Il fazzoletto bianco del M5S

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Lo annuncia Grillo sul web! La nuova protesta del M5S sarà un fazzoletto bianco al braccio nel tentativo di ripristinare la democrazia. Dopo le accuse alla Boldrini e i disordini in Aula ora Grillo punta a un segno distintivo per il suo movimento e attacca ancora una volta il sistema politico italiano. La foto poi è stata postata sui social network dallo stesso profilo del Semplice Portavoce del Movimento.

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#Fazioalzalatesta nasce la polemica sul web per l’intervista alla Boldrini

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Ospite da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” questa sera c’è la Presidente della Camera Laura Boldrini,che mancava dalla trasmissione da marzo 2013, quando a pochi giorni dall’elezione, aveva accettato l’invito di Fazio. Oggi, in un clima rovente per la politica italiana, in una domenica che precede una delle settimane più difficili per il Parlamento, Laura Boldrini dopo le contestazioni in Aula e sul web da parte del M5S appare nella tv pubblica. Immediata la reazione di Grillo che chiede a Fazio con un post di fare giornalismo e lancia l’hashtag #Fazioalzalatesta.

Questo il post di Grillo sul suo Blog:

La Boldrini in questi giorni sta occupando la RAI raccontando il falso agli italiani.

Non è vero che i cittadini avrebbero pagato l’IMU se avessimo fatto decadere il decreto Bankitalia. Bastava scorporare il decreto come chiesto dal M5S. La Boldrini ha la responsabilità di non essersi imposta al governo, ai burocrati di Palazzo e ha subito la volontà dei poteri forti che hanno voluto saccheggiare7,5 miliardi di euro dalle riserve della Banca d’Italia – soldi di tutti i cittadini – regalandoli a banche private e assicurazioni.

La Boldrini mente in tv e a Montecitorio sulla ghigliottina: è uno strumentonon previsto né dal Regolamento né dalla Costituzione.

Oggi, dopo aver imposto un suo intervento su Rai 1 nella trasmissione dove interveniva la deputata M5S Loredana Lupo, sarà ospite di Fabio Fazio.

E’ capitato già in passato di fronte alle bugie di Letta che Fazio abbia detto di non poter sapere tutto quello che accade in parlamento.

Ci teniamo quindi a informare Fazio.

La Boldrini ripeterà – mentendo agli italiani – che la ghigliottina è democratica e il m5s antidemocratico. Ricordiamo a Fazio cosa disse nel 2009 sulla ghigliottina il capogruppo del Pd alla Camera:http://www.beppegrillo.it/2014/02/la_coerenza_pd_nel_2009_era_contro_la_ghigliottina.html

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini di questa incoerenza a distanza di pochi anni?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere in quale articolo del Regolamento della Camera e della Costituzione è prevista la ghigliottina? Può chiedere conto alla Boldrini dell’assenza di solidarietà alla portavoce Loredana Lupo aggredita in Aula e quali provvedimenti intende prendere nei confronti del suo aggressore?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini delle sue parole eversive contro l’opposizione che invece dovrebbe tutelare in qualità di presidente della camera?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini della sua responsabilità nel passaggio del decreto legge contro la Costituzione e ai danni degli italiani?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini della sua volontà di cambiare il regolamento della Camera per zittire definitivamente le opposizioni?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini della presenza inusitata e incontrollata di lobbisti alla Camera che influenzano e manipolano i deputati del pd come nel caso Sorgenia e Tivelli?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini delle irregolarità avvenute in Commissione affari costituzionali prima del passaggio in Aula della legge elettorale firmata Renzi-Berlusconi?

Può Fazio oggi distinguersi nel panorama della stampa italiana e guadagnarsi il suo stipendio milionario pagato dai cittadini?

Immediata la reazione dei simpatizzanti M5S e scoppia la polemica in rete!

