Armi siriane a Gioia Tauro e scoppia la polemica!

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Prima erano solo voci, poi sono diventate certezze e quindi si sono sollevate le polemiche dopo la conferma ufficiale da parte del ministro degli Esteri Emma Bonino: le armi chimiche verranno distrutte nel porto di Gioia Tauro.

Così il il segretario regionale del Sindacato dei lavoratori portuali (Sul) della Calabria, Carmelo Cozza, chiama in causa tutti gli enti preposti e chiede di fare chiarezza.

“Le ultime notizie a disposizione – afferma il sindacato – raccontano sempre più insistentemente che le armi chimiche provenienti dalla Siria e depositate in circa 1500 container sulla nave danese Ark Futura transiteranno per il terminal di Gioia Tauro per essere trasbordate successivamente sulla nave americana Cape Ray”
“Quello che ci preoccupa – aggiunge – rispetto a tali notizie è soprattutto il silenzio istituzionale da parte di tutti gli enti preposti. A cominciare dalla Regione Calabria passando per l’Autorità Portuale e la Capitaneria di Porto di Gioia Tauro per finire al gestore del terminal, Medcenter Container Terminal Spa. Nessuna posizione di merito o di distinguo rispetto ad una problematica che se si realizzerà avrà un fortissimo impatto sulla sicurezza dei lavoratori, nell’eventualità di possibili danni a tali contenitori durante la movimentazione, nonchè sulla sicurezza del terminal intesa come attività di Security. 1500 contenitori di tale pericolosità da vigilare e monitorare richiederanno misure straordinarie trattandosi di sicurezza internazionale”.
“Pertanto – conclude Cozza – abbiamo richiesto un urgente incontro di merito alla Capitaneria di Porto, all’Autorità Portuale di Gioia Tauro e contestualmente al terminalista Medcenter Container Terminal Spa al fine di avere le necessarie informazioni sulla vicenda che ha necessità di essere affrontata con tempestività, competenza e risolutezza considerata l’estrema pericolosità delle sostanze trasportate”.

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I 6 ragazzi rinchiusi in una stanza, un disabile e 4 minorenni

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Non si sa da quanto tempo erano rinchiusi e non si conosce il motivo di un tale gesto, ma oggi 6 ragazzi sono stati liberati dai carabinieri di Gioia Tauro, in Calabria. I 6 erano imprigionati in una stanza di un campo rom che è composto da sette palazzine.  La scoperta è stata del tutto causale, i carabinieri erano nel campo rom infatti alla ricerca del bottino di una rapina e si sono trovati di fronte una porta chiusa che hanno aperto: all’interno i 6 ragazzi, di cui uno disabile e 4 minorenni. I ragazzi, fatti uscire dalla stanza avevano problemi motori  e insofferenza alla luce, tutti sintomi che fanno supporre che si trovassero all’interno di quella “prigione” da molto tempo. La nonna dei bambini, Fiorina Amato, 60 anni, invece  ha detto che si erano nascosti nella stanza di loro volontà per sfuggire ai controlli dei carabinieri.

 

Attenti al succo d’arancia! Sequestrate 510 tonnellate di succhi

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Nell’ambito di un’indagine contro la contraffazione del succo di arancia nazionale,   il personale del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Nucleo Agroalimentare Forestale (NAF) di Roma del Corpo forestale dello Stato, ha sequestrato 510 tonnellate di concentrati di succhi di frutta, stoccati all’interno di un’azienda operante nella Piana di Gioia Tauro, avente un volume di affari medio annuo di oltre 10 milioni di euro. Quest’operazione ha una rilevanza particolare se si tiene conto che  la Calabria ricopre un ruolo strategico per la coltivazione di agrumi e per la successiva trasformazione e commercializzazione nel panorama economico nazionale ed internazionale dei succhi e derivati.

 Sono state sequestrate circa 60 tonnellate di concentrato di succo d’arancia e di derivati dalla polpa di arancia (cellule di arancia) di origine estera che, senza subire trasformazioni sostanziali, venivano riesportati come prodotto di origine italiana. Inoltre nei locali dell’azienda sono state rinvenute circa 450 tonnellate di concentrati di succhi di frutta, prive di chiare indicazioni sul contenuto, in pessime condizioni di conservazione a causa del mancato stoccaggio nelle apposite celle frigorifere e, per la maggior parte, lasciate all’aperto, esposte agli agenti atmosferici.

