Schettino scrive una lettera ai gigliesi: “grazie per l’affetto”

schettino-concordia-lettera-tuttacronacaSono state innumerevoli le proteste e le critiche quando Francesco Schettino è approdato all’isola del Giglio per effettuare il sopralluogo sulla Costa Concordia. Eppure l’ex comandante Francesco Schettino ricorda una popolazione cordiale e ospitale e vuole ringraziare gli abitanti per l’accoglienza ricevuta. Schettino ha inviato una lettera al sito Giglionews: “Il riscontro ricevuto con la cordiale accoglienza e le manifestazioni di stima da coloro che per incontrarmi si sono fatti trovare sul traghetto, al momento della mia partenza, e anche da coloro che hanno intrapreso il breve viaggio fino a Porto Santo Stefano per incontrarmi, hanno rafforzato la mia convinzione di aver fatto la scelta giusta, una scelta comprensibilmente non priva di sforzi”.  Prosegue quindi ringraziando gli abitanti per “l’affetto” e “la stima” manifestategli durante la visita per il sopralluogo tecnico a bordo della nave. Ancora scrive: “Con la presente rinnovo l’augurio che la vostra bella isola possa al più presto vivere la ripresa turistica da tutti noi auspicata e che possa essere esclusivamente apprezzata per la bellezza, l’unicità del posto e l’ospitalità che i gigliesi puntualmente non perdono occasione di manifestare. Un augurio spontaneamente e istintivamente da me già espresso a mezzo televisivo mentre lasciavo il pontile”. E prosegue: “Ho ricordato l’affetto e le attenzioni ricevute durante la mia breve permanenza sull’isola. La cordialità e il senso dell’ospitalità continua a contraddistinguere i cittadini del Giglio e non posso che ringraziare per le numerose manifestazioni di stima e di rispetto che ho avuto modo di raccogliere dalle persone da me incontrate. L’obiettivo del mio ritorno sull’isola è stato finalizzato prima di tutto alla mia partecipazione al sopralluogo tecnico, al fine di fornire supporto ai miei consulenti, e anche per comprensibili ragioni personali”.

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L’indignazione che sale al veder Schettino tornare al Giglio… e mentire!

schettino-isola-giglio-tuttacronacaIl fatto che Schettino si sia recato all’Isola del Giglio, dove si è trattenuto oltre lo stretto tempo necessario per il sopralluogo sulla Costa Concordia, non è stato gradito nè dai residenti nè dai giornalisti. Lo sdegno degli abitanti è stato aumentato dal fatto che l’ex comandante abbia avuto un atteggiamento “da pubblico ministero” proprio davanti a coloro che il tragico naufragio lo hanno vissuto sulla propria pelle, accogliendo i naufraghi zuppi d’acqua mentre Schettino approdava asciutto a bordo di una delle non molte scialuppe di salvataggio. E’ stato lui infatti a spiegare di voler indagare per “accertare le concause” che provocarono la morte di 32 persone sulla Concordia. Per di più, Schettino ha avuto l’ardire di affermare: “Sono l’unico che ha scelto di farsi processare per arrivare alla verità”. Ma l’unico imputato al processo per il naufragio della Costa Concordia nel gennaio del 2012 non dice il vero. Come sottolinea Marco Imarisio dalle colonne del Corriere della Sera, che ricorda che Schettino ha chiesto un patteggiamento con una pena talmente bassa che gli è stato rifiutato. E di fatto l’ha costretto a farsi processare. Scrive il giornalista:

“Sul molo del Giglio abbiamo assistito a uno spettacolo sacrilego. E fa rabbia pensare che i media ne facevano parte. Schettino contava su di noi, sulla cassa di risonanza offerta a bugie che senza contraddittorio possono sembrare verità scolpite, comunque un balsamo per la sua immagine. “Io sono l’unico che ha scelto di farsi processare per arrivare alla verità…”. No, è una solenne balla, una delle tante. Tu hai chiesto un patteggiamento con pena così bassa che ti è stato rifiutato. C’è differenza”.

Se Schettino ha, come tutti, diritto a difendersi con ogni mezzo, dovrebbe farlo solo nel processo, non sul luogo della tragedia, dove il ricordo è ancora fresco.

“Non è giusto neppure fare del comandante della Costa Concordia l’archetipo del nostro peggio, anche se di elementi in tal senso ne ha forniti molti, non ultime le fotografie scattate dal suo avvocato e i selfie in posa sul ponte della Concordia, che speriamo vadano ascritti a una insensibilità patologica e non a ragioni commerciali.

