Vivere nella Terra dei Fuochi: “Prego il Signore che purifichi i miei ortaggi”

terra-dei-fuochi-tuttacronacaLa Iena Nadia Toffa torna a parlare della Terra dei Fuochi e intervista il pentito di camorra Carmine Schiavone. Alla trasmissione, l’uomo torna a raccontare di aver rivelato già 16 anni fa, durante gli interrogatori, che nelle zone circostanti Latina, Napoli e Caserta erano state scaricate per anni tonnellate di rifiuti tossici e anche fusti nucleari, il tutto celato nelle cave fino a metri sotto le falde acquifere. A ricoprirli, la terra. “Poi, sopra, i contadini hanno coltivato ortaggi e pascolato le bufale per la mozzarella”. Lo Stato sapeva dunque, ma ha preferito secretare, “Forse per non creare il panico nella popolazione”. Se le parole del pentito corrispondono a verità, si stima che siano stati sversati 120 tir al giorno di materiali altamente pericolosi, che spiegherebbero l’altissima incidenza di decessi per cancro nella zona. Ma perché tutto ciò? “Perché alle aziende, smaltire regolarmente scorie pericoloso costerebbe 2000 euro a fusto, mentre la Camorra si prende solo 200 euro”. Linviata de Le Iene, in seguito, ha incontrato anche uno dei contadini che il suo podere proprio sopra una delle zone incriminate. L’uomo ha confidato: “Quando mangio i miei ortaggi, prego il Signore che li purifichi”.

I religiosi che ci costano 17 milioni di euro l’anno: i cappellani militari

cappellani-militari-tuttacronacaTra i dipendenti del ministero della Difesa si trovano anche i cappellani che prestano servizio nelle caserme e per questo vengono considerati militari. E’ stata la Iena Luigi Pelazza a spiegare che questi religiosi costano allo Stato 17 milioni di euro l’anno. Come dire: paghiamo profumatamente anche chi porta la parola del Signore. Questo perchè è previsto dalla legge che queste figure ecclesiastiche partano direttamente dai gradi alti, addirittura fino a quello di generale. Ma è da notare che il costo continua inoltre a incidere pesantemente anche sulle casse della previdenza sociale, con la consistente pensione che percepiranno in seguito.

“Non ho aumentato nessuno stipendio, seguito regole Cgil”

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Il segretario del Pd Guglielmo Epifani, intervistato da Le Iene, specifica la sua posizione e a chi gli chiede conto del fatto che nel 2004 quando era Segretario Generale della CGIL avrebbe ottenuto un aumento di stipendio del 18% risponde: “Ma io non ho aumentato nessuno stipendio. C’è una regola del Cgil e quelle si sono applicate”.

“L’aumento dello stipendio della Cgil chi lo decideva?”, gli chiede la Iena Filippo Roma ed Epifani risponde: “In quel caso la segreteria”. “Quindi lei? La segreteria, se stesso”. “No, in CGIL la segreteria è la segreteria. Il segretario è il segretario. Il direttivo è il direttivo. Nel senso che è un’organizzazione”, precisa il segretario del Pd.

“Rientra nelle regole che c’erano, punto e basta. È inutile che stiamo facendo una storia su niente”, conclude Epifani.

 Benvenuti in Italia!!!

Lo stadio San Paolo si tinge di nero: in lutto per la Terra dei Fuochi

terra-dei-fuochi-sanpaoloinlutto-tuttacronacaI social al servizio della vita. Se prima i vip hanno adottato un comune, ora è partito il tam tam mediatico in Facebook dopo la creazione dell’evento “San Paolo in Lutto“. L’iniziativa è per protestare contro il dramma della Terra dei Fuochi e dell’inquinamento del suolo con i rifiuti industriali velonosi. L’dea è semplice e prende l’avvio dalla partita che la Nazionale disputerà a Napoli contro l’Armenia valida per la qualificazione ai mondiali 2014: si chiede ai tifosi che giungeranno allo stadio di vestirsi di nero e restare in silenzio quando entreranno le squadre. Si legge nel social blu:

