Vuole cacciare il diavolo: sfascia la casa a picconate e martellate

maschera-diavolo-tuttacronacaUn 37enne incensurato di Quarto, alle porte di Napoli, è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio dopo che la polizia municipale ha disposto in tal senso quando l’ha fermato mentre sfasciava le mura domestiche per scacciare il diavolo. L’uomo, che soffirebbe da tempo di disturbi psichici, stando a quanto riferito da alcuni vicini di casa, era infatti ossessionato da settimane da incubi notturni e strane visioni ed era convinto di essere vittima del diavolo. Secondo lui il demonio gli avrebbe infatti occupato casa e per questo ieri sera, in preda all’ennesimo raptus, ha cominciato a sfondare le mura della sua abitazione in via Segaetano a colpi di martello, trapano e piccone.  Mura letteralmente sbrindellate in più punti, in modo da consentire la via di fuga alle “presenze paranormali”. All’udire i rumori e le urla, i vicini, impauriti, hanno chiamato i vigili urbani. Il 37enne, che vive da solo, è stato sottoposto alle cure mediche e ai poliziotti che sono intervenuti ha detto di “aver fatto i buchi nei muri per far uscire i demoni che da settimane si sono impossessati della sua casa, del suo letto, del suo divano e della sua cucina”.

Kabobo: rigettata l’istanza per il trasferimento in ospedale psichiatrico

Adam-Kabobo-tuttacronacaIl Tribunale del Riesame di Milano ha rigettato l’istanza della difesa di Adam Kabobo, il ghanese che lo scorso maggio ha ucciso tre passanti a colpi di piccone, di trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario e malgrado una perizia avesse parlato della necessità del trasferimento in Opg. Una perizia richiesta dalla difesa e depositata dal medico legale Marco Scaglione, nominato dai giudici del Riesame, sosteneva che la situazione di Kabobo non era compatibile con il carcere. Il perito aveva accertato che per curare adeguatamente la forma di psicosi schizofrenica di cui soffre in ghanese sarebbe stato necessario un trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario, sempre in regime di custodia cautelare, e come misura di sicurezza per la sua pericolosità sociale. In un’udienza svoltasi lo scorso lunedì, e alla quale era presente lo stesso Kabobo, si era discusso della perizia e oggi è arrivata la risposta dei giudici del Riesame che, con un provvedimento di sette pagine, hanno respinto l’istanza della Difesa e deciso che il ghanese deve restare in carcere a San Vittore. I legali di Kabobo hanno già preannunciato che faranno ricorso in Cassazione. Un’istanza analoga era stata respinta nei mesi scorsi dal gip e da qui il ricorso al Riesame. Il processo con rito abbreviato a carico del ghanese per il triplice omicidio, avvenuto lo scorso 11 maggio, è fissato per il prossimo 6 febbraio davanti al gup Manuela Scudieri. A rappresentare l’accusa ci sarà il pm Isidoro Palma.

Kabobo uccise tre persone con l’accetta: per lui l’ospedale psichiatrico

Kabobo_Milano-tuttacronacaEra l’11 maggio quando, a Milano, Adam Kabobo seminò il panico per le strade del capoluogo lombardo uccidendo tre passanti a colpi di piccone. Il ghanese però non resterà in carcere: sarà trasferito in ospedale psichiatrico perchè le sue condizioni di salute mentale sono incompatibili con il carcere. Ad accertarlo una perizia disposta dal tribunale del Riesame di Milano, che sulla base della perizia dovrà decidere. Erano stati i difensori di Kabobo a presentare un’istanza con cui chiedevano il trasferimento dell’uomo in un luogo di cura, sempre in regime di custodia cautelare e oggi è stata depositata l’integrazione della perizi. La relazione del medico sarà discussa in un’udienza fissata per il 27 gennaio. Quindi i giudici del riesame prenderanno una decisione sull’eventuale trasferimento dell’imputato per il quale il procedimento con rito abbreviato comincerà il 6 febbraio davanti al gup Manuela Scudieri.

