I nostri 7 giorni… in maschera!

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Quella appena trascorsa è stata la settimana del “ballo in maschera” della politica italiana. Chi poteva pensare che Letta venisse sfiduciato da suo partito che non si è fatto scrupoli a rottamare il suo Governo? Renzi, più abile del Conte Riccardo, nell’opera verdiana, è riuscito a sfilare non una donna, ma un “regno” al suo compagno di partito al quale aveva sempre giurato fedeltà e non appagato della vittoria ha anche brindato a spriz e noccioline, mentre Letta si avviava a dare le dimissioni. Neppure Shakespeare in uno dei suoi drammi sarebbe stato capace di ordire una tela così complessa e dai mille risvolti psicologici, forse davvero l’unica similitudine possibile è che Letta sia stato sacrificato proprio come Marius, la giraffa dello zoo di Copenaghen e poi sbranato dai leoni. Ma non si doveva  smacchiare il giaguaro? Come si è arrivati ad anticipare le idi di marzo a febbraio? Forse si è risaliti all’antico simbolismo del Carnevale e la carne che si è levata è stata quella di Letta? In ogni caso se Renzi pensa di poter manovrare lo scettro di Re del Carnevale si sbaglia… i giochi di Palazzo sono complicati a Roma da gestire, tanto che la sua nomina è slittata, e c’è chi ha trovato il tempo per lanciare i suoi ultimatum e alzare il tiro! Ma se Alfano ruggisce, Berlusconi indossa le vesti dell’Invincibile e sulla rete scoppia la lite attraverso i tweet al veleno! Ma se la rete divide Viareggio unisce ed ecco la sfilata alla quale non manca davvero nessuno dal sindaco di Firenze alla Merkel, da Obama a Putin! Può forse essere un simbolo che le grandi alleanze si possono ancora allargare? Dopo il no di Baricco a diventare ministro della cultura e di Farinetti che rimane saldo a Eataly, Renzi può cercare all’estero l’elenco dei Ministri?

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A carnevale ogni scherzo vale… ma i tifosi giallorossi non hanno certo gradito che il murales di Totti sia stato imbrattato, come i giovani non hanno gradito la frase di John Elkann, per fortuna che poi sia intervenuto Della Valle a prendere le difese di tutti quei disoccupati che da anni si sentono dare dei mammoni e dei nullafacenti. Sembra proprio che chi dovrebbe dare lavoro preferisce invece concedere la Cassa Integrazione, forse si pensa che davvero nessuno si accorga che in Italia vige la regola che la colpa è sempre degli altri? Perfino Seedorf arrivato in Italia ha preso il “vizietto” e ha incolpato Allegri! Davvero servirebbero i “bagni d’umiltà per tutti” a iniziare dai nostri politici. Naturalmente le eccezioni ci sono e lo ha dimostrato Letta nella sua passeggiata di sabato, il primo giorno in cui è “tornato cittadino” e, insieme al figlio, ha fatto il giro di tutto il quartiere… tanto che poi il circolo di Testaccio ha deciso di ringraziarlo con un lenzuolo! Forse a volte è necessario davvero stendere un lenzuolo per non vedere gli orrori, la sofferenza e l’incertezza… ma quel lenzuolo alla fine non sarà mai abbastanza grande a coprire i mali del mondo che invece è necessario guardare in faccia e magari cercare di sconfiggerle con degli esempi di eccellenza di cui il nostro Paese, nonostante la crisi finanziaria e di valori, è sempre un protagonista indiscusso sulla scena internazionale a iniziare dalle medaglie di Innerhofer e della Fontana a Sochi per terminare con la conquista del Bafta della Grande Bellezza di Sorrentino a Londra. E proprio grazie a questi riconoscimenti che questa sera possiamo gridarvi con entusiasmo:

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

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Massimiliano Allegri… “cervello in fuga”? Avvistato a Londra

massimiliano+allegri+tuttacronacaQuanti italiani cercano di costruiirsi un futuro all’estero. Il fenomeno dei “cervelli in fuga” è ormai noto. Che nella schiera sia entrato anche Massimiliano Allegri? Allenatore in fuga? Non è da escludere che l’ex allenatore rossonero cerchi una panchina a Londra. E’ stata Selvaggia Lucarelli ad avvistarlo nella capitale inglese e non ha mancato di twittare il fatto.

selvaggia-lucarelli-tweet-allegriQuello che è sicuro è che, dopo l’esonero,Allegri si è defilato e ha scelto la strada del silenzio. Può darsi che si sia subito messo a caccia di una nuova sistemazione.

L’altra faccia di Seedorf, quella raccontata dal papà di Gabriele

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E’ Giorgio Sandri, il papà di Gabriele, ucciso l’11 novembre 2007 a ricordare uno spiacevole episodio dell’allora giocatore del Milan Seedorf e oggi nuovo allenatore dei rossoneri. Quando il ragazzo fu ucciso dall’agente Spaccarotella molte partite furono rinviate e quando si tornò in campo quasi tutti i giocatori indossarono la fascia nera in segno di lutto, ma Sedorf si rifiutò:  “Non abbiamo indossato il lutto per la morte del fratello di Kaladze non mi sembra giusto indossarlo per una persona che non conosciamo e che non sappiamo perché è morta”. Oggi quindi lo sfogo di Giorgio Sandri:

“Allegri sostituito sulla panchina del Milan da Seedorf… Seedorf chi?”.

Il nuovo allenatore del Milan tornò sul caso rilasciando un’intervista a GQ: “Non lo feci per mancanza di rispetto. Quando andammo in campo non si sapeva nulla: chi fosse, che cosa fosse successo. Niente. E se fosse stato un mafioso?”.

Ma fino a prova contraria in Italia non si è sempre innocenti? Forse Seedorf non lo sa? Su quali dati, visto che nons i sapeva nulla di questo ragazzo può venire in mente a un campione di calcio che possa trattarsi di un mafioso?

Quell’offesa ha scatenato l’ira del papà di Gabriele: “Ho sentito la notizia dell’arrivo di Seedorf, è stato un raptus di rabbia. Il Milan portò il lutto, lui si rifiutò. E’ stato un campione, non voglio considerarlo come persona. Sensibilità zero”.

“Paga l’allenatore ma le colpe sono di tutti”: così Tassotti

mauro-tassotti-tuttacronacaMauro Tassotti, temporaneo allenatore del Milan fino a giovedì, quando Seedorf prenderà in mano le redini, ha detto: “Paga l’allenatore ma le colpe sono di tutti e noi dello staff siamo i primi responsabili, ma ormai è tardi: la frittata l’abbiamo fatta, la società è stata vicina alla squadra finchè ha potuto, poi la scelta è sembrata inevitabile”. E sempre riguardo all’esonero di Allegri: “Ieri è stato duro e triste, vedere Allegri svuotare l’armadietto. Quello che pesa su di noi sono i risultati. La squadra deve capire che si gioca in 11 e il bene è quello della squadra, non è dei singoli. E’ un momento particolare al Milan. Era logico e giusto dare disponibilità a fare il primo allenatore anche solo per una partita, sono qui da 34 anni”. L’allenatore pro-tempore ha quindi spiegato: “Ho un contratto con il Milan fino a giugno e resterò a disposizione del club, poi a giugno faremo una chiacchierata con la società. La cosa più importante però è la gara di domani”. Domani il Milan affronterà lo Spezia in Coppa Italia e Tassotti annuncia: “Matri farà le visite mediche con la Fiorentina. Giocherà Pazzini. In difesa faremo delle scelte e Rami ha buone possibilità di giocare. Metteremo Honda in condizione di giocare nel suo ruolo”. E ancora, sul lavoro dell’allenatore: “Grandissimi giocatori sono diventati grandi allenatori e altri dopo due anni hanno smesso perchè non era il loro lavoro”. Per quel che riguarda Seedorf in veste di tecnico: “Non gli mancano competenza e personalità, ha giocato fino all’altro ieri. Non ho consigli. Mi confronterò e lo ascolterò. Conosce bene questo ambiente, se vuole conoscere le condizioni dei giocatori glielo dirò”.

