… è il progetto che pone il fine”
-Simone de Beauvoir- (Per una morale dell’ambiguità, 1947)
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/e-il-desiderio-che-crea-cio-che-e-desiderabile/
sarebbe avvenuta nel corso di un litigio nel quale è rimasta coinvolta anche un’altra prostituta albanese che condivideva l’appartamento con la vittima del pestaggio. Compiuto l’atroce gesto, D’esposito si sarebbe allontanato dall’abitazione insieme con l’altra donna, con la quale avrebbe una relazione, e con due bambini di pochi anni, uno figlio della vittima e l’altro della donna alla quale è legato. La donna e i bambini sono stati rintracciati nel corso della notte dalla polizia. Toska Xhuli, intanto, vessa in coma farmacologico.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Preferisce far dell’ironia il ct della Nazionale Prandelli, ripensando alla figuraccia rimediata nell’amichevole contro Haiti, terminata 2-2. ”Con Haiti abbiamo fatto beneficenza in tutti i sensi…”. E’ anche salito in visita sul Corcovado, dove c’è il Cristo Redentore, e qui ha recitato una preghiera quanto mai originale: ”Abbiamo bisogno di protezione dall’alto e sono sicuro che l’avremo. Questo pellegrinaggio ci farà sicuramente bene. Vedo che i ragazzi hanno già rivolto l’attenzione alla gara con il Messico e sono fiducioso”. L’allenatore ha apprezzato il cambio di prospettiva: ”Il Brasile è anche questo, non solo il calcio. Siamo venuti anche per fare queste cose che servono per ritemprare lo spirito e formare il gruppo. Ma ora torneremo sul campo a lavorare soprattutto sulle motivazioni”. Nel pomeriggio poi, allenamento regolare in vista dell’esordio in Confederation Cup. Assente El Shaarawy, rimasto fermo a causa di un sovraccarico muscolare.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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I responsabili della cooperativa R(esistenza), che gestisce il bene confiscato alla camorra ‘Fondo rustico Amato Lamberti’ di Chiaiano e presidio di ‘Libera’ a Scampia, hanno fatto una scoperta shock questa mattina: all’interno dell’appezzamento sono state scavate due grandi fosse scavate a mo’ di tomba e, poco distante, sono state trovate anche delle croci fatte di terra. La polizia è accorsa al vigneto di 14 ettari che, assieme a un pescheto, era stato confiscato al clan Polverino e ora si segue la pista dell’intimidazione, pur non escludendo che chi ha scavato lo abbia fatto per riappropriarsi di qualcosa lasciato sottoterra. Il presidente dell’associazione R(esistenza) ha affermato: “Non vogliamo creare allarmismi ma non possiamo neanche sottovalutare quanto è successo, un episodio che si aggiunge ad altre intimidazioni ricevute negli ultimi mesi”. E prosegue: “L’ultimo precedente – ricorda Corona – risale al giorno dopo Pasquetta: avevamo organizzato una festa il giorno prima per 500 persone. Ci vennero a dire che il fondo era loro. In precedenza c’era stato il furto di 50 ciliegi. Anche quello che è successo l’altra notte, con le due fosse scavate, è un segnale per dire che non rinunciano a quel pezzo di terra”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Un portavoce dell’abbazia di Westminster ha reso noto che un ritratto della Regina Elisabetta, dipinto da Ralph Heimans e esposto dal mese di maggio nella Chapter House, è stato deturpato con la vernice spray. L’opera era stata ultimata lo scorso anno, in occasione delle celebrazioni del Giubileo di Diamante della Regina ed era esposto dallo scorso maggio. Il portavoce ha quindi spiegato che “Fino a quando non sarà stato ultimato il lavoro per rimediare al danno, purtroppo non sarà possibile tenere il ritratto esposto”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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”Assolutamente no”, Cosi’ la presidente della Camera, Laura Boldrini, risponde a chi le chiede se ritenga il Parlamento commissariato dai saggi. ”L’avvio delle riforme muove i primi passi e tutti i lavori verranno fatti in ambito parlamentare. Il governo ha diritto a sostenre lo sforzo: non vedo nessun commissariamento”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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“Impossibile evitare l’aumento dell’Iva” Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta e ha poi aggiunto: “Fra 16 giorni senza che il governo faccia nulla, visto che è stato un provvedimento già deciso dal precedente esecutivo, noi avremo l’Iva aumentata di un punto dal 21 al 22%. Lo ho già detto nella mia assemblea più difficile, quella della Confcommercio e lo dico ora. In questo momento soldi per evitare l’aumento dell’Iva nel bilancio dello stato non ce ne sono”.
