Ridistribuite le deleghe della Idem

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Dopo le dimissioni della ministra sono state ridistribuite le deleghe della Idem: pari opportunità al viceministro del Lavoro, Cecilia Guerra, politiche giovanili a Kyenge, sport a Delrio. Dovremo attenderci nuove ripercussioni per la decisione di affidare le politiche giovanili alla Kyenge o si potrà fare silenzio e iniziare a lavorare?

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La Germania difende la Idem?

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Le dimissioni di Josefa Idem vengono difese dalla Germania? Se la stampa tedesca è sempre pronta a “picchiare duro” sull’Italia, questa volta sembra prendere le distanze e non giudicare le dimissioni della Idem. La notizia, su gran parte della stampa, viene data senza enfatizzare il carattere negativo dell’intera vicenda, anzi su alcuni giornali si accusa anche il carattere razzista e sessista dei commenti polemici rivolti alla ministra.

Sicuramente il commento di Borghezio come sempre era fuori luogo e sopra le righe, ma non può essere riportato dai media tedeschi come esempio su una polemica che si è innescata a fronte di una irregolarità fiscale in un periodo drammatico che sta attraversando l’Italia, in cui ai cittadini viene chiesto l’ennesimo sforzo economico, con una tassazione eccessiva e invece, sembrerebbe, che c’è chi riesce a eludere anche l’Ici e l’Imu.

Perché la Germania non è pronta a condannare determinati comportamenti se continua a dire che gli stati membri devono fare i compiti? L’Italia non ha forse fatto i propri compiti mandando a casa la Idem?

IDEM si è DIMESSA!

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Dimissioni! Nel giorno della sentenza di Silvio Berlusconi non poteva essere altrimenti. Josefa Idem lascia l’esecutivo dopo essere stata investita dallo scandalo dell’Ici, della palestra e dei contributi pagati dal comune. Nonostante la ministra avesse espresso più volte la volontà di “riparare la situazione”, ma non dimettersi alla fine dell’incontro con il Premier è stata costretta a sciogliere ogni riserva e a lasciare vacante la sede del Ministero per lo Sport, le Pari opportunità e le politiche giovanili. D’altra parte lo aveva ripetuto Letta “non facciamo sue pesi e due misure”, se Silvio Berlusconi fosse stato condannato (come poi è avvenuto), la Idem era pressoché certo che si sarebbe dimessa. D’altra parte in Germania ci sarebbe stato il minimo dubbio sulle sue dimissioni? Lei stessa ha spiegato: “Ho voluto condividere con il premier le mie dimissioni. Avevo già deciso da giorni di fare questa mossa, dopo le accuse e gli insulti che ho ricevuto”. Aggiungendo poi: “Come ministro – ha continuato – ho tenuto duro in questi giorni perché in tanti mi avevano detto che questi momenti fanno parte del ‘gioco’. La ‘persona’ Josefa Idem già da giorni invece si sarebbe dimessa a causa delle dimensioni mediatiche sproporzionate della vicenda e delle accuse aggressive e violente, nonché degli insulti espressi nei suoi confronti”.

Idem “mi stanno massacrando”

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Ieri Letta aveva parlato in tv da Lucia Annunziata sul caso Idem e aveva usato parole decise sulla vicenda: “Parleremo e poi decideremo insieme”, “Dobbiamo essere garantisti e garantire opportunità e rispetto delle regole” e “Nessun doppio standard”. Ma intanto arrivano le dichiarazioni della Idem: “Vorrei che qualcuno mi credesse. Non ho bisogno di una poltrona. Porterò le carte ad Enrico Letta, gli spiegherò bene come sono andate le cose e poi aspetterò che lui si faccia la sua opinione” e poi ha aggiunto  “Mi stanno massacrando, questa vicenda è assurda. Esigo che mi si creda perché tutto è spiegato… Non sono furbetta, ho sbagliato ma ho chiesto scusa”. Per la Idem “c’e’ un clima di linciaggio, ma lascerò decidere a lui”.

 Ma ha ragione il ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili a sottolineare che la “vicenda è assurda”  ? Comunque si è passati da un “non mi dimetto” a “decideremo insieme”… Per fortuna che un premier può ancora decidere se rinnovare o revocare la fiducia a un ministro!

