I nostri 7 giorni: nonostante tutto, “capitani della nostra anima”

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E’ normale attaccare la magistratura, offendere un cittadino, utilizzare un linguaggio di una volgarità totale e poi glorificarsi del titolo “Avvocato”? A quanto pare… in Italia si può, con la massima tranquillità. basta trovare i microfoni di una radio aperti a via libera allo sproloquio. Ecco allora che Taormina si ritrova a dichiarare quanto gli piaccia “fottere la magistratura” e a offendere un radioascoltatore che, con tutta probabilità, si è sentito offeso per primo dopo aver sentito utilizzare certe espressioni. Chi di certo non si lamenta della magistratura, al contrario, è Giovanardi che gode nel vedere assolti i poliziotti chiamati in aula per il caso Cucchi. Nessun attacco alla magistratura quindi, solo offese per un ragazzo ucciso, la sua famiglia e un’intero Paese. Ma tanto l’Italia ormai è alla deriva e con lei anche chi dovrebbe rappresentarla. Basta vedere l’eclatante esempio della Lega Nord e le lotte intestine: quanto tempo impiegherà prima d’implodere su se stessa?  Ma la violenza, purtroppo, non si limita ai soli microfoni, scende in strana, si arma, apre il fuoco. Ecco allora che anche questa settimana ci siamo trovati a discutere di cronaca nera, con la sparatoria a Milano di cui è rimasto vittima un 63enne e poi di un altro episodio simile, questa volta a Pesaro, dov’è stato ucciso Andrea Ferri, 51enne, per impossessarsi delle chiavi che avrebbero permesso ai suoi assassini di appropriarsi del suo denaro. E nonostante il tempo passi, sempre con la speranza si riesca a conoscere finalmente la verità, si parla ancora di Roberta Ragusa, del marito, dell’amante dell’uomo e anche della cugine della donna scomparsa che difendono chi è sparito una notte e non ha più fatto ritorno. E’ il ritratto di un Paese allo sbando e, vedendo il video delle insegnanti che picchiano e offendono un ragazzo disabile viene spontaneo chiedersi dove stiamo andando, se questo è quello che riusciamo a insegnare ai nostri giovani: la legge del più forte, della violenza, del non rispetto. L’odio, la crudeltà, l’opportunismo. Ma non siamo gli unici a veder calpestata la nostra dignità. Dopo tutte le critiche e le discussioni, dopo i dibattiti sulla violenza sulle donne e sull’uso che si fa del loro corpo, scopriamo che in Israele delle soldatesse imbracciano i fucili, tolgono la divisa e postano le loro foto in tanga. Come possono gli uomini rispettare le donne se loro per prime non lo fanno? Viene voglia di urlare? Assolutamente sì!

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Ma per fortuna non è stato solo questo, a ricordarci che il mondo è anche pieno di colori e calore ci ha pensato il sole, regalandoci uno spettacolo unico: uno splendido arcobaleno circolare. Ma questa settimana si è anche parlato di un’amore che si trasforma in ossessione e di due donne abbandonate dallo stato: è la storia di due gattare, parenti di un attore famoso, che si sono ritrovate a vivere con i loro amici domestici che hanno invaso la loro vita e non solo. Poi c’è chi è anche baciato dalla passione (per l’insegnamento) e trova slancio per cercare soluzioni… anche a ritmo di Gangnam Style. E’ la storia di un preside che ha lanciato una sfida ai suoi studenti: se studiate, ballerò per voi. Le medie scolastiche si sono impennate e l’uomo è stato di parola, pubblicando in youtube una delle migliori versioni del tormentone di PSY di sempre. Ma se vogliamo imparare qualcosa, insegnamenti preziosi arrivano sempre dai nostri amici a quattro zampe: questa settimana è stata la volta di un cane che ha salvato una neonata da un cassonetto. Ci ha ricordato che la vita è la cosa più importante e va preservata, a qualunque costo. Vale la pena lottare per essa? Sì, ancora una volta, assolutamente sì. Ecco allora che vogliamo lasciarvi con una poesia di William Ernest Henley, che è nota, ma vale sempre la pena ricordare. E vuole essere un omaggio al grande uomo che tante volte l’ha recitata e che è ricoverato in condizioni gravi, Nelson Mandela.

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK! 

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Uno sguardo a… bucatini all’amatriciana

La ricetta la trovi QUI!

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Ettore Scola… e la parola “quaderno”

Ettore Scola… e il cinema

Ettore Scola… dirige “Una giornata particolare”

Gente di Trevico… Ettore Scola

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Uno sguardo a Trevico… Palazzo Scola

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Uno sguardo a Trevico… il monumento ai caduti

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Uno sguardo a… TREVICO (Avellino)

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Affluenza in calo e i candidati romani accompagnati dalle mamme

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Sono 67 i comuni che rinnovano il primo cittadino di cui 11 sono anche capoluoghi di provincia. Naturalmente nel computo c’è anche la capitale. Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Lodi, Roma, Siena, Treviso e Viterbo in tutte il grande vincitore è l’astensionismo. forse è colpa delle istituzioni sempre più distanti dal cittadino, forse è colpa della scelta dei candidati… la flessione in media è di oltre 8 punti. Dati pesanti, che minano anche la credibilità di chi si troverà sulla sedia di primo cittadino. Certo pesa a Roma la scelta di entrambi i candidati,  Gianni Alemanno e Ignazio Marino, di presentarsi al voto accompagnati dalle rispettive madri. Forse le porteranno anche al Campidoglio il primo giorno di insediamento? E’ un po’ come il primo giorno di scuola? Anche questa è politica!

La Porsche… con l’abito da sera!

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A Londra si è aperta la “caccia alla Porsche”, come dimostrano le numerose foto apparse sui social network che ritraggono una coupè davvero particolare: il proprietario, infatti, ha speso 3mila euro per farle applicare una speciale pellicola sulla carrozzeria in modo da crearle un “abito da sera” fatto esclusivamente di velluto. La Porsche Panamera, a quattro porte e sul mercato da 4 anni, di per sè costa 117mila euro ma a quanto pare non si è badato a spese per renderla davvero unica. Ma oltre alle foto, si cinguetta anche la disapprovazione di molti: “Come ha potuto rovinare così una macchina del genere?”. Ma non manca neanche l’ironia: “Il velluto farebbe lo stesso effetto anche sulla mia Fiesta?”

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Gli incidenti stradali… tutta colpa delle donne che si truccano?

