Le parole Galliani con cui si chiude il caso Honda!

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Parole dette a tavola, in un noto ristorante di Milano, dove Galliani si è seduto insieme ai dirigenti dell’Ajax affermando: “Ora possiamo togliere il segreto: Honda ha firmato il contratto con noi, e dal 3 gennaio sarà un giocatore del Milan”.

Quello con Honda è stato un lunghissimo flirt, in una trattativa cominciata quest’estate e conclusasi solo adesso per i ripetuti no del Cska Mosca a liberarsi del giapponese, a prezzi ragionevoli. Honda sbarca a Milano a parametro zero, e avrà la maglia numero 10. “Difficile dire se giocherà già il 6 gennaio – spiega l’a.d. rossonero, Galliani -: di certo c’è che indosserà la maglia numero dieci”. Galliani prosegue “Siamo ancora più carichi dopo l’incontro con il presidente Berlusconi. Ho trovato i ragazzi belli carichi”. E poi svela: “Il presidente ha caricato come sempre molto bene la squadra. L’ho sentito poco fa e voleva sapere come stanno i ragazzi”.

Galliani è anche entusiasta di Kakà. “Lui è decisivo, ricordo che al Mondiale, in Germania, sono andato a vedere tutte le partite del Brasile e ricordo che rinnovò il contratto in un hotel tedesco”. “Dal 1988 ad oggi, da quando abbiamo iniziato a fare la Coppa dei Campioni, abbiamo vinto 13 trofei internazionali, più di tutti. Siamo primi anche come trionfi in Champions davanti al Barcellona, questi sono numeri importanti che dovrebbero rassicurare tutti. Ora dobbiamo andare avanti ed entrare tra le prime squadre europee, vogliamo continuare il sogno nostro e dei nostri tifosi”. Stasera tornerà El Shaarawy: “Sono contento che torni, l’importante è che il Milan si qualifichi e non l’uomo-qualificazione. Balotelli? Dovrà acquisire maggiore continuità di rendimento, ma ha dei picchi elevatissimi e ne siamo contenti”.

Quanto mi manchi! Allegri e le assenze del Milan

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Siamo all’inizio del Campionato e degli impegni di Champions, siamo alla fine di settembre con un calendario impegnativo e il Milan ha iniziato decisamente male questa stagione, complice anche la sfortuna che ha decimato la squadra, senza parlare degli attacchi d’ira di Balotelli. Gli infortunati che mancano di più ad Allegri sono  De Sciglio, El Shaarawy, Montolivo, ma all’appello mancano anche Bonera, Pazzini e Gabriel. Forse però per la trasferta di Amsterdam dove il Milan dovrà giocare per la Champions contro l’Ajax il 1 ottobre ci potrebbero essere davvero delle novità interessanti. Sembrano infatti imminenti i recuperi di  Stephan El Shaarawy e Riccardo Montolivo e tutto fa sperare, per i tifosi rossoneri, che il Milan potrà schierare una squadra degna delle aspettative… poi per il risultato ci sarà comunque da sudare.

I nostri 7 giorni: chi sarà il nostro prossimo passeggero?

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Questa settimana abbiamo fatto un viaggio alla ricerca di chiarimenti. Siamo quindi saliti “in carrozza” e, addentrandoci nell’annoso problema dei vaccini, ci siamo posti domande davanti a quelle dichiarazioni che rilasciò il Dr Hilleman nella sua storica intervista. Da una branca della medicina all’altra abbiamo riportato anche il caso del presunto autismo di Lionel Messi e, per stemperare un po’ l’atmosfera, ci siamo interessati anche dello strano caso delle infermiere cinesi un po’ “sui generis”, per poi svelare che era solo l’ennesimo fake. Cavalcando l’onda dell’ironia è tornato anche Crozza a ironizzare sul Cavaliere, così che si sono stemperate anche le 50 sfumature di… Silvio! E mentre il nostro treno attraversava la settimana c’era Maxi Rodrìguez che metteva a segno tre tunnel in 40 secondi, mentre Balotelli dormiva sogni d’oro e Gilardino si tatuava Peppa Pig. Sono molti i “passeggeri” che sono saliti in vettura con noi, che ci hanno seguito in questo viaggio, che ci hanno raccontato i loro punti di vista, che ci hanno ricordato che un’intera montagna di ricordi non uguaglierà mai una piccola speranza e poi la speranza è diventata certezza grazie a un tweet e abbiamo festeggiato il ritorno di Quirico in Italia. C’è invece ancora un tunnel di dubbi davanti a quanti si domandano cosa accadrebbe ai pensionati, agli esodati o ai cassaintegrati se cadesse il governo e c’è chi la sicurezza ormai l’ha avuta e ha detto Bella Ciao alla pensione.

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Il nostro treno ha poi incrociato il set di una commedia all’italiana con Letta in “una notte da sconosciuto”, mentre un giallo è in preparazione: Lavitola ha già scritto la sceneggiatura “I fondi neri del Cavaliere”. D’altra parte anche per i politici sono tempi duri, sempre a combattere la concorrenza di Uomini e Donne, chiamati a movimentare un talk show, ma in ansia per la poltrona. Ma c’è anche chi ha vuoti di memoria e corteggia una donna che poi scopre di aver sposato! C’è anche chi invece un prete non lo trova e alimenta il gossip. Il nostro treno corre veloce fino alla fine del mondo, ma un attimo prima che accada torna indietro… c’è ancora tempo per stupirsi dell’Ufo sui cieli di Vancouver, per danzare sulle scale infinite di Londra, per il Lego che diventa Thriller! Noi siamo ancora in viaggio e cammino… e siamo curiosi di scoprire chi diventerà il nostro prossimo compagno di viaggio!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Balotelli non si sveglia e manca l’incontro con la Kyenge!

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Non suona la sveglia e i cellualri di Mario Balotelli sono staccati così l’attaccante dell’Italia, manca il tanto atteso appuntamento con Cecile Kyenge che ieri ha visitato la nazionale di calcio presso l’hotel Principi di Piemonte. Di certo, Balotelli non ha disertato apposta l’incontro, tanto che nel pomeriggio ha chiamato la Kyenge per scusarsi. Un vero peccato visto che qualche mese fa il ministro dell’integrazione lo aveva designato come un modello per l’Italia che cambia e lo avrebbe voluto usare come testimonial.

L’integrazione deve partire dal calcio secondo la Kyenge! E la cultura?

