I panda cinesi arrivano in belgio, li accoglie il primo ministro

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Hao Hao e Xing Hui, sono sbarcati all’aeroporto di Bruxelles e sono stati accolti direttamente dal primo ministro belga Elio Di Rupo che si è presentato all’incontro con un panda di peluche. I panda sono esemplari in via di estinzione e solo 16 giardini zoologici in tutto il mondo possono vantare di avere un panda, ma il loro numero è piuttosto ristretto anche allo stato selvatico dove si contano circa 2000 esemplari. Hao Hao e Xing Hui rimarranno in Belgio per 10 anni nel parco Pairi Daiza a Mons e dienteranno una delle attrazioni più richieste.

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Favola d’amore in Belgio: il principe e la giornalista italiana

amedeo-elisabetta-tuttacronacaLui è il principe Amedeo, figlio della sorella del re del Belgio, lei la giornalista Elisabetta Maria Rosboch von Wolkenstein, figlia del produttore cinematografico Ettore Rosboch von Wolkenstein. Loro sono i protagonisti della nuova favola d’amore che arriva dall’estero e che vede una testa coronata innamorarsi di una persona non di sangue blu. La coppia festeggerà il fidanzamento, stando a quanto riporta l’agenzia stampa Belga, la prossima domenica, in forma privata. Amedeo ed Elisabetta vivono attualmente a New York dove il principe studia alla Colombia University e la sua fidanzata, 26 anni, lavora all’agenzia Bloomberg come giornalista del servizio cultura.

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In Belgio da ora in poi anche i bimbi possono chiedere di morire. Ecco come!

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Il Belgio ha approvato la legge con la quale da ora in poi potranno chiedere l’eutanasia anche i bambini di ogni età. E’ la prima volta al mondo che un paese accetta il principio che anche un bambino possa chiedere di essere ucciso per porre fine alle sue sofferenza. In Olanda è ammessa solo a partire dai 12 anni, mentre nella nuova legge belga non si pongono limiti.  In Belgio, accertato che la malattia sia alla fase terminale e con sofferenze fisiche non alleviabili, un bambino con il consenso di entrambi i genitori e con uno psicologo esterno all’equipe medica curante potrà chiedere l’eutanasia, ammesso che lo psicologo lo consideri in grado di avere «capacità di giudizio» ovvero che il bambino sappia il significato di morte.  Cosa succederà se uno dei genitori non è d’accordo?  Naturalmente oltre a limiti di ordine pratico, la legge non è stata ben accolta dai vescovi belgi che hanno espresso la loro delusione: «Un passo di troppo». «Questa legge – hanno scritto – apre le porte all’estensione agli handicappati, ai dementi, ai malati mentali e magari anche quelli che sono stanchi di vivere».

L’annuncio shock sul treno per Auschwitz!

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Non è la prima volta e per questo il caso si fa sempre più serio. Su un treno tra Namur e Bruxelles è stato comunicato tramite l’altoparlante il seguente annuncio «Signori e signore, stiamo andando ad Auschwitz. Tutti i viaggiatori ebrei sono pregati di scendere e di andare alla docce». L’episodio L’episodio,è stato denunciato dalla parlamentare belga Viviane Teitelbaum (Movimento riformatore), secondo la quale è la seconda volta negli ultimi due anni che un incidente del genere si verifica su un treno delle ferrovie belghe. A quanto pare si tratta dell’iniziativa di giovani che sono riusciti ad impossessarsi della chiave di accesso agli altoparlanti. Secondo la Teitelbaum, le autorità del Belgio non contrastano adeguatamente i fenomeni di antisemitismo. Naturalmente la stampa israeliana è giustamente insorta.

 

Fare il bucato vi annoia? Lavate i panni al bar!

wasbar-tuttacronacaAvete presente quelle librerie che ospitano al loro interno un bar che permette di sorseggiare un caffè mentre ci si immerge nella lettura? Ora è possibile bere qualcosa non solo quando ci si gode un momento di relax ma anche mentre si sbrigano incombenze quotidiane. Come fare il bucato. In Belgio esiste il Wasbar, che ha una sede a Gent e una ad Anversa, dove mentre si attende che le lavatrici facciano il loro lavoro è possibile prendersi un caffè, assistere a un concerto o avere a disposizione una parrucchiera. I locali stanno riscuotendo un discreto successo ed esempi simili si trovano anche in Italia. Come il Wash Bubble Bar di Torino, che peUnrò ha cambiato gestione dopo qualche anno, e il Laundry C@fé di Firenze.

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Tra una festa e l’altra… i nostri 7 giorni!

7giorni-tuttacronacaTra una festa e l’altra, sono trascorsi questi 7 giorni con una notizia che davvero ci ha lasciato sconcertati. Una donna italiana di 38 anni, Silvia Guerra è stata infatti espulsa dal Belgio in quanto, dopo la svolta del premier Elio Di Rupo, socialista di origini italiane, possono essere espulsi anche i cittadini europei se non hanno un reddito sufficiente. Così la donna, insieme al figlio di 8 anni hanno ricevuto l’espulsione. Davvero non è stato un bel regalo di Natale! E pensare che in Europa si era lottato per la libera circolazione delle merci e delle persone… dove è andata a finire quella filosofia e quell’ideale di libertà? Sepolto sotto la crisi e annegato dentro un conto ragionieristico del bilancio? Valgono in base al reddito? Possono essere espulsi come un qualsiasi straniero? Se i conti non tornano, le persone sono solo numeri? Forse, la nuova filosofia è proprio una matematica spietata che non guarda in faccia nessuno e che vuole solo affermare se stessa… Basti pensare ai nuovi criteri per andare in pensione! E in quest’Italia che si avvia a verso il 2014 oltre che la “teoria dei numeri” sembra sempre più dilagare anche la violenza, quella ferocia a esempio con la quale è stato aggredito Umberto Toia, uno dei capi storici degli ultrà della Juventus, che ora versa in gravi condizioni in ospedale. Nessuna buona notizia neppure in ambito ambientale, sembra proprio che il nostro Paese sia attanagliato dai rifiuti tossici, è bastato avviare i lavori per la Tav per scoprire che sotto la A4, nei pressi di Brescia, ci sono concentrazioni di cromo fuori dai limiti consentiti.

7giorniIntanto la Kyenge per Natale va a servire alla mensa dei poveri e scoppia la polemica su un presunto orologio da oltre 20mila euro, salvo poi arrivare puntuale la smentita. Ma se il ministro dell’integrazione è finito al centro della bufera mediatica, Silvio Berlusconi è invece finito in un panino. Intanto, dall’altra parte dell’oceano, Miley Cyrus non se ne lascia sfuggire una e a Natale arriva l’elogio all’autoerotismo. Restando in tema di gossip non c’è da dimenticarsi del bomber Icardi che ormai è diventato il bomber di Instagram insieme alla sua Wanda Nara. Ma se c’è chi si diverte sotto le lenzuola, c’è anche chi, come Babbo Natale va in Ferrari. Ma tra tanti vip che si godono le feste, c’è anche chi deve fare i conti con il primo flop della sua vita… Bieber e il suo Believe che al botteghino non sfonda, ma invece affonda. Natale di ansia anche per i fan di  Schumacher che si è procurato un trauma cranico mentre sciava. Ma se per Schumi il Natale non è andato proprio nel modo in cui avrebbe desiderato passarlo c’è anche chi ha visto trasformarsi le feste in un vero e proprio incubo: in Argentina i piranha hanno terrorizzato la popolazione e provocato alcuni feriti. Feste agitate quindi, speriamo solo di lasciarci alle spalle questo 2013 e di iniziare il nuovo anno con un passo diverso, possibilmente più allegro, meno violento e con una speranza che guarda al futuro, lasciandosi alle spalle la paura e l’ansia di una crisi economica da dimenticare.

