Il top della settimana: italiani pronti alla guerra… o alla dieta?

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Che gli italiani siano stanchi della politica ci è apparso abbastanza evidente questa settimana: stanno arrivando i primi nomi dei possibili candidati al Colle ma, dopo i numerosi suicidi a causa della crisi, la fiducia residua sembra essere sfumata del tutto. Come aspettarsi qualche reazione diversa? Del resto l’unica proposta che abbia un senso è arrivata oggi da Crimi, che ha proposto la realizzazione di un microfondo: i suoi colleghi recepiranno il messaggio? Forse no, se consideriamo che, nell’arco di poche ore, Monti ha accusato sindacati e industrie di essere tra le cause principali della crisi che ci attanaglia. Quello che un po’ ci “preoccupa” è il fatto che l’articolo più visionato di questa settimana sia stato un pezzo riferito alla gogna mediatica che ha colpito Nicolas Vaporidis dopo una sua dichiarazione in facebook sulle scie chimiche. Quello che abbiamo riscontrato, lungi dall’entrare nel dibattito pro/contro, è che in molti si comportano esattamente come i politici che tanto disprezzano: attacchi gratuiti, offese e derisioni. Anche se solo a parole (ma forse che a volte le parole non feriscono più di una lama affilata?) in molti “danno contro”, con termini più o meno ironici, nascosti dietro uno schermo e magari protetti da un nome di fantasia, forti delle loro verità. Non vogliamo mettere in discussione teorie scientifiche, però ci crea perplessità questo modo di esprimersi sterile, in totale assenza di ricerca di dialogo: non è quello che chiediamo a chi ci governa? Ok che l’esempio dovrebbe arrivare dall’alto, però, e se provassimo a ribaltare la situazione? Il sospetto è: vero che probabilmente la disoccupazione crea anche molto tempo libero, ma se c’è una considerazione sotto zero di una persona, chi ce lo fa fare di trascorrere anche solo 1 minuto per visionare la sua pagina in Facebbok? Fortunatamente, nella classifica degli articoli più visionati, al secondo posto si piazza un articolo “gioioso”, che forse indica che c’è ancora voglia di positività e che l’arrivo di Papa Francesco ci permette di guardare con occhi diversi la Chiesa, o, per meglio dire, alcuini suoi esponenti. Ecco allora che in molti sono stati contagiati dall’entusiasmo della versione nostrana di Sister Act: il flash mob organizzato da frati e suore a Cagliari. Nel caso ve lo siate perso… riecco a voi il video!

Al terzo posto, forse non troppo a sorpresa vista l’attenzione generata dalla notizia che il giocatore del Napoli Cavani aveva un’amante, ecco che arriva la notizia della separazione dell’uruguayano dalla moglie Soledad. Restando in tema “frequentazioni”, quasi uguale curiosità ha destato la rivelazione dell’agente di Noemy e Ruby, che ha affermato che le ragazze hanno avuto dei rapporti sessuali con Berlusconi quando erano ancora minorenni: qualcuno potrebbe pensare ad un pessimo tempismo, considerato che il Cavaliere sarà in tribunale il 20 ed il 22 aprile. Altre due notizie hanno destato parecchia attenzione: la morte di Alberto Boi, il ristoratore romano il cui cadavere è stato rinvenuto impiccato ad un albero all’interno della sua proprietà e una dieta prettamente maschile che arriva dal Giappone, la “onanic-bics”.

Domani si riparte con una nuova settimana e probabilmente uno degli eventi più attesi è la sentenza che arriverà nell’aula di tribunale dove si è dibattuto il caso della morte della giovane Sarah Scazzi: in questi giorni hanno tenuto banco gli avvocati difensori della cugina Sabrina, con un’arringa volta a smontare le teorie dell’accusa, basate più sulle parole che non su prove effettive. Aspettando quello che il futuro ha in serbo per noi.. abbiamo deciso che il modo migliore per salutare questi sette giorni è un video che vuole essere “catartico”: facciamoci quattro risate per una volta, invece che roderci il fegato o sbottare con il malcapitato di turno! Ecco a voi un video in cui Zach Prewitt ha raccolto i migliori temper tantrum (ossia gli scatti d’ira, violenza e pianto che caratterizzano in genere i bambini sotto i cinque anni) del cinema!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

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Uno sguardo a… Timballo di anelletti

La ricetta puoi trovarla QUI!

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Claudia Cardinale sul set di… Qui comincia l’avventura di Carlo Di Palma

Claudia Cardinale sul set di… L’udienza di Marco Ferreri

Claudia Cardinale sul set di… I soliti ignoti di Mario Monicelli

Gente di Tunisi… Claudia Cardinale

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Uno sguardo a Tunisi… Ospedale Israelita

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Uno sguardo a Tunisi… Avenue Jules Ferry

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Uno sguardo a… TUNISI!

Souk des Cordonniers

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Un doodle per Eulero.

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Il 15 Aprile 1707  nasceva Leonhard Euler, il più importante matematico dell’illuminismo. In occasione dell’anniversario della sua nascita google gli regala un doodle dinamico. Un inno alla scienza e alla fisica, google si trasforma con tanto di simbolo dell’atom, figure geometriche e molte formule per omaggiare il grande matematico di Basilea.

Buffon a Roma per inaugurare il Puma store.

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Il portierone della Juventus e della Nazionale ha fatto un blitz a Roma come testimonial per il nuovo Puma store.  Al party per l’inaugurazione del negozio  sono intervenuti nomi celebri dello spettacolo e dello sport, come gli attori Vinicio Marchioni, Giorgio Pasotti, Giordano de Plano, Davide Iacopini ed Alessandro Sperduti. Oltre ad una grande selezione dei prodotti più celebri firmati Puma (dalle numerose sneakers alle proposte per l’abbigliamento e gli accessori), lo Store offre dei camerini molti divertenti, resi unici dall‘unione di iscrizioni murali in latino con il logo Puma per immergere il cliente nella leggenda della ‘città eterna’.

Ustica nuove rivelazioni, parla una hostess scampata al disastro

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Sembra incredibile che nel 2013 ancora non si sia fatta chiarezza su uno dei segreti di stato più contestati della storia della Repubblica italiana. Ora una hostess, ex dipendente dell’Itavia, racconta a Tgcom24 come è scampata al disastro di Ustica, il 27 giugno 1980. “Sentivo qualcosa che mi diceva di tornare a casa – testimonia a Top Secret, il programma-inchiesta a cura di Claudio Brachino – e così è stato, ho inventato una scusa, ho detto che stavo poco bene e non sono salita su quel volo. Quella bugia mi ha salvato la vita”. Poi, in un intervista al giornalista Giampiero Marrazzo, direttore responsabile del quotidiano Avanti spiega: “Ho pensato di far sentire la mia verità, perché per me è un peso importante”.

Ma la verità più agghiacciante è il racconto che la donna fa del giorno prima del disastro. Dalla sua memoria emergono dettagli veramente allarmanti. Il 26 giugno 1980, appena 24 ore prima che il Dc-9 fosse disintegrato, la hostess si trovava sul volo  Bologna-Palermo e ricorda che la chiamò il primo ufficiale pilota per vedere quello che stavano sorvolando: “Guardai dal finestrino della cabina di pilotaggio e vidi una nave enorme, seppi poi, proprio dal pilota, che si trattava di una portaerei. Mi disse che poteva trattarsi di una portaerei americana, ma forse era solo una sua intuizione”. “Il pilota – prosegue la hostess – quasi scherzando, mi disse: meno male che ci siamo noi, piloti veterani, altrimenti ci silurano”. Un altro testimone, un pilota di un volo di linea Alitalia, il 2 aprile ha dichiarato di aver sorvolato i cieli di Ustica e di aver notato “pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Palermo, una flottiglia di navi, una che sembrava una portaerei e almeno altre tre-quattro imbarcazioni”.

Se le tesi della hostess fossero confermate è chiaro che il disastro di Ustica avrebbe ora una lettura più chiara e si farebbe luce sui veri colpevoli della strage. 
 

 

Sisma a Brescia… 2.7 a Lumezzane.

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Un terremoto di lieve entità è  avvertito dalla popolazione in provincia di Brescia. Le località prossime all’epicentro sono i comuni di Lumezzane (frazione di San Sebastiano), Sarezzo e Villa Carcina. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone e/o cose. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la scossa è stata registrata alle 15.36 con magnitudo locale 2.7.

Monti: la crisi è colpa delle imprese e dei sindacati

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Se Bersani ha problemi di premiership all’interno del partito, Monti ha il problema del suo ruolo in politica. Scelta Civica è stata un fallimento, i suoi sostenitori sono stati i primi ad abbandonarlo dopo il deludente risultato delle urne e il premier  si è trovato a gestire il più grande vuoto istituzionale della storia della nostra Repubblica. Un Presidente a fine mandato, un governo impossibile da formare a causa dei protagonismi individuali di alcuni politici che hanno prevalso sul bene comune italiano e una crisi che ha divorato le imprese. Ma che risposta dà Monti al Paese?

