Milan-Ajax: lo 0-0 che vale la qualifica per i rossoneri

milan-ajax-tuttacronacaPubblico delle grandi occasioni a San Siro in vista di una sfida che il Milan non può perdere, anche per dare un po’ di serenità ad Allegri, la cui panchina ora rischia seriamente di saltare. Per ottenere uno dei due risultati validi necessari per passare, i rossoneri scendono in campo con un 4-3-2-1 composto da Abbiati; De Sciglio, Zapata, Bonera, Constant; Montolivo, De Jong, Muntari; Kakà, El Shaarawy; Balotelli. Risponde De Boer con un 4-3-3 che vede in campo Cillessen; Van Rhijn, Moisander, Blind, Denswil; Poulsen, Klaassen, Serero, Fisher, Krkić,  Schöne. Prima dell’inizio, sul campo di gioco si vede un cartello che ricorda Mandela e anche Muntari mostra una maglia numero 95 dedicata al leader sudafricano.

milan-ajaxParte subito in attacco l’Ajax con il Milan che prova a rispondere: al 4′ punizione per i rossoneri battuta da Balotelli poco oltre la metà campo: bassa ma potente, il portiere non ha problemi a parare. Buona occasione per il Faraone al 18′ servito dalla distanza da Balotelli, ma El Shaarawy perde palla. Al minuti successivo parata di Abbiati su un tiro insidioso di Klaassen. Il portiere salva il Milan anche sul conseguente corner e tiro di Krkić. Al 21′ pestone di Montolivo a Poulsen che si fa malissimo: espulso il rossonero e Allegri è costretto a una prima sostituzione: entra Poli ed esce El Shaarawy. I tifosi sono infuriati per la decisione arbitrale: il fallo non sembraba intenzionale e forse poteva bastare un giallo. Al 27′ Balotelli cade e prende un colpo a una caviglia, ma dopo qualche secondo si rialza anche se ha urlato per il dolore al momento dell’impatto. Al 36′ fallo su Balotelli da parte di Poulsen, sempre fischiato dal pubblico, l’arbitro lo richiama. Muntari batte il calcio di punizione, ma la palla va direttamente tra le braccia di Cillessen. Negli ultimi minuti del primo tempo sono i rossoneri a pressare ma devono prestare più attenzione: l’arbitro continua a fischiare il fuorigioco. Al primo di recupero, brutto fallo di Muntari su Fischer, calcio di punizione per l’Ajax battuto troppo alto da Schöne. Il primo tempo termina due minuti dopo: le squadre tornano negli spogliatoi in parità.

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Alla ripresa, l’Ajax cambia Poulsen con Hoeson. Il primo quarto d’ora trascorre tutto nella metà campo rossonera, con il Milan che vuole difendere il pareggio e l’Ajax che, pur tentando il tiro, non riesce a inquadrare la porta. Al 18′ primo giallo dell’incontro: ammonito Blind per un fallo su Balotelli. Quattro minuti e Abbiati con i piedi salva in calcio d’angolo dopo un tiro insidioso di Klaassen. Poi dopo il corner il colpo di testa di Hoesen va direttamente fuori. Tre minuti e giallo anche per Giroud. Al 25′, ammonito Balotelli per fallo da dietro su Blind. Subito dopo, nell’Ajax entra Sigthórsson al posto di Bojan Krkić. E’ sempre l’Ajax in fase offensiva: al 32′ il totale dei tiri è di 16-2 per gli olandesi. Al 34′, esce Kakà ed entra Mexes nel Milan mentre De Boer sostituisce Serero con Van Der Hoorn. Tre minuti ed è giallo per De Jong. Dopo sei minuti, stessa sorte anche per De Sciglio. I rossoneri continuano a subire gli attacchi degli olandesi e non riescono a concretizzare in fase offensiva e non riesce a sfruttare neanche i calci da fermo. Negli ultimi minuti è bravo Abbiati a proteggere la sua porta sotto il fuoco dell’Ajax: fondamentale mantenere il risultato per il passaggio agli ottavi. Al 5′ di recupero, ammonizione per Muntari, che era già diffidato. L’incontro termina due minuti più tardi: 0-0, un risultato valido per il Milan, unica italiana che supera i gironi e si qualifica per gli ottavi di finale!

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Vittoria amara per il Napoli: 2-0 contro l’Arsenal

napoli-arsenal_tuttacronacaUltimo appuntamento con il girone valido per il passaggio agli ottavi di finale per gli uomini di Rafa Benitez che al San Paolo si giocano la loro ultima chance. Obbligo: vincere. Per l’occasione, esordisce in Champions Rafael, che sostituisce Reina. Gli azzurri scendono in campo con un 4-2-3-1 con Maggio, Albiol, Fernandez, Armero; Behrami, Dzemaili; Mertens, Pandev, Callejon; Higuain. Stesso modulo per gli uomini di Wegner, schierati in campo con Szczesny; Jenkinson, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Arteta, Flamini; Rosicky, Ozil, Cazorla; Giroud. Prima dell’inizio, sul campo di gioco si vede un cartello che ricorda Mandela.

napoli-arsenalIl Napoli crede nella possibilità di un miracolo e lo si vede fin dai primi minuti, quando gli uomini di Benitez partono subito all’attacco. Al 13′ gli azzurri reclamano con l’arbitro per un presunto fallo di mano, ma le immagini mostrano chiaramente che il difensore dei Gunners colpisce con la testa. Dopo due minuti fallo da dietro di Rosicky, l’arbitro fischia la punizione ma non estrae il giallo per il ceco. Al 23′ Rafael salva il Napoli sulla conclusione di Giroud. Al 36′ arriva il primo giallo del match: ammonito Mertens per gioco pericoloso su Rosicky. Al 38′ altra occasione per gli uomini di Benitez: Dzemaili lancia in profondità Maggio, l’esterno azzurro prova a beffare il portiere in uscita con un pallonetto, la palla finisce alta. Al 41′ secondo cartellino giallo, colpisce Dzemaili per fallo su Koscielny. Tre minuti e Szczesny combina un pasticcio: il suo rinvio finisce sulla testa di Higuain che non riesce a deviare in porta. E’ l’ultima azione del primo tempo che termina senza minuti di recupero.

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Non ci sono cambi quando le squadre tornano in campo. L’Arsenal tenta subito di passare in attacco ma al 10′ ancora una buona prova per Rafael che è costretto ad uscire fuori dall’area su Giroud, buono il tempismo del portiere che riesce ad allontanare il pericolo. Al 12′ Benitez gioca la carta Insigne, lascia il campo Pandev. Ancora un minuto e occasione per il Napoli. Armero entra in area e si presenta davanti a Szczesny, il tiro è centrale e non crea problemi al portiere. Al 17′ Callejon lanciato in profondità arriva al limite dell’area, rientra sul sinistro e punta la porta, il suo diagonale è largo: altra occasione sprecata per gli azzurri. Al 19′ primo giallo per l’Arsenal: Arteta per un fallo su Behrami. Al 24′ prima sostituzione per Wenger: dentro Ramsey, fuori Cazorla. Al 28′ gli azzurri passano in vantaggio: Higuain scambia con Callejon, poi si gira in area e fulmina Szczesny. Il San Paolo esplode. 1-0!

Due minuti e doppio giallo per Arteta, espulso il giocatore dell’Arsenal. A 6′ dal termine, doppio cartellino giallo: ammoniti Ramsey e Fernandez. Nel frattempo, pessima notizia da Marsiglia: il Borussia è tornato in vantaggio con Grosskreutz. Con questo risultato il Napoli sarebbe fuori dalla Champions League. Gli uomini di Benitez hanno tre minuti di recupero per non uscire dalla Champions. Il secondo gol degli azzurri arriva al secondo minuto di recupero: Insigne lancia Callejon che supera Szczesny con un pallonetto. 2-0!

Al triplo fischio, il Napoli vince ma non supera il turno perché contemporaneamente anche il Borussia Dortmund ha vinto a Marsiglia: è la prima volta che una squadra non entra agli ottavi con 12 punti!

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Fiaccole a Colle Oppio, a Roma si sfila contro il degrado

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Si sfila contro «il degrado del Parco di Colle Oppio». È l’iniziativa che si è svolta questa sera nella zona del parco, a cui hanno preso parte, oltre ad abitanti della zona, anche Federico Mollicone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia. «Vi hanno partecipato centinaia di residenti – riferisce -, contro il degrado e l’insicurezza del parco». In una locandina di annuncio dell’evento, sottoscritta da diverse associazioni e comitati si legge: «Il problema del Parco di Colle Oppio è anche la sua generale riqualificazione. Quali progetti sono previsti?».