“Bisogna evitare l’aumento dell’Iva. Sono totalmente d’accordo con Sangalli, sarebbe in questo momento, ulteriore benzina su un incendio”. Così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervenendo a TgCom24. “Ce la facciamo? Ce la deve fare il governo. Io sono il legislatore, sono capogruppo al Parlamento. Da tanto tempo il legislativo è diviso dall’esecutivo. L’esecutivo si chiama così perché è il governo. Questo – sottolinea l’ex ministro – è compito del governo, poi la sua maggioranza giudicherà il governo, appoggerà o non appoggerà il governo”. “Negli impegni del presidente Letta per avere questa maggioranza – continua il presidente dei deputati del Pdl – c’era quello di bloccare l’aumento dell’Iva. Adesso vediamo se il governo Letta sa mantenere gli impegni. Noi siamo perché mantenga gli impegni. La maggioranza in Parlamento del governo Letta è perché mantenga gli impegni su cui ha ricevuto la fiducia”. “Adesso è compito del governo: c’è un ministro dell’Economia e delle Finanze che deve presentare e preparare le coperture per questo provvedimento. Noi siamo in attesa che questo avvenga. Se avverrà bene, se non avverrà ci saranno dei problemi, perché vorrà dire che un impegno del governo non si sarà realizzato”, conclude Brunetta.
Sembra quindi che sia l’ennesimo scivolone dell’Italia, l’ulteriore colpo per le industrie e una mannaia sulle famiglie… tutto questo in nome di quel patto di stabilità dal quale non si può prescindere neppure se i disoccupati si uccidono, se i cittadini sono sull’orlo della povertà e se la ricchezza continua a fluire solo verso chi ha i “grandi imperi”… i ricchi sempre più ricchi, la classe media che s’impoverisce e i poveri che si suicidano… Benvenuti in Italia!
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Sembra che anche il governo Letta che ha ereditato il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) incompiuto lo voglia al momento lasciare tale. E’ dal 2010 che si prova a farlo entrare in vigore, ma avviene sempre uno slittamento. L’ultimo era stato quello su cui era intervenuto il decreto ministeriale di Clini che aveva spostato la data dal 30 giugno 2013 al 1 ottobre 2013. Era stato l’ottavo rinvio. Ora è Flavio Zanonato, l’attuale ministro allo Sviluppo Economico, che ha già parlato di un Sistri che va semplificato “per far sì che non rappresenti un ostacolo ingiustificato all’attività imprenditoriale”. Altri anni saranno quindi spesi per semplificarlo senza adottare, anche se imperfetto un sistema che potrebbe “spazzare” via una buona fetta della mafia che opera nel settore dei rifiuti.
Che cosa è il Sistri? Non è altro che l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania e per metterlo in atto basta dotarsi di due apparecchiature elettroniche: quello da montare sui mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti per tracciarne i movimenti, e un software per la documentazione di accompagnamento. Nel nostro paese invece si va avanti a moduli in forma cartacea (Mud) che non assicurano davvero che lo smaltimento venga effettuato in modo corretto e i tempi con cui esso avviene. Era il 2009 quando fu istituito il Sistri su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e a tutt’oggi, non vi è stato un giorno, in cui il sistema è stato reso operativo. A chi non interessa che esso venga attuato?
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Gaetano Ferrari, sindaco di Sala Consilina, in provincia di Salerno, dopo che il tribunale del suo comune è stato soppresso e e accorpato a quello di Lagonegro, in Basilicata, in segno di protesta ha restituito al Quirinale la foto del Presidente Napolitano prima appesa nella stanza di rappresentanza del Comune. Il gesto, che si somma ai dissensi avuti nel Vallo di Diano e nel Golfo di Policastro a seguito della chiusura, è stato compiuto dopo il discorso tenuto dallo stesso Capo dello Stato quando ha incontrato al Quirinale i 630 magistrati ordinari in tirocinio. “Signor Presidente – scrive il sindaco – credo che sia inaccettabile che Lei intervenga in merito alla recente riforma della giustizia quando il Parlamento vuole rimettere in discussione un provvedimento imposto con un colpo di mano, senza alcuna discussione con il totale disprezzo del parere delle due commissioni Giustizia. E’ inaccettabile che Lei si pronunci in merito quando la Corte Costituzionale è chiamata, a giorni, ad esprimersi sulla incostituzionalità della riforma”. ”Le invio – prosegue Ferrari – la Sua foto, che dal giorno della Sua prima elezione è stata collocata sulla parete del mio ufficio al Comune, a monito ed esempio per ben amministrare, poichè credo che dovendo scegliere, tra la difesa di un giusto particolarismo ed una riforma sbagliata, io sto con la mia gente”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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E’ morto 10 anni fa, il 13 giugno 2003, l’architetto austriaco Hannes Lintl, creatore, nel 1964, della Donauturm di Vienna. La Torre sul Danubio venne realizzata in occasione della Mostra Internazionale del Giardino ed è diventata una famosa attrazione turistica. Situata nel centro del Donaupark, con i suoi 252 metri di altezza, la torre è uno dei più alti edifici di Vienna. Salendo i suoi 779 scalini, si raggiunge la piattaforma panoramica, a un’altezza di 150 metri, a cui conducono anche due ascensori.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Un camion che urta alcuni tubi durante una manovra e innesca una forte esplosione a cui segue un enorme incendio nell’impianto della Williams Olefins di Geismar, a 60 miglia da New Orleans, in Louisiana. I feriti sarebbero già sette, ma ci l’esplosione avrebbe anche provocato un numero ancora imprecisato di vittime.
