Il giorno di Natale il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, insieme alle figlie Giulia e Maisha, ha servito il pranzo agli immigrati del Centro Astalli di Roma. E subito è scattata la polemica: stando a una foto che circolava in rete, infatti, l’orologio al polso del ministro sarebbe stato un Vacheron Constantin Patrimony Traditionelle Quartz dal valore di oltre 23mila euro. Tutto sarebbe partito dal sito Bastacasta, che titola: “L’austerità “cafona” della Kyenge? Orologio da 23 mila euro mentre si fa fotografare nella mensa dei clandestini. Un precario impiega tre anni a guadagnare quei soldi. Vergogna!” Il malinteso, però, è stato chiarito da Domenico Grispino, il marito del ministro, che ha spiegato: “Io quando è entrata in Parlamento le ho donato un Lorenz da 200 euro, un orologio meccanico che rimane sempre indietro perché lei si scorda di caricarlo. Ora la chiamo e le chiedo se avesse al polso il mio regalo”. Dopo la telefonata, la conferma: “Cécile aveva indosso il Lorenz. Se vuole la porto nell’oreficeria di Modena in corso Canalchiaro dove l’ho acquistato insieme al mio Tissot da 100 euro. Ho pagato con carta di credito e quindi la spesa è facilmente verificabile”.

Lui un capoufficio 50enne trevigiano e lei una 40enne sposata costretta a subire prima l’intrusione tra le sue cose, poi l’avance dell’uomo e infine scoprire di essere costantemente spiata con microtelecamere nascosti negli oggetti più comuni. Dalla penna, alla chiavetta usb, ma soprattutto quella telecamera nascosta nell’orologio da polso dell’uomo che filmava le gambe e il décolleté dell’impiegata. I primi sospetti erano giunti quando la donna aveva notato che durante la pausa caffè le sue cose venivano manomesse. Impronte sul cellulare e borsa in disordine erano state le prime avvisaglie che l’avevano portata poi a chiedere un cassetto personale dove riporre i suoi oggetti personali. Poi la situazione era diventata insostenibile: il capo ufficio aveva cercato degli approcci e la donna aveva anche pensato di cambiare lavoro, ma in tempo di crisi era stata costretta a desistere dall’idea di abbandonare il suo posto. Poi con il passare del tempo si era fatta sospettosa al punto di avere la sensazione di essere spiata. Sensazione che ben presto è stata confermata quando un gesto del polso dell’uomo ha svelato una terribile verità. La 40enne è andata in internet dove ha scoperto che l’orologio del suo capo ufficio contiene una microtelecamera nascosta, così come le penne o la chiavetta usb. Ha quindi sporto denuncia per interferenze illecite nella vita privata e molestie.