«Se l’Italia non cresce cio è dovuto a lacune della politica, ma moltissimo anche a sindacati e imprese». Lo ha detto il premier Mario Monti durante la registrazione di ‘Che tempo che fà. Secondo Monti sindacati e imprese «devono cambiare, non possono chiamarsi fuori.  Il mondo del capitalismo non ha saputo ammodernarsi e il mondo dei sindacati ha responsabilità storiche nell’arretratezza. Mi fa piacere che ora sindacati e Confindustria prendano posizioni comuni – ha proseguito – ho dedicato buona parte del 2012 a ottenere questo». Nelle parole di Monti si nota uno scarico totale di responsabilità, un essersi adoperato perché i sindacati e Confindustria prendessero posizioni comuni, cioè aver facilitato la morte stessa dell’idea di sindacato che deve difendere i lavoratori e non allearsi con gli imprenditori. L’arretratezza attribuita ai sindacati invece che alla voragine del debito pubblico nei confronti dell’impresa è veramente negare l’evidenza di una politica che ha pensato solo ai propri privilegi incurante della sofferenza di un paese intero. L’incapacita di Monti di contrattare con l’Europa, la volontà di piegare la testa a una politica che se ci ha salvato dal baratro ci ha portato dritti sull’orlo del precipizio, nell’immobilità istituzionale e nel ricatto costante dell’Alta finanza. Dove sono finite le agenzie di rating che ci dovevano declassare se non facevamo un governo? Scomparse nel nulla quando il governo non si è fatto! Quindi era solo una “minaccia” per facilitare tattiche politiche e sacrificare ancor di più gli italiani con un ulteriore manovra? Stritolarci con la paura della Greciao di Cipro? Ma il “gioco al massacro” non è riuscito perchè l’Italia, quella degli imprenditori o dei ceti più piccoli, ha protestato in silenzio, con dignità, levandosi la vita. Ancora dobbiamo ascoltare l’illuminazione degli economisti che devono far quadrare il bilancio sulla pelle degli italiani?

La sfida per il secondo posto! Milan-Napoli s.t.: 1-1

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Il secondo tempo inizia senza sostituzioni, ma Allegri sta facendo scaldare El Shaarawy. Il Napoli parte subito all’attacco ma è il Milan a guadagnare il primo angolo con Mexes che manca la palla di testa. Risponde immediatamente Pandev con un sinistro da fuori intercettato da Abbiati mentre per i rossoneri ci prova, al 9′, Flamini. Il ritmo è notevolmente calato rispetto al primo tempo e la stanchezza appare evidente nelle gambe di Niang quando calcia una punizione inguardabile con il pallone che schizza sopra la traversa. Sembra tutti i giocatori in campo stiano comunque soffrendo, forse per l’improvviso cambio di temperature avvenuto in questi giorni. Al 19′ Rocchi estrae il primo cartellino giallo della partita per De Sanctis per perdita di tempo mentre Mazzarri sostituisce in rapida successione Pandev e Hamsik con Insigne e Armero. Al 27′ Flamini entra a piedi uniti su Zuniga: per lui cartellino rosso e fine della partita. A seguito della decisione dell’arbitro scoppia un parapiglia in campo: Maggio ammonito e poco dopo, a gioco ripreso, è il turno di Cavani. Con l’ingresso di El Shaarawy al posto di Robinho Allegri passa al 4-4-1: Niang ed El Shaarawy fanno gli esterni di centrocampo con licenza di attaccare, Pazzini davanti è l’unica punta. Cavani tenta la giocata in giro su passaggio di Insigne ma la conclusione è pessima. El Sahaarawy risponde, ma Pazzini calcia altissimo. Subito dopo entra su Zuniga e si guadagna un cartellino giallo. Mazzarri schiera Calaiò al posto di Maggio, poco dopo la squadra guadagna una punizione che Cavani lancia sulla barriera. Abate, zoppicante, viene sostituito con De Sciglio. Al 42′ Britos aggancia Pazzini da dietro: anche per lui ammonizione. La tensione ha reso entrambe le squadre molto più fallose rispetto il primo tempo. Un calcio di punizione per il Milan si risolve in un nulla di fatto mentre Rocchi mostra il giallo sia a Campagnaro che a Mexes. Sono quattro i minuti di recupero concessi, durante i quali la superiorità numerica dei partenopei si fa sentire. Termina 1-1 il primo posticipo serale di questa 32a giornata. La prossima domenica il Napoli ospiterà il Cagliari mentre il Milan andrà ad affrontare la Juve capolista allo Juventus Stadium.

Arrestato Don Marco Rasia, accusato di pedofilia.

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Pedofilia e chiesa, ciò che fino a qualche tempo fa faceva scalpore oggi, purtroppo, è spesso tra la cronaca dei nostri giornali e ha lasciato il posto all’indignazione e alla tristezza. Ieri è stato Don Marco Rasia, sacerdote 44enne a essere arrestato con la più infamante tra le accuse. Don Marco era coadiutore della parrocchia di Omegna (Verbania), ma gli abusi sessuali su minori sarebbero avvenuti quando prestava servizio nella parrocchia di Castelletto Ticino.  La Diocesi di Novara ha espresso  «sorpresa, sgomento e tristezza» e ha garantito la «massima trasparenza nei confronti della comunità civile ed ecclesiale».

Le indagini devono ora accertare se altri episodi analoghi si siano verificati anche a Omegna, dove il sacerdote era coadiutore dell’oratorio della parrocchia. Proprio di recente don Marco aveva chiesto, e ottenuto, al vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, un periodo di distacco dagli impegni pastorale. La decisione del vescovo, precisa la diocesi nella nota, «era motivata da elementi per i quali non era possibile prevedere i successivi sviluppi». Come mai all’improvviso il sacerdote aveva chiesto una pausa dai suoi impegni?   

Ancora mistero sulla morte del ristoratore. Parla il fratello.

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Dopo l’intervista rilasciata dal fratello di Alberto Boi, il ristoratore sardo trovato impiccato ad un albero nel giardino della sua villa, il mistero sulla morte dell’uomo s’infittisce. Una famiglia unita, senza segreti, dove si parlava e i problemi si risolvevano insieme. Sembra proprio che non ci fosse motivo, a parte la separazione dalla moglie, per cui Alberto Boi si potesse levare la vita. Nessuno poteva immaginare un gesto del genere e Olivio, il secondo dei quattro fratelli Boi e proprietario dello storico ristorante Mamutones non riesce proprio a farsi una ragione di questo gesto.

Alberto non aveva dato alcun segno di cedimento? Vi sembrava sereno?

“Prima di tutto, voglio scacciare ogni dubbio. Non si tratta di salute o di depressione. Negli ultimi giorni mio fratello era lo stesso di sempre, il solito gran lavoratore. Non si fermava mai. Anche questa mattina era uscito di casa per tagliare l’erba, controllare l’orto, i due cavalli e le due pecore che aveva in questo piccolo terreno. Per lui quest’aia rappresentava una fuga dalla quotidianità”. Dice Olivio.

Non c’era neanche un’ombra nella vita di Alberto? Il suo gesto non può essere collegato alla chiusura del ristorante di via Metastasio?

“No. Quell’episodio è il classico ago nel pagliaio. Gli affari andavano benissimo. Però, in effetti, c’era qualcosa che non stava andando per il verso giusto. Era nell’aria una separazione con la moglie. L’unico problema, al momento, era questo”.

 Suo fratello era una persona molto legata alla famiglia?

“Tanto. Era lui il primo a organizzare le riunioni con tutti i fratelli durante le festività ed era legatissimo ai suoi due figli. Hanno solo 8 e 10 anni. L’ultimo Natale lo abbiamo passato tutti insieme nel suo ristorante, il Gallura ai Parioli”.

I rapporti tra voi fratelli sono buoni.

I rapporti tra noi non erano buoni, ma ottimi. Siamo arrivati dalla Sardegna 41 anni fa e abbiamo cominciato come lavapiatti. Poi, piano piano, con la massima umiltà e senza mai un litigio, ognuno di noi è riuscito ad aprire il proprio ristorante. Non saremo gente di cultura, ma siamo dei gran lavoratori”.

Non si era mai confessato con qualcuno di voi?

“No, ripeto: il suo gesto è stato tanto tremendo quanto improvviso e imprevedibile. Tra noi non ci sono mai stati segreti. Se mi avesse detto come si sentiva, ci saremmo stretti intorno a lui. Siamo stati sempre una famiglia molto unita”.

Una separazione che forse non riusciva ad accettare o forse qualcosa di cui non aveva messo al corrente la famiglia, la morte di Boi è comunque un suicidio che lascia aperti molti interrogativi.

