Rio Galeria esonda a Roma, allerta per rifiuti ospedalieri dispersi

rio-galeria-esondazione-roma-tuttacronaca

Esonda Rio Galeria per il maltempo nella capitale e vengono a galla gli scarti ematici e i rifiuti ospedalieri che invadono anche l’impianto dell’Ama in via Malnome, a Malagrotta. Sono stati gli stessi addetti Ama ha trovare sacche di sangue, fiale e siringhe nei locali. Questi rifiuti speciali hanno immediatamente allarmato gli operatori ecologici. Il Rio Galeria si è portato via questi rifiuti spargendoli su tutto il territorio fino ad arrivare al mare. Non solo i dipendenti dell’Ama, anche semplici cittadini hanno trovato la propria auto con i sedili sporchi di sangue. L’Azienda Capitolina al momento ha disposto la pulizia del deposito con l’intervento di una società esterna.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Pubblicità

Alleato del patron di Malagrotta, indagato Marrazzo!

piero_marrazzo-tuttacronaca

Piero Marrazzo e quei guai che sembra non finire più per l’ex governatore della regione Lazio. Stavolta non si tratta di uno scandalo ma di un’indagine intorno a un’autorizzazione rilasciata senza il potere di farlo. Si configura quindi l’accusa di  abuso d’ufficio e falso. La vicenda ruota intorno al termovalorizzatore di Abano, uno dei rami dell’inchiesta sui rifiuti che ha portato agli arresti domiciliari il re di Malagrotta, Manlio Cerroni, detto “il Supremo”. Nell’indagine altre sei persone.  “Era sottinteso che vi era un’unità d’intenti” tra Marrazzo e Cerroni, ha scritto il gip Massimo Battistini nell’ordinanza che ha messo agli arresti la cricca rifiuti.

Secondo l’Huffington Post che riporta la ricostruzione dei magistrati, nonostante i poteri da commissario per l’emergenza rifiuti fossero cessati il 30 giugno 2008, Marrazzo firmò un’ordinanza il 22 ottobre dello stesso anno che autorizzava la costruzione di un termovalorizzatore ad Albano Laziale. Il progetto – ricorda il Corriere della Sera – lo aveva presentato il Coema (consorzio composto da Acea, Ama e Pontina Ambiente, azienda di Cerroni). Secondo la procura, però, il documento è “illegittimo” e la decisione sarebbe stata presa con il solo obiettivo di far arrivare gli incentivi pubblici “Cip 6” al Coema.

Secondo giudice e procura, Marrazzo “non poteva non essere a conoscenza del fatto che i suoi poteri di commissario erano cessati da mesi” quando ha dato il via libera al progetto. Ci sarebbero poi alcune conversazioni di Marrazzo “da cui si evince – fa notare il magistrato – la sua partecipazione al progetto della Via (Valutazione di Impatto Ambientale)” negata su Albano dall’allora assessore regionale all’Ambiente, Filiberto Zaratti (Verdi) a fine marzo 2008.

Quelle intercettazioni, sostiene il gip, “sgombrano il campo dall’ipotesi che egli sia o possa essere stato indotto in errore dai suoi funzionari”.

Rifiuti: 7 arresti a Roma per associazione a delinquere

discarica-malagrottatutta-cronacaI carabinieri del Noe di Roma hanno arrestato sette persone, tra cui anche il proprietario dell’area della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, e l’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi, nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Per tutte e sette sono stati disposti gli arresti domiciliari. Proprio in questi giorni il Campidoglio sta provando a cambiare rotta sulla gestione dei rifiuti e ieri Estella Marino, assessore all’Ambiente, ha incontrato i rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria per illustrare le linee programmatiche per imprimere un nuovo corso al ciclo dei rifiuti della Capitale. Come sottolinea l’Huffington Post, i punti focali sono la chiusura di Malagrotta, la gestione dell’avvio della raccolta differenziata nei primi cinque Municipi e il lavoro di impostazione per quelli che partiranno nel corso del 2014, l’avvio del percorso sulla delibera dell’anagrafe dei rifiuti e il tavolo su rifiuti zero. Il Campidoglio vuole discontinuità nei metodi e nell’organizzazione dell’Ama, da imprimere attraverso la stesura del nuovo contratto di servizio. Si richiedono cittadini formati e consapevoli, un’azienda sana, efficiente e trasparente e la presenza di impianti di trattamento adeguati. Oggi saranno formalizzati i nuovi vertici della municipalizzata dei rifiuti di Roma, con i nomi che arriveranno in Commissione Ambiente, per poi essere formalizzati dall’assemblea del socio unico. Tra le ultime ipotesi circolate in Campidoglio quella di una riduzione a tre membri del Cda con un’unica figura che accorpa amministratore delegato e presidente: su quest’indirizzo del sindaco però non si sarebbe ancora trovata la quadra e ancora ci sarebbe una serrata discussione in corso con parti della maggioranza capitolina.