Allegri esonerato… e c’è chi gode! I tweet della moglie di Antonini

antonini-tuttacronacaFermento in casa rossonera dopo l’esonero di Massimiliano Allegri ma c’è anche chi trova di che gioire. E’ il caso di Benedetta Balleggi, moglie di Luca Antonini, ceduto al Genoa proprio mentre in panchina sedeva Allegri. Come ricorda La Gazzetta dello Sport, negli ultimi tempi di Milan, non scorreva affatto buon sangue tra Allegri e Antonini, quando l’esterno era un difensore sotto contratto con il club rossonero. La storia ritorna indietro alla stagione 2012-2013, la quinta ed ultima di Antonini in rossonero, quando si compromise definitivamente il feeling tra Allegri e Antonini: per l’estero nato a Milano fu una stagione da dimenticare, utilizzato solo sei volte in campionato da Allegri. Nell’estate del 2013 Antonini finì sul mercato, ceduto al Genoa. Oral Lady Antonini si gode la sua rivincita e si sfoga su Twitter: “Finalmente godo anche io!!! Che bella giornata!!!”

2Quindi anche un apprezzamento per l’artefice di questo esonero, Barbara Berlusconi:

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“A mai più Allegri”: clamorosa gaffe sulla pagina Fb del Milan?

milan-allegri-tuttacronacaIl mistero dello screenshot in rete. C’è un’immagine che circola in rete e che crea imbarazzo ai responsabili della comunicazione di casa rossonera. In mattinata è stato ufficializzato l’esonero di Allegri mentre si annunciava che lo storico allenatore in seconda Tassotti, già vice di Ancelotti e Leonardo, avrebbe preso provvisoriamente in mano le redini della squadra. Come si usa fare, oltre alla notizia dell’esonero di Allegri, si sono anche riportati i ringraziamenti della società per il lavoro svolto e gli auguri per i futuri successi professionali. Tutto secondo etichetta quindi. Almeno fino a quando uno degli amministratori della pagina Facebook del club non ha condiviso nuovamente lo stesso status commentandolo con la frase “A mai più”. Secondo quanto riportato in rete da più parti, questo post sarebbe rimasto online per circa 10 minuti dando modo a qualche fan della pagina di ’screenshottare’ la clamorosa gaffe. Come ipotizza Calcioblog, difficile pensare che qualcuno del Milan abbia pensato di concedersi volontariamente questa caduta di stile. Più probabile, invece, che l’amministratore abbia voluto condividere lo status in questione sul proprio profilo personale aggiungendo un commento, dimenticandosi però di selezionare il proprio account nell’apposito menù a tendina, che serve ad “avvisare” Facebook di voler postare a proprio nome e solo sul profilo personale.

Quota 8! Il balletto delle panchine in Serie A, mentre si attende Seedorf

clarence_seedorf-tuttacronacaSarà l’ex vice allenatore Mauro Tassotti a traghettare i rossoneri fino all’incontro di Coppa Italia con lo Spezia. Dopo di che, la panchina sarà sua, di Clarence Seedorf, al momento pronto a partire dal Brasile. SuperPippo non ce la fa neanche questa volta, nonostante le tante voci circolate in precedenza: l’ex giocatore ora in forze come allenatore nei settori giovanili, non ha abbastanza esperienza per guidare il Milan fuori dalla crisi nera in cui è entrato. A decidere è stato Silvio Berlusconi in persona nel solito pranzo del lunedì ad Arcore. Deborah Martin, agente dell’olandese, ha dichiarato:  Clarence Seedorf ha tutte le carte in regola per allenare”. E ha aggiunto: “Seedorf ha completato il suo corso da allenatore, svolto fra Olanda e Brasile. Al momento Seedorf si trova in Brasile. Posso solo dire che può liberarsi quando vuole e senza pagare penali dal contratto con il Botafogo, a meno che non vada in un’altra squadra come calciatore”. Il club ha esonerato Allegri in mattinata, esattamente 12 ore dopo lo sfogo nel post partita di Barbara Berlusconi. “L’AC Milan comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra, con effetto immediato, il Signor Massimiliano Allegri e il suo staff. L’AC Milan desidera ringraziare il Signor Allegri e il suo staff per l’opera svolta e augura loro i migliori successi professionali”. Ma Allegri non è un caso isolato: sono già otto le panchine saltate in Serie A. In mattinata saluti anche in casa del Livorno: addio a Nicola dopo la sconfitta contro il Parma mentre il tournover più recente era stato a Bologna: esonero per Pioli e benarrivato a Ballardini. A fine dicembre, c’era stato il ritorno di Edy Reja alla Lazio, dopo il licenziamento per giusta causa di Vladimir Petkovic. La prima panchina a saltare nell’attuale stagione era stata quella di Fabio Liverani, sollevato dalla guida del Genoa lo scorso 29 settembre e sostituito da Gian Piero Gasperini. Il 20 ottobre scorso è toccato a Rolando Maran lasciare la panchina del Catania, dopo la sconfitta in casa del Cagliari. Al suo posto, Luigi De Canio. A novembre hanno perso il posto Delio Rossi, che è stato sostituito alla guida della Sampdoria da Sinisa Mihajlovic il 20 del mese, poi Giuseppe Sannino, che il 12 ha dovuto lasciare la panchina del Chievo a Eugenio Corini.

Berardi dilaga e Allegri affonda, pronto Tassotti alla guida del Milan

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Berardi ha compiuto un’impresa eccezionale che nessuno avrebbe mai potuto immaginare e che neppure Allegri nei suoi incubi peggiori poteva concepire di perdere una partita che era iniziata invece alla grande per i rossoneri. Eppure il disastro c’è stato, un vero e proprio crollo dell’intera squadra incapace anche di reagire alla straordinaria prestazione del Sassuolo. Allegri e il Milan sono ormai due strade divergenti ed è stata chiara ieri sera Barbara Berlusconi con un comunicato duro, anzi durissimo. Ma chi ci sarà nel dopo Allegri? Il nome più probabile che era circolato nelle ultime ore era quello di  Pippo Inzaghi. Per lo storico numero nove del Milan, la panchina è destinata a rimanere un sogno, al suo posto a sorpresa infatti è stato scelto Tassotti. Esonero pesante e con sorpresa finale!

Naturalmente si resta in attesa delle risposte di Clarence Seedorf (non è escluso che l’olandese possa liberarsi subito dal Botafogo e prendere in mano la squadra già in questa stagione), Filippo Inzaghi o, in subordine, Filippo Galli. Tassotti però dovrà guidare il Milan, mercoledì, nella delicatissima sfida di Coppa Italia contro lo Spezia.

Aprire per credere: i nostri 7 giorni!

