Chico Forti: una storia d’ingiustizia americana!

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Amanda Knox probabilmente non tornerà in Italia per il processo, ma Enrico (Chico) Forti resta in America. Enrico è un giovane italiano, che viveva a Miami, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Dale Pike, morto il 14 febbraio 1997, figlio di un socio d’affari, mentre colui che ha sparato non è mai stato trovato. Dopo un processo di soli 24 giorni, Chico è stato giudicato colpevole e condannato all’ergastolo senza condizionale. L’accusa è parsa convinta che Forti volesse truffare il socio, Anthony Pike, da cui doveva acquistare un albergo, ignorando il fatto che l’uomo non era più il proprietario dell’immobile. In molti ancora credono alla sua innocenza, convinti che sia stato incastrato. Il corpo di Pike, nudo e prono, è stato ritrovato su una spiaggia nota per essere un punto di ritrovo per coppie omosessuali, con pochi oggetti personali, utili per scoprirne l’identità, sparsi attorno a lui. Perchè sarebbe stato incastrato Chico? Probabilmente per coprire qualcun altro, forse il faccendiere tedesco Thomas Knott, che Paul Steinberg, l’avvocato di Enrico, descriveva così: “Non ho mai incontrato Thomas Knott,  ma ho saputo che e’ tedesco, ex tennista professionista, e delinquente incallito. E’ stato arrestato per spaccio di droga e varie truffe in Germania, da lui stesso confessate. Thomas Knott stava qui a Miami, e viveva in affitto in un appartamento vicino a Forti.
Knott si comportava dandosi delle arie da gran signore, ma in quel periodo continuo’ la sua attivita’ di faccendiere, truffando molte altre persone, fra cui Tony Pike.”

Cos’è che dimostra la colpevolezza di Chico allora, già principale indiziato della polizia di Miami due giorni dopo l’omicidio? La polizia lo chiama per un interrogatorio e lo avvisa che i Pike, padre e figlio, sono stati uccisi entrambi e che anche lui potrebbe essere nel mirino dell’assassino. Forti mente allora per la prima volta, affermando di non aver visto Dale quel giorno, mentre prima dell’omicidio era stato lui stesso, su richiesta di Tony, ad andare a prendere l’uomo al suo arrivo all’aeroporto. Oltre questa bugia, forse detta per paura, varie prove lo incastrano anche se, come spiega il suo avvocato, “l’unica traccia concreta sono pochi granellini di sabbia trovati 45 giorni dopo il delitto, sul gancio di traino dell’automobile di Forti sottoposta a perizia. I granelli di sabbia sarebbero provenienti da Sewer Beach, la stessa spiaggia dove e’ stato commesso il delitto. Questa, la tesi dell’accusa. Grazie a una ulteriore perizia fatta fare dalla difesa invece, la sabbia potrebbe provenire da una qualsiasi altra spiaggia della zona, trattandosi di sabbia di riporto. L’arma del delitto non e’ mai stata trovata, anche se l’arma che ha sparato e’ compatibile con una pistola acquistata unitamente a una carabina da Thomas Knott qualche mese prima che Forti conoscesse Anthony Pike, e pagata usando la carta di credito di Forti. La pistola fu acquistata da Thomas Knott, Forti era con lui, in un negozio, quando Knott gli disse  di non avere il denaro per comprarla, cosi’ Forti pago’ con la sua carta di credito. La ricevuta dell’acquisto della pistola fu firmata da Knott. Testimoni oculari non vengono trovati.” Altre prove che giocherebbero a suo sfavore sarebbero una carta telefonica ritrovata accanto al cadavere e dalla quale, secondo gli investigatori, avrebbe ricevuto diverse chiamate (in realtà solo una e a tempo zero) ed il fatto che siano stati lanciati annunci a nome suo all’aeroporto. Prove che in effetti sembrano essere piazzate ad arte a suo discapito e che sono state considerate valide senza ulteriori controlli.

Cosa pensa intanto Chico, abbandonato a se stesso in prigione? E’ certo di aver pestato i piedi a qualcuno importante e, più ci pensa, più si rende conto che varie “coincidenze” non sono state affatto tali, come la scritta sul biglietto aereo di Dale: “Se trovate il mio corpo, contattate Chico Forti”. Enrico intanto si augura che siano le istituzioni a far pressioni affinchè il suo processo possa essere riaperto in tempi brevi, mentre dall’Italia arrivano per lui messaggi di speranza.

Forse l’America si terrà ben stretta Amanda, ma molti in Italia aspettano di poter riabbracciare Chico: CHE GIUSTIZIA SIA FATTA!

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Renzi così berlusconiano da essere rottamato dal Cav?

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Una nuova campagna elettorale significherebbe tante energie in campo, tanta fatica, tanto stress e Berlusconi ha ancora da smaltire quello di febbraio. Quella rinascita della destra che sembrava incredibile e che Bersani ha reso possibile. Il Cavaliere è preoccupato dai disequilibri di un Paese sempre più difficile da prevedere. Il fattore Grillo, la crisi economica, i mercati sempre più oscillanti e le agenzie di rating che stringono la corda intorno all’Italia. I fattori sono tanti e anche i processi ceh pesano sulle spalle di Silvio Berlusconi… quindi la soluzione è il governissimo! Quell’inciucio-accordo assolutamente osceno tra Pd e Pdl con gli elettori di destra che si troverebbero Bersani come premier sostenuto da Berlusconi e quei “comunisti ormai annacquati” che si troverebbero alleati del Cavaliere… cosa augurarsi quindi da una tale alleanza? Cosa può essere generato dal governissimo? Un bunga bunga in Parlamento o una serata a stracotto di manzo? Sempre meglio che affrontare il temuto Matteo Renzi! Ecco così che potrebbe scattare l’alleanza… ecco il terreno su cui Pier Luigi e Silvio potrebbero iniziare a dialogare: la rottamazione del rottamatore. Creare una alleanza di ferro Pd e Pdl e impedire il ritorno alle urne, così Bersani potrebbe essere Premier e Berlusconi non doversi scontrare in campagna elettorale con il Sindaco di Firenze… insomma la vecchia politica che schiaccia la nuova e trova un accordo in extremis lasciando fuori dai giochi sia i grillini che Renzi.

Uno sguardo al… cacciucco!

La ricetta puoi trovarla QUI!

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Modigliani sul set di… I colori dell’anima di Mick Davis

Modigliani sul set di… Modì di Franco Brogi Tavian

Modigliani sul set di… Montparnasse 19 di Jacques Becker

Gente di Livorno… Amedeo Modigliani!

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Uno sguardo a Livorno… dal kitesurf!

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Uno sguardo a Livorno… dalla terrazza Mascagni!

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Uno sguardo a… LIVORNO!

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La fiaccolata per l’Aquila… 4 anni fa il sisma!

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Fiaccolata all’Aquila per non dimenticare le 309 vittime del sisma di 4 anni fa: era il 6 aprile 2009. Intanto crescono le polemiche per i ritardi dei fondi per la ricostruzione. La cifra stimata è di 7 milia. Il sindaco Cialente: “le mie colpe? Non ho messo le bombe. Non sappiamo dove siano finiti i soldi dai giochi (mercato del gioco) per la ricostruzione, qui non sono mai arrivati, saranno finiti nella contabilità dello Stato ma finora una voce che indichi i soldi provenienti dai giochi non c’è. Tra l’altro era previsto anche un prelievo dalle ditte farmaceutiche per finanziare la ricostruzione ma anche da lì non è arrivato niente. Se io ora non ho i soldi per ricostruire, nel 2016 non ci saranno neanche 40mila abitanti, qui resteranno solo vecchi e dipendenti pubblici.”

4 giornalisti italiani sequestrati in Siria

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Quattro giornalisti italiani sono stati sequestrati nel nord della Siria. Si tratterebbe di due fotografi e di due inviati che stavano lavorando nella zona di Aleppo.1 giornalista è della Rai e 3 sono freelance. Lo si apprende da fonti informate. I nomi dei cronisti non sono stati al momento resi noti. Si attendono aggiornamenti nelle prossime ore. La notizia è stata confermata dalla Farnesina che mantiene il massimo riserbo sulla vicenda.

