I media stanno raccontando istante per istante una di quelle imprese destinate a fare la storia del mondo. Le caratteristiche l’evento le ha tutte e non c’è da stupirsi che i più grandi media del mondo stiano puntando i loro obiettivi sull’Isola del Giglio e sulla tragedia della Concordia. Così Enrico Mentana dalla sua pagina Facebook, lancia un fatwa proprio sul grande evento che ogni sta catalizzando l’attenzione di milioni di spettatori:
Lanciato l’amo a pochi minuti di distanza, per pura coincidenza (anche sfortunata), Saviano abbocca e scrive sul suo profilo Facebook:
Insomma il siparietto è completo, ma sicuramente se Saviano è stato il primo, non sarà sicuramente l’ultimo a cadere nella rete…
L’ingegnere Sergio Girotto, responsabile delle operazioni di raddrizzamento di Micopori, ha detto in conferenza stampa: “Quando abbiamo raggiunto le seimila tonnellate abbiamo visto il distacco dal fondo, lo abbiamo visto dalle telecamere, la forza di applicazione è nel range che ci aspettavamo”. Proseguono dunque i lavori, con il relitto della Concordia che si è staccato dal fondale marino dell’Isola del Giglio dove era incagliato da oltre un anno e mezzo.
Sono partite in mattinata le operazioni per il raddrizzamento della Costa Concordia. Per la rotazione sono previste dalle 10 alle 12 ore e giornalisti di tutto il mondo hanno raggiunto l’Isola del Giglio per seguire la diretta. E non potevano mancare i commenti in Twitter al riguardo… Tra diretta, aggiornamenti, ironia e il ricordo di chi ha perso la vita in quella tragica notte, ecco un esempio di cosa si può leggere sul social:
“Abbiamo completato tutte le verifiche e sono iniziate le operazioni di parbuckling”. E’ quanto hanno spiegato i tecnici della Titan-Micoperi alle 9 in punto quando ha preso il via l’operazione di rotazione della costa Concordia, con la quale si tenterà di raddrizzare la nave naufragata di fronte all’Isola del Giglio il 13 gennaio del 2012. Nel frattempo Andrea Orlando, ministro dell’Ambiente, a margine di un convegno sulla Green Economy ha spiegato che “Credo che ci siano tutte le condizioni perché” ci sia una richiesta di danni per il disastro della Costa Concordia. Il ministro ha anche precisato che “l’impatto ambientale lo vedremo quando il relitto sarà rimosso. Il ministero farà tutti i passi necessari perché questa quantificazione sia completa e integri un’analisi di ciò che è avvenuto nei fondali”.
Le operazioni sono iniziate in ritardo, rispetto la tabella di marcia, a causa delle condizioni meteo, come hanno spiegato sia i tecnici che il commissario per l’emergenza, Franco Gabrielli. Il responsabile del progetto per la rimozione della Costa Concordia della Micoperi, Sergio Girotto, attorno alle ore 10.00 ha spiegato che “E’ tutto regolare”, sottolineando che si stavano effettuando “i collegamenti tra la control room e il relitto”.
E’ Giglio News che propone la diretta delle operazioni, grazie a una telecamera puntata sul relitto:
A poche ore dai lavori per la rimozione della Costa Concordia, tre distinte trombe d’aria sono state avvistate al largo dell’Isola del Giglio e gli addetti si sono detti preoccupati da questa perturbazione che potrebbe far rinviare la rotazione della nave da crociera che sta attendendo tutto il mondo. La Protezione Civile intanto ha ribadito, che salvo imprevisti dell’ultima ora, resta confermata l’operazione di parbuckling per domani.
Franco Gabrielli ammette che ci sarà un “inevitabile sversamento di liquidi” nel tentativo di rimozione della Costa Concordia. Gli effetti “ci saranno in base a come avverrà l’operazione e ai suoi tempi. La modellistica ci dice come dovrebbe avvenire lo sversamento dei liquami e in che concentrazione”. Per ridurre al minimo i rischi, ha spiegato Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio per il monitoraggio della rimozione della Concordia, “sono stati predisposti interventi preventivi: il cantiere sarà circondato da una doppia distesa di panni assorbenti come prima tutela. In porto, poi, sono pronti a intervenire immediatamente dei mezzi per agire sugli sversamenti e ridurre al minimo i tempi di contaminazione”. Il rischio maggiore? “La tenuta delle strutture” che porteranno la nave in assetto verticale.