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

E la chiamano Europa… italiana espulsa dal Belgio

elio-di-rupo-tuttacronacaSilvia Guerra ha 38 anni, un figlio di 8 e viveva in Belgio, paese della Ue come la sua patria, l’Italia. E proprio dallo Stato che aveva scelto per crearsi un futuro è stata espulsa, perchè non aveva un posto di lavoro e quindi rappresentava un peso per il welfare. Il decreto di espulsione è già stato firmato dal sottosegretario all’immigrazione. Conseguenza di una svolta, dura, anti immigrazione decisa dal Belgio. Il premier Elio Di Rupo, socialista di origini italiane, non va per il sottile e ha limitato l’applicazione della direttiva europea sulla libera circolazione dei cittadini europei. Quello che lo Stato applica è un regime che prevede che ogni straniero, anche se comunitario, deve avere un reddito sufficiente per provvedere al suo soggiorno. In caso contrario viene considerato un  “peso indebito per lo Stato sociale” e dopo tre mesi può essere espulso. Come scrive Anais Ginori su Repubblica:

C’è finita di mezzo Silvia Guerra. Come lo racconta su Repubblica Anais Ginori:

La “clandestina” espulsa è un’italiana. Silvia Guerra, nata a Bologna trentotto anni fa, viveva in Belgio, assunta come artista di strada in una compagnia di giocolieri. «Sono stata ingannata, mi avevano detto che il mio contratto era regolare», spiega adesso Silvia, che non accetta di essere trattata come “parassita” dello Stato. Nonostante sia una cittadina comunitaria, si ritrova nella stessa situazione di tanti immigrati sbarcati da paesi non membri dell’Ue. «Dicono che la mia permanenza è stata troppo breve — continua — ma vivo in questo paese dal dicembre 2010, ho seguito le normali procedure ». Anche il piccolo Ennio, il figlio di otto anni che frequenta la scuola elementare a Bruxelles, deve andarsene. «Le autorità mi hanno risposto che anche lui non è davvero integrato».

Xaver terrorizza il Nord Europa, allarme rosso in Belgio e Olanda

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La tempesta perfetta ovvero Xaver che ha già causato una vittima in Inghilterra, si scaglierà con violenza nel Nord Europa nelle prossime ore ed è già allarme rosso in molti paesi, primi fra tutti Belgio e Olanda. In allerta anche Germania e Danimarca dove si sono prese tutte le misure precauzionali soprattutto lungo le coste. In Nord Europa si attendono infatti maree tra i 6 e i 7 metri, le più alte degli ultimi 60 anni e sull’Olanda sono previste raffiche di vento fino a 130 km/h. La compagnia aerea olandese Klm ha già cancellato numerosi voli in arrivo e partenza dall’aeroporto di Amsterdam-Schipol. Anche in Germania e Danimarca è scattato da stamane l’allarme e in diverse regioni gli abitanti sono stati invitati a restare nelle proprie case. In Germania in particolare Xaver potrebbe rivelarsi la tempesta più violenta degli ultimi 50 anni.

Il video della tragedia in Belgio: maxi tamponamento di 132 auto

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Maxi-tamponamento, martedì 3 dicembre, sull’autostrada belga A19 all’altezza di Zonnebeke, nelle Fiandre occidentali.

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Nell’incidente, che sarebbe stato causato dalla nebbia, sono rimasti coinvolti 132 veicoli. Due morti e altre 67 sono rimaste ferite, di queste almeno cinque in modo molto grave. Sul posto hanno lavorato tutto il giorno vigili del fuoco e polizia.

Bryce, il calciatore più giovane del mondo: ha solo 20 mesi ed è un professionista!

Bryce-Brites-calciatore-tuttacronacaAvere 20 mesi e già un contratto che ti rende il più giovane calciatore professionista al mondo. Un’utopia? Non in Belgio, dove il piccolo Bryce Brites ha già un contratto con il club belga FC Racing Boxberg. Una firma storica, per un bimbo che ancora non sa pronunciare le parole “calcio” e “gol” che determina un contratto a lungo termine con l’Under 5 di Boxberg. L’allenatore del team ha spiegato che l’accordo era la scelta più ovvia visto il talento di Bryce: “Il modo in cui Bryce calcia il pallone: non si vede molto spesso”, ha spiegato. “Il suo controllo di palla è incredibile per un bambino della sua età”.

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Letta, Hollande e i modellini dei missili spaziali

letta-missile-tuttacronacaFesta per il sueccesso dei due lanci consecuti del lanciatore spaziale Vega, oggi, al termine del vertice a Villa Madama a Roma tra il presidente del Consiglio Letta e il presidente della Repubblica francese Hollande. Per l’occasione, i due premier hanno ne mostrato un modellino, congratulandosi per l’accordo firmato tra Arianespace, Avio e l’Esa, per lo sviluppo del nuovo lanciatore Ariane 6.

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Ucciso ristoratore italiano in Belgio, è giallo!

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Si chiamava Depalmo Rossi, 60 anni, romagnolo e  proprietario di un ristorante italiano in Belgio, il ‘Le Noir Bonnet’ a Sirault. Depalmo è stato ucciso due giorni fa con i colpi di di arma da fuoco che lo hanno raggiunto alla testa nella notte tra lunedì e martedì. Rossi  è stato ritrovato dalla donna delle pulizie martedì mattina alle 7.15, in un lago di sangue, sulle scale dell’entrata di servizio del ristorante. La sera precedente, non essendoci un grande flusso di clienti, Rossi aveva chiesto al cuoco di chiudere prima e poi si era avviato alla sua abitazione proprio accanto al locale. Aveva usato le scale di servizio, che partono dalla terrazza del locale e danno sul lato della sua abitazione. Il cadavere al momento del rinvenimento aveva ancora indosso gli abiti da lavoro, questo particolare sarebbe stato determinante per gli inquirenti che riterrebbero più plausibile che la sparatoria fosse avvenuta di notte e non la mattina presto. Rossi aveva lasciato l’Italia una trentina d’anni fa e si era trasferito in Belgio, dove si era sposato e aveva avuto due figli. Il suo locale, Le Noir Bonnet, era diventato uno dei più quotati della zona. Rossi tornava ogni estate in Romagna, dove vivono la sorella Sandra, il cognato Augusto Scala, ex calciatore del Cesena e del Bologna, e la nipote Veronica. «Eri un emblema dei sampierani che rappresentano con bravura, serietà e dignità la nostra collettività all’estero», ha scritto su Facebook il sindaco Lorenzo Spignoli.

Quando il degrado è arte!