La sfida per il secondo posto! Milan-Napoli p.t.: 1-1

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Il posticipo domenicale a San Siro sembra quasi uno spareggio per il secondo posto, e quindi per una qualificazione diretta in Champions, con il Napoli che distacca il Milan, oggi senza Balotelli e con El Shaarawy infortunato, per soli quattro punti. Che la situazione sia tesa lo dimostrano anche alcuni disordini avvenuti nel tardo pomeriggio nei pressi dello Stadio Meazza. Degli ultrà rossoneri hanno lanciato dei sassi in direzione di un bus che stava trasportando un gruppo di tifosi partenopei, costringendo la polizia ad intervenire lanciando lacrimogeni per disperdere la folla.

Le squadre scendono in campo cariche e determinate e la prima occasione arriva a soli 5′ dal fischio d’inizio: destro dal limite di Boateng, un difensore devia costringendo De Sanctis a una difficile parata, sulla ribattuta arriva Muntari che mette al centro: la difesa partenopea riesce a spazzare. Tre minuti dopo un calcio d’angolo è una seconda ottima occasione per la squadra, ma Zapata colpisce di testa e manda sopra la traversa. I ritmi iniziano a farsi serrati fin dal 10′, con entrambe le squadre che cercano di violare la rete avversaria. Il Napoli conquista a sua volta un angolo ma Montolivo allontana di testa mentre Mazzarri s’infuria con Zuniga, probabilmente il numero 18 non rispetta le consegne. Al 18′ un cross di Hamsik tocca il braccio, un po’ largo, di Flamini mentre il rossonero era in area, ma Rocchi non riconosce il rigore. Il Napoli guadagna tre angoli in rapida successione ma sembra continui “la maledizione”: la squadra non vince a San Siro da 27 anni e, nonostante l’ottimo gioco, anche questa sera fino ad ora la rete avversaria è sembrata inviolabile. Al 30′ è il Milan che sblocca la situazione: Boateng per Robinho, pallone al centro per Pazzini che tocca indietro per Flamini: il francese calcia di prima di sinistro e infila De Sanctis nell’angolino basso alla sua sinistra. 1-0. Sugli spalti anche Andriy Shevchenko acclama la sua vecchia squadra.

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Dopo 3 minuti di gioco la risposta partenopea: Zuniga per Hamsik, cross basso per Pandev solo in area e batte Abbiati con il sinistro: 1-1. Al 35′ Pazzini protesta per un rigore negato e che probabilmente non c’era: lancio di Constant per Robinho, cross basso per Pazzini che entra in contatto con Britos con cui si strattona vicendevolmente. Subito dopo Allegri manda in campo Niang in sostituzione di Boateng che zoppica vistosamente. Al 43′ il Napoli si avvicina al raddoppio: lancio in profondità di Cannvaro per Cavani che con il suo scatto anticipa i difensori, aggancia in area e prova a superare Abbiati in pallonetto: l’estremo difensore riesce ad afferrarlo con un allungo. Rocchi concede un minuto di recupero prima di decretare il termine di un primo tempo emozionante e ben giocato da entrambe le squadre.

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Anna Frank una belieber? Si scatena il web!

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Forse l’ha detto con le migliori intenzioni ma certo che la frase di justin Bieber scritta sul libro dei visitatori nel nascondiglio di Amsterdam di Anna Frank ha lasciato tutti perplessi

”Essere venuto qui mi ha davvero ispirato. Anna e’ stata una grande ragazza. Magari sarebbe stata una belieber”.

In rete, pero’, dilagano le critiche di fronte ad affermazioni parse a molti fuori luogo. Forse non è esattamente la frase che ci si aspettava.

I nomi imbarazzanti di Bersani per il Colle e la reazione di Renzi!

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Ieri al comizio a Corviale, quartiere periferico della capitale, l’astio di Bersani si era riversato su Renzi. Non aveva utilizzato mezzi termini e aveva dichiarato: «Siamo ad un incrocio e questo è un ulteriore elemento di difficoltà in una fase difficile ma è indecente che in questa fase si dica ‘la politica faccia presto’. Di qualunquismo in giro ce ne è già troppo». Come ogni uomo che sente la terra franare, anche il leader del pd si sente politicamente fragile e sceglie l’attacco per difendere le sue idee.

Renzi aveva provato a ignorare, anche nelle interviste degli stessi giorni aveva lanciato l’appello a Bersani: “Non parliamo di me, parliamo del Paese”, invece al sottosegretario sembra proprio che interessi di più innescare la miccia. L’elezione per il Presidente della Repubblica è vicina e lui sa fin troppo bene che dipenderà dalla persona che salirà al Colle il suo futuro e il nuovo incarico di governo. E’ l’ultima chiamata per restare in sella, anche perché se Bersani non riesce a fare il suo governicchio, anche solo da mettere nel curriculum e da poter incorniciare e mettere attaccato alla parete, non ci saranno nuove possibilità. Il nuovo avanza e anche anagraficamente Bersani dovrà cedere. Nonostante abbia scelto  la periferia tutto appare molto qualunquista, tinto di quella “vecchia politica” che vuole affermarsi nelle periferie solo con un comizio l’anno per poi essere per il resto nei salotti buoni dell’Alta finanza e nelle cene di partito. Quella politica capace di grandi compromessi per mantenere le poltrone, ma anche di non voler cedere solo per principi obsoleti.

“Mi spiace che Bersani cerchi l’insulto e l’accusa per di più tra persone dello stesso partito”, ha reagito oggi Renzi dicendo anche: “Io ho soltanto detto insieme a tanti altri, persino la Cgil, che bisogna fare presto. Mi spiace che destini personali di Bersani siano più importanti”. Il sindaco di Firenze ha utilizzato l’occasione anche per stoppare due dei nomi più gettonati in questi giorni per la corsa al Quirinale. madre di tutte le battaglia, ossia quello di Anna Finocchiaro e di Franco Marini. Certo che un nome quello di Marini desta molte perplessità, anche perchè, come ha ricordato il sindaco di Firenze, è stato appena bocciato alle elezioni in Abruzzo. Insomma vogliamo per presidente un uomo che il popolo non ha neppure votato? Per Bersani il Paese conta veramente zero? Come si può candidare al Quirinale un nome che gli elettori non hanno voluto? Neppure il Pdl sarebbe arrivato a tanto! Sulla Finocchiaro poi ci sarebbero tanti e poi tanti aneddoti da ricordare, ma come ha detto lo stesso Renzi, il più significativo è sicuramente la spesa all’Ikea con tanto di scorta al seguito. Se non altro perchè nessun italiano vorrebbe i mobili Ikea al Colle!

Nuovi dissesti nella frana del parmense.

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La frana di Capriglio, nel parmense, continua a muoversi e ad allargarsi. Nell’ultima notte sono crollati una casa e un capannone. Anche oggi l’escavatore è stato a lavoro per cercare di aiutare il deflusso delle acque che sono nel corpo della frana. Veri e propri, “laghetti”  che si sta cercando di drenare. Per tutta la mattina di oggi i vigili del fuoco e la protezione civile hanno sorvolato le zone interessate. Per domani è fissato il sopralluogo della commissione grandi rischi ed è prevista anche la riunione del Coordinamento provinciale della Protezione Civile per organizzare i volontari sul territorio. Al momento nel territorio parmense sono stati segnalati più di 540 dissesti che hanno provocato l’evacuazione di 11 persone. 5, al momento sono  le abitazioni che risultano distrutte o fortemente danneggiate e 2 le attività produttive che hanno subito gravi danni. Ci sono anche 7 strade provinciali chiuse.

La Cia aiutò Topolino & Co. a sbarcare in Florida!

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Era la metà degli anni 60 quando Walt Disney cercava una vasta area, ad un prezzo abbordabile, per costruire un parco dei divertimenti dove riunire tutti i suoi amici animati. La Florida sembrava fare al caso suo, mancava concludere l’operazione immobiliare. A renderla possibile fu il consulente della Disney “Wild Bill” Donovan, all’epoca partner di un affermato studio legale di New York. Non solo, Donovan era anche molto vicino alla Cia. Lo si scopre leggendo “Finding Florida” di T.D. Allman, frutto di un decennio di ricerca e riscrittura, che narra la storia di questo Stato attraversando l’epoca pre-colombiana e le dominazioni spagnole, francesi e inglesi. Allman descrive inoltre le manovre americane per impossessarsi del territorio e l’importazione della schiavitù e del razzismo a seguito delle campagne militari di Andrew Jackson, nonchè la terribile violenza delle guerre Seminole. Solo in seguito la Florida ha assunto l’immagine onirica che tutti ne abbiamo, un eden moderno che comprende Palm Beach, Key West, Miami, Tampa, Orlando… il luogo ideale per una fabbrica di sogni quale quella che immaginava colui che affermava: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”.

Alessandro D’Avenia si fa in tre!