In una nota congiunta con il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Fabio Rampelli, Mollicone scrive: «Da mesi il parco di Colle Oppio a Roma vive una situazione di degrado senza precedenti: una tendopoli a cielo aperto nel quale più di 100 immigrati bivaccano all’interno di un’area di alto pregio architettonico e paesaggistico. Uno scempio a due passi dal Colosseo e nella totale indifferenza del ministro dell’Integrazione Kyenge e del sindaco di Roma Marino, che oltre a solidarizzare fintamente, lasciano circa 80 richiedenti asilo politico, quasi tutti di origine africana, in un’area archeologica e nemmeno espellono i clandestini. Kyenge e Marino non hanno alzato un dito per trasferire in adeguati centri d’accoglienza queste persone, molte delle quali accampate in rifugi di fortuna e in condizioni di estrema precarietà soprattutto in questi giorni di grande freddo. Tale stato di abbandono del parco provoca non solo problemi di igiene e di sicurezza, ma anche di tensione sociale visto che alcuni immigrati godono peraltro dello status di rifugiati politici».

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«Oltre ad esprimere vicinanza e solidarietà ai residenti annunciamo la partecipazione alla fiaccolata di questa sera contro il degrado – concludono -. Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Alfano e al ministro dell’Integrazione Kyenge per chiedere il ripristino della legalità all’interno dell’area, l’espulsione dei clandestini e il trasferimento degli immigrati in centri di accoglienza».

Napoli in vantaggio! Esulta il San Paolo!

higuain-champions-tuttacronacaEsplosione al San Paolo: i tifosi esultano per la rete segnata al 28′ della ripresa da Gonzalo Higuain: l’argentino scambia con Callejon, poi si gira in area e fulmina Szczesny. E’ l’1-0 e il primo passo verso gli ottavi di finale della Champions League. Per la squadra di Benitez era fondamentale trovare il gol anche perché a Marsiglia il Borussia Dortmund, al termine del primo tempo, era bloccato sull’1-1.

I deputati Pd annunciano denunce nei confronti di Grillo

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Grillo potrebbe essere denunciato da alcuni deputati Pd per  “istigazione dei militari alla disobbedienza” a seguito della lettera in cui il Semplice Portavoce del M5S invitava le  forze dell’ordine in servizio durante le manifestazioni dei forconi ad unirsi ai manifestanti. “Nelle prossime ore presenteremo una denuncia formale alla Procura della Repubblica al fine di accertare se vi siano gli estremi di reato nella lettera aperta inviata da Beppe Grillo ai responsabili delle forze dell’ordine” .

Ecco come hanno truffato Bobo Vieri

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Una vera e propria truffa da 3 milioni di euro quella che ha subito Bobo Vieri, vittima di una gang di 6 persone che chiedevano soldi per “ungere le ruote e per far sì che il giudice potesse aggiudicare gli immobili”. Uno si fingeva magistrato, l’altro gli faceva da guardia del corpo. E poi c’erano quelli che andavano a contattare i “polli” da spennare. Bobo era convinto quindi di acquistare appartamenti al centro di Roma e per l’esattezza a Trinità dei Monti, a prezzi stracciati attraverso aste immobiliari truccate. Ma queste case in realtà non esistevano, o, quanto meno, non erano in vendita. Insieme all’ex centravanti della Nazionale, truffati anche il fratello Massimiliano e la madre Christiane Rivaux.

La Juve beffata anche dalle giovanili del Milan!

milan-youth-tuttacronacaA Instanbul la Juve si è vista eliminare dalla Champions per un gol quasi al termine dell’ultimo incontro del girone dal Galatasaray: nonostante le squadre fossero contrarie a giocare a causa delle condizioni del campo, infatti, la Uefa ha imposto la sua volontà: “the show must go on” e il match ha avuto regolare svolgimento. Vista l’importanza della sfida che non ha goduto del rinvio, fa quasi sorridere il fatto che allo stadio “Breda”, al contrario, non si sia giocata la sfida di Youth League tra Milan e Ajax. Questo a causa della squadra olandese che non è voluta scendere in campo per le condizioni del campo. La gara era comunque ininfluente per il discorso qualificazione, dato che i rossoneri avevano già strappato il pass per il prossimo turno mentre i lancieri erano aritmeticamente fuori. Il responsabile del settore giovanile del Milan, Filippo Galli, ha così commentato il fatto: “Rispettiamo la loro scelta, secondo loro non c’erano le condizioni di sicurezza per giocare. Il campo è duro, ma si poteva giocare, tanto che anche gli arbitri c’erano le condizioni per giocare. Con il Brescia nella scorsa partita il terreno di gioco era peggio. Noi comunque rispettiamo la loro decisione”.

Le foto della Fiducia…

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Ecco le foto più significative della giornata politica di oggi, quando il premier Enrico Letta si è presentato nell’aula di Montecitorio per il voto di fiducia sulla nuova maggioranza nata dopo la fuoriuscita di Forza Italia e la nomina di Matteo Renzi a segretario del Pd. Un nuovo discorso d’insediamento e nuovi punti programmatici che dovranno scandire l’agenda dell’esecutivo.

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Che i Forconi entrino in Parlamento, così Salvini!

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Matteo Salvini, neo segretario della Lega Nord, auspica che il Movimento dei Forconi  irrompa in Parlamento subito. Questa l’ultima provocazione del Carroccio che per bocca di  Salvini,  si è lasciato andare a molte esternazioni con i giornalisti presenti alla Camera:

”Letta si sta scavando la fossa ubbidendo a tutte le richieste fatte da Bruxelles e poi qualcuno si stupisce dei forconi. Dopo il voto di fiducia di oggi dovrebbero entrare in Parlamento”.

“Come Lega nord abbiamo perso la pazienza. Da ora in poi il nostro ‘no’ sarà anche fuori dal Palazzo” perché fuori da questo Palazzo “è un disastro”.

Salvini, premettendo che “quando la protesta è non violenta è sempre benvenuta”, ha spiegato che in queste condizioni, con un presidente del Consiglio che “ha parlato a vuoto, senza accennare minimamente al lavoro”, non c’è da stupirsi “se i forconi vengono a cercare qualcuno”.

Salvini è “assolutamente interessato e disponibile a collaborare” con Marine Le Pen e gli altri partiti che aderiranno al ‘manifesto’ presentato oggi a Strasburgo dalla leader del Front National “per smontare e ricostruire l’Europa”. Salvini specifica che la decisione di aderire non è stata ancora ufficialmente presa e sarà illustrata al Congresso, ma che le posizioni in comune con gli altri partiti europei dovranno essere quelli su “immigrazione, islam e famiglia”. Precisa poi di non aver ancora letto il ‘Manifesto dell’Alleanza europea per la libertà’.

Tifosi olandesi accoltellati a Milano

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Inizia nel sangue il pre-partita di Milan-Ajax valido per la Champions. due tifosi olandesi sono stati accoltellati mentre c’era c’era l’ingresso allo stadio Meazza. Uno dei feriti sarebbe grave. Tanti, circa 100, i tifosi olandesi ubriachi che si sono aggirati per la città nel pomeriggio causando momenti di tensione e tafferugli con le forze dell’ordine.  Secondo quanto si è appreso il gruppo più grosso, di svariate decine di ultras sempre pronti a lanciare lattine e bottiglie contro negozi e passanti, si è mosso tra piazza Principessa Clotilde, la Stazione Centrale e la zona Duomo. Più d’uno, come confermato dalla Questura, i momenti di ‘contatto’ con Polizia e Carabinieri in tenuta antisommossa che prima si sono interposti per impedire a un gruppo di fare irruzione nel Milan Point, e poi sono intervenuti diverse altre volte con cariche di alleggerimento per indirizzare i grupponi di sbandati verso le metropolitane della Stazione Centrale e della linea verde con l’obiettivo di incanalarli in direzione della fermata di Lotto, dove partono i pullman scortati per i tifosi ospiti della partita Milan-Ajax. Nei dintorni dello stadio e fino alla Fiera è un continuo di sirene e di spostamenti di pattuglie e furgoni delle forze dell’ordine perché i tifosi sparpagliati stanno costringendo i poliziotti a un difficile lavoro di contenimento.

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Londra dei misteri…

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Una fitta nebbia che stringe un manto misterioso intorno a Londra e la fa apparire più magica del solito.

Secondo l’ufficio meteorologico la visibilità nelle prime ore del mattino era ridotta a meno di cinquanta metri: più di 40 i voli cancellati all’aeroporto di Heathrow. Attraverso Twitter è possibile vedere degli scorci davvero inediti della città…

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In tutù rosa per strappare un sorriso alla moglie malata

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Fotografo di professione, ballerino per hobby, ma soprattutto per strappare un sorriso alla moglie Linda malata di cancro e in chemioterapia. Così Bob Carey ha deciso di fotografarsi in tutù rosa in diversi luoghi: dalla campagna alla montagna, dalla città alla neve. Il tutto ha un nobile scopo, riuscire a formare una fondazione per raccogliere fondi per la ricerca.

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Ragazza investita dai Vigili del Fuoco davanti alla caserma di Polizia

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A Modena,  una ragazza di 20 anni è stata investita, oggi intorno alle 13, da un camion dei vigili del fuoco che, a sirene spiegate, si stava dirigendo su un intervento. L’incidente è avvenuto in via Giardini, all’incrocio con via Barozzi, di fronte alla sede della polizia stradale che ha rilevato l’incidente. La giovane è stata ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale di Baggiovara. I pompieri si sono subito fermati a prestare i primi soccorsi e in pochi minuti è poi sopraggiunta un’ambulanza del 118 che l’ha portata all’ospedale.