“Il 15 Ottobre al San Paolo di Napoli si disputerà Italia-Armenia. Al fine di un impatto mediatico a grossa risonanza si chiede a tutti coloro che si recheranno allo stadio, alle tifoserie, ai club, alla gente comune, a chi si ‘troverà di sorpresa’ allo stadio per tifare l’Italia di vestirsi totalmente di nero e di restare in silenzio quando entrano le squadre. Vi sembrerà nulla ma questo piccolo gesto potrebbe avere un grosso impatto mediatico e dare visibilità alla terra dei fuochi ovvero A NOI TUTTI che continuiamo a morire di cancro e di leucemie, che vediamo i nostri figli morire prima di nascere. Fate cadere in un silenzio tombale il SAN PAOLO.. sarà l’urlo più forte mai sentito prima. Facciamo capire che il nostro paese è vivo..che noi non ci arrendiamo. ‘Forza Napoli’ non è solo un motto per la squadra del cuore ma un motto per la nostra terra! Quando si è solidali Napoli vince..quindi organizzatevi!!! Grazie”

Vip vs camorra: i comuni della Terra dei Fuochi non devono morire

vip-terradeifuochi-tuttacronacaLa Terra dei Fuochi non è sola è una pagina Facebook aperta da Selvaggia Lucarelli e che in pochi giorni ha già superato gli 89mila “mi piace”. Ed è proprio qui che i vip italiani “adottano” i comuni di questo territorio a cavallo tra le province di Napoli e di Caserta postano le foto con cui lanciano il loro appello. Marcianise, Aversa, Nola, Sant’Irpino, ma anche Arienzo, Cellole, San Prisco e tutti gli altri paesi non devono morire. Non possono essere messi in ginocchio da quei rifiuti tossici bruciati nelle campagne. Loro sono personaggi dello spettacolo più o meno noti, musicisti, attori, volti televisivi ma anche sportivi e giornalisti uniti per far sì che “questo territorio e la sua gente – si legge nelle info della pagina – non muoiano avvelenati e dimenticati da tutti.” Spiega Selvaggia all’HuffPost: “Un’iniziativa del genere può aiutare a incoraggiare la gente del posto a non avere paura di scendere in piazza. di protestare, di ribellarsi. Noi, nel nostro piccolo, ci abbiamo messo la faccia. E poi molti non sanno cos’è la terra dei fuochi, da oggi magari lo sapranno”. La pagina ci aiuta anche a capire che solo ora si sta facendo spazio la consapevolezza che l’emergenza che vive questa terra non è solo circoscritta a un’area ben definita, ma è ormai diventata nazionale. Come hanno recentemente ricordato anche Le Iene, in un loro servizio: perchè i prodotti di questa terra poi giungono in tutto il territorio nazionale: “la Terra dei Fuochi non è un’isola”, appunto, e tutti noi siamo destinati a venire a contatto, in un modo o nell’altro, con questa fetta di terreno che è stata utilizzata per un ventennio come pattumiera per i rifiuti tossici di mezza Italia. Senza dimenticare gli abitanti che si ammalano e muoiono, per quel cancro che, qualsiasi parte del corpo colpisca, ha un solo cognome: “camorra”. Per farsene un’idea basta scorrere la pagina Facebook di don Maurizio Patriciello, parroco proprio a Caivano che da anni si batte per portare alla ribalta nazionale l’agonia di quella gente. Ha pregato il Papa, ha parlato con Napolitano, scuotendo le coscienze dei politici locali.

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Le Iene e i rifiuti tossici che “concimano” i prodotti della terra dei fuochi