 

“Mettiamoci in gioco”, la Boldrini contro il gioco d’azzardo

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Il calciobalilla al circolo Arci di San Niccolò a Firenze diventa il simbolo della lotta contro il gioco d’azzardo alla quale partecipa anche la Presidente della Camera, Laura Boldrini. Dopo l’incontro, la presidente della presidente della Camera ha ‘sponsorizzato’ i ‘giochi puliti’ cimentandosi in una partita a calciobalilla. Suo compagno di squadra è stato don Armando Zappolini, un sacerdote che porta avanti l’iniziativa contro il gioco d’azzardo. Contro di loro si sono schierati l’assessore regionale Salvatore Allocca e quello comunale fiorentino Caterina Biti. La squadra del presidente della Camera ha perso 3-2: “Ho perso ma abbiamo vinto tutti”, ha scherzato Laura Boldrini che, poco prima, aveva simbolicamente chiuso a chiave la stanza con le slot machine che il circolo presto rimuoverà.
Poco dopo il presidente della Camera si è intrattenuto con un gruppo di giocolieri di strada, che avevano organizzato dei giochi per lei, mettendosi alla prova con alcune bacchette colorate. “Le associazioni – ha detto Laura Boldrini durante il suo intervento all’iniziativa – hanno la capacità di leggere la società meglio della politica, perché più della politica, ci stanno dentro. Per questo devono essere ascoltate”.
“La associazioni e la società civile possono rappresentare una lobby sana” contro il gioco d’azzardo “ed è quello che stanno facendo nell’interesse della società civile”,  ha detto il presidente della Camera.  Questa campagna ha aggiunto la presidente della Camera a margine dell’iniziativa “ha voluto accendere i riflettori su quello che sta diventando un fenomeno davvero allarmante. L’Italia purtroppo è il primo paese dell’Ue per il gioco d’azzardo”.
Riferendosi al testo di legge ad hoc “la commissione alla Camera – ha concluso Boldrini – sta lavorando bene. Dobbiamo solo calendarizzare il prima possibile il provvedimento”.

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Squilli di sfiducia! Gli M5S per protesta fanno squillare i cell in Aula

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Durante il dibattito generale sulla sfiducia, i parlamentari grillini, per protesta in Aula hanno fatto squillare i loro cellulari. L’azione di protesta è stata fatta per ironizzare sulla telefonata della Cancellieri per il “caso Ligresti” .L’iniziativa dimostrativa è stata messa in scena dal M5S  mentre parlava la loro collega Giulia Sarti. Quasi alla conclusione del discorso della parlamentare pentastellatamentre la Sarti ribadiva: «in Italia esistono cittadini di serie A ed altri di serie Z», i deputati hanno fatto squillare i loro cellulari, dirigendoli verso il ministro e gridando ‘dimissioni, dimissioni!’. Poi è intervenuta il Presidente della Camera, Laura Boldrini ordinando: «Colleghi togliete questi telefonini»

Michele Riccardi, in carcere per tentata estorsione alla Boldrini, si è ucciso

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Michele Riccardi aveva tentato di ricattare la famiglia di Laura Boldrini, in particolare si era rivolto al fratello Ugo, segretario comunale chiedendo 3500 euro per non diffondere un dossier sulla famiglia e in particolare sulla sorella. Oggi è stato trovato morto, secondo quanto riportato dalla polizia penitenziaria del carcere di Ancona, dove l’uomo era detenuto, Riccardi è stato trovato impiccato a un lenzuolo nel bagno della sua cella. Inutili i soccorsi, quando il 118 è arrivato l’uomo era già morto. “Sono 90 i detenuti morti in carcere dall’inizio dell’anno – commenta il segretario del sindacato di polizia penitenziaria Spp Aldo Di Giacomo -, 46 i suicidi. Questo è il secondo caso nelle Marche”.

Scritte delle Br contro Letta e Boldrini in centro a Roma

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Scritte delle nuove Br contro il Premier Letta e contro il presidente della camera Laura Boldrini sono apparse in centro a Roma nei pressi di largo Chigi. Qui è stata rinvenuta una scritta di colore nero di dimensioni 50×20: «Br ammazzate Enrico Letta», una analoga anche in via Dei Sabini. Mentre in via S. Maria si leggeva  «Ammazzate Laura Boldrini». Sulla vicenda sono in corso verifiche del Commissariato Trevi.

La “conversione” arcobaleno di Guido Barilla

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Guido Barilla avrà davvero avuto la conversione sulla vita della pasta? Oggi si presenterà dalla Boldrini, con le ceneri in fronte e a capo basso per ricevere l’assoluzione e il perdono? Guido Barilla oggi si troverà a quattr’occhi con la donna che definì patetica e apostrofò “parla di pubblicità senza averne le competenze”. Dopo un mese di polemiche, di ironie, di scuse e di perdita di immagine e di mercato torna alla ribalta il tema della donna nella pubblicità, della comunità gay e dell’impegno delle aziende di includere anche le diverse tipologie di famiglie all’interno del marketing. E così da questa settimana è nato il percorso di redenzione di Barilla: lunedì tramite comunicato stampa l’annuncio della creazione di un board per “diversità e inclusione” con all’interno esponenti Lgbt e Alex Zanardi, oggi alle 17 l’incontro con la Boldrini. Basterà?

