Kabobo: rigettata l’istanza per il trasferimento in ospedale psichiatrico

Adam-Kabobo-tuttacronacaIl Tribunale del Riesame di Milano ha rigettato l’istanza della difesa di Adam Kabobo, il ghanese che lo scorso maggio ha ucciso tre passanti a colpi di piccone, di trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario e malgrado una perizia avesse parlato della necessità del trasferimento in Opg. Una perizia richiesta dalla difesa e depositata dal medico legale Marco Scaglione, nominato dai giudici del Riesame, sosteneva che la situazione di Kabobo non era compatibile con il carcere. Il perito aveva accertato che per curare adeguatamente la forma di psicosi schizofrenica di cui soffre in ghanese sarebbe stato necessario un trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario, sempre in regime di custodia cautelare, e come misura di sicurezza per la sua pericolosità sociale. In un’udienza svoltasi lo scorso lunedì, e alla quale era presente lo stesso Kabobo, si era discusso della perizia e oggi è arrivata la risposta dei giudici del Riesame che, con un provvedimento di sette pagine, hanno respinto l’istanza della Difesa e deciso che il ghanese deve restare in carcere a San Vittore. I legali di Kabobo hanno già preannunciato che faranno ricorso in Cassazione. Un’istanza analoga era stata respinta nei mesi scorsi dal gip e da qui il ricorso al Riesame. Il processo con rito abbreviato a carico del ghanese per il triplice omicidio, avvenuto lo scorso 11 maggio, è fissato per il prossimo 6 febbraio davanti al gup Manuela Scudieri. A rappresentare l’accusa ci sarà il pm Isidoro Palma.

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Kabobo uccise tre persone con l’accetta: per lui l’ospedale psichiatrico

Kabobo_Milano-tuttacronacaEra l’11 maggio quando, a Milano, Adam Kabobo seminò il panico per le strade del capoluogo lombardo uccidendo tre passanti a colpi di piccone. Il ghanese però non resterà in carcere: sarà trasferito in ospedale psichiatrico perchè le sue condizioni di salute mentale sono incompatibili con il carcere. Ad accertarlo una perizia disposta dal tribunale del Riesame di Milano, che sulla base della perizia dovrà decidere. Erano stati i difensori di Kabobo a presentare un’istanza con cui chiedevano il trasferimento dell’uomo in un luogo di cura, sempre in regime di custodia cautelare e oggi è stata depositata l’integrazione della perizi. La relazione del medico sarà discussa in un’udienza fissata per il 27 gennaio. Quindi i giudici del riesame prenderanno una decisione sull’eventuale trasferimento dell’imputato per il quale il procedimento con rito abbreviato comincerà il 6 febbraio davanti al gup Manuela Scudieri.

A Treviso aperta la caccia alla volpe: ce ne sono troppe

volpe-treviso-tuttacronacaLa Provincia di Treviso ha deciso di riavviare un programma triennale per tenere sotto controllo il numero delle volpi che si aggirano in quelle zone, creando danni nei campi e compiendo, sporadicamente, stragi di galline. Il piano prevede di abbattere gli animali che, con i loro circa 4mila esemplari, sono troppi, nonostante non siano inseriti nella lista delle specie protette. La normale stagione di caccia non sarebbe infatti sufficiente per tenere sotto controllo il numero della popolazioni delle volpi. Il progetto è di uccidere 350 esemplari all’anno all’interno delle zone di ripopolamento e cattura, dove maggiore è la concentrazione, anche se in caso di necessità si potrà uscire dai confini pur non superando il raggio di mezzo chilometro. Gli animali potranno essere uccisi sparando direttamente nella loro tana con l’aiuto di cani appositamente addestrati. Arriverà una qualche Mary Poppins a salvarle?

“Capace di volere”: Kabobo verrà processato per gli omicidi a Milano

kabobo-processo-tuttacronacaMada Kabobo potrà essere processato. Questo perchè la perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano ha dato come esito che la capacità d’intendere del ghanese, che a maggio scorso aggredì a picconate e uccise tre persone nel capoluogo lombardo, “era grandemente scemata, ma non totalmente assente”. Gli esiti della perizia, disposta con la formula dell’incidente probatorio, rivelano quindi che Kabobo ”è capace di coscientemente partecipare al procedimento”, stando a quanto scritto da il collegio dei periti, lo psichiatra Ambrogio Pennati e la criminologa Isabella Merzagora, nominati dal gip di Milano Andrea Ghinetti. Sempre secondo i periti il ghanese quell’11 maggio, data dei fatti, la capacità di volere ”era sufficientemente conservata”. Quello che si sostiene è quindi che Kabobo era capace “di volere” nonostante si parli anche di un possibile vizio parziale di mente. Infine, negli esiti si parla anche di una ”pericolosità sociale, psichiatrica” che è presente ”in forma elevata”.

