E’ quasi a un bivio il Milan: la data fatidica è il 28 agosto, quando a San Siro si giocherà l’accesso ai turni di Champions contro il PSV. Una partita che vale tutto, almeno per quanto riguardo il mercato. Senza i soldi che entrerebbero in caso di vittoria infatti, come ricorda la Bocci su La Gazzetta dello Sport, è condannato all’immobilità. La rosa è troppo ampia e contraddistinta da contratti degni di un grande club. La pressione, immancabilmente, è alta. E pesa tanto sulle spalle di Allegri che su quelle di tutta la squadra, in particolar modo sugli elementi più giovani. E le perplessità sono aumentate dopo la sconfitta a Verona. Niang e Petagna dovrebbero essere messi in condizione di maturare mentre pesano gli infortuni di Vergara, Saponara, Bonera. Senza contare che ancora si attende il ritorno di Pazzini, previsto per ottobre dopo che a maggio è stato sottoposto alla pulizia della cartilagine del ginocchio destro. Ad aver funzionato bene a centrocampo è Poli, unico vero acquisto del Milan, a riprova di quanto il mercato influisca su una squadra che aveva e ha necessità di maturare e di essere rinforzata.
Per la sfida di mercoledì, il mister metterà in campo i più esperti, con i rientri di de Jong e De Sciglio e, probabilmente, l’appena ritrovato Robinho. Forse non ancora in perfetta forma ma che resta il giocatore di maggior classe del club rossonero. Il problema è che sia a Eindhoven che a Verona il Milan si è fermato presto, con le gambe pesanti sulle quali potrebbero influre, più che l’aspetto fisico, le oscillazioni umorali e la poca personalità degli elementi più giovani. Ma anche in caso di arrivo dei soldi della Champions, su chi puntare, sempre che non vengano congelati per una questione di bilancio? Il mister spinge per una prima punta, ma problemi ci sono anche in difesa e se Poli è arrivato a completare il centrocampo in attacco ci si basa ancora solo sull’estro di Balotelli. Per quel che riguarda Honda non sembrano esserci segnali incoraggianti mentre con Ljiajc la trattativa è lunga.