“Nel gennaio 2012, non un secolo fa, su quel molo, nell’esatto punto dove abbiamo assistito alla sua spudorata esibizione, i sommozzatori allineavano i cadaveri delle vittime. Nessuno lo processerà mai per questo, ma ieri Francesco Schettino ha contribuito ad abbassare di qualche altro centimetro l’asticella della decenza”.

Schettino torna a bordo della Concordia

schettino-giglio-tuttacronacaSopralluogo a bordo del relitto della Costa Crociera oggi al quale prende parte anche il comandante Francesco Schettino, giunto sul luogo accompagnato dal legale Domenico Pepe. Al suo arrivo Schettino non ha rilasciato alcuna dichiarazione ai tanti cronisti presenti. Sul posto anche i pm di Grosseto e i giudici del processo. Assente il procuratore capo Francesco Verusio. Il sindaco dell’isola, Sergio Ortelli, tranquillizza i suoi concittadini per quel che riguarda il relitto: “Abbiamo imboccato il rettilineo finale perché sia rispettata la previsione di fine giugno per la rimozione della Concordia”. E ha aggiunto: “Quando avverrà la rimozione l’isola potrà ritornare pienamente alla sua vocazione per il turismo”.

Schettino commosso all’Isola del Giglio: “Ci metto la faccia”

schettino_concordia-tuttacronacaE’ l’avvocato di Schettino a rendere noto che il comandante della Costa Concordia, vedendo dal traghetto il relitto della Costa Concordia sullo sfondo dell’isola del Giglio, “si è emozionato molto. Non ha detto parole precise ma è stato sicuramente provato sotto il piano emotivo”. L’imputato è giunto ieri in vista dei sopralluoghi che si terranno domani: “Schettino è uomo di principi, è sempre stato una persona leale, quindi si può comprendere quanto gli possa essere costato venire a fare questo sopralluogo”, ha continuato l’avvocato Pepe. “D’altra parte è necessario sotto il profilo difensivo accertare determinate realtà, per cui, diciamo, l’ho quasi costretto a fare questo sopralluogo”. E ha aggiunto: “È infatti importante che il comandante possa riferire ai consulenti e, se necessario, al tribunale cosa si è verificato al momento del naufragio”.  Domani Schettino assisterà al sopralluogo al generatore d’emergenza, che la sera del naufragio non funzionò. L’apparato serve a gestire una serie di meccanismi della nave in caso di avaria fra cui i timoni, gli ascensori, i bracci meccanici per l’ammaino delle scialuppe, le pompe di sentina. La presenza di Schettino al sopralluogo, secondo l’avvocato Pepe “è un anticipazione di quello che dovrebbe essere il giusto processo in Italia riconoscendo a ciascuno il suo ruolo”. Dal canto suo il comandante ha detto all’Ansa: “Sono all’isola del Giglio per contribuire all’accertamento della verità, mettendoci la faccia, come ho sempre detto”. E ha aggiunto: “Sono qui per assistere i miei consulenti impegnati negli accertamenti necessari a comprendere le cause e le dinamiche del mancato funzionamento di alcune apparecchiature”.

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Schettino e la richiesta di tornare sulla Costa Concordia

schettino-sopralluogo-tuttacronacaIl 27 febbraio avrà luogo il secondo sopralluogo sulla Costa Concordia per la perizia al generatore di emergenza, che già poco dopo l’urto della nave non funzionò, e il comandante Schettino, tramite ai suoi legali, ha chiesto al tribunale di Grosseto di poter prendervi parte. La richiesta è stata presentata alla cancelleria del processo ed è stato sottolineato come sia un diritto dell’imputato quello di poter recarsi sui luoghi dei reati. Il Collegio dei giudici, come comunicato in udienza dal presidente Giovanni Puliatti, ha accettato la richiesta autorizzando Schettino a salire a bordo della Concordia.

Il premier albanese vuole il business italiano nella sua terra!

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Edi Rama, premier albanese, definito dal  Time Magazine, durante il suo precedente incarico da sindaco a Tirana,  come uno dei 37 eroi europei che stavano cambiando il mondo in meglio ora è pronto a tendere la mano alle industrie italiane.