Le squadre di soccorso sono ancora al lavoro per mettere in salvo il personale dell’impianto e le autorità hanno raccomandato ai residenti di non aprire le finestre in quanto i fumi della combustione potrebbero essere tossici. Nell’azienda produce etilene e propilene, due gas estremamente infiammabili, comunemente usati come reagenti nell’industria petrolchimica.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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La decisione della prima Commissione del Csm di aprire il procedimento per il trasferimento d’ufficio del Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, ha cucito le bocche al palazzo di giustizia. Nessuna dichiarazione dal diretto interessato, ma tacciono anche gli altri magistrati. Questa mattina, alcune voci interne al palazzo, dicevano che girava un documento di solidarietà a Messineo e sul quale c’erano in calce le firme di tutti i sostituti. Si tema una spaccatura? L’unica certezza è che la tensione all’interno sia alta.
Ieri era stato Michele Vietti, il vicepresidente del Csm a smorzare i toni, oggi tocca a Leonardo Agueci, e lo fa con un’intervista all’Adnkronos:
“Non è vero che il Procuratore capo di Palermo Francesco Messineo abbia impedito la cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro – dice Agueci – c’è stato invece un problema di coordinamento delle indagini. Insomma un mancato coordinamento. Tutto qui. È una vicenda ingigantita”. ma poi si trova a dover rispondere sulle presunte “faide” interne della Procura di Palermo “…non è una polveriera. È un ufficio unito che continua a lavorare con grande impegno. Certo, non posso negare, e sarebbe ipocrita farlo, che ci sono state delle divergenze di idee. Ma non parlerei di veleni al Palazzo di giustizia di Palermo. Noi non siamo contro Messineo – afferma Agueci – ci auguriamo che la vicenda si risolva al più presto. La situazione è molto delicata ma la fiducia nel Csm deve essere, mai come adesso, il più ampia possibile”.
Ma ecco che anche Salvatore Borsellino, che oggi era nell’aula bunker di Rebibbia a seguire il “Borsellino quater”, collega la decisione del Csm al procedimento sulla trattativa Stato-mafia. E’ proprio Borsellino che ai microfoni di RaiNews24 denuncia: “Da quando il processo è iniziato gli attacchi si sono fatti sempre violenti. In Italia ci sono molte persone che hanno interesse che non venga fuori la verità su via D’Amelio e la trattativa. Io a Ingroia lo avevo detto. Lui mi disse che una volta lasciata l’inchiesta gli attacchi sarebbero diminuiti perché puntavano soprattutto contro di lui. Ma io lo avevo contraddetto. Vedrai che invece aumenteranno. E così è stato. Gli attacchi contro la Procura aumentano sempre nei momenti cruciali di questa inchiesta”.
E intanto proprio ieri il Procuratore generale della Corte di Cassazione ha convocato lo stesso Messineo ed il pm Nino Di Matteo per il prossimo 27 giugno. Al centro dell’audizione il provvedimento disciplinare nei del pm che rappresenta l’accusa nel processo per la trattativa tra Stato e mafia, per avere rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica nella quale ammetteva l’esistenza delle telefonate tra l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Di Matteo è accusato di avere “mancato ai doveri di diligenza e riserbo”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Per la Corte Suprema Usa solo il Dna prodotto sinteticamente può essere brevettato. La licenza non è mai possibile per i geni estratti dal corpo umano, quindi per il cosiddetto Dna isolato. La sentenza emessa oggi con un voto all’unanimità suona in parte come un compromesso in relazione alla vicenda dei brevetti detenuti da Myriad Genetics, società di diagnostica molecolare con sede a Salt Lake City, Utah, che attraverso le tecnologie di cui sono proprietari permettono a medici e a pazienti di comprendere le basi genetiche delle malattie umane e il ruolo che i geni giocano nell’insorgenza, progressione e trattamento della malattia.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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“Sull’Iva il governo ha allo studio tutto il ventaglio delle soluzioni: dallo stop dell’aumento ad un rinvio di qualche mese in attesa di un miglioramento dei conti pubblici”. Così il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni che poi ha aggiunto: “La situazione mostra dei segni che non sono incoraggianti, c’è un quadro peggiore, non solo una decrescita ancora seria, ma anche dati negativi per quanto riguarda il gettito delle imposte. Il governo è al lavoro su tutti i temi che fanno parte dell’impegno programmatico del governo: pressione fiscale sui consumi e su proprietà immobiliare. E’ in corso una quantificazione globale delle esigenze di finanziamento per rispondere a questi obiettivi”. Per rispettare gli impegni europei, ha spiegato il ministro, occorre “il reperimento di coperture con tagli di spesa e ritocchi alla tassazione. Studiamo ogni tipo di soluzione”. Questo il gelido messaggio di Fabrizio Saccomandi, che arriva a gelare le imprese e i consumatori.