I religiosi che ci costano 17 milioni di euro l’anno: i cappellani militari

cappellani-militari-tuttacronacaTra i dipendenti del ministero della Difesa si trovano anche i cappellani che prestano servizio nelle caserme e per questo vengono considerati militari. E’ stata la Iena Luigi Pelazza a spiegare che questi religiosi costano allo Stato 17 milioni di euro l’anno. Come dire: paghiamo profumatamente anche chi porta la parola del Signore. Questo perchè è previsto dalla legge che queste figure ecclesiastiche partano direttamente dai gradi alti, addirittura fino a quello di generale. Ma è da notare che il costo continua inoltre a incidere pesantemente anche sulle casse della previdenza sociale, con la consistente pensione che percepiranno in seguito.

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La crisi di governo… fa diventare illegali le missioni italiane in Afghanistan

afghanistan-militariitaliani-tuttacronacaSono diversi gli effetti collaterali della crisi di governo, tra queste, il fatto che da oggi, 1 ottobre, la partecipazione dell’Italia alla guerra in Afghanistan è diventata illegale. Questo perchè il 30 settembre scadeva la proroga delle missioni militari internazionali. Lo spiega Enrico Piovesana su Il Fatto, che sottolinea anche come i nostri soldati ora non abbiano più una protezione giuridica. Sono infatti dei decreti, successivamente convertiti in legge dal Parlamento e che rinnovano le autorizzazioni ogni 3, 6, 9 o 12 mesi dando la necessaria copertura finanziaria, a legittimare la partecipazione delle forze armate italiane alla missione Isaf (International Security Assistance Force) dell’Onu. E’ stato così fin da sempre: il 27 febbraio 2002 il Parlamento approvò infatti la legge di conversione, con modificazioni, del decreto 451 del 28 dicembre 2001 “recante disposizioni urgenti per la proroga (fino al 31 marzo 2002) della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali”: la modificazione consisteva nell’inserimento nel testo del decreto di un riferimento alla missione Isaf “connessa a Enduring Freedom”. In seguito molti parlamentari hanno chiesto che fosse superato un simile meccanismo, ma senza esito. E ora che il governo è in crisi non è stato possibile prorogare la partecipazione italiana alle operazioni militari internazionali: così i soldati italiani si ritrovano senza tutela giuridica. Nonostante questo, l’Italia continua a spendere 1.6 mln di euro al giorno per la missione in Afghanistan, bombardando e uccidendo, con gli aerei sempre più spesso chiamati a fornire copertura alle truppe afgane che combattono al suolo. Da oggi, illegalmente.

Ancora 300 milioni per restare in Afghanistan… perché?

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“L’operazione in Afghanistan deve essere rifinanziata alla fine di settembre. Chiederemo al parlamento la fiducia che ha sempre dimostrato a ranghi compatti: si tratta di una cifra tra i 250 e 300 milioni di euro”. L’annuncio è del Ministro della difesa, Mario Mauro, intervistato su Rai 3 ad Agorà. “Quando in questi giorni ripetutamente mi si chiede perché siamo in Afghanistan – ha aggiunto Mauro – mi preme ricordare che 6.500 Scuole sono state aperte da quando c’è Isaf. Dieci anni fa c’erano 900mila iscritti a scuola ed erano tutti maschi; oggi ce ne sono 6 milioni e mezzo e il 35 percento è composto da donne. Se prima solo il 30 percento della popolazione aveva accesso ai servizi sanitari, oggi siamo al 67 percento e da quando c’è Isaf sono stati costruiti 120 ospedali. Tra un anno restituiremo la piena sovranità agli afgani che avranno il compito di fermare quel fattore che dieci anni fa ha portato alla destabilizzazione, non solo in Afghanistan, ma in tutto il mondo”.

Tutto questo per 300 milioni di euro e basti pensare che stiamo supplicando l’Europa per 400 milioni da utilizzare in due anni, per l’occupazione giovanile? Con 300 milioni, cambiando il capitolo sul bilancio dello Stato non potremmo investire sul lavoro? Eppure la nostra Carta ci ricorda che la Repubblica è basata proprio sul lavoro, non sulle missioni all’estero… è compito di ogni stato aiutare chi è in difficoltà, ma è davvero etico investire nella missione in Afganistan quando gli italiani non arrivano a fine mese?