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E’ nei cinema in questi giorni il film “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, storia tratta dall’omonimo libro del 36enne Alessandro D’avenia, che narra una storia di formazione che affronta la crescita attraverso la morte. E’ stato lo stesso autore ad adattare la sua opera per il grande schermo, dopo che il formato cartaceo è diventato un bestseller da un milione di copie ed è stato venduto in 20 Paesi stranieri. D’Avenia, classe 77, ha frequentato il liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo prima di trasferirsi a Roma per studiare Lettere Classiche all’Università La Sapienza. Mentre era impegnato in un dottorato di ricerca in letteratura greca, Alessandro ha insegnato per tre anni nelle scuole medie, scoprendo così la sua passione per il lavoro di docente. Bianca Come il latte, rossa come il sangue, pubblicato nel 2010, è il suo primo libro a cui segue, l’anno successivo, Cose che nessuno sa. D’Avenia, oltre a seguire il passaggio della sua creatura dalla carta allo schermo, al momento è impegnato con il suo terzo romanzo, ambientato nella Sicilia del 1992, quella di Falcone, Borsellino e padre Puglisi. Non solo, si sta anche dedicando ad un saggio per il quale ha tratto ispirazione dalle lettere ricevute dai ragazzi e che trattano i più importanti temi della vita vista dai grandi del passato, da Dante a Baudelaire.

Ecatombe di suicidi ieri… oggi Crimi lancia l’idea del microfondo.

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Dopo i tre suicidi di ieri (che puoi leggere qui) l’M5S lancia l’allarme e chiede a tutti i parlamentari di rinunciare ai rimborsi elettorali e di istituire un microfondo. Attraverso la pagina del suo profilo Facebook, Vito Crimi, lancia la proposta: «Non possiamo che ribadire la necessità di un’azione urgente a favore dei ceti produttivi e dei lavoratori, schiacciati dalla crisi e da uno Stato troppe volte cieco e sordo. Non c’è bisogno di attendere un nuovo governo – osserva – c’è bisogno di esempi e di un Parlamento subito operativo e sovrano dal punto di vista legislativo, come prevedono la Costituzione ed i regolamenti parlamentari. Tutti i partiti rinuncino da subito ai rimborsi elettorali, come ha fatto il Movimento 5 Stelle che ha lasciato allo Stato 42 milioni di euro. Basta una firma. I parlamentari si autoriducano lo stipendio creando un fondo per il microcredito per lavoratori e piccole e medie imprese in crisi. Il Parlamento ritorni sovrano in maniera decisiva, come prevede la Costituzione. Si costituiscano subito le Commissioni permanenti». In questo modo si possono mettere al primo punto all’ordine del giorno «il Reddito di Cittadinanza, le misure a favore delle piccole e medie imprese, i tagli alla Casta dello Stato».

Mentre M5S, cerca soluzioni, Bersani pensa alle poltrone? Berlusconi è impegnato in qualche pranzo? Monti sta attendendo l’apertura dei mercati asiatici per monitorare i suoi investimenti?  

Pistorius festeggia il compleanno e flirta con altre donne!

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Il 6 aprile Oscar Pistorius, libero su cauzione per l’omicidio di Reeva Steenkamp, secondo il Sunday Times, avrebbe festeggiato  in un ristorante alla moda di Johannesburg, apparentemente «sorridente e rilassato». Pistorius è stato visto bere e flirtare con alcune donne: «Stava salutando una coppia e poi ha palpeggiato la donna. Era del tutto inappropriato», ha raccontato un cliente.

Naturalmente poche ore più tardi sono arrivate le smentite da parte della portavoce dell’atleta.

Sembra proprio che l’atleta abbia archiviato il caso passando il testimone ai suoi legali e godendosi, se fossero vere le indiscrezioni del Sunday Times, tranquillamente la sua vita.

Terrore in Giappone… ancora un sisma vicino alla centrale di Fukushima

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Torna il terrore in Giappone. Alle 22.25 locali (le ore 15.25 in Italia), con epicentro a poche decine di km dalle coste della prefettura di Fukushima e con ipocentro a 50 km di profondità. La Japan Meteorological Agency (Jma), che non ha lanciato alcun allarme tsunami, ha misurato l’intensità della scossa in 4 sulla scala di rilevazione nipponica di 7 (5,2 di magnitudo sulla scala Richter), in città come Minamisoma, colpita dal sisma-tsunami dell’11 marzo 2011. La Tepco, il gestore della centrale nucleare devastata di Fukushima, ha reso noto che non sono state rilevate anomalie all’impianto.

101 anni fa… Ricordando il Titanic!

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Era 14 aprile 1912, quando il transatlantico Titanic a 400 miglia a sudest della costa di Cape Race (isola di Newfoundland, Canada), salpato da appena 4 giorni da Southampton per il suo primo viaggio verso New York, si scontra con un enorme iceberg. La vedetta Frederick Fleet l’avvista solo quando è ormai a 500 metri di distanza w grida «Iceberg di prua, signore!», il primo ufficiale William M. Murdoch ordina: «Tutto a dritta. Indietro a tutta forza». La repentina virata a sinistra si rivela inutile, trentasette secondi dopo l’avvistamento avviene l’urto a prua, sulla fiancata destra della nave, sei dei sedici compartimenti stagni rimangono danneggiati, a sei metri di profondità l’acqua incomincia a filtrare nel transatlantico. Il Titanic affondò la notte del 15 aprile, alle 2.20.

Nel naufragio persero la vita 1518 dei 2223 passeggeri imbarcati compresi gli 800 uomini dell’equipaggio; solo 705 persone riuscirono a salvarsi (alcuni dei quali morirono subito dopo essere salvati dal Carpathia).

Er Monnezza fa 80… Tomas Milian si commuove a Domenica Live

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80 anni per Tomas Milian, alias Er Monnezza. Un personaggio indimenticabile per molti italiani, che insieme a lui si sono fatti delle grandi risate alla fine degli 70′ e nei primi 80′. poi chiede il permesso per una parolaccia e dichiara: «Una volta, incontrai una donna bellissima e un amico mi disse: lo sai come si dice in romanesco ‘bella’, si dice ‘f****a’. E io: ‘Complimenti, sei una bella ‘f****a’. Gli italiani hanno la poesia della parolaccia».

Parla della sua vita da Cuba ai film con Pasolini, Antonioni e Bertolucci, e poi, della moglie scomparsa: «Con Rita siamo stati insieme 50 anni. E prima che se ne andasse, le ho detto: quando io me ne andrò, ci rivedremo. Abbiamo avuto un figlio che ora ha 50 anni: Tommasino».

Il ricordo dell’arrivo a Roma: «Avevo una stanza miserabile in via Due Macelli, talmente piccola da toccare il soffitto con la testa».
10 film con “Er Monnezza”: «A ispirarmi questo personaggio è stato un mio carissimo amico, Quinto Gambi. È lui il vero Monnezza, mentre io mi prendevo i soldi».
E quando la video intervista a quell’amico di tanti anni fa scorre sul video, Tomas piange: «Lo devo chiamare. Ah Quinto!»
E Quinto arriva in studio: «A Quinto piaceva tanto rimorchiare e andava al Piper. E si spacciava per me, perché eravamo uguali. A una ragazza che gli chiedeva: ‘Ma non avevi l’accento cubano’ ha risposto ‘Quello è l’ufficio stampa che vuole farlo credere’. Voglio più bene a lui che al mio vero fratello».

Il pomeriggio domenicale tra sentimento, ricordi e vecchie glorie del cinema italiano è servito!

La Città della Scienza che risorge dalle ceneri

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Scienza ma non solo. Anche Musica, giochi e animali, così questa mattina la città della Scienza di Napoli ha riaperto i battenti dopo il tremendo incendio, del 4 marzo scorso, che l’aveva rasa al suolo. Oltre 5mila persone stanno partecipando alle decine di attività’ organizzate dalla Fondazione Idis in collaborazione con associazioni e scienziati. Una manifestazione “Insieme ripartiamo” dedicata ai bambini a cui si sono affiancati importanti testimonial, come  Alessandro Cecchi Paone, l’ex calciatore Ciro Ferrara e l’olimpionico schermidore Diego Occhiuzzi, per ribadire con forza la volontà di ricostruire la Città della Scienza.

Poi c’è stato anche l’inchino dei catamarani dell’Americàs Cup che arrivati davanti alla Città della Scienza Città della Scienza hanno eseguito la virata, “inchinandosi” e salutando quel luogo così martoriato che ha risposto con il suono di una sirena al segno d’omaggio delle imbarcazioni.

 

Il twitter di Aurelio De Laurentis per Milan-Napoli

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A poche ore dalla partita Milan – Napoli, Aurelio De Laurentis, presidente del Napoli twitta: Forza ragazzi! Tutta Napoli, tutti i veri napoletani e i nostri tifosi sono con voi. Guardate negli occhi il diavolo senza paura.