Processo Sarah Scazzi. Il difensore di Sabrina fa il punto della situazione

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Nell’intervento conclusivo, l’avvocato di Sabrina punta il dito contro Michele avvalendosi delle stesse parole di una delle tante, contraddittorie, versioni dell’uomo. Ricorda di quando Misseri si è sentito rifiutato dalla ragazzina che, tutto d’un tratto, è cresciuta assumendo le fattezze di una donna o, per meglio dire, “della” donna. Perchè questa nipote assomigliava incredibilmente ad una giovane Cosima, la stessa donna che ha portato all’altare e che negli ultimi tempi lo costringeva a dormire lontano dal loro letto. Sarah sarebbe quindi morta a causa di un raptus sessuale dell’uomo che poi, di fronte alla figlia, avrebbe anche avuto l’ardire di accusarela nipote di averlo provocato. E per quel che riguarda Sabrina? L’avvocato si chiede perchè i numerosi messaggi intercorsi tra lei ed Ivano siano passati inosservati. Non potevano forse essere il segno di un amore che stava nascendo? E se così era, di certo non poteva essere la cugina più piccola ad interferire con questo sentimento quanto un’altra donna. Quindi il movente dov’è? Si è parlato di una lite tra le due ragazze, ma con toni sbagliati ed eccessivi, secondo l’avvocato, così come eccessivamente drammatico sarebbe stato il clima dell’intero processo.

Per il difensore Francesco Coppi, quindi, l’unico, vero e vile colpevole sarebbe Michele che, con tutte le sue svariate versioni, ha cercato di negare il fatto salvo poi assumersi l’intera responsabilità. Quello che non torna, tuttavia, è il fatto che Misseri ricordi nel dettaglio come ha fatto a nascondere il corpo ma non sia in grado di raccontare, con la stessa precisione, il delitto. C’è poi il fioraio, che racconta di una lite in strada tra Cosima e Sarah che termina con la ragazzina fatta salire sull’auto dove aspetta Sabrina. Scena che poi attribuisce ad un sogno diventando così da testimone ad indagato per falsa testimonianza.

L’arringa di Coppi, che parla anche dell’Alain Delon di Avetrana, Ivano lo sciupafemmine, un debole maschilista di paese, e attacca il metodo investigativo della procura, non aggiunge nulla al processo e non cerca punti deboli dell’accusa quanto piuttosto s’incentra su una descrizione pittoresca delle persone coinvolte, creando un affresco in cui tutti i testimoni sembrano poco credibili.

La procura non chiede nuovamente la parola e non resta che aspettare ancora per conoscere la verità e dare finalmente pace alla piccola Sarah. Quello che è certo, per ora, è che non c’è alcuna certezza.

Un cappuccino a opera d’arte!

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Fare un buon cappuccino è un arte… ma anche dipingerci un ritratto con la schiuma può essere arte! Ebbene sì, il barista Mike Breach di New York è in grado di dipingere la vostra faccia nel cappuccino. Con l’ausilio di un pennellino infatti riesce a muovere la schiuma e fare veri e propri capolavori. Quindi occhio a come vi alzate la mattina… potreste rischiare di avere un ritratto così reale da spaventarvi e rovesciarvi il cappuccino addosso!

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Fidel Castro inneggia alla pace… appello alla Corea del Nord!

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L’ex presidente cubano Fidel Castro ha chiesto alla Corea del Nord di “evitare una guerra”: “Se scoppiasse una guerra, i popoli delle due parti della penisola soffrirebbero terribili sacrifici, senza ottenere alcun beneficio”, scrive Fidel, che nel testo ricorda come “la Repubblica Popolare Democratica di Corea ha sempre avuto rapporti amichevoli con Cuba” e lui stesso ha avuto “l’onore di conoscere a Kim Il-sung, una figura storica, notevolmente coraggiosa e rivoluzionaria”.

Roberta Ragusa. L’appello del supertestimone: chi sa, parli!

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Loris Gozi termina la sua prima apparizione in tv con un appello: “Chi sa, parli”. Secondo l’uomo, infatti, stando alle voci che circolano in paese, c’è qualcun altro che ha visto qualcosa quella notte. “Siamo alla fine ormai, che parli”. Questo è l’appello rivolto ai concittadini che già da tempo puntano il dito contro Antonio Logli, come dimostra anche il netto calo di affari dell’autoscuola dell’uomo. Anche l’amante Sara Calzolaio, seppur non indagata, è vista come “colpevole” per essersi introdotta nella coppia dopo che la stessa Roberta l’aveva fatta entrare in casa prima come baby sitter e poi come segretaria all’autoscuola. La coppia ormai vive in semi clandestinità con un rapporto sempre più stretto, tanto che ormai non si parla più “dell’amante di Logli” quanto dell’amata.

Sparatoria in asilo in Quebec… 2 morti!

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Due uomini sono rimasti uccisi in una sparatoria in un asilo Montessori in Quebec, a Gatineau, dove, tra varie classi, c’erano circa 50 bimbi, nessuno dei quali è rimasto coinvolto. Secondo il capo della polizia locale il personale dell’asilo ha avvertito la polizia della presenza di un uomo armato che minacciava delle persone. Al loro arrivo gli agenti hanno trovato il corpo di un uomo senza vita con accanto un fucile da caccia e un altro, in un’altra ala, gravemente ferito e poi morto durante il trasporto in ospedale.  Nessuno dei bimbi, e nessun’altra persona è rimasta ferita ha detto il capo della polizia locale Hamel, aggiungendo che uno dei due uomini rimasti uccisi «è il responsabile della sparatoria, e l’altro un dipendente dell’asilo». «Al momento, stiamo investigando sulla possibilità che quest’evento sia collegato alla separazione di una coppia», ha detto ancora il capo della polizia, aggiungendo di non poter dire nulla sulla possibilità che la separazione riguardi anche uno dei bambini o dei dipendenti dell’asilo.

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Joseph Romano è stato graziato…

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso la grazia a uno dei cittadini statunitensi condannati per il rapimento dell’imam egiziano Abu Omar. In un comunicato, il Quirinale ha annunciato che il capo dello Stato ha graziato il colonnello Joseph L. Romano III, dopo la domanda avanzata dal suo avvocato, a cui comunque la procura di Milano si era opposta. La decisione è arrivata nel giorno in cui il tribunale di appello di Milano ha reso noto le motivazioni della sentenza per il processo. Secondo i giudici l’ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, ha consentito agli uomini della Cia “che venisse concretizzata una grave violazione della sovranità nazionale dell’Italia, fornendo appoggio al sequestro di Abu Omar”.

Ciò è stato possibile anche grazie all’elezione di Barack Obama, che ha impresso nella politica estera, un sostanziale  cambiamento in materia di pratiche ritenute dall’Italia e dall’Europa non compatibili con i principi di uno stato di diritto.

Il Quirinale aggiunge però, citando le motivazioni della Cassazione che aveva condannato gli imputati il 19 settembre dello scorso anno, che va ricordato “il dramma dell’abbattimento delle torri gemelle a New York e il clima di paura e preoccupazione che rapidamente si diffuse in tutto il mondo”. E anche “‘la consapevolezza che ben presto maturò di reagire energicamente a quanto accaduto e di individuare gli strumenti più idonei per debellare il terrorismo internazionale e quello di matrice islamica in particolare’, consapevolezza alla quale conseguì l’adozione da parte degli Stati Uniti di ‘drastici’ provvedimenti”.
Infine, Napolitano ha ricordato che dal marzo scorso un decreto consente al ministero della Giustizia di rinunciare alla giurisdizione italiana sui reati commessi da militari Nato, e che negli Usa l’operazione di “rendition” era considerata legittima sulla base dei provvedimenti adottati dopo gli attacchi dell’11 settembre 2011.