Sarebbe un 20enne l’attentatore che provocato la morte di Giuseppe La Rosa

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Il ministro della Difesa Mario Mauro ha riferito a Montecitorio sull’attento a Farah, in Afghanistan, nel quale ha perso la vita il capitano Giuseppe La Rosa. A salire sul blindato Lince per lanciare all’interno del mezzo l’ordigno, sarebbe stato “un giovane, di circa 20 anni”. Il ministro ha poi espresso “profonda amarezza” per “l’Aula della Camera vuota” durante la sua informativa. Rivelando il fatto che l’attentatore fosse un adulto, Mauro ha anche fatto notare che l’attacco terroristico “si è completato con un’azione di vera e propria guerra psicologica, con la diffusione dell’informazione che l’attentatore fosse un bambino di 11 anni, facendo percepire quasi un atto eroico e di partecipazione popolare”. Ha poi sottolineato che il governo intende “proseguire la partecipazione alla missione Isaf in Afghanistan, concludendola secondo i tempi stabiliti nel 2014”.

Sono davvero pochi 2 mln di euro per la festa della Repubblica?

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Ai Fori Imperiali a Roma sfileranno 3300 tra militari e civili. Abbiamo risparmiato, come l’anno scorso, sulle frecce tricolore, ma non abbiamo rinunciato a sfoggiare le forze armate, come se per festeggiare la Repubblica fosse necessario mostrare la forza bellica. Uno Stato sono le sue forze armate? Non sono i suoi beni culturali, le sue tradizioni, le sue eccellenze? Siamo in Europa, abbiamo aderito al trattato di Schengen, e festeggiamo come se fossimo ancora una volta una nazione che si deve difendere? E se difesa ci deve essere non è certo quella militare, semmai è quella economica!

2 Giugno 2013 nonostante la spending review il programma di oggi prevede:

La deposizione di una corona di alloro sulla Tomba del Milite Ignoto alla quale partecipano le più alte cariche dello Stato, che poi presenzieranno subito dopo alla rassegna delle truppe schierate per la Parata. Tra i presenti, non potva mancare, alla sua prima uscita ufficiale, il nuovo capo della Polizia, il prefetto Alessandro Pansa.

Poi la parata sarà aperta come consuetudine dalla banda dei Carabinieri e sarà articolata in 7 settori!

Tra questi si inizierà con quello delle bandiere e degli stendardi delle nazioni amiche e alleate e degli organismi internazionali (una festa della Repubblica non dovrebbe far sfilare tutte le bandiere come simbolo di programmare nuovi accordi e nuovi equilibri anche con le altre nazioni?) Poi ci saranno le forze armate: il settore dell’Esercito, quelli della Marina, dell’Aeronautica, dell’Arma dei Carabinieri; il settore dei Corpi militari e ausiliari dello Stato (Gdf, Cri, Smom); quello dei Corpi armati e non dello Stato (Forestale, polizia di Stato, Polizia penitenziaria, Vigili del fuoco, Volontari del soccorso, Servizio civile nazionale, Polizia municipale).

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Nel pomeriggio in concomitanza con l’apertura al pubblico dei Giardini del Quirinale, è previsto un concerto. Finalmente qualcosa che non sia militare? No, ancora le forze militari che suoneranno con i complessi bandistici della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Aeronautica Militare, della Marina Militare e dell’Esercito.

Ma chi avrà il coraggio di uscire da questo protocollo tribale e proporre una Festa della Repubblica che sia pacifista e che possa rappresentare davvero una nazione e non le sole forze armate?

Per chi vuole la festa pacifista oggi può andare a Piazza Mignanelli, vicino a Piazza di Spagna, con un presidio-evento in cui le reti promotrici della “Festa della Repubblica che ripudia la guerra” (Rete Italiana per il Disarmo, Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Forum Nazionale per il Servizio Civile, Tavolo Interventi Civili di Pace e Campagna Sbilanciamoci) premieranno alcuni cittadini come “Testimoni di Pace”: donne e uomini del Servizio Civile, della Cooperazione allo sviluppo, della sanità e istruzione, del mondo del lavoro, della lotta alla criminalità organizzata, dell’informazione e un rappresentante degli stranieri senza cittadinanza. Uno speciale attestato verrà rilasciato alla memoria di Daniele Ghillani, giovane volontario in Servizio Civile all’estero morto in Brasile. Naturalmente questa manifestazione passerà nel silenzio più assoluto lontano dai riflettori mediatici che saranno tutti posti su via dei Fori Imperiali, dove ci saranno le massime cariche dello stato.