“Perché chiedo agli imprenditori italiani di investire da noi? Perché siamo ricchi, giovani e belli”, così scherza il primo ministro, ma davvero per le piccole medie imprese l’Albania può essere il nuovo El Dorado. Ma come hanno risposto le imprese italiane a Edi Rama? Lo racconta lo stesso premier in un’intervista rilasciata a La Repubblica:

“Quello che abbiamo da offrire è la vicinanza geografica dei nostri due Paesi e costi di lavoro molto bassi per le vostre imprese”.

Premier Edi Rama, qual è la risposta degli investitori italiani?
“Di grande interesse, perché da un lato c’è il desiderio da parte delle aziende italiane di internazionalizzarsi, dall’altro l’Albania è una realtà economica non ancora esplorata, che offre grossi incentivi alle imprese. Per le aziende italiane, potrebbe rappresentare una nuova e vicinissima terra di conquista. E questo, il mondo imprenditoriale italiano l’ha già captato. I contatti si stanno intensificando”.

Lei parla di nuova terra di conquista. Ma ci sono già parecchie aziende italiane in Albania. 
“Sì, molte di loro sono presenti sin dagli inizi della svolta democratica del mio Paese. Ma non abbastanza, soprattutto se si pensa a quanto accade in altre realtà dell’ex Europa comunista. Questo deve cambiare. Stiamo lavorando anche con altri Paesi, ma il nostro obiettivo è soprattutto l’Italia, perché con voi c’è una vicinanza culturale e linguistica oltre che geografica”.

A quali aziende rivolge la sua offerta?
“Soprattutto a quelle che lavorano nel campo dell’energia idro-elettrica, perché in Albania c’è moltissima acqua. Dopo la Norvegia, siamo il Paese europeo più ricco in risorse idriche.Ma mi rivolgo anche alle aziende del manifatturiero, all’industria turistica, che avrebbe molto da guadagnare sulle nostre splendide coste, e anche a chi lavora nell’agricoltura e nelle infrastrutture”.

Quali sono le sue prossime mosse per avvicinare Tirana all’ingresso nell’Unione europea?
“Noi andiamo avanti con il nostro programma di riforme: lotta alla criminalità organizzata e al crimine in generale, lotta alla corruzione, riforme di una struttura amministrativa obsoleta che blocca gli investimenti esteri, e riforme strutturali richieste al Paese per l’adesione europea”.

Qual è la più dura eredità dei suoi predecessori che lei deve combattere?
“Direi la mancanza assoluta di modernizzazione, che genera la corruzione e tutti quei fenomeni negativi che saltano fuori quando lo Stato è assente”.

Vogliono fare il giro del mondo… e si trovano a salvare dei naufraghi

naufragio-tuttacronacaIl comandante della Costa Deliziosa era in navigazione per fare il giro del mondo in 100 giorni quando è giunto l’sos di una barca a vela che stava affondando nell’Oceano Atlantico. A quel punto è stata abbandonata la rotta verso Antigua, nei Caraibi, e proseguendo verso sud-est la nave ha raggiunto il “Buccanier”, che stava imbarcando acqua, traendo in salvo sei cittadini di nazionalità spagnola, una argentina e una belga. Per ricordare la dissaventura, i naufraghi hanno poi posato per la foto insieme agli ufficiali della Costa.

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Donna con mitra a bordo di una nave Costa Crociere

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Ancora sotto il mirino della magistratura una plancia di una nave Costa Crociere. Stavolta sarebbe stato il comandante della nave Costa Atlantica, in navigazione nel golfo di Aden, con un’amica rumena, Sasha Alexandra, a far sollevare l’opinione pubblica per una foto che ritrae la donna mentre imbraccia il mitra del marò imbarcato come scorta anti-pirateria. Secondo il settimanale il gesto pur non ha avendo avuto conseguenze per la sicurezza dei passeggeri è approdato in procura a Genova, perché la donna ha tentato di ricattare la compagnia armatrice con la foto scattata in plancia e che ‘Oggi’ pubblicherà in esclusiva. Costa Crociere, secondo la rivista, ha preso provvedimenti disciplinari, rimuovendo dal suo incarico l’ufficiale che ha violato i regolamenti. Fonti della procura, nel frattempo, hanno fatto sapere che al momento non ci sono seguiti alla denuncia.