 

Le accuse shock di un marinaio “ci hanno impedito di salvarne altri”

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Lui si chiama Marcello Nizza, ha 41 anni ed è un marinaio o meglio il marinaio che ieri per primo all’alba è arrivato con la sua imbarcazione sul luogo del tragico naufragio. Le sue dichiarazioni destano immensa meraviglia, perché, secondo quanto ha dichiarato, gli è stato impedito di salvare altre persone a causa di un protocollo:

“Avevamo la barca con decine di immigrati, ci siamo avvicinati a un gommone della Guardia costiera chiedendo se potevamo trasbordarli sul loro natante per cercare di salvarne altri. Ci hanno risposto: dobbiamo rispettare il protocollo”.

Kyenge ribatte a Pini, la tragedia diventa disputa politica?

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“Imputare la responsabilità morale di quanto sta succedendo a me e alla presidente Boldrini non solo è offensivo verso di noi ma lo è per le vittime. Il primo pensiero è per le vittime. È offensivo anche per la coscienza dei cittadini italiani, e degli abitanti di Lampedusa che si stanno prodigando. Questa è una mia presa di posizione, un punto di non ritorno verso questa forza politica. Non dobbiamo creare paura, ma avvicinare le persone”. Così il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, nel corso di una conferenza stampa, risponde al deputato leghista Gianluca Pini che le aveva addossato la “responsabilità morale” della tragedia di Lampedusa.

Lampedusa shock, parla Pini e incolpa Kyenge e Boldrini

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«La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge. La loro scuola di pensiero ipocrita che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo porta a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi». Così Gianluca Pini, vicepresidente del Gruppo Lega Nord a Montecitorio.

M5S “la Convocazione di oggi costa 200mila euro”, Boldrini: “esercizio democratico”

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Botta e risposta in un clima infuocato alla Camera dei Deputati. Un ciclone, pari a quello che sta sconvolgendo Roma, si è abbattuto nell’Aula di Montecitorio.

“La seduta odierna – afferma la Boldrini durante la seduta – è stata convocata come adempimento espressamente dettato dalla Costituzione; un obbligo che si svolge secondo i principi dettati dall’ordinamento. Ci sono precedenti di convocazioni durante la pausa estiva o natalizia per l’annuncio della presentazione di decreti legge. Questi sono i fatti e le polemiche che sono seguite sono state del tutto pretestuose”.
Laura Boldrini replica duramente alla Lega che in aula l’accusa di protagonismo per la convocazione di oggi per il dl sul femminicidio. “Giusto per esser chiari – dice rivolta a Nicola Molteni – le ricordo che avevo scritto nel post su Facebook che era prevedibile che Montecitorio dovesse riunirsi già dopo il 20 di agosto per la presentazione di un decreto. E che in ogni caso la prossima seduta era fissata per il 6 settembre. Non credo che questo sia protagonismo, credo che sia una comunicazione assolutamente legittima. Non c’è nulla di vanto, solo un fatto”.

Sono 104 i deputati presenti nell’aula di Montecitorio. Non facili i conteggi per gruppo perché il clima estivo ha fatto sì che diversi parlamentari si sistemassero su banchi non appartenenti al gruppo. Al banco del governo c’è solo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Per la maggioranza sono circa 45 i parlamentari democratici presenti. Quattro quelli del Pdl, 5 quelli della Lega e 22 grillini. Ci sono anche una quindicina di parlamentari di Scelta Civica, 8 deputati di Sel e 4 appartenenti al Misto. Le donne sono poco più di una trentina.

Non è scandaloso che i deputati, in clima di forte tensione politica, rimangano in ferie, mentre il paese lotta tra un governo di larghe intese dilaniato dalla sentenza Mediaset e una ripresa economica che stenta ad avviarsi? Non è scandaloso vedere solo 104 deputati in Aula quando bisogna approvare una legge sui reati di genere? Ai deputati quanto importa delle donne? Che immagine diamo all’estero? L’ennesima Aula vuota in un momento difficile della politica italiana?

