Quarto giorno di sciopero oggi a Genova contro l’ipotesi di privatizzazione del trasporto pubblico locale che sta paralizzando Genova. Le trattative con il sindaco Marco Doria sono saltate giovedì sera e questa mattina lavoratori e sindacati si sono riuniti nella Sala Chiamata del Porto per poi tornare in corteo. Anche Beppe Grillo li ha raggiunti: “La vostra lotta è un segnale importante. È una battaglia epocale che deve partire da qui per estendersi a tutta Italia. Sarà una lotta all’ultimo sangue: ci giochiamo tutto da Genova. Le autostrade, il gas, trasporti, l’acqua, sono un bene pubblico e nessuno deve arrogarsi il diritto di venderli ai privati”. Sono questioni che “decidono persone che nel loro programma non hanno mai detto di volere privatizzare”, ha aggiunto, attaccondo il sindaco genovese Doria.
Non solo Genova però: questa mattina è stata lanciata la proposta di organizzare una manifestazione di protesta a Roma, perché “la questione del trasporto pubblico a Genova è nazionale”. “Genova è la scintilla di un incendio che si espanderà in tutta Italia”, ha detto Andrea Gatto, sindacalista della Faisa/Cisal. Come ricorda il Corriere, “Giovedì tre cortei si sono snodati per la città, confluendo poi nella centrale piazza De Ferrari. A Palazzo Tursi, Doria e una dozzina di rappresentanti sindacali hanno discusso per oltre cinque ore. Fino alle 18.30, quando Andrea Gatto, leader della protesta, ha annunciato : «Il Comune ha ribadito che non intende rispettare gli accordi sottoscritti. Ci chiedono ulteriori sacrifici che non siamo disposti a sopportare. Queste condizioni sono inaccettabili. La protesta continua e gli autobus non escono dai depositi».” La rottura della trattativa è stata così spiegata in Consiglio comunale dal primo cittadino: “Per interrompere l’agitazione la richiesta dei sindacati è stata la sospensione della delibera, ma una trattativa non può andare avanti se non si ferma uno sciopero illegittimo. Nel 2013 il contributo del Comune (30 milioni di euro) e dei lavoratori Amt (8 milioni di euro) ha permesso di mantenere in equilibrio i conti di Amt. Il contributo dei lavoratori poteva essere riproposto anche nel 2014, i sindacati hanno detto no”. In serata il Consiglio comunale ha approvato la delibera «incriminata» sulle prospettive delle aziende partecipate (M5s, Pdl e Lega Nord hanno lasciato la Sala Rossa). E’ stato il Prefetto di GEnova, Giovanni Balsamo, ad assicurare il regolare svolgimento della seduta spiegando: “Dobbiamo preservare la democrazia. Fare uno sciopero a oltranza è da irresponsabili. La tollerabilità di una protesta scende man mano che passa il tempo e il disagio per i cittadini cresce. In questo caso la tollerabilità è scesa a picco”. Intanto per ciascun lavoratore i costi della precettazione hanno raggiunto i 1.500 euro.