Raggiunge l’altezza di 4 metri l’acqua che ha completamente allagato il sottopassaggio lungo la strada che, dalla SS 16 Adriatica porta a Montegrotto Terme, in provincia di Padova. E guardandosi attorno il panorama è desolante. Nonostante la pioggia abbia concesso una breve tregua, i lavori fervono per liberare le abitazioni dall’acqua e preparare nuovi sacchi di sabbia per salvare il salvabile.
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E mentre in molti restano nelle loro case, per assicurarsi che non aumenti il livello dell’acqua, e i 600 sfollati della provincia di Padova cercano rifugio dai parenti, s’iniziano a contare i danni alle culture e si fanno i conti con gli smottamenti sui Colli Euganei e sulla Rocca, con molte strade interdette a tutti coloro che non fanno parte della protezione civile anche solo in veste di volontari. Il governatore della Regione Luca Zaia ha già dichiarato lo stato di calamità in tutto il Veneto, ma resta il Padovano la zona più colpita, con le acque salite a 1.80 metri. Non sono mancate le polemiche di Massimo Bordin e di Luca Claudio, rispettivamente primi cittadini di Montegrotto e di Abano Terme, che accusano il Genio Civile di non aver permesso il deflusso dell’acqua nel Canale Battaglia facendo sì che, per salvare Padova, numerose abitazioni dei loro comuni restassero isolate. Tra le abitazioni alluvionate anche quella di Elena Morocutti. La donna ha trovato la morte nella sua casa dopo esser scivolata su un gradino bagnato: la causa, tuttavia, va ricercata in un elettrodomestico rotto e quindi il maltempo non c’entra. La donna aveva 87 anni e a trovarla, riversa a terra in una pozza di sangue, il marito Critophe Munda.
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