Solo la presidente della Camera Laura Boldrini è attesa oggi in un centro di Servizio Civile a Roma, “Salesiani per il Sociale”, dove incontrerà i promotori della “Festa della Repubblica che ripudia la guerra” oltre ai giovani che hanno scelto la strada del Servizio civile.

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Va meglio in altre città lontane da Roma, come Bologna e Firenze dove le manifestazioni per i festeggiamenti saranno a sfondo più pacifista. Ad esempio nel capoluogo toscano la Festa della Repubblica è stata scelta come occasione per consegnare il riconoscimento della cittadinanza ai tre senegalesi feriti nell’agguato a sfondo razzista del 13 dicembre 2011 nel capoluogo toscano, costato la vita a due loro connazionali.

Ma come mai ogni anno si deve richiamare l’attenzione sulle forze armate? Non bastano le feste finanziate con i soldi pubblici che ogni reparto militare festeggia ogni anno in occasione del giorno della sua nascita? Come mai serve far sfilare il 2 giugno i militari? Probabilmente è indice di quella corsa al riarmo sotterranea di cui poco si parla (ad eccezione degli F35) e che ogni anno leva molte risorse allo stato italiano.

Ma l’Italia, paese che ripudia la guerra, perchè dovrebbe spendere tutti questi soldi per la difesa nazionale in un periodo di pace e in un’Europa in profonda crisi economica? Per le ambizioni di prestigio nazionale che animano i nostri generali? Per gli interessi economici dell’industria bellica?

Ecco il programma di spesa 2013 – 2014 – 2015 (spesa totale) in milioni di euro. (Fonte Dati: Il Fatto Quotidiano)

N.B:
I programmi elencati sono in ordine discendente di spesa per l’anno in corso
I programmi contrassegnati da asterisco sono quelli cofinanziati da altri ministeri

*96 caccia Eurofighter Typhoon: 1.194,6 – 1.059,3 – 1.131,4 (21.100)

*10 Fregate cl. Fremm: 655,3 – 449,3 – 514,3 (5.680)

90 Cacciabombardieri F-35: 500,3 – 535,4 – 657,2 (12.725)

Altri programmi interforze: 297,6 – 180,1 – 251,3 (729)

*Satelliti spia Cosmo-Skymed: 156,7 – 128,8 – 148,4 (629,5)

4 sommergibili U-212: 191,8 – 152,2 – 113,4 (1.885)

Sistemi di comunicazione e controllo C4I: 135,9 – 128,4 – 114,7 (2.093,4)

2 aerei radar Gulfstream 550 Jamms: 132 – 183 – 127 (580)

*249 blindati Freccia: 130,1 – 267,7 – 188,7 (1.500)

16 elicotteri Ch-47F Chinook: 125 – 172,8 – 158,5 (974)

Aerei pattuglia marina Atr-72: 122,8 – 58,8 – 17 (360)

Altri programmi esercito: 122,1 – 85,5 – 83 (290,6)

*Bombe di precisione per Tornado: 108,3 – 103,3 – 88,3 (1.200)

*116 Elicotteri trasporto Nh-90: 106,1 – 177,3 – 265,3 (3.895)

Altri programmi aeronautica: 97,8 – 72,2 – 76,2 (246,2)

Missili terra-aria Fsaf: 95,8 – 93,8 – 86,9 (1.700)

Altri programmi marina: 81,3 – 56,3 – 56,3 (193,9)

Ricerca scientifica a scopo militare: 62 – 62 – 62 (189)

*10 elicotteri Aw-139: 56,8 – 46,8 – 13,8 (285)

Missili Spike per elicotteri Mangusta: 55,9 – 62,6 – 27 (200)

479 blindati Lince: 55,8 – 38,3 – – (202)

Droni AGS Global Hawk: 47,7 – 52,5 – 39,1 (211)

Armi ed equipaggiamenti forze speciali: 46,1 – 25,1 – 25,1 (517,2)