Quanto costa agli italiani la convocazione ‘formale’ del Parlamento di oggi? Tra i 150 e i 200mila euro”, si lamenta il deputato M5S, Walter Rizzetto che avrebbe preferito donarli a qualche centro di assistenza. Ma la presidente della Camer interviene subito e replica: “Ma lei ha capito che questo è un obbligo? Di cosa parla? Di sprechi? Questo è un esercizio democratico”.

La camera ha approvato il decreto del fare

ddlfare-camera-tuttacronacaApprovato dall’Aula della Camera il decreto del fare, che aveva incassato la fiducia con 427 sì e 167 no due giorni fa. Dopo tre giorni di maratona  oratoria dei gruppi parlamentari d’opposizione impegnati nell’ostruzionismo, ora il testo passa in Senato per la seconda, e probabilmente ultima, lettura. Nel provvedimento sono presenti diverse misure volte a sostenere il flusso del credito alle imprese, semplificare la burocrazia e abbreviare la durata dei procedimenti civili, anche attraverso il ripristino della mediazione obbligatoria per un ampio spettro di controversie. Il decreto introduce anche un finanziamento agevolato per le aziende che vogliono rinnovare macchinari e impianti ad uso produttivo, oltre ad ampliare le regole di accesso al Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese. Estesa la Robin Hood Tax, l’addizionale Ires sugli extra-profitti, anche alle imprese energetiche di dimensioni minori, con un volume di ricavi superiore a 3 milioni di euro e un imponibile di oltre 300mila euro. Il decreto mobilita investimenti in infrastrutture per un totale di circa 3 miliardi di euro. Il grosso deriva dal fondo di 2,03 miliardi (per il quadriennio 2013-2017) istituito al ministero delle Infrastrutture e che servirà a garantire la continuità dei cantieri in corso o l’avvio di nuovi lavori. Scende a 200 da 500 milioni il valore minimo delle infrastrutture per le quali è previsto il regime di defiscalizzazione parziale. Ma il decreto limita anche i poteri di Equitalia per venire incontro alle esigenze dei contribuenti in difficoltà. La possibilità di rateizzare il pagamento delle imposte è ampliata fino a 120 rate (prima erano 72) e sale a otto da due il numero minimo di rate non pagate, anche non consecutive, a partire dal quale il debitore decade dal beneficio della rateizzazione. Inoltre, il governo ha stabilito l’impignorabilità della prima ed unica casa a fronte di debiti iscritti a ruolo, ad eccezione dei casi in cui l’immobile sia di lusso. Slitta al 16 ottobre il primo versamento della Tobin Tax, introdotta dal governo Monti e dalla quale il ministero dell’Economiasi attende un gettito di circa 1 miliardo l’anno. L’offerta di accesso a internet tramite reti Wi-fi nei negozi e nei locali non richiederà più l’identificazione degli utenti. Uno degli emendamenti approvati che più hanno fatto discutere esclude il tetto alla remunerazione dei dirigenti che lavorano in società non quotate titolati di servizi di interesse generale come Poste e Ferrovie dello Stato.

Il pentastellato malato di sclerosi multipla preso in giro dai deputati

matteodall'osso-tuttacronacaE’ Giulia di Vita che firma un post, accompagnato da un video, apparso sul blog di Beppe Grillo. Il tema è il comportamento dei deputati durante l’intervento di Matteo Dall’Osso, cittadino M5S alla Camera affetto da sclerosi multipla. Nel post si legge: “Conoscete tutti ormai Matteo Dall’Osso, cittadino M5S alla Camera, e la sua incredibile storia, è affetto da sclerosi multipla ma vive meglio di chiunque altro. Ha appena fatto il suo intervento in Aula, è l’una di notte, è stata una giornata pesante per tutti, figuriamoci per lui, mentre leggeva il suo discorso ha perso il filo, può capitare a chiunque. Gli umani colleghi dagli scranni di Pd e Scelta Civica hanno cominciato a fare battutine sulla sua difficoltà “dategli il foglio giusto!“, ripetevano le sue parole balbettando a sfottò, mormoravano, ridevano, lo guardavano divertiti. Avvisati poi dello stato di Matteo qualcuno ha chiesto scusa per la palese, vergognosa, indecente, schifosa, indecorosa gaffe. L’arte dell’ipocrisia. Signori, ci troviamo a lavorare con questa gente. Come possono stupire gli scempi che stanno facendo al Paese e la costante indifferenza per i cittadini italiani più deboli? Dopo gli sfottò a fine intervento Matteo ha concluso dicendo “e come dissero tre violoncellisti sul Titanic mentre stava affondando ‘è stato un piacere suonare con voi”. Ma anche no.