Scoppia il caso Idem… lunedì la decisione sulle dimissioni

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Forse siamo arrivati all’ultima pagaiata per Josefa Idem, travolta dallo scandalo per la vicenda Ici non pagata nella casa-palestra. Anche il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, del Pd, sul proprio profilo Facebook Rossi ha scritto: ”Della ministra Idem non convince soprattutto la frase ‘non lascio’. Avrebbe dovuto dire ‘penso di essere onesta, ma rimetto il mio mandato nelle mani del Presidente del Consiglio. Sta a lui decidere’. In politica si fa così”.

Anche la ex campionessa di salto in lungo Fiona May si è detta un po’ sorpresa dalla vicenda e ha aggiunto “bisognerà valutare la gravità dei fatti che le sono contestati. Posso dire che, se si tratta di una cosa grave, è giusto che lasci la carica di ministro. Josefa è abbastanza intelligente, può capire se sia o meno il caso di proseguire la sua avventura nel Governo. Lei è un simbolo per le donne, non solo delle sportive, e saprà sicuramente cosa fare. In ogni caso, questa storia mi lascia senza parole. Sport a parte, ognuno di noi nella vita deve sempre comportarsi correttamente.” poi ha concluso “Se mi dimetterei al suo posto? Certo che si: non avrei alcun dubbio.”

Ma anche Letta, intervistato dall’Annunziata, sembra perseguire la linea dura: “Domani pomeriggio incontrerò la ministra” e “insieme decideremo cosa fare”, ha detto. “Voglio vedere tutte le carte, dobbiamo essere garantisti e in grado di garantire che l’opportunità e il rispetto delle regole siano un elemento chiave del nostro governo”, ha sottolineato. “Nessun doppio standard”, ha concluso.

Josefa Idem e quei contributi pensionistici pagati dal Comune

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In conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro delle Pari opportunità Josefa Idem ha oggi dichiarato: “Non sono una cittadina infallibile, ma sono una cittadina onesta e non permetterò a nessuno di dubitarne. E’ mia intenzione continuare a impegnarmi per il bene del paese”. Ha quindi respinto ogni ipotesi di dimissioni. Ma intanto hanno preso avvio le verifiche della procura di Ravenna sulle carte che il Comune, attraverso la polizia municipale, ha trasmesso ieri al palazzo di giustizia di Ravenna sulla casa-palestra e il pagamento dell’Imu del ministro dello sport Josefa Idem. Ma se questo non bastasse, a riprova che non c’è due senza tre, è scoppiata un’altra grana, questa volta relativa ai contributi pensionistici, che rischia di complicare ulteriormente la sua posizione. A “svelare” questa nuova pecca dell’ex campionessa, è stato Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione che ha dichiarato che nel 2006, prima della sua nomina come assessore allo sport, sarebbe stata ‘virtualmente’ assunta dall’associazione Kajak, alla cui presidenza c’è marito Guglielmo Guerrini, con lo scopo, stando al consigliere, di addebitare al Comune gli oneri previdenziali. Infatti il Comune paga gli oneri previdenziali agli assessori che, per svolgere la propria funzione, si mettono in aspettativa dal proprio lavoro dipendente. Quindi Ancisi ipotizza che il rapporto di lavoro fosse “fittizio e strumentale”: la Idem è stata infatti la prima e unica dipendente dell’associazione, e le ha versato i contributi solo per dieci giornate lavorative. Dopodichè, con l’aspettativa, per gli undici mesi in cui la Idem ha svolto il suo ruolo di assessore, gli oneri sono stati addebitati al Comune che ha versato una somma di 8.642 euro. Poi, del rapporto di lavoro con l’associazione, più nessuna traccia.

Borghezio attacca il ministro Josefa Idem a Klauscondicio

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L’europarlamentare della Lega Mario Borghezio è stato intervistato da Klaus Davi a Klauscondicio ed ha parlato della vicenda in cui è coinvolta il ministro Josefa Idem. Il politico ha affermato “Non auguro la galera, ma la gogna certamente». E continua: “Io non ce l’ho con la signora Kyenge, ce l’ho invece contro questa ministra Idem. Forse le vere pu****e non sono quelle che esercitano la professione, sono quelle piene di ipocrisia, politicamente parlando, che dicono una cosa e ne fanno un’altra. Forse le vere pu****e sono certi personaggi, donne ma anche uomini, che prostituiscono la funzione di servizio che chi ha uno stipendio pubblico dovrebbe sentire di avere nei confronti dell’azienda che li paga, dell’istituzione che gli da anche degli onori e dei piccoli privilegi o dei grandi privilegi”. E ancora: “Siamo di fronte a un personaggio che è stato testimonial del nostro Ministero delle Finanze, della campagna per gli adempimenti fiscali e la prima a non adempiere è proprio la signora Idem”.