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Vintage, degrado e abbandono possono fare tendenza? Sembra proprio che la nuova moda che imperversa sul web sia costruita proprio sull’idea di trasandato, malinconico e solitario, un occhio a quello che eravamo e che non c’è più… a quelle architetture lasciate all’oblio e a quegli oggetti dimenticati che trovano però una seconda vita attraverso gli scatti artistici che la rete raccoglie… buon passato a tutti!

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Shock in Belgio per un aereo precipitato: 12 morti

belgio-incidente-aereo-tuttacronacaSono 12 le vittime di una tragedia occorsa in Belgio, dov’è precipitato un aereo che trasportava paracadutisti. Il velivolo si è schiantato nei pressi di Marchovelette, nella provincia di Namur, in Belgio e tutte le persone a bordo, 10 turisti e il pilota, hanno perso la vita, come hanno riferito le autorità locali ed ha confermato il primo ministro Elio di Rupo. L’aereo da turismo era decollato dall’aeroporto di Temploux con a bordo diverse persone che dovevano effettuare prove di paracadutismo. Stando a quanto riportano i media locali, un testimone avrebbe visto il bimotore perdere improvvisamente l’ala destra e quindi precipitare al suolo, in un campo vicino alla città di Fernelmont. I paracadutisti, tre dei quali sono stati trovati nei pressi dello schianto, “non sono riusciti a saltare fuori”, secondo quanto spiega il sindaco della città Jean-Claude Nihoul. Le vittime sono il pilota e 10 paracadutisti. Tre paracaduti sono stati trovati nei pressi dello schianto. Ancora non sono chiare le cause dell’incidente. Nel frattempo dalla Farnesina è giunta la notizia che nessun cittadino italiano è rimasto coinvolto nell’incidente.

Come vengono accolti in Europa i clandestini? Multe, rimpatri e carcere

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Come vengono accolti in Europa i clandestini? Multe, rimpatri e carcere. Queste sono le misure previste dai Paesi dell’Unione europea, come oggi riportato in un articolo di Libero:

“Eppure basterebbe guardare un po’ al di là dei nostri confini giuridici per scoprire che in Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera è prevista una sanzione penale specifica per chi fa ingresso illegale sul territorio nazionale e anche per chi vi soggiorna irregolarmente. Non fa eccezione il Regno del Belgio, dove la reclusione può prolungarsi fino a tre mesi ed è seguita immancabilmente dall’espulsione del colpevole. In Danimarca, invece, distinguono fra la permanenza irregolare, che rientra fra le fattispecie penali e può comportare anche la reclusione fino a sei mesi, e l’ingresso illegale, punito con una multa o una misura amministrativa”.

E la lista dei paesi europei in cui il reato rimane non è finita, spiega Morigi:

“Quanto all’Austria, lo tratta soltanto come un illecito amministrativo, ma il soggetto colto senza documenti validi oltre a beccarsi una multa da 200 a 1.500 euro, può essere detenuto per 72 ore, dopo le quali scatta il rimpatrio. Allo stesso modo, la Finlandia e i Paesi Bassi dopo la sanzione pecuniaria, prevedono l’espulsione. Anche in Portogallo seguono la stessa linea, salvo inasprire le misure con i recidivi: chi viola il divieto di reingresso rischia due anni di galera. Pur di cacciare i clandestini, la Grecia è disposta a rinunciare anche al denaro delle multe”.

Non sono escluse Irlanda e Lussemburgo:

“In Irlanda, se c’è volontarietà, si possono aprire le porte del carcere per tre anni, senza che per questo sia condonata la contravvenzione fino a 3mila euro. Nel piccolo Granducato del Lussemburgo, per contro si viene espulsi o respinti, ma si può guadagnare un soggiorno di sei mesi in prigione”.

Insomma, scrive Morigi, in tutta Europa per gli immigrati clandestini è previsto anche il carcere:

“Perfino la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo prevede un elenco esaustivo di ipotesi giustificative della detenzione, tra cui il fatto di impedire l’ingresso illegale nel territorio o di favorire l’allontanamento di una persona. E, da ultimo, nel 2011, la Corte di Giustizia europea ha chiarito che la direttiva comunitaria sui rimpatri non vieta a uno Stato membro di classificare come reato un soggiorno irregolare e di irrogare sanzioni penali per scoraggiare e reprimere la commissione di un’infrazione delle norme nazionali in materia di soggiorno né di imporre una detenzione finalizzata a determinare se il soggiorno sia regolare o meno”.

Se è vero che potremmo essere noi a dare il buon esempio è anche vero che le condizioni finanziarie e sociali del nostro Paese, purtroppo, non danno la possibilità a coloro che arrivano di costruirsi un futuro. Perché dunque strappare per una seconda volta la possibilità ai migranti di un progetto di vita? Perché lasciare queste persone all’interno di centri di prima accoglienza che sono ormai diventati centri claustrofobici e malsani?  Quando si inizierà davvero a fare una politica comunitaria di accoglienza e non di respingimento? Quando quelle multe, rimpatri e carcere si trasformeranno in Europa in speranza di una vita migliore? Vergogna? No, disperazione e impotenza di fronte ad altre Nazioni che si sono arroccate su posizioni punitive e puntano il dito contro l’Italia… poi si lavano le coscienze con un contributo insufficiente, capace solo di prolungare l’agonia di quei migranti rinchiusi nei centri sovraffollati.

La protesta dei Vigili che inondano la polizia di schiuma

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I Vigili del Fuoco a Bruxelles, in Belgio, hanno protestato per il taglio sui loro benefit assicurativi e contro il blocco delle assunzioni davanti al palazzo del Governo. Dopo aver bloccato le strade con le autopompe e aver dato fuoco ai copertoni, quando è intervenuta la polizia per cercare di riportare l’ordine nelle strade i Vigili hanno inondato i poliziotti di acqua e schiuma antincendio.

Vanessa Ferrari vola al corpo libero: medaglia d’argento ai Mondiali

vanessa-ferrari-tuttacronacaAlla sbarra aveva sfiorato il bronzo ma, dopo il ricorso dell’americana Simone Biles, Vanessa Ferrari è slittata al quarto posto. Persa la medaglia per un soffio, oggi la 22enne di Orzinuovi e membro della Nazionale di ginnastica è riuscita ad aggiudicarsi uno splendido argento al corpo libero ai Mondiali di ginnastica che si stanno tenendo ad Anversa in Belgio. Alla trave, quinta Carlotta Ferlito che paga un paio di sbilanciamenti sul montone e sulla serie di salti. La Ferrari ha in seguito dichiarato: “Dedico la medaglia alle vittime del naufragio di Lampedusa”.

Arriva il distributore di patatine fritte… attenti alle calorie!

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I belgi lo avranno a portata di mano, ma anche molti turisti italiani saranno probabilmente attratti dal primo distributore di patatine fritte che sforna “fries” 24 ore su 24. L’attesa è di un minuto e mezzo e il prezzo di 2.50 comprensivo anche di una salsa a scelta dalla classica maionese all’immancabile ketchup, fino ad arrivare, per gli amanti del piccante, alla “samurai”.

Le patate vengono cotte in grasso bovino secondo la tradizionale ricetta belga.

”Questo apparecchio è stato testato in India e in Romania, noi ci abbiamo messo un anno per svilupparlo e adattarlo alla cottura al grasso di bovino”, ha spiegato Tuline Bey, la proprietaria della società BreakTime che distribuisce la macchina ribattezzata ”Angolo delle “Frites”.