Brunetta e il suo interesse personale contro la discarica romana

renato-brunetta-discarica-romana-tuttacronaca

Renato Brunetta si schiera contro alla nuova discarica romana che dovrebbe sorgere proprio a pochi passi dalla sua abitazione, sull’Ardeatina nei pressi del Divino Amore. In pochi giorni l’ex ministro ha scritto sette interrogazioni ad  altrettanti ministri e ha, anche, pubblicato una lunga lettera sul Messaggero in cui chiede ufficialmente a Marino e Zingaretti di fermare la realizzazione della discarica sull’Ardeatina.

Ecco la lettera:

Caro direttore, l’interesse personale c’è ed è bene dichiararlo subito. La mia casa è a poco più di un chilometro dalla cava che potrebbe essere trasformata in una mega discarica di rifiuti urbani, in sostituzione dell’impianto ormai saturo di Malagrotta. Lo scenario che la nuova discarica di Falcognana lascia presagire è da incubo. Centinaia di mezzi pesanti su strade già intasate, inquinamento delle falde e degli affluenti del Tevere, rumore e disagi, terreni agricoli in stato di abbandono, valori immobiliari ridotti a zero. A complicare le cose nell’area circostante la possibile discarica ci sono alcuni dei luoghi simbolo della cristianità: dalla chiesetta del Quo Vadis, alle catacombe di San Callisto, al santuario del Divino Amore. E poi un parco archeologico, una riserva naturale, una rete idrica delicata, svincoli stradali non adeguati, grandi insediamenti residenziali, centri di ricerca scientifica e di cura sanitaria di profilo internazionale.

Il contrasto a nuove infrastrutture a Roma è esercizio facile ed espone alla accusa di essere colpiti dalla sindrome del nimby. Not in my back yard, mai nel mio cortile. È una sindrome pericolosa e contagiosa, che spinge a contrastare ogni nuova iniziativa per la sola ragione che lede un minuto interesse personale. Spero di non esserne affetto, ma qualche dubbio viene anche a me. Lascio ad altri l’esercizio del no, ma vorrei ricordare alcune delle domande che ho fatto e che ancora sono senza risposta.

La prima domanda è: sono state prese in considerazione le possibili conseguenze di questa decisione? Dopo lunghi anni di approfondimenti tecnici su come affrontare il dopo Malagrotta immagino che esistano studi scientifici di impatto ambientale, sulla salute pubblica, sulla sostenibilità delle vie di accesso, sull’inquinamento dell’aria e delle falde, sulle modalità di prevenzione da infiltrazioni della criminalità organizzata, sull’interoperabilità dei dati con i sistemi informativi del tracciamento del ciclo dei rifiuti. Bene. Non mi sembra scandaloso chiedere di poterli leggere. Se invece mi sbaglio e questi studi non sono stati fatti allora aspettiamo che siano completati prima di prendere ogni decisione. La seconda domanda è: tutte le autorizzazioni necessarie sono state richieste? Le autorizzazioni regionali rilasciate tra il 2003 ed il 2012 alla discarica Ecofer Ambiente di Falcognana fanno esplicito riferimento ad un impianto per il fine vita delle auto rottamate, i rifiuti urbani sono un’altra cosa. Se di nuovo, le carte sono in ordine quale è il problema del Commissario straordinario, Goffredo Sottile, a metterle a disposizione di tutti?

