Città pulita: a Padova i vigili svegliano i clochard alle 4

clochard-padova-tuttacronacaI padovani la mattina, quando scendono in strada, devono trovare una città pulita e in ordine. Proprio per questo i vigili urbani sono tenuti a dare la sveglia ai senza tetto prima dell’alba. A loro volta, i clochard devono ripulire il luogo dove dormono prima di allontanarsene. Se non danno retta all’intimazione, tuttavia, spetta alla polizia comunale raccattare cartoni, coperte e altro materiale. Nella città del Santo, i vigili del turno serale e quelli della notte sono stati addestrati per eseguire tale compito. La sveglia per i senza fissa dimora scatta tra le quattro e le cinque: alle sei potrebbe essere tardi: qualcuno potrebbe vedere i barboni e infastidirsi. Nel mirino dei vigili urbani non ci sono solo i barboni, ma anche gli accattoni dell’Est Europa.

Alessia Polita e l’incidente alla sua ultima gara: “Avevo scelto di terminare”

polita-lamarra-tuttacronacaAlessia Polita e Eddi La Marra. Due piloti, un’unica passione. Quelle due ruote lanciate a folle velocità che li fanno incontrare, conoscere, innamorare e condividere tutto, anche quel circuito di Misano dove entrambi finiscono disarcionati dalle loro moto. Il 15 giugno Alessia cade e da là inizia la lotta all’ospedale Bufalini di Cesena. Lui le sta sempre accanto e combatte con lei. Il 27 agosto è Eddi a cadere. I ruoli d’invertono. Alessia gli sta vicino e gli infonde coraggio e speranza. Perchè quel loro legame non si spezza, è molto più forte di ogni avversità. “C’è che la pioggia ci mette un po’ del suo, che la realtà si presenta ogni mattino anche senza mettere la sveglia, sì, perché l’ultima sveglia che ho messo è stata quella del 15 giugno, alle ore 7.47 precisamente. Mi piaceva mettere il 47 dappertutto (anche sul mio casco la sera prima, avevo messo il suo adesivo Eddi 47), si viveva in simbiosi, 47 di qua 51 di lá…”. ​ Racconta lei, la 27enne che in un istante ha visto la sua vita cambiare per sempre e che ora è tornata a casa, mentre Eddi si trova nella clinica Santa Lucia di Roma. “Certe volte ci si guardava negli occhi e nemmeno ci si parlava, perché ci capivamo al volo – scrive Alessia nel profilo Facebook Lady Polita – fatto sta che spesso mi viene in mente quel maledetto giorno…. Quel 15 che messo al contrario sarebbe un 51; ma sì che poi questi sono piccoli dettagli che vuoi guardare per trovare il calcolo matematico del tuo incidente e dire che era tutto scritto e non si poteva evitare. Quelle piccole e maledette coincidenze che ti danno un perché a quanto successo”. Ricordare fa male, ma ora deve farlo perchè si è fatta spiegare l’accaduto da chi ha visto i fotogrammi dell’incidente. “Io ricordo fino al momento che la moto mi si è impennata davanti e mi ha disarcionato, poi più nulla…. Solo dopo essere entrata nella clinica dell’autodromo che mi hanno rianimato mi ricordo poi tutto… 9 spaccate entro in pit lane, lo trovo lì – scrive riferendosi a Eddi – davanti al suo box che mi guarda passare, mi saluta con uno dei suoi unici meravigliosi sorrisi e con senso di ‘mi raccomando’ mi lascia scorrere davanti ai suoi occhi… Il ‘mi raccomando’ aveva il suo significato, perché avevamo parlato ore la sera prima di addormentarci, sui piccoli problemi di assetto che non avevo risolto, e che finalmente era la mia ultima gara. Ero stanca di fare conti con soldi che non c’erano più, se si cadeva, avevo problemi anche per cambiare i pezzi, era diventato pesante, amavo le moto, ma avevo scelto di terminare. La mia ultima gara e poi lo avrei seguito ovunque”. Ma la corsa non l’ha vista tagliare il traguardo. La curva era la 16. Le ore le 9.07. Altri numeri che non potrà dimenticare. “Quel terribile volo che mi ha rovinato la vita davanti ai suoi occhi – conclude Alessia – pagherei per non avergli fatto vedere il mio incidente in diretta, tutto, pur di sentire di nuovo quell’adrenalina che ti toglie il fiato dietro quella griglia di partenza; altrettanti soldi pur di vedere quel semaforo spegnersi e ammucchiarsi in 40 dentro una curva… Pagherei l’oro del mondo anche per una semplice passeggiata tra il paddock… Ormai completi io e lui… Un pilota deve essere pronto a tutto… Ma questo scusatemi è surrealismo! E sapete perché”.

I nostri 7 giorni: chi sarà il nostro prossimo passeggero?

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Questa settimana abbiamo fatto un viaggio alla ricerca di chiarimenti. Siamo quindi saliti “in carrozza” e, addentrandoci nell’annoso problema dei vaccini, ci siamo posti domande davanti a quelle dichiarazioni che rilasciò il Dr Hilleman nella sua storica intervista. Da una branca della medicina all’altra abbiamo riportato anche il caso del presunto autismo di Lionel Messi e, per stemperare un po’ l’atmosfera, ci siamo interessati anche dello strano caso delle infermiere cinesi un po’ “sui generis”, per poi svelare che era solo l’ennesimo fake. Cavalcando l’onda dell’ironia è tornato anche Crozza a ironizzare sul Cavaliere, così che si sono stemperate anche le 50 sfumature di… Silvio! E mentre il nostro treno attraversava la settimana c’era Maxi Rodrìguez che metteva a segno tre tunnel in 40 secondi, mentre Balotelli dormiva sogni d’oro e Gilardino si tatuava Peppa Pig. Sono molti i “passeggeri” che sono saliti in vettura con noi, che ci hanno seguito in questo viaggio, che ci hanno raccontato i loro punti di vista, che ci hanno ricordato che un’intera montagna di ricordi non uguaglierà mai una piccola speranza e poi la speranza è diventata certezza grazie a un tweet e abbiamo festeggiato il ritorno di Quirico in Italia. C’è invece ancora un tunnel di dubbi davanti a quanti si domandano cosa accadrebbe ai pensionati, agli esodati o ai cassaintegrati se cadesse il governo e c’è chi la sicurezza ormai l’ha avuta e ha detto Bella Ciao alla pensione.