Destinato ad avere successo, il distributore ha fatto la sua comparsa in una zona semicentrale della città, davanti  a un supermercato sulla chaussée de Gand. L’unica controindicazione potrebbero essere le calorie!

Il Belgio ha un nuovo re: Alberto II ha abdicato a favore del figlio Filippo

belgio-abdica-tuttacronacaE’ la festa nazionale del Belgio oggi, ma quest’anno ha acquisito un valore particolare: si sono tenute le celebrazioni della successione al trono. Ha abdicato a favore del figlio Philippe,  re Alberto II, dopo 20 anni di regno. Dopo il saluto del re, Philippe ha giurato, in tarda mattinata, davanti alle Camere riunite a Bruxelles al Palazzo della Nazione. In seguito due colpi di cannone hanno annunciato al popolo l’avvento sul trono del nuovo re. Commossa la moglie Matilde, nuova regina, in prima fila assieme ai quattro figli della coppia reale.

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Addio al regno: Abdica re Alberto II di Belgio, lo annuncerà questa sera.

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Il re Alberto II di Belgio annuncerà questa sera che abdicherà il prossimo 21 luglio, il giorno della festa nazionale che coincide anche con i suoi 20 anni di regno. Lo ha confermato il Palazzo Reale confermando le voci che circolavano nei giorni scorsi. Re Alberto II terrà un discorso alla nazione che sarà trasmesso in diretta tv e radio. Subito dopo il discorso del monarca, 79 anni, sul trono dal 9 agosto di 20 anni fa, è attesa una dichiarazione il premier Elio Di Rupo.

Ustica… il Mig23 libico cadde la notte della strage

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Il maresciallo Giulio Linguanti ha 76 anni e nel 1980 era forza al reparto del Sios Aeronautica nell’aeroporto di Bari. La sua memoria è limpida così come è logico il suo pensiero:

“Quando sarà, io me ne voglio andare con la coscienza a posto. Perché se lassù incontrerò anche uno solo di quegli ottantuno poveretti che stavano sull’aereo, non voglio che mi sputi in faccia”.

Nel 1982 Giovanni Spadolini parlò su Ustica:

“Risolvete il giallo del Mig23 e avrete trovato la chiave per scoprire la verità su Ustica”

E quella verità forse potrebbe conoscerla proprio Linguanti che per un mese, per ben due volte, organizzò sulle montagne della Sila il recupero del Mig23 libico. Lì i vermi lunghi cinque centimetri avevano fatto il nido nel cadavere già putrefatto del pilota, non precipitò il giorno del suo ritrovamento ufficiale (18 luglio) ma almeno tre settimane prima. Probabilmente il 27 giugno, la stessa sera dell’abbattimento del DC9 Itavia.

 Nell’intervista rilasciata dal maresciallo all’Huffington Post ripercorre quella ricognizione sulla Sila:

“Arrivai sulla Sila la notte del 18 luglio, insieme a un altro sottufficiale di Bari. È caduto un aereo libico e a Roma vogliono sapere, ci dissero. Era tardi, andammo a dormire in una caserma dei carabinieri. La mattina dopo, mentre preparavo la macchina per raggiungere Castelsilano, arrivò un appuntato che aveva appena partecipato alla sepoltura del pilota del Mig23. Era stravolto, ci mancava poco che vomitasse. Puzza che non ci si può stare vicino, diceva. Strano, pensai. Io ne ho visti di morti. E anche se fa caldo, dopo appena un giorno nessun cadavere è ridotto a quel modo”.

Si schiantò su un costone di roccia a strapiombo, l’aereo militare libico e per raggiungerlo il Linguanti camminò per   chilometri in mezzo a un bosco.

“Da lontano pareva un camion ribaltato, con le ruote in aria. Era grosso e praticamente intatto. Tanto che quando dopo un mese lo portarono via, dovettero spezzare le ali. Altra cosa strana, perché un caccia che va dritto per dritto contro un muro di roccia normalmente finisce in pezzi. Poi vidi dei buchi sulla coda, fori di cannoncino. Tornando in macchina verso il paese, lo dissi al colonnello Somaini. Li ha visti anche lei? Lui girò la testa vago, guardò il cielo e fece: mah, chissà da che parte è arrivato ‘st’aereo… E capii subito che di quella faccenda dei fori era meglio non parlare”.

Prima di quell’estate, i libici Linguanti li aveva già visti volare e pure atterrare in tranquillità sul territorio italiano.

“Una volta ci ritrovammo una intera squadriglia di elicotteri di Gheddafi sull’aeroporto di Bari. Mandammo gli equipaggi in mensa e scattammo più foto che potevamo”.

Non fu un episodio isolato.

Secondo il maresciallo i piloti di Gheddafi si addestravano a Galatina alla scuola di volo dell’Aeronautica. I mig atterravano spesso, ma c’era il divieto di diffondere questa notizia, perché al tempo Gheddafi era un nemico italiano, ma soprattutto il numero uno dei nemici sia per francesi che per americani. L’Italia che ufficialmente era distante dalla Libia in realtà aveva molti interessi economici e più di una volta salvò la vita al comandante libico, forse anche la notte della strage di Ustica.

Il Linguanti ricorda ancora:

“C’erano rottami sparsi ovunque. Anche se appena arrivammo la cloche era già sparita, e chissà chi e quando se l’era portata via”.

Chi la portò via? Non era facile scendere da quel punto tanto che il Genio fece uno sterrato per facilitare poi le operazioni.

Ma gli americani che ruolo ebbero? Racconta ancora l’Huff:

Altra storia quella dell’Americano spedito di corsa a ispezionare il relitto, che alcuni ritengono fosse il responsabile di una squadriglia di Mig “donati” da Sadat agli Stati Uniti dopo l’abbandono del padrinato sovietico. E altri pensano fosse il capostazione della Cia a Roma: Duane “Dewey” Clarridge, l’uomo che durante lo scandalo Iran-Contras (armi a Teheran in cambio di denaro per i controrivoluzionari in Nicaragua) stava per mandare a casa Reagan con un impeachment e fu graziato da George Bush senior il giorno prima di lasciare la Casa Bianca, l’uomo che secondo il Washington Post non lavorava per gli interessi degli Stati Uniti ma “solo per quelli della Cia”. In una intervista che gli avevo fatto a bruciapelo, Clarridge aveva messo in crisi la versione del governo italiano sulla caduta del Mig23 sostenendo di aver mandato i suoi uomini sulla Sila il 14 luglio, quattro giorni prima del ritrovamento ufficiale. Lo confermò anche a Priore, durante una rogatoria a Washington, ma ritrattò tutto nel processo contro i generali dell’Aeronautica accusati per depistaggio e poi assolti. Mostro a Linguanti la foto di Clarridge sull’Iphone. “È lui. L’ho portato io a vedere l’aereo. È rimasto un paio d’ore. Gli avevo organizzato anche un panino e una bottiglia d’acqua. Ha solo bevuto, il panino me lo sono mangiato io alla sua salute”.

Altri dettagli agghiaccianti riguardano il giorno dell’autopsia del cadavere del pilota. Fu dato ordine al maresciallo di fare una consegna “speciale” a un colonnello che veniva da roma a bordo di un elicottero proprio per prendere in consegna alcuni resti di quel cadavere.

