
“I manifestanti del Coisp non rappresentano la polizia: ho dato mandato al capo vicario della polizia Alessandro Marangoni di valutare se il comportamento di quegli agenti sia stato offensivo al decoro della divisa che indossano”. Dalle pagine della Repubblica, oggi il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri torna a criticare la manifestazione di ieri del sindacato Coisp sotto le finestre del municipio di Ferrara, dove lavora Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, per la cui morte cono stati condannati per omicidio colposo quattro agenti di polizia.
Secondo il ministro “bisogna però vedere cosa hanno fatto, cosa hanno detto, qual è stato il loro comportamento. Dobbiamo approfondire la cosa, non possiamo certo limitarci a dare giudizi sommari. Il capo vicario della polizia dovrà riferirmi l’esito del suo accertamento, poi ci ragioneremo”.
La Cancellieri spiega: “Ho il massimo rispetto delle manifestazioni sindacali, sono sacre. Per quanto riguarda l’episodio in questione però lo condanno assolutamente dal punto di vista morale, per la mancanza di sensibilità nei confronti di una madre che piange il figlio morto”.
Il ministro bolla l’episodio come “grave ed è gravissimo che i manifestanti si siano girati dall’altra parte quando la madre di Federico ha mostrato loro la foto del figlio”. La Cancellieri conclude: “Le sentenze della magistratura vanno sempre rispettate, in particolare da chi fa parte della polizia”.
Il Coisp ribadisce di “aver chiesto la piazza principale di Ferrara una settimana fa a sindaco, questore e prefetto: “Non l’avremmo mai fatta lì se avessi saputo anche lontanamente che ci lavorava lei. Abbiamo poi mandato a dire ‘signora ci scusi’ tramite un’altra persona, l’abbiamo detto tramite questore e prefetto, ma non ha voluto parlarmi”. Maccari nega anche che il gruppo abbia voltato le spalle a Patrizia Moretti.
La madre di Federico, che si dice anche umanamente confortata dai molti messaggi che le sono giunti, a cominciare dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ribatte tuttavia: “Sanno benissimo che lavoro lì. Ed era una manifestazione nei confronti delle istituzioni che mi hanno sempre sostenuta”.
“Stanno usando il nome di mio figlio per cercare notorietà, celebrità. Se è così l’hanno avuta, adesso basta, mi lascino in pace e lascino in pace la memoria di mio figlio. Non so che cosa vogliono dimostrare, non so che cosa cerchino da noi. Non ho nessuna voglia di parlare con loro”.
Fabio Anselmo, avvocato della madre di Federico Aldrovandi, ha querelato per diffamazione il segretario del Coisp, Franco Maccari, e il senatore Alberto Balboni. Per Anselmo è intollerabile l’accusa alla madre di aver mostrato ieri una foto del figlio morto modificata.
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