Boriello arrivederci al 2014!

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Nemmeno il tempo di sorridere per il ritorno al gol di Destro e il rientro di Totti, che Garcia è nuovamente alle prese con qualche problema in infermeria. Oggi Borriello ha interrotto in anticipo la seduta di allenamento per un trauma distorsivo alla caviglia destra (la stessa di due settimane fa). L’arto non si è gonfiato molto ma avendo ricevuto il colpo sullo stesso punto della scorsa volta, il calciatore dovrà rimanere a riposo per qualche giorno. Pressoché certa la sua assenza a San Siro contro il Milan.

Sotto assedio i sindacati… quale sarà il prossimo obiettivo dei Forconi?

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Nel mirino dei Forconi ora ci sono le sedi della Cgil ed è stato lo stesso sindacato a denunciare gli atti violenti e intimidatori a opera dei Forconi che si sono verificati contro le attività lavorative e sindacali. “Le manifestazioni – si evidenzia in una nota del sindacato – che sotto il titolo giornalistico dei ‘Forconi’ animano in questi giorni le piazze italiane preoccupano quando si qualificano per gli atti violenti che si stanno ripetendo con forza e che vanno sempre e in ogni caso condannati e fermati”.

La Cgil elenca i luoghi dove ci sono stati questi episodi: “In particolare – si sottolinea -., in queste ore, si stanno verificando azioni intimidatorie e provocatorie, anche violente, in molte aree del Paese. Solo a titolo di esempio gravi fatti sono ad Andria, Cerignola, Barletta, Biella, Savona, dove non solo è stato impedito lo svolgimento delle attività lavorative, ma si anche tentato di ostacolare l’esercizio dell’attività sindacale, con gravi minacce, lancio di oggetti e qualche caso tentativi di irruzione nelle Camere del Lavoro”.

“Manifestare – spiega il sindacato – è un diritto di tutti, ma tale diritto va esercitato nel rispetto del principio incontrovertibile della non violenza, della non intimidazione e del rispetto delle libertà di ogni lavoratore e di ogni impresa di poter svolgere liberamente la propria attività”.

“L’assalto ai luoghi di lavoro e alle sedi sindacali – si sottolinea nella nota – è inaccettabile. Si tratta di atti di assoluta prevaricazione che devono essere impediti sul nascere. Il dipartimento organizzazione della Cgil, visto il degenerare della situazione, ha inviato una nota a tutte le proprie strutture nella quale si dispone il rafforzamento dei presidi nelle sedi sindacali e si chiede di innalzare il livello di vigilanza. In ogni capoluogo di Provincia verrà avanzata agli organismi preposti alla sicurezza e all’ordine pubblico, la richiesta di porre la massima attenzione a prevenire le possibili tensioni che possano ingenerare manifestazioni facinorose e squadriste e a reprimere ogni tentativo violento di intimidire aziende, lavoratori o loro rappresentanti sindacali”.

La nota si conclude spiegando che “l’eterogeneità delle rivendicazioni alla base della protesta è sicuramente sintomo del disagio diffuso che si è approfondito in una delle più lunghe crisi della storia e che per giunta non è stata contrastata adeguatamente. Nello stesso tempo è proprio questa eterogeneità che rende difficile individuare risposte e si presta a quelle pericolose invocazioni autoritarie che sono echeggiate nelle piazze e fanno dubitare delle reali finalità di questo movimento”.

I renziani all’attacco dei pensionati… soprattutto se si chiamano Scalfari!

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Vendetta trasversale? Renzi e il suo gruppo all’attacco dei pensionati? In un articolo scritto da Franco Bechis su Libero e intitolato “La pugnalata dei renziani a Scalfari: vogliono tagliargli la pensione – Un emendamento alla legge di stabilità vuole impedire altri redditi per chi ha un vitalizio lordo da 150mila euro l’anno. Come fondatore di Repubblica, assai critico con Renzi…”:

“La firma è quella del capogruppo Pd alla Camera dei deputati, Roberto Speranza. Ma dietro la sua seguono decine di altri deputati, e spiccano i bei nomi del gruppo più legato a Matteo Renzi: da Matteo Richetti a Sandra Bonafè a Maria Elena Boschi. Grazie a quelle firme – apposte sotto a un emendamento alla legge di stabilità – il Partito democratico ha lanciato la sua personale caccia ai pensionati più facoltosi di Italia. Tutti, pubblici e privati.

Chiedendo che nessuno che sia andato in pensione con il vecchio sistema retributivo possa percepire redditi di qualunque natura di altro tipo se la sua pensione lorda supera i 150 mila euro annui. Da lì in su bisognerà scegliere fra altri tipi di emolumenti e la pensione, perché gli istituti di previdenza sono comunque tenuti a scalare i redditi extra dall’importo pensionistico fino ad assorbirlo del tutto.

Fra i redditi che farebbero scattare la tagliola sono stati inseriti sia quelli tradizionali da lavoro dipendente (qualsiasi sia la forma in cui vengono percepiti), che quelli di lavoro autonomo. Secondo la norma ideata dal Pd rischia di perdere la pensione ad esempio chi percepisca diritti di autore o redditi da collaborazione varia. Se a uno scrittore riesce un libro di successo, è probabile che d’ora in avanti debba rinunciare alla sua pensione tradizionale, a meno che l’importo percepito non sia assai contenuto.

Non dovrebbero essere tantissimi i pensionati a più di 150 mila euro lordi l’anno che rischiano l’improvvisa tagliola del Pd. E siccome la norma proposta sembra avere avuto l’imprimatur del nuovo segretario Pd, Matteo Renzi (che sull’attacco alle pensioni alte aveva impostato buona parte della sua campagna per le primarie), si è scatenata una sorta di caccia alle vittime predestinate. C’è qualche preda in particolare per cui è stata immaginata questa norma? Ufficialmente nessuno lo ammette, ma in privato non manca una rosa di nomi delle possibili vittime.

E fra tutti il più gettonato sembra essere quello di Eugenio Scalfari, fondatore ed editorialista di Repubblica. Lui è sicuramente in pensione da giornalista, e con il metodo retributivo l’emolumento non deve essere così basso. Oltretutto viene cumulato con il vitalizio da circa 40 mila euro lordi annui che Scalfari ha come ex parlamentare.

A quanto ammonti tutto ciò, non è noto, anche se per l’anno 2005 grazie a Vincenzo Visco il reddito di Scalfari come quello di tutti gli italiani è finito online per una notte: come redditi da lavoro dipendente (dove c’erano le pensioni) dichiarava in tutto 418.585 euro.

Il fondatore di Repubblica sarebbe certamente vittima della norma Pd che piace tanto a Renzi, e potrebbero nascergli problemi sia per il contratto da editorialista con Repubblica che per eventuali diritti di autore percepiti con i libri.

Chiacchiera per chiacchiera, la tagliola sulla pensione di Scalfari viene raccontata nel gruppo Pd come una sorta di vendetta di Renzi e buona parte del partito per l’eccesso di ostilità mostrato nei confronti del cambio generazionale nel primo partito della sinistra.

Poco più di un mese fa Scalfari aveva scritto parole molto taglienti sul nuovo segretario del Pd: «Il talento glielo riconosco ed è anche simpatico quando si ha l’occasione di incontrarlo, ma non credo che lo voterò alle primarie del Pd per la semplice ragione che, avendo promesso tutto, la sua eventuale riuscita politica rappresenta un’imprevedibile avventura e in politica le avventure possono giovare all’avventuriero ma quasi mai al paese che rappresenta».

Ora la risposta assai più dura del segretario affiancato da mezzo partito: portare via la pensione a Scalfari.

E chissà se l’idea non sia stata suggerita proprio dall’interno di Repubblica, dove da Ezio Mauro in giù l’appoggio a Renzi è quasi monolitico.

Certo per Scalfari dovere lavorare gratis non sarà incentivo a super-produzioni extra (dalle interviste al Papa in poi…) Naturalmente la legge varrebbe anche per altri pensionati più che noti.

Quelli ricchissimi e in testa alle classifiche, grazie alle famose norme sulla previdenza telefonica come Mario Sentinelli (il pensionato più ricco di Italia) e i vari Mauro Gambaro, Alberto De Petris, Gianfranco Fanelli e Vito Gamberale (anche loro dovrebbero rinunciare alla pensione o parte di essa per percepire altri emolumenti). Ma finirebbero nella tagliola anche altri personaggi di primo piano, e in particolare gli ex di Bankitalia.

Verrebbero tagliati i diritti di autore anche all’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi(appena festeggiato per il suo 93° compleanno) e l’ex direttore generale, Lamberto Dini. Ne sarebbe vittima perfino l’attuale ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che dovrebbe esercitare gratis il suo mandato. Identico rischio anche per l’attuale governatore della Bce, Mario Draghi, che però al momento percepisce uno stipendio da banchiere centrale interamente dichiarato (e generosamente tassato) all’estero.