Battibecco in Aula tra Laura Boldrini e Renato Brunetta

boldrini-brunetta-tuttacronacaBattibecco nell’Aula della Camera tra Laura Boldrini e Renato Brunetta dopo che il capogruppo del Pdl ha chiesto alla presidente una censura per la deputata del M5S Carla Ruocco. La pentastellata ieri lo aveva definito “capo indiscusso del gruppo unico del malaffare, delle larghe intese e dell’inciucio”. Brunetta ha anche annunciato che si sarebbe avvalso di tutte le prerogative a difesa della sua onorabilità. Nel suo tentativo di mediazione, la Boldrini ha risposto: “bisognerebbe evitare queste cose inopportune. Mi dispiace se c’è stata un’offesa. Tutti evitino un linguaggio offensivo; non aiuta né qui dentro né fuori di qui”. Ma all’ex ministro queste parole non sono bastate: “Io chiedo la censura!”, ha urlato. Il presidente l’ha subito fermato: “Non è questo il tono. Vedrò il verbale e mi regolerò di conseguenza…”

La Boldrini va a “Chi l’ha visto”… polemica su Il Giornale

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Laura Boldrini è andata ospite a  ‘Chi l’ha visto’, e per circa 15 minuti ha parlato di alcuni temi sociali e poi della presentazione del suo libro. Ciò ha scatenato le ire de “Il Giornale”, ma la notizia viene ripresa anche da Dagospia:

Laura Boldrini ha varcato una frontiera della tele-politica: un parlamentare, presidente della Camera, negli studi di Chi l’ha visto? non si era ancora visto.

Più di un’intervista o della solita ospitata marchettosa, un’ode all’umanità e alla bontà dellapresidente Boldrini, protettrice dei deboli e consolatrice dei derelitti, con promozione del suo libro incorporata, come da migliore tradizione del servizio pubblico (al politico influente). Un quarto d’ora di (auto)celebrazione, o di beatificazione, per un ricongiungimento favorito dalla Boldrini, ma nel 2008, non oggi.

Quel che è di oggi, piuttosto, è il libro della Boldrini, appena pubblicato, che racconta quella vicenda, «un libro bellissimo» specifica una palpitante Sciarelli (ma non è self marketing della presidente Boldrini, perché «i proventi del libro andranno al campo rifugiati di Da Daab»).

I saggi non hanno commissariato il Parlamento! Così la Boldrini.

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”Assolutamente no”, Cosi’ la presidente della Camera, Laura Boldrini, risponde a chi le chiede se ritenga il Parlamento commissariato dai saggi. ”L’avvio delle riforme muove i primi passi e tutti i lavori verranno fatti in ambito parlamentare. Il governo ha diritto a sostenre lo sforzo: non vedo nessun commissariamento”.

Laura Boldrini vola Ryanair

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La Repubblica pubblica alcune foto scattate da  una lettrice, a bordo di un aereo Ryanair in attesa di decollare dall’aeroporto di Bruxelles-Charleroi. Tra i passeggeri anche il presidente della Camera Laura Boldrini.

La Boldrini quindi vola low cost a differenza di altri politici che scelgono la business class in compagnie prestigiose.

 

Scandalo al parlamento… la Mussolini e la sua maglietta contro Prodi

mussolini - maglietta

IL DIAVOLO VESTE PRODI!

La mussolini indossa una maglietta  con la scritta “Il diavolo veste Prodi” e la votazione subisce uno stop.

La Mussolini inveisce contro la Boldrini che la richiama “Lei non può farmi nulla, io sono una senatrice”. Grasso tace.

La Boldrini chiede massima collaborazione e prega i Capogruppi dei partiti a intervenire. Inoltre richiama anche al rispetto per la votazione che si sta svolgendo che è delicatissima.

Alla fine la Mussolini viene accompagnata fuori dall’Aula e la votazione riprende.

Dorme di notte la Fornero?