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«La Nazionale di calcio è un modello di quella che dovrebbe essere l’Italia di domani», così il ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge, a margine dell’incontro con una delegazione degli azzurri in ritiro a Torino dove martedì incontreranno la Repubblica Ceca.

Ci dimentichiamo l’arte, la cultura, le radici profonde di ogni regione italiana in virtù di uno sport che spesso è stato teatro di scandali (basta vedere il calcio scommesse) o di violenze? Vogliamo ancora dare all’estero l’idea di un’Italia a base di pizza, calcio, mafia e mandolino?

L’integrazione deve passare per lo sport e non per una cultura multietnica? E’ questo il modello che dobbiamo avere per l’Italia del futuro? Il calcio dove il razzismo è ancora elevato e dove i giocatori non possono neppure esprimere la propria omosessualità per non essere discriminati? Questa è l’Italia che sogniamo?

«Razzismo? C’è ancora tanto da fare -prosegue il ministro ai microfoni di Sky sport dopo aver incontrato il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, il ct Cesare Prandelli e diversi calciatori tra cui Balotelli, Ogbonna, El Shaarawy e Buffon che ha fatto dono al ministro di una maglia autografata da tutti i calciatori azzurri-. Ho sempre chiamato lo sport per camminare e per lavorare insieme nel percorso di cambiamento culturale contro ogni forma di razzismo e per compiere un percorso di integrazione. Questa squadra, lo sport sono dei terreni utili per camminare insieme».

Il terreno utile dovrebbe essere la possibilità di far esprimere gli italiani del domani in ogni forma, non esaltando come spesso accade su culture basate sul maschilismo e sulla forza fisica, ma su uno scambio culturale. Perché discriminare chi sogna di poter avviarsi a un’attività artistica, politica, imprenditoriale? Il calcio deve essere il punto di partenza? Non può essere la scultura, la letteratura, la medicina…

«C’è ancora tanto da fare ma lo dobbiamo fare tutti, ciascuno per la sua parte di responsabilità. Proprio per questo -prosegue la Kyenge- ringrazio la Federcalcio per il lavoro che sta facendo per controllare e sanzionare comportamenti razzisti. E ringrazio la squadra che porta avanti valori e una formazione contro ogni discriminazione. Per le istituzioni, per le scuole e per altri settori, bisogna aumentare l’informazione e la formazione a livello di Paese e nei diversi luoghi».

 Sicuramente c’è molto da fare, ma prima di tutto bisogna capire che modelli abbiamo e quali sono gli obiettivi.

Il ministro Kyenge ha parlato anche dei calciatori che lasciano il campo perché vittima di insulti. «Non bisogna soltanto guardare al comportamento del giocatore, ma a tutto, al clima in cui gioca, al clima di stress di per sé e di prestazione cui è sottoposto, considerando che non tutti abbiamo lo stesso carattere», sottolinea il ministro per l’Integrazione. «Non è facile per nessuno – conclude Kyenge – lavorare in condizioni di difficoltà, di attacchi e questo succede anche per i giocatori. In Parlamento spetta alle istituzioni andare avanti: ognuno di noi deve portare un contributo nella lotta al razzismo».

In ogni lavoro ci sono delle difficoltà, quante donne vengono discriminate? Non ci sono forme di razzismo oltre al colore della pelle? Non c’è forse bisogno di integrazione anche tra tutte quelle persone che continuano a far indossare veli e a maltrattare le donne, umiliandole e aggredendole? Non esiste il razzismo che porta molte minorenni a essere schiave del sesso da parte dei loro connazionali? Ci dobbiamo preoccupare degli insulti a un giocatore, sicuramente da sanzionare, e non del dramma di milioni di persone che ogni giorno subiscono la violenza di uomini che per “cultura e tradizione” riducono in schiavitù le donne? Da dove partire quindi per l’Italia del domani? Siamo sicuri che il calcio, cioè quel mondo dorato dove c’è chi viaggia in Ferrari, sia il punto di partenza?

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A.A.A. squadra per El Shaarawy cercasi? Il Borussia osserva…

elshaarawy-borussia-milan-tuttacronacaSi era già parlato dell’interesse del Manchester City per Il Faraone ma ora il sito internet 4-4-2.com riporta che anche il Borussia Dortmund avrebbe chiesto informazioni sull’attaccante rossonero scontento della troppa panchina fatta dal suo club. Klopp avrebbe convinto la sua dirigenza a fare un’offerta per El Shaarawy, il cui contratto è in scadenza nel 2018, e che vede aleggiare su di lui lo spettro della panchina. Adriano Galliani ha confermato che l’arrivo di Kakà e Matri impone ad Allegri un cambio di modulo: il Milan tornerà a giocare con il 4-3-1-2, rosa prevista Matri, Balotelli, Pazzini e Robinho. Bisgonerà attendere e vedere quanto l’italo-egiziano punterà i piedi per giocare: a gennaio, tutto è possibile.

Arriva il sì di Kakà: Ricardo torna a vestire la maglia rossonera!

kaka-milan-sì-tuttacronacaSì è conclusa con il sì di Ricardo Kakà la giornata a Madrid di Galliani: il brasiliano, accettata la proposta del Milan, ha firmato un contratto biennale. Dopo quattro stagioni deludenti con i merengues (e con lo spettro di dover stare in panchina a causa dell’arrivo di Gareth Bale) il giocatore si aggregherà alla squadra di Allegri, con referti medici e agonistici che inducono all’ottimismo riguardo alle condizioni di Ricardo. Quei milanisti che hanno atteso l’evento per due estati festeggiano e il mister trova un buon apporto tecnico-tattico. Ora tocca ad Allegri trovare la formula migliore, con Balotelli e il Faraone, se il Faraone tornerà se stesso. L’operazione finanziaria è formidabile: acquistato per 8,5 milioni nel 2003, ceduto al Real per 67,2 milioni nel 2009, rientrato alla base all’ipotetico costo zero.