Ingiustificata crudeltà umana: prende a picconate un cagnolino

cagnolina-tuttacronacaCrudeltà insensata a Minervino Murge, in provincia di Bat (Barletta-Andria-Trani), dove un 76enne non sopportava la saltuaria presenza di un cagnolino randagio che scorazzava nel suo orto. Ieri, vedendolo per l’ennesima volta, l’anziano ha prima preso a sassate l’animale e poi lo ha legato a un palo. A quel punto, ricostruiscono i vicini di casa, che poi hanno dato l’allarme, è cominciata una scena straziante con l’uomo che ha preso il piccone e ha iniziato a colpire ripetutamente il cagnolino inerme. Lo ha fatto a pezzi. All’arrivo dei carabinieri il cane era già morto. I carabinieri della stazione di Minervino Murge hanno bloccato e identificato l’anziano e lo hanno denunciato per uccisione di animali. Stando al codice penale prevede che “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. Il piccone utilizzato per fare a pezzi il meticcio è stato sequestrato.

“Capace di volere”: Kabobo verrà processato per gli omicidi a Milano

kabobo-processo-tuttacronacaMada Kabobo potrà essere processato. Questo perchè la perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano ha dato come esito che la capacità d’intendere del ghanese, che a maggio scorso aggredì a picconate e uccise tre persone nel capoluogo lombardo, “era grandemente scemata, ma non totalmente assente”. Gli esiti della perizia, disposta con la formula dell’incidente probatorio, rivelano quindi che Kabobo ”è capace di coscientemente partecipare al procedimento”, stando a quanto scritto da il collegio dei periti, lo psichiatra Ambrogio Pennati e la criminologa Isabella Merzagora, nominati dal gip di Milano Andrea Ghinetti. Sempre secondo i periti il ghanese quell’11 maggio, data dei fatti, la capacità di volere ”era sufficientemente conservata”. Quello che si sostiene è quindi che Kabobo era capace “di volere” nonostante si parli anche di un possibile vizio parziale di mente. Infine, negli esiti si parla anche di una ”pericolosità sociale, psichiatrica” che è presente ”in forma elevata”.

Mada Kabobo: incapace d’intendere e di volere

kabobo_picconatore_milano_tuttacronacaHa ucciso 3 persone colpendole con un piccone Mada Kabobo. La stessa mattina, quella dell’11 maggio, ne ha ferite altre tre, sempre a Milano. Ora potrebbe essere prosciolto ed evitare il processo per gli omicidi. Stando al pool di psichiatri, che pur avendo terminato il lavoro non hanno ancora depositato la relazione definitiva, Kabobo sarebbe infatti incapace d’intendere e di volere. Kabobo, al momento ricoverato nel reparto psichiatrico del carcere di San Vittore, potrebbe essere prosciolto per vizio mentale qualora gli esperti gli attribuissero una totale o parziale infermità mentale. Ossia, potrebbe evitare il processo o ottenere il permesso di uscire dal carcere per essere curato in una struttura.

Tossicodipendente in crisi d’astinenza aggredisce la madre con un piccone

figlio-picconate-madre-tuttacronacaUn 36enne di Regalbuto, in provincia di Enna, ha ridotto in fin di vita la madre colpendola con un piccone. Giuseppe Bonanno, un tossicodipendente disoccupato, era in crisi di astinenza quando ha tentato di uccidere la madre, una casalinga di 61 anni. La donna Francesca Piemonte, è ora ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Cannizzaro di Catania mentre i carabinieri hanno proceduto all’arresto del figlio.

