Il 53enne Loris Stecca, campione del mondo di pugilato nel 1984, è accusato di tentato omicidio dalla procura di Rimini per aver accoltellato la sua socia in palestra in un raptus di violenza. Il fatto è accaduto nel pomeriggio di venerdì 27 a Viserba di Rimini, all’interno della palestra ‘Loris Stecca’, dedicata alla boxe, al fitness e alle arti marziali in via Pastore. La 48enne mestrina Roberta Cester si trovava come tutti i pomeriggi dietro al bancone di ricevimento nella hall della palestra. L’ex campione è stato visto intorno alle 16 seduto su uno dei divanetti dell’ingresso. In seguito, l’uomo ha conficcato una lama di 20 centimetri nell’addome della donna che ha urlato e chiamato aiuto. In quel momento in palestra c’erano almeno 20 persone e uno dei testimoni ha raccontanto alla questura: “Ho visto sia Roberta che Loris all’ingresso questo pomeriggio. Poi ho sentito un urlo e nel parapiglia che ne è seguito ho visto Roberta tenersi una mano al fianco, dalla parte del fegato, uscire da dietro al bancone. Uno degli istruttori ha fermato Stecca. L’ha bloccato da dietro. Pare che volesse andare via, ma poi si è fermato e ha aspettato fuori”. Stando a quanto raccontato dai testimoni, la Cester si è estratta da sola il coltello prima di essere trasportata con un’ambulanza all’ospedale, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico e non si troverebbe in pericolo di vita. Le volanti della polizia di Rimini si sono a loro volta recate presso la palestra, dove Stecca è stato fermato e poi portato in questura. Secondo i racconti di chi conosceva bene i due soci, Stecca che ha dato il proprio nome alla palestra, pretendeva di vedersi riconosciuti i diritti d’immagine.Loris Stecca è stato campione mondiale nella categoria supergallo della Wba nel 1984. Cinque anni fa era tornato alla ribalta della cronaca per aver minacciato di gettarsi dal cornicione della galleria di Scacciano, sull’A14, fra Riccione e Cattolica. Il gesto – raccontò – serviva per denunciare quella che a suo dire è un’ingiustizia che sta subendo: il mancato risarcimento per l’incidente stradale (fu investito sulle strisce pedonali) che pose fine alla sua carriera.
Ieri Letta aveva parlato in tv da Lucia Annunziata sul caso Idem e aveva usato parole decise sulla vicenda: “Parleremo e poi decideremo insieme”, “Dobbiamo essere garantisti e garantire opportunità e rispetto delle regole” e “Nessun doppio standard”. Ma intanto arrivano le dichiarazioni della Idem: “Vorrei che qualcuno mi credesse. Non ho bisogno di una poltrona. Porterò le carte ad Enrico Letta, gli spiegherò bene come sono andate le cose e poi aspetterò che lui si faccia la sua opinione” e poi ha aggiunto “Mi stanno massacrando, questa vicenda è assurda. Esigo che mi si creda perché tutto è spiegato… Non sono furbetta, ho sbagliato ma ho chiesto scusa”. Per la Idem “c’e’ un clima di linciaggio, ma lascerò decidere a lui”.
Ma ha ragione il ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili a sottolineare che la “vicenda è assurda” ? Comunque si è passati da un “non mi dimetto” a “decideremo insieme”… Per fortuna che un premier può ancora decidere se rinnovare o revocare la fiducia a un ministro!