Un invito a giocare la partita a testa alta anche se l’impresa è molto ardua.

La malinconia di de Magistris, il sindaco di Napoli solo sugli scogli!

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Un Luigi de Magistris inedito quello che oggi è stato ritratto in uno scatto rubato. Solo, assorto nei suoi pensieri, seduto sugli scogli a scrutare il mare in una domenica di sole e di caldo. Dopo una napoli messa a fuoco e fiamme negli ultimi giorni e che inveiva soprattutto contro il primo cittadino, l’ex magistrato ha pensato di dedicarsi qualche ora di solitudine per riflettere, dopo aver, nella mattina, inaugurato gli America’s al Circolo Canottieri.

Il derby ligure Genoa Sampdoria 1-1

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Si parte, dopo due splendide coreografie ed è la Samp a battere il calcio d”avvio. La prima fiammata della partita si ha al 4′ con il cross di Poli dalla destra, ma Icardi finisce a terra in area a contrasto con Pisano e non riusce ad intervenire. Al 9′ scintille tra Poli e Moretti, partita subito molto tesa. All’11 altro fallo. Entra durissimo Matuzalem su Kristicic, cartellino giallo per lui. Veramente un clima infernale sul campo. Kristicic è costretto ad uscire in barella. Al suo posto Munari. Al 26′ cartellino giallo per De Silvestri. Più che una partita sembra un incontro di boxe. Al 28′ la Samp va in vantaggio con una punizione di Eder. L’attaccante blucerchiato ha calciato basso beffando Frey e la barriera del Genoa. Il Genoa prova a reagire, ma non riesce finora ad andare oltre la tre quarti.  Il primo tempo si chiude con il gol di vantaggio per la Sampdoria.

Gara intensa, dura, e poco spettacolare. I giocatori vanno al riposo sul risultato di 0-1  per la Samp.

Subito una sostituzione nella ripresa, entra Vargas, esce Pisano. Il Genoa si sbilancia in avanti con 3 punte: Borriello, Immobile e Vargas. Sostituzione anche per la Samp: entra Sansone, esce Eder. Siamo al 52′ quando il tiro al volo di Icardi, altissimo sopra la traversa. Due ammonizioni al 57′ una per Granqvist e una per Costa. E un minuto più tardi giallo anche per  Moretti. Partita veramente troppo tesa. All’80 pareggio del Genoa con Matuzalem, tiro-cross che si infila un pò fortunosamente sotto l”incrocio dei pali.

Al di là del risultato, la partita è stata caratterizzata da degli scontri molto duri che hanno segnato il corretto svolgimento della gara che è apparso più un incontro di boxe che una partita di calcio.

Il Genoa al prossimo turno sarà contrapposto all’Atalanta e la Sampdoria al Bologna.

Chievo-Catania 0-0: per gli etnei sarà Europa?

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Il primo tentativo della partita è di Rigoni che al 3′ manda altissimo un pallone, conclusione da dimenticare.  Fa molto caldo e i ritmi si abbassano solo al 14′ Théréau sfonda al centro. Spolli gli ruba palla appena dentro l”area rossazzurra. Bellissima azione del Chievo, al 20′, numero di Pellissier che al volo colpisce da destra e crossa per Théréau che tira alto. Alla mezz’ora di gioco si verifica l’azione caparbia di Barrientos che salta un paio di avversari, ma ne vuole saltare uno di troppo e perde palla. Al 39′ magnifica punizione di Lodi, alta di un soffio. Si spegne così il primo tempo e le squadre vanno al riposo sul risultato di 0-0.

Un primo tempo poco emozionante, con poche azioni e molto stallo. Si va negli spogliatoi con il risultato di 0-0

Le squadre rientrano in campo per disputare il secondo tempo ed è il Cagliari a gestire il primo pallone e c’è, subito, la gran parata di Puggioni su colpo di testa ravvicinato di Bergessio, servito da punizione di Lodi. Al 51′ tiro di sinistro di Drame, Andujar para tranquillamente.  Non si sblocca la partita, con le squadre anche rallentate dall’afa. Al 78′ proprio un colpo di sole colpisce Bellusci che per poco non provoca l’ autogol su colpo di testa di Andreolli. Salva Andujar in tuffo.

Partita noiosa con poche incursioni da una parte all’altra, giocatasi anche in una calura insolita per il mese di aprile. Squadre contratte al centrocampo e poca voglia di tentare veramente una conclusione pericolosa.

Il Chievo nel prossimo turno dovrà vedersela con il Siena e il Catania con il Palermo per una sfida tutta siciliana.

Cagliari-Inter 2-0 i neroazzurri alla ricerca dell’Europa. Risultato finale

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Dopo il riposo le due squadre rientrano in campo. Al 52′ problemi per Gargano, l’uruguayano deve lasciare il campo, è pronto ad entrare Kuzmanovic. un minuto più tardi è bella l’intuizione di Rocchi, l’attaccante entra in area e tira di sinistro, Agazzi salva in due tempi. Al 57′ cambio per il Cagliari: Pinilla è entrato al posto di Dessena, Cabrera si abbasa sulla linea di centrocampo. Thiago Ribeiro giocherà dietro Pinilla e Ibarbo. Al 63′ l’arbitro concede il rigore per il Cagliari. Pinilla si conquista il rigore e si incarica della trasformazione, sceglie una conclusione centrale e potente che riesce a beffare Handanovic che si è tuffato sulla destra. Al 69′ ci prova Cabrera con un cross dalla destra, Thiago Ribeiro è abbastanza libero di colpire di testa, non riesce però a dare potenza e Handanovic blocca. Non c’è fine alla sfortuna dell’Inter: Nagatomo, appena entrato, si fa subito male, Stramaccioni costretto a inserire Samuel. L’argentino giocherà in attacco come seconda punta. Raddoppio del Cagliari ancora con Pinilla. L’attaccante, al 77′, scambia con un compagno e si infila in area, si presenta davanti ad Handanovic e lo anticipa con la punta del piede. Difesa interista immobile.

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Un secondo tempo da dimenticare per la squadra neroazzurra. Sin dall’inizio della ripresa il Caglairi si è mostrato pericoloso e ha trovato il rigore con Pinilla. A quel punto l’Inter si è allungata alla vana ricerca del pareggio, senza per altro mai diventare pericolosa ed è stata beffata con il raddoppio dell’eccellente Pinilla che ha siglato al 77′ un gol stupendo, di grande tecnica.

Nella 33/a giornata di campionato il Cagliari dovrà incontrare il Napoli e l’Inter, il Parma.

Parma-Udinese 0-3 nessun problema di classifica, via a esperimenti.

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Inizia la partita con una nota statistica, le 300 presenze di Amuri nei campionati professionistici italiani. Al 7′  l’Udinese va in vantaggio con Muriel.  Il Parma non trova varchi liberi, si chiude bene la squadra di Guidolin. Nelle ultime 3 gare Parma e Udinese hanno conquistato 4 punti in campionato. Una partita senza emozioni.  Al 26′ fallo di Gabriel Silva su Rosi, l”arbitro Merchiori non estrae il cartellino. Al 33′ sul traversone di Gobbi spazza via di testa Domizzi. Al 37′ Muriel cade in area, e Merchiori lo ammonisce per simulazione, il giocatore era già diffidato e salterà diffidato Udinese-Lazio. Al 43′ ancora Muriel fa esultare l’Udinese con il raddoppio ai danni del Parma. Soffre ancora il Parma sul finale del primo tempo.

Nessun cambio nei due schieramenti durante l”intervallo. Al rientro in campo dopo l’intervallo parte forte il Parma, che cerca di riaprire la gara con Amauri. Siamo al 52′ Donadoni manda in campo Belfodil, che prende il posto di Santacroce nel Parma. Sembra che ora la squadra di casa sia entrata finalmente in partita e, al 55′, Danilo con qualche affanno chiude in corner sulla pressione di Sansone. Il Parma ora è schierato da Donadoni con un più offensivo 4-3-3, col tridente formato da Belfodil, Amauri e Sansone. Proprio questo sbilanciamento è la causa del 0-3 dell’Udinese. Muriel salta Lucarelli e serve Zielinski, che calcia verso Mirante: il portiere respinge, ma Pereyra si fionda sul pallone e deposita la sfera in rete. E’ lo 0-3 per l’Udinese che arriva proprio mentre il Parma stava cercando di reagire allo svantaggio già subito nel primo tempo. All’81 sponda di Amauri, tiro di Sansone: ci prova il Parma.

Dopo un primo tempo completamente a vantaggio dell’Udinese, la ripresa è iniziata con il Parma che aveva impresso un buon ritmo e un buon gioco. Purtroppo, nel momento in cui la squadra di casa stava provando faticosamente ad accorciare le distanze è arrivato il terzo gol per l’Udinese. Sicuramente uno 0-3 che penalizza molto il Parma, ma regala una bella vittoria ai tifosi bianconeri. Una gara divertente fino alla terza rete, poi chiaramente la partita è andata sfumando.