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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“Volete farmi la multa? Ma io sono un Senatore della Repubblica! Dovete mettervi sull’attenti e farmi il saluto militare, altro che multa”. Gli italiani devono ancora ascoltare queste frasi da prima repubblica? Sembra di sì. Il senatore Pdl-Grande Sud Mario Ferrara, sarebbe stato fermato sabato a un posto di blocco in Emerico Amari a Palermo e agli agenti che gli contestavano la mancata esposizione del tagliando assicurativo e la revisione scaduta della sua Audi A4 ha risposto scocciato. A riferire quanto accaduto sarebbe stata la “Repubblica Palermo” che riferisce l’alterco, di una quarantina di minuti, del senatore con le forze dell’ordine. Sul posto sarebbe anche dovuto intervenire un funzionario della questura per “mediare” la situazione. “Sono un senatore ed esigo il saluto militare”, diceva il politico, minacciando di chiamare con il cellulare il prefetto per metterlo a conoscenza della situazione. Peccato che hai senatori il saluto militare non è più dovuto dal 1985… forse il senatore non era bene informato sulla normativa vigente? I due poliziotti hanno continuato a compilare il verbale mentre Ferrara continuava a scattar foto con il suo iPhone. Prima di andare via i due agenti hanno consegnato la multa da 200 euro.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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E’ stato diffuso oggi l’identikit di come potrebbe apparire oggi Marianna Cendron. Dopo mesi che si sta cercando tra la Romania, la Francia e l’Italia, ieri il prefetto Aldo Adinolfi ha convocato le forze dell’ordine e le associazioni che dal 27 febbraio stanno collaborando alle ricerche di Marianna Cendron per far continuare le ricerche. Ora si focalizzerebbero nella Marca Trevigiana, è possibile che la ragazza abbia attuato una fuga perfetta, ma che sia rimasta entro pochi chilometri dal luogo della sua fuga. I telefoni della ragazza non hanno fornito elementi utili alle indagini condotte dai carabinieri. E neppure dal traffico di e-mail, circa 3mila quelle passate al setaccio, sono stati estrapolati spunti utili all’indagine.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Sicuramente non era nelle intenzioni del Duce creare la prima comunità gay, ma fu quello che avvenne quando Mussolini decretò il confino degli omosessuali alle isole Tremiti.
A riportare alla memoria di quanto successe nell’isola durante il fascismo è stato il libro “La città e l’isola”, scritto da Gianfranco Goretti e Tommaso Giartosi, due ricercatori e attivisti, compagni anche nella vita. La storia racconta che sull’isola finirono in particolari omosessuali di Catania, spedinti al confino fin dal 1938 dal locale prefetto che voleva bonificare al città dall’immoralità. A differenza di altre isole però, l’isola di San Domino nell’acipelago delle Tremiti ospitò esclusivamente omosessuali. Il fascismo non scrisse mai leggi contro gli omosessuali, anche perché avrebbe significato ammetterne la presenza che invece veniva ben celata. Sull’isola, però, quegli omosessuali scoprirono un effetto involontario di quella politica, perché a parte le condizioni scomode dell’alloggio e il coprifuoco alle otto di sera, godevano di libertà impensabili altrove nel paese, potevano anche vestirsi in abiti femminili e nessuno diceva niente, tanto che alcuni rimasero dispiaciuti quando, alla fine della guerra, furono trasferiti ai domiciliari alle loro residenze, dove propabilmente se la passavano peggio.
Quindi sembra proprio che involontariamente Mussolini creò una comunità gay in Italia!
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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“Dagli F35 potrebbe arrivare una grossa mano all’economia reale come anche dalle missioni internazionali di pace. Si chieda all’Ue di finanziarle e si utilizzino quelle risorse per le esigenze nazionale di ripresa”. Lo ha affermato il leader della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo al congresso Cisl. Ma l’Italia sta diventando un paese fondato sulle missioni all’estero? C’era una volta la Cgil e ora?
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Sembrerebbe più un attacco politico che una vera e propria denuncia di assenteismo quella che avrebbe lanciato Tommaso Grassi, consigliere dell’opposizione di sinistra alla giunta Renzi, che, dati alla mano, sarebbe uno dei sindaci meno presenti in Consiglio comunale tra quelli che sono a capo delle grandi città italiane. Peggio di lui ci sarebbe solo Alemanno.
Renzi nel 2012 avrebbe partecipato a 8 sedute su 45 del Consiglio comunale e dall’inizio del 2013 a oggi è comparso solo 7 volte su 17. Ma se questi dati possono risultare di grande impatto mediatico, va anche ricordato che un sindaco oltre che presiedere al Consiglio deve portare avanti l’ordinaria e la straordinaria amministrazione di un comune quindi non è detto che un’assenza nel Salone de’ Dugento significhi la “distrazione” del sindaco dagli impegni cittadini che in molte occasioni possono portarlo anche fuori sede per risolvere le questioni dei fiorentini.