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A volte serve davvero “aprire”, per vedere l’altra fetta di realtà! Così questa settimana ci siamo soffermati a vedere l’altra parte della destra, quella degli alfaniani che si sono staccati da Berlusconi, in odor di decadenza, e che ora sono pronti a sostenere a spada tratta l’esecutivo Letta senza se e senza ma. Invece i dubbi restano ai pensionati, che hanno passato l’ennesima settimana con il fiato sospeso e la mannaia sul collo. Un po’ come accade ad Allegri ultimamente, che sente la panchina tremare e le vittorie volar via.  E di vento ce ne è stato molto questa settimana, tra i tweet di Balotelli con il presunto annuncio di divorzio dal Milan a quel post che ha rivelato la misteriosa FF di Mentana. La “grana” peggiore è approdata con le polemiche che hanno travolto la Clerici e i programmi di cucina andati in onda nonostante il lutto nazionale per la Sardegna messa in ginocchio da Cleopatra. E mentre la Sardegna piange crolli e alluvioni non risparmiano il resto d’Italia. Ma il passaggio di Cleopatra ci ha fatto riflettere… Se servisse davvero una Regina?  Forse l’Italia non è matura per una democrazia? Forse lo era e non lo è più? Mentre gli italiani s’interrogano per ben due volte alla commissione bilancio la maggioranza va sotto e soccombe… Ma se al centro si naviga con difficoltà, nell’Aula Giulio Cesare al Campidoglio volano gomitate e s’interrompe la seduta. L’opera d’altra parte era già in sciopero

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Si continua a scavare nella vicenda Ruby e le “antiche” deposizioni sono fette amare anche per Belen che minaccia querele. Ma se c’è chi vuole spalancare le Aule del tribunale, c’è chi invece si appella ad aprire la cella del carcere: è la mamma di Corona, che spera che il suo appello possa essere ascoltato, da chi ha già spalancato le porte ad altri detenuti che versavano in gravi condizioni di salute. A volte una parola può davvero spalancarti strade insospettabili… Come l’ironia, quella che ci ha commosso della Marchesini che, seppur malata, a Che Tempo Che Fa, ha saputo comunque strapparci un sorriso e aprirci nuovi orizzonti. Resta quel dolce amaro, quella velata malinconia che però viene vinta dalla forza travolgente di chi, nonostante i problemi di salute, sa rispondere alla malattia con la vitalità. Gli italiani invece sono preoccupati e rassegnati… Già pronti a festeggiare l’ennesimo Natale di crisi e a preoccuparsi di quale fetta indigesta toccherà mandar giù il prossimo anno. Quale ennesimo boccone amaro dovranno ingoiare? Meglio festeggiare con una crosta di grana e non pensare… intanto esercitiamoci a urlare!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Allegri furioso: “Se ci alleniamo così non serve a un c…”

Max-Allegri-tuttacronacaMassimiliano Allegri sotto pressione per i risultati (non)ottenuti in questo avvio di stagione. E il mister, nell’allenamento del Milan dello scorso martedì ha dato sfogo alla sua frustrazione, mentre i microfoni di Mediaset Premium captavano le sue parole.

Se non ci alleniamo anche mentalmente nel lavoro fisico non serve a un c… Se no, cento metri avanti e indietro li faccio anch’io. Li faccio in qualche secondo più di voi, ma li faccio anch’io. Qui bisogna lavorare mentalmente, cattivi. Come se ci fosse una palla da andare a prendere. La domenica se si va più degli altri è più facile vincere le partite, se gli altri ci passano sopra siamo morti. Se non abbiamo forza nelle gambe, partite ne vinciamo poche.

In effetti questo suo sbottare non è nuovo, visto che anche l’anno scorso, con un Milan in fase no, disse:

Voi non ci siete con la testa, è per questo che perdiamo. Così si va in Serie B

Il fatto è che un anno fa arrivò SuperMario, quest’anno già è presente ma, anche a causa delle squalifiche, non ha brillato. Per di più le squadre in corsa sono diverse e non sarà facile riagganciare Roma, Juve, Napoli Inter e Fiorentina visto il ritmo che stanno tenendo.

Nuova era al Milan: nel futuro di Allegri non c’è la panchina rossonera

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Massimiliano Allegri sta per essere esonerato dalla guida del Milan. Lo spiega  ‘Il Giornale’ in cui sono indicati anche i possibili successori. Ecco i passi più salienti delle ipotesi messe in campo per la squadra rossonera:

“…via Braida e Galliani, via Allegri invecchiato anzitempo, nemmeno si fosse seduto sulla panca dell’Inter (se avete fatto caso, dopo qualche mese ingrigiscono facce e capelli), e largo alla corsa per la pole, che tanti dicono già vinta da Seedorf“.

“…il via alla rivoluzione nel segno del giovanilismo rossonero voluto da Barbara B. C’è chi, invece, penserà il contrario. Ai posteri l’ardua sentenza su chi abbia ragione. Per ora meglio non pensare. Meglio puntare su qualche risultato in campo e sul recupero di un Milan decente in Italia e in Champions. Il blasone chiede più fatti e meno parole, più effetti pratici e meno filosofia. Magari qualche buon giocatore. E, perché no, un buon occhio sul tecnico del futuro. La carica degli ex è l’ultimo gioco di società. Magari solo per sport, ed un poco per spot: la pubblicità è l’anima del commercio. La lista è lunga. Ieri si è aggiunto Andrij Shevchenko, non sai mai che la società abbia un felice ripensamento.

Sheva lo ha detto con innocenza non proprio innocente. È un momento di transizione, sto studiando. Mi preparo per il futuro, per me sarebbe ideale allenare un giorno il Milan o la nazionale ucraina». Meglio il Milan, senza dubbio. Per le nazionali c’è sempre tempo. Poi, figuratevi, Sheva ha anche aggiunto che non è questo il momento in cui il Milan deve cambiare panchina. Ma questo è il momento del posizionamento. Forse non è un caso che Paolo Maldini e Sheva siamo vecchi amici. Paolo sembra destinato ad un futuro da dirigente, fate voi il resto.

Sheva è l’ultimo di una serie di pretendenti che si è fatta lunga, nella gran parte ex milanisti Ciascuno con una strizzatina d’occhio, più o meno decisa. Marco Van Basten si è sempre profilato sullo sfondo senza mai lasciarsi toccare: del tipo guardatemi e non toccatemi. Eppoi costerebbe troppo. Donadoni ci ha sperato in alcuni momenti e magari continua a sperarci. Rino Gattuso ci metterebbe l’anima e magari nutre la segreta speranza nonostante il flop a Palermo. Filippo Inzaghi è pronto uso in casa, ma perfino lady Barbara deve aver intuito che l’esperienza conta: soprattutto sulle panchine.

Non sempre ti capita fra le mani un profeta toccato dalla grazia come Sacchi. Per Inzaghi ci sarà tempo. E perché mai Berlusconi non potrebbe pensare anche a Chicco Evani che, i suoi amici garantiscono, ha qualità da allenatore vero. Peccato non abbia fascino e appeal come alcuni di cui sopra. Tra gli usati sicuri qualcuno scommette sull’ipotesi Prandelli.

Ma, suvvia, un monsignore come può sposarsi con il giovanilismo strutturale previsto nel nuovo Milan? Eppoi, chissà ci sono idee e idee, non solo politiche. Ma, certo, se diciamo parole e idee chi meglio del chiacchierone eccellente? Leggi: Clarence Seedorf. C’è il rischio che, a sentirlo parlare, vadano in confusione anche i muri dello spogliatoio di Milanello: infatti scopriranno la ragione della loro esistenza dalle parole alate dell’olandese. Seedorf è stato un meraviglioso giocatore, non è detto sia un altrettanto magico allenatore”.

Casa Milan, in mezzo a tanti dubbi e flop avviene il trasferimento. Nuovo inizio?