La verità di Schettino: “Mi fu ordinato di restare a terra”

francesco_schettino-tuttacronaca“Eravamo al Giglio, verso le 3 di notte, quando il comandante Schettino mi passò il telefono. Parlaci te, mi disse. Dall’altra parte chiedevano da terra chi fosse disponibile a risalire sulla nave per verificare la situazione. Alla fine ci tornai io”. E’ quanto ha raccontato il safety officer della Costa Concordia, Martino Pellegrini, nella sua testimonianza al processo di Grosseto sul naufragio della nave da crociera. Sulla quella testimonianza è tornato lo stesso Schettino, in occasione di un’intervista al quotidiano “La Nazione”, durante la quale racconta la sua versione dei fatti. Schettino ha raccontato che, mentre era sul porto del Giglio, gli fu ordinato di “rimanere a terra a disposizione. Anche perché il giorno dopo sarebbero arrivati i responsabili della Compagnia. Solo deluso dal comportamento di Pellegrini, poco etico per un primo ufficiale. E’ stato reticente. Solo dopo che mi fu detto di rimanere a terra, passai il telefono a Pellegrini”. Per quel che riguarda i fatti di quella notte, riassume: “Pellegrini aveva gli occhi lucidi, aveva paura. Credeva che la nave non fosse stabile dopo il ribaltamento. Voleva parlare con sua moglie, gli detti il mio telefonino. E’ la verità, basta chiedere agli inquirenti e controllare le telefonate. Poi arrivò un gommone dei vigili del fuoco, caricò Pellegrini, e si diresse verso la nave. Salì la biscaggina di sinistra, illuminata dalla motovedetta. Quando lo rividi dopo neanche un’ora mi disse testualmente: era inutile che salissi”. Nega quindi la versione secondo la quale sarebbe rimasto defilato e in balia degli eventi. “Tutti gli ordini impartiti al comandante in seconda, Roberto Bosio, uscirono dalla mia bocca. Lui ripeteva soltanto quello che gli dicevo alla radio di bordo. Invece sembra che io sia rimasto in silenzio in balia degli eventi. Anche gli ordini delle emergenze sono stati impartiti da me e divulgati attraverso la catena di comando di bordo. Tutto registrato dal vdr. Anche se qualcuno vuol far credere il contrario”.

Due fratelli di Rovigo tengono in ostaggio una donna: sono asserragliati

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E’ da ieri pomeriggio che due fratelli Gianni e Giuseppe Lerin, di 54 e 49 anni, a Costa di Rovigo si sono asserragliati in casa minacciando di dar fuoco all’immobile. Con loro tengono in ostaggio anche una donna, la 37enne Marika Bovento. I carabinieri sono pronti a irrompere, ma il pm non ha ancora ordinato l’intervento. Tutto è iniziato attorno alle 17.30 di ieri quando Gianni Lerin ha preso un’ascia e l’ha scagliata contro il trattore dell’operaio che lavorava nei campi del vicino. Terreni che una volta erano di sua proprietà. Gianni Lerin doveva rispettare l’obbligo dei domiciliari per una condanna a giugno nel tribunale a Rovigo. Per questo i Carabinieri sono andati nella sua abitazione per arrestarlo. Ma Gianni, assieme al fratello e alla dipendente, si è barricato in casa minacciando di dar fuoco a tutto. A nulla è servita una notte di trattative, con la presenza di un negoziatore di Verona.

Costa e Jolly si riscattano e salvano 150 profughi in mare

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Il riscatto di due compagnie che negli ultimi tempi hanno associato i loro nomi alle sciagure in mare. Eppure la Costa Pacifica e la Jolly Quarzo si riscattano salvando 150 profughi in mare . Si sono incontrate per una pura casualità a sessanta miglia dalle coste calabre: la costa partita per la crociera da Atene per Civitavecchia e il traghetto invece aveva appena lasciato Salerno diretto in Sicilia. Due rotte e due missioni diverse che invece si ritrovano con la variabile imprevista (l’ingognita che non ti aspetti) che le fa convergere verso il salvataggio di un barcone di migranti e permette alle compagnie di essere per una volta simbolo di speranza e non di dramma.   E’ la capitaneria di Reggio calabria che si mette in contatto con le navi e gli chiede di intervenire per un’emergenza. La Costa Pacifica si mette immediatamente a disposizione e cerca la nave per 3 ore. I militari affiancano la Costa, mentre questa sgancia in acqua un tender e fa salire a bordo 37 persone, tra loro anche donne e bambini in condizioni critiche. La Costa spiega: Abbiamo predisposto un area per l’assistenza sanitaria. La nave poi ha ripreso la sua rotta per trasferire i 37 migranti su un mezzo della Guardia Costiera”. Il barcone poi riparte per smistare altri profughi alle navi ceh sono arrivate, tra queste anche la Jolly Quarzo, ultimo traghetto della flotat Messina.