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Lo spot di una nota casa automobilistica, in Messico, riporta delle statistiche secondo le quali  il 22% degli incidenti stradali è causato da una donna al volante. E non importa se il 78% delle volte possano essere causati dalla velocità, dall’alcool o dall’uso del cellulare e così via: ad esser presa di mira è, ancora una volta, il gentil sesso. Come spiega lo spot all’inizio: “Sei donne su dieci non andrebbe mai al lavoro senza truccarsi”. “Una su quattro crede che un viso struccato, in ufficio, possa costarle una promozione”. “Questo spiega perché le donne sono solite truccarsi in macchina mentre guidano”. Si punta quindi sul “problema” del make-up femminile e, per dimostrare che “c’è un tempo per ogni cosa”, il video prosegue con una candid camera che prevede l’installazione di un airbag nel bagno delle signore, per dare una lezione alle malcapitate: “O ci si trucca o si guida”. Il messaggio è palese: “Gli incidenti potrebbero essere evitati se le donne smettessero di truccarsi quando sono al volante”. L’invito è solo uno, a questo punto: scendere per strada e controllare da cosa vengono causati i peggiori incidenti che capitano per strada…

Mandela: tempo di lasciarlo andare?

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Si attendeva per oggi il nuovo bollettino medico sulle condizioni di salute di Nelson Mandela, ricoverato l’altro giorno in ospedale per un aggravarsi delle sue condizioni di salute, ma non è stato divulgato mentre la giornata è trascorsa in un preoccupante silenzio. Madiba si avvia così a trascorrere la terza notte in ospedale per il riacutizzarsi dell’infezione polmonare che lo tormenta da tempo. L’edizione di oggi del quotidiano sudafricano Sunday Times ha aperto con un titolo a tutta pagina che recita: “È tempo di lasciarlo andare”, citando un amico di Mandela. “Una volta che la famiglia lo lascerà andare, anche il popolo sudafricano farà lo stesso – ha detto Andrew Mlangeni -. Ringrazieremo Dio per averci donato la presenza di un uomo del genere e lo lasceremo andare”. Nel frattempo in tutto il Paese le persone pregano per lui mentre, a Pretoria, giornalisti e fotografi sono assiepati fuori dall’ospedale dove potrebbe essere stato ricoverato il Premio Nobel per la Pace: non c’è la certezza che sia però quella la struttura, visto che nulla è trapelato dalla Presidenza. E in molti si interrogano se sia giusto continuare a volerlo trattenere. Mandela si era ritirato dalla vita pubblica nel 2004, per dedicare il suo tempo alla famiglia. Simbolo della lotta anti-apartheid è comparso sempre più raramente in pubblico e ogni volta è apparso più fragile e provato, come in occasione della fugace apparizione, nel gelo invernale di Johannesburg, alla finale dei Mondiali di calcio allo stadio Soccer City nel luglio del 2010. Negli ultimi anni Mandela è stato spesso colpito da infezioni polmonari, a causa degli strascichi lasciati dalla tubercolosi contratta durante la sua permanenza nel carcere di Robben Island, dove ha trascorso diciotto dei 27 anni in cui è stato privato della libertà. Anni passati a spaccare rocce riducendole in una polvere che ha danneggiato irreparabilmente i suoi polmoni.

Quelle insalate in busta… condite con batteri e muffe?

 

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Le insalate confezionate sono pratiche: lavate e pronte per il consumo, perfette per la frenesia dei tempi moderni. Quello che spesso s’ignora è che possono essere anche nocive per la salute. Una serie di analisi effettuate dalla fondazione tedesca Warentest ha fatto infatti emergere che molti di questi prodotti contengono batteri e muffe. Giovanni D’Agata, fondatore dello “sportello dei Diritti”, ha portato all’attenzione questo studio tedesco che è chiarissimo nella sua conclusione: “Nel test, nessuno dei prodotti aveva una buona qualità microbiologica alla data di scadenza”. In nove casi su 19, le insalate avevano livelli troppo alti di saccaromiceti o di muffa. Questi germi, in persone sensibili e nei soggetti più deboli come bambini e anziani, possono causare problemi intestinali. Per quel che riguarda l’Italia, il Parlamento ha varato, il 13 maggio 2011, una normativa (legge 77/2011) sulla produzione e commercializzazione delle insalate in busta, il cui scopo era di regolamentare un settore privo di disposizioni specifiche. Tale legge è poi stata attuata da un decreto ministeriale che definisce i limiti microbiologici per tali tipi di prodotti. Si specifica comunque che al consumatore vengono proposte insalate in busta di ottima qualità per le quali non sarebbe necessario il lavaggio prima di essere portate in tavola, ma ne esistono anche altre, di minore qualità, per le quali è consigliato un’accurata pulizia. Lo “Sportello dei Diritti” raccomanda, in ogni caso, di:

– Scegliere produttori e distributori affidabili che indicano sulla confezione oltre alla data di scadenza, quella di raccolta e confezionamento e descrivono il sistema di produzione.

– Consumare l’insalata entro 3-4 giorni dal confezionamento (tenendo conto che la scadenza viene fissata dopo 7 giorni d’inverno e 5 d’estate). Se si tratta di cicorino tagliato sottile è meglio anticipare di un giorno.

– In caso di dubbi si può sempre fare un veloce lavaggio con mezzo bicchiere di aceto bianco diluito in due litri di acqua per un minuto nella centrifuga di casa. Un sistema efficace e indolore, anche se ci sembra un’esagerazione, il bello dell’insalata pronta è che si travasa nel piatto, si condisce e si mangia.

John Malkovich salva la vita a un uomo che stava per morire dissanguato

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Si trovava a Toronto giovedì notte scorso, John Malkovich, quando ha salvato un passante che stava morendo dissanguato utilizzando come laccio emostatico la sciarpa che aveva al collo. Questo è quanto raccontano alcuni testimoni. L’attore, che si trova nella città canadese per recitare nel ruolo di Casanova nello spettacolo The Giacomo Variations al teatro Elgin, stava fumando tranquillamente una sigaretta quando Jim Walpole, un 77enne originario dell’Ohio che stava passeggiando con sua moglie Marilyn, è inciampato in un ponteggio e si è procurato un taglio profondo alla gola. L’attore è subito accorso e si è attivato per bloccare l’emorragia. La moglie dell’uomo, infermiera in pensione, ha raccontato a CBC News: “Da come sanguinava sembrava avesse reciso la carotide o la giugulare”. L’attore ha anche utilizzato un asciugamano per fare pressione sulla ferita di Walpole, mentre la coppia aspettava l’ambulanza. La notizia è trapelata solo nella giornata di ieri, perché la coppia non aveva la minima idea di chi si trattasse. Ad aiutare il malcapitato anche il restauratore Ben Quinn, proprietario del locale dove la coppia aveva cenato.

Uomini che amano… gli amici a quattro zampe!