Conte non ci sta, attacca la Uefa e il campo

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La brutta esperienza di Istanbul lascia i suoi segni e Conte proprio non digerisce la partita che oggi la Juve ha perso contro il Galatasaray e che ha determinato l’eliminazione dei bianconeri dalla  Champions League a soli cinque minuti dal finale su un campo impraticabile colmo di fango, ghiaccio e neve:

”Siamo stati penalizzati in maniera enorme, è una eliminazione che secondo me non è giusta. Sull’asciutto ce la saremmo giocata. E’ capitato l’impossibile e ne abbiamo pagato le conseguenze”, queste le parole di Conte che poi ha sottolineato  “questo non è calcio” e, soprattutto, anche il Galatasaray avrebbe accettato lo stop. Quindi l’attacco alla Uefa:

“Abbiamo provato a far rimandare la partita. Abbiamo fatto una riunione con il delegato Uefa nella quale spiegavamo la pericolosità della partita, ma non ci sono stati a sentire. L’arbitro ieri ha sospeso la partita perché era pericoloso, e poi oggi non era pericoloso? Questo non è calcio. Drogba mi ha poi detto: è la stessa cosa per tutte e due le squadre”

Conte, però, non nasconde le responsabilità della Juve arrivata a giocarsi tutto in Turchia dopo un girone deludente: “Siamo stati noi però a complicarci la vita giocandoci la qualificazione all’ultima partita”.

Ora per la Juve c’è solo l’Europa League:

”Rituffiamoci prima in campionato, abbiamo due partite e la Coppa Italia – prosegue il tecnico della Juventus – poi penseremo all’Europa League e cerchiamo di fare del nostro meglio. Facciamo tesoro della Champions di quest’anno e anche di quella dell’anno scorso”.

 

Gisele multitasking… ed è subito polemica!

gisele-allattamento-tuttacronaca“Dopo 15 ore di volo e 3 ore di sonno, come farei senza la mia squadra di bellezza?” E’ la domanda che si pone in Instagram la top model brasiliana Gisele Bundchen che posta anche una foto in cui appare con alcuni collaboratori che la truccano e pettinano mentre lei allatta la sua secondogenita. Vivien Lake. La foto è stata scattata prima dell’evento per Oral B organizzato in Brasile e non ha mancato di far discutere: infinite sono state le polemiche tra accuse di insensibilità verso la figlia e senso della morale in tempi di crisi.

Da esempio a mito e nel 2014… un francobollo! La parabola di Berlinguer

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E’ stato un esempio e dopo la morte divenne un mito… ora nel 2014 Enrico Berlinguer, diventerà un francobollo! Ad annunciarlo è stato con un twitter Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo Economico, che posta anche una foto del leader comunista, segretario generale del Pci dal 1972 fino alla morte nel 1984. Il francobollo sarà emesso per ricordare proprio per ricordare il trentennale della morte.

Chernobyl 27 anni dopo: cinghiali radiattivi in Friuli

cinghiali-radioattivi-tuttacronacaEra stato il deputato pentastellato Aris Prodani a presentare un’interrogazione a seguito della quale il Ministero della Salute ha confermato quanto riscontrato dall’Arpa in Friuli: due campioni di cinghiali contaminati da radiazioni nucleari. “In seguito ai casi della Val Sesia in Piemonte, legati alla contaminazione da cesio 137 dovute all’incidente di Chernobyl del 1986, e a situazioni analoghe verificatesi in Austria e in Baviera, nel maggio scorso abbiamo interrogato il governo per sapere se fosse a conoscenza della presenza, sul territorio nazionale, di animali selvatici contaminati da radiazioni nucleari – spiega Prodani -. Ora è giunta la conferma che il problema riguarda anche il nostro territorio”.

Le parole shock di Brusca al processo Stato-mafia

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Inizia da lontano la deposizione di Giovanni Brusca, il pentito che ha deposto al processo sulla trattativa Stato-mafia. Brusca racconta il suo “curriculum” dai primi anni, quelli dell’adolescenza,  fino a quando riuscì a farsi strada nella criminalità organizzata e divenne un vero e proprio punto di riferimento. Brusca nelle doppie vesti di teste e imputato (accusato di minaccia a corpo politico dello Stato) ha fatto una lunga ricostruzione degli anni ’65/’75.

“Da adolescente portavo i viveri al latitante Leoluca Bagarella, poi la mia partecipazione in cosa nostra è stato sempre un crescendo. Sono stato affiliato formalmente nel ’75 prima dell’omicidio del colonnello Russo al quale ho partecipato. La mia ‘combinazione’ ha seguito le regole tradizionali del rito dell’affiliazione: hanno bruciato la santina, Riina mi ha punto il dito. Lui era il mio padrino. Mi hanno insegnato che prima veniva Cosa nostra, poi il resto. Io questa regola l’ho seguita” e poi il pentito prosegue “Nel corso di una riunione, nel ’91 – racconta Brusca -, Totò Riina disse che dovevano morire tutti, che si voleva vendicare, che i politicanti lo stavano tradendo. Fece i nomi di Falcone, che era un suo chiodo fisso, di Borsellino, di Lima, di Mannino, di Martelli, di Purpura. Disse ‘gli dobbiamo rompere le corna’. Tutti ascoltavano in silenzio. Per amore o per timore”.

Mentre Falcone e Borsellino andavano eliminati in quanto nemici dei clan, secondo Brusca i politici come l’eurodeputato Salvo Lima e l’ex ministro Calogero Mannino, dovevano pagare il non avere fatto gli interessi di Cosa nostra.

“Mannino, ad esempio – spiega – doveva morire perché non aveva aggiustato, tramite il notaio Ferraro, il processo per l’omicidio del capitano Basile. Riina mi diede l’ordine di ucciderlo e io chiesi tempo per studiarne le abitudini”. “Si parlò anche di Andreotti – aggiunge Brusca – ma non nel senso di ammazzarlo, bensì di non farlo diventare presidente della Repubblica. Politicamente c’era tutta la volontà di metterlo in difficoltà”. “Per l’eliminazione di Martelli, invece, che era concreta – prosegue – facemmo dei piani veri. Mandai degli uomini a studiarne le mosse”. Brusca nega che si fosse mai parlato, invece, della volontà di ammazzare l’ex ministro Dc Vincenzo Scotti.

“La priorità degli omicidi – afferma – la decideva Riina. Ad esempio si cominciò con Lima perché si vociferava delle aspirazioni di Andreotti alla presidenza della Repubblica e noi sapevamo che con quel delitto avremmo condizionato quella vicenda. Per questo si decise di ammazzarlo allora: in realtà nella lista di Cosa nostra Falcone e Borsellino venivano prima”.

“La strage di Capaci – rivela il mafioso – fu accelerata per influire sulla nomina del presidente della Repubblica”. Brusca racconta che il commando inizialmente investito dell’incarico di uccidere Falcone avrebbe dovuto agire quando il giudice era a Roma, “poi – aggiunge – vedendo che perdevano tempo si rivolse a me e diede a me il compito”. “Riina e Provenzano avevano divergenze di vedute non sull’uccidere Falcone, ma sulle modalità. – dice Brusca – Provenzano mostrò la volontà di ammazzarlo fuori dalla Sicilia e Riina lo trattò a pesci in faccia e gli disse: ‘io lo devo uccidere qua’”. “Riina voleva essere sicuro di riuscire nell’attentato – spiega – infatti mi disse di impiegare 1000 chili di esplosivo”.

“Decisi di dire anche quel che avevo fino ad allora taciuto dopo un incontro con la sorella del giudice Borsellino, Rita, che mi chiese di sapere tutta la verità sulla morte di suo fratello”. Spiega Brusca raccontando cosa lo indusse a fare, anni dopo l’avvio della collaborazione, il nome di Marcello Dell’Utri. Il collaboratore racconta solo in un secondo momento del tentativo di contattare Dell’Utri tramite il boss Vittorio Mangano per ottenere benefici per i detenuti. Brusca sta rispondendo alle domande dell’aggiunto Vittorio Teresi che ha ripercorso la travagliate fasi della collaborazioni dell’ex capomafia e la recente indagine per estorsione aperta a suo carico. Brusca si è ripetutamente commosso parlando delle sue conversazioni con la sorella del magistrato assassinato.

“Circa 20 giorni dopo l’attentato a Giovanni Falcone – afferma Brusca – , Totò Riina mi disse ‘si sono fatti sotto, mi hanno chiesto cosa vogliamo per finirla e io gli ho consegnato un papello così. Era contentissimo. Riina non mi disse a chi aveva dato il papello ma mi fece capire che alla fine era andato a finire a Mancino”.

Secondo il pentito, Riina, dunque, gli avrebbe fatto capire che alcuni esponenti delle istituzioni, dopo gli omicidi dell’eurodeputato Salvo Lima e del giudice Giovanni Falcone, avrebbero chiesto al padrino di Corleone in cambio di cosa avrebbe fermato la stagione delle stragi. E Riina avrebbe risposto consegnando il papello, il documento con le richieste di Cosa nostra allo Stato. “Parlando della strategia stragista – ha aggiunto – Bagarella mi disse di andare avanti. Provenzano era perplesso e chiese come l’avrebbe giustificato con gli altri. Bagarella provocatoriamente rispose: ‘ti metti un cartello con scritto: non so niente'”.

