“Sei lo Schettino della politica sarda”. Il presidente risponde: “Tu la Concordia”

murgia_cappellacci_sardegna-tuttacronacaDimenticatevi il politicamente corretto: uno scambio tra una candidata di sinistra alla Regione Sardegna e il presidente ricandidato del centrodestra è destinato a far discutere. Protagonisti sono Michela Murgia e Ugo Cappellacci. La prima, su Facebook, aveva scritto del presidente: “È lo Schettino della politica sarda, un uomo solo che goffamente tenta di nascondere le proprie colpe, un pessimo ex armatore e un prossimo pessimo ex presidente”. La risposta di Cappellacci è arrivata mentre era ospite alla trasmissione radiofonica di Radio2 Un giorno da pecora, durante la quale ha attaccato la scrittrice sostenuta da comitati e una lista indipendente, dicendo: “Io Schettino della politica? Strano che la Costa Concordia della politica mi chiami così. Come stazza ci siamo, poi affonderà di sicuro”.

Il cartello di pericolo dedicato a Schettino: lo “Sc(ogli)hettino”

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Un cartello ‘stradale’ di ‘pericolo scogli’ dedicato al comandante Francesco Schettino e’ spuntato nella notte ai Tre Ponti di Livorno, proprio alla vigilia del naufragio della Costa Concordia. Sul cartello triangolare, piantato in acqua da ignoti alla foce del rio Ardenza, probabilmente la scorsa notte, e’ raffigurata infatti una nave che naviga verso gli scogli, mentre nella parte inferiore si legge la scritta ”Sc(ogli)hettino”.

Nessuna relazione! Vittoriana Abate smentisce la love story con Schettino

Francesco-Schettino-Vittoriana-Abate-tuttacronacaNei giorni scorsi, il tedesco Bild aveva ipotizzato una relazione tra l’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino e la giornalista Rai Vittoriana Abate. E ora sono arrivate le smentite: “Non c’è nessuna love story e i miei avvocati stanno già procedendo con querele nei confronti di chi dice il contrario”, ha detto la giornalista che ha spiegato “Sto scrivendo un libro con Schettino”, spiegando di aver realizzato con l’ex comandante della Costa Concordia “un’intervista sabato scorso, andata in onda domenica all’Arena. L’ho fatta a Roma. D’altra parte, nel suo collegio difensivo ci sono due avvocati di Roma”. Per quel che rigaurda l’immagine pubblicata da Bild, che li ritraeva su due ruote: “Sono andata col motorino nello studio dell’avvocato, non ci sono nè effusioni nè atteggiamenti ambigui. Sono una giornalista, incontro i miei interlocutori, ma smentisco qualsiasi tipo di relazione sentimentale o personale con Schettino. Non c’è nessuna possibilità di dimostrare cose assurde come quelle che ho letto. La nostra relazione è puramente professionale ed è legata alla stesura del libro”. Nel frattempo è arrivata una richiesta anche da parte degli avvocati dell’ex comandante, Davide Perrotta e Cataldo Calabretta, “l’immediata rimozione della notizia, divulgata in data odierna, relativa ad asseriti rapporti tra il nostro assistito e la giornalista Rai Vittoriana Abate”. “Gli articoli contestati – dicono i due legali – recano infatti informazioni diffamatorie, gravemente lesive della personalità e dei diritti dei soggetti coinvolti”.

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“Madonna ch’aggio combinate!”, l’audio di Schettino

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L’audio risuona nell’Aula di Grosseto dove si sta svolgendo il processo sulla Costa Concordia:

“Abbiamo urtato uno scoglio?” e poi: “Madonna ch’aggio combinate!”: questa la voce di Francesco Schettino.

In Aula si sta cercando infatti di ricostruire le fasi dell’urto contro gli scogli con l’ufficiale Salvatore Ursino. “Di mia iniziativa andai sull’aletta sinistra” dove “mi affacciai dalle vetrate: vidi gli scogli a una ventina di metri”, aggiunge il testimone.