Il racconto del super testimone del caso Ragusa!

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Il supertestimone del caso Ragusa, Loris Gozi, questa sera è intervenuto a Quarto Grado, per raccontare le vicende intercorse nella notte in cui si son perse le tracce di Roberta. Dopo essere andato a prendere la moglie al lavoro, tornando a casa in auto, ha notato una station wagon ferma lungo la strada, a bordo della quale ha riconosciuto Antonio Logli prima che lo stesso si coprisse il volto con la mano. Poco dopo, uscendo di casa per portar fuori il cane, ad una settantina di metri, ha visto una piccola auto e, poco distante, una coppia che litigava. Non è riuscito a cogliere le parole, ma ha sentito il rumore di una botta. Rientrati entrambi in auto, la donna avrebbe tentato di scendere, impedita dall’uomo. Il giorno seguente Logli si sarebbe quindi presentato a casa sua con una vecchia foto della moglie, affermando che la donna aveva battuto la testa a seguito di una caduta dalle scale perdendo la memoria e chiedendo di poter visitare i terreni adiacenti la casa per assicurarsi che non si fosse persa negli stessi. Il supertestimone ci tiene però a precisare che, pur essendo certo di quello che ha visto, nel caso del secondo avvistamento era troppo distante per riconoscere le persone coinvolte. Gli avvistamenti sono avvenuti dopo la mezzanotte e mezza, orario in cui Logli affermava di essere in casa.

Secondo i magistrati il racconto dell’uomo è attendibile.

E’ morta la Regina del teatro!

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Figlia d’arte di genitori di origine francese, Regina Bianchi – morta oggi a Roma all’età di 92 anni – è stata una delle più apprezzate attrici del teatro napoletano. Nata a Lecce il primo gennaio 1921, fece la sua prima comparsa in scena nata da pochi giorni. Negli anni della giovinezza seguì poi tutto l’iter dai piccoli teatri alle grandi compagnie primarie, scritturata a soli sedici anni da Raffaele Viviani prima e poi da Peppino, Titina e Eduardo De Filippo. Quest’ ultimo, negli anni ’70, la volle poi al suo fianco nei panni di Filumena Marturano, che resta una delle sue interpretazioni più celebri, insieme a quelle per Sabato, domenica e lunedì, Napoli milionaria! e Questi fantasmi. Legata in particolare al teatro napoletano, Regina Bianchi ha lavorato anche in grandi compagnie per spettacoli in lingua con registi che vanno da Ronconi a Zeffirelli. La qualità intensa e vera del suo recitare è stata spesso utilizzata anche dal cinema: tra i film che ha interpretato, Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica, Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, per cui vinse il Nastro d’argento, Kaos (1984) di Paolo e Vittorio Taviani e Il giudice ragazzino (1994) di Alessandro Di Robilant. Nella sua carriera anche serie tv come I grandi camaleonti di Edmo Fenoglio (1964) e Gesù di Nazareth (1977) di Zeffirelli. Nel 1996, per meriti artistici, è stata insignita del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica.

La Rocca si sgretola inesorabilmente! Salviamo la Storia!

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L’Italia si sgretola e la natura la segue. La Rocca di Monselice, in provincia di Padova, ne è un esempio. Gli episodi franosi che da circa due settimane interessano ripetutamente il colle, ultima propaggine dei Colli Euganei, hanno fatto dichiarare l’allarme per la sua stabilità. Mentre è stata modificata l’ordinanza allo sgombero di villa Piacentini (la casa è abitabile ma resta vietato l’accesso al giardino), continuano ad arrivare segnalazioni da via San Martino, dove un residente ha notato delle crepe su un muro di contenimento della propria abitazione. Restano tuttavia fuori dalle proprie abitazioni cinque famiglie, per un totale di diciannove persone. L’amministrazione comunale non può infatti assumersi la responsabilità di un eventuale rientro delle famiglie finchè il colle continua a sgretolarsi, complici anche le precipitazioni abbondanti. Mentre nel pomeriggio si è tenuta una manifestazione dei comitati ambientalisti, i lavori per la messa in sicurezza della Rocca sono a un punto morto. Solo quelli di via San Martino sono stati completati e il sindaco Lunghi ha disposto la revoca dell’ordinanza di sgombero per sei famiglie, rimaste fuori dalle proprie case per un paio di giorni. L’altro intervento eseguito è stato effettuato in corrispondenza della frana avvenuta nel cortile sul retro della scuola Sacro Cuore. Nonostante questo, le due famiglie di via Santo Stefano, le prime ad essere sfollate proprio in seguito al crollo del muro del cortile della scuola, non hanno ancora potuto far ritorno alle proprie abitazioni. Per il centro operativo comunale, tuttavia, l’intervento eseguito non garantisce l’assenza di rischi per le case sottostanti. Tanto che anche vicolo Scaloncino continua a rimanere interdetto al pubblico passaggio. La Regione ha garantito la possibilità di attingere dal fondo regionale previsto per le emergenze gestite dalla protezione civile e i primi 180 mila euro sono già stati stanziati, ma il condigliere delegato alla protezione civile, Rognon afferma che  “a questo punto il nostro obiettivo è l’interessamento del Governo. Per gli interventi definitivi, che si prospettano tutt’altra cosa rispetto ai primi lavori ‘tampone’ effettuati in emergenza per la messa in sicurezza, servirebbero infatti milioni e milioni di euro. È necessario quindi che l’Italia intera si accorga di noi. Non è giusto che le tragedie venete passino sempre in secondo piano e non vengano tenute nella giusta considerazione. Abbiamo bisogno di aiuto, esattamente come tutti quelli che si sono trovati a subire le conseguenze di una simile emergenza. La situazione del resto è talmente critica che non ci sono nemmeno le condizioni necessarie per permettere agli operai di lavorare in sicurezza”.

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Da parte sua il sindaco Francesco Lunghi, che non vuole vedere la sua cittadina «ridotta come Pompei, dove ogni mese si perde un pezzo di storia, e lo si perde per sempre», ha lanciato un appello cercando degli sponsor che si aiutino a preservare questo patrimonio. Gli smottamenti infatti, tra Pasqua e Lunedì dell’Angelo, sono arrivati a ridosso della cinta muraria, ora a serio rischio di crollo. Perchè La Rocca non è un semplice colle, è la “casa” del forte che dal 1239, da quando l’imperatore Federico II ha incaricato il suo rappresentante Ezzelino da Romano di costruirlo, governa Monselice e i terreni nel cuore della Bassa Padovana. Per renderlo inespugnabile l’Hohenstaufen aveva progettato quattro cinta di solide mura arrivate fino ai giorni nostri e che ora rischiano di sparire per sempre. Riguardo alla ricerca di Sponsor, come del resto si è fatto per il ponte di Rialto a Venezia, il sindaco ci tiene a puntualizzare: “Non sto pensando alla situazione di adesso, la Regione Veneto ha sbloccato i fondi per l’emergenza, voglio far sì che un pezzo di storia d’Italia non vada perso. Non sta franando un semplice colle. Sta franando un luogo le cui pendici raccontano secoli e secoli di storia. Qui è sorto il primo borgo medievale della zona: è ancora abitato e non c’è manutenzione”.

Cosa resterebbe della storia di Monselice se venisse a mancare il suo simbolo più famoso? Forse solo i fantasmi che abitano questa zona e sono parte integrante della sua storia e che si troverebbero, una volta per tutte, privati della loro ragione di esistere.

Occhio per occhio… condannato alla paralisi!

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Condannato ad essere paralizzato per aver fatto la stessa cosa ad un suo amico: è questa la pena che potrebbe dover affrontare Ali Al-Khawahir, un giovane saudita che dieci anni fa, appena quattordicenne, pugnalò alla schiena un suo amico, provocandogli una lesione spinale che lo ha lasciato paralizzato per sempre. Secondo la legge dello “occhio per occhio” il ragazzo che oggi ha 24 anni, dovrebbe essere a sua volta condannato alla paralisi. La notizia, diffusa da Bild, ha fatto il giro del mondo, suscitando reazioni indignate da parte della Gran Bretagna.