Sì della Camera: il governo incassa la fiducia

fiducia-letta-tuttacronaca379 sì, 212 no e due astenuti. Ha risposto così la camera alla richiesta di Enrico Letta: “Sono qui a chiedere la fiducia per un nuovo inizio“. La promessa del premier è quella “svolta” che i partiti della nuova maggioranza chiedono a gran voce e che permetta di creare, nel 2014, un gran numero di misure per “evitare di rigettare il Paese nel caos, proprio quando sta rialzandosi”.   Un’agenda in cui non mancano alcuni provvedimenti – come l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, anche per decreto entro fine anno, e un sito unico per la trasparenza di tutta la Pubblica Amministrazione – che vanno incontro alle richieste di Matteo Renzi. Nel discorso del premier, che ha accusato Grillo di incitare alla violenza, anche il patto di coalizione, “impegno 2014”, da siglare a gennaio con i partiti della “nuova maggioranza”, che non potrà rimettere in discussione il voto di fiducia odierno. Un modo per blindare il governo che conferma come Letta continui a nutrire qualche timore sulla reale volontà di Renzi di cercare le urne l’anno prossimo. L’intervento di Letta è durato 50 minuti, e le prime parole sono un riferimento al leader del M5S: Le istituzioni esigono sempre rispetto”, non “parole illegittime che avallano la violenza” e “incitano all’insubordinazione delle forze dell’ordine”. Parole che provocano la dura risposta di Riccardo Nuti che accusa il premier di avere la “faccia di bronzo”.  Nel chiedere una fiducia che «segni discontinuità» con le larghe intese, il capo del governo parla di “nuova maggioranza politica, meno larga ma più coesa”. Dopo aver rivendicato l’operato dei primi sette mesi, ne ha chiesti al Parlamento altri 18 per “avere istituzioni che funzionino e una democrazia più forte”, ricordando le riforme ineludibili: dall’abolizione delle province, all’archiviazione del bicameralismo perfetto; dalla riforma del titolo V, alla riduzione del numero dei parlamentari. Non è mancato neanche il capitolo legge elettorale, che abbia un “meccanismo maggioritario” e che venga preparata in “tempi brevi”. Le novità principali però riguardano il fronte economico. Ha ricordato che gli indicatori confermano come finalmente, nel trimestre in corso, ci sarà il segno più davanti al Pil. Ma anche che l’Italia deve continuare a ridurre l’enorme debito pubblico. Al riguardo, ha promesso una riforma degli ammortizzatori sociali che metta al centro il lavoratore e non più il posto di lavoro e conferma che le risorse recuperate con la revisione della spesa e con le misure per il ritorno dei capitali dall’estero saranno raccolte in un fondo per l’abbattimento del costo del lavoro, punto che condivide con Renzi.  Letta ha poi spiegato che venerdì prossimo il Cdm varerà il piano per incentivare gli investimenti esteri che oltre a un credito d’imposta per la ricerca e a fondi per la digitalizzazione delle Pmi, prevederà una riduzione dei costi dell’energia e interventi per ridurre il costo delle assicurazioni e, sopratutto, un primo test di coinvolgimento dei lavoratori nell’azionariato di società pubbliche. Un altro tema, che aveva menzionato anche a inizio mandato, è quello di istruzione e ricerca, che avranno priorità. Rispondendo ai dubbi di Renzi, ha inoltre confermato di ritenere essenziali le privatizzazioni per abbattere il debito e per consentire al capitale privato di contribuire alla ripresa. Per quel che riguarda il fronte europeo, infine, “Chiedo un mandato per un’Europa migliore, ma chi cerca consenso con il populismo non voti la fiducia”. Le sue intenzioni al riguardo restano invariate: un semestre a Bruxelles con una presidenza italiana “all’attacco” e la sfida rivolta ad “alcuni tecnocrati” che mettono in dubbio la salute dei conti italiani. Quello che è indispensabile sul fronte Ue, tuttavia, è la credibilità dell’Italia. All’Europa, dopo 30 anni di obiettivi di lungo periodo “fissati e raggiunti”, manca per i prossimi dieci anni uno scopo vero , ha detto il premier: “Non c’è e bisogna dirlo. Manca un progetto per legare le singole riforme e se è così l’Europa si ferma e può implodere. È con questa consapevolezza che ci apprestiamo a guidare il semestre europeo che non è per noi un appuntamento rituale e burocratico. Dobbiamo giocare in attacco, rispondendo a chi lucra sulle paure dei cittadini, parlando alle opinioni pubbliche anche di quei paesi che fanno resistenza e dire che senza Ue non si salva nessuno”. Nella replica si riaccendono le polveri con il Movimento Cinque Stelle, quando Letta accusa Riccardo Nuti di aver riproposto quella gogna contro i giornalisti annunciata da Grillo.

Lulic a metà tra Roma e Udinese… chi sceglierà?

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L’indiscrezione è stata scritta da AlfredoPedulla.com: 

“… l’Udinese – sempre attenta e vigile sul mercato dei giovani -, avrebbe lanciato alla Roma la sfida per Lulic, possente mediano slavo: “Karlo Lulic è un centrocampista croato, classe 1996, che sta facendo molto bene nell’Osijek. Ve ne avevamo parlato la scorsa estate quando Walter Sabatini aveva mandato alcuni osservatori per la Roma, ricevendo relazioni postive. La Roma ha continuato a seguirlo, ma negli ultimi giorni si è fatta sotto l’Udinese intenzionata a presentare un’offerta vicina al milione e mezzo. La concorrenza non manca, ma l’irruzione del club di Pozzo può portare presto a novità importanti… ”.

Pellegrini mette all’asta il costume di Barcellona

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La Pellegrini ha deciso di mettere all’asta il suo costume dell’argento mondiale di Barcellona nei 200 sl e quello dei recenti record italiani di Viareggio: il ricavato andrà a favore della Casa di Nazareth dell’Associazione volontari del Fanciullo che segue una quarantina di ragazzi senza famiglia. “Se posso aiutare qualcuno io ci metto sempre la faccia, sono contenta di questa domenica e carica per le prossime gare, voglio chiudere al meglio il 2013 e mi aspetta un 2014 importante, ma la strada per Rio è tracciata”.

La Grecia trema, magnitudo 4,1

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La terra greca ha tremato alle ore 15.00 locali (14.00 in Italia). Nella zona di Lianocladi, località vicina a Lamia, nella Grecia Centrale si è verificato un evento sismico di magnitudo 4,1 gradi sulla scala Richter che è stato localizzato a 16 km a  Nord Ovest di Lamia e a 169 km a Nord Ovest di Atene e il suo ipocentro a cinque km di profondità. Non sono stati segnalati danni a persone o cose.

Le parole Galliani con cui si chiude il caso Honda!

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Parole dette a tavola, in un noto ristorante di Milano, dove Galliani si è seduto insieme ai dirigenti dell’Ajax affermando: “Ora possiamo togliere il segreto: Honda ha firmato il contratto con noi, e dal 3 gennaio sarà un giocatore del Milan”.

Quello con Honda è stato un lunghissimo flirt, in una trattativa cominciata quest’estate e conclusasi solo adesso per i ripetuti no del Cska Mosca a liberarsi del giapponese, a prezzi ragionevoli. Honda sbarca a Milano a parametro zero, e avrà la maglia numero 10. “Difficile dire se giocherà già il 6 gennaio – spiega l’a.d. rossonero, Galliani -: di certo c’è che indosserà la maglia numero dieci”. Galliani prosegue “Siamo ancora più carichi dopo l’incontro con il presidente Berlusconi. Ho trovato i ragazzi belli carichi”. E poi svela: “Il presidente ha caricato come sempre molto bene la squadra. L’ho sentito poco fa e voleva sapere come stanno i ragazzi”.

Galliani è anche entusiasta di Kakà. “Lui è decisivo, ricordo che al Mondiale, in Germania, sono andato a vedere tutte le partite del Brasile e ricordo che rinnovò il contratto in un hotel tedesco”. “Dal 1988 ad oggi, da quando abbiamo iniziato a fare la Coppa dei Campioni, abbiamo vinto 13 trofei internazionali, più di tutti. Siamo primi anche come trionfi in Champions davanti al Barcellona, questi sono numeri importanti che dovrebbero rassicurare tutti. Ora dobbiamo andare avanti ed entrare tra le prime squadre europee, vogliamo continuare il sogno nostro e dei nostri tifosi”. Stasera tornerà El Shaarawy: “Sono contento che torni, l’importante è che il Milan si qualifichi e non l’uomo-qualificazione. Balotelli? Dovrà acquisire maggiore continuità di rendimento, ma ha dei picchi elevatissimi e ne siamo contenti”.

L’ultima grande illusione di Bruss Pup!

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Bruss Pup, noto illusionista online, forse non è molto conosciuto in Italia, ma a livello internazionale ha davvero saputo attirare l’attenzione con i suoi video di illusioni ottiche che sono diventati virali. L’ultima “fatica” è davvero degna di nota, infatti riesce a creare illusioni animate muovendo lentamente una carta gessata sopra una immagine fissa. Come avrà fatto?