Ammod. aerei da trasporto C-130J Hercules: 44,8 – 43,3 – 29,3 (291,1)

Radar WiMax: 43,1 – 30,3 – 5,6 (450)

Satelliti Optsat 3000: 41,6 – 96 – 53,8 (170)

Missili terra-aria Atbm-Meads (prototipo): 37,2 –  – (595)

*Caccia M-346 da addestramento: 36 – 22,8 – 13 (220)

Equipaggiamento soldati: 33,5 – 54 – 47,1 (111,4)

Lanciarazzi mobili Mlrs: 31,8 – 22,3 – 12,6 (75)

Sistema antimissile per aerei Dircm: 30,6 – 15,7 – 9,3 (65)

*Digitalizzazione forze armate (Forza Nec): 30 – 30 – 30 (22.000)

2 fregate cl. Orizzonte: 29,5 – 36,7 – 21,8 (1.500)

Mezzi specialistici del genio: 28,8 –  – (96)

Ammod. nave cacciamine cl. Gaeta: 26,3 – 33,1 – 19,9 (200)

Portaerei Cavour: 26 – 22,5 – 14,9 (1.390)

*12 elicotteri Aw-101 da soccorso: 24,6 – 21,5 – 21,5 (740)

Droni TuavShadow 200: 24 – 13 – (51)

40 blindati Vtmm Orso per l’Afghanistan: 22,7 – 40,2 – 40 (120)

Armi e mezzi per gruppo anfibio San Marco: 22,6 – 19,3 – 17,9 (110)

Task Force spedizioni militari (Aetf-Css): 22,2 – 18,9 – 18,9 (60)

*Satelliti spia Sicral-2: 21,3 – 33,3 – 22,9 (300)

Munizioni cannoni Vulcano: 20,6 – 63 – 58,5 (150)

Satelliti Athena-Fidus:19,1 – 7,5 – 0,9 (63,5)

Missili anticarro Spike per carri armati Dardo: 17,4 – 8,2 – (121)

Radar controfuoco: 16,5 – 10 – 6,5 (75)

Munizionamento di vario calibro: 15 – 30 – 30 (120)

Bombe aeree Gbu-39: 14,1 –  – (84)

Comunicazione Sdr: 13,9 – 2,1 – 13 (57,4)

Sistemi di protezione basi in Afghanistan: 13,4 – 8,2 – (43)

Missili aria-aria Meteor: 13,2 – 16,6 – 35,6 (186,1)

Missili aria-terra Aargm: 13,2 – 12,8 – 12,3 (139,8)

Corpi intervento rapido Nato: 13 – 15 – 20 (69)

Nuovo hub aereo nazionale di Pisa: 11,4 – 1 – 10 (63)

Ammod. aerei C-27J Spartan per forze speciali: 10,7 – 20 – 20 (80)

4 velivoli rifornitori B-767: 10,5 – 30,8 – 30,4 (950)

Ammod. cacciatorp. cl. De La Penne e fregate cl. Maestrale: 9,6 – 6 – (217)

Armi e mezzi unità anfibia interforze “Landing Force”: 8,4 – 2 – 1 (90)

Missili terra-aria Teseo: 7,9 – 5,8 – (45,6)

Mortai da 81 mm: 7,6 – 6 – (16,2)

Ammod. caccia Harrier Av-8B: 6,9 – 23,7 – 32 (376)

Cannoni navali Davide: 6,5 –  – (17)

16 ambulanze blindate per l’Afganistan: 6,2 – 5,4 – (31)

Satelliti spia Helios-2: 5,8 – 6,8 – 7,4 (92,4)

16 elicotteri Eh-101: 5,1 – 23 – 18,9 (1.155)

*Nave appoggio forze speciali e sommergibili: 5 – 22,5 – 22,5 (390)

149 autocarri blindati: 4,6 – 0,5 – 0,5 (65)

Siluri pesanti Black Shark: 4 – 0,9 – (87)

Torrette Lince remotizzate: 4 –  – (53)

Database fotosatellitare Mgcp: 2,9 – 3 – 3 (34)

Missili aria-aria Iris/T: 0,5 – 0,5 – 0,5 (184)

Siluri leggeri Mu-90 Impact: 0,1 – 0,1 – (211)

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