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Nuova sede per il Milan che cerca un nuovo inizio soprattutto dopo il deludente avvio di Campionato che lentamente si sta trasformando in un’aonia per l’intero team. Tra la panchina di Allegri che trema e Balotelli che guarda oltre i confini italiani alla ricerca di un nuovo club, tutto sembra alla fine di un era. C’è chi l’addio lo ha già dato e sta preparando le valigie come l’ad Galliani pronto a levare le tende nei primi mesi del prossimo anno, ma intanto inaugura i nuovi uffici. Il trasferimento Sport Mediaset lo racconta così:

“…Con il trasferimento di Adriano Galliani nei nuovi uffici, la società rossonera ha dato addio alla storica sede in via Turati per trasferirsi nella nuova in via Rossi, nell’area Portello di Milano, zona Fiera. non lontano da San Siro. La nuova sede si chiama “Casa Milan”, come si può vedere dalla foto scattata all’amministratore delegato rossonero.

Al quarto piano del palazzo, quello riservato alla presidenza e agli alti dirigenti, si trova il nuovo ufficio dell’ad rossonero e un corridoio lo separa da quello di Barbara Berlusconi, praticamente speculare. In mattinata Galliani ha visitato l’intera sede, che ospitera’ circa 120 dipendenti del Milan, dalla sala stampa a quella per i ricevimenti, dalla terrazza alla sala relax.
Fuori e dentro il palazzo che il Milan ha preso in affitto, gli operai sono ancora all’opera per concludere i lavori. Casa Milan entrerà a pieno regime ad aprile, quando sarà attivo il museo della società, che ospiterà anche le coppe fino a ieri conservate nella sala dei trofei di via Turati…”.

Al Milan serve ripartire… ma da dove?

milan-disperato-tuttacronaca11 partite in campionato e 12 punti. Difficile ritrovare una simile disfatta per i rossoneri negli ultimi anni. Una situazione talmente drammatica che riuscire a tirarsi fuori dal baratro sembra quasi un’utopia, tanto che si è scelto per il ritiro forzato, come se si stesse lottando per evitare la retrocessione. Quello che preoccupa maggiormente, è il caos all’interno delle squadra, mai registrato a questi livelli fino ad ora. Perchè se ad essere in bilico poteva essere un allenatore, ora è tutta la società a non essere solida, con anche i tifosi della Curva Sdu che contestano a piena voce e Galliani che lascia la tribuna durante il match. E l’aspetto più grave, è che non sembrano esserci soluzioni all’orizzonte, anche perchè non si saprebbe da dove iniziare. Al momento Allegri è stato riconfermato, ma il suo è un incarico “a tempo” se la situazione non si sblocca: difficile vincere a Barcellona, ma l’appuntamento con il Chievo è uno di quelli che non si può fallire. Quello che manca è la compattezza della squadra e proprio per questo sarà obbligatorio ripristinare il feeling tra tecnico e giocatori come Kakà e, soprattutto, Balotelli. Le prestazioni dell’attaccante non arrivano neanche alla sufficienza e senza di lui il Milan non riesce ad aggredire gli avversari, anche a cause di un 4-3-3 difficilmente sostenibile senza corsa e fiato. Quello che serve capire è se sia il ct a non far rendere la sua squadra o se non sia la rosa in grado di essere competitiva. E se la soluzione si trova a metà strada, diversi giocatori non sono all’altezza della squadra va comunque ricordato che squadre meno di prestigio hanno messo in campo un calcio migliore, organizzato, buono pur non avendo nazionali in campo. E’ difficile la settimana che sta iniziando per i rossoneri, ma mai come questa volta saranno i giocatori e i loro attributi a salvare o meno Allegri.

Nebbia fitta sul Milan… che brutta partita e Allegri parla di 30 minuti maledetti

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Una stagione da dimenticare almeno fino a questa undicesima giornata di campionato e dopo la gara persa in casa con la Fiorentina con il punteggio di 0-2 Allegri  non nasconde la sua amarezza:

“Milan da domani in ritiro. La decisione è stata presa dalla società confrontandosi con tecnico e giocatori. È il mio momento più difficile in questi 3 anni e mezzo di Milan. Stare insieme ci farà bene per preparare la partita con il Barcellona. Stasera l’ultima mezzora è stata veramente brutta dal punto di vista psicologico. Anche stasera siamo andati in svantaggio per un’episodio sfavorevole, un’autorete. Dobbiamo trovare una soluzione. Non possiamo giocare male come stasera. Abbiamo combinato poco davanti. Ma non è questione di mercato. Abbiamo avuti parecchi infortuni. Dopo Udine e Barcellona pensavamo di averlo trovato, poi lo abbiamo riperso. Dovremo far bene a Barcellona e poi col Chievo. Nel calcio contano i risultati. Sul piano dell’impegno ai ragazzi non rimprovero niente, ma dobbiamo giocare meglio. Il mio futuro? Non dobbiamo fare paragoni con l’anno scorso. Io in questo momento devo trovare la soluzione a questi problemi. E in qualche modo lo farò. Poi la società prenderà le sue decisioni. Abbiamo fuori El Shaarawy. In questo momento Kakà sono costretto a farlo giocare lì, largo. I particolari fanno la differenza. Ma adesso devo soprattutto trasmettere serenità ai ragazzi”.

Il big match Juventus Milan, tra attese e conferme!

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Può essere davvero il giorno in cui si decidano le sorti delle due squadre e di Allegri. Una partita che non è un big match solo per i protagonisti che affolleranno il campo, ma è un simbolo delle difficoltà che, ognuno a suo modo, stanno affrontando i due team.

Dalla squalifica di Balotelli per il Milan al momento non esaltante di Allegri che in conferenza stampa ha dichiarato

«Sarà una partita difficile, da giocare con testa e cuore», dice Allegri, sicuro che un risultato negativo non impedirebbe al suo Milan, di puntare in alto in campionato. «I sogni non vanno riposti – ha detto l”allenatore rossonero -. Ho fiducia, faremo una grande partita. L’anno scorso eravamo molto più indietro rispetto a ora. Sarà un campionato più equilibrato perché chi lotta per i primi tre posti si è rinforzato».

Più rilassata l’atmosfera in casa Juve dove Antonio Conte serra le fila, difende la sua squadra, anche perché confortato dai risultati, «dal nemico che si nasconde dappertutto», e respinge le critiche. «Io preoccupato? Ci sono stati degli errori individuali, bisogna cercare di farne meno possibile – rileva il tecnico della Juventus -, con i ragazzi ormai ci conosciamo, non c”è bisogno di toccare corde particolari».

JUVENTUS-MILAN ore 20.45 PROBABILI FORMAZIONI

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Tevez, Quagliarella
A disp: Storari, Rubinho, Ogbonna, Motta, De Ceglie, Peluso, Isla, Pogba, Llorente, Giovinco. All.: Conte
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Caceres, Pepe, Vucinic, Lichtsteiner

Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Poli, De Jong, Muntari; Montolivo; Robinho, Matri

A disp.: Amelia, Gabriel, Emanuelson, Zaccardo, Nocerino, Saponara, Niang. All.: Allegri

Squalificati: Balotelli (1)
Indisponibili: Bonera, Pazzini, De Sciglio, Silvestre, El Shaarawy, Kakà, Birsa

Il Giornale e Allegri attaccano gli arbitri ma non difendono Balotelli

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“Contro il Napoli, Mario Balotelli ha subito falli che se subiti da un altro gioca­tore, forse, sarebbero stati fischia­ti tutti”.

Così Massimiliano Allegri. Ma oggi al coro di giustificazioni per l’attaccante milanista arriva anche il quotidiano Il Giornale che tenta una difesa pur non assolvendo Balotelli.