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A volte basta un piccolo amico a quattro zampe per tirar fuori il lato più tenero e dolce di certi uomini. Un cagnolino che scodinzola o un gatto che si arrampica sulle spalle riescono a sciogliere anche il più roccioso dei cuori e queste immagini ne son la prova. Che si ritrovino dopo un disastro ambientale o che si concedano assieme una piccola siesta, queste immagini parlano di una grande amicizia, destinata a durare tutta la vita…

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L’anatra che chiede aiuto ai poliziotti

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Una mamma anatra stave in grave difficoltà dopo che i suoi pulcini si erano incastrati in una fognatura cittadina. Il povero animale correva impazzito avanti e indietro sul marciapiede alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarla. Una pattuglia della polizia stupita di vedere l’anatra sul marciapiede che sembrava essere spaventata si è fermata e ha cercato di capire cosa fosse accaduto. Così una volta capito dove si trovavano gli anatroccoli li ha liberati e poi portati nel vicino laghetto.

Conducente di un bus aggredito da romeno con piede di porco

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E’ stato aggredito da un romeno armato di un piede di porco, l’autista di autobus che oggi, alla periferia di Roma, è stato ferito alla testa. Il romeno sembrerebbe che volesse salire sul mezzo, ma il conducente avrebbe opposto resistenza e a quel punto sarebbe scattata la rabbia del romeno. Lo straniero ha anche rotto alcuni finestrini del mezzo e oltre al piede di porco con cui ha colpito l’autista possedeva anche un’accetta, una roncola e alcuni coltelli. Roma è una città sicura?

 

Il volo tarda e Al Bano canta

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Sarebbe dovuto partire per Bari alle 13,15, ma l’aereo è rimasto bloccato all’aeroporto di Fiumicino per diverse ore. Le lamentele dei passeggeri non sono mancate e quando la tensione si è fatta sentire Al Bano, che era fra i passeggeri, ha deciso di iniciare a cantare il suo storico brano Felicità per cercare di calmare gli animi. Così il comandante di volo ha anche commentato “Ma di che vi lamentate avete Al Bano che vi intrattiene”. 

 

Benigni alla Repubblica delle Idee

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“Letta e Renzi sono come i ragazzini: si misurano chi c’ha la torre più lunga”: Roberto Benigni ha ironizzato così sul ‘patto della torre’ tra il premier Enrico Letta e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. A sorpresa il comico toscano è intervenuto con una telefonata alla festa di chiusura de ‘La Repubblica delle idee’ nel capoluogo toscano. Un intervento così sintetizzato dal tweet di Repubblica ufficiale:

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Quel cittadino che denuncia la polizia, ma…

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Un cittadino ha filmato un’infrazione di cui si sarebbero macchiati alcuni Carabienieri di Cavenago di Brianza, in provincia di Monza. Nel filmato, il cittadino, ha rilevato un’autovettura delle forze dell’ordine parcheggiata in prossimità di un semaforo, con le ruote sul marciapiede, sulle  strisce pedonali e in contromano.

L’uomo indignato per quanto osservato ha deciso di filmare il tutto e postare le immagini online.

I Carabinieri prontamente hanno rintracciato il cittadino che aveva diffuso il video in rete e secondo quanto riporta un blog e un profilo Facebook, l’uomo sarebbe stato minacciato, insultato, denigrato ed abusato (?). Sempre secondo le fonti citate i Carabinieri hanno poi effettuato una perquisizione non autorizzata nel suo appartamento. Alla fine l’uomo sarebbe stato fermato con l’accusa di “diffamazione aggravata in flagranza di reato”. In seguito si è aperta una causa in cui l’uomo definisce il suo caso un abuso di potere.

Davide Grillo: morire dopo aver rifiutato un’offerta di aiuto

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Aveva appena 22 anni Davide Grillo, quando l’ha morte l’ha colpito con la forza di uno scooter che si schianta contro un albero. E’ accaduto questa notte, attorno alle due. Il ragazzo stava percorrendo via Mazzini, a Baronissi, in provincia di Salerno, sulla sua Honda assieme ad un amico quando ha perso il controllo del mezzo in una curva: per lui non c’è stato nulla da fare. Probabilmente i ragazzi stavano tornando a Salerno, come dimostrerebbe il fatto che si trovassero già a Saragnano e procedessero in direzione Pellezzano. Alcuni testimoni hanno raccontato che, prima della tragedia, si fossero fermati in alcuni locali, forse per incontrare altri amici e bere qualcosa insieme. Che ci abbia messo la mano la notte, il senso di onnipotenza della giovinezza o il fato, non sarà mai dato saperlo, quello che si conosce è che i ragazzi erano già caduti 500 metri prima e che un automobilista è intervenuto per chiedere solo se avessero bisogno di aiuto. Hanno preferito correre incontro al loro destino: fatale per Davide, clemente con il suo amico che si è rialzato illeso. Grillo è morto sul colpo, dopo aver battuto la testa contro l’albero che ha investito, un trauma troppo invasivo perchè gli lasciasse scampo, nonostante portasse il casco, uno di quelli aperti, a forma di padella: troppo poco per poterlo salvare. Sul posto sono giunti subito i soccorsi, visto che i giovani sono stati raggiunti da una pattuglia dei carabinieri che stava effettuando un giro di perlustrazione. E c’è chi afferma che i giovani avessero intravisto in lontananza i militari e avessero accelerato per evitare di imbattersi in eventuali controlli. Ma siamo nell’ambito delle ipotesi, la dinamica dell’incidente dev’essere ancora ricostruita. Quello che si conosce è il dolore di Antonietta ed Eduardo, i genitori di un figlio che, da una notte fuori, non tornerà più.

Al Roland Garros vince ancora Nadal, anche contro la protesta.

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E’ Rafael Nadal che si conferma padrone incontrastato della terra rossa di Parigi. Il maiorchino ha vinto per l’ottava volta il Roland Garros, battendo in finale, nel derby iberico, David Ferrer: 6-3, 6-2, 6-3 il punteggio in 2h15′ di gioco. La gara scivola via senza sussulti, a parte un’invasione di campo che costa un’interruzione nel secondo set. A invadere il terreno di gioco è stato un attivista contro il matrimonio gay che armato di un bengala ha seminato il panico in campo. Già sugli spalti erano stati espulsi alcuni manifestanti che erano in possesso di un cartello su cui si leggeva: ‘Aiuto, la Francia calpesta i diritti dei bambini’.

Nadal con questa vittoria stabilisce il nuovo record di titoli vinti nello stesso torneo dello Slam: 8.

Per Rafa è anche il dodicesimo Slam in assoluto, che gli permette di agganciare Roy Emerson e risalire la china in una classifica guidata da Roger Federer con 17. Il maiorchino è anche stato lontano dai campi di gioco per quasi otto mesi a causa di un infortunio.

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I voti di Maria De Filippi: tra bocciati e promossi, ecco le delusioni di Amici ’13.

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Maria De Filippi si confessa al Corriere della sera e questa volta lo fa con i nomi e cognomi. Quasi una liberazione secondo la conduttrice che Amici 2013 sia finito “Ero stufa di liti e battibecchi. La giuria era un tritacarne: era troppo centrale e toglieva spazio ai ragazzi. Sentivo già da tempo che questa formula si era logorata”.

Ma chi è stato l’ospite più deludente della stagione?

