
Non sono giornate facili per Napolitano. Il presidente della Repubblica viene messo costantemente all’angolo dai diversi gruppi politici, tutti portabandiera della responsabilità… nei confronti delle proprie idee. Bocciata da centrodestra la possibilità di un governo del presidente, negata dal MoVimento 5 Stelle l’apertura ad un’esperienza di “pseudo-tecnici” e rifiutata da Bersani l’opzione di una coalizione con il Pdl, quando il tempo che il segretario Dem di creare una maggioranza favorevole alla sua nomina sta per scadere, Napolitano si trova a dover prendere l’ennesima decisione, che prevederà, probabilmente, la chiusura dell’esplorazione di Bersani.
Nel centrosinistra si guarda già a domani mattina per una simile decisione, dato che oggi comunicheranno che la proposta di Berlusconi è irricevibile. Ma cosa potrebbe accadere a quel punto? Il presidente della Repubblica potrebbe essere portato ad aprire al governo di una coalizione di carattere politico, proprio come richiesto da Pdl e Lega, dando il via così ad una lacerante discussione interna al Partito Democratico, tra fautori della linea intransigente di Bersani e quelli “meno maldisposti” di fronte ad una simile opzione.
C’è un’altra ipotesi che sembra serpeggiare però negli ambienti politici, ossia che Napolitano possa presentare le sue dimissioni subito dopo Pasqua, senza così attendere la scadenza del 15 aprile, per accelerare i tempi dell’elezione del suo successore e aprendo così ufficialmente la battaglia parlamentare. Vista la situazione attuale, lo scontro sull’elezione del prossimo inquilino del Colle prevederà lo schieramento di forze politiche disposte a tutto per trionfare. Berlusconi vuole una personalità di ‘garanzia’, mirando all’incarico per sé o per Letta pur non escludendo un Napolitano-bis; il Pd che, dietro al voto segreto, potrebbe anche dividersi tra chi punta ad un accordo con i grillini (Zagrebelsky, Rodotà o Prodi) e chi vorrebbe un’intesa con i montiani e/o i berlusconiani (Franco Marini, Giuliano Amato).
Non resta che aspettare di conoscere la prossima mossa di Napolitano, comunque sia, si prevede una calda Pasqua politica.
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