Il Giornale scrive:

Le espressioni riportate nel referto sono state considerate «indifendibili»: non «te la farò pagare» o «ti ammazzo», come sostenuto da qualche lettore del labiale, ma addirittura molto più gravi. Il Milan e Allegri hanno messo in riga Balotelli ma non lo hanno lasciato solo. «L’atteggiamento di Mario verso gli arbitri è sbagliato. Nell’ultima riunione è stato chiesto un comportamento riguardoso verso gli arbitri e i giocatori del Milan debbono averlo. Mario ha sbagliato, ha penalizzato squadra, società e tifosi ed il mancato ricorso è un segnale importante. Però bisogna anche tutelarlo: contro il Napoli ha subito falli che se subiti da un altro giocatore, forse, sarebbero stati fischiati tutti» la stoccata riservata alla classe arbitrale. Allegri è stato lucido: Balotelli si deve prendere tutto il castigo ma basta con la comprensione per i suoi picchiatori.
Questa volta non è in gioco il buon nome di Mario e della sua deliziosa famiglia: è in gioco il futuro calcistico del giovanotto che è una risorsa del Milan e del calcio italiano, nei mesi che anticipano il mondiale brasiliano. Sul punto Allegri è stato esplicito: «Non è più un bambino, ha 23 anni e deve cambiare. Potenzialmente è un campione, lo vede anche un cieco, ma il suo valore non è testimoniato solo dagli 8 tiri in porta fatti col Napoli». Ora o mai più, insomma: ecco la rischiosa scommessa lanciata dal Milan che si ritrova con una squadra dimezzata (continua a perdere pezzi, acciacco di Saponara al ginocchio sinistro), si ritrova con gli uomini contati e ha davanti una striscia terribile, Bologna stasera, sabato la Samp, quindi viaggio ad Amsterdam in Champions e la sfida con la Juve il 6 ottobre. «Piaccia o non piaccia, Mario deve fare questo: sono convinto che imparerà la lezione, sono convinto di riuscire ad aiutarlo ma bisogna anche che si aiuti da solo» la conclusione, inflessibile come una bacchettata sulle mani, di Allegri che tiene al riparo il resto del gruppo (solo Amelia, Nocerino e De Jong intorno a Balotelli per placarne i bollenti spiriti, nessuna traccia del capitano Abbiati) da censure meritate. E a complicare la situazione di Mario anche il sospetto di un infortunio al ginocchio: ieri effettuata una risonanza magnetica.
Senza Balotelli, per il Milan tutto diventa ancora più difficile fin da stasera a Bologna dove «bisogna supplire da squadra» il suggerimento del livornese pronto a far entrare Robinho, Nocerino e Constant per rendere meno precaria la classifica e il presente del Milan e del suo tecnico convinto che finora «il gruppo si sia espresso al 50% delle sue possibilità» e che il rendimento sia «del 4%, pari ai punti in classifica».

Stasera ci sarà il test definitivo per Allegri e il Milan e sembra che in casa rossonera la tensione sia al massimo. Si concretizzerà in risultato o giocatori sentiranno la pressione di una gara che potrebbe anche essere l’ultima per l’allenatore?

Quanto mi manchi! Allegri e le assenze del Milan

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Siamo all’inizio del Campionato e degli impegni di Champions, siamo alla fine di settembre con un calendario impegnativo e il Milan ha iniziato decisamente male questa stagione, complice anche la sfortuna che ha decimato la squadra, senza parlare degli attacchi d’ira di Balotelli. Gli infortunati che mancano di più ad Allegri sono  De Sciglio, El Shaarawy, Montolivo, ma all’appello mancano anche Bonera, Pazzini e Gabriel. Forse però per la trasferta di Amsterdam dove il Milan dovrà giocare per la Champions contro l’Ajax il 1 ottobre ci potrebbero essere davvero delle novità interessanti. Sembrano infatti imminenti i recuperi di  Stephan El Shaarawy e Riccardo Montolivo e tutto fa sperare, per i tifosi rossoneri, che il Milan potrà schierare una squadra degna delle aspettative… poi per il risultato ci sarà comunque da sudare.

Addio alla Nazionale per Prandelli dopo Rio. Chi sarà il prossimo? Allegri?

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L’esperienza di Cesare Prandelli con la Nazionale finirà dopo il Mondiale in Brasile. Il ct poi tornerà ad allenare un club. Dopo 4 anni di lavoro intenso, dopo un Mondiale, il ct non vuole tornare a concentrarsi su un obiettivo minore come quello del prossimo Europeo e così preferisce il lavoro quotidiano in un club.

Ma sarebbe giusto a pochi messi dal Mondiale annunciare l’addio? La Figc, avendo saputa la decisione del tecnico di non rinnovare il contratto in scadenza il 2014, avrebbe già una rosa di persone da contattare per la prossima nomina. Tra i successori di Prandelli ci sarebbero Allegri, Conte, Mancini, Ranieri, Spalletti e Zaccheroni. Il più accreditato sarebbe proprio il ct del Milan!

CLAMOROSO! 3 rossoneri fuori dalla Champions per errore nella lista!

massimiliano-allegri-errore-listachampions-tuttacronaca3 giocatori rossoneri fuori dalla lista Champions a causa di un errore nella compilazione a cui non si riesce a dare una spiegazione. Come spiega CalcioMercatoNews, un posto poteva essere liberato spostando il Fraone, che è classe ’92, in lista B, visto che ha anche fatto due anni di militanza consecutiva con il club milanese e aveva quindi i requisiti che permettevano l’iscrizione nella lista riservata di solito ai Primavera. Dalla fase a gironi della competizione resteranno quindi fuori Niang, a cui si è preferito l’infortunato Pazzini, ma anche Traorè e Saponara, che sarebbero state delle ottime risorse se si considera lo scarso numero di centrocampisti.

Un Conte deluso confessa la sua frustrazione per la cessione di Matri

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Mancano meno di 24 ore a Juve Lazio, ma Conte ha ancora un boccone amaro da digerire e lo confessa: “Quella di Matri è una rinuncia dolorosa. La sua uscita non era prevista, così come quella di Giaccherini. Perdiamo due elementi importanti: il nostro miglior attaccante degli ultimi due anni e un emergente giocatore della Nazionale. Sono convinto che Matri andrà davvero a rinforzare il Milan. La Juve si è indebolita. Chi dice che il divario fra noi e le avversarie è aumentato mi lascia perplesso. Accetto questa situazione, anche se non l’ho avallata: semmai ho subìto alcune decisioni”.

Oltre la delusione c’è anche la rabbia e il contradditorio con la società in particolare con Marotta che nei giorni scorsi aveva detto che spendere non porta sempre al successo e che la Juve è una squadra che può giocare alla pari con il Real Madrid. “Mi piacerebbe per una volta agire dall’altra parte, e potere spendere 100 milioni per un giocatore – ha detto Conte -.  Quelle di Marotta sono state parole di circostanza, è inutile prenderci in giro: loro hanno un carrarmato, noi un’automobile”.

Il dado è tratto: i sorteggi per la Champions League!

-sorteggi-champions-tuttacronacaNella giornata in cui Franck Ribery, attaccante del Bayern Monaco, ha vinto il premio come miglior giocatore Uefa dell’anno, si sono tenuti anche i sorteggi per i gironi di Champions League. Per quel che riguarda la Juventus di Conte, i bianconeri sono nel gruppo B, assieme al Real Madrid di Ancelotti, il Galatasaray e il Copenhagen. Meno fortunato il Milan di Allegri che si è appena aggiudicato la possibilità di giocarsi la Champions dopo la vittoria con il PSV: per la squadra di Ancelotti il gruppo H, con il Barcellona, l’Ajax e il Celtic. Sfortunato il Napoli di Benitez che nel gruppo F troverà il Borussia Dortmund (finalista lo scorso anno), l’Arsenal e il Marsiglia.