Sisma in Lunigiana: si allestisce una tendopoli

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La Regione Toscana ha deciso di allestire una tendopoli a Casola, uno dei comuni colpiti dalla scossa di terremoto di magnitudo 5.2 verificatasi in Lunigiana alla quale hanno fatto seguito altre 20 di assestamento. La tendopoli sarà a disposizione di chiunque non voglia o non possa dormire in casa, sarà allestita una tendopoli per chi non voglia o possa dormire in casa. I tecnici stanno valutando la necessità di allestire una tendopoli anche a Monzone di Fivizzano, altro borgo danneggiato dal sisma.

A seguito del sisma a Equi Terme, in Lunigiana, una frana ha isolato l’abitato, mentre a La Spezia alcune fabbriche sono state evacuate. Intanto è stata sospesa, per la verifica di eventuali danni, la circolazione ferroviaria sulla linea Aulla-Lucca, la cosiddetta Garfagnana, e sulla linea convenzionale tra Bologna e Piacenza.

Terremoto di magnitudo 5.2: trema tutto il Centro-Nord! Danni e un ferito

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Alle 12.33, una forte e prolungata scossa di terremoto è stata avvertita nel Nord Italia. Si è trattato di una scossa di magnitudo 5.2 registrata dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia tra Lucca, Massa Carrara e La Spezia con epicentro a 2 km circa da Fivizzano (Ms), in Toscana e con profondità 5.1 km. Percepiti tremori dalla Liguria alla Toscana e al Veneto, con segnalazioni da Firenze fino a Padova, e in particolare in Emilia, teatro di un grave sciame sismico nel maggio 2012. In questa zona sono arrivate molte telefonate ai centralini dei Vigili del Fuoco e le persone sono uscite da uffici e abitazioni. E se a Bologna il sisma è stato avvertito distintamente, a Milano lo è stato nei piani alti. A Reggio Emilia il ministro Idem stava parlando, il discorso è stato interrotto e l’edificio evacuato.

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Secondo l’Ingv, dopo sei minuti si è verificato un secondo movimento tellurico con epicentro sempre in Lunigiana, a una profondità di 9.7 km, ha avuto una magnitudo 3.1. Alle 13.21 la terza scossa, la cui magnitudo è stata di 2.2 e una profondità di 8,7 km. Secondo le prime indicazioni giunte alla sala operativa della protezione civile della provincia di Massa Carrara, si segnalano crolli in Lunigiana, a Fivizzano e Casole. Sarebbero rimaste danneggiate alcune abitazioni con la caduta di tetti. Una persona sarebbe rimasta ferita in località Postella. “Nessun problema nei musei del Polo fiorentino”, secondo quanto si legge sulla pagina Facebook dell’ente. Dalle riprese effettuate dalle telecamere a circuito chiuso di un negozio di Lucca, si vede l’inizio del sisma durato quasi un minuto.

Josefa Idem verso le dimissioni?

