidio in un bar della zona, tranquillamente seduto a bere. Quindi gli investigatori hanno escluso che l’autore del delitto possa essere lui e lo hanno rilasciato, anche perché dalla profondità delle coltellate si evince che probabilmente il coltello era tenuto in mano da una mano femminile.  

Un aiuto rilevante all’identificazione della donna che ha ucciso Alessandra nelle prossime ore verrà sicuramente dai tabulati dei due telefonini della vittima che sono stati ritrovati nella sua borsa.

Alessandra Iacullo: una mano femminile dietro la sua morte?

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Alessandra Iacullo, uccisa giovedì sera a Ostia con delle coltellate a collo, labbra, guance e braccia, potrebbe essere morta per opera di una donna. Lo dicono i medici che hanno eseguito l’autopsia, secondo i quali i tagli trovati sul corpo della 30enne sono opera di una mano femminile. La ragazza, che ha cercato di difendersi, ha graffiato il suo assassino (o assassina), offrendo così agli inquirenti la possibilità di analizzare frammenti di pelle estratti da sotto le sue unghie. Gli stessi inquirenti, intanto, stanno esaminando i tabulati del traffico telefonico delle ultime ore di vita di Alessandra: chi l’ha incontrata e uccisa, infatti,  l’aveva probabilmente contattata telefonicamente poco prima. Non solo, nel mirino investigativo c’è il rapporto tra la giovane e un’altra donna con la quale la vittima potrebbe aver avuto un litigio prima di essere colpita. Ma non si esclude neppure che possa invece essere stato un uomo, ingelosito o infastidito dalla relazione, ad aver colpito la ragazza. La dinamica ancora resta confusa, ma la relazione sembra essere un perno centrale nelle indagini tanto che sono al vaglio alcuni messaggi affettuosi che Alessandra avrebbe scambiato, su Facebook e con il telefonino, con una donna 60enne, già interrogata. Essendo ancora nell’ambito dell’ipotesi, la polizia continua a vagliare tutte le piste, continua a scavare nell’ambiente frequentato dalla vittima ed ha già sottoposto ad interrogatorio una trentina di persone.

L’ultima volta di Taricone! Video inedito.

Pietro-Taricone-L'importanza di piacere ai gatti-tuttacronaca

Sguardo sincero, portamento elegante e un sorriso radioso, sono queste le ultime immagini di Pietro Taricone immortalate da un cortometraggio in cui è apparso per pochi minuti. Il titolo è “L’importanza di piacere ai gatti”, ed è l’ultima interpretazione del “Guerriero” prima della tragica morte.
Il filmato è stato proiettato in una delle sale del multiplex Cineland di Ostia. L’evento, celebrato alla presenza della regista e sceneggiatrice Claudia Nannuzzi, figlia e nipote d’arte alla sua opera prima, ha strappato applausi a scena aperta e un moto di commozione.
“Lui, come pure la moglie Kasia, era un mio carissimi amico – racconta Claudia Nannuzzi – Aveva appena finito di girare la miniserie Baciata dall’amore ed ha accettato di buon grado di prendere parte al mio corto. Era la figura maschile che cercavo giovane e seducente al tempo stesso, ed ha aderito come sempre con entusiasmo e impegno al personaggio. Rivederlo sul grande schermo, dopo il montaggio e dopo la lunga gestazione del film, ha suscitato anche in me come al pubblico una grande emozione, una commozione forte. È un ricordo bellissimo, anche se mi procura disagio il pensiero che lui non ci sia più e continui a sorridere dalle scene che ho ripreso”.
Il corto racconta in chiave ironica i tradimenti coniugali e riporta alla mente le immagini di un uomo molto amato del mondo dello spettacolo.

Rapina in villa a Castelfusano, Roma. Picchiati i genitori davanti ai figli.

 

I vicini spaventati dalle urla hanno chiamato il 113. I poliziotti arrivati sul posto hanno sparato colpi in aria per allontanare i malviventi che si sono dati alla fuga.Thief

Un passo nel vuoto. L’ascensore non è al piano, lui precipita. Morte a Ostia

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