GRUPPO A:
Manchester United – Shakhtar Donetsk – Bayern Leverkusen – Real Sociedad

GRUPPO B:
Real Madrid – Juventus – Galatasaray – Copenhagen

GRUPPO C :
Paris Saint-Germain – Benfica – Olympiacos – Anderlecht

GRUPPO D :
Bayern Monaco – Manchester City – Cska Mosca – Viktoria Plzen

GRUPPO E:
Chelsea- Basilea – Schalke – Steaua Bucarest

GRUPPO F :
Arsenal – Borussia Dortmund – Olympique Marsiglia – Napoli

GRUPPO G :
Porto – Atletico Madrid – Zenit St. Pietroburgo – Austria Vienna

GRUPPO H
Barcellona – Milan – Ajax – Celtic

IMPERDIBILE! I siparietti di Crudeli durante Milan-PSV

crudeli-milan-psv-tuttacronacaPotevano mancare i siparietti d’esultanza di Tiziano Crudeli durante la sfida tra Milan e PSV Eindhoven? Il commentatore, ieri in diretta tv su 7 Gold, ha dato il meglio di sè in occasione delle tre reti inflitte dai rossoneri agli Olandesi, con il ritornello “Boa boa boa teng teng teng” in occasione della doppietta del Faraone e un “Balo l’ha messa!” quando è arrivata la rete del raddoppio siglata da SuperMario. Un video davvero da non perdere!

Tra oggi e domani l’ufficialità: Matri arriva al Milan

alessandro_matri_milan-tuttacronacaAlessandro Matri sostituisce il bianco(nero) con il rosso(nero). Come spiega Gianluca Di Marzio, e com’era stato anticipato nei giorni scorsi, ora che il Milan ha superato a pieni voti i play off di Champios League battendo per tre reti a zero gli olandesi del PSV, Galliani può sferrare un nuovo colpo sul mercato e l’obiettivo è proprio il giocatore bianconero. Del resto con la Juventus non c’è alcun problema e “i contatti sono continui”. L’accordo sarà per 11 milioni più uno di bonus, o al massimo 10 più 2 anche se la prima soluzione è la più probabile e tutte le parti sono già d’accordo. Se non bastasse, i rapporti tra Allegri e il giocatore sono ottimi fin dai tempi del Cagliari. Per quel che riguarda il club juventino, avrebbe già in mente di chiudere e lasciarlo partire tra oggi e domani, dando così l’ufficialità.

Tensione al massimo e tutto pronto per Milan-Psv anche le formazioni!

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Milan-Psv (ore 20.45), formazioni della partita valida per il ritorno dei preliminari di Champions League. 1-1 nella gara d’andata in virtù dei gol di El Shaarawy e Matavz.

Milan (4-3-3): 32 Abbiati, 20 Abate, 17 Zapata, 5 Mexes, 2 De Sciglio, 18 Montolivo, 34 De Jong, 16 Poli, 10 Boateng, 45 Balotelli, 92 El Shaarawy.

(1 Amelia, 21 Constant, 26 Silvestre, 4 Muntari, 23 Nocerino, 37 Petagna, 7 Robinho). All.: Allegri.

Psv Eindhoven (4-3-3): 21 Zoet, 26 Brenet, 5 Bruma, 3 Rekik, 15 Willems, 10 Wijnaldum, 8 Schaars, 6 Maher, 33 Park, 9 Matavz, 22 Depay.

(1 Tyton, 2 Zanka, 13 Arias, 7 Toivonen, 14 Jozefzoon, 19 Bakkali, 11 Locadia). All.: Cocu. Arbitro: Clattenburg (Inghilterra).

Massimiliano Allegri giura di non sentirsi affatto in pericolo. ”Dopo tre anni al Milan, non può bastare un secondo tempo sbagliato per farmi sentire sulla graticola”, sorride l’allenatore due giorni dopo la figuraccia con l’Hellas Verona, ma sa bene che ”giocare la Champions è differente dall’Europa League” e che i prossimi 90 minuti indirizzeranno il futuro, suo e della squadra.

Per questo ha chiesto ai suoi di mettere da parte ogni presunzione contro il Psv Eindhoven (1-1 all’andata una settimana fa) e ”pedalare”, per poi ripartire con almeno un paio di rinforzi, Matri in attacco e Astori in difesa sarebbero l’ideale.

”E’ inutile raccontare chiacchiere, attraverso la partita di stasera passa anche il mercato del Milan”, ha ammesso Allegri, che alla vigilia a Milanello sfoggia serenità e ottimo umore dopo aver messo in riga i suoi giocatori ed essersi parte delle responsabilità per la falsa partenza in campionato.

”Sicuramente ho commesso errori anche io, perché dopo tre anni per la prima volta la squadra è partita con l’atteggiamento sbagliato – ha ammesso alla vigilia del ritorno del playoff di Champions -. Ho ragazzi responsabili, hanno capito che il loro atteggiamento a Verona è stato sbagliato, non deve succedere più. La presunzione è sinonimo di ignoranza, siamo una squadra giovane ma bisogna crescere e in modo veloce, altrimenti si diventa vecchi e non si è combinato nulla. Balotelli? Non mi rivolgo solo a lui, a Verona per lui è stata una partita difficile a livello mentale”.

Il discorso non vale solo per i ventenni, come ha sottolineato Riccardo Montolivo, che forse per la prima volta deve far valere il suo ruolo di capitano nello spogliatoio. Della sconfitta di Verona ”abbiamo iniziato a parlare dal fischio finale – ha raccontato l’erede di Ambrosini – eravamo delusi e arrabbiati con noi stessi, non siamo stati all’altezza della situazione: abbiamo sbagliato tutti, giovani e veterani, io per primo. E’ stata una partita troppo brutta per essere vera, soprattutto per l’atteggiamento. C’è poco da fare proclami, bisogna dimostrare sul campo ciò che sappiamo fare, è l’unica cosa che conta”. In ballo ci sono 30 milioni di euro: con o senza, il futuro prossimo del Milan cambia sensibilmente.

”Ci rendiamo conto di tutto, non siamo scemi – ha chiarito Montolivo -. Sentiamo la responsabilità ma dobbiamo giocare soprattutto per il nostro orgoglio, per dimostrare che non siamo quelli di Verona e per giocare la Champions League. Al di là delle dinamiche economiche e di mercato dobbiamo dimostrare quello che abbiamo dentro”.

L’esperienza in questi casi ”conta e non conta” a sentire Allegri, che medita qualche cambiamento. Muntari o Poli a centrocampo, El Shaarawy o Robinho in attacco sono i dubbi principali dell’allenatore, che è ottimista:

”I ragazzi non tradiranno le aspettative di tutti, mie, della società e dei tifosi. Poi, ci vuole un po’ di fortuna”.

 

Milan chiama Matri… ma prima bisogna entrare in Champions

matri_milan-champions-tuttacronacaI rossoneri hanno bisogno di rinforzare in maniera importante l’attacco e Adriano Galliani ha già ben chiaro un nome: si tratta dell’attaccante bianconero Alessandro Matri, per il quale la Juventus sta cercando una collocazione. Indubbiamente un regalo che Allegri apprezzerebbe molto l’arrivo del giocatore, ma prima c’è lo scoglio Psv da superare. L’incontro di ritorno del preliminare di Champions League, che si svolgerà domani sera a San Siro, è infatti fondamentale per il Milan per far entrare soldi in cassa con i quali pensare ai prossimi acquisti. Matri ha una valutazione di circa 12 mln di euro e la Juventus non potrà scendere sotto i 10, indispensabile quindi, per far arrivare il pupillo di Allegri, ottenere i soldi per il trofeo.

