Boss a 16 anni. Esperto nella fuga, coperta dalla rete di connivenze, in grado di prendere a bottigliate i suoi connazionali e a ridurli in obbedienza. Due tunisini molto più grandi del “piccolo grande” boss e con alle spalle una fedina penale tutt’altro che immacolata, ma il 16enne ha saputo metterli alle sue dipendenze e conquistare lo spaccio in una delle zone più appetibili della città di Perugia.
Attraverso intercettazioni telefoniche, appostamenti e sequestri ai clienti, gli investigatori hanno ricostruito un «impressionante volume d’affari» che si estrinseca in decine di dosi di eroina e cocaina ogni giorno cedute ai clienti in fila, tanto perugini che di fuori città. Un appartamento in via Jacopone da Todi condiviso con gli altri due connazionali ridotti, con violenza e scaltrezza, a subalterni e anche tanti affari in proprio.
Perchè quando si rende conto che i poliziotti gli stanno addosso, il sedicenne decine di cambiare aria per far calmare le acque e si rifugia dalle parti di Mugnano nascondendosi in un casolare messo a disposizione dal cliente-schiavo della droga di turno. Lì lo hanno arrestato i poliziotti.