Secondo quanto riferito da Ursino, Schettino ordinò di aumentare la velocità della Costa Concordia da 15 a 16 nodi, circa cinque minuti prima dell’impatto con gli scogli: “Schettino dette l’ordine di aumentare la velocità al vice Ciro Ambrosio”, ha raccontato infatti l’ufficiale.

”E’ insolito sentire un ordine di timone a dritta mentre si va a 16 nodi, perché la nave sbanda e si inclina su un lato determinando la possibile caduta oggetti e persone – ricorda Ursino, nel corso della testimonianza -. C’era qualcosa di strano” così ”di mia iniziativa andai sull’aletta sinistra” dove ”mi affacciai dalle vetrate: vidi gli scogli a una ventina di metri, con prora a dritta e poppa verso sinistra. D’istinto mi venne di dire che la poppa era impegnata a sinistra”.

Al momento dell’impatto con gli scogli, sulla plancia, luogo della nave solitamente riservato solo agli addetti ai lavori, “c’erano il primo maitre Antonello Tievoli, il maitre Ciro Onorato, l’hotel director Manrico Giampedroni, oltre che la ragazza moldava (Domnica Cemortan, ndr) che rimase sulla porta” ed “erano lì per ammirare il passaggio ravvicinato al Giglio”, ha raccontato Ursino.

Naufragio all’italiana: Berlusconi veste i panni di Schettino

berlusconi-schettino-liberation-tuttacronacaLa notizia della condanna di Berlusconi ha fatto il giro del mondo apparendo sulle prime pagine di molti quotidiani. Tra questi anche il francese Liberation che ha intitolato il pezzo: “Naufrage à l’italienne”, con tanto di foto dell’ex-premier in versione comandante, un chiaro riferimento a Schettino che, dopo il naufragio della Costa Concordia, secondo alcuni stranieri e non, sarebbe diventato il simbolo internazionale dei disastri made in Italy. Del resto la Francia se ne intende a sua volta di “mala-navigazione” e, per questa volta, il quotidiano di sinistra ha volto lo sguardo al nostro Paese invece di ricordare gli scandali che hanno riguardato la gestione Sarkozy, il caso di Jerome Cahuzac, ministro delle Finanze del Governo socialista di Francois Hollande che si è dimesso per aver espatriato capitali all’estero sottraendoli al fisco nazionale.

Costa Concordia: arrivano le prime cinque condanne

costa-concordia-condanne-tuttacronaca13 gennaio 2012. La Costa Concordia, con a bordo 4.229 persone tra passeggieri ed equipaggio, naufraga davanti all’Isola del Giglio. In 32 perdono la vita. Ora sono arrivate le prime condanne: il giudice dell’udienza preliminare Pietro Molino ha confermato tutti i patteggiamenti per 5 co-indagati con Schettino: Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, tutti accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. La condanna più alta risulta essere quella per il capo dell’Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, per lui 2 anni e 10 mesi. L’hotel director della nave, Manrico Giampedroni, ha patteggiato 2 anni e 6 mesi. 1 anno e 11 mesi invece per l’ufficiale in plancia Ciro Ambrosio. L’altro ufficiale, Silvia Coronica, 1 anno e 6 mesi. Infine è di 1 anno e 8 messi la condanna per  il timoniere Jacob Rusli Bin.

Le misteriose borse di Schettino che portò Domnica

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Dalla tragedia al giallo della Costa Concordia. C’è un alone di mistero intorno alle borse che la  moldava Domnica Cemortan portò per conto di Schettino. In un intervista al Tg2 la moldava racconta:  «La sera del naufragio all’Isola del Giglio aiutai il comandante Schettino a portare delle borse. Erano momenti di confusione e ci si aiutava tutti. Non so cosa contenessero quelle borse ma lo aiutai» e poi precisa che querelerà i giornalisti che ipotizzarono una presunta relazione sentimentale con il Capitano. Come spiega l’avvocato della donna, Gianluca Madonna: «quelle illazioni hanno rovinato l’immagine personale della mia assistita, anche rendendogli difficile trovare lavoro in Italia».

Processo Concordia: Schettino chiede patteggiamento!

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Patteggiamento a 3 anni e 5 mesi! Questo chiede l’avvocato Donato Laino del collegio difensivo di Francesco Schettino, prima dell’inizio del processo per il naufragio della Costa Concordia, a Grosseto. La precedente richiesta di patteggiamento era però già stata respinta a maggio, mentre era stata concessa per altri 5 imputati nel procedimento.

Più complessa la posizione di Costa Crociere Spa rappresentata dal difensore Marco De Luca che pur sedendo tra i legali di Schettino, si è anche costituita parte civile per la perdita della nave.

In Usa va avanti il procedimento contro la  multinazionale del gruppo la Carnival, capogruppo di Costa Spa.

E’ giusto concedere il processo a porte chiuse a Schettino?

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”Ho espresso per iscritto al tribunale di Grosseto manifestazione di mancato consenso di qualsiasi ripresa televisiva del dibattimento al fine di evitare qualsiasi forma di spettacolarizzazione del processo e, soprattutto, per il rispetto delle parti coinvolte”. Lo dice il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, a proposito delle regole fissate dal tribunale per le riprese audio-tv nel processo al via il 9 luglio dove e’ unico imputato per il naufragio del 13 gennaio 2012.

Legalmente non ci sono dubbi che un processo possa essere celebrato a porte chiuse se l’imputato ne fa richiesta, ma eticamente il dubbio si solleva nel caso della Costa Concordia. Perché non rendere pubblico un dibattimento così controverso in cui si cerca ancora, a distanza di più di un anno, una verità che possa spiegare una tragedia di una nave che si incaglia a circa 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio e ci sono 30 vittime.

 

Il naufragio della Costa Concordia: Domnica e la difesa di Schettino

domnica-cemortan-concordia-tuttacronacaE’ intervenuta alla trasmissione Pomeriggio 5 Domnica Cemortan, la ballerina moldava che, la notte in cui naufragò la nave Costa Concordia, si trovava a bordo della plancia dell’imbarcazione. Le sue parole sono in difesa del capitano Schettino: “Non fu lui a sbagliare, i suoi ordini erano stati chiari. L’ultimo ufficiale della catena di comando comprese male l’ordine di Schettino, che dovette ripeterlo. Ma dopo pochi secondi urtammo contro le rocce del Giglio”. Dopo aver negato di esser stata l’amante del capitano, la Cemortan ricorda di quando l’uomo la invitò a salire in plancia: “Ero l’unica ospite perché il capitano ci aveva invitato a vedere il panorama del Giglio mentre eravamo a tavola”. Da lì non sentirono l’urto contro le rocce “perché eravamo a prua”. E continua: “Ricordo che il capitano disse che bisognava capire la situazione, cosa fosse successo”. E ancora in difesa di Schettino: “Il capitano si mise a dare ordini e i marinai ripetevano gli ordini impartiti. Qualcuno però sbagliò la sequenza degli ordini, perché credo che Schettino sapesse esattamente cosa stesse facendo. Un ufficiale ripetè erroneamente l’ordine di Schettino e lui si arrabbiò tantissimo, poi ci fu l’impatto con la roccia. Credo che l’errore si stato fatto dall’ultimo ufficiale della catena. Se non avesse sbagliato, forse non ci sarebbero stati tanti morti”.

Schettino per la difesa è un uomo che ha avuto un incidente sul lavoro.

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“Da come eravamo partiti è stata fatta tantissima strada, e sempre meno appare Schettino come capro espiatorio”. A sostenerlo è l’avvocato Francesco Pepe, uno dei legali del comandante della Concordia. “Schettino – prosegue – sbagliò a fidarsi troppo della gestione della Costa Crociere, ed emerge sempre più che è un uomo che ha avuto un incidente sul lavoro, non lo si può criminalizzare”.

Il crimine è gestire un emergenza come se fosse un party, mentre le persone morivano Schettino era al sicuro su una scialuppa che di diritto a lui non spettava. Se ci sono corresponsabilità è giusto che emergano, ma un capitano è tale se sa prendersi le proprie responsabilità e non abbandonare la nave quando affonda (c’è anche un proverbio millenario che lo afferma). E’ vero che tutti abbiamo diritto a una difesa, ma ci vorrebbe anche etica quando si difendono persone che l’opinione pubblica a già, in parte condannato. Come si può sentire oggi un familiare di una vittima a sentire le parole dell’avvocato difensore? Può pensare veramente che si è trattato di un uomo che ha avuto un incidente sul lavoro?

“Lost Voyager” Schettino vuole tornare alle acque maledette?

Il comandante Schettino vuole tornare a guidare le navi da crociera… Che facciamo il turismo delle catastrofi? L’ebbrezza della paura? La soap opera del terrore sulla nave di lusso?

FOLLIE ITALIANE!

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Tagli alla giustizia? A rischio il Processo Concordia!

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Aperta inchiesta per la Costa, responsabilità nel disastro Concordia.

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VERGOGNE ITALIANE! La Concordia sarà rimossa a settembre

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Al Giglio la medaglia valor civile per umanità dimostrata in disastro Concordia

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Concordia: De Falco ricorda la telefonata e afferma di non essere un eroe

Ai microfoni di Tgcom24 l’ufficiale ha oggi affermato: “Noi dobbiamo fare il nostro compito. La nostra funzione è salvare le vite umane fino a che è umanamente possibile farlo”.

E’ trascorso un anno dalla tregedia: vedi qui

“Lo strazio più grande sono i due corpi non trovati”, così Gabrielli sulla Concordia!

Su una tragedia di queste proporzioni e su una spesa che lievita giorno dopo giorno dobbiamo assistere allo show dei sentimenti del Capo della Protezione Civile, che a un anno di distanza dalla sciagura non è stato in grado di rimuovere il relitto? Lo strazio non è forse una mossa tattica per evitare responsabilità sulla mancata rimozione del relitto?

ENNESIMA SPECULAZIONE SULLE VITTIME???

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Parole, parole, paroleeeeeeeeee!

I fatti? La Concordia giace al giglio non sarà rimossa prima di giugno (se tutto va male a settembre), il processo Schettino è in alto mare e il decreto Clini-Passera per le grandi navi a Venezia è chiuso in un cassetto! 

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Nessuna data precisa. BENVENUTI IN ITALIA!

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Turismo delle catastrofi! Soccorsi 5 turisti in “visita” alla Concordia

BENVENUTI IN ITALIA!!!

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Rimosso solo il fumaiolo. La Concordia è sempre lì! VERGOGNA.

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Concordia immobile, ma lo scoglio ritorna in mare!

Ritornerà al suo posto lo scoglio che ferì la Concordia o, per essere precisi, lo scoglio che fu ferito dalla Concordia! Si era pensato di fare un monumento in terra ferma con questo simbolo, ma poi si è optato per una targa che ricorderà le vittime dell’incidente.

BENVENUTI IN ITALIA… DOVE TUTTO E’ IMMOBILE, solo gli scogli si muovono!

266053_634622368514590474_634622223254155337_costa-concordia-naufragio_680x410NAVE COSTA: UN MESE DA TRAGEDIA

Bertolini, il Pdl ha il suo Schettino, è Berlusconi

Concordia: sversamento di carburante in mare

Uno sversamento di idrocarburi, da una falla lato sinistro della Costa Concordia si è verificato nella tarda mattinata di ieri nelle acque dell’Isola del Giglio.
Sul posto sono subito intervenuti i mezzi di soccorso che hanno circoscritto la fuoriuscita. Al momento sono in corso accertamenti sia sulle cause della perdita, sia sulla sostanza. Grazie ad una serie di panne assorbenti e di pareti galleggianti, la macchia di idrocarburo è stata circoscritta e al momento la situazione sarebbe sotto controllo.

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