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Enrico Letta si fida di Josefa Idem, che ha ammesso che sono emerse alcune irregolarità nei pagamenti di Ici e Imu, ed è lo stesso premier ad assicurare: “Faccio fiducia su quello che ha detto il ministro Idem ieri”. Con lui si schiera dalla parte dell’ex atleta anche il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando: “Non penso si debba dimettere – dichiara – saprà spiegare le ragioni del comportamento che le viene contestato”. Ma ci sono i magistrati di Ravenna determinati a far luce sulla vicenda: “La Procura è molto interessata al caso e attende le carte”. E infatti si seguono con attenzione gli sviluppi della vicenda per capire se si possa configurare anche un’ipotesi di reato. La pista da seguire potrebbe essere in particolare quella dell’abuso edilizio. “Se non arriva qualcosa a breve lo andremo a chiedere noi. La Procura si attiverà a brevissimo per verificare se si sono commessi reati”. Ma il grande interesse è sulla scena politica, con i partiti d’opposizione pronti ad accender la miccia. La Lega Nord ha già presentato una mozione di sfiducia sia alla Camera sia al Senato. Se “fosse successo in Germania – dichiara Roberto Maroni – la ministra sarebbe già stata licenziata: siamo in Italia, quindi serve una spintarella, una mozione di sfiducia. Mi sembra veramente incredibile che, come è successo, uno predica bene e razzola male. Poi si cade sulla buccia di banana”. Della stessa opinione anche Crosetto di Fratelli d’Italia e la collega Meloni. Gabriella Gianmarco, invece, se la prende con Enrico Letta: “Assurdo che il premier abbia deciso per un’intervista di revocare al sottosegretario la delega alle Pari Opportunità mentre sulla spiacevole vicenda del ministro Idem, il Presidente del Consiglio non abbia sentito il dovere di proferire nemmeno una parola di censura. Mi sembra una differenza di trattamento davvero inaccettabile. La comoda logica dei due pesi e delle due misure, a seconda dell’appartenenza politica, continua purtroppo a caratterizzare la sinistra”. Ma stando a Pasquale Laurito, come si legge nella sua nota politica, “il ministro Josefa Idem starebbe seriamente valutando di dimettersi in seguito alle polemiche per la sua palestra e l’Ici”. E aggiunge:  “Le fonti ufficiali affermano che non si arrivera’ all’uscita dal governo, ma il primo indizio concreto e’ arrivato oggi dalla mancata presenza del ministro in commissione Giustizia dove era attesa per una audizione”. In Germania, continua la Velina citando il leghista Buonanno, “paese di origine del ministro, per molto meno i ministri si dimettono, tanto piu’ da un governo che non riesce a trovare le risorse necessarie proprio ad abolire l’Imu sulla prima casa”.

I guai di Josefa Idem tra case e palestra abusiva

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Il ministro delle Pari Opportunità Josefa Idem Idem avrebbe dei conti in sospeso per quanto riguarda il pagamento dell’Ici, con una palestra censita come abitazione e lavori di ristrutturazione irregolari, lo riporta un’inchiesta del Fatto Quotidiano già anticipata da La Voce di Romagna. Il periodo incriminato andrebbe  dal 2008 al 2011, quando l’ex campionessa risultava residente in via Carraia Bezzi nella frazione di Santerno a Ravenna, mentre marito e figli erano residenti  in via Argine Destro Lamone, una strada poco distante. Il 4 febbraio di quest’anno, il ministro ha chiesto il cambio di residenza raggiungendo così la famiglia. Due abitazioni dunque, ma nessuna seconda casa. Stando ai documenti del Comune pubblicati dal Fatto Quotidiano, “con riferimento all’Ici risulta che i contribuenti hanno considerato abitazione principale sia il fabbricato di Carraia Bezzi che il fabbricato di Argine Destro Lamone, e conseguentemente non hanno corrisposto l’Ici per gli anni 2008 al 2011, fruendo dell’esenzione prevista per legge”. Arriva quindi il 5 giugno 2013, data in cui l’edificio di via Bezzi è diventato “altra bitazione” la Idem ha corrisposto le tasse arretrate con “un versamento a titolo di ravvedimento operoso”. Ma c’è anche una seconda irregolarità, che interessa la Jajo gym, la palestra della Idem: risulta coincidere con la residenza del ministro di via Bezzi. Il locale, aperto al pubblico, è un’associazione dilettantistica ma censito come abitazione. In questo spazio sarebbero stati effettuati lavori di ristrutturazione senza alcuna autorizzazione. Il capogruppo grillino Nicola Morra depositerà oggi un’interrogazione che potrebbe portare anche alle dimissioni di Josefa Idem, anche se Fabrizio Matteucci, del Pd, si è già schierato in difesa del ministro spiegando: “Gli accertamenti erano già stati autonomamente avviati dagli uffici competenti” ma “non vengono divulgati perché, come in tutti i casi simili, l’azione dell’Amministrazione e degli uffici competenti è ispirata ai principi dell’imparzialità e dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge”.

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