La Corea preoccupa Ban Ki-moon

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Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, è “profondamente preoccupato” per le tensioni nella penisola coreana. Lo ha affermato un suo portavoce, Martin Nesinsky. Il personale umanitario delle Nazioni unite “impegnato” in Corea del Nord continuerà a fare il proprio lavoro, ha aggiunto il portavoce.

L’ha fatto di nuovo… Sergei Polunin, il Billy Elliot di Kiev, è scomparso!

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È scomparso senza lasciare traccia per la seconda volta, quello che in Inghilterra chiamano il ‘Billy Elliot’ di Kiev. Il 23enne Sergei Polunin, diventato star della danza britannica, avrebbe dovuto presentarsi alle prove di ‘Midnight Express’, in programma al London Coliseum, ma ha disertato la scena e nessuno ora sa dove sia finito. Aveva fatto lo stesso un anno fa, per poi ricomparire spiegando il suo gesto col fatto che non si sentiva amato dal Royal Ballet, per cui si esibiva. Questa volta sembra invece una cosa più seria: da giorni non si hanno più notizie di lui. La sua attuale compagnia, guidata dal coreografo Peter Schaufuss, ha spiegato di aver perso ogni contatto con Sergei e ha dovuto sospendere lo spettacolo al London Coliseum. «Sembrava che fosse maturato molto dall’anno scorso – ha spiegato Schaufuss -. Non pensavamo che lo potesse fare ancora». Nel mondo della danza si dice che il ballerino ucraino abbia scelto di andarsene perchè non gli piaceva la produzione di ‘Midnight Express’. Polunin si è formato alla Royal Opera House di Covent Garden, dove è arrivato all’età di 13 anni. Quando era scomparso l’anno scorso era corsa la voce che volesse per sempre abbandonare la danza e dedicare più tempo alla sua grande passione, i tatuaggi. Sergei è infatti in società con un proprietario di un tatoo parlour nel nord di Londra, dove pure dicono di non sapere dove sia. In passato erano circolate voci sul presunto uso di droghe da parte del talentuoso ballerino. Lui stesso aveva ammesso in un’intervista di aver ballato sotto l’effetto di cocaina. Aveva però garantito di essere ormai pulito.

Tempesta nel M5S, tra i candidati c’è un massone… espulso!

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Massoneria e M5S sembra che sia quasi diventata un’equazione. Ma quello che ha sollevato un polverone su Gianroberto Casaleggio senza essere mai confermato, ora invece diventa il nodo cruciale per espellere un candidato dei grillini che si presenterà alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia. Fulvio di Cosmo appartiene a una loggia per cui se eletto siederà nel gruppo misto ma non insieme ai grillini.

L’annuncio è stato fatto dai consiglieri comunali M5S di Trieste in una conferenza stampa: “La massoneria ha finalità contrastanti con il M5S”, ha detto Paolo Menis, “Ormai non può essere depennato dalle liste, ma non potrà più partecipare alle manifestazioni elettorali del M5S”. Per cui, se eletto, il grillino-massone siederà tra i banchi del gruppo misto. La decisione è stata presa a seguito di una segnalazione via e-mail da parte un certo Licio Gelli (uno pseudonimo, probabilmente) che, appunto, rivelava a Casaleggio l’appartenenza del grillino alla loggia massonica. Iscrizione poi confermata dallo stesso grillino. Quindi il duo Grillo-Casaleggio ha disposto per Di Cosmo il divieto di partecipare alle riunione del Movimento, e anche il divieto di sedere accanto ai grillini in consiglio regionale.

#OpIsrael succederà l’inaspettabile!

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Il collettivo hacker Anonymous si prepara a lanciare domenica un attacco contro Israele che, minaccia il gruppo, “oscurera’ il Paese”. “Il governo si aspetti l’inaspettabile”, affermano alcuni hacktivisti. L’iniziativa, denominata #OpIsrael, e’ tesa a “denunciare la situazione umanitaria a Gaza”, che il collettivo paragona “all’Olocausto”. “Parteciperanno oltre 20 gruppi di hacktivisti da tutto il mondo”, spiegano gli hacker, “almeno 9.000 persone agiranno all’unisono”.

Bieber lancia la maglietta… è il delirio a Francoforte! VIDEO!

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E’ accaduto al concerto di Francoforte, dove il Believe Tour di Justin Bieber ha fatto tappa mercoledì sera. Come ormai in ogni concerto del tour, Justin si è ripresentato sul palco per i bis, cantando Boyfriend e Baby. Proprio nel corso della canzone che gli ha regalato il successo, Justin si è tolto la maglietta e l’ha lanciata sul pubblico.
Nel video qui sotto puoi vedere chiaramente,  il delirio che si è creato nel punto dove è atterrato l’indumento. Tra spinte e sgomitate per poter afferrare un lembo della canottiera sudata di Justin, diverse fan si sono ritrovate a contendersi l’oggetto del desiderio. Si è sfiorata la tragedia?

 

Forrest Gump… Grasso, senza governo nessuna commissione!

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”Non si potranno convocare le commissioni se prima non ci sara’ la possibilita’ di distinguere tra maggioranza e opposizione. Questo non e’ possibile fino a quando non ci sara’ un governo che ha la fiducia del Parlamento”. Lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso che parla di un ”ostacolo all’avvio dei lavori delle commissioni”.

E Grasso lo vogliamo come Capo del Governo o anche Capo di Stato? Ci fermiamo davanti a maggioranza e opposizione mentre le persone si suicidano perché non hanno risposte dallo stato che è indeciso su chi sta più a sinistra e chi a destra? Fino a quando dobbiamo soffrire la crisi d’identità della politica? Quello prospettato da Grasso non è un ostacolo semmai è una “irritualità” nella costituzione delle commissioni.

Far partire subito il lavoro delle commissioni parlamentari permanenti. Per dare un segnale forte al Paese, che merita di uscire dalla crisi era l’appello gridato a gran voce dai parlamentari Pd: Boccuzzi, Bonafè, Bragantini, Capozzolo, Carrozza, Civati, Cominelli, D’Ottavio, De Caro, Di Maio, Fiorio, Gandolfi, Ginefra, Giuliani, Gribaudo, Iori, Madia, Nardella, Nardelli, Orfini, Paris, Pastorino, Piccoli, Pini, Raciti, Rocchi, Rotta, Rughetti, Zampa.

Per il via libera ai lavori delle commissioni si battono, da settimane, anche i deputati Cinque Stelle. E i colleghi di Sel sono mobilitati sullo stesso tema da alcuni giorni. I firmatari dell’appello, però, prendono le distanze dalle motivazioni del M5S: “Questa richiesta non vuole assecondare velleitarie teorie costituzionali – come quella del Parlamento senza governo – ma rilanciare il ruolo della rappresentanza popolare e democratica in una fase estremamente complicata. La proposta punta a valorizzare l’iniziativa parlamentare, anche perché, mai come questa volta in Parlamento, a partire dalla Camera dei Deputati, il PD ha un gruppo parlamentare giovane, competente, rinnovato con le primarie e con il giusto mix di competenze”.

Boldrini sconvolta dal triplice suicidio di Civitanova Marche!

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E’ una notizia sconvolgente quella che arriva da Civitanova Marche, il segno della disperazione e della solitudine in cui la crisi può far sprofondare le persone”. Così Laura Boldrini ha commentato il duplice suicidio dei coniugi Dionisi. La presidente della Camera, che domani parteciperà ai funerali, ha aggiunto: “E’ una tragedia che colpisce l’intera comunità nazionale e che mi ferisce ancor più perché è avvenuta nella mia regione”.

Di Pietro “i suicidi di Civitanova sono le vittime del governo Monti!”