Quel difficile affare Sakho che agita il Milan

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E’ difficile portare a Milano Mamadou Sakho giocatore del Psg soprattutto perché dietro all’entusiasmo di Galliani c’è invece lo scetticismo del tecnico Allegri… la trattativa è agitata!  Inoltre sembrerebbe che il Psg sarebbe disponibile a dare Sakho in prestito ma solo a patto che il ragazzo prima prolunghi l’attuale contratto in scadenza il 30 giugno 2014. Il difensore è al bivio: la possibilità di giocare titolare può infatti garantirgli la convocazione per i Mondiali del 2014. Ma chi vorrebbe Allegri? Sicuramente il tecnico preferirebbe un centrale già abituato al campionato italiano ma le opzioni Astori e Paletta sono troppo costose per il Milan.

 

Allegri sotto pressione: servono i soldi per rinforzare la squadra

Massimiliano-Allegri-milan-tuttacronacaE’ quasi a un bivio il Milan: la data fatidica è il 28 agosto, quando a San Siro si giocherà l’accesso ai turni di Champions contro il PSV. Una partita che vale tutto, almeno per quanto riguardo il mercato. Senza i soldi che entrerebbero in caso di vittoria infatti, come ricorda la Bocci su La Gazzetta dello Sport, è condannato all’immobilità. La rosa è troppo ampia e contraddistinta da contratti degni di un grande club. La pressione, immancabilmente, è alta. E pesa tanto sulle spalle di Allegri che su quelle di tutta la squadra, in particolar modo sugli elementi più giovani. E le perplessità sono aumentate dopo la sconfitta a Verona. Niang e Petagna dovrebbero essere messi in condizione di maturare mentre pesano gli infortuni di Vergara, Saponara, Bonera. Senza contare che ancora si attende il ritorno di Pazzini, previsto per ottobre dopo che a maggio è stato sottoposto alla pulizia della cartilagine del ginocchio destro. Ad aver funzionato bene a centrocampo è Poli, unico vero acquisto del Milan, a riprova di quanto il mercato influisca su una squadra che aveva e ha necessità di maturare e di essere rinforzata.

Per la sfida di mercoledì, il mister metterà in campo i più esperti, con i rientri di de Jong e De Sciglio e, probabilmente, l’appena ritrovato Robinho. Forse non ancora in perfetta forma ma che resta il giocatore di maggior classe del club rossonero. Il problema è che sia a Eindhoven che a Verona il Milan si è fermato presto, con le gambe pesanti sulle quali potrebbero influre, più che l’aspetto fisico, le oscillazioni umorali e la poca personalità degli elementi più giovani. Ma anche in caso di arrivo dei soldi della Champions, su chi puntare, sempre che non vengano congelati per una questione di bilancio? Il mister spinge per una prima punta, ma problemi ci sono anche in difesa e se Poli è arrivato a completare il centrocampo in attacco ci si basa ancora solo sull’estro di Balotelli. Per quel che riguarda Honda non sembrano esserci segnali incoraggianti mentre con Ljiajc la trattativa è lunga.

Balotelli per Champions almeno sulla carta c’è!

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Allegri ha diramato la lista dei convocati per la primo match di Champions League contro il Psv Eindhoven, valido per il preliminare della massima competizione europea. Pollice su per Balotelli, De Jong e Mexes. Fuori dalla lista Robinho, De Sciglio e Pazzini per infortunio. Chiamati i baby Petagna e Cristante. Tra i nuovi ecco Poli, Silvestre e il terzo portiere Coppola.

Ecco l’elenco:

Abbiati, Amelia, Coppola; Abate, Constant, Mexes, Silvestre, Zaccardo, Zapata; Boateng, Cristante, De Jong, Emanuelson, Montolivo, Muntari, Nocerino, Poli; Balotelli, El Shaarawy, Niang, Petagna.

Meglio vincenti che simpatici? Il credo di Nedved

-pavelnedved-juventus-tuttacronacaDimostra di avere le idee chiare e molta determinazione Pavel Nedved, ai microfoni di Sport Mediaset, che risponde al tecnico del Milan: “Allegri dice che alla Juventus dovremmo avere più umorismo ed essere più simpatici? Noi le cose le prendiamo tutte sul serio e comunque non vogliamo essere simpatici, vogliamo essere vincenti. Questo è il nostro credo”. E nell’intervista non lesina i complimenti a uno dei nuovi acquisti bianconeri: “E’ un grande perché ha dimostrato fin da subito di voler venire da noi”.

Il sogno del Cav… si chiama Kakà! Ricardo torna in rossonero?

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Dopo la cena ad Arcore Allegri è stato riconfermato, ma non senza alcuni diktat. Come riporta il Corriere dello Sport, Berlusconi ha imposto all’allenatore di schierare un trequartista dietro a due punte nel 4-3-1-2, che è il modulo preferito. Al riguardo è stato fatto anche un nome: Ricardo Kakà. Lo rivuole in squadra a qualsiasi costo e ha dato mandato a Galliani di trattare con Florentino Perez e ad Allegri di metterlo in condizione di tornare ai livelli di un tempo. Se n’era già parlato a gennaio ma ora la situazione potrebbe complicarsi se Ancelotti arrivasse sulla panchina del Real Madrid, visto che i due si conoscono e hanno già lavorato assieme nel Milan. Ma anche i dettagli economici non sono da poco: Kakà ha un contratto con il Real Madrid da 10 milioni netti che scade nel 2015 e si è già parlato del fatto che, senza una sostanziale riduzione di ingaggio, il ritorno in Italia è impossibile. Per il cartellino Perez potrebbe anche accontentarsi di 10-15 milioni di euro, ma è solo un’ipotesi. Quello che è certo è che Berlusconi ha deciso e ciò deriva anche dalla bocciatura che nel ruolo di trequartista è stata riservata all’esperimento Boateng, già sul mercato anche se non ufficialmente: in caso di un’offerta valida, potrebbe tranquillamente partire. Kakà, dalla sua, ha anche l’affetto del popolo rossonero, ancora segnato da quella separazione avvenuta nel 2009: prima il no invernale al Manchester City e poi la capitolazione davanti all’offerta da 67 milioni di euro del Real Madrid, dove il brasiliano è stato relegato ai margini. Con Mourinho il feeling non è mai scattato e, anzi, l’estate scorsa il portoghese fu chiaro nello spiegare a Kakà che avrebbe fatto meglio a cercarsi una nuova destinazione. Da parte sua, anche Kakà cova il sogno di tornare a Milano, bisognerà vedere se riusciranno a trovare i giusti punti di accordo.

La cena della conferma… Allegri resta al Milan. E la Roma?

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Una cena chiarificatoria tra Silvio Berlusconi e Massimiliano Allegri che alla fine ha portato alla riconferma dell’allenatore fino alla scadenza naturale del contratto fissata per il 2014. Le prime indiscrezioni erano arrivate verso le 21 quando a Villa San Martino si è presentato anche il fotografo ufficiale del club rossonero. Durante la cena sembra che Allegri abbia chiesto al Cavaliere garanzie per il prossimo anno e in particolare la possibilità di lavorare senza l’ansia del licenziamento e di avere alcuni rinforzi (l’ideale sarebbe 1 giocatore nuovo in ogni comparto) per puntare davvero al vertice della classifica. Insomma Saponara e Jorginho non bastano.