Ascoltando le pochissime dichiarazioni pubbliche del sindaco Ignazio Marino, e del governatore della Regione Nicola Zingaretti non si ha l’impressione di un quadro delle autorizzazioni chiaro. Se gli accertamenti e le autorizzazioni sono in corso mi aspetto che gli uffici della Regione e del Comune marcino a pieno ritmo pur nel caldo e nel periodo agostano. La terza domanda è: le imprese attive nel ciclo dei rifiuti a Roma hanno espresso la loro valutazione? Mi aspetto che siano in prima battuta gli operatori del settore a compiere una prima analisi dei problemi e delle possibili soluzioni. Quali sono le imprese, quali sono le loro valutazioni, quali i loro interessi e gli interessi dei loro azionisti? I proprietari della cava di Falcognana hanno chiesto loro di trasformare il sito in megadiscarica? Il terreno deve essere comprato o espropriato perché altri gestiscano la discarica? Anche qui il silenzio di Sottile lascia dubbi e qualche sapore amaro. La quarta domanda è: esistono soluzioni alternative? Non tanto in termini di siti. Questo infatti sposterebbe solo più in là il problema. No, la domanda più importante è se in base alle tecnologie, alle soluzioni organizzative, industriali, logistiche o infrastrutturali esistenti è possibile evitare non solo questa ma qualsiasi nuova discarica stile Malagrotta.

Domande tutte molto semplici, ragionevoli, ai limiti dell’osservazione banale ma alle quali il dottor Sottile continua a sfuggire. La quarta è più complessa. Roma può davvero fare a meno di una nuova Malagrotta? La risposta è sì. La Road Map per raggiungere, entro la fine del 2016, il 65% della raccolta differenziata, il recupero del 20% dei rifiuti come combustibile da destinare all’impiego negli impianti esistenti, del 10% come frazione organica stabilizzata da reimpiegare e meno del 5% trasferito ad una discarica di servizio è stata definita sulla base degli obiettivi individuati dal “Patto per Roma” e dalle misure stabilite dai decreti del ministro dell’Ambiente dello scorso governo, Corrado Clini, del 3 gennaio 2013 e del 25 marzo 2013. In particolare gli obiettivi e le misure dei decreti del ministro Clini richiedevano e richiedono iniziative coerenti da parte delle amministrazioni per la conclusione delle procedure autorizzative di impianti che sono in attesa da mesi e qualche volta da anni. Le misure stabilite in modo puntuale e perentorio dai decreti sono state attuate in modo parziale, soprattutto nella parte che riguarda la piena utilizzazione degli impianti esistenti ed il completamento delle procedure di autorizzazione giacenti presso la Regione.

E allora, in conclusione? Carte non in ordine, scarsa trasparenza, carenza di autorizzazioni, superficialità degli studi di valutazione degli impatti, inerzia burocratica e politica nel prendere qualsiasi decisione, affossamento delle soluzioni alternative. Credo che il problema non sia Falcognana ma il governo dei rifiuti a Roma, la gestione dell’intero ciclo amministrativo e industriale dello smaltimento. In queste condizioni un blitz di Ferragosto, a Falcognana come altrove, non è accettabile e non sarà accettato. Prima le carte in tavola e poi la discussione sul merito.

Prima il via alla Road Map di Clini, se necessario rivista, integrata, aggiornata, per allineare la gestione dei rifiuti solidi urbani di Roma alle direttive europee ed alle leggi nazionali, e poi la discussione sul dopo Malagrotta. Uscire dall’emergenza rifiuti significa eliminarne la causa principale: l’inadempienza nelle autorizzazioni chieste, anche da anni, per il reticolo di impianti che costituirebbero la soluzione alla chiusura di Malagrotta. La mia battaglia sulla discarica all’Ardeatina è partita dalla difesa della mia casa, della mia famiglia e sono pronto a fare un passo indietro se alle mie domande troverò risposte soddisfacenti. Pronto a dare il mio convinto sostegno alla discarica di Falcognana se qualcuno saprà convincere me, ma soprattutto tutti i cittadini romani, che è la strada migliore e non il frutto di cattiva burocrazia o di emergenze colpevoli e procurate.

Renato Brunetta
Presidente dei deputati del Pdl

Roma decide la nuova discarica: è Falcognana sull’Ardeatina

falcognana-discarica-tuttacronaca

L’accordo è stato trovato e la discarica nascerà a Falcognana sull’Ardeatina.  Sul comunicato congiunto al termine dell’incontro si legge:

«È stato deciso di rafforzare tutti gli strumenti per l’incremento dei risultati della raccolta differenziata all’interno del patto per Roma. Dopo aver valutato l’approfondimento del commissario Sottile rispetto alla relazione di una settimana fa, è stato valutato come possibile l’utilizzo del sito di Falcognana. Nei prossimi giorni il commissario avrà il compito di verificare ulteriori aspetti tecnici e logistici del sito. Rimane fissata la necessità di proseguire il lavoro per individuare un assetto definitivo per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Per questo è stato formalizzato il tavolo tecnico permanente per l’attuazione del patto per Roma che si terrà presso il Comune».