Ordigno davanti a sexy shop ,arrestato un 26enne

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Gli agenti del  Commissariato di Gioia Tauro hanno arrestato Salvatore Infantino, 26 anni, già noto alle forze dell’ordine, per porto e detenzione illegale di ordigno esplosivo e danneggiamento aggravato. Il giovane ha piazzato un ordigno davanti a un sexy shop, distruggendolo e rendendo inagibile lo stabile. L’individuazione di Infantino è stata possibile attraverso le telecamere di sorveglianza.

 

Trema l’Italia prima Macerata e dopo pochi minuti Gioia Tauro

Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.4 è avvenuto alle ore 19:11:09 nel distretto sismico di Macerata e in particolare ha interessato i comuni in provincia di Ancona quali: Castelbellino, Castelplanio,Cupramontana, Maiolati Spontini, Mergo, Monte Roberto, Poggio San Marcello, Rosora, San Paolo di Jesi, Serra San Quirico, Staffolo. In provincia di Macerata sono stati, invece interessati i comuni di Poggio San Vicino e Apiro.

Pochi minuti più tardi un terremoto di magnitudo(Ml) 2.6 è avvenuto alle ore 19:22:57 nella Piana di Gioia Tauro a una profondità di 10,3 km e ha interessato anche i comuni di Rizziconi, Rosarno, San Ferdinando, Nicotera. 

 

Speronato e ucciso a Gioia Tauro

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Il 37enne  Arcangelo Pelaia, è stato probabilmente prima speronato, nelle strade di Gioia Tauro, mentre si trovava a bordo della sua Fiat Panda e poi dall’altra auto sono partiti diversi colpi che non hanno lasciato scampo all’uomo, già noto alle forze dell’ordine. Sul luogo dell’assassinio è giunto il procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo.

 

Sequestrata coca nel Porto di Gioia Tauro

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La quadra mobile di Reggio Calabria, insieme all’Agenzia delle Dogane con il coordinamento della Dda reggina e della Procura di Palmi, ha proceduto al sequestro di un carico di 190 kg di cocaina nascosti in un container in transito, sbarcato nel porto di Gioia Tauro dalla nave Bellavia. L’operazione è stata resa possibile da riscontri documentali e controlli che hanno portato a individuare la droga. La sostanza, divisa in 148 panetti, era stata nascosta in sacchi di juta e plastica confusi con altri contenenti caffè.

Spari a Gioia Tauro… Muore proprietario terriero!

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Un proprietario terriero, Livio Musco, di 74 anni, è stato ucciso nel suo studio, nel palazzo di famiglia, a Gioia Tauro. L’uomo, vedovo, padre di tre figli, è stato raggiunto da due colpi di pistola di piccolo calibro, forse una 6.35, al volto ed al collo. Le indagini sono condotte dai carabinieri che non escludono che la vittima potesse conoscere il suo assassino. Sulla porta dello studio, infatti, non sono stati trovati segni di effrazione.

I decreti dell’ultima ora… per sistemare amici, conoscenti e casta?

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E’ un governo tecnico specializzato in decreti dell’ultima ora. Nonostante sia ormai esangue l’esecutivo Monti non smette di dispensare ed erogare soldi! Dopo il decreto di dicembre che innalzava le tasse aeroportuali, ora arriva quello del ministro Corrado Passera, con 80 milioni di euro che entreranno nelle casse di alcune Autorità Portuali. Ma se pensate veramente che sia l’ultimo scandalo, vi sbagliate, perché non più tardi di dicembre scorso la bagarre era scoppiata sull’assegnazione di 100 milioni per lo sviluppo del Porto offshore di Venezia. Ora invece la “torta” spetta a Genova, Savona, Civitavecchia, Gioia Tauro e Cagliari. Naturalmente sia a Venezia sia nel recente caso nessuna strategia è alla base dell’erogazione e non vi è stata nessuna spiegazione a correlare l’urgenza del decreto.

Gioia Tauro (Calabria) – Ritrovata droga in un furgone

La guardia di finanza e funzionari dell’Agenzia delle Dogane/Svad e dell’Ufficio centrale antifrode hanno sequestrato 195 kg di cocaina. La droga era stipata in due container in transito nel porto di Gioia Tauro provenienti dal Brasile. La droga era destinata al mercato italiano ed europeo sotto le direttive della ‘ndrangheta. Per gli investigatori, il Brasile sta assumendo un ruolo preminente nelle rotte della cocaina.

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