Il leader supremo della Korea del Nord ha fatto uccidere la sua ex!

 

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Dodici persone fucilate, tra cui la sua ex. Così  leader supremo della Korea del Nord, Kim Jong-un, avrebbe fatto “giustizia”. La donna, Hyon Song-woi, era una nota cantante e anche tutti gli altri arrestati appartenevano al mondo dell’intrattenimento e della musica. I dodici erano accusati di pornografia essendosi fatti fotografare mentre facevano sesso. I familiari delle vittime, secondo una prassi comune in Corea del Nord, dove le famiglie sono ritenute collettivamente responsabili per i reati commessi da uno dei loro membri, sono state inviate nei campi di lavoro da dove potrebbero non uscire mai più. Hyon e Kim Jong-un si erano conosciuti dieci anni fa e sono stati fidanzati prima di conoscere i loro attuali partner. Il numero uno nordcoreano è sposato con una donna di nome Ri Sol-ju, che in passato ha fatto parte anche lei della Unhasu Orchestra, a cui appartenevano anche alcuni dei dodici condannati a morte.

Mada Kabobo: incapace d’intendere e di volere

kabobo_picconatore_milano_tuttacronacaHa ucciso 3 persone colpendole con un piccone Mada Kabobo. La stessa mattina, quella dell’11 maggio, ne ha ferite altre tre, sempre a Milano. Ora potrebbe essere prosciolto ed evitare il processo per gli omicidi. Stando al pool di psichiatri, che pur avendo terminato il lavoro non hanno ancora depositato la relazione definitiva, Kabobo sarebbe infatti incapace d’intendere e di volere. Kabobo, al momento ricoverato nel reparto psichiatrico del carcere di San Vittore, potrebbe essere prosciolto per vizio mentale qualora gli esperti gli attribuissero una totale o parziale infermità mentale. Ossia, potrebbe evitare il processo o ottenere il permesso di uscire dal carcere per essere curato in una struttura.

“Volevo capire che si prova” e 18enne tenta di uccidere il padre.

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“Volevo capire cosa si prova a uccidere un uomo” questa è stata la confessione shock di Bamboo Flute Blanchard, un 18enne di Gainesville, in Florida, che ha tentato di uccidere il padre con un coltellino a serramanico. Da quanto si è appreso dalla ricostruzione dei fatti, il giovane era in casa con il padre 54enne quando ha estratto il coltellino per uccidersi, ma poi gli è mancato il coraggio e ha rivolto l’arma contro il genitore che  stava guardando la tv sdraiato nella sua camera da letto, e l’ha accoltellato al petto. Inizialmente l’uomo non ha capito di essere stato accoltellato, pensava che il figlio gli avesse sferrato un pugno, solo in un secondo momento si è reso conto di sanguinare. Il 18enne è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, ma durante l’interrogatorio è emersa la rivelazione shock: “Volevo capire cosa si prova ad uccidere un uomo”.

Berlusconi chiese ai servizi segreti di uccidere Gheddafi?

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Sembrerebbe davvero una richiesta assurda eppure il  il Fatto Quotidiano è convinto che la rivelazione venga da una fonte diplomatica vicina ai servizi.  Ecco che ci riviene in mente  quel famoso baciamano del Cavaliere al rais libico venuto in Italia. I due leader sono sempre sembrati in ottimi rapporti, almeno fino a quando non è cominciata la guerra di Tripoli. Ottimi rapporti ma…

Poi ci fu la primavera araba  e l’Italia si sarebbe schierata al fianco della Nato nell’intervento militare in Libia. Il Cavaliere, secondo quanto sostenuto dal quotidiano di Travaglio e di  Padellaro che citerebbero una  «una fonte diplomatica autorevole vicina agli ambienti della sicurezza»,  avrebbe avanzato ai servizi segreti italiani allora guidati da Gianni De Gennaro la richiesta di «far fuori» Gheddafi. L’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) commenta così: “Non venivano certo a raccontarlo a me, ma è possibile. Berlusconi era preoccupato di trovarsi lui stesso in difficoltà perché considerato troppo vicino al leader libico”.