Duro contrasto di gioco e Diego Costa resta nudo sul campo

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Un durissimo contrasto e po Diego Costa, attaccante dell’Ateltico Madrid si ritrova a terra dolorante senza pantaloncini né mutande. La foto pubblicata sul sito del  Mundo Deportivo fa in fretta il giro del web.

Terremoto al largo delle coste della Puglia, magnitudo 3,1

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La terra ha tremato al largo delle coste della Puglia alle 23.18 del 16 settembre. La rete sismica nazionale dell’Ingv ha registrato un terremoto di magnitudo 3.1 al largo tra la costa del Gargano e le isole Tremiti.

Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10 km di profondità ed epicentro entro i 20 km da Lesina, in provincia di Foggia.

Non si registrano danni a persone o cose.

Non solo la Concordia: lungo la costa calabrese giacciono le navi dei migranti

barconi-migranti-concordie-tuttacronacaE’ la giornata della rotazione della Concordia questa. Ma mentre si cerca di raddrizzare la nave, tante altre piccole imbarcazioni se ne restano da mesi sulla battigia, a parlare dei drammi del mare. Si trovano lungo le coste calabre, a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria e sono le barche utilizzate dai migranti per raggiungere il territorio italiano. Sono tante piccole “Concordie” che stazionano mesi sulla battigia. Le operazioni di rimozione non saranno costose come quelle per la nave da crociera naufragata all’Isola del Giglio, ma per rimuoverle occorrono 30-40 mila euro e le tempistiche non son da meno: si parla di almeno un anno.

Toscana messa in ginocchio dal nubifragio

Maltempo-toscana-tuttacronacaDanni e disagi in Toscana a causa del maltempo che si sta abbattendo oggi sulla parte settentrionale della Penisola. Ad Arezzo, colpita da una bomba d’acqua, decine di garage e scantinati sono stati allagati e un supermercato è stato evacuato per il crollo di un capannone. Un violento nubifragio si è invece abbattuto sul Senese, provocando grossi problemi al traffico. In Valdichiana è stata invece una tromba d’aria a creare disagi: caduti molti alberi e tre auto schiacciate.

Tromba d’aria a Sanremo, 2 feriti.

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Questa mattina la tromba d’aria che si è abbattuta sulla città balneare di Sanremo, in provincia di Imperia, ha causato due feriti lievi e danni per centinaia di migliaia di euro alle strutture balneari e all’arredo urbano. Danni anche alla vegetazione, con numerosi alberi abbattuti. Passata la tromba d’aria il territorio è stato messa a dura prova anche da abbondanti piogge e numerosi fulmini ad alta intensità.

I feriti sono un’anziana travolta dai vetri di una porta finestra frantumatasi in camera da letto a causa del vento e un commercialista scivolato mentre tentava di chiudere una finestra.

I vigili del fuoco sono intervenuti per eliminare gli alberi caduti in strada mentre alcuni cassonetti, sollevati dalla furia del vento, si sono schiantati contro le auto in sosta, sia a Sanremo che a Ventimiglia.

Acquazzoni e forte vento anche nell’entroterra savonese. Tromba d’aria a Bardineto mentre a Albenga il vento ha spazzato via tegole e cornicioni. Rinforzati i ponteggi di alcuni edifici in fase di ristrutturazione in centro a Savona e Albisola. Interventi sono stati compiuti dai pompieri per mettere in sicurezza alberi pericolanti in tutta la provincia di Savona.

Il patteggiamento della Costa… 1 mln di multa

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Il gip di Grosseto Valeria Montesarchio ha accolto la richiesta di patteggiamento della compagnia di navigazione Costa Crociere spa stabilendo una sanzione amministrativa di 1 milione di euro in relazione all’inchiesta sul naufragio della nave Costa Concordia. Il gip ha deciso con una camera di consiglio di circa un’ora.
«È la soluzione più ragionevole rispetto a quello che è accaduto. È una soluzione equilibrata», il commento dell’avvocato Marco De Luca difensore di Costa spa, alla decisione del gip. «La sentenza di patteggiamento – ha detto De Luca – recepisce l’applicazione di una sanzione amministrativa, in linea con l’indirizzo già emerso dopo il consenso avuto dalla procura».