Ma in realtà l’attacco che, forse, si vuole fare al primo cittadino di Firenze è più mirato e potrebbe anche coinvolgere la sua immagine, quella che nei mesi scorsi ha cercato di veicolare attraverso i media. A Renzi infatti vengono anche contestate tutte le apparizioni in tv. Sembra infatti, secondo l’opposizione, che il sindaco abbia solo voluto promuovere la sua immagine e non quella della città di Firenze. Ma dove finiscono i confini della promozione personale e dove iniziano quelli della città di Firenze?
Le accuse continuano con i 36,6 milioni di euro di fondi europei persi per il completamento della tramvia. Ma i fattori fondamentali sembrano prescindere dalle presenze del Sindaco in consiglio essendo invece attribuibili a: difficoltà economiche del costruttore (Impresa S.p.a. subentrato alle già fallite Btp e Consorzio etruria), restringimento del credito bancario in seguito alla crisi economica, incertezze del progetto e dello strumento finanziario scelto, quello del project financing.
ntanto il sindaco annuncia su Facebook: “Messaggio per i fiorentini. Domani faremo l’ultima giunta programmatica della legislatura: metteremo giù l’elenco delle priorità per chiudere cinque anni di lavoro bello e intenso. In nottata faremo un giro anche a controllare i tanti cantieri stradali su cui lavoriamo di notte per non intralciare il traffico come da impegno pre-elettorale. Segnalatemi, se vi va, le vostre priorità e le vostre proposte sull’ultimo anno di azione amministrativa. E già che ci siete dateci un consiglio su dove mettere gli ultimi cinque fontanelli dell’acqua naturale e gassata di Publiacqua”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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Aveva appena 2 anni il bambino che è morto dopo essere scivolato e rimasto incastrato, nel letto a castello, con la testa tra la rete del letto e la struttura tubolare che sostiene il materasso. A Ragello, in provincia di Firenze, si è tentato di fare di tutto per salvare il piccolo che invece è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale. Nella cameretta il piccolo dormiva con la sorellina che non si è accorta di nulla. Sono stati i genitori allarmati dai lamenti del piccolo ad accorgersi di ciò che era avvenuto. Ora il pm dovrà decidere se disporre un esame esterno del corpo o un’autopsia per accertare le cause della morte. Intanto la camera è stata posta sotto sequestro dai carabinieri per capire se ci fossero stati problemi nella fabbricazione del lettino.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/tragedia-a-firenze-bimbo-muore-incastrato-nel-letto-a-castello/
I solchi luminosi sul Pianeta rosso forse da oggi in poi potrebbero avere una spiegazione. La Nasa avrebbe spiegato come alcuni blocchi di ghiaccio secco scivolerebbero sulle dune del pianeta e provocherebbero quei solchi che sono una caratteristica di Marte.
Come spiega il Telegraph, i solchi presentano margini rialzati e una larghezza lineare, di qualche metro circa, ma non presentano detriti alle loro estremità, al contrario di quanto si verifica con i fiumi del nostro pianeta. Per cercare di comprendere il processo che avverrebbe sulla superficie marziana, i ricercatori, guidati dal dottor Serina Diniega del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, hanno condotto alcuni esperimenti sulla sabbia dello Utah e della California, attraverso l’utilizzo di alcune lastre di ghiaccio lasciate scivolare sulla superficie. Secondo l’agenzia spaziale, i canali marziani- così come le dune – sarebbero ricoperti di biossido di carbonio congelato durante l’inverno. Alcuni blocchi di ghiaccio secco, quindi, si sarebbero staccati dalla aree più alte delle dune di sabbia e sarebbero scivolati, tanto da tracciare quelle linee così misteriose, così come mostrano le fotografie del Mars Reconnaissance Orbiter.
Un processo che avverrebbe durante la primavera marziana, secondo i ricercatori, che hanno confrontato le immagini scattate durante diverse stagioni nella superficie del Pianeta Rosso. “Ho sempre sognato di andare su Marte. Adesso spero di poter fare snowboard su una duna di sabbia marziana su un blocco di ghiaccio secco”, ha scherzato Diniega sul Telegraph.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
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27 giugno 1980. Attorno alle 20.50 Domenico Gatti, comandante dell’aereo Dc9 I-Tigi decollato dall’aeroporto di Bologna e diretto a Punta Raisi, saluta, per quella che sarà l’ultima volta, i 77 passeggeri del volo e i suoi 3 colleghi. Alla vigilia del 33° anniversario della strage di Ustica, Stragi80.it, l’archivio storico-giornalistico creato dai giornalisti Daniele Biacchessi e Fabrizio Colarieti, ne ha pubblicato l’audio:
“Signore e signori, buonasera”, dice Gatti, “brevi informazioni sul volo dalla cabina di pilotaggio. Stiamo procedendo a una quota di 7500 metri e circa due minuti fa abbiamo lasciato l’isola di Ponza per volare in linea retta su Palermo, dove stimiamo di atterrare tra circa mezz’ora. Il tempo, procedendo verso sud, è in miglioramento. Per cui a Palermo è previsto tempo buono e visibilità ottima, temperatura di 22 gradi e leggero vento”.