“Totalmente falsa, incredibile, assurda, inaccettabile”, risponde Bonaiuti, il portavoce di Silvio Berlusconi, che si scaglia contro il quotidiano e chiede come si possa “sostenere che il Presidente Berlusconi abbia soltanto pensato a un’infamia del genere?”

Intanto la minaccia è stata innescata e il dibattito sicuramente si estenderà anche a livello internazionale.

 

Disposta la perizia psichiatrica per Kabobo

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Andrea Ghinetti, gip di Milano, ha disposto la perizia psichiatrica su Adam ‘Mada’ Kabobo, il ghanese di 31 anni che l’11 maggio scorso ha aggredito a colpi di piccone, in zona Niguarda, alcuni passanti uccidendone tre. Il giudice ha accolto la richiesta della Procura e ha fissato un’udienza per il 6 giugno per conferire l’incarico peritale con la formula dell’incidente probatorio, per ‘cristallizzare’ la prova in vista del processo. In precedenza, il pm Isidoro Palma aveva chiesto al gip di ”procedere con incidente probatorio” a una perizia ”finalizzata” all’accertamento ”della capacita’ dell’indagato di partecipare coscientemente al procedimento”, ”all’accertamento della capacita’ dell’indagato di intendere e di volere al momento del fatto” e alla sua ”pericolosita’ sociale”. Tale richiesta era stata avanzata dopo aver tenuto conto del fatto che ”dalle dichiarazioni rese dall’indagato in sede di interrogatorio di convalida dell’arresto, nonche’ dalla documentazione medica trasmessa dalla Casa Circondariale di Milano” – Kabobo e’ detenuto nel carcere di San Vittore – ”emergono segni inequivocabili di una situazione di infermita’ mentale riguardante l’indagato, tale da minarne la sua cosciente partecipazione al processo e la sua capacita’ di comprendere il disvalore degli atti compiuti”. Oltre al perito scelto la gip, a seguire i lavori ci sarà un consulente nominato dalla difesa di Kabobo. L’accertamento psichiatrico è cruciale per il destino giudiziario del killer: se, al termine del processo, venisse risconosciuto incapace di intendere e di volere al momento del fatto verrebbe assolto e non finirebbe in carcere, ma in un ospedale psichiatrico giudiziario.

Il gesto incomprensibile… il poliziotto uccide il figlio.

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Come si può uccidere il proprio figlio? Si può arrivare a comprendere la crisi e la depressione di un adulto che decide di farla finita, ma non si riesce a comprendere come si possa stroncare la vita di un bambino di sette anni, di un figlio a cui si è data la vita e poi la si toglie con un colpo di pistola.  E’ ancora più incomprensibile quando un poliziotto che dovrebbe proteggere la comunità  decide invece di distruggere la propria famiglia. Oggi muore un innocente vittima della crisi economica o di un gesto folle? Oggi muore un bambino di 7 anni, ucciso dal padre e questo è un punto su cui ci dovremmo fermare a riflettere per capire come è stata minata la società italiana… quella società che da sempre ( e a volte anche troppo) ha fatto della famiglia il fulcro intorno al quale tutto girava, la vera forza propulsiva dell’intera comunità. La crisi economica ha minato all’interno questo meccanismo, i genitori si sentono fragili e non vedono più il futuro per i propri figli, non credono più nelle istituzioni anche se ne sono membri… dobbiamo ricominciare a credere in noi come popolo e a darci un domani che ci stanno cercando di strappare con governi instabili e di larghe intese che sembrano tremare al primo soffio di vento. Dobbiamo riprenderci il futuro che lentamente ci è stato estirpato dall’Europa con le politiche dell’austerity, cambiare marcia e ritornare a essere quel popolo sovrano (che forse non c’è mai stato veramente) che se sbaglia lo fa con la sua testa non con la ragioneria spicciola dei conti dello Stato che devono quadrare… Essere noi l’Europa e non farla fare ad altri.