CLAMOROSO! El Sharaawy sul piatto per far arrivare al Milan Kakà e Ozil?

kaka-milan-galliani-spagna-tuttacronacaDopo la partenza di Boateng e l’arrivo di Matri, Galliani ha un obiettivo ben chiaro: portare sulla panchina rossonera Kakà. Per questo motivo, sfumato l’affare Honda, lanciato l’ultimo assalto a Ricardo, ora è partito per Madrid. E’ stato lui stesso, dalla capitale spagnola, a dichiarare ai microfoni di Milan Channel: “Sono qui a Madrid per Kakà. E’ difficilissimo”. In programma c’è infatti l’incontro con Florentino Perez. Anche Kakà è stato convocato per oggi al Bernabeu. Con la sua cessione, quasi certamente gratuita, il Real avrà una forte minusvalenza, ma risparmierà 30 mln di ingaggio. Alle 19.35, poco dopo l’inizio dell’incontro, l’ipotesi che circola ha del clamoroso: nell’incontro tra le due società si starebbe parlando anche dell’inserimento di Ozil nella trattativa. Per il doppio colpo, il Milan metterebbe sul piatto El Shaarawy (che partirà dalla panchina col Cagliari) e soldi. Al momento, tuttavia,  l’indiscrezione non trova conferme. Poco dopo le 20, i due club riescono infine a raggiungere un accordo: ora manca è la disponibilità del giocatore di abbassarsi sensibilmente l’ingaggio.

Tensione al massimo e tutto pronto per Milan-Psv anche le formazioni!

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Milan-Psv (ore 20.45), formazioni della partita valida per il ritorno dei preliminari di Champions League. 1-1 nella gara d’andata in virtù dei gol di El Shaarawy e Matavz.

Milan (4-3-3): 32 Abbiati, 20 Abate, 17 Zapata, 5 Mexes, 2 De Sciglio, 18 Montolivo, 34 De Jong, 16 Poli, 10 Boateng, 45 Balotelli, 92 El Shaarawy.

(1 Amelia, 21 Constant, 26 Silvestre, 4 Muntari, 23 Nocerino, 37 Petagna, 7 Robinho). All.: Allegri.

Psv Eindhoven (4-3-3): 21 Zoet, 26 Brenet, 5 Bruma, 3 Rekik, 15 Willems, 10 Wijnaldum, 8 Schaars, 6 Maher, 33 Park, 9 Matavz, 22 Depay.

(1 Tyton, 2 Zanka, 13 Arias, 7 Toivonen, 14 Jozefzoon, 19 Bakkali, 11 Locadia). All.: Cocu. Arbitro: Clattenburg (Inghilterra).

Massimiliano Allegri giura di non sentirsi affatto in pericolo. ”Dopo tre anni al Milan, non può bastare un secondo tempo sbagliato per farmi sentire sulla graticola”, sorride l’allenatore due giorni dopo la figuraccia con l’Hellas Verona, ma sa bene che ”giocare la Champions è differente dall’Europa League” e che i prossimi 90 minuti indirizzeranno il futuro, suo e della squadra.

Per questo ha chiesto ai suoi di mettere da parte ogni presunzione contro il Psv Eindhoven (1-1 all’andata una settimana fa) e ”pedalare”, per poi ripartire con almeno un paio di rinforzi, Matri in attacco e Astori in difesa sarebbero l’ideale.

”E’ inutile raccontare chiacchiere, attraverso la partita di stasera passa anche il mercato del Milan”, ha ammesso Allegri, che alla vigilia a Milanello sfoggia serenità e ottimo umore dopo aver messo in riga i suoi giocatori ed essersi parte delle responsabilità per la falsa partenza in campionato.

”Sicuramente ho commesso errori anche io, perché dopo tre anni per la prima volta la squadra è partita con l’atteggiamento sbagliato – ha ammesso alla vigilia del ritorno del playoff di Champions -. Ho ragazzi responsabili, hanno capito che il loro atteggiamento a Verona è stato sbagliato, non deve succedere più. La presunzione è sinonimo di ignoranza, siamo una squadra giovane ma bisogna crescere e in modo veloce, altrimenti si diventa vecchi e non si è combinato nulla. Balotelli? Non mi rivolgo solo a lui, a Verona per lui è stata una partita difficile a livello mentale”.

Il discorso non vale solo per i ventenni, come ha sottolineato Riccardo Montolivo, che forse per la prima volta deve far valere il suo ruolo di capitano nello spogliatoio. Della sconfitta di Verona ”abbiamo iniziato a parlare dal fischio finale – ha raccontato l’erede di Ambrosini – eravamo delusi e arrabbiati con noi stessi, non siamo stati all’altezza della situazione: abbiamo sbagliato tutti, giovani e veterani, io per primo. E’ stata una partita troppo brutta per essere vera, soprattutto per l’atteggiamento. C’è poco da fare proclami, bisogna dimostrare sul campo ciò che sappiamo fare, è l’unica cosa che conta”. In ballo ci sono 30 milioni di euro: con o senza, il futuro prossimo del Milan cambia sensibilmente.

”Ci rendiamo conto di tutto, non siamo scemi – ha chiarito Montolivo -. Sentiamo la responsabilità ma dobbiamo giocare soprattutto per il nostro orgoglio, per dimostrare che non siamo quelli di Verona e per giocare la Champions League. Al di là delle dinamiche economiche e di mercato dobbiamo dimostrare quello che abbiamo dentro”.

L’esperienza in questi casi ”conta e non conta” a sentire Allegri, che medita qualche cambiamento. Muntari o Poli a centrocampo, El Shaarawy o Robinho in attacco sono i dubbi principali dell’allenatore, che è ottimista:

”I ragazzi non tradiranno le aspettative di tutti, mie, della società e dei tifosi. Poi, ci vuole un po’ di fortuna”.

 

Allegri sotto pressione: servono i soldi per rinforzare la squadra

Massimiliano-Allegri-milan-tuttacronacaE’ quasi a un bivio il Milan: la data fatidica è il 28 agosto, quando a San Siro si giocherà l’accesso ai turni di Champions contro il PSV. Una partita che vale tutto, almeno per quanto riguardo il mercato. Senza i soldi che entrerebbero in caso di vittoria infatti, come ricorda la Bocci su La Gazzetta dello Sport, è condannato all’immobilità. La rosa è troppo ampia e contraddistinta da contratti degni di un grande club. La pressione, immancabilmente, è alta. E pesa tanto sulle spalle di Allegri che su quelle di tutta la squadra, in particolar modo sugli elementi più giovani. E le perplessità sono aumentate dopo la sconfitta a Verona. Niang e Petagna dovrebbero essere messi in condizione di maturare mentre pesano gli infortuni di Vergara, Saponara, Bonera. Senza contare che ancora si attende il ritorno di Pazzini, previsto per ottobre dopo che a maggio è stato sottoposto alla pulizia della cartilagine del ginocchio destro. Ad aver funzionato bene a centrocampo è Poli, unico vero acquisto del Milan, a riprova di quanto il mercato influisca su una squadra che aveva e ha necessità di maturare e di essere rinforzata.

Per la sfida di mercoledì, il mister metterà in campo i più esperti, con i rientri di de Jong e De Sciglio e, probabilmente, l’appena ritrovato Robinho. Forse non ancora in perfetta forma ma che resta il giocatore di maggior classe del club rossonero. Il problema è che sia a Eindhoven che a Verona il Milan si è fermato presto, con le gambe pesanti sulle quali potrebbero influre, più che l’aspetto fisico, le oscillazioni umorali e la poca personalità degli elementi più giovani. Ma anche in caso di arrivo dei soldi della Champions, su chi puntare, sempre che non vengano congelati per una questione di bilancio? Il mister spinge per una prima punta, ma problemi ci sono anche in difesa e se Poli è arrivato a completare il centrocampo in attacco ci si basa ancora solo sull’estro di Balotelli. Per quel che riguarda Honda non sembrano esserci segnali incoraggianti mentre con Ljiajc la trattativa è lunga.

Verona-Milan 2-1. Inizia alla grande il campionato del Verona, delude il Milan

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Ritorna il campionato di calcio della massima divisione ed è subito spettacolo al Bentegodi dove si affrontano Verona e Milan nella prima giornata del 2013/2014. La formazione ufficiale del Milan rispetta le indiscrezioni della vigilia con Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, Constant; Nocerino, Montolivo, Poli; Niang, Balotelli, El Shaarawy, mentre ci sono novità fra gli scaligeri perché al centrocampo non ci sarà l’islandese Hallfredsson, bensì l’ex viola Romulo, mentre in attacco spazio per Bosko Jankovic al posto di Gomez.

Da sottolineare anche il prepartita con l’attacco di Matteo Salvini a Mario Balotelli. Interpellato dall’Ansa il vicesegretario federale della Lega Nord, gran tifoso del Milan, ha espresso il suo personalissimo parere sull’attaccante rossonero:

“Lo fischiano perché fuori dal campo è un cretino e per questo lo fischierebbero anche se fosse biondo e con gli occhi azzurri”.

Salvini ha poi aggiunto :

”Pensi a fare gol, a tirare calci al pallone perché fuori dal campo non è né un mostro di simpatia né un modello da seguire. A volte quel ragazzo è proprio un po’ scemo” e ha concluso il suo intervento dicendo ”Faccia gol e forza Milan – conclude – ma, per favore, non provochi più”.

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Parte subito all’attacco il Milan e al 4′  Montolivo con una conclusione dalla distanza manda il pallone sopra la traversa.

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Al 6′ Zapata svirgola un pallone e regala un calcio d’angolo al Verona. Due minuti più tardi c’è la gran botta 08′ – Gran botta di Balotelli dal limite dell’area, splendida la risposta di rafael che in tuffo respinge.

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Al 10′ altro intervento perfetto di Rafael che trova il tempo giusto per uscire e togliere il pallone dalla testa di Nocerino.Nei primi minuti di gioco il Verona opta per un baricentro molto basso, che le consente di chiudere tutti gli spazi al Milan. Tuttavia al 14′ passa in vantaggio il Milan con un gol di Poli: passaggio filtrante di Balotelli in area di rigore per l’ex centrocampista della Sampdoria che passa in mezzo a due difensori ed piazza il pallone all’angolino con un tiro di piatto destro.

Tre minuti più tardi arriva la risposta del Verona: un tiro di Romulo che va alto sopra la traversa di Abbiati. Al 20′ l’arbitro ammonisce Jorginho per un fallo su Balotelli con palla lontana.

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Un minuto più tardi arriva una cannonata di Balotelli su calcio di punizione; la palla però va alta sopra la traversa. Al 26′ arriva anche la prima ammonizione per il Milan. Il cartellino giallo è per Montolivo per una trattenuta su Toni dopo aver perso il possesso del pallone. Al 30′ pareggia il Verona con un gran gol di Toni. L’ex attaccante della Fiorentina ruba il tempo di testa su azione d’angolo a Constant e Abbiati è battuto.

Al 36′ ci potrebbe essere il raddoppio del Verona con un tiro dello stesso Toni dal limite dell’area, respinto male da Abbiati, ma sul pallone arriva per primo Abate che spazza via liberando l’area di rigore. A quattro minuto dalla fine del primo tempo l’arbitro ammonisce Jankovic per un fallo su Balotelli a metà campo. Al 43′ ci riprova Toni con una  girata di testa dal limite dell’area, ma Abbiati blocca senza problemi.

Finisce il Primo Tempo sul risultato di 1-1.

Riassunto Primo Tempo: Il Milan ha controllato la partita per i primi venti minuti, trovando anche il gol con Poli. Poi, alla mezzora, il Verona trova il pareggio con Toni, sfruttando l’annoso problema sui calci da fermo dei rossoneri, e prende coraggio impensierendo in un altro paio d’occasioni Abbiati.

Riprende la partita e al 4′ della ripresa c’è subito l’ammonizione per Zapata per un fallo su Martinho che gli aveva rubato il tempo. Sugli sviluppi del calcio di punizione c’è poi, una grande parata di Abbiati su un colpo di testa ravvicinato di Jankovic. All’8 della ripresa Toni, schiaccia di testa in rete, per il gol del vantaggio del Verona e ribalta il risultato.

Poi spinge ancora il Verona che conquista un calcio d’angolo con Albertazzi in pressione offensiva. Sugli sviluppi del corner Donati, di testa, manda fuori. Il Milan frastornato prova al 14′ del secondo tempo con Montolivo, ma il suo tiro è respinto in calcio d’angolo. Sugli sviluppi del calcio d’angolo, la palla arriva a Mexes che prova, senza successo, una rovesciata. Cambio di campo repentino e tiro-cross di Martinho deviato in angolo da Abbiati.

Al 19′ della ripresa c’è il doppio cambio nel Milan; fuori El Shaarawy (fantasma) e Niang (incosistente) e dentro Emanuelson ed il giovane Petagna. Viene anche “graziato” Balotelli che in preda alla disperazione si tuffa in area di rigore. Calvarese invita il milanista a rialzarsi, ma non lo ammonisce per simulazione.