Nessun problema quindi, dopo il ritardo di un paio d’ore con cui quel volo è iniziato poco prima. La conferma arriva anche durante la comunicazione al centro di controllo di Ciampino: “Abbiamo lasciato Ponza”, annuncia chi sta portando quell’aereo a Palermo. “Molto gentile, grazie”, gli risponde l’operatore all’altro capo della comunicazione. E Gatti aggiunge: “È assolutamente a posto”. Risponde a un addetto alla manutenzione dell’Itavia che lo contatta via charlie, la frequenza dedicata agli equipaggi, per chiedergli conto delle condizioni dell’aereo. Alle 20.58. il Dc9 entra nel punto Condor, nel tratto sopra il mare tra l’isola di Ponza e quella di Ustica. Un minuto dopo, l’aereo scompare dai radar. Nell’agosto 1999 il giudice istruttore romano Rosario Priore ha presentato il risultato della sua inchiesta: quell’aereo fu abbattuto, ha stabilito la Corte di Cassazione nel gennaio 2013, da un’azione di guerra. Ma manca ancora un tassello: la nazionalità dell’aereo militare da cui partì il missile che provocò la morte di 81 persone.
I magistrati sono certi al “mille per cento” che ci fosse una portaerei nel triangolo di mare tra Napoli, la Sardegna e Palermo, quella notte, e che sicuramente ha “visto”, tramite radar, e probabilmente era coinvolta nello scenario di guerra nel quale il DC9 Itavia fu abbattuto per errore. Poi si è allontanata, dopo l’esplosione, insieme al convoglio di navi d’appoggio da cui era circondata. Questo risulta dalle carte che la Nato ha inviato alle autorità, dai grafici radar che mostrano le tracce di velivoli ed elicotteri militari che originano dal mare e in mare spariscono prima, durante e dopo la strage, dalle rilevazioni dei controllori di Roma-Ciampino che quella notte videro un traffico intenso di caccia nel Basso Tirreno tra Ustica e Ponza e dalle ultime testimonianze dirette di piloti e assistenti di volo che viaggiavano sulla stessa rotta del DC9 prima dell’esplosione e interrogati negli ultimi mesi. Ma Maria Monteleone e Arminio Amelio, i magistrati della Procura di Roma che indagano sulla strage, hanno qualcosa di più concreto, coperto dal riserbo, per affermare che in quello scenario di guerra si trovasse anche una portaerei. Ora è necessario scartabellare gli archivi della Marina militare, in cerca di annotazioni o occultamenti sui movimenti, che dovevano essere registrati e capire chi mente: Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna continuano a ripetere, infatti, che nessuna delle loro navi si trovava nella zona in cui avvenne la strage. Erano gli anni in cui una forte tensione gravava sul Mediterraneo, gli stessi delle minacce di Gheddafi, all’epoca acerrimo nemico degli USA, ma il Pentagono ha sempre dichiarato che il 27 giugno 1980 la portaerei USS Saratoga (CV-60), comandata dall’ammiraglio James H. Flatley III, rimase in rada a Napoli con i radar praticamente spenti per non disturbare le frequenze televisive. In tutto questo il Deck Log, il libro mastro sull’attività di bordo della Saratoga, presentava delle anomalie sospette proprio nel giorno della strage: è stato compilato da uno stesso ufficiale per cinque turni consecutivi di quattro ore (dalle otto di mattina in poi). L’ammiraglio si giustificò spiegando che si trattava di una “bella copia” redatta a posteriori, atteggiamento non in linea con i severi regolamenti della US Navy. Sul fronte francese, le autorità affermano che sia la porte-avions Clemenceau (R 98), al comando dell’ammiraglio Jean de Laforcade, che la sua gemella Foch (R 99), comandata dall’ammiraglio Alain Coatanea, la notte del 27 giugno 1980 erano in porto o al largo della base di Tolone: molto lontane dal mare di Ustica quindi. Le affermazioni non sono facili da verificare, quello che è certo è che la Foch si trovasse a Palermo alla fine di maggio e la Clemenceau in porto a Propriano (Corsica) il 7 e 8 giugno. In compenso, l’operativo della fregata lanciamissili Duquesne, quasi sempre al seguito delle due imbarcazioni, fornisce dettagli molto interessanti: a giugno la partecipazione a una missione di squadra Rialto, seguita da un’esercitazione Dasix con i caccia de Armée de l’Air e con la Saratoga. I magistrati italiani sono riusciti comunque ad ottenere di interrogare 14 militari che la notte del 27 giugno 1980 erano in servizio nella base di Solenzara in Corsica da dove, nonostante le smentite di Parigi, alcuni caccia individuati anche dalla Nato decollarono diretti verso il Basso Tirreno. Nel 2007, fu Francesco Cossiga a fare delle rivelazioni poi messe a verbale: secondo l’ex presidente ad abbattere il DC9 con un missile aria-aria “a risonanza e non a impatto” fu un caccia decollato proprio da una portaerei dell’Armèe de mer, mentre tentava di intercettare e colpire un aereo libico con a bordo il colonnello Gheddafi. “Credo però che non si saprà mai nulla di più. La Francia sa mantenere un segreto e si è sempre rifiutata di rispondere alle nostre domande. L’altro Stato coinvolto è l’ex Unione Sovietica”, dichiarò Cossiga.