Disposta la perizia psichiatrica per Kabobo

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Andrea Ghinetti, gip di Milano, ha disposto la perizia psichiatrica su Adam ‘Mada’ Kabobo, il ghanese di 31 anni che l’11 maggio scorso ha aggredito a colpi di piccone, in zona Niguarda, alcuni passanti uccidendone tre. Il giudice ha accolto la richiesta della Procura e ha fissato un’udienza per il 6 giugno per conferire l’incarico peritale con la formula dell’incidente probatorio, per ‘cristallizzare’ la prova in vista del processo. In precedenza, il pm Isidoro Palma aveva chiesto al gip di ”procedere con incidente probatorio” a una perizia ”finalizzata” all’accertamento ”della capacita’ dell’indagato di partecipare coscientemente al procedimento”, ”all’accertamento della capacita’ dell’indagato di intendere e di volere al momento del fatto” e alla sua ”pericolosita’ sociale”. Tale richiesta era stata avanzata dopo aver tenuto conto del fatto che ”dalle dichiarazioni rese dall’indagato in sede di interrogatorio di convalida dell’arresto, nonche’ dalla documentazione medica trasmessa dalla Casa Circondariale di Milano” – Kabobo e’ detenuto nel carcere di San Vittore – ”emergono segni inequivocabili di una situazione di infermita’ mentale riguardante l’indagato, tale da minarne la sua cosciente partecipazione al processo e la sua capacita’ di comprendere il disvalore degli atti compiuti”. Oltre al perito scelto la gip, a seguire i lavori ci sarà un consulente nominato dalla difesa di Kabobo. L’accertamento psichiatrico è cruciale per il destino giudiziario del killer: se, al termine del processo, venisse risconosciuto incapace di intendere e di volere al momento del fatto verrebbe assolto e non finirebbe in carcere, ma in un ospedale psichiatrico giudiziario.

Lutto a Milano: oggi i funerali delle vittime di Kabobo

funerali milano-kabobo-tuttacronaca

Giornata di lutto cittadino oggi a Milano, in concomitanza con i funerali delle vittime di Mada Kabobo, l’uomo che, sabato scorso, ha preso a picconate tre passanti. Il sindaco Giuliano Pisapia si augura che la città si stringa attorno ai familiari dei tre uomini aggrediti, evitando di strumentalizzare con polemiche l’avvenimento. “Abbiamo deliberato oggi il lutto cittadino, spero e confido in una grande presenza della città”. Nonostante si fosse ipotizzato, in un primo momento, un’unica cerimonia, i funerali si terranno individualmente e in forma privata. La chiesa di S. Martino di Niguarda, in piazza Belloveso, ospiterà questa mattina quello del 40enne Alessandro Carolè mentre nel pomeriggio si terranno le esequie di Ermanno Masini, il pensionato di 64 anni. Sempre nel pomeriggio, nella parrocchia della Pentecoste in via Graf, avrà luogo la cerimonia per il 21enne Davide Carella.

Grillo e la sua rabbia contro i Kabobo d’Italia

Beppe Grillo- tuttacronaca-kabobo

Il post di Grillo è allucinato, come lo è la storia di Kabobo, lo straniero che ha preso a picconate i passanti a Milano. Una storia che lascia allibiti per la violenza e anche la presunta follia di Kabobo non riesce a lenire il dolore per un atto così crudele. Beppe Grillo se la prende con i Kabobo d’Italia, gli stranieri che delinquono e sono sul nostro territorio anche se dovrebbero già essere stati espulsi. Il leader del M5S lo fa raccontando un aneddoto che è la sintesi di quello che avviene quotidianamente (o quasi) nel nostro Paese:

Via Melzo, Milano, un cittadino portoghese originario dell’Angola, stacca a un passante un orecchio a morsi. Prosegue poi per Porta Venezia dove picchia una persona all’uscita dalla metropolitana. Sale su un convoglio e alla fermata di Palestro aggredisce a testate, calci e pugni un ragazzo. Risalito in superficie, raccoglie un mattone e lo tira in faccia a un sessantenne che portava a spasso il cane. Gli spacca il setto nasale e gli procura un vasto ematoma all’occhio. Viene arrestato e dopo un mese rilasciato in libertà. Il pensionato lo ha rivisto nel suo quartiere e si è rifugiato in macchina. Il cane si è dato alla fuga.

adam kabobo

Tre casi diversi. Un comunitario portoghese che doveva (deve) stare in carcere, qui o al suo Paese, e comunque va reimpatriato. Un ghanese che doveva essere considerato sorvegliato speciale per la sua violenza. Un senegalese il cui decreto di espulsione non è mai stato applicato. Chi è responsabile? Non la Polizia che più che arrestarli a rischio della vita non può fare. Non la magistratura che è soggetta alle leggi. Non il Parlamento, che ha fatto della sicurezza un voto di scambio elettorale tra destra e sinistra e ha creato le premesse per la nascita del razzismo in Italia. Nessuno è colpevole, forse neppure Kabobo. Se gli danno l’infermità mentale presto sarà di nuovo un uomo libero.