Trema Lipari nella serata, gran paura sull’isola!

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Alle ore 20:34 l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di   terremoto dimagnitudo 2.9  vicino la costa settentrionale della Sicilia e l’isola di Lipari.  L’evento sismico è avvenuto in mare e il suo ipocentro è stato molto profondo,  a circa 203 km. Il sisma non ha creato danni. Ricordiamo che oggi nella  costa settentrionale della Sicilia  l’INGV ha registrato altre scosse di terremoto  di magnitudo 3.5 – 3.4 -2.8.

La nave della tragedia trasformata in vergogna!

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Su proposta del Ministro Clini il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il Dipartimento della Protezione civile, in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e il Ministero dei trasporti, ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse gia’ stanziate ed effettivamente disponibili, in raccordo con il Ministero dell’economia. E’ quanto si legge nella nota al termine del Cdm.

Dopo ritardi, perdite di carburante e costi aumentati per la rimozione forse la Concordia verrà finalmente rimossa. CHE VERGOGNA!

Come si morì sulla Concordia… a soli 96 mt da riva!

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Ricostruiti nei dettagli gli ultimi attimi delle 32 vittime della Costa Concordia. Ci sono anche queste descrizioni nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dalla procura di Grosseto. La piccola Dayana e il padre, Williams Arlotti, morirono perché non trovarono posto sulle scialuppe e, mentre stavano attraversando l’interno della nave per raggiungerne altre, caddero «nella voragine prodottasi a seguito del definitivo ribaltamento sul fianco destro della nave». Il musicista Giuseppe Girolamo «non avendo trovato posto sulle scialuppe al ponte 3, lato sinistro» venne indirizzato dall’equipaggio sul lato destro e, «dopo avere ceduto il proprio posto su una scialuppa di salvataggio per favorire l’imbarco di altri passeggeri» morì per asfissia da annegamento. La barman Erika Fani Soria Molinala, «dopo avere tentato di allontanarsi dalla nave a bordo di una zattera ed essere caduta in mare, senza il giubbotto di salvataggio» venne «risucchiata verso il fondale dal gorgo prodotto dal definitivo ribaltamento sul fianco destro della nave». La passeggera Maria D’Introno era riuscita a salire su una scialuppa ma fu costretta a tornare a bordo «perchè l’eccessiva inclinazione non» consentì «di calare in mare la scialuppa». Indirizzata verso il lato destro del ponte, fu «costretta dal crescente allagamento a lanciarsi in mare» ma, «non sapendo nuotare», morì annegata.

LA KISS PLANT! La più hot nel giorno di San Valentino per single e coppie!

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La pianta dei baci. Ebbene sì, esiste ed è famosa proprio per la forma incredibile dei suoi fiori: un paio di sensuali, golose, labbra turgide

“Mick Jagger’s lips”, con un diretto riferimento al mitico frontman dei Rolling Stones, oppure “The Hot Kiss Plant”: così la chiamano in tutto il mondo. A voi non sembratotalmente a tema con una festa dedicata all’amore? Al punto che mi domando, in realtà, perché oggi garden e fiorai non ne siano stracolmi. Ma diamo tempo al tempo, succederà presto! Nell’attesa che il mercato se ne impossessi e ce la proponga ad ogni angolo, bisogna procurarsela con un po’ più di fatica: in effetti trattasi di pianta tropicale che cresce in paesi caldi ed esotici, all’ombra delle vigorose fronde degli alberi che, protettive, la sovrastano nelle radure umide del Costa Rica, della Colombia o dell’Ecuador.

Però per cercarla, vi serve conoscere il suo “vero” nome, quello botanico. E come sempre questo dettaglio vi dirà qualcosa sulla bella vegetale in questione… Psychotria elata. Eh sì, la sua denominazione scientifica vi racconta che la specie in questione annovera tra le sue qualità, guardacaso, una forte azione sul cervello umano, tanto che la cugina più potente, Psychotria viridis, è utilizzata dagli sciamani per creare pozioni che li mettono in grado di parlare con gli dei.

Tagli alla giustizia? A rischio il Processo Concordia!

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Aperta inchiesta per la Costa, responsabilità nel disastro Concordia.

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