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”Si dira’ che sono vittime della crisi, ma non e’ vero. Sono vittime delle leggi sbagliate con cui la crisi e’ stata resa piu’ feroce dal governo Monti e dalla ministra Fornero”. Lo afferma Antonio Di Pietro commentando la vicenda dei suicidi di Civitanova Marche.

«Mi prenderanno l’auto?»: era questa la paura di Anna Maria Sopranzi, la donna di 68 anni che si è tolta la vita insieme al marito Romeo Dionisi perchè, a corto di denaro, non riuscivano più ad andare avanti. Paura dei pignoramenti, che per persone come loro, vissute sempre modestamente ma con dignità, erano un vero spauracchio. Anche se l’auto era «una vecchia Panda di 20 anni fa». Lo racconta un vicino della coppia, Ivo Costamagna, che è anche il presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, l’ultima e forse unica persona alla quale i Dionisi, molto riservati, si erano rivolti per avere un consiglio, stretti com’erano ormai in una «tenaglia mortale».
L’uomo, infatti, che aveva lavorato come muratore per 35 anni, con la crisi dell’edilizia era rimasto a spasso, ma continuava tenere aperta la sua posizione all’Inps. Negli ultimi tempi, però, non riusciva a far fronte ai versamenti e si era indebitato con banche o finanziarie: «Una decina di migliaia di euro», dice Costamagna, tanti quanti Dionisi avrebbe dovuto riscuotere da un’impresa edile per la quale aveva lavorato in nero, anch’essa travolta dalla crisi.
Una situazione difficile, che si trascinava ormai da un anno e mezzo: «Lei, soprattutto, mi è sembrata depressa, mentre lui ancora lottava», l’ultima impressione ricevuta da Costamagna. Ma di rivolgersi ai servizi sociali i Dionisi non ne volevano sapere, e continuavano a soffrire di quella dignità lesa, a fronte di quel poco che si erano costruiti in una vita.
Il fratello di Anna Maria, Giuseppe, era andato a vivere con loro. Stanotte, quanto Romeo e la moglie sono scesi in garage per farla finita, lui dormiva. Questa mattina, al suo risveglio, non li ha trovati in casa ma non si è preoccupato. È andato a prendere il giornale come faceva tutti i giorni in un’edicola vicina.
Al ritorno ha visto gente, carabinieri, ambulanze davanti casa. Quando ha scoperto quello che era successo ha perso la testa: se n’è andato e l’ha fatta finita pure lui gettandosi in mare. Tre vite distrutte. I corpi di Anna Maria e Romeo erano vicini: l’ultimo passo lo hanno fatto insieme.

Il sindaco di Civitanova Marche Claudio Corvatta ha proclamato per domani il lutto cittadino dopo la tragedia che ha sconvolto la città per il triplice suicidio dei due coniugi in difficoltà economiche e del fratello di lei che non ha retto alla disperazione. I Teatri di Civitanova e l’Amat, aderendo alla giornata di lutto, hanno rinviato al 21 aprile la manifestazione ‘Sotto a chi danza!’ in programma domani al Teatro Annibal Caro.

L’Unità contro Matteo… i renziani attacano!

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NO DI RENZI AL GOVERNO BERSANI!

Così l’Unità cerca ancora di reggere il gioco a un Pier Luigi bruciato dalla sua stessa politica. Il direttore Claudio Sardo, nel suo editoriale, argomenta la scelta del titolo così: “Secondo Renzi, il successore di Napolitano deve scartare il ‘governo del cambiamento’ proposto dal Pd e passare subito al ‘piano B’ (maggioranza Pd-Pdl) o addirittura al ‘piano C’, cioè lo scioglimento delle Camere”. Una lettura che già ieri i renziani respingevano: Matteo non ha mai detto sì al governissimo, ha solo detto o si fa un governo o si va a votare, senza perdere tempo. E stamattina lo stesso Renzi ha contrattaccato: “Intesa col Pdl? E’ Bersani che la vuole” e la controprova ne sarebbero i contatti tra Maurizio Migliavacca e Denis Verdini.

Matteo Richetti, attraverso la sua pagina Facebook,  chiede le dimissioni di Claudio Sardo, direttore de L’Unità. E lo fa con un lungo post su facebook:

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Ribatte il portavoce di Bersani, Stefano Di Traglia: “Chiedere dimissioni di un direttore perché non si concorda con un titolo – scrive Di Traglia – è un atto grave. Sì a critiche, no a censure”. E ancora Di Traglia: “Tutti i giornali italiani hanno capito la stessa cosa scritta da l’Unità. Elezioni o governissimo cosa vuol dire?”, scrive il portavoce di Bersani alludendo al fatto che le due alternative poste da Renzi escludono implicitamente la terza via, quella bersaniana del governo di cambiamento.

Sulla stessa linea di Di Traglia Chiara Geloni, direttrice di Youdem tv. “Solidarietà a Claudio Sardo. Chiedere le dimissioni di un direttore per un titolo sgradito è molto grave. Fermatevi, per carità”, ha chiesto. Quanto al merito, ha aggiunto, “è un titolo perfettamente legittimo. un’interpretazione politica, se si vuole. Opinabile, come tutte”.

Giunge immediata la replica immediata del neo deputato Pd. “Stefano – afferma Richetti – si è passato il segno. E non c’è bisogno di dettagliare. Penso ci siamo capiti”. E su twitter chiarisce: “Non bisogna uscire dal Pd. Bisogna uscire da questo circo autoreferenziale che ha bisogno di notizie anche a costo di inventarle”.

“Ricomincia la vergognosa propaganda dell’Unità e di Youdem contro Matteo Renzi”, ha attaccato ancheRoberto Reggi. “I media di un partito dovrebbero riportare le posizioni dei militanti e dei dirigenti e non tifare per qualcuno”, ha rincarato Angelo Rughetti. ”E’ questo lo stile de l’Unità? Già durante la campagna per le primarie aveva dato del ‘fascistoide’ a Matteo Renzi: oggi, con una palese falsità, sceglie un titolo assolutamente lontano dalla realtà e offensivo, anche nei confronti dei nostri elettori. A questo punto mi sembra naturale chiedere le dimissioni del direttore del giornale del mio partito”, è il messaggio del deputato renziano Ernesto Carbone a sostegno dell’iniziativa di Richetti.

Fioroni su tweetta ironico: “Renziani tolleranti: Sardo scelga se licenziato subito per il titolo o dopo con tutti una volta che viene tolto il finanziamento pubblico. Che buoni!”.

Mary Poppins esiste!

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E’ un uccello? E’ un Ufo? No, e non è nemmeno Superman la persona che è stata vista volare appesa a un ombrello nei cieli della California. Il novello Mary Poppins è l’atleta estremo Erik Roner, che si è lanciato da una mongolfiera utilizzando, al posto del paracadute, un semplice ombrello. “Vogliamo vedere se si può davvero volare come Mary Poppins”, spiega prima di gettarsi nel vuoto. La risposta sembra essere no: dopo una decina di secondi, la pressione distrugge letteralmente l’ombrello. Obbligando Roner a ricorrere al noioso, classico paracadute.

Il carro armato ubriaco!

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Evidentemente ubriaco, un carrista russo manda il suo cingolato a schiantarsi prima contro un marciapiede e poi contro un lampione. Il tutto sotto gli occhi degli automobilisti che osservano la scena fermi in colonna. Per l’incidente, che si è verificato a Ryazan, ora il soldato rischia la corte marziale.

Cheerleader cade in acqua ai giochi panamericani!

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Imbarazzante esibizione per una cheerleader che, ai giochi panamericani, è finita dritta in piscina. La ragazza, che assieme alle compagne si stava esibendo su un materassino blu, ingannata dal riflesso dell’acqua probabilmente non si è accorta che la pedana era finita… e ha concluso la sua piroetta in acqua.

L’ex direttore del Sismi ha violato la sovranità dell’Italia!