camorra-rifiutitossici-tuttacronacaLe Iene, ieri, hanno parlato dello sversamento e dell’incendio di rifiuti di ogni genere che la camorra ha praticato illegalmente nelle discariche abusive della ‘terra dei fuochi’, in Campania. Nel serivzio sono apparse persone vittima di tumore, ma anche Carmine Schiavone, pentito dei Casalesi, che ha svelato i retroscena dell’attvità criminale. “Questa roba arrivava dalle centrali tedesche, austriache, svizzere. Arrivavano fanghi tossici, pittura, coloranti. Residui di amianto, piombo, cadmio, tutto”. Anche don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano che da anni si batte contro i roghi e gli sversamenti ha preso la parola: “A Caivano hanno trovato due milioni di metri cubi di metalli pesanti, piombo, cadmio, zinco. Avevamo fatto delle foto a dei cavolfiori che nascevano di colore giallo. Abbiamo fatto delle analisi e sono usciti metalli pesanti in quantità così elevata che il laboratorio non ha voluto darci i risultati. Qua la gente muore, stanno morendo. La gente non usa più nemmeno il termine ‘cancro’. La gente ha il terrore”. Gli inviati de Le Iene hanno vagato per le campagne avvelenate, imbattendosi in cumuli di rifiuti tossici, che spesso vengono dati alle fiamme per non lasciar tracce, tanto lungo sentieri di campagna quanto lungo le strade percorse dalle automobili. In queste zone, dove viene dato alle fiamme anche l’amianto, i contadini proseguono con le loro attività di semina e raccolto. “L’amianto è un killer pericolosissimo – spiega don Patriciello -. Non mi scandalizza il delinquente che ha sversato quell’amianto. Ma mi scandalizza la società civile che vede tutto questo. Questo è proprio il posto dove è venuto l’ex ministro della Salute Renato Balduzzi. Poi è andato via e non è successo niente”. Si è talmente, tragicamente, abituati alla morte per cancro che, spiega un ragazzo, “Oramai non si dice più ‘Come è morto?’. Si dice ‘Dove aveva il tumore?” E don Patriciello continua: “Non possiamo fingere di non vedere. E’ il momento di mettere insieme i vari ministeri. E’ inutile che continuano a dare tutta la responsabilità ai sindaci. Loro non ce la faranno mai. Ci sono troppi interessi. O ci si mette insieme o questo popolo è condannato a morte”. Le modalità con cui opera la camorra sono spiegate dall’ex presidente di Legambiente, Raffaele Del Giudice: una prima squadra prepara il letto di combustione con stracci e copertoni e poi, di notte, arriva una seconda squadra, che sversa i rifiuti e appicca il fuoco. «”C’è bisogno del presidio dell’esercito”.  Il dottor Antonio Marfella, intanto, medico dell’istituto tumori Pascale di Napoli dichiara: “Non esiste una sola discarica in Campania che non è rimpinzata di oltre il 50% di rifiuti tossici”. E proprio accanto a una discarica, un campo di pomodori: sono tra i tanti prodotti di quelle terre che poi possono essere venduti. I contadini della zona spiegano che li consegnano solitamente anche alle industrie famose, ad un marchio presente – dicono le Iene senza citare l’azienda in questione – in ogni supermercato italiano. Si vende alla più grossa industria di pelati d’Europa, a prezzo bassissimo. E i prodotti della ‘terra dei fuochi’ arrivano ovunque, anche sulle nostre tavole.

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Per scacciare il demonio… prende a schiaffi la gente! Il prete esorcista

iene-esorcismo-tuttacronacaIl prete esorcista che prende a schiaffi le persone. E’ il caso di cui si è occupato la Iena Andrea Agresti questa settimana. La madre di un bimbo autistico racconta di aver accompagnato il figlio da un prete esorcista perchè il marito era convinto che il piccolo fosse posseduto. “Mio marito era talmente convinto che ha convinto anche me. Mio marito è venuto a sapere di un prete esorcista, l’ha chiamato e ha preso appuntamento. La prima volta che siamo andati in chiesa il bambino era agitato e correva in su e in giù. Il prete gli gridò di stare fermo, ma lui non si fermò era troppo agitato. Il prete gli tirò un ceffone talmente forte che gli girò la testa”. Nonostante questo, per due anni la donna ha continuato a sottoporre, una volta a settimana, il figlio a questi esorcismi, con il prete che giustificava gli schiaffi, spiega lei, dicendo che non si trattava del bambino ma di Lucifero. Dopo di che, i primi sospetti: il prete le chiede di non raccontare in giro che praticava gli esorcismi. Per non sbagliare, la madre si è rivolta a un prete esorcista autorizzato dalla Chiesa, il quale ha detto subito che il bambino “non aveva il demonio, ma era malato”. Ricevuta la segnalazione della donna, Agresti manda un complice nella chiesa dove opera il finto esorcista, spacciandolo per un uomo che soffre di depressione e che non dice mai una parola, Il prete lo accoglie in sacrestia, fa il segno della croce, mette una mano sul capo del presunto posseduto e per un quarto d’ora recita formule e preghiere, dopo un po’ il rito diventa un po’ più intenso, con il sacerdote, che parlando presumibilmente con il demonio in persona dice “ti romperò anche il cu*o, perché devi andartene!”. Ma a quanto pare non è sufficiente e quindi partono gli schiaffi. Alla richiesta di spiegazioni circa il metodo utilizzato durante il rito da parte della Iena, che vuole capire il senso degli schiaffi con cui vengono colpite le persone esorcizzate, il prete nega tutto categoricamente, concludendo che “la confessione è una cosa segreta”.

