Renzi e le sue proposte per la legge di stabilità. Le detta a Epifani ed è pronto a far guerra in parlamento. Le condizioni che ha posto sembrerebbero essere due:
- la manovra non strozzi le amministrazioni locali, già affrante dal patto di stabilità europeo, che vengano assicurati investimenti per favorire la ripresa.
- il reddito di cittadinanza: da finanziare con prelievi alle cosiddette ‘pensioni d’oro’.
Sulla questione il ragionamento dei renziani è noto da tempo. E il sindaco lo ha spiegato al segretario del Pd. Le cose stanno così: “2 milioni di pensionati con una pensione di oltre 2mila euro al mese costano allo Stato esattamente quanto costano gli 11 milioni che prendono nemmeno mille euro al mese. Questo non è accettabile. Il 57 per cento della spesa sociale in Italia se ne va per pagare le pensioni: noi siamo anche per toccare i diritti acquisiti di chi ha maturato la pensione con il sistema retributivo e non con il contributivo”. Che significa: “Chiedere di mollare sul passato per investire sul futuro: quei soldi andrebbero alle politiche per l’occupazione”.
Quindi torna prepotentemente la voglia di andare a intaccare i diritti acquisiti, quei diritti su cui la Corte Costituzionale già si espressa ampiamente e ha riconosciuto intoccabili.