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Il nostro treno ha poi incrociato il set di una commedia all’italiana con Letta in “una notte da sconosciuto”, mentre un giallo è in preparazione: Lavitola ha già scritto la sceneggiatura “I fondi neri del Cavaliere”. D’altra parte anche per i politici sono tempi duri, sempre a combattere la concorrenza di Uomini e Donne, chiamati a movimentare un talk show, ma in ansia per la poltrona. Ma c’è anche chi ha vuoti di memoria e corteggia una donna che poi scopre di aver sposato! C’è anche chi invece un prete non lo trova e alimenta il gossip. Il nostro treno corre veloce fino alla fine del mondo, ma un attimo prima che accada torna indietro… c’è ancora tempo per stupirsi dell’Ufo sui cieli di Vancouver, per danzare sulle scale infinite di Londra, per il Lego che diventa Thriller! Noi siamo ancora in viaggio e cammino… e siamo curiosi di scoprire chi diventerà il nostro prossimo compagno di viaggio!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Balotelli non si sveglia e manca l’incontro con la Kyenge!

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Non suona la sveglia e i cellualri di Mario Balotelli sono staccati così l’attaccante dell’Italia, manca il tanto atteso appuntamento con Cecile Kyenge che ieri ha visitato la nazionale di calcio presso l’hotel Principi di Piemonte. Di certo, Balotelli non ha disertato apposta l’incontro, tanto che nel pomeriggio ha chiamato la Kyenge per scusarsi. Un vero peccato visto che qualche mese fa il ministro dell’integrazione lo aveva designato come un modello per l’Italia che cambia e lo avrebbe voluto usare come testimonial.

Spiata in ufficio, microtelecamere anche nelle penne.

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Lui un capoufficio 50enne trevigiano e lei una 40enne sposata costretta a subire prima l’intrusione tra le sue cose, poi l’avance dell’uomo e infine scoprire di essere costantemente spiata con microtelecamere nascosti negli oggetti più comuni. Dalla penna, alla chiavetta usb, ma soprattutto quella telecamera nascosta nell’orologio da polso dell’uomo che filmava le gambe e il décolleté dell’impiegata. I primi sospetti erano giunti quando la donna aveva notato che durante la pausa caffè le sue cose venivano manomesse. Impronte sul cellulare e borsa in disordine erano state le prime avvisaglie che l’avevano portata poi a chiedere un cassetto personale dove riporre i suoi oggetti personali. Poi la situazione era diventata insostenibile: il capo ufficio aveva cercato degli approcci e la donna aveva anche pensato di cambiare lavoro, ma in tempo di crisi era stata costretta a desistere dall’idea di abbandonare il suo posto. Poi con il passare del tempo si era fatta sospettosa al punto di avere la sensazione di essere spiata. Sensazione che ben presto è stata confermata quando un gesto del polso dell’uomo ha svelato una terribile verità. La 40enne è andata in internet  dove ha scoperto che l’orologio del suo capo ufficio contiene una microtelecamera nascosta, così come le penne o la chiavetta usb. Ha quindi sporto denuncia per interferenze illecite nella vita privata e molestie.

Alessia Polita: il sostegno corre sul web

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L’incidente occorsole sabato scorso, a Misano, le ha stravolto la vita e Alessia Polita resterà paralizzata dal petto in giù a causa di una frattura da scoppio della dodicesima vertebra, ma supporto, affetto e grinta le arriva dalla rete. Sulla sua pagina Facebook in molti cercano d’incitarla e di manifestare la loro vicinanza in queste giornate difficili. Ecco allora che si leggono frasi come: “Forza Alessia, ho il cuore in lacrime”. “Dai gas, Alessia”. “Continua a lottare”. “I centauri sono con te”.

Alessia Polita: “Non muovo le gambe ma voglio correre”

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Alessia Polita, reduce da un’intervento chirurgico di allineamento della spina dorsale dopo il gravissimo incidente di sabato scorso a Misano, si è svegliata dalla terapia intensiva, dimostrando una volta di più la sua grinta. Purtroppo i medici non hanno lasciato speranze e la paralisi delle gambe sembra certa. La campionessa, molto probabilmente, dovrà sottoporsi a ulteriori operazioni. Il fratello Alessandro, al risveglio della pilota, ha subito voluto rassicurare tutti coloro che sono preoccupati per le sue condizioni di salute e in Twitter si può leggere: “Alessia si è già svegliata! È un toro! Parla ed è cosciente. Mi ha fatto promettere una cosa che dovrò fare. Siamo ‘pronti’ anche per questa sfida!”. La ragazza, appena sveglia, non ha mancato di far sapere ai familiari che “Non muovo le gambe ma voglio correre”. Nel frattempo, il padre Giancarlo, 53 anni, meccanico di professione, ha chiarito le cause dell’incidente, provocato dalla rottura del potenziamento di un sistema elettronico che controlla l’accelerazione.

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