“Mi diedero un barattolo pieno di formalina con dentro un dito e il pene di quel poveretto e un fumogeno per segnalare all’elicottero dove sarebbe dovuto atterrare. Mi dissero che servivano per le impronte digitali e per accertare se fosse circonciso. La cosa mi faceva un po’ schifo, trovai un pezzo di carta geografica e la arrotolai intorno al barattolo, accesi il fumogeno e per poco non prendeva fuoco il campo. L’elicottero arrivò, io consegnai il barattolo e ripartirono subito”.

Di quei resti poi non si è saputo più nulla… inghiottiti dal segreto di stato.

“Dopo un mese passato in quel posto, mi fu chiaro che quell’aereo non era caduto il giorno in cui avevano detto di averlo ritrovato. Era caduto molto prima, la stessa sera della strage di Ustica, era stato colpito e tutto quello che vedevo davanti ai miei occhi era solo una messinscena. Io sono fiero di avere servito l’Aeronautica, ma mi vergogno delle bugie che sono state dette da alcuni miei superiori. Ho una coscienza e me la devo tenere pulita fino alla fine. Per me e per i miei figli. Costi quel che costi”, così afferma Giulio Linguante.

Nel processo il maresciallo fu delegittimato in ogni modo, fu fatto a pezzi dagli avvocati della difesa, ma di su di lui il giudice istruttore Priore scrisse:

“Questo teste appare uno dei rarissimi che riferiscono fatti e notizie, mostrando ottima memoria e completo distacco all’Arma di appartenenza. Delle sue dichiarazioni dovrà tenersi conto in più occasioni, dalle considerazioni sullo stato del cadavere a quelle sul relitto”.  

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Tingiamoci di blu: è la Giornata Mondiale dei Puffi

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Il 25 giugno è l’anniversario della nascita di Peyo, il creatore delle creaturine azzurre che puffano “su per giù due mele o poco più”. E in suo onore, oggi, si festeggia la Giornata Mondiale dei Puffi, in attesa che, il 26 settembre, esca al cinema “I Puffi 2” di Raja Gosnell. Intanto i Puffi hanno invaso Roma tingendola di azzurro mentre in giro per il mondo c’è stato chi si è “travestito” da Smurf dipingendosi di blu, come in Belgio, patria di Peyo.

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E’ di scena il Festival di Blankenberge

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Sono 150 i partecipanti del Festival di Blankenberge, in Belgio, tutti riuniti in occasione della più grande rassegna al mondo dedicata alle sculture di sabbia, dei veri capolavori, nulla a che vedere con i “semplici” castelli di sabbia. Nei 4mila metri quadrati di esposizione, tra un ritratto a Marilyn Monroe e un omaggio ad Avatar, i visitatori potranno immergersi tra queste sculture fino al 15 dicembre.

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Protesta contro i politici? All’estero la fanno lanciando torte

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Protesta al suon di torte in faccia ieri, in Belgio, contro il Segretario di Stato per l’asilo, l’immigrazione e l’integrazione sociale Maggie de Block. Il segretario è stato contestato con il lancio di torte da parte di alcuni cittadini di Bruxelles che non accetta “la sua politica fascista” e lotta contro ogni forma di oppressione.

Giallo in via Gradoli a Roma: trovato il cadavere di un 39enne

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E’ stato trovato all’interno di un appartamento al piano terra in via Gradoli, sulla Cassia, a Roma, il corpo di un uomo di 39 anni, supino vicino al letto. La polizia, intervenuta sul posto e che ha trovato la porta aperta, non esclude alcuna ipotesi riguardo alle cause della morte e ha avviato l’indagine. La vittima, che potrebbe essere morta tra ieri e la scorsa notte, era di origine belga e in cura per problemi di alcolismo al Sert, il servizio pubblico per le dipendenze: Il corpo non presenta segni evidenti di violenza. Stando alle prime informazioni, il 39enne utilizzava l’appartamento come appoggio momentaneo e non è ancora chiaro se convivesse o meno con altre persone.

Sulla strage di Ustica qualcuno mente, ma chi? C’era una portaerei!

ustica

27 giugno 1980. Attorno alle 20.50 Domenico Gatti, comandante dell’aereo Dc9 I-Tigi decollato dall’aeroporto di Bologna e diretto a Punta Raisi, saluta, per quella che sarà l’ultima volta, i 77 passeggeri del volo e i suoi 3 colleghi. Alla vigilia del 33° anniversario della strage di Ustica, Stragi80.it, l’archivio storico-giornalistico creato dai giornalisti Daniele Biacchessi e Fabrizio Colarieti, ne ha pubblicato l’audio:

“Signore e signori, buonasera”, dice Gatti, “brevi informazioni sul volo dalla cabina di pilotaggio. Stiamo procedendo a una quota di 7500 metri e circa due minuti fa abbiamo lasciato l’isola di Ponza per volare in linea retta su Palermo, dove stimiamo di atterrare tra circa mezz’ora. Il tempo, procedendo verso sud, è in miglioramento. Per cui a Palermo è previsto tempo buono e visibilità ottima, temperatura di 22 gradi e leggero vento”.

Nessun problema quindi, dopo il ritardo di un paio d’ore con cui quel volo è iniziato poco prima. La conferma arriva anche durante la comunicazione al centro di controllo di Ciampino: “Abbiamo lasciato Ponza”, annuncia chi sta portando quell’aereo a Palermo. “Molto gentile, grazie”, gli risponde l’operatore all’altro capo della comunicazione. E Gatti aggiunge: “È assolutamente a posto”. Risponde a un addetto alla manutenzione dell’Itavia che lo contatta via charlie, la frequenza dedicata agli equipaggi, per chiedergli conto delle condizioni dell’aereo. Alle 20.58. il Dc9 entra nel punto Condor, nel tratto sopra il mare tra l’isola di Ponza e quella di Ustica. Un minuto dopo, l’aereo scompare dai radar. Nell’agosto 1999 il giudice istruttore romano Rosario Priore ha presentato il risultato della sua inchiesta: quell’aereo fu abbattuto, ha stabilito la Corte di Cassazione nel gennaio 2013, da un’azione di guerra. Ma manca ancora un tassello: la nazionalità dell’aereo militare da cui partì il missile che provocò la morte di 81 persone.