Esercito militare congiunto contro l’Iran. Il Golfo è una coalizione

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I paesi del Golfo guidati dall’Arabia Saudita hanno annunciato la creazione di un comando militare inter-forze congiunto per rispondere alle “sfide regionali e internazionali” e “rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza e militare”.

Lo si legge nel comunicato conclusivo del vertice annuale del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) svoltosi in Kuwait. Il Ccg è costituito da Arabia Saudita, Bahrein, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Oman.

Da anni si parla di creare un comando militare congiunto in funzione anti-iraniana. Secondo indiscrezioni diffuse oggi da media panarabi, la sede del comando avrà sede a Riad, in Arabia Saudita, ma nel comunicato ufficiale del Ccg non sono forniti dettagli.

I Ligresti fuori e Fabrizio Corona resta in carcere!

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Fabrizio Corona resta in carcere. La Cassazione ha respinto il ricorso con il quale il fotografo contestava l’ordinanza con la quale lo scorso 5 febbraio il tribunale di Sorveglianza di Milano aveva revocato l‘affidamento in prova di cui aveva usufruito per alcuni mesi. Corona quindi non potrà finire di scontare la condanna ai servizi sociali. L’ex fotografo dei vip, ex marito di Nina Moric ed ex compagno di Belen Rodriguez, è detenuto nel carcere di Opera, dove deve scontare la condanna per diversi reati a 7 anni, 10 mesi e 17 giorni di reclusione. Corona è stato condannato a 5 anni di reclusione per l‘estorsione al calciatore Trezeguet, a un anno e 5 mesi per tentata estorsione ai calciatori Coco e Adriano, a 1 anno e 6 mesi per detenzione e spaccio di banconote false e ricettazione di una pistola. I Ligresti per Natale invece sono fuori, dal carcere e dagli arresti domiciliari, unica pena l’obbligo di firma. 

La beffa alla commemorazione di Mandela!

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Doveva tradurre i discorsi “dei grandi della terra” in linguaggio dei segni durante il memorial in onore di Mandela nello stadio di Johannesburg, ma la comunità dei non udenti si è subito accorta della “beffa”, quell’uomo in piedi accanto agli oratori del calibro di Barack Obama, Raul Castro, Jabob Zuma e Ban ki-moon, era solo un impostore e lo hanno denunciato.  “Si è limitato a volteggiare le mani per aria”, “sembrava che stesse scacciando le mosche dalla faccia e dalla testa”, ha commentato Cara Loening, direttrice della ‘Sign Language Education and Development’ di Città del Capo. “Siamo indignati”, ha aggiunto, sottolineando che nemmeno le organizzazioni che hanno accreditato gli interpreti conoscono il nome dell’impostore che aveva al collo un pass. Irritazione e’ stata espressa anche dalla portavoce della Federazione Sordi del Sudafrica, Delphin Hlungwane, per la quale l’uomo scelto “non ha interpretato nulla, non ha usato neppure un gesto della lingua dei segni, stava solo gesticolando in aria”. L’incidente ha colpito non solo la comunita’ sudafricana, ma anche le miglia di sordi in tutto il mondo che hanno seguito la cerimonia in televisione e che hanno confermato che “non stava usando nessun tipo di linguaggio dei segni”, ha aggiunto la Hlungwane. In tanti hanno scritto “chiedendo cosa stesse facendo quell’uomo lì”, ha riferito la Loening, “è veramente imbarazzante”.

Nessun commento finora dagli organizzatori, cosi’ come dall’emittente Sabc che ha trasmesso l’evento in diretta. I media sudafricani hanno riferito che l’”impostore”, un uomo robusto di colore, aveva già offerto i suoi dubbi servigi a una conferenza dell’African National Congress svoltasi lo scorso anno a Mangaung.

Rapina a Milano, 250mila euro il bottino

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Mattina agitata per il capoluogo lombardo tra i Forconi che bloccano il traffico e poi si scontrano con i tifoni dell’Ajax arrivati per la partita di Champions e i disagi creati dal traffico in tilt, i ladri sono riusciti anche a portare a termine il colpo in una gioielleria rubando un bottino di circa 250mila euro in via Manzoni. I ladri sono fuggiti rapidamente ed hanno fatto perdere le loro tracce. Secondo quanto riferito dalla polizia tutto si è svolto in pochi secondi: l’uomo si è avvicinato alla vetrina brandendo una mazza e ha colpito il vetro (pare non blindato) sfondandolo e arraffando a casaccio tutto quello che era esposto. Poi è corso via fino all’angolo con via Bigli, dove lo attendeva un complice in sella a uno scooter rosso. La polizia, oltre agli accertamenti sul posto, sta acquisendo anche i filmati di varie telecamere della zona.

E’ Francesco, la Persona dell’anno 2013

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Papa Francesco è la Persona del’Anno di Time 2013. Lo ha annunciato la rivista che dal 1927 attribuisce questo riconoscimento all’individuo o l’entità che, nel bene o nel male, ha dominato le notizie nell’anno che sta per concludersi.

Ecco la seconda maglia della Roma!

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La Nike ha presentato la nuova collezione, comprese le divise che vestirà la Roma nella prossima stagione. Assieme alla classica prima maglia rossa con bordi galli sulle maniche è stata svelata anche la seconda(quella da trasferta) che sarà bianca con una banda diagonale giallorossa sul petto. Il modello della Nike sarà un chiaro richiamo al passato, visto che una casacca simile fu indossata dalla Roma dal 1962/63 al 1968/69. 

Nell’evento organizzato ieri 10 dicembre dalla Nike, allo stadio Olimpico, infatti, Francesco Totti è stato l’ospite principale. Totti tornerà a essere testimonial del marchio col baffo che per i prossimi 10 anni, vestirà la squadra di Trigori: “Ho ancora tanti anni per vestire questa maglia”.

La presentazione delle nuove divise è stata blindatissima e riservata ai grossisti. Alla presenza di Totti (con lui anche Gattuso, con le tenniste Errani e Vinci ndr), davanti ai rappresentanti dei maggiori rivenditori ufficiali europei, la Nike ha quindi presentato la nuova collezione.

Feriti a Francoforte, si abbatte una gru su un supermercato!

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Una gru è crollata su un supermercato a Bad Homburg, vicino a Francoforte. Secondo le prime informazioni ci sarebbero molte persone ferite sotto le macerie.  La grande gru è caduta sul tetto del supermercato, che sarebbe in parte crollato. Lo ha reso noto la polizia locale, secondo cui ci sarebbero diversi feriti rimasti sotto le macerie. Il crollo ha creato il panico tra i clienti.

Ecco il video della tragedia:

Scontri a Milano tra Forconi e tifosi Ajax

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I manifestanti del Movimento dei Forconi tornano a piazza Loreto e hanno bloccato l’area. Nella mattinata poi gli scontri sono avvenuti con un gruppo di tifosi dell’Ajax che, scesi dal pullman hanno insultato i manifestanti, infuriati per  per essere rimasti per diversi minuti bloccati nel traffico. I tifosi hanno anche lanciato contro i Forconi lattine di birra, così che la reazione da parte dei manifestanti non è tardata ad arrivare. Sono volati calci, pugni e spintoni. La rissa è stata interrotta dalla forze dell’ordine che hanno diviso i due gruppi. I tifosi dell’Ajax sono risaliti sul pullman che è ripartito tra le urla dei manifestanti. I tifosi olandesi sono a Milano per la partita di Champions League con il Milan.

Insieme ai Forconi ci sono anche molti giovani e studenti, lavoratori, disoccupati. In testa al corteo un cartello con la scritta “Il vostro tempo da onorevoli è finito”. Le forze di Polizia presidiano la zona.

Ecco il video degli scontri:

L’avvoltoio indiano “atterra” nel Perugino

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Stupore per l’avvoltoio indiano, un Gyps indicus, che era atterrato nel giardino di un’abitazione a Fontignano. L’uccello vagava spaesato, così che si è reso necessario l’intervento da parte del personale specializzato del Corpo forestale e il trasporto al centro autorizzato di accoglienza della fauna selvatica Formichella, a San Venanzo (Terni), sul Monte Peglia, struttura gestita dallo stesso Cfs.

L’avvoltoio – riferisce stamani la Forestale di Perugia – era inanellato ed in ottime condizioni di salute ed alimentari, il che fa pensare che sia nato in cattività e abbia un proprietario, che adesso il Cfs sta cercando di rintracciare. L’avvoltoio indiano è una specie esotica originaria del Pakistan e dell’India e specie protetta dalla Convenzione di Washington e dal regolamento comunitario.