Ma molte sono ancora le zone d’ombra: alcuni caccia di nazionalità belga si trovavano sulla base di Solenzara, ma il Belgio ha opposto un rifiuto alle domande dei magistrati per “motivi di sicurezza nazionale”. Mentre la Libia, nel caos dopo la fine del regime di Gheddafi, non ha mai ufficialmente risposto alle richieste delle nostre autorità. Silenzio anche da parte del maggiore Abdel Salam Jalloud, per 24 anni braccio destro del colonnello e poi passato all’opposizione a pochi giorni dalla sua esecuzione. Il maggiore ora vive nel nostro Paese, protetto dai nostri servizi segreti, ma non ha risposto alle domande poste dai magistrati. Anzi, al termine dell’incontro si sarebbe persino rifiutato di firmare il verbale.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/sulla-strage-di-ustica-qualcuno-mente-ma-chi-cera-una-portaerei/
E’ stata denunciata Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi, per le sue affermazioni rilasciate in seguito alla sentenza del fratello. La denuncia compare sul sito del Coisp a firma di Franco Maccari, segretario del sindacato dei poliziotti, datato 6 giugno:
Il mese scorso il Coisp, dopo gli scontri, era tornato a manifestare per il caso Aldovrandi al ministero di Grazia e Giustizia. Il Coisp in quella occasione rivendicava come ci fosse “della disparità di trattamento a livello di pene detentive per i quattro poliziotti condannati per l’omicidio colposo di Federico”. Ma se la Giustizia deve essere accettata come mai il Coisp non l’accetta per il caso Aldovrandi e manifesta, ma poi denuncia Ilaria Cucchi per aver esternalizzato le proprie idee sul processo per accertare la causa della morte del fratello?
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/la-denuncia-di-ilaria-cucchi-da-parte-del-coisp/
Finalmente una terapia farmacologica potrà prevenire l’insorgere dell’asma nei bambini, fin dai primi anni di vita. La scoperta è stata presentata al quarto Convegno internazionale di Neonatologia Clinica, in programma da oggi a Torino. ”E’ stato scoperto di recente – spiega il dottor Paolo Manzoni, presidente esecutivo del comitato organizzatore – che la terapia a base di palivizumab, generalmente usata per prevenire la bronchiolite nei neonati più deboli e prematuri, è efficace anche nel diminuire concretamente le possibilità che un bambino sviluppi l’asma nei primi mesi e anni di vita. Una sorta di ‘vaccinazione’ – prosegue Manzoni -, che potrebbe avere effetti positivi nella prevenzione dell’asma non solo nei prematuri, ma in tutti i lattanti nei primi mesi di vita”. Fra i temi affrontati ci sarà anche lo screening cardiologico nelle prime settimane di vita per la diagnosi precoce di eventuali malattie cardiache. ”Su questo terreno – aggiunge Manzoni – recenti scoperte negli Stati Uniti indicano che con una semplice misurazione dell’ossigenazione del sangue e’ possibile identificare cardiopatie congenite fin dalle prime settimane di vita. Si tratta – conclude Manzoni – di fare tesoro di queste scoperte e portarle in Europa e in Italia per avviare adeguati programmi di screening fra i neonati”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/arriva-il-vaccino-per-lasma/
“L’operazione in Afghanistan deve essere rifinanziata alla fine di settembre. Chiederemo al parlamento la fiducia che ha sempre dimostrato a ranghi compatti: si tratta di una cifra tra i 250 e 300 milioni di euro”. L’annuncio è del Ministro della difesa, Mario Mauro, intervistato su Rai 3 ad Agorà. “Quando in questi giorni ripetutamente mi si chiede perché siamo in Afghanistan – ha aggiunto Mauro – mi preme ricordare che 6.500 Scuole sono state aperte da quando c’è Isaf. Dieci anni fa c’erano 900mila iscritti a scuola ed erano tutti maschi; oggi ce ne sono 6 milioni e mezzo e il 35 percento è composto da donne. Se prima solo il 30 percento della popolazione aveva accesso ai servizi sanitari, oggi siamo al 67 percento e da quando c’è Isaf sono stati costruiti 120 ospedali. Tra un anno restituiremo la piena sovranità agli afgani che avranno il compito di fermare quel fattore che dieci anni fa ha portato alla destabilizzazione, non solo in Afghanistan, ma in tutto il mondo”.