Harrison Ford che le è sembrato del tutto assente. Per un momento ha anche pensato di chiedergli “Ma ci sei o ci fai?”. Alla fine ha prevalso il rispetto, mettendo da parte ogni polemica.

Mentre chi davvero ha apprezzato è stato Al Pacino, con il suo lungo discorso a fine puntata al ragazzo sconfitto e che il giorno dopo l’ha chiamata per dirle “Non vi preoccupate se dovete tagliare, non è un problema”.

E su Matteo Renzi ospite in trasmissione la De Filippi precisa: “Ha una chiave d’accesso alle nuove generazioni che i suoi predecessori non avevano. Del resto quando venne Vecchioni lo disse chiaro: ‘Sono miopi gli altri’. Una certa sinistra è ancora piena di pregiudizi soprattutto verso Mediaset. Certa sinistra è chiusa: si invitano tra loro, leggono gli stessi libri e si parlano tra di loro”.

Il format Amici è stato venduto all’estero, negli Usa, e proprio in questi mesi la Fascino è in trattativa con Francia e Spagna dove si chiamerà “Los Amigos” e a condurlo, confessa la De Filippi, vorrebbe che ci fosse Miguel Bosè: “Miguel è sempre stato una mia passione, avevo il suo poster in camera e poi lui è un gran professionista”.

E infine confessa di aver rifiutato la proposta che le era stata fatta da una casa discografica che voleva acquisire il programma. Tra luci e ombre il talent show ha comunque riscosso un notevole successo e anche quest’anno, grazie anche alla messa in onda del sabato sera, ha fatto registrare serate da record.

Il corpo di Cristo non è più per tutti? Prete nega la comunione a un autistico

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“Forse un bimbo autistico crea troppi problemi. E non tutti hanno voglia di affrontarli”. E’ questa la spiegazione che Elda, la mamma di Filippo, 11 anni e affetto da una forma di autismo, dà del fatto che al figlio sia stata negata la comunione. Il piccolo ci teneva a quell’appuntamento, desiderava festeggiarlo con tutti i compagni di classe e lo attendeva da anni. Ma per lui quel lieto giorno non è mai arrivato. La madre aveva avuto un primo incontro con Vincenzo Tritto, ex parroco di San Luigi, recentemente trasferito a Genova dopo una permanenza napoletana durata non più di tre anni e in quell’occasione il prete “Mi disse che sarebbe stato meglio se avessi iscritto Fabrizio al corso organizzato da ”Fede e Luce”, una comunità religiosa che riunisce bambini e ragazzi con disabilità mentali”. A don Tritto quella sembrava “una buona soluzione per tutti, poi però non ho visto e sentito più nessuno”. Alla madre son rimaste solo le lacrime e l’amarezza per dover vedere il “figlio messo da parte in questo modo…”. Benvenuti nella Chiesa italiana, dove il “corpo di Cristo”, quello stesso Cristo che si è immolato sulla croce per tutti ora viene negato ad un bambino di soli 11 anni perché affetto da autismo.

Vuole denunciarli perché fanno sesso in auto, loro la investono

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Facevano sesso in auto e una signora voleva denunciarli. Così la coppia quando ha capito le intenzioni della signora, ha messo in moto l’auto nel tentativo di scappare. Ma la donna, si è messa davanti alla vettura ed è rimasta investita. Ricoverata in ospedale ha riportato al braccio destro e al piede. L’impatto con il Suv all’interno del motel di Indianapolis nel quale si è svolta la scena è stato durissimo. Alla fine la coppia è riuscita a scappare  e ora si è aperta la caccia. Anche questa è l’America.

 

Quelle mutilazioni che seminano morte tra le bambine

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Il divieto è stato sancito nel 2007, ma sono ancora tante le giovanissime vittime che ogni anno muoiono a causa delle mutilazioni genitali. L’ultima è una ragazzina di 13 anni che è morta dopo essere stata sottoposta all’intervento di mutilazione genitale in clinica privata in una villaggio nella regione di Daqahlia, nel delta del Nilo.

Ancora una giovane vittima delle mutilazioni genitali femminili. Una bambina di 13 anni è morta dopo essere stata sottoposta a un intervento di mutilazione genitale femminile in una clinica privata in una villaggio nella regione di Daqahlia, nel delta del Nilo.

«Se avessi saputo che l’operazione l’avrebbe uccisa non l’avrei mai permessa», ha detto il padre Mohamed Ibrahim, agricoltore, affermando che lo stesso medico ha effettuato il medesimo intervento sulla sorella maggiore. «Tutti del villaggio vanno da lui perchè ha una cura per tutto e a prezzi bassi», ha detto il padre della bambina, mentre la madre, Hasanat Naeem Fawzy, ha detto che i medici dell’ospedale dove è stata ricoverata d’urgenza hanno detto che è morta per una overdose di anestetico. «Voglio solo giustizia», ha detto la donna mentre lo zio ha accusato il medico di avere offerto 20.000 lire egiziane, pari a circa 2.000 euro, per non sporgere denuncia.

Secondo ong e attivisti, il fenomeno che aveva registrato un calo negli anni scorso grazie a campagne di sensibilizzazione sta segnando una recrudescenza, in coincidenza con l’arrivo al potere delle formazioni islamiche.

Come si può tollerare ancora una pratica così barbarica che è frutto di un maschilismo becero e gretto? Come mai nel 2013 di continua a far strage di giovani donne? Un delitto di cui si macchiano le mani prima di tutto i padri che costringono le figlie a subire queste amputazioni simbolo di una violenza troppo spesso taciuta anche dalle stesse donne: madri e sorelle.

Il Milan soffia Tevez alla Juventus? Si tratta in casa rossonera

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Si muovono rapide le pedina sulla scacchiera del calciomercato e oggi arriva l’ennesimo nuovo colpo di scena: il Milan potrebbe soffiare Tevez alla Juve? Qualche giorno fa Galliani aveva riflettuto su un’eventuale acquisizione da parte dei bianconeri del giocatore del City: “Un po’ mi spiacerebbe se Tevez dovesse vestire la maglia bianconera della Juve. Con lui si è creato un rapporto amicale, ma penso che un anno e mezzo fa abbia avuto ragione il presidente Berlusconi, perché se fosse arrivato Tevez quest’anno non sarebbe arrivato Balotelli.”. Però ora sul piatto c’è El Shaarawy e SuperMario è già rossonero, quindi? Potrebbe essere proprio il club inglese a proporre l’affare: Carlitos Tevez più 20 milioni per El Shaarawy, il Faraone e la possibilità di soffiare l’Apache alla Juve. Del resto bisogna pensare anche al fronte offensivo e ai vertici si valuta l’affare: sono quasi in partenza Bojan, Robinho e Boateng e se va via anche il Faraone il Milan sarebbe totalmente ristrutturato.

“Non prendete quella nave”, tensioni a Venezia alla manifestazione

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La protesta è partita alle 10 da Piazzale Roma dove i manifestanti si erano dati appuntamento per partecipare alla dimostrazione organizzata dal comitato No Grandi Navi, per sensibilizzare al problema del passaggio delle navi da crociera davanti a Piazza San Marco. Ai rappresentati del comitato si erano uniti anche i gruppi no global e i manifestanti erano rimasti fermi ore davanti alla rotonda che  porta all’isola del Tronchetto e al terminal marittimo. Proprio qui,  alcuni dimostranti avrebbero tentato di forzare il blocco della polizia per arrivare al varco d’accesso del terminal, ma le forze dell’ordine hanno fatto scudo impedendo di fatto di raggiungere il molo.

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Le voci della tragedia: Jolly Nero.

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Porto di Genova, 7 maggio 2013, ore 22.59. Passano 45 minuti dall’inizio delle comunicazioni prima che si arrivi allo schianto. Le parole drammatiche tra i due rimorchiatori sono state pubblicate dal Secolo XIX:

Casarini (dal rimorchiatore “Spagna” che si trova a poppa): «Antonioo (Anfossi, ndr)! Do tutta! Ce l’ho tutta a poppa!».
Ghiglino (rimorchiatore “Genua” a prua): «Anche prua, confermo».
Casarini: «Ant…Antonio, qui ha strappato qualcosa a poppa. Ha strappato dopo che è venuto giù tutto, si vede che… il cemento qualcosa, mi deve aver tagliato il cavo… Un attimo perché non si vede niente a poppa, un attimino, prepariamo un altro cavo, non si vede nulla, arriviamo…». Ghiglino: «Fermo, minimo di prua».
Casarini: «Sì, guarda, non si vede nulla, noi stiamo già preparando il cavo… appena è… mi avvicino».

Questa non è la conversazione completa che dovrà invece essere estratte attraverso il Vdr (Voyage data recorder), ma sono comunque le parole importanti che testimoniano il momento del disastro. I due rimorchiatori anche dopo la tragedia cercano di recuperare la situazione e di riagganciare la nave.

La Bonino smentisce sul bimbo killer “solo propaganda talebana!”

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Pugni tesi tra Italia e Afghanistan dopo l’attentato in cui è caduto Giuseppe La Rosa. Secondo il  ministro degli Esteri, Emma Bonino, non sarebbe vera la notizia del bambino di appena 11 anni che avrebbe ucciso nel sud dell’Afghanistan. La notizia sarebbe stata diffusa solo per “propaganda talebana” . Inoltre sottolinea la titolare della Farnesina: “Dai contatti del ministro della Difesa Mauro emerge che l’attentato sia stato realizzato da un adulto”.

 

Nicola Bellinato: morire a 29 anni per un malore

 

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Non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane che si era accasciato a terra davanti il corpo degli amici, i medici del 118 che erano arrivati per soccorrere il 29enne Nicola Bellinato, di Salzano. Il ragazzo, nel pomeriggio di venerdì, si trovava in compagnia di alcuni coetanei a casa di un amico in via XXV Aprile a Robegano, dove si è consumata la tragedia. Per conoscere le cause della morte, bisognerà attendere i risultati dell’autopsia, che il magistrato di turno, Stefano Ancilotto, disporrà dopo aver valutato le “carte”, ovvero la relazione del medico del Suem intervenuto e quella dei carabinieri. I militari, infatti, avrebbero trovato nell’abitazione oltre un chilo di marijuana, ora posta sotto sequestro e ora si sta indagando sulla circostanza alla quale non può essere comunque ricondotta la morte di Bellinato che, al primo esame eseguito dal medico legale, sarebbe morto per cause naturali. Nicola aveva avvisato un malore attorno alle 19.30 ed i suoi amici hanno subito lanciato l’allarme, che ha raggiunto anche la compagna di Bellinato, che in quel momento si trovava nel loro appartamento, al primo piano di un condominio di via Roma, nel pieno centro di Salzano, di fronte alla chiesa.

La Tommasi compie gli anni… e arriva l’appello in Facebook: trattatela bene!

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Sulla pagina Facebook molti sono i commenti negativi in risposta a quello che posta Sara Tommasi, che si tratti di foto, video o messaggi, la critica e l’attacco è sempre in agguato. Oggi però, in occasione del suo compleanno, a scrivere è stata una sua amica, che ha lanciato un appello a favore della showgirl: “OGGI, DOMENICA 9 GIUGNO, è IL COMPLEANNO DI SARA.. 32 ANNI… VEDIAMO SE PER UNA VOLTA POTETE FARLE GLI AUGURI SENZA INSULTARLA, DERIDERLA, OFFENDERLA, SCRIVERE PAROLACCE E PORCATE VARIE… VI METTO ALLA PROVA… MAGARI QUESTO è L’ANNO BUONO IN CUI SARA RINSAVISCE E METTE LA TESTOLINA A POSTO… (FIRMATO UN’AMICA).” La richiesta d’aiuto verrà presa in considerazione?

Quel figlio un po’ scomodo di… Di Pietro?

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L’Italia dei valori già non godeva di ottima salute, ora arriva l’ennesima pietra. Ad affondare ancor di più il partito di Di Pietro è la Corte dei Conti in Molise che senza mezzi termini dice che l’Idv nel 2012 ha speso 90mila euro in modo “non ammissibile”. Ma le disgrazie non arrivano mai da sole ed ecco che qualcosa di strano succede anche a Cristiano Di Pietro figlio del fondatore del partito da sempre in lotta per la legalità. Come riporta il “Corriere della sera”:

Il figlio del leader del partito, approdato finalmente nella precedente tornata elettorale al consiglio regionale, dopo essere passato per il consiglio provinciale e per quello comunale. Il 2 novembre 2012, mentre infuriava lo scandalo del Lazio, dichiarava risoluto: «Dopo i tristi esempi provenienti da alcune Regioni possiamo andare controcorrente e dimostrare che non tutti i consiglieri sperperano il denaro pubblico». Faceva parte del gruppo, abbiamo detto, perché ne è uscito qualche settimana fa dopo che un candidato dell’Idv rimasto fuori dal Consiglio alle ultime elezioni ha presentato un ricorso al Tar. Lui non ha gradito e ha imboccato la porta.

Lo stesso “Corriere della Sera” poi aggiunge un dettaglio interessante. Cristiano Di Pietro è uscito dal gruppo, ma non dal partito:

È soltanto emigrato al gruppo misto, che prima non esisteva. Lui l’ha costituito, ne è l’unico componente nonché il presidente: incarico, per inciso, che vale 800 euro netti in più al mese. Tanto per Di Pietro junior come per altri suoi 15 colleghi. Perché con la nascita del misto i gruppi politici della Regione Molise sono infatti diventati 16, per 21 consiglieri. In media, 1,31 per ogni gruppo.