 

L’eroe che le salvò la vita è morto, ucciso dal cancro. Lei porta a termine il gesto estremo

oliviero-biancato-tuttacronacaSi è tolta la vita lanciandosi dal suo appartamento dal terzo piano a Spinea, nel Veneziano, una donna di 43 anni che già in passato aveva tentato il gesto estremo. La donna, una disoccupata che viveva da sola, è morta sul colpo. Fuori dalla porta, un biglietto: “Non rompetemi i c…”, segno che forse la donna si attendeva quella visita ma non aveva la minima intenzione di farsi aiutare e curare. Un vicino di casa, tra i molti che si sono riversati per strada, non ha potuto far altro che constatare: “Ci aveva provato talmente tante volte, evidentemente è quello che voleva”. I Vigili si erano recati a casa sua nel primo pomeriggio per notificarle un accertamento sanitario, visto che la sua situazione di disagio psichico era ben nota pure ai servizi sociali. Ma non hanno fatto in tempo, l’hanno trovata a terra nel cortile. Tra le tante volte in cui ci aveva provato, una in particolare resta impressa, quando il 25 luglio del 2012 si era lanciata nelle acque del Canal Salso dal cavalcavia di San Giuliano, ma un elettricista di Marcon il 53enne Oliviero Biancato, si era tuffato in acqua per portarla a galla. “Lasciami morire” gli avrebbe confidato la donna disperata. Ma Oliviero non le ha dato retta, perchè il valore della vita lo conosceva bene, lui che stava lottando contro un tumore, aveva appena finito la chemioterapia, sapeva che quel tuffo avrebbe potuto costargli caro ma ha voluto farlo comunque. La storia di Biancato ha fatto molto parlare anche per il licenziamento che subì per le troppe assenze dal lavoro, a causa della malattia. E’ morto poco tempo fa, a novembre. Per quel suo gesto era stato ribattezzato l’Eroe di San Giuliano. Ora non ci sono più. Nè lui, nè la donna che aveva salvato.

Le mozzarelle color puffo… tutta colpa di un batterio!

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Le mozzarelle color puffo hanno la loro causa in un un ceppo batterico, che per la prima volta è stato isolato dai ricercatori dell’Università di Padova. Secondo tali ricerche il batterio sarebbe “figlio” di un pesticida usato in agricoltura. Lo studio sarà pubblicato sulla rivista scientifica Food Microbiology il cui Editor in Chief è Mary Lou Tortorello, responsabile del dipartimento di microbiologia degli alimenti della Food and Drug Administration (Fda) americana. Il lavoro del gruppo di ricercatori del dipartimento Bca di Padova ha permesso di caratterizzare i ceppi batterici responsabili dell’alterazione in modo molto dettaglio grazie ad un metodo molecolare appositamente sviluppato per la loro identificazione rapida.

«I risultati di questo studio danno un significativo contributo alla comprensione delle reali cause del fenomeno delle mozzarella blu – spiega Barbara Cardazzo, autrice dello studio – e allo stesso tempo forniscono agli operatori del settore e all’autorità competente uno strumento rapido e affidabile per la tracciabilità e l’identificazione dei ceppi batterici causa della colorazione blu con ricadute altrettanto importanti per comprendere la loro provenienza e stabilire adeguate misure di controllo».

Muore una donna all’interno di un’ambulanza: non si apriva il portellone

ambulanza-donna-morta-tuttacronacaL’ambulanza era giunta al parcheggio dell’ospedale, a Macerata, dove stava accompagnando una donna di 85 anni. Ma il personale non è riuscito ad aprire il portellone del mezzo, forse per colpa di un guasto alla maniglia. L’anziana è rimasta intrappolata nella vettura per circa 15 minuti, mentre un medico l’ha raggiunta entrando dalle porte anteriori, ma le manovre di rianimazione si sono rivelate inutili. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per aprire il portellone, bloccato probabilmente per la rottura della serratura, dopo che il personale, come racconta Il Resto del Carlino, le ha provate tutte, compreso un tentativo di “scasso” con un piede di porco, prima di arrendersi e chiamare il 115. Per la donna si è rivelato fatale un arresto cardiaco, a lei che in passato era stato impiantato un pacemaker. Sul posto è intervenuta anche la polizia. Al momento non risulta aperto alcun fascicolo sull’accaduto e non vi sarebbero indagati.

Metro B a Roma bloccata dai “Forconi”

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Disagi per i cittadini romani che oggi si sono trovati con i binari della metro bloccati quando il presidio dei ‘Forconi’, stanziato in piazzale dei Partigiani, nelle prime ore della mattina ha occupato la linea B. In particolare sono stati bloccati da manifestanti i binari a Garbatella e Piramide.  In particolare, sulla metro B i treni viaggiano tra Laurentina e Magliana e tra Castro Pretorio e Rebibbia. La Roma-Lido invece è attiva tra Magliana e Cristoforo Colombo.

“Non andremo a Montecitorio oggi – dichiara il portavoce Enrico Leoni – aspettiamo il terzo colpo di Stato con la fiducia al Governo Letta nel pomeriggio. Staremo qui fino a sabato, quando insieme agli autotrasportatori di tutta Italia convergeremo su Roma e assedieremo il Parlamento”.

Nei dintorni della piazza l’unico spostamento del gruppo, annuncia Leoni: “Alle 12 faremo un breve corteo fino a piazzale Ostiense, ma non ci spingeremo oltre”. Alla domanda sulla scarsa affluenza: “Roma è diversa dal resto d’Italia, ha una reazione a sé. E poi non potevamo bloccare la città per due settimane”. Guai però a chi riduce il movimento dei cittadini italiani ai “Forconi”: “Non siamo la stessa cosa, sono due componenti che possono collaborare”.

Poi la precisazione di Danilo Calvani, leader nazionale del movimento, sull’eventuale ‘assedio’ a Montecitorio o ai ‘palazzi del potere’: “Il coordinamento 9 dicembre non parteciperà ad alcuna iniziativa che non sia stata autorizzata precedentemente dalla Questura. Noi – ha proseguito – abbiamo intenzione di agire solo nell’ambito della totale legalità. Qualsiasi mobilitazione che metteremo in atto sarà possibile solo se autorizzata”. Calvani ha quindi messo in guardia da eventuali azioni di oggi da parte di qualcun altro. “Noi per ora staremo qui”, ha concluso.

E intanto Casapound, con una trentina di attivisti, è arrivata in piazzale dei Partigiani, sventolando bandiere tricolori. Il leader Simone Di Stefano chiede un aumento della mobilitazione: “Bisognerebbe spostarsi un po’ più al centro, cercare di avvicinarci ai palazzi del potere. Però io non sono fra gli organizzatori e non so perché ci troviamo a piazzale Ostiense invece che a piazza di Spagna. Montecitorio è un simbolo che dobbiamo cercare di raggiungere”. Il problema per Di Stefano è che: “Un movimento senza leader e coordinamento può sempre sfuggire di mano. È rischioso manifestare senza sapere bene cosa si chiede”.

Sale la tensione intorno a Montecitorio, dopo le conclusioni del discorso in aula del premier Enrico Letta. Un gruppetto di manifestanti, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, è stato allontanato dalle transenne che da stamani impediscono il libero passaggio nella piazza dell’ingresso principale della Camera perché considerato minaccioso dagli agenti. Si tratta di un gruppetto di una ventina di persone che sventola bandiere tricolori, ha intonato l’inno di Mameli e indirizza cori di protesta contro il palazzo.

Le foto di Bonham-Carter che passeggia in pigiama

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Helena Bonham Carter, moglie e musa del regista Tim Burton, personaggio controverso e da un passato problematico con la madre che ebbe un esaurimento nervoso quando lei aveva solo 5 anni e a 13 suo padre rimase paralizzato a causa di complicazioni, è stata vista uscire dalla sua casa di Londra con un abbigliamento alquanto improbabile. pantaloni di un pigiama, cappotto nero, capelli arruffati e bottiglietta d’acqua in mano.

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Gli negano il prestito e dà fuoco alla banca

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Cittadini esasperati che la crisi ha reso potenziali “mine vaganti”. L’ultimo è un 69enne che aveva riposto tutte le sue speranze in un prestito in banca, ma davanti al rifiuto dell’istituto di credito ha appiccato fuoco alla filiale, rimanendo anche ferito. Il fatto è accaduto a Brescia e l’uomo, di origini casertane, è in stato di arresto anche se al momento è stato ricoverato in ospedale. L’incendio poi è stato domato in tempi rapidi. Cosa spinge un 69enne a chiedere un prestito in banca quando a quell’età invece si sognerebbe solo di lasciarsi alle spalle i mutui e le rate? Può davvero lo stato riuscire ad arrivare a quanti hanno bisogno di un aiuto nell’età avanzata? Sembra che la crisi non la stia pagando solo chi è giovane, ma anche gli anziani, la classe media e tutti gli imprenditori che ormai sono al collasso… intanto in parlamento si chiede la fiducia, ma un cittadino un prestito non lo ottiene… per lui non c’è fiducia che valga!

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Nuti contro Faraone: scoppia la lite in Parlamento

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Il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Riccardo Nuti ha accusato Davide Faraone del Pd di avere contatti con pregiudicati. Con questi toni, Nuti ha annunciato la sfiducia al governo Letta (come era per altro prevedibile) innalzando la tensione in Aula. Poi riferendosi ai poliziotti il capogruppo del M5S ha detto: “Chi devono difendere? Le istituzioni corrotte o i cittadini onesti?”. E, ricordando la sua origine da un quartiere popolare di Palermo, sostiene che Davide Faraone, da poco nominato nella segreteria del Pd da Matteo Renzi, “è stato visto andare in casa di un pregiudicato e durante le primarie prometteva posti di lavori in cambio di voti”. Non mancano gli attacchi al ministro della Giustizia Cancellieri ed al viceministro Vincenzo De Luca “che quando lo buttate fuori è sempre tardi”.