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L’ex direttore del Sismi permise alla Cia, con il sequestro di Abu Omar sul territorio italiano, la violazione della sovranità dell’Italia. Lo scrivono i giudici della corte d’appello di Milano per motivare la condanna a 10 anni di reclusione per l’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari, a 9 anni per il funzionario dello stesso servizio Marco Mancini, a 6 per altri tre 007, tutti riconosciuti colpevoli di aver parteciato insieme agli agenti della Cia al sequestro dell’imam Abu Omar.
“La collaborazione al sequestro da parte di soggetti stranieri nel territorio del nostro Stato ha di fatti permesso che venisse concretizzata una grave violazione della sovranità nazionale. Ed è particolarmente riprovevole la partecipazione al reato di persone che avrebbero dovuto per il ruolo rivestito tutelare la sovranità del nostro paese”, è la motivazione della sentenza.
Abu Omar venne rapito il 17 febbraio del 2003 e trasferito in Egitto dove benne torturato e sodomizzato. Al momento del sequestro l’imam della moschea di via Quaranta era indagato dai pm di Milano per terrorismo internazionale.

Scritte contro il Papa… è polemica a Roma!

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Tanti fedeli lo amano, ma spuntano anche scritte offensive. Una scritta contro papa Francesco è comparsa stamani su un muro in via Tuscolana, a Roma: ne dà notizia il Comune, che ha subito provveduto a farla cancellare. ‘W Bergoglio boia!!!’, questa la frase, con l’ultima parola parzialmente cancellata, seguita da una falce e martello con sotto la sigla P.Carc, che dovrebbe significare Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo. Si tratta di un movimento extraparlamentare di estrema sinistra coinvolto in diverse vicende giudiziarie. Un’altra scritta sempre su un muro in via Tuscolana, anch’essa firmata P.Carc, recitava: ‘Fuori la chiesa dai consultori. Anche questa scritta è stata cancellata. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha condannato l’atto.

La società segreta stringe gli adepti: la gente prenderà i bastoni!

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Se si verificherà ‘l’inciucio’ delle larghe intese «la gente, che è stufa, prenderà i bastoni». Così Beppe Grillo, parlando ai parlamentari del M5S nella riunione in corso in un agriturismo fuori Roma. «Dobbiamo arrivare calmi e sereni all’elezione del presidente della Repubblica che sarà molto diverso da questo», ha detto Grillo.
«Si stanno dividendo gli altri, non noi. Non mi aspetto totale condivisione nel movimento, è leggittimo che qualcuno la pensi in maniera diversa», ha detto. «Non siamo noi che ci stiamo dividendo, sono gli altri», ribadisce.
«Ho detto a Napolitano di darci l’incarico» di formare un governo e solo dopo «gli faremo un nome» per la sua guida. «Ora il nome è il Movimento nel suo insieme». «Abbiamo a che fare con gente incredibile. Fanno dossier e controdossier di tutti i tipi contro di me», ha detto il comico genovese. «Secondo questi dossier – aggiunge – avrei 13 ville in Costa Rica».

«Non fidatevi dei partiti. Non hanno nemmeno cambiato la legge elettorale», ha aggiunto Grillo. Nel suo intervento il leader del M5S ha ricordato a deputati e senatori le ragioni della dura critica del Movimento ai partiti. «Non stiamo per caso fornendo un pretesto ai partiti per fare un governissimo?», è la domanda posta da un parlamentare del M5S durante la riunione in corso. Grillo sta parlando quando una voce dalla sala lo interrompe, e lui risponde: «L’hanno già fatto da un mese. No, non gli stiamo fornendo nessun pretesto».

In linea di massima, le indiscrezioni che trapelano dall’agriturismo affittato dai grillini è di una linea dura, ma logica. La legge di Grillo non mira a individuare i colpevoli nel suo Movimento, non punta il dito contro Currò, ma piuttosto cerca di far apparire demoni gli altri. Probabilmente queste indiscrezioni sono ciò che il leader del M5S vuol far sapere ai cittadini, cosa in realtà sta avvenendo tra quelle mura non lo sapremo mai… o forse, nei migliore dei casi, uscirà fra anni qualche filmato d’epoca ripreso con un cellulare!

Il problema più evidente è questa doppia faccia messa in campo da Grillo… una comunicazione cristallina che immediatamente s’interrompe quando c’è bisogno di stringere le redini… un voler andare verso i cittadini, chiudendosi nelle mura di un agriturismo che assume le fattezze del Pentagono… il movimento che prende le fattezze di una setta e si rinchiude in una società segreta i cui rituali sono sconosciuti!

Il pressing di Renzi piace al Financial Times

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Il ritorno sulla scena di Matteo Renzi scuote il Partito democratico e potrebbe sbloccare lo stallo politico che perdura in Italia dalle elezioni dello scorso febbraio. E’ quanto scrive oggi il Financial Times, in un articolo che analizza i rapporti di forza all’interno del Pd e la nuova corsa alla leadership che il sindaco di Firenze è pronto a lanciare.
«Renzi raccoglie i consensi piu’ alti nei sondaggi fra i potenziali primi ministri – si legge nell’articolo – anche se la sua candidatura alla guida del partito, sostenuta anche da alcuni imprenditori, potrebbe dividere il Pd». Il Financial Times rileva anche gli errori compiuti dal leader democratico, Pier Luigi Bersani, che avrebbe, dopo la vittoria alle primarie, «snobbato» Renzi e spostato il partito su posizioni ancor piu’ a sinistra. Forse più che a sinistra Bersani forse  ha solo spostato la sedia dando le spalle al Paese?

Rimandato il caso Poggi… Chiara RIP rinviato al 17 aprile?

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Slitta al 17 aprile il verdetto della Corte di Cassazione per l’omicidio di Chiara Poggi, la studentessa uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. La decisione è stata presa dal presidente della I Sezione penale Paolo Bardovagni prima di dare la parola al relatore Angela Tardio. La Corte d’assise d’appello di Milano  il 6 dicembre 2011 ha assolto Alberto Stasi.

La follia dilaga in politica… a farne le spese è Obama!

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Scandalo sessista su Obama. Insolito passo falso di Barack Obama con una delle sue più solide basi elettorali, le donne. Non è piaciuto infatti ad alcune commentatrici la battuta, considerata sessista, fatta dal presidente presentando l’attorney general della California Kamala Harris, definita «Ed è anche di gran lunga l’attorney generale più attraente del Paese». E su molti blog liberal, e naturalmente su Twitter, le parole di Obama hanno provocato critiche: una battuta «stupida e sessista», ha decretato Katie McDonough su Salon.
Quella che suona sicuramente come una minaccia alla democrazia è piuttosto la strumentalizzazione che si compie attorno alle frasi dei politici… Certo un passo falso di Obama, ma soprattutto per l’ingenuità mostrata dal Presidente degli Stati Uniti che non si è reso conto del pericolo a cui andava incontro, ormai la politica va avanti solo a gossip, meglio esimersi da ogni puntualizzazione… anche perchè la frase è stata estratta da un discorso ben più complesso del Presidente che tendeva a esaltare le doti anche intellettuali dell’attorney «brillante ed impegnata, una dura, esattamente quello che deve essere qualcuno che amministra la legge»… insomma prima la polita era “parlatene male, ma parlatene”… ora c’è “parlatene… bene o male lo decide la stampa strumentalizzata”.

L’aviaria terrorizza Shanghai!