Nel prossimo turno il Parma incontrerà l’Inter e l’Udinese sarà faccia a faccia con la Lazio.

Il campionato non è ancora finito… Torino-Roma 1-2 risultato finale

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Dopo una prima frazione di gara giocata su buoni ritmi e che ha visto nel complesso le due squadre equivalersi, i giocatori tornano in campo per cercare il gol del vantaggio.

Al rientro in campo la prima azione pericolosa e quella di Cerci che dribbla un paio di romanisti e tira. Pallone deviato che finisce tra le braccia di Stekelemburg. Al 9′ della ripresa entra Totti ed esce Pjanic. E’ il 15′ quando Lamela trova il raddoppio. L’argentino inventa una traiettoria fantastica con il sinistro dal limite dell’area di rigore, il pallone si insacca sotto l’incrocio, niente da fare per Gillet. Al 22′ entra D’Ambrosio ed esce Santana per il Torino. Due minuti dopo ci prova Gazzi ma il suo tiro è troppo centrale, pallone bloccato dal portiere giallorosso. Dopo il raddoppio della Roma, il Toro attacca a testa bassa. E’ la mezz’ora quando D’Ambrosio non riesce a girare il pallone in modo adeguato. AL 36′ della ripresa Balzaretti si fa espellere. L’esterno giallorosso viene ammonito una seconda volta dopo un gomitata su Cerci, Roma in 10.

Una bella Roma che ha cercato di assicurarsi la vittoria sin dai primi minuti di gara. Il vantaggio era arrivato, ma anche il raddoppio. Così nella ripresa ha continuato a cercare il vantaggio e uno strepitoso Lamela, in giornata d’oro ha siglato il 2 -0 per i giallorossi. Peccato per l’espulsione di Balzaretti anche se la decisione arbitrale è stata impeccabile. La Roma è stata costretta a giocare in 10 l’ultima parte della partita con uno sforzo notevole da parte di tutti i giocatori che si sono trovati a dover contrastare l’offensiva granata in inferiorità numerica.

La Roma attenderà il Pescara in una 33/a giornata che, almeno sulla carta, non è tra le più complesse. Il Torino invece, a Firenze, sfiderà la Fiorentina.

Quando Venezia dice no ai motori…

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Bandite le barche a motore, oggi, a Venezia: in Laguna via libera solo a barche a remi, elettriche o ibride. Centinaia di persone hanno approfittato dell’iniziativa, organizzata nell’ambito di una giornata ecologica, godendosi la città dall’acqua senza preoccuparsi, per un volta, nè del moto ondoso nè dell’inquinamento atmosferico ed acustico.

Osservare queste barche scivolare placidamente non può non riportare alla memoria una delle più famose manifestazioni veneziane, la Vogalonga, la cui 39a edizione avrà luogo il 19 maggio prossimo. Come si legge nel sito dell’evento: La Vogalonga è un atto d’amore per Venezia e l’acqua che la circonda, per la sua laguna e le sue isole, per la voga e le sue barche e mantiene nel tempo il fine per cui è nata: diffondere la conoscenza e il consapevole rispetto della natura e della cultura della nostra città.” Festa per il “popolo del remo”, la Vogalonga è anche una testimonianza pacifica contro il moto ondoso, che rappresenta un pericolo reale sia per la città che per la laguna. Senza dimenticare che, nella cornice veneziana, la regata acquista un’aura di magia che nessun’altra città è in grado di ricreare.

Cagliari-Inter 0-0. I neroazzurri alla ricerca dell’Europa. 1° Tempo

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Pulga e Lopez sorprendono con le loro scelte, soprattutto in attacco, dove vengono preferiti Ibarbo e Thiago Ribeiro a Sau e Pinilla, che sembravano candidati ad una maglia da titolare alla vigilia. A centrocampo Dessena sostituisce Nainggolan, in difesa sulla sinistra Murru ha vinto il ballottaggio con Avelar. Come annunciato Stramaccioni sceglie la difesa a quattro e concede un turno di riposo a Ranocchia e Samuel.

Al 2′ subito la conclusione dal limite di Conti, murato da Cambiasso. L’Inter fa possesso palla, ma i rossoblu sono ben disposti in campo e lasciano pochi spazi ai nerazzurri. Al 6′ è Cossu costretto a lasciare il campo per un problema muscolare, è pronto a entrare Cabrera. Solo tre minuti più tardi Ibarbo parte in velocità e Juan Jesus è costretto a fare fallo da dietro e viene ammonito. Anche Dessena ci prova da fuori, la sua conclusione è centrale e non crea problemi a Handanovic. All’11 Juan Jesus soffre la velocità di Ibarbo, se lo lascia sfuggire per la seconda volta e costringe Handanovic a uscire dalla sua area di rigore.  Al 14′ c’è un bello scambio tra Cambiasso e Rocchi, l’argentino si trova a tu per tu con Agazzi, prova a beffarlo con un pallonetto ma colpisce il palo. Si arriva al 20′  e Rocchi chiede un fallo al limite dell’area di rigore, per l’arbitro è tutto regolare. Un minuto dopo l’azione personale di Ricky Alvarez, il brasiliano entra in area e tira, Perico devia in angolo. Alla mezz’ora di gioco Juan Jesus ci prova con un destro al volo, palla a lato. Pochi minuti più tardi ammonito Conti. il capitano del Cagliari ha trattenuto Cambiasso per la maglia. Era diffidato e salterà la prossima partita. Al 35′ Murru scatta sulla sinistra evitando il fuorigioco, mette la palla in mezzo per l’accorrente Ibarbo, ma è strepitoso Pereira in scivolata a salvare in corner un gol che sembrava già fatto.

Fino ad ora, una partita con molti cambi di fronte che è stata giocata su buoni ritmi. Sono però mancate le reti, troppa imprecisione da parte di entrambe le squadre al momento della conclusione.

Il campionato non è ancora finito… Torino-Roma p.t. 1-1

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67 gli incontri disputati in Serie A tra Torino e Roma. Bilancio in favore dei granata, vincenti in 31 occasioni contro le 12 della Roma. In tutto i pareggi sono 24. L’ultimo successo della Roma risale alla stagione 2008/2009: 1-0 con gran gol di Julio Baptista in rovesciata. Più vecchia l’ultima vittoria del Torino, bisogna risalire al torneo 1990/91 dove Francesco Romano decise l’incontro. L’ultimo pareggio risale alla stagione 2007/2008 ed il match finì a reti bianche.

Si inizia a giocare con Balzaretti fischiatissimo dai suoi ex tifosi. Al 3′ è Osvaldo che entra in area, ma prima di servire Lamela viene contrastato da Ogbonna.  Al 5′ è sempre Osvaldo ad avere un’ altra occasione pericolosa. Si trova smarcato in area di rigore ma sfiora soltanto il pallone che quindi non impensierisce la porta avversaria.  Al 10′ risponde il Torino che si fa vedere in area di rigore avversaria, ma Bradley sbroglia tutto. al 16′ occasione per la Roma. Discesa di Dodò sulla fascia sinistra, cross al centro per Lamela e l’argentino colpisce al volo, ma il pallone esce alto sopra la traversa. Al 18′ gesto inusuale per l’arbitro Romeo che si fa offrire un po’ d’acqua dalla panchina del Torino. Il vantaggio della Roma non tarda ad arrivare. Al 21′ un cross dalla sinistra di Balzaretti pesca Osvaldo sul secondo palo che con un colpo di testa beffa Gillet, 1-0 per i giallorossi. Al 27′ cartellino giallo per Burdisso, salterà Roma – Pescara perché era già stato diffidato. Al 28′ il palo colpito da Cerci. Alla mezz’ora di gioco palla vagante in area romanista, un rimpallo favorisce l’attaccante granata, Rolando Bianchi, che batte Stekelemburg, 1-1 tra Torino e Roma. Partita fin qui è stata divertente. Al 37′ ancora un giallo, viene diffidato Balzaretti che salterà Roma-Pescara. Allo scadere del tempo regolamentare ci prova Santana con un tiro da posizione defilata, che esce a lato.

Un ottima Roma che ha amministrato bene tutto il primo tempo, prima andando in vantaggio e poi rendendosi pericolosa senza mai scoprirsi troppo. Il Torino è parso abbastanza contratto e ha subito l’azione dei giallorossi. Poi ci ha pensato Rolando Bianchi ha riportare la situazione in parità.

Paura di passare inosservati? La Tommasi ora twitta anche Vieri!