Nuti respinge gli attacchi di Letta a M5S per le critiche alla stampa “Essere giornalista significa essere indipendente e non scrivere sui giornali di partito, significa dire il vero e non offendere e scrivere il falso”, sostiene, ma anche sulla lettera di Grillo alle forze dell’ordine. ”Presidente Letta, lei è tornato a prenderci in giro, ha la faccia come il bronzo. E malgrado ciò si premette anche di offendere l’unica forza politica che nel bene e nel male quello che aveva detto poi lo ha fatto”.

Le parole di Nuti hanno scatenato, come prevedibile, la bagarre: Faraone ha chiesto di parlare per fatto personale, ma il vicepresidente Luigi Di Maio gli ha chiesto di farlo a fine seduta, con vive proteste dai banchi del Pd. Dure le critiche anche di Sel alla contestazione avanzata dal deputato M5s ai deputati, che ha generalmente accusato di scarsa onestà.

Il n.8, ovvero il letto maledetto

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Ormai per tutti è il letto maledetto, dopo le 8 morti avvenute in terapia intensiva ora arriva la nona. Si chiamava Claudio Contessa ed è morto il 21 maggio dopo alcuni interventi chirurgici andati a buon fine. A raccontare la storia è il fratello Luciano che a distanza di mesi ancora non si spiega come Claudio abbia trovato la morte.

Raffaella Troili de Il Messaggero raccoglie la testimonianza di Luciano Contessa:

“«I deceduti hanno occupato tutti, per periodi più o meno lunghi, il letto numero otto nel reparto deputato alle normali trattazioni – racconta – e mio fratello, Claudio Contessa, ricoverato al San Giovanni per disturbi circolatori, dopo aver subito alcuni interventi chirurgici ben riusciti, il 21 maggio è improvvisamente morto. Aveva – ricorda – per alcuni giorni, occupato il letto numero 8 del reparto di terapia intensiva»”.

Claudio però non è iscritto nell’elenco delle morti sospette, ma i familiari chiedono chiarimenti. Domande già fatte da tempo ma a cui non hanno ancora ricevuto risposta, spiega Luciano:

“«Dalla documentazione fornita dall’ospedale non risulta la causa del decesso, noi familiari abbiamo chiesto chiarimenti attraverso fax al direttore sanitario e al direttore generale dell’ospedale San Giovanni, al primario del reparto (II medicina) dove è avvenuto il decesso e anche al Tribunale dei diritti del malato. Ma nessuno per ora ci ha risposto». In realtà il Tribunale per i diritti del malato si è attivato: «Proprio domani (l’11 dicembre per chi legge,n.d.r.) avremo un incontro con il direttore sanitario proprio per avere chiarimenti dall’azienda sul caso Contessa»”.

Le morti sospette accertate causate dal batterio Clostridium difficile sarebbero per ora otto:

“Gli inquirenti stanno indagando anche sul decorso ospedaliero di altri pazienti che sono stati contagiati, per capire se nella trasmissione incontrollata del virus sia configurabile una responsabilità dei sanitari. Da accertare se tra gli operatori sia ravvisabile una possibile negligenza che abbia incentivato il contagio, ovvero se lenzuola e materasso non siano stati disinfettati e puliti, dal momento che la maggior parte dei pazienti deceduti sarebbe stata ricoverata in un unico padiglione. E, soprattutto, avrebbe occupato lo stesso letto, quello con la targhetta numero otto”.

Piove al Tribunale di Roma, secchi nei corridoi

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Che la giustizia italiana ha bisogno di riforme sarà anche vero, ma prima di tutto avrebbe bisogno di ristrutturazioni. Un caso eclatante è quello del Tribunale di Roma, dove nei corridoi si è arrivati perfino a mettere i secchi per raccogliere l’acqua che piove dai soffitti e non solo nei giorni di pioggia ma anche quando splende il sole. La colpa sarebbe di alcuni tubi che trasudano, di una scarsa manutenzione e di una struttura ormai fatiscente. I fondi non ci sono e si cerca di con i secchi di arginare la situazione.

 

11.12.13, la prossima è tra 89 anni 1.2.3

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11 dicembre 2013 una data da ricordare perché la prossima sarà tra 89 anni ovvero il 1 febbraio 2103. E’ quindi una grande occasione e forse non è un caso che per “un nuovo inizio” Enrico Letta abbia scelto di chiedere la fiducia alle camere proprio in questo giorno. Per fortuna che dietro a questa data non ci siano teorie complottistiche che parlino di fine del mondo, ma solo un insegnate in pensione, che dall’altra parte dell’Oceano, in California, abbia deciso di mettere in palio 1.112,13 dollari a chi presenterà l’idea più originale per festeggiare l’evento. Buon 11.12.13 a tutti!

 

L’arte, io non lo so se sia eterna o provvisoria…

cesare-zavattini-tuttacronaca-citazione-aforisma-frase…se la forma d’arte nella quale viviamo per molti secoli ci si sia connaturata come sangue, ma so che questa carica, che noi abbiamo oggi, è una carica di comprensione della vita.

– Cesare Zavattini –

Pranzo con la Champions! Il nuovo appuntamento con Galatasaray-Juve

gala-juve-tuttacronacaE’ stata la Uefa ad annunciare che il match Galatasaray-Juve riprenderà domani, mercoledì 11 dicembre, alle ore 14. Si ricomincerà dal 32′ del primo tempo, là dove si era iniziato. La decisione prima della sospensione e poi del rinvio è stata presa dall’arbitro Proenca a causa di un’abbondante nevicata alla Turk Telecom Arena di Istanbul. La speranza, ovviamente, è che le condizioni climatiche siano più clementi. La Uefa non voleva la contemporaneità con i match di mercoledì e le previsioni meteo indicano altra neve nel tardo pomeriggio. Non è la prima volta che Galatasaray e Juventus finiscono nello stesso girone di Champions e la gara che si deve giocare a Istanbul o viene rinviata o sospesa. Già in passato si sono verificati due episodi simili. Il 25 novembre 1998 la gara in programma a Istanbul viene rinviata per il “caso Ocalan”, il terrorista turco ospitato in Italia. La gara, recuperata sette giorni dopo, si chiuse sull’1-1. Nel 2003, ancora il 25 novembre, la gara che si doveva disputare ancora a Istanbul, venne pure rinviata, stavolta per motivi di sicurezza in seguito agli attentati che nei giorni precedenti avevano sconvolto la capitale turca con morti e feriti. In questo caso il recupero, ancora una volta disputato la settimana seguente, si tenne a Dortmund, in Germania, per motivi di sicurezza. vinsero i turchi per 2-0.

Before they pass away: un viaggio per tribù sconosciute

beforetheypassaway-tuttacronacaTramite al suo progetto fotografico Before They Pass Away, il fotografo Jimmy Nelson riesce a restituire un’anima a varie tribù indigene sparse nel mondo, anche a coloro che credono che la macchina fotografica la catturi portandola via. Nelson ha invece immortalato le tradizioni di coloro che ancora resistono alla globalizzazione, rendendo immortali cerimonie e artefatti di quasi una trentina di culture a rischio di estinzione. Il britannico, che ha compiuto 13 viaggi duranti i quali ha attraversato 44 Paesi, svela l’invisibile quotidianità di oltre 15 milioni di persone nel Pianeta. E’ così possibile scoprire i trucchi, le maschere e le parrucche che i Kalam utilizzano per initimidire i loro nemici a Papua, il regno degli Huaorani nella foresta dell’Amazzonia o anche i balli e i canti rituali dei Banna, nel sud dell’Etiopia. Racconta Nelson: “Ricordo di aver viaggiato da quando ho l’uso della ragione. Con queste immagini voglio preservare per le prossime generazioni la bellezza e la purezza di un modo di vivere che nasce dall’onestà”. Uno delgi insegnamenti del suo catalogo è che ancora è possibile vivere in armonia con la Natura.

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L’attacco di Pieraccioni a Renzi!

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«Ce lo siamo tolto dai c…», comincia a dire bloccandosi sull’iniziale. E poi lo definisce un «concorrente, nel senso che è un comico eccezionale, noi facciamo degli spettacoli in teatro che durano due ore e mezza, quello alla Leopolda ha parlato cinque ore. Dorme due ore a notte come Berlusconi vecchia maniera. Tiene il palco meglio di Dario Fo, Benigni e Panariello messi insieme. Diventa premier? Speriamo, meno male! Perché se lo ritrombavano un’altra volta ce lo ritrovavamo come concorrente e non è che uno così lo liquidi con una particina: quello vuole fare tutto, il direttore della fotografia, le musiche e anche le quattro spagnole che arrivano…». Ma i cinepanettoni in quale Natale scompariranno?

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