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Le autorità di Shanghai hanno soppresso oltre 20.000 volatili in un solo mercato della città, mentre è stato ordinato il controllo e la chiusura degli altri mercati di pollame. Lo riferisce l’agenzia Nuova Cina. In totale, 20.536 tra polli, anatre, oche e piccioni dal mercato degli uccelli di Huhuai, nel distretto di Songjiang a Shanghai, sono stati soppressi. Il mercato è lo stesso nel quale sono stati trovati piccioni in vendita contagiati dal virus della nuova influenza aviaria H7N9. Chiuso il mercato e soppressi gli animali, si è passato alla disinfezione dei locali e delle stie, il tutto avvenuto di notte. Poco fa le autorità di Shanghai hanno annunciato la chiusura di tutti i mercati di pollame della città, come mossa preventiva almeno fino a quando non saranno eseguiti test. Analisi in corso anche nei confronti dell’uomo ricoverato con i sintomi dell’influenza dopo essere stato a contatto con una delle vittime dell’H7N9 a Shanghai. È il primo caso del genere: fino a ieri le autorità sanitarie avevano smentito che il contagio di questo nuovo virus potesse avvenire tra umani, ma soltanto a contatto con pollame infetto. L’ultimo contagiato è stato ricoverato a Shanghai, che pare il fulcro dell’epidemia. Sono 14 i contagiati, 5 dei quali morti.

TERREMOTO 6.2… TREMANO CINA E RUSSIA… E’ PANICO!

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Una forte scossa di terremoto stimata con magnitudo 6.2 scala Richter è stato registrata nella Russia orientale, nei pressi del confine con la Cina. Lo riferisce l’Usgs americano. L’epicentro è stato localizzato a circa 9 km a nord della città di Zarubino. Ancora ignoto l’impatto su persone e cose.

Parla la Hack… quella vera!

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La burla della Zanzara al costituzionalista Valerio Onida è ‘da denuncia: se l’avessero fatto a me, un giochetto così forse ci avrei pensato, scherzi da prete del genere non si fanno e non vanno fatti a nessuno, non si puo’ spacciarsi per qualcuno con le persone cercando di far uscire loro di bocca cose che mai si sarebbero sognate di dire’. Cosi’, oggi, l’astrofisica Margherita Hack interviene sulla vicenda, osservando pero’ anche, come ‘la sua imitazione fosse buona, hanno replicato la mia voce abbastanza bene’.

La professoressa ha poi difeso il ruolo della commissione di saggi istituita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: ‘potrebbe essere utile, serve una mano da parte di teste brillanti in questo momento di impasse, al posto di Napolitano l’avrei creata anch’io’. L’astrofisica ha anche lanciato un appello ‘ai politici perche’ usino il buonsenso e ci facciano uscire dal vicolo cieco in cui siamo finiti’, ha detto. ‘Basterebbe che Grillo e Bersani si mettessero d’accordo per fare un governo di scopo con tre obiettivi comuni prima di tornare alle elezioni: legge elettorale, conflitto d’interessi e riduzione degli scandalosi costi della politica. Sarebbe necessario che Pd ed M5S si assumessero questa responsabilita’; serve trovare lavoro ai giovani, serve che gli enti paghino le imprese, bisogna far ripartire l’economia e non si puo’ piu’ aspettare o si finisce diritti nel baratro’.

Il malore di Di Pietro… Il re delle casalinghe è stato licenziato?

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Si sta facendo largo un ipotesi sul malore che ha colpito oggi Alessandro Di Pietro, noto conduttore della trasmissione “Occhio alla spesa”. L’ipotesi più accreditata sarebbe che la Rai lo avrebbe licenziato dopo Di Pietro è  stato condannato dall’Agcm -l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – per pubblicità occulta in ben tre puntate del suo programma, in onda su Raiuno all’interno del contenitore Unomattina. A rivelare la notizia del licenziamento èPanorama, che un mese fa aveva parlato della multa da 25.000 euro che la Rai aveva dovuto pagare dopo la decisione dell’Agcm sul caso di Di Pietro. Durante il corso di tre puntate di Occhio alla Spesa, andate in onda tra il gennaio e il maggio 2012, il conduttore aveva sospettosamente decantato le qualità di uno speciale tipo di pasta per diabetici. Gli elogi a favore di telecamera erano stati così tanti che l’Autorità aveva sospettato che Di Pietro avesse incassato un sostanzioso compenso per “parlare bene del prodotto”. La cifra della “marchetta”, però, non era mai stata rivelata. La Rai ha pagato la multa, ma poi ha preso a sua volta provvedimenti, licenziando in tronco il conduttore. Ora c’è anche il dubbio che più che di un malore si sia trattato di una fuga già preventivata da tempo.

Invece secondo quanto riportato da La Stampa, che cita Adnkronos, Di Pietro avrebbe realmente accusato un malore dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento: l’agenzia avrebbe tentato di parlare con il conduttore al telefono, il quale però avrebbe laconicamente risposto di aver avuto un malore e di “essere ricoverato” prima di chiudere la conversazione.

Gallinari s’infortuna e la rete s’infiamma di solidarietà e affetto

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Danilo Gallinari era in campo contro i Dallas Mavericks quando, nel secondo quarto della partita, si è infortunato al ginocchio sinistro. Nonostate il giornalista di “Yahoo Sport!”, Adrian Wojnarowski, tramite il suo profilo Twitter rende noto che “i primi test evidenzierebbero una rottura del legamento crociato anteriore”, non ci sono notizie ufficiali e sul sito del giocatore si legge: “Danilo ha avuto un’infortunio al ginocchio sinistro nelle prossime ore verrà sottoposto agli esami clinici del caso. Appena avremo notizie certe vi informeremo”. Il coach di Denver, George Karl, subito dopo l’accaduto ha dichiarato che “Non sembra una cosa da poco però a volte le prospettive cambiano. Un paio di anni fa ho visto una situazione simile con Nene, tutto faceva presagire un infortunio serio e invece la risonanza magnetica evidenziò soltanto una distorsione, speriamo accada la stessa cosa con il Gallo”. In effetti i Nuggets rischiano di perdere Gallinari per il resto della stagione, play off inclusi. La squadra sicuramente ne risentirebbe, considerato che l’azzurro stava disputando la sua migliore stagione NBA con 16,3 punti di media a  partita (secondo miglior marcatore della squadra dietro Ty Lawson a 16.7), con 5.2 rimbalzi e 2.5 assist.

In attesa di una diagnosi, ecco che la rete si mobilite ed arrivano i primi twitter che dimostrano sia affetto che solidarietà per il cestista infortunato. Tra gli altri

Marco Belinelli: ‏”Spero non sia così grave… Dai @gallinari8888 !! Un abbraccio …”

Milan: “In bocca al lupo @gallinari8888 per l’esame di oggi. Tutto il mondo #rossonero è con te! “

Pallacanestro Varese: “#pallVarese fa il tifo per @gallinari8888, patrimonio della pallacanestro italiana, nella speranza di rivederlo presto in campo”

Ciao Kurt… 19 anni dopo!

Mi piace infiltrarmi nell’ingranaggio di un sistema fingendo di farne parte e poi lentamente far marcire tutto l’impero da dentro.

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Non c’è frase migliore per spiegare il fenomeno Cobain, ma se forse Kurt può avere una frase, che se pur limitante lo rappresenta, non c’è aforisma o parola per spiegare la rivoluzione che i Nirvana hanno operato. Artefice del grunge, figlio del rock, nipote stretto del punk rock e fratello dell’heavy metal che si incontra, e a volte si scontra, con l’hardcore punk e l’hard rock. Il grunge che supera il garage rock, che si ibrida, si contamina fino a diventare unico… un suono che è una città, che è quella Seattle di metà anni ’80, di quei camicioni di flanella, i capelli lunghi e i jeans strappati… è quel sapore tipico della birra dello stato di Washington, che le veniva dall’acqua prelevata dai pozzi artesiani. Quella stessa birra che ha segnato la cultura pop, che si era impressa sul paracadute attaccato al suo dragster. Quella città smeraldo, che si ghiaccia d’inverno, dove c’è un senso di sospeso, di mistico… di quelle note che vibrano e poi lentamente si trasformano per seguire il dolore dell’anima, quelle note che ti conoscono nel profondo, che sanno sviscerare la tua inadeguatezza a vivere… Kurt Cobain che travalica i confini di quello Stato sconosciuto a gran parte degli europei, di quella città che non è New York o Los Angeles… che non è neppure la ribelle San Francisco, che non è Chicago o Detroit… è la città in cui una piccola etichetta indipendente,  la Sub Pop di Jonathan Poneman e Bruce Pavitt, scova il nuovo fenomeno musicale e produce i primi dischi di band come Mad Season, Green River o Mudhoney. E poi arriva il 1991 e nulla sarà più lo stesso. Il mondo capisce immediatamente che i Nirvana stanno a Seattle come i Beatles stanno a Liverpool… che quella sonorità viene generata da quel “freddo” dell’anima che si rispecchia nelle montagne che circondano la città, che quei due album cambieranno per sempre la storia della musica a livello mondiale. E’ il 1991 è Ten dei Pearl Jam e Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. E’ il 1991 quando alcuni stati proclamano la loro indipendenza all’Unione Sovietica, è l’anno della Guerra del Golfo che, almeno a parole volge al suo termine. Quel secondo Vietnam, celato da vittorie che hanno il sapore di sconfitte… è l’anno in cui Kurt Cobain urla in un microfono il suo disagio e quell’urlo diventa la voce di milioni di adolescenti… come me! Quell’urlo che ti spacca l’anima e ti tira fuori il dolore e la rabbia che hai dentro, che ti fa sentire forte nel tuo essere vulnerabile, quell’inadeguatezza che diventa unicità…