Terribile schianto sulla statale Adriatica: hanno perso la vita due ragazze

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E’ costato la vita a due ragazze di Forlimpopoli,  Beatrice Casanova, 17enne, e Sara Valentini, 18 anni appena compiuti, un terribile incidente avvenuto poco dopo le 3.30 a Pinarella, in provincia di Ravenna, lungo la statale Adriatica. Nello schianto che ha coinvolto tre auto è rimasto gravemente ferito anche un ragazzo di 21 anni, mentre meno gravi sono le condizioni degli altri due feriti: si tratta di un 36 e di un 41enne. Se i sanitari non hanno potuto far nulla per le giovani, sono intervenuti per salvare la vita a feriti: il 21enne è stato trasportato d’urgenza a Ravenna mentre i due feriti più lievi all’ospedale Bufalini di Cesena. Nel frattempo, le forze dell’ordine cercano di capire l’esatta dinamica dell’incidente devastante, probabilmente iniziato con un urto non gravissimo che ha poi innescato il frontale mortale. Due auto, una Mercedes Classe A e un Citroen Saxo si sono toccate circa a metà carreggiata, per per un sorpasso azzardato della Classe A, condotta da un’ucraina di 27 anni. Nel suo sangue è stata riscontrato un tasso alcolemico di 1,5 grammi/litro e ora è accusata di omicidio colposo plurimo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. La donna, dopo l’incidente, è stata rintracciata poco dopo dalla polizia stradale: in stato di shock, si era allontanata a piedi lasciando l’auto e una coppia albanese che viaggiava con lei. A bordo della Saxo con Sara e Beatrice si trovavano i loro giovani fidanzati, le due coppie stavano rientrando da una serata al mare. Dopo l’impatto con l’auto, la vettura ha perso il controllo ed è finita completamente nella corsia opposta, dove ha colpito violentemente l’auto che seguiva la Classe A, una Golf.

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Quando giocare è una professione!

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Chi non ha mai giocato allo yo-yo? Spesso i risultati non sono però quelli sperati… occorrono ore di duro allenamento per poter manovrare bene uno yo-yo e fargli compiere delle evoluzioni da far restare a bocca aperta.

Lo sa bene l’artista di San Francisco, Doc Pop, che ha trasformato il “suo gioco” in professione e ora è in grado di offrire un vero e proprio spettacolo. Ecco un video che mostra in slow motion le acrobazie pazzesche che Doc Pop riesce a far fare al suo giocattolo.

Lo sciopero della ristorazione! In 4 anni persi 32.000 tra bar e ristoranti

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Chi ha detto che servivano cuochi in Italia? Chi ha pensato che la ristorazione poteva ancora essere un settore che non conosceva flessioni? C’è chi sosteneva che non eravamo interessati dalla crisi perché i nostri ristoranti erano pieni… in 4 anni hanno chiuso 32.000 esercizi pubblici che si occupavano di ristorazione. Ora a incrociare le braccia sono proprio i barman, i cuochi e i camerieri dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno appena deciso di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto del turismo che interessa oltre un milione di lavoratori. A porre un punto e a capo è stato il direttore generale Fipe, Marcello Fiore: “con numeri così non firmo un contratto che non preveda aumenti di produttività” replicando alle critiche dei sindacati che accusano la federazione aderente a Confcommercio di ”voler strumentalizzare la crisi paralizzando la trattativa”. Intanto l’estate non si preannuncia certo all’insegna delle vacanze: un italiano su due ha già deciso di restare a casa e molti si concederanno qualche breve weekend. Tra low coast e offerte dell’ultimo minuto si consumeranno le vacanze della maggior parte degli italiani che ha deciso comunque di concedersi qualche giorno di refrigerio dalla calura delle grandi città. Turismo a picco o ennesima speculazione?

Torturato a 10 anni dai bulli!

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Ha appena 10 anni la vittima “torturata” da una decina di compagnia che frequenta la scuola “Andrea del Sarto” di Firenze. Il bambino sarebbe stato legato e picchiato con calci, pugni, morsi e pesantemente offeso durante la ricreazione. Sul suo corpo sono state trovate le tracce delle violenze subite. Il bambino mostrava problemi di sonno e attacchi di panico. Il corpo insegnante dove era durante la ricreazione? Un bambino che torna in classe evidentemente scosso non lo si nota?

 

Mega rissa a Ostia!

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La scorsa notte, circa all’una, la Questura di Roma è dovuta intervenire per placare una rissa tra una ventina di ragazzi, alcuni con spranghe e bottiglie di vetro,  in via Rodolfo Grimaldi Costa, ad Ostia, località a pochi chilometri da Roma. Tre i feriti, tutti 19enni italiani che sono stati medicati all’ospedale e poi tratti in arresto per rissa aggravata. L’ennesima violenza che mostra come le nostre città non siano sicure. Una rissa che avrebbe potuto concludersi in ben altro modo se non fossero prontamente intervenute le pattuglie della polizia.

 

Ceyda Sugar, la “donna in rosso” simbolo della protesta in Turchia

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La rivolta in Turchia ha un nuovo simbolo, la “donna in rosso”, inondata con spray urticante da parte della polizia a Piazza Taksim. La foto della giovane ha fatto il giro del mondo e ora il Dayli Mail ha pubblicato la sua foto e reso noto il suo nome: Ceyda Sugar. Le immagini sono l’ennesima testimonianza della durezza usata dalle forze dell’ordine turche contro i manifestanti. I primi a rintracciare la giovane, che tutti gli organi di stampa avevano cercato di contattare, sono stati i giornalisti dell’emittente turca TV 24, che l’hanno intervistata.  è riuscita a rintracciarla e intervistarla. Ma a Ceyda non interessa passare alla storia come un simbolo, come lei stessa ha dichiarato, non si sente “a suo agio nei panni dell’icona del movimento”: “In quel parco c’era tanta gente che veniva colpita e tra me e loro non c’è alcuna differenza”.

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Il bagno del coniglio!

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Noi ci alziamo e c’è sempre una doccia calda che ci attende, perché non ci dovrebbe essere anche per i nostri amici animali? Il coniglio del video infatti ha preso l’abitudine di chiedere alla sua padrone un bel bagno rilassante, disteso nel lavandino con il getto d’acqua sulla pancia si gode beatamente il suo momento di relax… meglio di una spa!

