Se mai dovessero essere confermate le accuse a carico di 5 saggi che scelti da Napolitano per studiare le riforme costituzionali si sarebbero però “macchiati”, secondo quanto riporta l’articolo uscito su La Repubblica a firma di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, di “traffico di cattedre” e concorsi universitari truccati. I 5 saggi sarebbero: Augusto Barbera, Lorenza Violini, Beniamino Caravita di Toritto, Giuseppe De Vergottini e Carmela Salazar.
La ricostruzione de La Repubblica è la seguente:
Nelle università di Bari, Trento, Sassari, Milano Bicocca, Lum, Valle d’Aosta, Roma Tre, Europea di Roma. Secondo l’antica regola del “do ut des” (come per altro è stata battezzata l’indagine che, si scopre ora, li ha investiti), un format in ragione del quale in questo Paese si diventa professori per cooptazione e scambio, in un Monopoli del sapere dove i concorsi sono davvero imparziali solo per chi ha voglia di crederci. E lo hanno fatto — documenta ancora l’accusa nelle intercettazioni telefoniche — con la dotta e allusiva circospezione di chi maneggia Shakespeare e i brocardi latini.
Inoltre il quotidiano scrive:
Consona al prestigio degli interlocutori, denunciati a vario titolo al pm barese Renato Nitti per associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata. Trentacinque professori ordinari, cinque dei quali nell’elenco dei 35 saggi scelti da Enrico Letta per accompagnare il progetto di riforma costituzionale. Parliamo di Augusto Barbera (Università di Bologna), Beniamino Caravita di Toritto (La Sapienza di Roma), Giuseppe De Vergottini (Università di Bologna), Carmela Salazar (Università di Reggio Calabria), Lorenza Violini (Università di Milano).
E poi tra i nomi spunta anche Francesco Pizzetti, ex garante della privacy:
accade anche che vengano segnalati nell’indagine l’ex Garante per la privacy Francesco Pizzetti e l’ex ministro per le politiche europee Anna Maria Bernini (concorso da ordinario di diritto pubblico comparato dell’Università europea di Roma). De Vergottini trasecola. «Non ho ricevuto né avvisi di garanzia, né avvisi di proroga delle indagini — spiega — E comunque, l’ultima commissione di cui ho fatto parte è del’99. Sono fuori ruolo dal 2009 e posso serenamente escludere di aver mai pilotato un concorso o aver avuto interesse recente in un mio allievo. Ritengo dunque probabile, che qualcuno abbia fatto il mio nome al telefono».
teddyboys8284
/ ottobre 5, 2013di bene in meglio .-)