Tutto questo per 300 milioni di euro e basti pensare che stiamo supplicando l’Europa per 400 milioni da utilizzare in due anni, per l’occupazione giovanile? Con 300 milioni, cambiando il capitolo sul bilancio dello Stato non potremmo investire sul lavoro? Eppure la nostra Carta ci ricorda che la Repubblica è basata proprio sul lavoro, non sulle missioni all’estero… è compito di ogni stato aiutare chi è in difficoltà, ma è davvero etico investire nella missione in Afganistan quando gli italiani non arrivano a fine mese?
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/ancora-300-milioni-per-restare-in-afghanistan-perche/
Sembrerebbe davvero una richiesta assurda eppure il il Fatto Quotidiano è convinto che la rivelazione venga da una fonte diplomatica vicina ai servizi. Ecco che ci riviene in mente quel famoso baciamano del Cavaliere al rais libico venuto in Italia. I due leader sono sempre sembrati in ottimi rapporti, almeno fino a quando non è cominciata la guerra di Tripoli. Ottimi rapporti ma…
Poi ci fu la primavera araba e l’Italia si sarebbe schierata al fianco della Nato nell’intervento militare in Libia. Il Cavaliere, secondo quanto sostenuto dal quotidiano di Travaglio e di Padellaro che citerebbero una «una fonte diplomatica autorevole vicina agli ambienti della sicurezza», avrebbe avanzato ai servizi segreti italiani allora guidati da Gianni De Gennaro la richiesta di «far fuori» Gheddafi. L’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) commenta così: “Non venivano certo a raccontarlo a me, ma è possibile. Berlusconi era preoccupato di trovarsi lui stesso in difficoltà perché considerato troppo vicino al leader libico”.
“Totalmente falsa, incredibile, assurda, inaccettabile”, risponde Bonaiuti, il portavoce di Silvio Berlusconi, che si scaglia contro il quotidiano e chiede come si possa “sostenere che il Presidente Berlusconi abbia soltanto pensato a un’infamia del genere?”
Intanto la minaccia è stata innescata e il dibattito sicuramente si estenderà anche a livello internazionale.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/berlusconi-chiese-ai-servizi-segreti-di-uccidere-gheddafi/
Secondo solo all’Olanda a dotarsi di una legge che legittima l’eutanasia, il Belgio sarà il primo ad estendere la morte assistita anche ai minori di 18 anni. La legge darà ai medici la facoltà di valutare caso per caso se la malattia è abbastanza grave da ammettere il ricorso all’eutanasia. Inoltre saranno loro a stabilire se il bambino è abbastanza maturo da decidere in autonomia se morire o no. La discussione si è infatti particolarmente incentrata sulla libertà di coscienza del minore. Ora manca solo il sì del Senato per renderla operativa.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/eutanasia-anche-per-i-minori/
Un evento sismico, localizzato a 21 km dalla costa, e’ stato avvertito dalla popolazione tra le province di Ancona e Macerata. Le localita’ prossime all’epicentro sono i comuni di Sirolo, Numana e Porto Recanati.
Lo riferisce una nota della Protezione Civile che spiega come “dalle verifiche effettuate dalla ‘Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose”. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la scossa è stata registrata alle ore 07.44 con magnitudo locale 3.9.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/trema-ancona-terremoto-alle-7-44-di-oggi/
Vittorio Sgarbi insieme ad altre persone hanno scorto un cadavere che affiorava dalle acque del Po di Gnocca, nei pressi di Porto Tolle. Lì è stato trovato il corpo di un 34enne scomparso da casa sabato scorso a Ferrara. Secondo i carabinieri l’uomo si sarebbe suicidato.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/vittorio-sgarbi-trova-un-cadavere-nel-po/
Con un colpo di pistola alla nuca così è morto il 31enne, Maurizio Alletto. Intorno alle 18, in via Carlo Tranfo, una Mercedes Classe A e una Citroen C1 si scontrano e si scatena la lite. In particolare è un 18enne, Moreno Coppi, che viaggiava in compagnia del padre su uno dei due mezzi a inveire sul 31enne, il quale estrae un coltello e lo ferisce al volto. A questo punto scatta la reazione del padre, Luciano Coppi, una guardia giurata di 53 anni, che punta una pistola alla nuca del 31enne e fa fuoco. Immediatamente è rissa, urla e una scena di violenza inaudita. All’arrivo dell’ambulanza vengono feriti i sanitari dai parenti della vittima che non vogliono che sia soccorso Moreno Coppi. Nella sassaiola e nell’aggressione l’autista dell’ambulanza si frattura la spalla. Nel frattempo è arrivata anche una seconda ambulanza e anche questa viene investita da una raffica di sassi.
Chi è rimasto scosso e sorpreso è stato il direttore del 118 di Roma, Livio De Angelis “per l’insensata e brutale aggressione ai danni degli operatori del 118, che sono stati aggrediti mentre svolgevano il proprio lavoro. Non riesco a capire come si possa odiare chi cerca di salvare una vita e come si possa danneggiare un’ambulanza pubblica”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/13/roma-san-basilio-la-rissa-finisce-in-sangue/
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