”Ho espresso per iscritto al tribunale di Grosseto manifestazione di mancato consenso di qualsiasi ripresa televisiva del dibattimento al fine di evitare qualsiasi forma di spettacolarizzazione del processo e, soprattutto, per il rispetto delle parti coinvolte”. Lo dice il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, a proposito delle regole fissate dal tribunale per le riprese audio-tv nel processo al via il 9 luglio dove e’ unico imputato per il naufragio del 13 gennaio 2012.
Legalmente non ci sono dubbi che un processo possa essere celebrato a porte chiuse se l’imputato ne fa richiesta, ma eticamente il dubbio si solleva nel caso della Costa Concordia. Perché non rendere pubblico un dibattimento così controverso in cui si cerca ancora, a distanza di più di un anno, una verità che possa spiegare una tragedia di una nave che si incaglia a circa 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio e ci sono 30 vittime.