Morte cerebrale per il 21enne aggredito a picconate a Milano

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All’ospedale di Niguarda, poco dopo le 11, è stata dichiarata le morte cerebrale per Daniele Carella, si attenderanno sei ore prima di dichiararne il decesso. Il 21enne era stato aggredito a picconate ieri mattina  da Mada Kabobo. Il ghanese irregolare ha anche ucciso un altro uomo e ferito tre persone. Sempre a Milano, questa mattina, sono state trovate quattro bottiglie incendiarie in via Fortunato Stella, davanti a un centro di assistenza per rifugiati politici sito nel quartiere Greco, adiacente a quello di Niguarda, dove ieri si era svolta la tragedia. Non sembra siano state lasciate rivendicazioni, ma l’Arma sta svolgendo gli accertamenti anche per cercare evenutali collegamenti con la vicenda dell’omicida ghanese, un richiedente asilo.

L’agghiacciante e sconvolgente interrogatorio di Kabobo!

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«Ascolta, dove hai dormito stanotte?».
«Io non dormo».
«E la scorsa notte eh? Forza, dove hai dormito?».
«Io non dormo».

Poi silenzio. “Ho fame, ho fame”, ripete come un mantra prima di tacere di nuovo e si addormenta come qualsiasi pendolare sul treno. Ma è tutto così allucinante che non si riescono a dimenticare quei fotogrammi in cui il 31enne Mada Kabobo uccide con il piccone alle prime luci dell’alba. L’interrogatorio come il massacro che ha operato sembra un delirio di un uomo che non riesce ad esprimersi neppure nella sua lingua, tanto che il traduttore più volte ammette di non capirlo.

Ma la mattanza poteva essere evitata? E qui sorgono i dubbi su cui funziona l’espulsione in Italia. Perché giuridicamente Kabobo non poteva essere rimpatriato? Kabobo, come molti altri centroafricani, fa richiesta di asilo politico e ottiene, nel 2012, per questo motivo un permesso di soggiorno temporaneo, previsto dalla legge proprio per coloro che sono in attesa di deliberazioni in merito al proprio status di immigrato o di rifugiato o di asilante. La commissione regionale incaricata di valutare la sua posizione, però, respinge la sua domanda e da quel momento scade anche il suo permesso di soggiorno. Kabobo, però, come molti altri immigrati che ricevono il diniego di asilante, fa ricorso contro la decisione in tribunale e di conseguenza, per “motivi di giustizia”, pur non essendo in regola sul territorio italiano è, di fatto, «inespellibile» perchè non può essere allontanato prima della definizione giuridica della sua vicenda. Nel frattempo però colleziona una piccola serie di precedenti che vanno dai reati contro il patrimonio, al danneggiamento, e alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale.  Ma anche in questo caso non può essere rimpatriato in quanto è in attesa della sua sentenza sulla richiesta d’asilo!

Scende in strada con un piccone e aggredisce i passanti: un morto

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Poco dopo le 6.30 di questa mattina, in un quartiere periferico di Milano, un uomo è sceso in strada armato di piccone ed ha iniziato a colpire i passanti. Da quanto emerso, si tratta del gesto di un folle che ha colpito senza alcuna motivazione apparente scegliendo le vittime casualmente. L’aggressore, di origini senegalesi e già fermato dai carabinieri, ha provocato la morte di un 40enne colpendolo alla testa in piazza Belloveso. Ferito, è stato trasportato alla clinica Città Studi dov’è poi deceduto. Gli altri due pasanti coinvolti sono un 64 enne ferito al capo ed un 21enne colpito più volte alla schiena, forse mentre cercava di scappare.

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