A 19 anni dalla tua morte… GRAZIE KURT per avermi regalato l’URLO!

Papa Francesco vs preti pedofili

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Papa Francesco era appena stato eletto quando Colm O’Gorman, fondatore di One in Four, una delle associazioni irlandesi che sostiene le vittime degli abusi commessi dai sacerdoti sui bambini, affermava: “Ancora non lo conosciamo a sufficienza ma la speranza è che stiamo per entrare in un’era di maggiore umiltà, umanità e apertura. O, almeno, questo è quello che ci auguriamo”. L’uomo ha poi affermato di aver sentito “una scintilla di speranza” ascoltando le prime parole del neoeletto Pontefice: “C’era umiltà e umanità, era affascinante e incoraggiante”.

Nei mesi precedenti, la Chiesa Irlandese era stata travolta dallo scandalo di Sean Brady che, secondo le testimonianze raccolte dalla Cnn, sarebbe stato al corrente delle violenze sessuali perpetrate da padre Brendan Smyth, che per decenni abusò di numerosi bambini. Non solo Brady in Irlanda, anche l’arcivescovo Roger Mahony, in California, era stato accusato di aver coperto centinaia di casi di abusi, mentre in Scozia Keith O’Brien, si è dimesso dopo aver ammesso la propria “condotta non appropriata”, ma solo dopo essere stato pubblicamente accusato da altri tre sacerdoti. Le associazioni che si occupano della tutela e del supporto alle vittime, quindi, vedono nell’elezione di un nuovo Pontefice la speranza della fine dell’omertà da parte del Vaticano e dello stesso Benedetto XVI.

Papa Francesco ha fatto ora pervenire la sua risposta al riguardo, affrontando il tema nell’udienza con monsignor Gerhard Ludwig Muller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede. Il Pontefice ha confermato una linea dura ed intransigente contro la pedofilia all’interno della Chiesa, “perché si agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abuso sessuale”.

The Pin, la torre dell’Arizona!

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Phoenix, in Arizona, vuole lasciare un segno. “The Pin”, letteralmente “la puntina” per attaccare un messaggio, dovrebbe essere la soluzione al problema. Il progetto comprende una torre d’osservazione, di circa 131 m di altezza, creata dallo studio danese Big, sormontata da una sfera gigante a spirale che consenta la visione a 360 gradi sulla Valle del Sole. The Pin, sarà collocata al centro di Phoenix e si ispirerà al museo Guggenheim, creando, all’inverso, i percorsi a spirale tipici della struttura museale di New York.

La torre sarà costruita in cemento armato e sono previsti tre ascensori di vetro per trasportare i visitatori in cima al ponte di osservazione, da dove si può gradualmente scendere le rampe elicoidali che forniranno alla piattaforma una più ampia visione presso la sezione centrale della “testa del perno.” Il progetto prevede una superficie di 70.000 piedi quadrati (6.503 mq.) che incorporerà gli spazi espositivi, i negozi e i ristoranti, alla sommità, mentre alla base della strutturà si realizzerà una nuova piazza aperta al pubblico anche per manifestazioni ed eventi.

Il Pin sarà la seconda torre più alta di Phoenix, inferiore solo al Chase Tower, e si spera che servirà anche come modello per  un’energia sostenibile visto che l’illuminazione notturna utilizzerà luci a LED. Largo spazio anche all’energia solare che servirà per assicurare i servizi interni alla torre.

Ma non sono tradate ad arrivare le critiche sul progetto. Per alcuni è simile a un gigantesco spazzolino da bagno, per altri invece, più educatamente, richiama un grande mestolo per il miele. Al momento non si ha una previsione di quando quest’opera possa mettere le fondamenta nella città, ma si conoscono già i costi che si dovrebbero aggirare intorno ai 60 milioni di dollari.

Un vero e proprio punto fermo nell’orizzonte dell’Arizona!

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Per gelosia uccide l’amico con un piede nell’ano!

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Omicidio cruento in Russia. Vladimir Krasnov ha ucciso l’amico Sergey a causa della gelosia per una donna e lo ha fatto infilandogli un piede nell’ano. I quotidiani locali affermano che Vladimir e Sergey da tempo litigavano per una donna.Vladimir così, dopo l’ennesima litigata, ha ucciso il rivale nel sonno infilandogli un piede nell’ano e provocandogli emorragie interne mortali. Adesso Vladimir rischia fino a 15 anni di carcere.
“Colpa dell’alcol – si è difeso Vladimir – non avevo nessun problema con Sergey”.

Bafta ad Elisabetta II… la Bond Girl più memorabile del cinema!

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Sicuramente una Bond Girl sui generis! “La più memorabile della storia del Cinema” tanto da ricevere il Bafta per la sua performance nel video delle Olimpiadi 2012. Non stiamo parlando di un attrice bensì della Regina Elisabetta II a cui ieri sera è stato consegnato il premio. Un Bafta onorario anche per avere sostenuto l’industria cinematografica britannica per oltre sei decenni.

L’estate scorsa la Regina aveva sorpreso tutti accettando di partecipare alla Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra in un finto spezzone di un film di James Bond. La “vera” Elisabetta II si era fatta filmare a Buckingham Palace con Daniel Craig, l’agente 007 in carica, mentre una sua controfigura aveva poi completato la missione lanciandosi da un elicottero con il paracadute nello stadio olimpico, in diretta televisiva durante la cerimonia. Con tempismo perfetto la Regina, con un identico vestito, si era poi presentata nel box reale dello stadio salutando il pubblico, compassata come sempre.

L’insospettato senso dell’umorismo dimostrato dalla Regina ha contribuito alla sua popolaritá, giá molto elevata, come si é visto dai festeggiamenti per i suoi 60 anni di regno lo scorso anno. «La Sua sensazionale comparsa alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2012 di Londra é stata particolarmente memorabile», – ha scherzato Sir Kenneth Branagh consegnando il Bafta alla Regina. «Al punto che molti dei miei colleghi qui presenti vorrebbero farLe sapere che se volesse continuare la Sua carriera nel cinema britannico hanno diversi copioni per Lei stasera. Non tutti questi film hanno i finanziamenti necessari, ma con il Suo nome non credo ci sarebbero problemi ad ottenerli. Ci rivolgeremo direttamente al Suo agente, dato che Daniel Craig é presente in sala».

Ieri sera trecento persone, tutti i volti piú noti del cinema, del teatro e della televisione, erano presenti per la cerimonia al castello di Windsor, ospiti della Regina e del marito, il principe Filippo. Alcuni, come il regista di Guerre Stellari George Lucas, sono arrivati apposta da Hollywood per dimostrare apprezzamento per il cinema britannico.

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Serial killers and true crime

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*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*

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The Adventures of Danda and Yaya

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