Marino ha poi aggiunto: «Ipotesi rifiuti in altre regioni». «Il Comune sta valutando la possibilità, proprio per alleggerire qualunque forma di conferimento all’interno del Comune stesso, di conferire i rifiuti a piccoli lotti in altre regioni», ha annunciato Ignazio Marino. «Quello che è assolutamente certo è che dal 30 settembre verrà definitivamente chiusa la discarica di Malagrotta», ha aggiunto.

 Ma se l’accordo c’è i cittadini che abitano nella zona cosa ne penseranno?

Il grande grattacapo di Marino: la discarica!

rifiuti-roma-marino-sindaco-tuttacronaca

Marino sta puntando molta della sua politica sulla pedonalizzazione dei Fori e su una città ecosostenibile, ma resta il problema della discarica. Dopo Malagrotta, c’è il nulla… Era stata individuata la zona Selvotta, tra  Laurentino e Ardeatino, ma sono state immediate le proteste dei residenti. Marino cosa fa? Si è preso tempo e ha chiesto 72 ore. Ma intanto l’affaire Selvotta è già arrivato in Parlamento e si parla già di effettuare un’indagine conoscitiva  per via della “popolazione in allarme”. Ma le indagini conoscitive non erano già state effettuate dalla precedente amministrazione?

 ”Stiamo studiando e l’assessore all’Ambiente sta analizzando con cura la documentazione del commissario Sottile. – così il sindaco di Roma che poi ha aggiunto – È evidente che di tratta di una scelta che dal punto di vista tecnico-scientifico e dell’impatto sulla salute va valutata attentamente. Credo che nell’arco di 72 ore i tecnici di Regione e Comune avranno terminato le loro valutazioni e prenderemo serenamente tutti insieme una decisione”.

Ma gli abitanti sono subito partiti con blocchi e presidi e l’affaire Selvotta è già arrivato in Parlamento.

“L’ipotesi di realizzare una discarica, nel municipio Roma IX – osserva Giuseppe Marinello,  il presidente della commissione Ambiente del Senato – nelle aree comprese tra via Laurentina e via Ardeatina ed in particolare in località Selvotta e località Falcognana a seguito della chiusura di Malagrotta, crea una forte agitazione sociale nella popolazione”.

“Il rischio ambientale – prosegue il senatote del Pdl – è fortissimo è per questo che chiedo se siano state valutate, ed in base a quali criteri, possibili soluzioni alternative”.

“Gran parte del quadrante Laurentina-Ardeatina è stato sottoposto a vincolo paesaggistico con la dichiarazione di notevole interesse pubblico – spiega Marinello – l’eventuale scelta di dislocare un impianto per trattamento dei rifiuti e una discarica, potrebbe arrecare un danno enorme alla zona”. Per questo, conclude, “la commissione Ambiente del Senato avvierà al più presto un’indagine conoscitiva”.

Malagrotta (Roma). Fermati camion dei rifiuti! Manifestazione di 400 persone

TzZ64jdo

Newwhitebear's Blog

Poesie e racconti: i colori della fantasia

RunningWithEllen's Blog

Two sides of God (dog)

Que Onda?

Mexico and beyond

Just a Smidgen

..a lifestyle blog filled with recipes, photography, poems, and DIY

Silvanascricci

NON SONO ACIDA, SONO DIVERSAMENTE IRONICA. E SPARGO INSINCERE LACRIME SU TUTTO QUELLO CHE NON TORNA PIU'

Greenhorn Photos

A fantastic photo site

mysuccessisyoursuccess

Just another WordPress.com site

blueaction666

Niente che ti possa interessare.....

rfljenksy - Practicing Simplicity

Legendary Whining and Dining World Tour.

metropolisurbe

Just another WordPress.com site

Real Life Monsters

Serial killers and true crime

"ladivinafamiglia"

"Solo quando amiamo, siamo vivi"

Vagenda Vixen

*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*

lazylauramaisey

The Adventures of Danda and Yaya

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: