Galbani lascia l’Italia? A Rischio 226 posti di lavoro

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La crisi è passata? Per Galbani sembra invece che l’Italia non dia le giuste prospettive per seguitare la produzione nel nostro PAese e così il gruppo  francese Lactalis della famiglia Besnier vuole chiudere due stabilimenti, l’impianto Galbani di Caravaggio (Bergamo) e quello Cademartori di Introbio (Lecco), specializzato nella produzione di Gorgonzola e Taleggio, situato vicino a delle grotte naturali di stagionatura. Il nuovo piano industriale prevede infatti di ridistribuire i volumi produttivi negli stabilimenti di Casale Cremasco (Cremona), Certosa di Pavia e Corteolona (Pavia), dove verrebbero ricollocati i lavoratori, con percorrenze medie superiori ai 50 km per il trasferimento. A rischio ci sarebbero quindi 226 posti di lavoro. I sindacati hanno indetto lo sciopero per il 7 febbraio. Ma c’è chi vede in questa ristrutturazione un progetto per abbandonare l’Italia e andare a produrre all’estero.

In una nota sindacale si legge:

”Il coordinamento unitario esprime un giudizio estremamente negativo in quanto tale decisione modifica sostanzialmente la strategia del gruppo francese, decidendo di intervenire in modo drastico sulla struttura Lactalis Galbani in Italia”.

  

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Il Coni denuncia la Federnuoto!

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Dopo attente analisi interne, durate 5 mesi, il Coni ha denunciato la Federnuoto. Sotto la lente del Coni erano finite altre federazioni nazionali, compresa la Federcalcio, ma al momento solo per la Federnuoto è scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica di Roma. Il Coni ha poi sottolineato che viste le dimensioni della Federcalcio occorreranno ancora mesi prima che si possa avere un’analisi completa della gestione. Il primo nome che in queste ore risuona è quindi quello di  Paolo Barelli, ex olimpionico, senatore della Repubblica per Forza Italia e il Pdl per due legislature, già assessore della Regione Lazio, ora alla guida della Federnuoto.

Come riporta La Repubblica:

Le prime risultanze del team di audit interno diretto da Marco Befera sono pesanti. Nei bilanci della Federnuoto di diverse stagioni si riscontrerebbero irregolarità continue. La lunga verifica delle carte amministrative, sottoposta in un secondo momento al parere “pro veritate” di un legale esterno al Comitato olimpico che ha certificato le ipotesi di “fattispecie di reato”, parte dall’esposto di 14 società di nuoto sulla gestione delle vasche dei centri federali, sull’amministrazione del club olimpico e sull’assegnazione (decisa con un decreto successivo alle ultime Olimpiadi) dei premi da assegnare agli atleti per le medaglie vinte. Inoltre, c’è stato un esposto anonimo (fatto proprio dal Coni e anche dalla Corte dei conti) su un debito di 5,3 milioni di euro della federazione nei confronti dell’Acea. Su quel debito il Coni della gestione Patrucci-Pagnozzi non è mai intervenuto e ora l’audit interno ha segnalato il buco di bilancio in Procura.

Ora la magistratura valuterà la consistenza delle ipotesi di reato ed è probabile che la giunta Coni possa chiedere, dopo le Olimpiadi invernali, il commissariamento della Federazione nuoto, la seconda per importanza nel panorama sportivo.

“La Federazione Italiana Nuoto manifesta sorpresa ed incredulità per il comunicato stampa diramato questa mattina dal Coni, che con sconcertante eclatanza configura pretestuose ipotesi di reato sostenute da un parere legale pro veritate di parte. In merito a tali ipotesi, del tutto lontane dalla verità, la Federazione Italiana Nuoto confida pienamente nella giustizia e condanna ogni ulteriore strumentalizzazione”. E’ questo il contenuto di una nota ufficiale pubblicata sul sito della Federnuoto, in risposta al comunicato stampa emesso questa mattina dal Coni.

Lotito e il tifoso arrabbiato che chiede le dimissioni!

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Ennesimo show da parte del presidente della Lazio Claudio Lotito nel corso della sua ultima conferenza stampa.

Dopo aver riferito delle continue minacce ricevute da parte dei  sostenitori laziali delusi della sua gestione societaria, il presidente Lotito è statointerrotto da una telefonata: a chiamare un ignoto tifoso della Lazio che ha invitato il presidente a farsi da parte.

I pensionati ridotti del 43%, effetti della legge Fornero!

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Gli effetti della legge Fornero sono visibili: il numero dei nuovi pensionati è calato del 43%. Nel 2013 infatti sono state liquidate 649.621 nuove pensioni rispetto ai 1.146.340 di nuovi assegni liquidati nel 2012. Questo è quanto emerge  dal confronto tra il bilancio preventivo Inps per il 2014 (nel quale sono contenuti i dati 2013 assestati che risentono della riforma Fornero) e il bilancio sociale dell’Istituto per il 2012.

Sempre nel bilancio di previsione dell’Inps risulta che la spesa pensionistica finanziata in via principale dei contributi versati dai lavoratori e dai datori di lavoro nel 2014 ammonterà a 243,4 miliardi (+1,1% sul 2013) e sarà pari al 15,19% del Pil.

Nel documento si sottolinea che la spesa pensionistica complessiva comprese le pensioni erogate per conto dello Stato (come quelle sociali o agli invalidi civili) ammonterà a 255,5 miliardi, pari al15,94% del Pil (16,21% nel 2013).

 

Anziani morti in casa, giallo a Milano

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Vivevano in modo riservato, con pochi contatti all’esterno e soprattutto nell’ultimo periodo avevano chiesto al portiere di non essere disturbati neppure per la corrispondenza. Queste sono state le ultime volontà della coppia di anziani,  Robert Duchmar e Clelia Fioroni rispettivamente di 71 e 68 anni trovati morti all’interno del loro appartamento in via Washington 71 a Milano. A dare l’allarme i vicini che lamentavano un cattivo odore provenire dall’appartamento della coppia senza figli. Un giallo quello di Duchmar e Fioroni perché all’interno dell’appartamento non è stato lasciato nessun biglietto d’addio, i corpi non presentano segni di violenza e i cadaveri sono stati rinvenuti in due stanze diverse: lui era steso in camera da pranzo e lei riversa davanti alla vasca da bagno. La casa era in buone condizioni, le luci erano accese e una stufetta era attiva. Si ipotizza anche che uno dei coniugi possa essere deceduto per cause naturali e l’altro abbia deciso di seguirlo. Nella borsa della moglie c’era un flacone di psicofarmaci, ma solo l’autopsia potrà ora chiarire le cause del decesso. Pare però che lo stato dei corpi fosse diverso e ciò potrebbe essere dovuto al microclima delle stanze in cui si trovavano, o allo scarto temporale della morte.

 

Crollo nelle mura Aureliane, a Roma va a pezzi la cultura

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Danni ai beni artistici italiani, dopo il crollo di una parte delle mura medievali a Volterra, questa volta l’emergenza scatta a Roma dove è crollato un contrafforte novecentesco delle Mura Aureliane all’altezza del piazzale Ardeatino. Un video è stato girato dall’emittente televisiva RomaUno che ha poi deciso di postare su Youtube, il filmato che testimonia il danno: la caduta del muro ha fatto emergere una “cortina” tirata su ai primi del ‘900 per coprire una parte delle mura vicino a una torre che era lesionata.

Arriva l’ennesima tassa! Metterà in ginocchio hi tech?

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Se ci sono settori che non conoscono ancora la crisi in Italia sono gli smartphone, tablet, computer portatili o fissi, ma ben presto anche l’hi tech potrebbe risentire della nuova tassa che sta per abbattersi sui dispositivi eletronici. Come se in Italia non ci fossero già abbastanza tributi da pagare allo Stato, ora arriva anche quello della Siae che sostiene che  che bisogna pagare “in cambio della possibilità di effettuare una copia personale di registrazioni, tutelate dal diritto d’autore”. Dunque per fare una copia di contenuti audio-video di cui siamo già legittimi proprietari. Per esempio per portare la compilation di Cd e Dvd su un secondo dispositivo personale come un lettore Mp3, smartphone o tablet. Naturalmente vale anche per un programma Tv, un cartone animato e un filmato (anche di YouTube) che riversiamo su un hard disk esterno. I più colpiti saranno i giovani che sono la fascia che maggiormente utilizza tali dispositivi e non sarà per nulla leggera:  5,20 euro per i nuovi smartphone e tablet che acquisteremo in futuro, fino a toccare 40 euro per i decoder con memoria interna da 400 GB.  Se l’imposta voluta dalla Siae per ottenere un ‘equo compenso’ entrasse in vigore gli introiti arriverebbero a 200 milioni di euro, considerati gli utenti dei device e le stime d’acquisto per il 2014. Una cifra esorbitante che tuttavia andrebbe a penalizzare mettendoli fuori mercato molti apparecchi.

#Piovonobuche, sui social le voragini della Capitale

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Dopo il maltempo che non lascia tregua alla Capitale, arrivano anche le denunce dei cittadini romani sui social network. Una vera e propria mappa della città per avvisare il vicino di casa o il turista della voragine o della buca. Sono tantissime le segnalazioni arrivate su Twitter in queste ore… una mappa interattiva che si aggiorna di minuto in minuto!

Ecco perché non si investe in Italia… nuovi problemi e vecchi ostacoli!

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I problemi relativi all’investimento in Italia sono noti a tutti da anni, non è certo una novità la poca trasparenza, il sistema fiscale e i tempi della giustizia italiana che diventano ere geologiche, ma oggi cosa è cambiato? I problemi nuovi sono l’attesa, ormai diventato uno stallo, delle riforme che sarebbero dovute già avvenire e che invece, sono arenate tra una commissione e un voto incrociato. Ma a gravare ancora sugli investimenti sono anche i vecchi ostacoli, quelle procedure labirintiche necessarie per aprire un attività nel nostro Paese e quell’incertezza di veder respinta la richiesta per un cavillo e restare per mesi inattivi. Anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera partecipando a un  incontro dal titolo “Il fisco per lo sviluppo” organizzato a Milano da Assolombarda e Assonime ha ammesso “L’attuale sistema fiscale non contribuisce a rendere l’Italia un terreno appetibile per gli investitori esteri”. Al suo grido di innovazione si è unito anche quello del presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca che ha definito il nostro Paese come un “surfista che rallenta la sua corsa proprio mentre dietro di lui l’onda del debito s’ingigantisce sempre più. O l’Italia vara riforme vere e in tempi rapidi, anche in materia fiscale, o rischiamo di finire sott’acqua”.

Intanto dalle pagine del Corriere della Sera Alessandro Danovi, professore di economia e gestione delle imprese all’università di Bergamo, rilascia un’intervista piuttosto chiarificatrice “gli investitori esteri non investono perché siamo poco trasparenti”:

Professor Danovi, è questa la foto della realtà? 
«Un rischio Italia esiste, e negli stranieri è probabilmente percepito in misura più alta di quanto sia in realtà. È un dato di fatto con il quale bisogna fare i conti. Ciò che ci rimproverano sono la scarsa trasparenza e la poca affidabilità del nostro sistema amministrativo e burocratico in cui non si capisce chi decide e cosa, e la relatività del sistema giudiziario, in cui non c’è certezza sulle decisioni e sui loro tempi. Quando ci chiedono se una cosa si può fare o no, spesso non sappiamo cosa rispondere. Se vogliono costruire un supermercato, devo spiegargli che per avere l’autorizzazione non c’è un solo soggetto, ma ci sono il Comune, la Provincia, la Regione, l’Arpa, la Sovrintendenza ».
Dove ci sono soggetti a rischio corruzione. 
«Non abbiamo mai avuto casi di corruzione, altrimenti li avremmo denunciati, ma il rischio che qualcuno chieda la mazzetta esiste. Abbiamo avuto casi in cui, dopo aver convito gli stranieri che un investimento era vantaggioso, non siamo stati in grado di rispondere quando ci hanno chiesto i tempi».
Qualche esempio? 
«Seguivamo alcune multinazionali quotate a Parigi e a New York. Hanno tutte chiuso le filiali italiane e sono andate via, un paio per problemi di redditività, altre perché stentavano ad affermarsi a causa di una serie di problemi che rallentavano lo sviluppo. Alcuni soggetti residenti in Siria mi hanno fatto riferimento all’elevato rischio Paese».
Ma come, loro che hanno la guerra civile? 
«È quello che ho detto. Sa cosa mi hanno risposto? “La guerra in qualche modo la gestiamo”. Il fatto è che in un investimento si deve valutare anche il rischio dovuto non solo, per esempio, al pericolo di default di una nazione, come è avvenuto per l’Argentina, ma anche all’affidabilità di un Paese. Ci sono nazioni che non hanno una tradizione democratica in cui, però, sono identificabili con esattezza i soggetti che prendono decisioni. Gli investitori fanno fatica in Italia perché qui tutto è poco trasparente e perché non c’è stabilità di governo».
I siriani cosa volevano fare? 
«Investire su una grande azienda industriale, ma hanno rinunciato proprio perché ritenevano il rischio Paese italiano troppo alto».
E la corruzione? 
«Viene vista come un problema perché l’Italia ha fama di essere un Paese corrotto, anche se non corrottissimo. Mi è capitato di lavorare con soggetti provenienti da Stati arabi, in cui uno si aspetterebbe una certa opacità, i quali invece applicavano il modello delle multinazionali americane che vietano conflitti di interessi e applicano una gestione rigorosa e trasparente: questo impedisce di subire l’influenza di fattori che non siano economici».