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Al 32′ arriva un cambio anche per il Verona; fuori Martinho e dentro Juanito Gomez. Ultimo cambio per Allegri: fuori Constant, dentro Robinho. Milan tutto all’attacco. Sul finale tutto il Milan cerca il pareggio prima con una gran botta di Montolivo da fuori area, poi, con un tiro dalla distanza di Balotelli. In entrambi i casi Rafael nega il pareggio con due grandi parate in tuffo. Il Verona, anche per tirare il fiato opta per un doppio cambio: fuori Donati e Toni, dentro Hallfredsson e Cacia. Al 41′ con un intervento provvidenziale (e rischioso), Maietta mette la palla sopra la traversa della sua porta togliendola dalla disponibilità di due avversari. Un minuto più tardi Nocerino tiro da fuori e il pallone sorvola la traversa. Al 44′ ci potrebbe essere il 3 a 1 del Verona ma abbiati è bravo a distendersi su tiro ad incrociare di Cacia.  Al 45′ c’è l’intervento sospetto di Moras su Balotelli in area di rigore. L’arbitro ha ammonito per proteste l’attaccante della nazionale.

Vince a sorpresa il Verona con una partita incredibile che davvero lascerà il segno.

La neopromossa batte il grande Milan di Balotelli, nel giorno in cui c’è anche il vertice del Pdl ad Arcore… è un cattivo auspicio? Sicuramente è solo una casualità, ma se si torna indietro nel tempo si possono scorgere fatalità simili, ogni volta che il Milan ha perso c’è stata una ripercussione politica su Berlusconi, mentre quando ha vinto il Cavaliere ha solcato le onde della politica con agilità e destrezza. Gli strani destini incrociati della squadra del cuore del leader del Pdl?

Aggiornamento 24 agosto 2013, 20.30:

Al termine della partita nel settore rossonero si scatena la violenza, al momento ci sono scontri tra i tifosi fortunatamente diminuiti dalle cancellate dello stadio che separano i settori. Seggiolini divelti e lanciati.

Clamoroso! Samuel Eto’o sul mercato… se lo contendono Milan e Inter?

 

eto'o-milan-inter-tuttacronacaDopo aver giocato con la maglia nerazzurra, Samuel Eto’o ora è dell’Anzhi, club russo che, vicino al collasso, ha preannunciato un taglio di budget da 50 milioni di euro. E il nazionale del Camerun è il giocatore più pagato della squadra: per questo da martedì è sul mercato. Ma stando alle indiscrezioni, ben due squadra italiane potrebbero essere interessate all’attaccante. Secondo quanto riporta Jalsport.it, Galliani ha deciso di puntare sul camerunense per l’attacco e il Milan  prenderebbe Eto’o in prestito gratuito fino alla prossima stagione, anno in cui si libererà del contratto con il club russo. A lui andrebbe un ingaggio da 6 milioni di euro a stagione. Ma ieri Claudio Vigorelli, agente che ha curato l’approdo di Roando all’Inter e che è anche rappresentante di Eto’o, ha trascorso diverse ore nella sede nerazzurra. E Marco Branca non ha perso l’occasione per una full immersion sul caso. Ovviamente l’approfondimento è assolutamente interlocutorio, ma è servito a capire a grandi linee quanto può costare l’idea di riportare Eto’o all’Inter. Il derby milanese inizia già dal mercato?

Juve-Milan pronte al confronto: le probabili formazioni

tim-cup-tuttacronacaS’inizia a giocare sul serio, a un mese dall’inizio del campionato. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia si gioca, a partire dalle 20.45, il Trofeo Tim. Si comincia con Juve-Milan: sfida di 45′, con la perdente che affronterà subito il Sassuolo. E’ la notte in cui si testano i nuovi acquisti anche se è lunga la lista degli assenti. Per quel che riguarda i rossoneri Allegri, tra i giocatori impegnati in estate in Nazionale e quelli acciaccati, deve fare a meno di Abate, De Sciglio, Montolivo, Balotelli, El Shaarawy, Muntari, Pazzini, Saponara e Vergara. I due incontri saranno comunque per vedere all’opera il nuovo acquisto Poli, i giovani Petagna e Cristante, il recuperato De Jong ma anche Boateng, Robinho e Niang. In campo quindi il 4-3-1-2: davanti ad Abbiati la coppia centrale formata da Mexes e Zapata con Costant e Bonera terzini. In mezzo al campo ci saranno Poli, De Jong e Nocerino, mentre Boateng è favorito su Saponara per partire da trequartista. In attacco giocheranno Robinho e Niang.Sullla panchina bianconera mancano invece i reduci da Confederations e Mondiale Under 20: Buffon, Caceres, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Pirlo, Marchisio, Giovinco e Pogba. La Juventus dovrebbe quindi giocare con il suo classico 3-5-2 con una difesa inedita con Storari dietro a Ogbonna, Motta e Peluso, mentre a centrocampo in fascia potrebbe esserci Lichstainer da una parte e De Ceglie dall’altra. In mezzo al campo Fausto Rossi sarà aiutato da Vidal e Asamoah, provato ancora una volta come interno. Attacco formato dai nuovi Tevez e Llorente.

Allegri positivo: la Juve favorita, ma il campionato sarà duro

Massimiliano-Allegri-tuttacronacaIl Milan non ha ancora messo a segno un colpo ad effetto in questo calciomercato, ma Allegri non mostra segni di nervosismo: “Noi l’abbiamo messo a segno a gennaio con Balotelli. E’ meglio che sia arrivato Balotelli, nella vita vanno colti i momenti, non c’è nessun rimpianto Sono due giocatori importanti a livello mondiale, Tevez ha 29 anni, Balotelli ne ha 23: c’è questa grossa differenza. Mario in 4 mesi al Milan ha segnato molti gol, e creato molti pericoli sulle palle da fermo. Ha solo 23 anni, qui è protagonista e con le sue qualità fisiche e tecniche può solo migliorare. Sono arrivati tre ragazzi giovani, conferma la linea della societàSaponara, Poli che è nel giro della Nazionale e Vergara, che arriverà il 24 insieme agli altri Nazionali. Siamo in 25, qualche giocatore è in attesa di sistemazione. La società non vuole una rosa di 30 elementi, se qualcuno partirà verrà sostituito degnamente, altrimenti proseguiremo così”. Ma ovviamente non dimentica l’obiettivo a cui si punta ora, Honda: “E’ un buon giocatore ma è ancora del CSKA, non mi piace parlare di calciatori di altre squadre. E’ dotato di buona tecnica, può fare il trequartista ma anche giocare sull’esterno”. Allegri manda poi un messaggio a El Shaarawy. “E’ un ragazzo giovane, questo periodo lo avrà fatto riflettere e gli avrà dato stimoli nuovi. Avrà capito che in una grande squadra, nel calcio di oggi, non basta un ottimo girone di andata. La società ha parlato con il ragazzo, che è sempre stato un punto fermo per il Milan e per me”. Il pensiero va anche alla rivale di sempre, la Juventus, che arriva al Trofeo Tim fresca dei nuovi acquisti già integrati in squadra: “La Juve è ancora la netta favorita” ma “Il campionato sarà ancora più difficile perché ci sono altre sei squadre in lotta per i posti in Champions ed Europa League. In questo momento è difficile dire quanto è lontana la Juve, il Milan è già più avanti rispetto all’anno scorso, quando abbiamo cambiato praticamente tutti i giocatori”.