Di sicuro come aveva già sottolineato nei mesi scorsi il capo della Protezione Civile Gabrielli, l’operazione che partirà, condizioni meteo permettendo, lunedì alle ore 18, è “un’impresa mai tentata prima”.
“Non c’è un piano B”. L’unico piano accessorio riguarda “la gestione delle criticità. Il rischio che la nave possa aprirsi e spezzarsi è davvero remoto, però c’è il rischio che la nave possa non ruotare. Ma siamo al 76% del progetto e finora tutto è andato secondo i nostri piani”, ha precisato Gabrielli. La ricerca dei due corpi che non sono mai stati trovati – ha sottolineato il numero uno della Protezione – “è per noi prioritaria”, ma le operazioni di ricerca potranno iniziare “solo dopo che la nave sarà stabilizzata”.
Ma come è stata data la notizia all’estero? Per esempio l’AFP ha messo su Youtube un video che simula l’intervento:
La data naturalmente ancora non è prevista, ma sarà decisa nelle prossime ore durante un vertice. L’operazione però un nome ce l’ha “Parbuckling”. Il termine non è traducibile e deriva dal nome di un’imbracatura utilizzata per far rotolare oggetti cilindrici su un piano inclinato. Una rotazione che presenta innumerevoli rischi e si sono accese quindi le polemiche sulle Grandi Navi. Quello che viene definito come il recupero più complesso mai tentata nella storia dei salvataggi della marina mercantile, sembra destinato a far restare con il fiato sul collo.
Quei 500 milioni di euro sembrano non garantire la sicurezza dell’ambiente e la salvaguardia dell’ecosistema. Prima di iniziare i lavori infatti vi era ottimismo, ora invece ai tavoli riservati, secondo molte indiscrezioni trapelate, ci sarebbero dubbi e perplessità. La prima naturalmente, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il rischio di fessurazioni nel relitto a cui si sommerebbe quello della possibilità “che il falso fondale/piattaforma che dovrebbe sostenere per mesi la nave non regga l’impatto con lo scafo. Le colonne di sostegno , infatti, poggerebbero su un granito molto più friabile di quanto si stimasse prima di iniziare i lavori. Nella drammatica eventualità di cedimento del fondale il relitto della Concordia rischierebbe di scivolare oltre il crinale di roccia che lo ha fermato, scendendo a 70 metri di profondità. E lì rimanere. In gioco c’è la stabilità di un fragile ecosistema marino protetto e il futuro di un’isola e di un’intera comunità. Che il progetto riesca o meno, poi, rimangono sul tavolo le questioni legali. I fondi anticipati dal Comune, e che Costa non ha ancora completamente risarcito, e il riconoscimento economico dei danni causati. Una partita che si giocherà a suon di carte bollate e che rischia di durare anni”.
La storia infinita dell’Isola e della Concordia sembra non essere all’ultimo capitolo, intanto su internet spunta RT pubblica un video sui passeggeri appena tratti in salvo dalla nave. Il video amatoriale su Youtube fa tornare alla mente quella tragica notte all’Isola del Giglio.
”Ho espresso per iscritto al tribunale di Grosseto manifestazione di mancato consenso di qualsiasi ripresa televisiva del dibattimento al fine di evitare qualsiasi forma di spettacolarizzazione del processo e, soprattutto, per il rispetto delle parti coinvolte”. Lo dice il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, a proposito delle regole fissate dal tribunale per le riprese audio-tv nel processo al via il 9 luglio dove e’ unico imputato per il naufragio del 13 gennaio 2012.
Legalmente non ci sono dubbi che un processo possa essere celebrato a porte chiuse se l’imputato ne fa richiesta, ma eticamente il dubbio si solleva nel caso della Costa Concordia. Perché non rendere pubblico un dibattimento così controverso in cui si cerca ancora, a distanza di più di un anno, una verità che possa spiegare una tragedia di una nave che si incaglia a circa 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio e ci sono 30 vittime.
Ecco il video girato con l’utilizzo di due droni che sono andati a verificare lo stato della Costa Concordia. La visuale del relitto da queste posizioni non era mai stata mostrata in quanto è di difficile accesso e solo mediante i droni si è riuscito a catturare queste immagini. Il filmato è relativo al mese di dicembre 2012, quindi, con ogni probabilità, ora, a 6 mesi di distanza, lo stato del relitto si è modificato.
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