Non solo il Pd, le tessere fantasma sono anche nel Pdl. Indagato Lettieri

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Lo scandalo delle tessere fantasma continua ma stavolta non colpisce il Pd, ma il Pdl. Come scrive “La Gazzetta del Mezzogiorno”, in particolare, nell’indagine bis della procura di Bari è entrato il senatore di Forza Italia Luigi d’Ambrosio Lettieri, che era già a giudizio nel primo troncone d’inchiesta relativo a 139 presunte false iscrizioni al Pdl per le quali sarà processato il 31 marzo prossimo. Ora però spunterebbero altre 300 presunte iscrizioni fantasma del Pdl. Proprio in questi giorni è stato recapitato al senatore del Pdl e ad altri 16 indagati, un avviso di proroga delle indagini per aver iscritto al partito di Berlusconi ”a loro insaputa” almeno altre 300 persone. I reati ipotizzati sarebbero violazione della privacy, appropriazione indebita e falso in scrittura privata.

 

“In Italia è in corso un colpo di Stato. Dimettiti” così Grillo alla Boldrini

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L’ennesimo duro attacco di Beppe Grillo arriva dal suo blog e stavolta il Semplice Portavoce del M5S si scagli contro la riforma  elettorale, la ‘ghigliottina’ decisa dalla presidente Laura Boldrini e il decreto Imu-Bankitalia. Parole dure quelle di Grillo che si rivolgono proprio al Presidente della Camera: «In Italia è in corso, ora, un colpo di Stato. Non puoi più far finta di nulla», poi l’ex-comico ha aggiunto anche che secondo lui questa «è la fine della democrazia» e ha invitato Laura Boldrini a dimettersi.

Abbagnale e Galtarossa da campioni a eroi, salvano anziano

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Giuseppe Abbagnale e Rossano Galtarossa, campioni indimenticabili di canottaggio sono diventati ieri mattina anche eroi dopo aver salvato la vita a un anziano di 84 anni che era caduto nel lago di Varese.

Lo racconta così Il Messaggero:

“Nelle loro bacheche, c’è buona parte della storia del canottaggio azzurro. Sette medaglie olimpiche (tre ori) ed undici titoli mondiali. Esempi di sport pulito e vincente e, da oggi, anche di coraggio, cuore e prontezza. Questa mattina, a Varese, Giuseppe Abbagnale e Rossano Galtarossa, dal novembre 2012 presidente e consigliere della Federazione Italiana Canottaggio, hanno partecipato al salvataggio di un uomo di 84 anni. A tirarlo fuori dalle fredde acque del lago, aiutandosi con dei legni, è stato il cuoco Cristian Latini.

Nelle vicinanze, all”interno dell”Hotel Mariuccia presso cui lavora Latini, Abbagnale e Galtarossa stavano partecipando a una riunione con le autorità locali per l”organizzazione del Mondiale Under 23, in programma a luglio, e, dopo aver sentito l”allarme, si sono precipitati sulla riva del lago in soccorso dell”anziano”.

Quando sono giunti sul posto l’uomo sembrava morto, Galtarossa racconta:

“L”uomo sembrava morto: non respirava per niente e la sua faccia era diventata color viola. Abbiamo chiamato i soccorsi quasi per formalità, convinti di non esser arrivati in tempo. Io ed il presidente abbiamo voluto tentare comunque un estremo salvataggio – prosegue il pluricampione padovano – Io ho praticato il massaggio cardiaco, Peppe (Abbagnale n.d.r.) gli teneva la testa e controllava il battito”.

Il polso non batteva e i due campioni hanno iniziato la rianimazione, racconta ancora Galtarossa:

“Per agevolarlo lo abbiamo aiutato a espellere il liquido in eccesso è stata una reazione istintiva alla situazione. In altre situazioni di emergenza, mi ero limitato a chiamare il 118.  E’ stato fondamentale non farsi prendere dal panico e provare a mettere in pratica quanto appreso negli anni scorsi leggendo un manuale di primo soccorso”.

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