Rotta la tregua in Turchia: nuovi scontri

 

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Dopo due giorni di tregua apparente, nella notte sono ripresi gli scontri in Turchia, dove gli agenti anti-sommossa hanno disperso con la forza, usando lacrimogeni e cannoni ad acqua, una manifestazione pacifica di circa 10 mila oppositori a Kizilay, nel cuore di Ankara. Diverse le persone ferite mentre la polizia ha effettuato anche svariati arresti. Questo è avvenuto dopo che ieri pomeriggio il partito islamico Akp, alla cui guida siede Erdogan, dopo un vertice di crisi con il premier svoltosi a Istanbul, aveva affermato che il governo aveva la situazione “sotto controllo”. Ma gli scontri si sono registrati anche a Smirne, Adana e nel quartiere alawita di Gazi a Istanbul, mentre non si sono verificati invece incidenti a Piazza Taksim. La protesta continua anche a mezzo stampa, dove si denuncia la presenza, accanto alla polizia in uniforme, di uomini in civili armati di bastoni. Migliaia di militanti del partito di governo dovrebbero accogliere oggi Erdogan all’aeroporto di Ankara mentre sono state previste, dal partito islamico, due manifestazioni di massa di appoggio al premier e di sfida agli oppositori per sabato e domenica prossimi a Ankara e Istanbul. Nel frattempo anche il premier Erdogan ha voluto mandare un messaggio ai suoi elettori, come riposta Al Arabiya: “Mancano sette mesi alle elezioni locali. Voglio che diate a questa gente una prima lezione con un voto democratico alle urne”.

Il ribelle che ha 50 anni: ma chi è Johnny Deep?

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Su Johnny Deep si è detto molto, a volte troppo e spesso, come succede nello star system, molte cose sono risultate poi essere inesatte. Lui, il grande ribelle che oggi compie 50 anni non si è mai “scomposto”, non ha prestato poi così tanta attenzione a chi parlava di lui. Un personaggio sul set e nella vita con molte ombre che ha sempre voluto interpretare il bello e dannato. Un divo costruito a suon di droghe, alcol, amori, come nel più trito e ritrito immaginario collettivo. Eppure Johnny non ha mai vinto un Oscar (forse i suoi personaggi erano troppo politically uncorrect per piacere all’Academy Award), ma ha partecipato a diversi video musicali tra cui:

  • Into the Great Wide Open, Tom Petty
  • It’s A Shame About Ray, The Lemonheads
  • That woman’s got me drinking, Shane Mcgowan
  • My Valentine, Paul McCartney

Preferisce quindi la musica o il cinema? Probabilmente non ha mai voluto scegliere! Ma ha diretto personalmente  Vanessa Paradis, l’allora partner  e madre dei suoi figli, in diversi video musicali. In fondo a Deep essere uno degli attori più preparati di Hollywood, un idolo, un attore internazionalmente conosciuto non ha mai del tutto lenito la ferita di non essere riuscito ad imporsi in ambito musicale. A 50 anni, poi, proprio come un bad boy divorzia da Vanessa e ricomincia con la 27enne Amber Heard, collega conosciuta sul set di The Rum Diary – Cronache di una passione nel 2011.

Il prossimo 3 luglio ritroveremo al cinema Johnny Depp in The Lone Ranger, altra super produzione targata Disney che rimette insieme la squadra della saga dei Pirati dei Caraibi formata dal regista Gore Verbinski e dal produttore Jerry Bruckheimer. Anche stavolta Depp ha scelto un ruolo sopra le righe: quello dell’indiano Tonto (di nome e non di fatto..) che accompagna il ranger solitario Armie Hammer nelle sue avventurose gesta, per aiutare i più deboli. Nel caso dei Pirati dei Caraibi si diceva che Johnny Depp era una delle ragioni per la quale il pubblico voleva vedere il film. C’è da scommettere che anche questo blockbuster darà conferma di ciò e che per i suoi primi 50 anni Johnny Depp avrà un motivo in più per festeggiare. Con questo film Deep torna alle origini? In un certo senso prende in giro proprio le sue radici: sua nonna materna era una nativa cherokee e sul  sul bicipite destro si è fatto tatuare la testa di un capo indiano.

Un anticonformista, grande istinto e capacità di non prendersi mai troppo sul serio, lasciandosi spesso attraversare da quella vena di follia che tanto ci ricorda una delle sue migliori interpretazioni: Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street.

Auguri a quel “ragazzaccio” dagli occhi magnetici e dalle mani di forbice che sa sempre come ritagliarsi i personaggi su misura per lui e ogni volta regalare nuove emozioni ai suoi fans!

Quando internet uccide gli autori

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Scott Turow, avvocato e autore di bestseller come Presunto innocente e Errori reversibili, ex braccio destro del procuratore generale di Chicago e oggi presidente della Authors Guild of America, parla a scrittori, musicisti e cineasti riunitisi in occasione del World creators summit e lancia pesanti accuse ai provider internet. All’ordine del giorno c’è la preparazione dello scontro frontale con i pirati del web e i loro grandi protettori che si fanno ricchi in nome di una libertà di accesso ai contenuti che sta decretando la “lenta morte” degli autori di tutto il mondo. “Ho digitato il mio nome su Google e tra i primi dieci risultati ho trovato sei siti dove poter scaricare illegalmente i miei libri. La cosa pazzesca è che su quel suggerimento il motore di ricerca ci guadagna quando, se si trattasse di droga, per un’indicazione simile qualunque pusher di strada finirebbe diritto in galera”. Spiega Turow, consapevole che la battaglia non sarà facile. “La gente è convinta che società come Google, Apple o Amazon siano una cosa fantastica. E non si rende conto che sono solo colossi del capitalismo che fanno i loro interessi. Mica cercano di educare il mondo o renderlo migliore, pensano a guadagnare. Invece dovrebbe capire che se c’è una crisi degli autori, questa è provocata dal furto continuo del loro lavoro, come fa ad esempio Youtube. Gli autori sono vittime di enormi appetiti. Pensiamo all’influenza che ha Google, che conta su una liquidità di 29 miliardi di dollari. Ma anche le altre società. Ormai hanno infiltrato il sistema universitario, coinvolgendo nella loro visione del mercato una quantità incredibile di docenti che teorizzano la libertà di accedere gratuitamente a tutti i contenuti”. Il problema, come spiega in un’intervista all’HuffPost, è che questo atteggiamento, l’offrire l’opportunità di scaricare il materiale gratis, sta decretando la morte dell’arte: “Google potrà pure guadagnare così per qualche altro anno, ma quando non ci saranno più musiche, né libri, né film perché non ci saranno più autori pagati per realizzarli, finiranno anche loro”. Il problema è che i furti informatici tolgono poco alla volta la voglia di produrre opere: “Mio figlio non aveva alcun problema a scaricare film o libri, poi ha cominciato a creare videogames e ha capito che se glieli avessero rubati non sarebbe andato da nessuna parte. Io posso scrivere un libro, ma se non verrò retribuito anche attraverso la rete, non ne scriverò mai più un secondo”. A questo punto, la “lenta morte” degli autori è già decretata, se non ci sarà un cambio di direzione: “Si salvano i grandi. I piccoli e medi stanno morendo, privati dei loro diritti. Nessuno si rende conto che una classe indipendente di autori che vivono del proprio lavoro è fondamentale per la sopravvivenza della democrazia”. Qualcuno, allora, pensa già ad uno sciopero dei contenuti: una settimana senza musica, film o libri sulla rete: “E’ una grande idea. Un boicottaggio mondiale degli autori che faccia ragionare la gente e metta i pirati con le spalle al muro”.