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«Non so come faccia a dormire la notte, non li vede i morti che le passano davanti agli occhi?». Gianna Dionisi, sorella gemella di quel Romeo suicidatosi insieme alla moglie Anna Maria, perché non ce la facevano più ad andare avanti con le spese. L’uomo era un muratore e aveva aperto una partita Iva per versare i contributi all’Inps dopo che aveva perso il lavoro. I versamenti erano pesanti e l’uomo aveva fatto un prestito e si era indebitato. In casa entravano i 600 euro della pensione sociale della moglie e i 900 del fratello Giuseppe. Levato l’affitto di 500 euro, le rate del prestito e le spese correnti, non rimanevano che 400 euro per vivere.

«Erano disperati – ricorda Gianna -. Lui qualche volta diceva “mi butto a mare”, ma sembrava una di quelle frasi che si dicono così, tanto per dire».
Un suicidio preparato nei dettagli con l’ultima cena di giovedì notte. Poi Anna che prepara il tè al fratello e tutti vanno a letto. Ma in realtà i due coniugi scendono in garage e s’impiccano.

La fanno finita con una vita che ha solo da offrire sofferenza e miseria, la fanno finita con quell’ansia di non riuscire a sdebitarsi, la fanno finita con uno stato che ha solo saputo chiedere ai cittadini senza capire che stava andando oltre il sostenibile. Con i costi e le tasse che si sono abbattuti su chi non poteva pagare. Eppure il governo che ha permesso tutto questo è al suo posto, per questo vuoto istituzionale che si è creato, che le forze politiche non hanno voluto superare per i propri protagonismi ed egocentrismi. Gli imprenditori chiudono le imprese e s’impiccano… probabilmente sono tutti evasori? Sono evasori coloro che emigrano alla ricerca di un posto di lavoro? Sono evasori coloro che chiedono una rateizzazione ad Equitalia?  Che l’evasione ci sia in Italia nessuno lo mette in dubbio, che ci sono stati anni in cui tutto è stato permesso e nessuno si è preoccupato di fare una politica di rientro delle imposte è fuori dubbio… ma ora chi ci deve andare di mezzo sono i ceti più poveri o chi nel frattempo si è impoverito? E’ questa la giustizia sociale?

Boldrini sconvolta dal triplice suicidio di Civitanova Marche!

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E’ una notizia sconvolgente quella che arriva da Civitanova Marche, il segno della disperazione e della solitudine in cui la crisi può far sprofondare le persone”. Così Laura Boldrini ha commentato il duplice suicidio dei coniugi Dionisi. La presidente della Camera, che domani parteciperà ai funerali, ha aggiunto: “E’ una tragedia che colpisce l’intera comunità nazionale e che mi ferisce ancor più perché è avvenuta nella mia regione”.

Boldrini… al lavoro per il Paese!

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“Penso ci siano dei tempi della politica e non voglio entrare in questo confronto, non sta a me. Stiamo lavorando sodo con una tabella di marcia molto fitta e per quanto mi riguarda non stiamo perdendo tempo”. Così la Boldrini risponde, dallo studio di otto e mezzo, a Matteo Renzi che oggi criticava la “perdita di tempo”. La Presidente della camera prosegue “Non sta a me dare dei contributi alla soluzione dello stallo. Ci sono i partiti, sto lavorando con altre figure per portare avanti degli impegni. Abbiamo fatto una commissione speciale per sbloccare i pagamenti della P.A., questo significa non essere sordi e in questi limiti stiamo facendo la nostra parte”.

Altro nodo dolente sono le commissioni e la Boldrini sicuramente sta facendo quanto è in suo potere: ”Ci sono due scuole di pensiero: alcuni partiti dicono che non si può fare, altri sì. Prendo atto di questa posizione, mi è stato chiesto di fare indicare i nomi dei componenti ma oltre questo non posso andare. Ho inviato una lettera ai gruppi per dire di pensare i componenti delle commissioni”.