Lutto a Milano: oggi i funerali delle vittime di Kabobo

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Giornata di lutto cittadino oggi a Milano, in concomitanza con i funerali delle vittime di Mada Kabobo, l’uomo che, sabato scorso, ha preso a picconate tre passanti. Il sindaco Giuliano Pisapia si augura che la città si stringa attorno ai familiari dei tre uomini aggrediti, evitando di strumentalizzare con polemiche l’avvenimento. “Abbiamo deliberato oggi il lutto cittadino, spero e confido in una grande presenza della città”. Nonostante si fosse ipotizzato, in un primo momento, un’unica cerimonia, i funerali si terranno individualmente e in forma privata. La chiesa di S. Martino di Niguarda, in piazza Belloveso, ospiterà questa mattina quello del 40enne Alessandro Carolè mentre nel pomeriggio si terranno le esequie di Ermanno Masini, il pensionato di 64 anni. Sempre nel pomeriggio, nella parrocchia della Pentecoste in via Graf, avrà luogo la cerimonia per il 21enne Davide Carella.

Poliziotto spara al figlio e poi si suicida

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Ivan Irrera, poliziotto 38enne in servizio alla Squadra mobile di Palermo nella sezione Antirapine, ha sparato con la pistola d’ordinanza al figlio di sette anni prima di rivolgere l’arma contro se stesso. L’allarme è stato lanciato dalla moglie e il bambino, con ferite alla testa, è stato trasportato, in condizioni gravissimen, all’ospedale civico di Palermo dove si sta cercando di stabilizzarlo. Non sono ancora chiare le motivazioni del gesto compiuto da Irrera. L’uomo viveva a Misilmeri, in provincia di Parlemo, assieme alla moglie, al figlio e ad una figlia 14enne.

Grillo e la sua rabbia contro i Kabobo d’Italia

Beppe Grillo- tuttacronaca-kabobo

Il post di Grillo è allucinato, come lo è la storia di Kabobo, lo straniero che ha preso a picconate i passanti a Milano. Una storia che lascia allibiti per la violenza e anche la presunta follia di Kabobo non riesce a lenire il dolore per un atto così crudele. Beppe Grillo se la prende con i Kabobo d’Italia, gli stranieri che delinquono e sono sul nostro territorio anche se dovrebbero già essere stati espulsi. Il leader del M5S lo fa raccontando un aneddoto che è la sintesi di quello che avviene quotidianamente (o quasi) nel nostro Paese:

Via Melzo, Milano, un cittadino portoghese originario dell’Angola, stacca a un passante un orecchio a morsi. Prosegue poi per Porta Venezia dove picchia una persona all’uscita dalla metropolitana. Sale su un convoglio e alla fermata di Palestro aggredisce a testate, calci e pugni un ragazzo. Risalito in superficie, raccoglie un mattone e lo tira in faccia a un sessantenne che portava a spasso il cane. Gli spacca il setto nasale e gli procura un vasto ematoma all’occhio. Viene arrestato e dopo un mese rilasciato in libertà. Il pensionato lo ha rivisto nel suo quartiere e si è rifugiato in macchina. Il cane si è dato alla fuga.

adam kabobo

Tre casi diversi. Un comunitario portoghese che doveva (deve) stare in carcere, qui o al suo Paese, e comunque va reimpatriato. Un ghanese che doveva essere considerato sorvegliato speciale per la sua violenza. Un senegalese il cui decreto di espulsione non è mai stato applicato. Chi è responsabile? Non la Polizia che più che arrestarli a rischio della vita non può fare. Non la magistratura che è soggetta alle leggi. Non il Parlamento, che ha fatto della sicurezza un voto di scambio elettorale tra destra e sinistra e ha creato le premesse per la nascita del razzismo in Italia. Nessuno è colpevole, forse neppure Kabobo. Se gli danno l’infermità mentale presto sarà di nuovo un uomo libero.

Morte cerebrale per il 21enne aggredito a picconate a Milano

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All’ospedale di Niguarda, poco dopo le 11, è stata dichiarata le morte cerebrale per Daniele Carella, si attenderanno sei ore prima di dichiararne il decesso. Il 21enne era stato aggredito a picconate ieri mattina  da Mada Kabobo. Il ghanese irregolare ha anche ucciso un altro uomo e ferito tre persone. Sempre a Milano, questa mattina, sono state trovate quattro bottiglie incendiarie in via Fortunato Stella, davanti a un centro di assistenza per rifugiati politici sito nel quartiere Greco, adiacente a quello di Niguarda, dove ieri si era svolta la tragedia. Non sembra siano state lasciate rivendicazioni, ma l’Arma sta svolgendo gli accertamenti anche per cercare evenutali collegamenti con la vicenda dell’omicida ghanese, un richiedente asilo.