Il Faraone e il Milan: il viaggio continua

El-Shaarawy-milan-tuttacronacaHa diramato immediatamente un comunicato il club rossonero per dare a tutti i tifosi la notizia dopo il vertice tra il giocatore e l’ad Galliani: El Shaarawy e il Milan “andranno avanti insieme”. E il club scrive sul proprio sito: “Niente mercato, niente voci, niente accostamenti”. Sempre nella nota, si legge: “Si è svolto l’incontro fra Adriano Galliani, Stephan El Shaarawy e l’entourage del nostro giovane campione. E’ andato tutto bene. Stephan, da sempre tifoso del Milan, ha ribadito la sua ferma volontà di continuare a giocare in maglia rossonera. Proposito ricambiato da parte del Milan, con convinzione e fiducia. Milan ed El Shaarawy avanti insieme, come dal Giugno del 2011. Niente mercato, niente voci, niente accostamenti. Il Milan, i colori rossoneri e il Faraone rossonero avanti insieme”. Ora il Faraone si godrà qualche giorno di vacanza, prima di tornare a dedicarsi con tutto se stesso alla squadra, ma anche lui ha voluto comunicare la sua soddisfazione, cinguettando in Twitter: “Mai avuto dubbi.. Sempre e solo forza Milan…!!!”

Il Faraone è in crisi? Dubbi su El Shaarawy

El Shaarawy-tuttacronaca

Non segna dal 24 febbraio. Non va in rete da quel fatidico derby. Sembrava in perenne ascesa e improvvisamente il ragazzo ha scoperto che, non è solo un luogo comune, ma dalle stelle alle stalle il passo è davvero breve. A 20 anni forse essere capocannoniere del campionato cadetto italiano non è una cosa per tutti. Non è un peso facile da sostenere. Soprattutto per gli occhi addosso e per l’esposizione mediatica. Tutto è andato bene, tutto era liscio fin quando il Milan non è cambiato e non ha costretto al cambiamento anche Stephan, ma forse lui non era pronto per quel salto… Lui è rimasto al suo schema classico: conversione da sinistra e destro a giro nell’angolo più lontano. Un’azione meccanica, istintiva, che il Milan pre-Balotelli gli agevolava, perché al centro del tridente schierava spesso Bojan o Boateng che aprivano spazi. 

Sinora lui è stato irremovibile: “Io resto al Milan, non si discute neanche”. E il Milan ne ha preso atto, in attesa del suo rientro in Italia. ma martedì è atteso da Galliani e allora i “giochi” forse potrebbero cambiare. il Milan ufficialmente non lo ha messo sul mercato, ma in qualche modo ne ha facilitato la partenza. Galliani non fa misteri, di incedibile c’è solo Balotelli, mentre per il Faraone ci sarà un faccia a faccia. Il manager rossonero ha dichiaro: “Sinora ho parlato solo con il suo agente.” Quasi a indicare che lo spettro di possibilità sarebbe ampio?  A cominciare dall’interessamento del Napoli, seguito dal feeling con il Manchester City. Ma è accaduto anche dell’altro. Ad esempio s’è fatto sotto anche l’Anzhi, con l’intenzione di soddisfare le esigenze economiche sia del club che del giocatore. Ma il dialogo è stato subito interrotto dall’indisponibilità di Stephan al trasferimento nel campionato russo. non sarà di certo il Milan a  rompere i rapporti con El Shaarawy, ma sicuramente cercherà una soluzione che possa davvero mettere tutti d’accordo, ma difficilmente tenere il Faraone in maglia rossonera.

La Nazionale italiana a dieta: prosciutto e parmigiano bloccati in aeroporto!

nazionale-italiana-prosciutto
La Nazionale Italiana arriva in Brasile e l’accoppiata Balotelli – El Shaarawy non manca di dare subito spettacolo: una partita a futvolley, su richiesta di alcuni brasiliani mentre i ragazzi si godevano una passeggiata sulla spiaggia di Barra da Tijuca, scortati a distanza da due uomini della sicurezza. Ma la simpatia è stata manifestata a tutti i ragazzi di Prandelli, con i tifosi in attesa davanti all’hotel per scattare alcune foto.
Ma non solo “momenti di festa”, una brutta notizia è arrivata già all’arrivo in aeroporto domenica nella tarda serata: una buona parte delle scorte alimentari è infatti stata momentaneamente sequestrata alla dogana visto che la legislazione brasiliana richiede permessi particolari per l’importazione di alcune derrate. I ragazzi scenderanno quindi in campo questa sera al Maracanà contro Haiti senza aver potuto assaggiare prosciutto crudo e cotto, bresaola e per l’adorato parmigiano. Via libera invece per olio, pasta e pelati. Ma gli azzurri non si sono abbattuti e la gioia per lo sbarco a Rio la manifestano via Twitter e postando foto in Instagram.