Sulla credibilità della politica? “E’ doveroso da parte di chi riveste ruoli istituzionali fare in modo che i cittadini guardino con rispetto alle istituzioni. Chi ha ruoli istituzionali deve essere rispettabile, conquistarsi il rispetto con lo stile di vita, con la sobrietà. E’ dal Palazzo che bisogna dare il buon esempio. In Italia prevale il cinismo, ma la politica deve avere al centro i valori, i principi. La politica senza valori è fare solo gli interessi privati. Dobbiamo dare il segnale che, in un periodo di sacrifici per tutti, anche noi siamo pronti a rinunciare a qualcosa. Solo così la politica riacquista credibilità agli occhi delle persone”. Ma poi sui tagli agli stipendi dei parlamentari c’è un freno. Proprio lei che insieme a Grasso erano stati i precursori dimezzandosi lo stipendio afferma “Arriveremo a tagliare gli emolumenti dei parlamentari per poi passare a considerare la condizione dei dipendenti della Camera. Non indebolire l’istituzione ma rafforzarla. Sarà tutto graduale e assorbibile, la Camera in generale funziona benissimo, con professionalità. Non vogliamo intaccare la qualità di chi lavora, ma salvare più risorse possibili”. Sembra quindi che per il futuro prossimo venturo, qualche generazione potrà vedere queste somme diminuite, ma non è certo per ora. Il problema di fondo è sull’istituzione che si potrebbe indebolire se viene ridotto l’emolumento… ma un professore quindi non ha nessuna autorevolezza e non rappresenta nessuna “istituzione”? Non è forse il braccio operativo del ministero della pubblica istruzione, oltre ad essere colui a cui è affidato il futuro di una nazione? Sembra si no se l’istituzione per essere tale ha bisogno di uno stipendi a diversi zeri!

Le parolacce gratuite di Battiatto!

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Le «troie in Parlamento» scatenano l’ultima bufera nel mondo della politica. A pronunciare il duro attacco è stato il cantautore siciliano Franco Battiato, ed assessore della giunta Crocetta. Intervenendo al parlamento Europeo, proprio nelle vesti di assessore al turismo della Regione Sicilia, il maestro non ha usato mezze misure. «Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino». E dire che l’incontro al quale era stato invitato Battiato aveva ben altro tema. Si doveva parlare di «Nuovi percorsi fra turismo e cultura in Sicilia» ma si è finito per parlare anche della situazione politica italiana con quelle dichiarazioni choc che hanno scatenato un vespaio di polemiche. La prima a dichiararsi sconcertata è stata la neo presidente della Camera Laura Boldrini. «Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato, peraltro impegnato ora in un’esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari» afferma la Boldrini che respinge «l’insulto» di Battiato.

Dobbiamo avere politici presi a prestito dalla musica che si esprimono con un linguaggio in disuso anche nelle balere?

Fate il vostro gioco… la roulette del Pd, ora Grasso e Boldrini

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E’ stallo in Parlamento: venerdì 5 fumate nere per le elezioni dei presidenti delle camere. Vota praticamente solo M5s, che debutta tra cravatte no-Tav e apriscatole, sedendo in alto alla Camera. Stamattina nuovo round. Berlusconi chiama fuori il Pdl: colpa di un Pd irresponsabile, accusa. Resta confermata per questa mattina la riunione di deputati e senatori di Scelta Civica, ma sulle presidenze di Camera e Senato, dopo il vertice notturno con Mario Monti seguito all’incontro del premier con Giorgio Napolitano al Quirinale, l’indicazione è quella di votare scheda bianca. Tramontate le ipotesi circolate ieri di una presidenza del senato per lo stesso Monti o di un’intesa con il Pd per un montiano a Montecitorio (erano circolati i nomi di Dellai e Balduzzi). E saltata la trattativa con i montiani il Pd punterebbe su due candidature nuove alla Camera e al Senato e i due saranno Laura Boldrini, di Sel, a Montecitorio, e Piero Grasso al Senato.

LA TV AL POTERE! Santoro e il “suo” governo!

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La trasmissione Servizio Pubblico di Michele Santoro ha lanciato una proposta, che si chiama «Un governo da approvare», su un governo istituzionale, con figure terze, che trovi l’appoggio del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
I nomi dell’esecutivo, contenuti nella proposta, sarebbero Rodotà premier, Cancellieri al Viminale, Zingales all’Economia. E ancora, tra i ministri, Strada, Settis, Gabanelli, Landini, Barca, Davigo, Tinagli, Boldrini, Mini, Batioli e Petrini.

Ecco la squadra di governo, proposta da Michele Santoro, che sarà pubblicata sul sito di Servizio Pubblico: premier Stefano Rodotà, all’Interno Anna Maria Cancellieri, alla Sanità Gino Strada, alla Cultura Salvatore Settis, alla Difesa Fabio Mini, agli Esteri Laura Boldrini, all’Istruzione Milena Gabanelli, al Welfare Maurizio Landini, alle Politiche agricole Carlo Petrini, all’Ambiente Catia Batioli, allo Sviluppo Economico Fabrizio Barca, all’Economia Luigi Zingales, alla Giustizia Piercamillo Davigo, alle Pari Opportunità Irene Tinagli.

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