La vita sull’acqua!

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Chi non ha mai sognato di aprire gli occhi e trovarsi davanti l’acqua? C’è chi ha scelto di farne una filosofia di vita e di andare a vivere in una casa sull’acqua. Dalle palafitte all’houseboat nel mondo ormai sono tanti coloro che scelgono un’abitazione galleggiante. Sono sempre più grandi studi di architetti che scelgono di contribuire all’evoluzione della dimora-natante. Non più solo i grandi auditorium, i musei o i centri polifunzionali, ma anche e soprattutto l’abitazione residenziale si sta spostando in questa direzione.

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Prism italiano? Il fisco saprà per chi voti!

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La nuova legge sul finanziamento ai partiti voluta da Letta, per fortuna corretta dalla prima versione che prevedeva un meccanismo simile all’otto per mille e quindi rischiava di far entrare molti più soldi nelle casse dei partiti rispetto all’odierno metodo di finanziamento, tuttavia violerà la segretezza del voto. Il fisco infatti conoscerà le nostre preferenze, saprà a quale partito diamo il 2×1000. Quella scheda che gli italiani inizieranno a riempire a partire dal 2014 finirà insieme alla dichiarazione dei redditi nelle mani dell’Agenzia delle Entrate. A questo punto entrerà a quel grande frullatore della privacy degli italiani che è il Sid (Sistema di interscambio dati), quella ban- ca dati, il Grande fratello che il fisco italiano ha costruito per scovare gli evasori. La preferenza politica del singolo cittadino verrà dunque frullata insieme al redditometro, ai propri dati bancari, assicurativi, sanitari e familiari.

Due arresti per la morte dell’imprenditore Andrea Ferri

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Sono finite due persone in manette per l’omicidio dell’imprenditore Andrea Ferri, ucciso lunedì notte a Pesaro. Posti in arresto un marocchino naturalizzato italiano, residente a Rimini, e un macedone, dipendente di Ferri: volevano rapinare l’imprenditore dell’incasso dei distributori di benzina che possedeva.Per farlo, stando ai carabinieri del Comando provinciale, avevano intenzione di prendere nell’auto di Ferri, il Suv dove l’imprenditore è stato crivellato di colpi, le chiavi elettroniche del caveau del distributore che l’uomo aveva a Montecchio. Gli assassini si sono trovati gli investigatori alle costole a causa del furto compiuto nel distributore proprio la notte del delitto. L’area di servizio è stata così perquisita e monitorata essendo chiaro che, considerate le sofisticate strumentazioni per accedere al caveau, solo una persona dell’entourage di Ferri poteva avervi accesso o procurarsi le chiavi elettroniche.

Metti un’onda in piena Pianura Padana: inaugurata la stazione Calatrava

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Inaugurata la nuova stazione Alta velocità di Reggio Emilia, la Mediopadana, opera dell’archistar Santiago Calatrava che l’ha voluta come un’onda bianca in piena Pianura Padana. La struttura è composta da 19 moduli della lunghezza di 25,4 metri, costituiti da una successione di 25 portali di acciaio sfalsati e distanziati tra loro di circa 1 metro e che delineano un andamento sinusoidale. Lunga 483 metri, la larghezza e l’altezza della struttura variano fino a un massimo di 50 e 20 metri e si calcola che sarà utilizzata da due milioni di utenti. L’architetto spagnolo è anche autore dei tre ponti che accompagnano dal casello autostradale alla stazione e per questa sua opera ha utilizzato acciaio bianco, calcestruzzo e vetro. La stazione si sviluppa su due livelli lungo il viadotto esistente, inglobando al piano superiore binari, banchine e spazio delle risalite che conducono all’ingresso. Al piano terra, le corrispondenze con treni regionali e linee pubbliche, i servizi per i viaggiatori e gli spazi per i servizi commerciali. Il tutto è valso un investimento di 79 milioni da parte della Rete Ferroviaria Italiana e Regione Emilia Romagna e qualche critica è arrivata sull’utilità di questa stazione che ha richiesto l’impiego di circa 14mila tonnellate di acciaio (una volta e mezzo il peso della Tour Eiffel). Il nuovo scalo dista circa 4 chilometri dal centro di Reggio Emilia e rappresenta l’unica fermata intermedia sulla linea Alta Velocità tra Milano e Bologna. Lontana dal centro cittadino, per restare sulla AV, ma vicinissima all’autostrada A1, che le sta a soli 30 metri di distanza.

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Un altro locale nel mondo che celebra la malavita: Arte de Mafia

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Non bastavano le polemiche sul locale viennese “Don Panino”, dove il menu prevede piatti come Don Falcone e Don Peppino, oltre a una varietà di ricette ispirate ai boss mafiosi, in Argentina, a Palermo, c’è un locale dov’è possibile assaggiare “gli squisiti sapori della mafia”. Il posto è “Arte de Mafia”, ristorante italiano a Buenos Aires.

Il brand mafioso serve quindi per attirare clienti, celebrando i peggiori boss della storia, con piatti dedicati ai capi di Cosa Nostra (Provenzano, tra gli altri), ‘Ndrangheta e Camorra. Diversamente da “Don Panino”, qui i simboli dell’antimafia non vengono accomunati, nel menu, ai boss della malvita, ma è identica la spettacolarizzazione del fascino criminale. Un lettore de LiveSicilia pone al riguardo un interessante interrogativo: “Siamo certi che l’Argentina non protesterebbe con l’Italia se da noi un locale celebrasse, per dire, il dittatore Videla?”.

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Oscar e Claudia: insieme, ma solo per allenarsi!

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Una bionda nella vita di Oscar? Per ora il campione paralimpico in attesa di processo per l’omicidio della fidanzata s’incontra tutti i giorni con la 24enne Claudia Viljoen, ma si tratta di lavoro. La ragazza è infatti la sua nuova preparatrice personale e sta aiutando Oscar sia a livello fisico che mentale nella villa dello zio dell’atleta sudafricano, dove è stata allestita una palestra. In Sudafrica, la Viljoen è nota per essere stata nazionale dei 100 ostacoli e ora si ritrova a fare il trait-d-union con il coach del campione paralimpico, Ample Louw, al quale riferisce quotidianamente sullo stato fisico e psicologico di Pistorius. Una fonte vicina alla famiglia di Blade Runner ha raccontato al Daily Mail che: “Claudia e Oscar si allenano ogni mattina, spesso insieme allo zio Arnold e alla sua famiglia, sono veramente amici”. Come Reeva, anche Claudia, felicemente fidanzata con il 30enne manager James Heunis, ha avuto esperienze come modella posando tra l’altro come “Miss Luglio” in un calendario delle atlete sudafricane indossando solamente degli slip e una medaglia.

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