L’agghiacciante e sconvolgente interrogatorio di Kabobo!

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«Ascolta, dove hai dormito stanotte?».
«Io non dormo».
«E la scorsa notte eh? Forza, dove hai dormito?».
«Io non dormo».

Poi silenzio. “Ho fame, ho fame”, ripete come un mantra prima di tacere di nuovo e si addormenta come qualsiasi pendolare sul treno. Ma è tutto così allucinante che non si riescono a dimenticare quei fotogrammi in cui il 31enne Mada Kabobo uccide con il piccone alle prime luci dell’alba. L’interrogatorio come il massacro che ha operato sembra un delirio di un uomo che non riesce ad esprimersi neppure nella sua lingua, tanto che il traduttore più volte ammette di non capirlo.

Ma la mattanza poteva essere evitata? E qui sorgono i dubbi su cui funziona l’espulsione in Italia. Perché giuridicamente Kabobo non poteva essere rimpatriato? Kabobo, come molti altri centroafricani, fa richiesta di asilo politico e ottiene, nel 2012, per questo motivo un permesso di soggiorno temporaneo, previsto dalla legge proprio per coloro che sono in attesa di deliberazioni in merito al proprio status di immigrato o di rifugiato o di asilante. La commissione regionale incaricata di valutare la sua posizione, però, respinge la sua domanda e da quel momento scade anche il suo permesso di soggiorno. Kabobo, però, come molti altri immigrati che ricevono il diniego di asilante, fa ricorso contro la decisione in tribunale e di conseguenza, per “motivi di giustizia”, pur non essendo in regola sul territorio italiano è, di fatto, «inespellibile» perchè non può essere allontanato prima della definizione giuridica della sua vicenda. Nel frattempo però colleziona una piccola serie di precedenti che vanno dai reati contro il patrimonio, al danneggiamento, e alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale.  Ma anche in questo caso non può essere rimpatriato in quanto è in attesa della sua sentenza sulla richiesta d’asilo!

Scende in strada con un piccone e aggredisce i passanti: un morto

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Poco dopo le 6.30 di questa mattina, in un quartiere periferico di Milano, un uomo è sceso in strada armato di piccone ed ha iniziato a colpire i passanti. Da quanto emerso, si tratta del gesto di un folle che ha colpito senza alcuna motivazione apparente scegliendo le vittime casualmente. L’aggressore, di origini senegalesi e già fermato dai carabinieri, ha provocato la morte di un 40enne colpendolo alla testa in piazza Belloveso. Ferito, è stato trasportato alla clinica Città Studi dov’è poi deceduto. Gli altri due pasanti coinvolti sono un 64 enne ferito al capo ed un 21enne colpito più volte alla schiena, forse mentre cercava di scappare.

Chi ha ucciso Bin Laden? E’ giallo fitto!

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Sull’uccisione di Osama bin Laden spunta una terza versione. In un articolo dal titolo: ”Chi uccise realmente Bin Laden?”, la Cnn online ripercorre il racconto di uno dei 23 Navy Seal, che nel maggio 2011 hanno compiuto il raid in Pakistan. Secondo il militare a entrare nella stanza dove c’era lo sceicco furono in tre. La sua versione e’ diversa da quella di un commilitone che invece si era vantato sull’Esquire di essere stato lui a entrare per primo nella stanza e avere sparato.

La Chiesa in prima linea: uomo uccide un prete in Libia

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Un uomo armato e’ entrato ieri nella cattedrale cattolica a Tripoli e ha sparato contro un sacerdote, padre Magdi, mancandolo: “Lo voleva uccidere, ha aperto il fuoco da 2-3 metri con un Ak47 ” afferma il Vicario in Libia, monsignor Giovanni Martinelli, spiegando che sono in corso accertamenti da parte delle autorita’. “E’ la prima volta che succede una cosa del genere, siamo molto preoccupati. I salafiti non ammettono il confronto, invadono, sparano, uccidono”, sottolinea il monsignore.

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