I magistrati sono certi al “mille per cento” che ci fosse una portaerei nel triangolo di mare tra Napoli, la Sardegna e Palermo, quella notte, e che sicuramente ha “visto”, tramite radar, e probabilmente era coinvolta nello scenario di guerra nel quale il DC9 Itavia fu abbattuto per errore. Poi si è allontanata, dopo l’esplosione, insieme al convoglio di navi d’appoggio da cui era circondata. Questo risulta dalle carte che la Nato ha inviato alle autorità, dai grafici radar che mostrano le tracce di velivoli ed elicotteri militari che originano dal mare e in mare spariscono prima, durante e dopo la strage, dalle rilevazioni dei controllori di Roma-Ciampino che quella notte videro un traffico intenso di caccia nel Basso Tirreno tra Ustica e Ponza e dalle ultime testimonianze dirette di piloti e assistenti di volo che viaggiavano sulla stessa rotta del DC9 prima dell’esplosione e interrogati negli ultimi mesi. Ma Maria Monteleone e Arminio Amelio, i magistrati della Procura di Roma che indagano sulla strage, hanno qualcosa di più concreto, coperto dal riserbo, per affermare che in quello scenario di guerra si trovasse anche una portaerei. Ora è necessario scartabellare gli archivi della Marina militare, in cerca di annotazioni o occultamenti sui movimenti, che dovevano essere registrati e capire chi mente: Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna continuano a ripetere, infatti, che nessuna delle loro navi si trovava nella zona in cui avvenne la strage. Erano gli anni in cui una forte tensione gravava sul Mediterraneo, gli stessi delle minacce di Gheddafi, all’epoca acerrimo nemico degli USA, ma il Pentagono ha sempre dichiarato che il 27 giugno 1980 la portaerei USS Saratoga (CV-60), comandata dall’ammiraglio James H. Flatley III, rimase in rada a Napoli con i radar praticamente spenti per non disturbare le frequenze televisive. In tutto questo il Deck Log, il libro mastro sull’attività di bordo della Saratoga, presentava delle anomalie sospette proprio nel giorno della strage: è stato compilato da uno stesso ufficiale per cinque turni consecutivi di quattro ore (dalle otto di mattina in poi). L’ammiraglio si giustificò spiegando che si trattava di una “bella copia” redatta a posteriori, atteggiamento non in linea con i severi regolamenti della US Navy. Sul fronte francese, le autorità affermano che sia la porte-avions Clemenceau (R 98), al comando dell’ammiraglio Jean de Laforcade, che la sua gemella Foch (R 99), comandata dall’ammiraglio Alain Coatanea, la notte del 27 giugno 1980 erano in porto o al largo della base di Tolone: molto lontane dal mare di Ustica quindi. Le affermazioni non sono facili da verificare, quello che è certo è che la Foch si trovasse a Palermo alla fine di maggio e la Clemenceau in porto a Propriano (Corsica) il 7 e 8 giugno. In compenso, l’operativo della fregata lanciamissili Duquesne, quasi sempre al seguito delle due imbarcazioni, fornisce dettagli molto interessanti: a giugno la partecipazione a una missione di squadra Rialto, seguita da un’esercitazione Dasix con i caccia de Armée de l’Air e con la Saratoga. I magistrati italiani sono riusciti comunque ad ottenere di interrogare 14 militari che la notte del 27 giugno 1980 erano in servizio nella base di Solenzara in Corsica da dove, nonostante le smentite di Parigi, alcuni caccia individuati anche dalla Nato decollarono diretti verso il Basso Tirreno. Nel 2007, fu Francesco Cossiga a fare delle rivelazioni poi messe a verbale: secondo l’ex presidente ad abbattere il DC9 con un missile aria-aria “a risonanza e non a impatto” fu un caccia decollato proprio da una portaerei dell’Armèe de mer, mentre tentava di intercettare e colpire un aereo libico con a bordo il colonnello Gheddafi. “Credo però che non si saprà mai nulla di più. La Francia sa mantenere un segreto e si è sempre rifiutata di rispondere alle nostre domande. L’altro Stato coinvolto è l’ex Unione Sovietica”, dichiarò Cossiga.

Ma molte sono ancora le zone d’ombra: alcuni caccia di nazionalità belga si trovavano sulla base di Solenzara, ma il Belgio ha opposto un rifiuto alle domande dei magistrati per “motivi di sicurezza nazionale”. Mentre la Libia, nel caos dopo la fine del regime di Gheddafi, non ha mai ufficialmente risposto alle richieste delle nostre autorità. Silenzio anche da parte del maggiore Abdel Salam Jalloud, per 24 anni braccio destro del colonnello e poi passato all’opposizione a pochi giorni dalla sua esecuzione. Il maggiore ora vive nel nostro Paese, protetto dai nostri servizi segreti, ma non ha risposto alle domande poste dai magistrati. Anzi, al termine dell’incontro si sarebbe persino rifiutato di firmare il verbale.

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Eutanasia anche per i minori

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Secondo solo all’Olanda a dotarsi di una legge che legittima l’eutanasia, il Belgio sarà il primo ad estendere la morte assistita anche ai minori di 18 anni. La legge darà ai medici la facoltà di valutare caso per caso se la malattia è abbastanza grave da ammettere il ricorso all’eutanasia. Inoltre saranno loro a stabilire se il bambino è abbastanza maturo da decidere in autonomia se morire o no. La discussione si è infatti particolarmente incentrata sulla libertà di coscienza del minore. Ora manca solo il sì del Senato per renderla operativa.

Brescia: arrestato il capo della filiale italiana di Sharia4

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In un’operazione coordinata  dall’Antiterrorismo e dalla Digos di Brescia. è stato arrestato, con l’accusa ipotizzata di addestramento con finalità di terrorismo internazionale, il capo e fondatore della filiale italiana di “Sharia4”, movimento ultraradicale islamico sorto in Belgio nel 2010 ispirato dal predicatore filo-jihadista Omar Bakri e messo di recente al bando in diversi Paesi europei. Oltre al marocchino, 21enne residente con la famiglia in provincia di Brescia fin dalla tenera età, si stanno eseguendo perquisizioni nel Bresciano e a Pordenone nei confronti di altri 4 marocchini. Altre due persone risulterebbero indagate. Come ha lui stesso confessato, il marocchino ha iniziato a covare odio verso l’occidente da quando, dopo i fatti dell’11 settembre, veniva definito terrorista e talebano. Proprietario del blog Sharia4Italy, aveva manifestato a un utente il desiderio di morire per Allah mentre, negli ultimi tempi, ha iniziato a interessarsi alle vicende siriane, rivelando la volontà di unirsi alle formazioni jihadiste che combattono contro il regime di Assad. Inoltre, diversi giovani, stando alle indagini accomunati dall’odio antiebraico e dal desiderio di combattere contro i paesi occidentali, sarebbero stati da lui coinvolti nel progetto Sharia4. Attraverso la rete, il marocchino avrebbe inoltre diffuso le traduzioni di documenti di natura jihadista e acquisito istruzioni sull’uso di esplosivi, armi e tecniche di combattimento. Diversi sarebbero i testi da lui scritti, e raccolti nel corso dell’indagine, tra i quali alcuni versi in cui si inneggia al jihad contro l’Italia e la Francia nonchè una sorta di testamento spirituale contenente una raccolta di alcune sue traduzioni. Negli ultimi mesi, li stessi in cui è stato tenuto sotto controllo, il ragazzo non ha mai celato la sua ammirazione per il connazionale Mohamed Jarmoune, arrestato a marzo dello scorso anno e condannato dal tribunale di Brescia un mese fa a 5 anni e 4 mesi per reati collegati al terrorismo.

Ci dobbiamo vergognare per Finmeccanica?

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Belgio e Olanda non vogliono più i treni della compagnia Finmeccanica. I due paesi europei hanno annullato una commessa da quasi mezzo miliardo di euro inerente alla fornitura di 19 convogli ad alta velocità Fyra V250. I treni sarebbero stati destinati al collegamento Amsterdam – Bruxelles. Con questo mancato utile sono a rischio migliaia di posti di lavoro negli stabilimenti di Pistoia e Reggio Calabria.