La cena della verità: Allegri resta l’allenatore del Milan. Domenica sera, nella residenza di Arcore di Silvio Berlusconi è andata in scena l’ultimo atto della querelle sulla panchina del Milan. Massimiliano Allegri è stato confermato fino alla scadenza naturale del suo accordo in scadenza nel 2014. Le prime avvisaglie sono arrivate intorno poco prima delle 21:00, quando a Villa San Martino si è presentato anche il fotografo ufficiale del club rossonero. Il vertice tra l’ex premier, Adriano Galliani e il tecnico nell’aria da qualche giorno è durato poco più di due ore. Il padrone di casa, di ritorno da Roma, è giunto nella sua villa a bordo di un elicottero alle 19.10 circa. Il vice presidente rossonero intorno alle 20:15, mentre Allegri si è presentato un quarto alle nove.  Dalla Sampdoria è atteso Poli, dalla Francia il difensore Civelli e c’è una trattativa per Cerci. Saranno preziosi i soldi del Santos per Robinho che alla stampa brasiliana ha detto: “Ritorno in Brasile? Il Milan non ha mostrato la volontà di cedermi, ma nel calcio tutto è possibile”, e forse i milioni del Monaco per Boateng.

D’altra parte Berlusconi vuole il suo Milan padrone del campo, con quell’atteggiamento da dominatore e non da dominato. Quanto alle acquisizioni, l’ex premier delega Galliani, è lui che dovrà lavorare per costruire la nuova squadra, senza nessun esborso da parte del Cavaliere.

Alla fine la mediazione riesce e la cena porta alla riconferma… Un altro anno con Allegri e la Roma non è più allegra, ma resta beffata!

Il futuro di Allegri si discute… al ristorante! La cena con Galliani

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La Roma ad Allegri ha offerto un biennale di 3.5 milioni netti più premi: un’offerta appetitosa per il tecnico rossonero che, se non gli venisse concesso il prolungamento del contratto, potrebbe accettare. Però sembra che ormai neanche la tavola sia propizia agli affari. Allegri era atteso in sede per parlare con Galliani oggi, ma in via Turati ma ha dribblato i giornalisti e non si è presentato. Nel frattempo era saltata anche la cena ad Arcore con Berlusconi. Che è successo allora? I due hanno optato per mangiare insieme al ristorante “Il Consolare” di Milano. Ma ancora una volta non si è giunti ad una decisione e bisognerà attendere l’inizio della settiamna prossima e una nuova tavolata, questa volta alla presenza del Cavaliere per decidere definitivamente il destino e il futuro del tecnico rossonero. Nel frattempo restano in attesa i giallorossi, pieni di speranza nonostante i frequenti rumors che vedono un Allegri sempre meno convinto di accettare la lauta offerta della Roma per le referenze non esattamente straordinarie ricevute sul momento di grande confusione che regna a Trigoria dopo due anni di forti delusioni.

In Serie A va di scena… il valzer delle panchine!

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Con una sola partita prima della chiusura del campionato, è tempo d’iniziare a guardare al futuro, anche delle varie panchine. Se Antonio Conte, dopo il colloquio con la dirigenza e Agnelli può mettersi comodo, così come Guidolin, che piace al Napoli ma resta all’Udinese, per molti altri è tempo di prendere (o subire) decisioni. Stramaccioni saluta l’Inter e, secondo le indiscrezioni, Walter Mazzarri è pronto per insediarsi alla guida dei nerazzurri, forte di un contratto triennale che gli frutterà 3.5 milioni netti a stagione. Per lui niente Roma dunque, che potrebbe aprire le porte ad Allegri, al momento ancora a bordocampo del Milan. E’ stato lo stesso Berlusconi ad anticipare la scelta: “Allegri andrà alla Roma dopo la partita col Siena”. Al riguardo non ci sono ancora state conferme, ma nemmeno smentite. Al riguardo Allegri non si sbilancia e preferisce guardare alla prossima sfida, il match contro i toscani: “La posta in palio è talmente alta. Tutti vogliamo giocare i playoff di Champions l’anno prossimo”. E riguado il passaggio alla squadra della capitale? “Non so se il presidente ha detto o no quella frase. Se dovesse averla detta, spero mi abbia fatto da procuratore e mi abbia fatto anche un buon contratto”. Allegri forse è più concentrato sul futuro prossimo, ma c’è chi già pensa di sostituirlo con Seedorf, attualmente impegnato, come giocatore, con la squadra brasiliana Botafogo, ma impegnato con un corso online della Fifa per prendere il patentino da allenatore. Ma il presidente rossonero ha anche un’altra grande passione: Montella della Fiorentina, che però è marcato stretto anche dal Napoli proprio in vista della sostituzione di Mazzarri. Ma la squadra partenopea ha pronta una rosa di alternative, tra cui spicca Benitez, fresco di successo in Europa League con il Chelsea. Potrebbero però rappresentare un problema le richieste elevate per il suo staff. Al suo posto potrebbe quindi essere considerato Di Matteo, che con il Bayern Monaco ha alzato la Champions. Ma un’opzione potrebbe essere rappresentata anche dal laziale Petkovic, che piace ma l’affare è difficile.

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A questo punto, a Stramaccioni non resta che consolarsi con i Tapiri d’Oro che gli ha consegnato l’inviato di Striscia Valerio Staffelli che gli ha chiesto  “Cosa sta succedendo a questa Inter? Ha battuto tutti record negativi”. “Però abbiamo fatto il record storico delle vittorie consecutive in trasferta – la risposta di Strama -. Finché siamo stati tutti sani… poi l’unico che non si è fatto male sono stato io. Moratti? Lui non si è infortunato, sta benissimo!”.

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Mosca chiama Gattuso… Mosca chiama Gattuso… rispondici!

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Diventato da meno di tre settimane allenatore-giocatore del Sion, Rino Gattuso è già entrato nel mirino dei grandi club europei. E’ di queste ore una maxi-offerta da Mosca per averlo in panchina nella prossima stagione, quando dovrebbe dare l’addio al calcio giocato e intraprendere in via definitiva la nuova carriera. La corsa all’ex campione del Milan interesserebbe tutti e 4 i club moscoviti che partecipano alla Prem’er Liga, il massimo campionato russo: Cska, Dinamo, Spartak e Lokomotiv, con quest’ ultimo in teoria favorito.

Gattuso, che l’estate scorsa ha ottenuto il patentino di prima categoria e a giugno si iscriverà al master di Coverciano, è stato da poco scelto da Constantin, presidente del Sion, per guidare in veste di player-manager la squadra svizzera del Canton Vallese, attualmente quarta dietro Basilea, Grasshopper e Young Boys. E la sua leggendaria carica ha subito colpito gli estimatori russi, che avevano già mostrato di apprezzarla un paio d’anni fa, quando l’Anzhi, il club in cui gioca Eto’o, gli propose un ingaggio favoloso, 10 milioni di euro l’anno.

L’affare, poi, non andò in porto, perché Gattuso preferì restare al Milan. Ora, da neoallenatore, la storia si ripete, anche se il Sion sembra intenzionato a tenerselo stretto. Intanto per l’ex campione del mondo rossonero ci sarà un tuffo nel fresco passato: venerdì, durante la sosta dei campionati europei per le partite delle nazionali, il Sion giocherà alle 15 un’amichevole a Milanello contro la squadra di Allegri. Un amarcord  in piena regola per uno tra i simboli dell’epopea del Milan di Ancelotti, protagonista anche dello scudetto vinto sotto la gestione di Allegri.

Champions League. Milan battuto in casa dallo Zenit St. Petersburg

 

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