Violenza parlamentare: Luca Barbareschi picchiò Filippo Roma

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La violenza non è mai giustificabile, ma se a  causare una rissa è un parlamentare allora lo shock è doppio, perché nell’immaginario collettivo, il politico seguita a essere, nonostante tutto, un modello di esempio e di guida per la nazione. Vedere quindi un parlamentare esprimersi a calci e pugni mortifica questa idea. Che poi la provocazione ci possa essere stata questo è indubbio, ma viene lecitamente da domandarsi se un politico può permettersi di perdere il controllo così facilmente. I fatti andati in onda ieri sera a Le Iene si riferiscono a giugno 2012 quando Barbareschi, eletto nel Pdl e poi migrato nel Fli totalizzò il 100% di assenze. Così Filippo Roma e la sua troupe, indagando sui motivi di tale assenteismo, decisero di fare irruzione prima sul set del film “Mi fido di te”, destinato alla Cina e poi a Filicudi dove Barbareschi trascorreva le ferie. Ed è sull’isola che il parlamentare reagisce in modo violento, anche davanti agli occhi della figlia,  insultando l’inviato Roma “Lei non è un giornalista, lei è un cretino. Ha spaventato una bambina. Vai via idiota”. In particolare Barbareschi contestava agli operatori di aver ripreso sua figlia, ma per protestare malmenava un’operatore e un giornalista. Ieri sera, dopo una serie  di querele e contro querele, per decisione dei giudici che in un primo momento avevano bloccato la messa in onda del video, è stato possibile vedere la reazione di Barbareschi. Immagini che possono aver fatto male all’Italia intera che ancora una volta è vittima di spettacoli di violenza indegni di un paese democratico e civile.

Inviato de le Iene malmenato a Salerno

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L’inviato Filippo Roma, nel corso della processione in onore del santo patrono a Salerno ha cercato di avvicinare il sindaco Vincenzo de Luca per un’intervista, ma è stato allontanato prontamente dalle forze dell’ordine. Nella ressa, un cameraman al seguito dell’inviato ha riportato la rottura degli occhiali che teneva sulla camicia. Vincenzo de Luca, dell’area di centro sinistra è stato più volte al centro di indagini e processi (alcuni dei quali prescritti) che lo hanno visto coinvolto. Le condanne in primo grado sono state per ”Stipendi d’oro”, per la quale  è stato ritenuto colpevole in primo grado dalla Corte dei Conti di Napoli nel 2010 a pagare 23.000 euro e per diffamazione aggravata ai danni di Marco Travaglio, condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli nel maggio 2013 a un risarcimento di 1.000 euro.

 

 

Morti spariti e loculi venduti… non c’è pace!

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A Napoli morire è difficile soprattutto per la scarsità di loculi disponibili messi a disposizione delle famiglie che non hanno una tomba di proprietà. Ed ecco che immediatamente le Iene, vengono a conoscenza che alcuni impiegati dei cimiteri napoletani un posto lo trovano sempre. Da quanto riportato dl servizio condotto da Giulio Golia, i privati cittadini venderebbero il loculo in cui è defunto il proprio parente e poi quello stesso loculo sarebbe rivenduto a chi in quel momento ha bisogno di sistemare il proprio caro. Una sorta di intermediazione. Il problema è che la proprietà dei loculi non è privata ma è del Comune, che fa una concessione (a Napoli la concessione arriva anche a 99 anni un tempo davvero illimitato) alla famiglia che lo acquista per tenere i resti del proprio parente. Ma se queste compravendite sono illegali, ancor più illegale è che, secondo quanto riportato nel servizio, ci sono molte tombe che se non vengono curate possono essere “liberate” e “rioccupate” da nuovi morti. Un vero commercio cimiteriale completamente illegale che però dà i suoi frutti: un loculo può costare fino a 7,500 euro, mentre normalmente non dovrebbe costare più di 2500 al massimo 3000.

Brignano: Le Iene? Non ce l’ho fatta, psicologicamente.