“I motivi addotti dai nostri clienti di sospendere la commessa sono illegittimi e strumentali”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Ansaldo Breda, Maurizio Manfellotto, annunciando che la vicenda “può essere molto devastante a livello di immagine”. E ha aggiunto: “Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità, ma desideriamo dimostrare che quelle principali sono attribuibili ai nostri clienti, che dall’inizio hanno avuto un atteggiamento inadeguato a una situazione complessa, che si è conclusa con l’assunzione di decisioni e posizioni che giudichiamo scorrette e illegittime”. La stessa Ansaldo Breda aveva fatto sapere nei giorni che sta “valutando ogni azione a tutela dei nostri interessi”, compresa un’azione legale contro Olanda e Belgio.

I problemi riscontrati sarebbero soprattutto quando le condizioni metereologiche diventano rigide. Il freddo non sarebbe gradito ai treni italiani.

All’orizzonte si prospetta un’azione legale internazionale, con rapporti tesi tra Belgio e Olanda pronti a minare la stabilità di Finmeccanica. L’azienda olandese ha  incaricato un gruppo di esperti legali di trovare un modo per recuperare i 120 milioni di euro già pagati ad Ansaldo. “I test hanno dimostrato che continuare con i V250 sarebbe irresponsabile per i viaggiatori perché i treni sono completamente inaffidabili“, avvertono da Amsterdam, sottolineando che l’azienda italiana “non è stata in grado di rispettare un limite di tre mesi concordato per trovare una soluzione ai problemi tecnici”.

Dobbiamo davvero vergognarci dei nostri treni o è l’ennesima trappola per mettere alle strette l’Italia in ambito europeo?

L’amichevole tra Belgio e Olanda che finisce in rissa!

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Doveva essere solo un’amichevole fra Belgio e Olanda, invece si è conclusa in una rissa. Mancavano pochi minuti al termine della partita fra disabili e si era sul risultato di 3-3, poi l’incidente che ha scatenato la rissa. Due giocatori finiscono a terra, ma l’impressione è che uno dei due abbia tirato giù volontariamente l’altro e questo fa scattare la bagarre. I due non fanno in tempo ad alzarsi che già gli altri giocatori si stanno insultando, poi intervengono anche gli spettatori e il tutto si conclude nel più deplorevole dei modi.

Deragliato un treno con prodotti chimici, evacuate 300 persone.

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L’incidente avvenuto nella notte nella  nella zona del porto di Gand, in Belgio ha comportato l’evacuazione di 300 persone. . Il treno, proveniente dall’Olanda, che trasportava prodotti chimici è deragliato e si è incendiato. Il traffico ferroviario e’ stato interrotto temporaneamente tra Schellebelle e Wetteren, con disagi per i passeggeri malgrado l’istituzione di un servizio navette d’emergenza.

 

Incitavano alla jihad ed esortavano a compiere azioni suicide: 6 arresti

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Associazione di terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale: con queste accuse e carabinieri del Ros hanno arrestato sei persone dopo aver sgominato una cellula di matrice islamista con base in Puglia. L’indagine, diretta dal sostituto procuratore di Bari, Renato Nitti, era stata avviata nel 2007, tramite il monitoraggio di alcune attività dei migranti e con accertamenti sui loro call center e internet point e si è conclusa con le manette ai polsi di cittadini di nazionalità marocchina e tunisina che vivevano in Puglia, Lombardia, Sicilia e in Belgio. Gli appartenenti alla cellula avevano mostrato, in diverse occasioni, un acceso antisemitismo e una avversione per i paesi ‘infedeli’, tra cui Stati Uniti e Italia e praticava attività di proselitismo e indottrinamento verso in nuovi affiliati anche tramite documenti audio e video che incitavano alla jihad ed esortavano a compiere azioni suicide.

Fiori in parata… un saluto alla primavera!

parata di fiori - tuttacronaca

Aria di primavera… tempo di fiori! Lo sanno bene in Olanda ed in Belgio, dove ogni anno hanno luogo delle parate in cui sfilano carri addobbati del simbolo primaverile per eccellenza. Le strutture architettoniche, composte prevalentemente da dalie, assumono le forme più diverse, da animali a palazzi a forme che ricordano i graffiti metropolitani. Questa manifestazione, il Bloemcorso, si svolge in diverse città olandesi e belghe, in particolar modo nella parte fiamminga. Originariamente composta da semplici addobbi, questa parata si è evoluta nel tempo ed ora per le strade cittadine sfilano sculture che lasciano decisamente a bocca aperta. Noi abbiamo scelto alcune immagini della manifestazione che si tiene nella piccola città belga Zundert. Per il prossimo evento bisognerà aspettare i prossimi 1 e 2 settembre ma… non sentite già profumo di primavera?

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950 operai licenziati, Bridgestone chiude a Bari!

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Bridgestone Europe avvia le procedure per la chiusura dello stabilimento di pneumatici per auto di Bari-Modugno. Bridgestone prevede la cessazione delle attività dello stabilimento non oltre la prima metà del 2014. La fabbrica di Bari è uno degli otto impianti di pneumatici del Gruppo in Europa: dà lavoro a 950 persone.

Bridgestone Europe, società con sede a Zaventem in Belgio, produce anche in Spagna, Francia, Polonia e Ungheria ma – si precisa in una nota aziendale – la decisione non ha alcuna conseguenza sulle altre strutture del gruppo presenti in Italia, uno dei mercati chiave in Europa, quali il Centro Europeo di Ricerca & Sviluppo di Roma e la struttura commerciale di Agrate Brianza a Monza.

Calo della domanda, con conseguente crisi del settore, e concorrenza dei Paesi emergenti per quanto riguarda la fascia di prezzo più bassa. Logistica penalizzante e i costi energetici. Sono queste le ragioni che hanno portato l’azienda a tagliare lo stabilimento di Bari, ritenuto non più conveniente.

“La decisione è il risultato di un’approfondita analisi condotta sui cambiamenti strutturali avvenuti nell’ultimo biennio nel mercato dei pneumatici, sia a livello europeo, sia globale. Secondo fonti e studi indipendenti, nel complesso il segmento dei pneumatici per autovetture è sceso dalle 300 milioni di unità del 2011 alle 261 milioni del 2012 (-13%), con previsioni che stimano un recupero dei volumi pre-2011 soltanto a partire dal 2020. Il segmento dei pneumatici di alta gamma è l’unico non previsto in contrazione nei prossimi anni. In aggiunta al calo strutturale della domanda di pneumatici per autovetture – si legge ancora – il settore soffre la crescente pressione esercitata dai produttori dei Paesi emergenti, che continuano a incrementare la propria quota di mercato nel segmento di bassa gamma a discapito dei maggiori produttori di qualità come Bridgestone, operando con significativi vantaggi sui costi di fabbricazione”.

 “Per rispondere a queste dinamiche – è spiegato – Bridgestone Europe ha ravvisato la impellente necessità di accelerare lo spostamento strategico della propria produzione verso il segmento dei pneumatici di alta gamma.  Lo stabilimento di Bari, a causa dei suoi processi, della sua struttura e dei suoi macchinari è sempre stato focalizzato su una produzione principalmente basata su pneumatici oggi considerati di uso generico ed è penalizzato dal punto di vista dei costi a causa di fattori sfavorevoli come la logistica e i costi energetici. Nonostante le diverse azioni intraprese, volte a supportare lo stabilimento di Bari alla luce di queste nuove sfide, elementi come il crollo strutturale della domanda e il necessario spostamento verso il segmento premium, combinati con i fattori già menzionati relativi alle altre fabbriche europee di Bridgestone Europe, non hanno permesso al Gruppo di optare per una scelta diversa dalla chiusura della struttura produttiva.