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Andy Warhol aveva detto che nel futuro avrebbero avuto tutti 15 minuti di notorietà… ignorava però l’avvento dei social networks e non ha preso in considerazione che il bisogno di apparire crea dipendenza. Tutto questo sembra convergere in Sara Tommasi che negli ultimi giorni cerca di aggrapparsi con tutta se stessa alla rete per far parlare di sè. Ha pubblicizzato il suo porno sull’account del Papa, se l’è presa con la magistratura “rea” di aver rovinato la sua amicizia con Balotelli e Berlusconi, ora sembra invece voler rivangare vecchie storie. Ecco quindi che tira in ballo Bobo Vieri con un cinguettio: “@vieri_bobo Ciao boboneeeee! Perche’ mi hai bloccata? Hai paura che racconti le nostre avventure? :):):)”. Eccola quindi che rispolvera le voci che l’hanno voluta causa della rottura tra il calciatore e Melissa Satta a causa del suo rapporto con il bomber. Il nostro applauso a Bobo per averla bloccata: l’uccellino di Twitter ha ali che possono farlo volare più in alto!

Palermo Bologna 1-1 i siciliani cercano la salvezza su un campo ostile

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Il Palermo non poteva fallire e purtroppo il pareggio è un mezzo fallimento.  Ora restare agganciati al treno salvezza che, solo qualche settimana fa sembrava impossibile e invece era si stava realizzando,  sarà dura.

Pioli sceglie un 4-3-3 con Christodoulopoulos leggermente arretrato rispetto a Gilardino e Gabbiadini. Inizia così la partita che vede il Palermo subito in possesso di palla e al 5′ la squadra di casa trova il gol con Ilicic. Grande triangolazione tra Miccoli e lo sloveno che con uno splendido sinistro a girare dal limite dell”area insacca il pallone alle spalle di Curci, senza che il portiere possa fare nulla.  Cinque minuti più tardi è di nuovo Ilicic che si presenta sull”out destro, converge e tenta la conclusione con il sinistro. Stavolta Curci para a terra. Al 14′ sempre il Palermo in attacco e Miccoli prova la conclusione di sinistro, Curici para senza problemi. Dopo i primi 15′ che hanno visto solo il Palermo in campo e sempre all’attacco nell’unica azione pericolosa il Bologna va in rete. Su incredibile errore di Sorrentino che non interviene sul retropassaggio di Morganella e Gabbiadini si trova da solo davanti alla porta con il pallone tra i piedi ed è facile mettere la palla in rete. L’errore di Sorrentino pesa sulle gambe dei compagni che fino a quel momento avevano fatto una gara perfetta. Al 22′ prova a reagire il Palermo. Miccoli riceve da Ilicic e dribbla due avversari. Il terzo è Cherubin che rimedia in calcio d’angolo. In 10 minuti scattano tre ammonizioni: una per Morganella, che ha steso Taider, Kone e Illic puniti per simulazione. Al 34′ bella azione sulla fascia destra sull’asse Rios-Ilicic. Cross teso, ma Kurtic e Miccoli sono in ritardo.  Peccato che poteva essere davvero un’occasione pericolosa. Al 38′ costretto a uscire Kone per un problema al gomito al suo posto Guarente. Quasi allo scadere del primo tempo, al 42′ di gioco, gran palo di Miccoli. Il giocatore del palermo punta Curci e conclude sul primo palo, ma centra il legno. A nessun compagno riesce il tap-in sulla ribattuta.

Finisce così il primo tempo con un Palermo che ha cercato il vantaggio e lo aveva anche trovato con Illic nei primi minuti di gioco. Poi purtroppo il brutto errore del portiere del Palermo che ha permesso il pareggio a Gabbiadini. Il Palermo ha provato a reagire e sul finale ci poteva essere il nuovo vantaggio dei rosaneri con Miccioli che ha tirato sul palo.

Il gioco riprende e non c’è nessuna sostituzione. La prima occasione della ripresa è di Di Gabbiadini, l’autore del goal del pareggio del Bologna, che scaglia la palla sul fondo colpendo di sinistro sul primo palo. Inizio di ripresa decisamente meno scoppiettante rispetto al primo tempo con le squadre che sembrano bloccate al centrocampo e nessuno prende l’iniziativa. Al 54′ l’autore del vantaggio rosanero, Illic, frana a terra in conseguenza di un contatto con Krhin e non può continuare il gioco. Al suo posto entra Dybala. Scocca l’ora di gioco e c’è una mischia davanti a Curci, Rios si avventa sul pallone ma Cherubin è velocissimo ad anticiparlo in corner. A 20′ dalla fine del tempo regolamentare Miccoli cerca il tiro e incredibilmente la palla è murata da un suo compagno di squadra. Si copre Pioli al 72′: esce Gabbiadini, al suo posto il difensore Sorensen. Al Bologan il pareggio può pure andar bene, è il Palermo che deve fare la partita per sperare nella salvezza. Quando mancano 10′ alla fine c’è l’occasione per Gilardino, ancora provvidenziale Aronica in chiusura: il biellese era solo davanti a Sorrentino. All’85’ esplode il Barbera: Kurtic cade in area, Doveri fa proseguire. Su questo episodio ci sarà molto da discutere dopo le proteste in campo molto animate. Sul finale la partita si spegne, solo una palla altissima di Hernandez riaccende una partita che sembra aver esaurito la sua verve nel primo tempo. Sul finale si riaffaccia il Palermo, ma Curci è molto attento sia sul tiro di Barreto e  qualche minuto più tardi su quello di Garcia. Fischio finale e squadre negli spogliatoi. Palermo Bologna finisce 1 a 1

Una partita che si è giocata tutta nella prima frazione di gioco e il secondo tempo ha visto le squadre bloccate con poche azioni veramente significative. Questo pareggio potrebbe aver compromesso il campionato del Palermo anche se i nerorosa continuano a sperare nelle prossime giornate.

Nel prossimo turno il Palermo giocherà contro il Catania e il Bologna contro la Sampdoria.

Kate è troppo magra: cercasi pancione reale!

Kate Middleton magra - tuttacronaca

Se i sudditi di Sua Maestà sono preoccupati per la forma fisica un po’ troppo sottile di Kate Middleton, la stampa critica l’eccessiva magrezza della duchessa di Cambridge soprannominandola “Regina delle Mamma-ressiche (Mamme Anoressiche)” mettendone sotto accusa le abitudini alimentari che potrebbero mettere in pericolo la vita del nascituro. Se fonti anonime vicine alla duchessa lo difendono tirando in ballo la sua costituzione e raccontando che da quando è in stato interessante ha acquistato 6 kg, resta il fatto che il pancino sembra non crescere nonostante il sesto mese di gravidanza. Kate sfoggia solo una curva appena accennata e, se non fosse stato per l’annuncio di Buckingam Palace, nessuno crederebbe ad una dolce attesa. Se non cresce il giro vita, anche il seno che mantiene le stesse dimensioni induce qualcuno ad azzardare che non sarà neppure in grado di allattare l’erede: Gli inglesi si chiedono se questa magrezza sia normale, dopo che, già in precedenza, era stata criticata per una figura esile al confine dell’anoressia. All’epoca, le fonti di palazzo hanno spiegato che l’improvviso dimagrimento era da collegarsi sia alla dieta Dunkan che allo strss di diventare la futura Regina d’Inghilterra, mentre il ricovero durante il primo trimestre di gravidanza, dovuto ad acute nausee mattutine, le ha impedito di prendere peso. Un insider di palazzo ha raccontato al magazine Star che la duchessa è seguita dai ginecologi reali che hanno approntato una dieta d’emergenza che prevede l’assunzione di 3mila calorie al giorno suggerendo alimenti facilmente digeribili e riposo. Nel frattempo la duchessa, durante una visita a Glasgow, ha reso noto che il parto è previsto attorno al 15 luglio mentre il suo periodo di maternità inizierà a giugno. Per la scelta del nome si dovrà ancora attendere: “Abbiamo una lista finale di nomi, sia femminili sia maschili”, ha spiegato Kate durante la visita a Quarriers Project, una charity scozzese. “Ma non abbiamo ancora deciso. E i miei amici continuano a mandarmene per sms per aiutarci nella scelta”.

Crimi dorme in treno, la guerra su twitter.

Questa foto del senatore cittadino del MoVImento 5 Stelle Vito Crimi che dorme in treno è stata diffusa su Twitter:

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immediato lo sciacallaggio mediatico. Sembra proprio che Twitter e Facebook si siano trasformate in arene mediatiche per lo sciacallaggio. Prima era toccato a una ragazzina di 15 anni diventata a Bologna la Ollg di Bieber (la ragazza che viene portata sul palco a cui il cantante dedica una canzone), poi era stato il turno di Crimi con una foto in cui chiudeva gli occhi in Senato, poi ancora Nicolas Vaporidis attaccato su Facebook per le scie chimiche, lo scambio di messaggi tra Selvaggia Lucarelli e Asia Argento e oggi di nuovo il capogruppo dell’M5S che dorme in treno. La violenza verbale è dilagata, persone che non hanno una vita propria e che si occupano di quella degli altri, insulti gratuiti che vengono riportati in siti di informazione… Il social sta diventando solo un’immensa guerra. Si cerca la notorietà con un twitter volgare e irridente ai danni del politico di turno, ma poi non si ha il coraggio di lasciare la scrivania per far valere i propri diritti. La politica può essere ridotta a scherno? Viviamo in tempi in cui l’etica è stata messa da parte. Incapaci di scendere in piazza per manifestare i diritti, ma capaci solo di partecipare a sterili comizi dei nostri politici che giocano a ping pong da una piazza all’altra dell’Italia, non ci resta davvero di meglio da fare che prendere di mira il Crimi di turno?