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El Shaarawy: “io voglio restare nel club al quale mi sento legato”

el-shaarawy

E’ una lunga intervista quella a cui si è sottoposto El Shaawary per Repubblica, al suo arrivo in Brasile con la Nazionale per la Confederations Cup e il primo quesito riguarda uno degli argomenti più caldi del calciomerato: la sua cessione al Manchester:  “Nessun pensiero, non penso proprio che andrò via dal Milan. Se è vero che il City mi vuole, la cosa mi lusinga. Però io voglio restare nel grande club in cui mi trovo benissimo e al quale mi sento legato”. Il calciatore tiene a ribadire che “io al Milan ho sempre sentito e sento la totale fiducia da parte di tutti” : della società, di Allegri, che mi ha lanciato e incoraggiato, e dei compagni: anche quando non ho più fatto gol come prima, tutti mi hanno riconosciuto un lavoro importantissimo. Se sono qui in Nazionale, lo devo anche a loro”. Una squadra che, lo scorso venerdì contro il Praga, non è stata memorabile: “Siamo stati poco brillanti, inutile nasconderlo. Ma il punto è stato importantissimo per avvicinarci al Mondiale. Alla Confederations Cup andremo meglio, ne sono sicuro”. Parlando della stagione “fantastica”, ha affermato di essere stato il primo a sorprendersi: “Perché io sapevo di avere bisogno di giocare con continuità. Ma non mi apettavo così tanti gol, né di restare tanto a lungo in cima alla classifica cannonieri e di ritrovarmi in Nazionale e di segnare il mio primo gol, addirittura a una squadra come la Francia: è stata una tra le emozioni più grandi che io abbia mai vissuto”. E quali sono dunque le altre? “Il debutto in Nazionale, il primo gol in serie A e il primo gol in Champions, a San Pietroburgo con lo Zenit, anche perché è arrivato in un momento un po’ difficile per il Milan”. Tutto perfetto nella vita del Faraone? “Direi proprio di sì, però un piccolo cruccio a me e alla mia famiglia è rimasto: non ho mai giocato con la maglia del Genoa a Marassi, anche se ho esordito in serie A a 16 anni, in trasferta. Mi sarebbe piaciuto, quello stadio dà una carica tutta particolare. Ora sono qui, a giocare in Nazionale con Pirlo e Buffon, ma quella rimane una cosa che mi manca un po’”. Un grande percorso, ma “Devo ringraziare Antonio Rocca, uno dei miei primi ct, che me l’aveva predetto”. Cosa aveva detto l’allenatore al ragazzo dal futuro splendente? “Che avrei bruciato le tappe. Lui, che è stato appunto uno dei miei ct nelle giovanili come Salerno, Zoratto, Francesco Rocca, Ferrara e Mangia, a un torneo in Ucraina, in cui segnai due gol in semifinale e in finale, mi disse questo: “Non ti preoccupare, tra un anno e mezzo sarai nell’Under 21″. Avevo 16 anni e già tanti idoli da imitare”.

Ma una domanda resta: da quando Balo è sbarcato al Milan, lui ha smesso di segnare: “Non c’entra niente. Anzi, lui mi agevola, è uno che ti sa mettere davanti alla porta. Ci siamo scambiati assist e occasioni da gol. E comunque intesa ce n’era e ce n’è tanta, dentro e fuori dal campo”. Ma lui, cosa crede di aver imparato strada facendo? “Tanto, come calciatore e come uomo. Dai grandi campioni ho preso qualcosa in tutto: a livello tecnico e umano. Ho imparato, ad esempio, a rapportarmi di più con le persone, a gestire il gossip, anche se, essendo un tipo riservato, preferirei rimanerne fuori: vorrei che si parlasse di me soltanto per quello che faccio in campo. Con Allegri ho dialogato molto di più e lui mi ha dato molti consigli, soprattutto su come gestire la vita fuori dal campo”. Si trova anche il tempo per parlare degli episodi razzisti negli stadi e, in questo senso, la nazionale multietnica aiuta: “E’ un aspetto importantissimo. E’ un altro segnale forte di un paese moderno, quando calciatori con cognomi stranieri o diversi tra loro per il colore della pelle fanno parte della stessa nazionale. Tre o quattro di noi sono già inseriti in squadra, altri ne arriveranno negli anni”. Ma ora che è un idolo di molti, cosa conta di fare? “E’ una bella responsabilità. Però, non lo nego, mi fa anche piacere che tantissimi gioivani mi prendano come esempio. Me ne sono accorto piano piano: dai complimenti che ricevo, da qualche pagina su Facebook e naturalmente dalla percentuale di ragazzini con la cresta come la mia che vedo in giro. Sento l’obbligo di tenere sempre un certo comportamento. Cioè devo continuare a comportarmi come facevo prima di essere famoso: restare semplice è il migliore esempio che io possa dare”.

Il Milan soffia Tevez alla Juventus? Si tratta in casa rossonera

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Si muovono rapide le pedina sulla scacchiera del calciomercato e oggi arriva l’ennesimo nuovo colpo di scena: il Milan potrebbe soffiare Tevez alla Juve? Qualche giorno fa Galliani aveva riflettuto su un’eventuale acquisizione da parte dei bianconeri del giocatore del City: “Un po’ mi spiacerebbe se Tevez dovesse vestire la maglia bianconera della Juve. Con lui si è creato un rapporto amicale, ma penso che un anno e mezzo fa abbia avuto ragione il presidente Berlusconi, perché se fosse arrivato Tevez quest’anno non sarebbe arrivato Balotelli.”. Però ora sul piatto c’è El Shaarawy e SuperMario è già rossonero, quindi? Potrebbe essere proprio il club inglese a proporre l’affare: Carlitos Tevez più 20 milioni per El Shaarawy, il Faraone e la possibilità di soffiare l’Apache alla Juve. Del resto bisogna pensare anche al fronte offensivo e ai vertici si valuta l’affare: sono quasi in partenza Bojan, Robinho e Boateng e se va via anche il Faraone il Milan sarebbe totalmente ristrutturato.

Milan shock: El Shaarawy venduto al Manchester City?

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Ma non era incedibile? Sembra di no! Stephan El Shaarawy potrebbe andare al Manchester City per 40 milioni di euro. Il City in queste ore sta pressando il Milan e sembra che i vertici della società un pensierino ce lo stiano facendo davvero. Anche perchè ora il Milan deve costruire una squadra a misura di Balotelli… e forse El Shaarawy non è più indispensabile!

Sfida al terzo posto… MILAN – LAZIO, decide l’arbitro, El Shaarawy e Pazzini!

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Si riprende e la ripresa è a senso unico. La Lazio è in seria difficoltà.

60° GOL! 3-0! Pazzini prova il tiro da 30 metri e il pallone si insacca a fil di palo, Marchetti incolpevole

Una partita che non ha più avuto storia, dopo l’espulsione a pochi minuti dall’inizio di Candreva. Poi il Milan ha giocato in scioltezza, mentre la Lazio per tutta la partita ha cercato di difendersi. Il secondo tempo è iniziato con la squadra biancoceleste in affanno ed è stato inevitabile il terzo gol.