“Prima di giungere a questa conclusione, Bridgestone Europe ha preso in considerazione tutte le opzioni e le alternative possibili, nessuna delle quali si è rilevata percorribile. L’azienda è disponibile fin da subito a iniziare la discussione per individuare la migliore soluzione in grado di minimizzare il più possibile l’impatto sociale della decisione sui circa 950 dipendenti coinvolti, coerentemente con la cultura del Gruppo.  Auspica, inoltre, che dal dialogo possa scaturire un percorso condiviso per individuare i tempi, i termini e le modalità per la chiusura del sito produttivo. Tuttavia, Bridgestone Europe prevede la cessazione delle attività dello stabilimento non più tardi della prima metà del 2014”.

Le polpette di cavallo dell’Ikea!

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C’è, non c’è, c’è di nuovo! Le polpette dell’Ikea sono sotto stretta osservazione da alcuni giorni. Test che smentiscono e affermano. Alla fine c’è la conferma definitiva: tracce di carne di cavallo sono state trovate nelle polpette Ikea. Lo ha comunicato il produttore svedese delle polpette di Ikea, secondo quanto fa sapere l’Agenzia svedese della sicurezza alimentare. I test fatti dal fornitore, Dafgaard, hanno confermato la presenza di tracce di carne equina nei prodotti.La quantità rilevata sarebbe tra 1% e il 10%.

Dopo l’esplosione dello scandalo la compagnia svedese aveva deciso di ritirare i prodotti dagli store in 25 Paesi, Polonia, Austria, Ungheria, Repubblica dominicana, Gran Bretagna, Portogallo, Finlandia, Germania, Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio, Romania, Repubblica slovacca, Repubblica ceca, Svezia, Thailandia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Hong Kong, Francia, Cipro, Irlanda e Malaysia.

Al di là del caso Ikea, nel solo Portogallo le autorità hanno requisito 79 tonnellate di prodotti a base di manzo che contenevano carne di cavallo negli ultimi giorni e hanno deciso di aprire un’indagine penale nei confronti di cinque aziende locali. I sequestri, rende noto l’Agenzia per la sicurezza alimentare portoghese, sono stati eseguiti in compagnie che lavorano, impacchettano e distribuiscono carne alle grandi catene della vendita al dettaglio. In un comunicato sul proprio sito web, l’Agenzia rende noto inoltre di avere anche richiamato dai negozi quasi 19mila confezioni di cibi precotti come lasagne, hamburger e polpette dopo avervi trovato carne equina.

Lezioni bollenti!

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Pausa sesso! Un professore universitario si è preso una pausa dalla lezione di chimica che stava tenendo e, seduto in aula, si è messo a navigare in internet su un sito porno. Purtroppo per lui, si è dimenticato di scollegare il computer al proiettore su cui poco prima erano apparse le formule chimiche della lezione. Arrivato appositamente dal Belgio per le conferenze alla Wageningen University in Olanda, il prof è stato rimosso dall’incarico, nonostante il sostegno di molti dei suoi studenti che lo hanno definito “un eccellente professore”

32 anni per Ferro e per il futuro vuole “vivere la sua vita appieno”

Tiziano Ferro, da anni senza nessuna maschera, non ha desiderio di festeggiare il suo compleanno… ha tutto quello che desidera, ora è anche innamorato. Il suo pensiero va a Whitney Houston, cantante che ha sempre ammirato dal punto di vista professionale, ma non vuole rimanere schiacciato dal meccanismo del successo come è successo alla straordinaria cantante.

Non festeggio per la prima volta. Il compleanno è un momento propiziatorio, ma non voglio augurarmi nulla.” dichiare il cantante in un’intervista con Vanity Fair. Tiziano spiega che quest’anno non ha desideri da esprimere, ha già tutto quello che desidera. L’unica cosa importante per lui ora è di non lasciarsi schiacciare dalla macchina del successo:”La settimana scorsa ero in promozione in Belgio ed è mancato mio nonno. Sono tornato a Latina e ho cancellato tutti gli impegni. Ecco, non vorrei mai arrivare al punto di non poterlo fare”

Il San Daniele non conosce crisi! +2,5% nel 2012

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Il Prosciutto di San Daniele conferma così il trend degli ultimi anni.

Oggi il San Daniele è venduto soprattutto in Francia, Germania, Usa, Giappone, Svizzera, Belgio, Australia e Gran Bretagna e, per sviluppare questa presenza, il Consorzio ha allocato fuori dai confini il 46% del budget destinato alla promozione. Quindi investire in tempo di crisi ripaga!!!

Si schianta aereo a Charleroi, in Belgio, 5 vittime.

2 adulti e 3 bambini sono morti nello schianto!

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Secondo Hollande Francia e Germania sono motore dell’Ue

Certo schiacciando gli altri qualcuno prevale… Ma Svezia, Norvegia e i Paesi del Nord, che sono il fanalino di coda?

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Ambasciatore del Niger in Belgio muore per intossicazione da monossido

Con lui è stata rinvenuta morte anche la consorte. Il monossido di carbonio è fuoriuscito da una stufetta difettosa.

Premier Di Rupo fiero di modernità di Belgio: tutte coppie hanno diritto a nozze

Il Belgio taglia 500mila euro alla Regina Fabiola

Il taglio è stato operato quando si è appresa la notizia che la 84enne nobile spagnola ha costituito una fondazione per aiutare i nipoti qualora si trovassero “in difficolta’, fisiche, materiali, psicologiche o morali”

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La pedofilia in Belgio passa per l’abbazia

Sgominata una banda di pedofili in Belgio tra questi anche un religioso che visionava le foto nella sua abbazia.

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A Estampuis si festeggia Depardieu in fuga fiscale dalla Francia

Il sindaco diventa Asterix!

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Il male dell’Europa è il POPULISMO?

Sembra proprio così! Oggi ad essere accusato è Re Alberto II che nel suo discorso di Natale ha richiamato il triste passato dei “nazionalismi degli anni ’30”.  Così il partito fiammingo ha immediatamente criticato il Re accusandolo di dividere il Paese… INVECE DI PARLARE DI DIVISIONE PERCHE’ NON INIZIAMO A PARLARE DI CONDIVISIONE DI PROBLEMI ECONOMICI E SOCIALI CHE STANNO STRANGOLANDO L’EUROPA? MA LE POLTRONE, SI SA, CON IL POPULISMO E LE SECESSIONISMO SI MOLTIPLICANO!

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Chiedo asilo troppe tasse! Dallemagne considera la cittadinanza di Arnault aperta

L’uomo più ricco di Francia può ancora aspirare a diventare cittadino belga, nonostante il no dell’ufficio immigrazione. Come motivato dal Presidente del Parlamento Europeo George Dallemagne il parere espresso dall’ufficio immigrazione è solo a fini amministrativi.

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No eutanasia, sì sedazione! Così la Francia di Hollande accompagnerà i malati terminali

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