BENVENUTI IN ITALIA!

Delitto fotografato dal Google Earth? Mistero!

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Google Earth mostra l’immagine di un delitto? Il satellite immortala la fine di una strada nei pressi di un lago in Olanda. Si nota una larga chiazza di sangue e una figura a lato. Mistero!

Kobe: l’obbiettivo è rientrare per l’inizio della prossima stagione

kobe bryant - infortunio - tuttacronaca

Dopo essersi rotto il tendine d’Achille a tre minuti dal termine della sfida contro i Golden State Warriors, l’asso dei Los Angeles Lakers Kole Bryant ha subito un intervento chirurgico che lo terrà lontano dal parquet “da un minimo di sei fino a nove mesi”. E’ quanto si apprende dal suo club mentre Gary Vitti, preparatore atletico, annuncia che la sfida è riportare Kobe in campo per l’inizio della stagione 2013/14, tra fine ottobre e inizio novembre. Cinque volte campione Nba e due olimpionico (Pechino 2008 e Londra 2012), il 34enne ha escluso che l’infortunio possa indurlo ad abbandonare la sua carriera nel basket: “Ci sono un sacco di giocatori che hanno avuto questo stesso infortunio, dunque posso farcela”. Il cedimento del tendine, che ha fatto crollare a terra la star del basket americano, è avvenuto durante un banale movimento di aggiramento di un avversario, azione ripetuta da Kobe “un milione di volte”.

Il rottweiler del nonno attacca la nipotina di 7 mesi.

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Ha appena 7 mesi la bimba aggredita dal rottweiler del nonno. La vicenda è accaduta ieri nel napoletano, a Fuorigrotta. La neonata era nel passeggino quando il cane le è balzato addosso afferrandola per una gamba e gettandola a terra facendole, anche, sbattere la testa. I genitori immediatamente hanno soccorso la piccola e l’hanno portata in ospedale dove i medici hanno constatato che non c’era nessun pericolo di vita, ma presentava escoriazioni su tutto il corpo e il femore rotto. La bimba è stata trasferita poi all’ospedale pediatrico Santobono dove è stata anche sottoposta a una tac per escludere problemi celebrali. La polizia ha immediatamente sottoposto il cane a visita veterinaria e probabilmente sarà aperta una denuncia per i possessori del cane.  

Come trovare lavoro in un tweet!

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Sappiamo tutti che la brevità di un cv e un colloquio di pochi minuti con idee lucide sono una buona formula per conquistarsi un lavoro, ma forse, in questi tempi bui, in cui la disoccupazione in Italia ha toccato, purtroppo, dei record negativi da far impallidire anche i peggiori pessimisti, non basta più. E allora c’è chi ci prova con un tweet a trovare lavoro o quanto meno a farsi notare dall’azienda in cui si vorrebbe lavorare. 140 caratteri per una bio che diventa il nostro cv. Meglio se li sfruttiamo in modo ironico e sincero, meglio se riusciamo a imprimere ottimismo e i nostri punti di forza. Difficile in soli 140 caratteri, ma non impossibile. Un biglietto da visita che sicuramente ha aiutato molti e che è ancora poco sfruttato in Italia dove sui social network di solito si va per parlare delle proprie passioni o per intrattenere conversazioni con amici e conoscenti.

Ma quali sono i “segreti” per riuscire a focalizzare l’attenzione sul nostro profilo a livello professionale? Sicuramente evitare quei tweet un po’ troppo personali: “oggi alle 10 ho incontrato Mario” oppure “alle 15 ho l’appuntamento dal dentista… pregate per me!” Molto meglio, secondo gli esperti, avere contenuti interessanti, sempre originali e condividere informazioni utili. Esprimere la propria opinione, ma senza imporre le idee con rabbia e soprattutto avere delle ottime pr con tutti quelli con cui si entra in contatto sul social network. Altra regola fondamentale è cercare di stabilire una conversazione a due, ma senza fare stalking. Provare ad avvicinare la persona che ci interessa, trovare il profilo di un manager dell’azienda a cui siamo interessati o il profilo della società a cui ci vogliamo proporre, ma senza inviare migliaia di messaggi. Provarci un paio di volte e se il contatto non risponde si passa oltre (saranno molti a non rispondere, ma non perdere mai le speranze). Infine regola banale, ma non sempre rispettata è quella di non postare contenuti compromettenti. Non lamentarsi a esempio della società per cui si lavora o si vorrebbe lavorare “mi piacerebbe lavorare per voi, ma l’ultima pubblicità che ho visto non mi è proprio piaciuta”. Ecco criticare con la speranza di venire notati non è un ottimo metodo. Se poi scrivere non è il vostro forte potete anche provare a inserire un video di Vine in 6 secondi per raccontare qualcosa di voi e… Buona fortuna!

  

Il Gp della Cina vede il primo trionfo firmato Ferrari!

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Terzo appuntamento con il mondiale di F1: il GP della Cina. Fernando Alonso, che nelle qualificazioni si era classificato terzo con un tempo (1’34”788) che gli ha assicurato la seconda fila, è riuscito a sfruttare una strategia perfetta ed ha imposto un ritmo che gli avversari non sono riusciti a sostenere. Sono state necessarie tre gare ma finalmente la Ferrari ha agguantato il gradino più alto del podio che ha visto salire anche lo spagnolo Kimi Raikkonen (Lotus) e Lewis Hamilton (Mercedes). Alla guida della classifica si conferma tuttavia Vettel, oggi solo quarto, mentre la Ferrari di Massa ha tagliato il traguardo aggiudicandosi il sesto posto. Chi vuole dimenticare questo week-end è Webber, penalizzato in qualifica e costretto a partire dai box per delle modifiche effettuate al cambio della sua Red Bull. Oggi è dovuto prima rientrare ai box a seguito di un contatto con Vergne che ha reso indispensabile il cambio dell’ala anteriore mentre in seguito ha perso la ruota posteriore destra ed è stato costretto ad abbandonare la sua macchina a bordo pista.

TREMA FROSINONE E TORNA IL TERRORE

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La provincia di Frosinone torna a tremare. Una scossa sismica, di magnitudo 3.2, è stata avvertita dalla popolazione intorno alle 4.20. Località prossime all’epicentro: Acquafondata, Cervaro, San Biagio Saravinesco, Sant’Elia Fiumerapido, San Vittore nel Lazio Viticuso, Vallerotonda.

Waiting to be Heard: Amanda e le molestie sessuali in carcere

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Nelle 400 pagine di Waiting to be Heard, il libro pubblicato dalla casa editrice newyorkese Harper Collins, Amanda racconta ciò che è accaduto prima, durante e dopo l’omicidio della sua coinquilina Meredith Kercher. Ecco allora che affiorano nuovi dettagli sulle molestie sessuali ed i dialoghi con le compagne di cella nel carcere Capanne, una delle quali le chiedeva d’iniziare una relazione lesbo con lei. Le novità riguardano in particolar modo la guardia carceraria Raffaele Argiro, ora in pensione, già accusato di aver molestato un’altra detenuta. Stando a quanto scritto dalla ragazza, a cui è stata da poco annullata l’assoluzione, l’uomo, fin dal primo giorno dopo il suo arresto, non ha fatto altro che parlare di sesso con lei, chiamandola ogni sera in una sala vuota al terzo piano dell’edificio per una chiacchierata. Nel libro si legge: “Era fissato con il sesso, con chi l’avevo fatto, come mi piaceva farlo, se avessi voluto farlo con lui”. E ancora: “Ero così sorpresa e scandalizzata dalle sue provocazioni che qualche volta mi chiedevo se non stessi capendo male quello che mi stava dicendo. Quando mi accorgevo che voleva parlare di sesso provavo a cambiare argomento”. Pronta la risposta del poliziotto, che ha fatto causa alla ragazza per diffamazione dopo che aveva affermato di essere stata molestata durante gli interrogatori. Le ho parlato molto ma solo per calmarla”, ha raccontato Argiro durante un’intervista con il giornalista Bob Graham, molto vicino alla famiglia Knox. “Le ho chiesto quanti fidanzati avesse avuto, ma era sempre lei a iniziare a parlare di sesso”.

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