Una partita decisa dalla direzione arbitrale di Rizzoli che nel complesso è molto discutibile.

Sfida al terzo posto… Il primo tempo di MILAN-LAZIO, vale la Champions!

milan-lazio- primo- tempo- tuttacronaca

La partita inizia subito a  ritmi sostenuti.

17° ESPULSIONE! Il rosso è per Candreva per gioco scorretto ai limite dell’area di rigore. La decisione desta molte perplessità.

40° GOL! Pazzini porta in vantaggio il Milan!! 1-0! El Shaarawy viene atterrato nuovamente in area (forse con un fallo),sul rimpallo Pazzini si fa trovare pronto e scaraventa il pallone in rete.

44° GOL!! Il Milan raddoppia con Boateng! 2-0! Un vero miracolo di Marchetti sul colpo di testa di Pazzini da corner, irrompe Boateng per il tap-in

Il primo tempo si chiude con MILAN – LAZIO 2-0

Sicuramente un primo tempo segnato profondamente dall’espulsione di Candreva che ha fatto saltare tutti gli schemi alla Lazio. Su questa decisione arbitrale ci saranno poi lunghi dibattiti.

Balotelli out! Ecco le formazioni più probabili di Milan-Lazio

Massimiliano-Allegri- tuttacronaca- lazio- milan

Questa sera si gioca a San Siro Milan Lazio, una sfida tra due squadre al vertice della classifica. Nell’ultimo turno il Milan ha pareggiato nel derby, mentre i biancocelesti hanno vinto in casa contro il Pescara. Arbitro della partita il signor Rizzoli. All’andata i biancocelesti vinsero 3 a 2 all’Olimpico mentre le due formazioni di serie A hanno rispettivamente 45 e 47 punti in classifica, con la Lazio avanti di due lunghezze. Balotelli out al 99% per Allegri. L’attaccante rossonero non si è mai allenato questa settimana, quindi a meno di sorprese dell’ultima ora non sarà della partita. Petkovic punterà ancora su Floccari in attacco, supportato da Hernanes alle sue spalle.

Milan (4-3-3): Abbiati; De Sciglio, Zapata, Yepes, Constant; Boateng, Montolivo, Muntari; Niang , Pazzzini, El Shaarawy. Lazio (4-3-2-1): Marchetti; Pereirinha, Biava, Dias, Radu; Hernanes, Ledesma, Gonzalez; Candreva, Lulic; Floccari.

Massimiliano Allegri sfida la sua bestia nera con Massimo Ambrosini titolare? Dosare le forze per non rovinare una marcia quasi trionfale. Il capitano al posto di Sulley Muntari nel centrocampo con Flamini e Montolivo. Ecco la Lazio di Vladimir Pektovic: terza con due punti di vantaggio sui rossoneri. Il tecnico del Milan deve rinunciare a Mario Balotelli, ma confida su un tridente all’altezza con Boateng, Pazzini ed El Shaarawy; il trio d’attacco che ha battuto il Barcellona. In difesa una sola variante rispetto al derby: Yepes per lo squalificato Mexes.

La Lazio si affida in attacco a Floccari, recuperato dopo i tanti dubbi della vigilia. Lui unica punta con un esercito alle spalle, considerando il 4-5-1 pensato da Pektovic: da destra, Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes e Lulic. Insomma, un muro pronto a nascondere la palla e a far partire la manovra offensiva. Ecco perché Allegri predica pazienza e infinita concentrazione. Dirige l’incotro Rizzoli da Bologna. Una garanzia per tutti.

Mentre il Milan si prepara ad affrontare la Lazio, El Shaarawy firma fino al 2018

Milan - Lazio - Tuttacronaca

Festa in casa El Shaarawy: Stephan riceve il premio “miglior atleta 2012” ed il Milan annuncia che l’attaccante resterà con loro fino al 30 giugno 2018. E mentre il giocatore twitta “Sono felicissimo. Orgoglioso e fiero di questa maglia”, la squadra si prepara a ricevere la Lazio a San Sirio. Non è un incontro da prendere alla leggera per i rossoneri, che in caso di vittoria potrebbero finalmente raggiungere il terzo posto in classifica anche se Allegri ne parla come di una partita “Importantissima ma non decisiva.” E aggiunge: “Bisogna mantenere l’equilibrio, siamo consapevoli di aver fatto ottime cose negli ultimi 4 mesi. Sappiamo che, quando ci sono queste rincorse, c’è il rischio di fermarsi.” Al big match non parteciperà Balotelli, ancora out per un ematoma alla tibia che lo tiene fermo da ormai una settimana. L’allenatore non tralascia qualche parola su SuperMario: “è un grande giocatore e come tale si fida delle proprie qualità. Ha ancora qualche pausa? Ora gioca in una squadra che non si concede soste e anche lui ne trarrà giovamento”. Ricorda poi la necessità, per il Milan, di non farsi distrarre dall’impegno di Champions League del 12 marzo contro il Barcellona. Per quel che riguarda gli avversari odierni Allegri chiosa su Petkovic, il tecnico bosniaco dei biancocelesti: “E’ sicuramente una persona intelligente. Ha capito velocemente come si gioca in Italia, è stato molto bravo. Una squadra senza identità non ottiene risultati con continuità: la Lazio sta andando bene, Petkovic ha avuto il merito di non cambiare la cultura di una squadra italiana.”

A questa sera dunque, per scoprire se ci saranno rivoluzioni ai vertici della classifica!

Milan – Inter non solo un derby ma una partita per la Champions!

inter milan- derby- champions

E’ 21′ quando il milan va in vantaggio. El Shaarawy sfrutta un assist di Boateng e, dall”interno dell”area, con un esterno destro batte Handanovic.

Al 71′ arriva il pareggio dell’Inter con Schelotto che di testa mette ko Abbiati.

Il Milan finisce senza fiato sotto l’ultimo assalto di Cassano… il risultato non cambia e arriva il fischio finale.

Nella prossima giornata il Milan attende la Lazio e l’Inter va a Catania.

 

El Shaarawy accolto come una rockstar: autografi al Milan Megastore

Anticipi di serie A: Catania – Milan 1-3

 

Dopo esser passati in testa grazie ad una rete siglata Legrottaglie, i catanesi padroni di casa sono stati recuperati dai rossoneri grazie ad un gol di Boateng a cui ha fatto seguito una doppietta di El Shaarawy.

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