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L’ex Iena Enrico Brignano si confessa da Victoria Cabello durante la presentazione del suo ultimo film “Ci vediamo domani”. Esordisce con il suo modo di fare tra dialetto e italiano, tra serio e faceto, che lascia sempre un velo di malinconia anche quando la battuta è efficace “nun m’ha retto la pompa!” Troppi servizi sulla pedofilia, troppe tragedie, troppo malcostume e poi droga, malasanità, mala politica:  “Non condurre più le Iene è stata una decisione mia, anche un po’ sofferta perché mi trovavo bene – ha spiegato Brignano- Ho lasciato ad altri la possibilità di farlo, perché portavo a casa il malessere italiano. Io purtroppo vivendo quei dosser, quei servizi di pedofili, di politici sbagliati, di gente di malaffare, ogni volta tornavo a casa e ci stavo male. E allora ho detto ‘ma a me chi me lo fa fare?’… Non ce l’ho fatta, psicologicamente. Mi sembrava di aver fatto il mio… Anzi, io sono sbalordito di come ci riescano tutti gli altri”.

Non manca neppure una frecciatina, quasi un appunto per il suo successore Teo Mammuccari:

Io ho portato i monologhi nel programma, cosa che Mammucari non sa fare. Gioca a fare quello che sa fare, poveraccio, mica è colpa sua. Frecciatina? Ma che frecciatina: ci vorrebbe ‘na spingarda a pompa! Non è capace di fare i monologhi, e questo lui lo sa, ma lo sa anche il suo commercialista“. E poi scoppia la risata.

 

 

L’orco verde che non paga i musicisti è polemica alle Iene.

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Il celebre orco verde dei cartoons, Shrek,  non paga i musicisti. La Iena Giulio Golia ha scoperto che non è ancora stato pagato nessuno del cast che ha partecipato alla tournée francese dell’anno scorso. La società LVShow che li aveva ingaggiati  è stata messa in liquidazione per essere sostituita poi da LV Spettacoli, il cui titolare naturalmente è sempre lo stesso, Lorenzo Vitali. La Iena è andata a incontrare il responsabile e ha strappato una mezza promessa che il personale sarà pagato entro tre mesi, ma passati pochi giorni gli è stata recapitata una diffida a mandare in onda il servizio. All’udienza, però, il giudice ha dato ragione a Golia, permettendogli di mandare in onda il filmato, e ha condannato Vitali a pagare 5200 euro di spese processuali. “Non sarebbe stato meglio versarle ai musicisti creditori?”, ha commentato quindi la Iena.

 

CENSURATO IL CORO ALLA MINETTI

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Ha avuto molto successo il servizio realizzato da “Le Iene” con gli ultras Pio & Amedeo e come vittima Nicole Minetti. L’esuberanza degli inviati però sembra sia stata in qualche modo censurata. A raccontarlo “Novella2000”: Nell’incontro tra Pio & Amedeo, inviati de Le lene nel ruolo di Ultras, e Nicole Minetti  è stato censurato un coro che i ragazzi avevano dedicato alla ragazza. Il brano censurato era: “Quando incontro la Minetti, uso tanti fazzolettiiii!!!”. LA POLITICA ORMAI SI ALIMENTA DEL GOSSIP… che vergogna!

 

SE QUESTA E’ UNA SCUOLA… Il centro che cura l’omosessualità…

Il video shock delle Iene girato all’interno di un centro istituito da cattolici che pretendono di curare ragazzi e ragazze omosessuali. Un percorso terapeutico guidato da “insegnanti”  redenti dall’omosessualità. Sapete cosa viene consigliato a questi ragazzi? Cambiare amici, non uscire, resistere alle tentazioni e rompere tutte le amicizie con le donne che, viene detto, devono solo essere considerate come oggetto di desiderio.

UN BUSINESS SCANDALOSO SULLA PELLE DEI GIOVANI, UNA VISIONE AVVILENTE  DELL’OMOSESSUALITA’ VISTA COME MALATTIA E UNA STRUMENTALIZZAZIONE DELLA CRISTIANITA’ COME CURA PER REDIMERE I PECCATORI!

BENVENUTI IN ITALIA! WELCOME TO ITALY!

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Violento e maleducato! Luca Barbareschi perde la testa con le iene.

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