L’imperdibile della settimana: quello che ha catturato l’attenzione!

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Una settimana è terminata ed al solito non abbiamo smesso di stupirci, preoccuparci, indignarci o sorridere. E voi con noi. Nella settimana che sta per iniziare ci attendono il processo Ruby, il ritorno dei Letta e dei ministri dall’abbazia, forse una risposta chiara su che ne sarà di noi per quel che riguarda l’Imu, ma anche il termine del campionato e… chissà che altro entrerà nelle nostre vite. Quello che possiamo dire con certezza è che i sette giorni appena trascorsi sono stati ricchi di avvenimenti, purtroppo non positivi. Ma cos’ha catturato maggiormente la vostra attenzione?  In primo piano, nella nostra personale classifica, c’è stato il malore di Berlusconi che, come riportato da Repubblica, ha colto il Cavaliere al termine della giornata di ieri e che sembrerebbe essere dovuto al nervosismo post-manifestazione. Perchè la marcia su Brescia è stata luogo di contestazioni e scontri che non potevano passare inosservate. Ma nel nostro piccolo anche noi abbiamo ricevuto le nostre recriminazioni, perchè a quanto pare il dibattito sulle pubblicità razziste in Svezia continua a imperversare. E per restare in tema di pubblicità… ci interesserebbe sapere cosa ne pensate dell’idea del Presidente della Camera Boldrini circa il fatto che serva una norma per quel che riguarda l’esposizione del corpo femminile sui manifesti. Parlare di donne, in questo periodo, equivale, purtroppo e spesso, a ritrovarsi a trattare temi quali violenza e omicidi. Uno dei casi risolti riguarda questa settiamana l’omicidio di Alessandra Iacullo, il cui assassino ha confessato: si tratta di Mario Broccolo, il cui passato era già macchiato di sangue. Ma anche all’estero gli italiani perdono la vita: il cuoco Alex Bertoli è stato ucciso in Messico, dove si era recato con la moglie per costruirsi una nuova vita. Ma questa settimana è stata anche l’incidente al porto di Genova, quando la Jolly Nero ha causato il crollo della torre dei piloti: la città piange ora i suoi morti ed è impossibile non mandare là il nostro pensiero. E’ trascorso circa un anno dal terribile terremoto che ha piegato l’Emilia e, mentre si avvicina l’anniversario, la terra ha ripreso a tremare: una notizia che a sua volta ha attirato l’attenzione, probabilmente perchè abbiamo ancora tutti negli occhi quelle terribili immagini. Ma non è solo questo territorio a tremare, anche la provincia di Perugia ha avuto a che fare con i sismi. La Terra continua a parlare, il suo cuore batte forte e sembra stia urlando il suo dolore.

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Ma la cronaca non è tutto, nella vita c’è anche dell’altro. Quello che vi ha particolarmente incuriosito è stato un evento che si terrà a Philadelphia a fine mese: la maratona della masturbazione, per ricordare che non c’è nessuna perversione nell’autoerotismo. Essendo poi un popolo di appassionati di calcio, la questione della settiamna altra non poteva essre se non: che farà Cavani nel prossimo futuro? Quello che è certo è che al momento ha al suo fianco la sua amante Maria Rosaria. E per quel che riguarda la televisione… ieri è andato in onda il serale di Amici e, poco prima della conclusione, la notizia shock: Miguel Bosè lascia il programma ed al suo posto, a far da coach alla squadra Blu, ecco arrivare Eleonora Abbagnano.

In attesa della prossima alba, vi salutiamo con un monologo, tratto dal film Big Kahuna, che ricorda a tutti noi il senso della vita.

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

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Uno sguardo a… biancomangiare

La ricetta puoi trovarla QUI!

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Dante Gabriel Rossetti… la poesia Insomnia letta da America Ferrera

Dante Gabriel Rossetti… raccontato in Dante’s inferno

Dante Gabriel Rossetti… le opere

Gente di Londra… Dante Gabriel Rossetti

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Uno guardo a Londra… dalla ruota

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Uno sguardo a Londra… dalla strada

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Uno sguardo a… LONDRA

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L’algerino prova a stuprare una 25enne… la salvano gli alpini!

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A Piacenza durante i festeggiamenti per l’Adunanza nazionale degli Alpini, una 25enne straniera è stata a lungo oggetto di avances di un 43enne algerino. La ragazza cercava di sottrarsi in tutti i modi, ma è stata anche palpeggiata ripetutamente fin quando tre alpini di Trento non hanno notato la scena e hanno bloccato il molestatore. Chiamata la polizia l’uomo è stato poi denunciato per tentato stupro.

 

Panico all’ippodromo: cavallo imbizzarrito corre tra gli spettatori

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C’è stato il panico al “tondino” dell’ippodromo di Vinovo, Torino, dove i cavalli, trottatori, stavano facendo riscaldamento. Uno degli animali, dopo averne urtato un altro, si è imbizzarrito scavalcando la barriera che separa la pista dagli spalti. Senza controllo, ha iniziato a correre cercando di tornare alle scuderie e passando in mezzo ad un centinaio di persone presenti per assistere alle gare. Così facendo ne ha ferite 7, tra cui una bambina ed una donna incinta, ma nessuno è in gravi condizioni. Una è stata medicata sul posto, mentre le altre 6 sono state trasportate in ospedale, tutte in codice verde e sono già state dimesse.

Il grande show di Berlusconi prima della requisitoria dell’accusa.

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Silvio Berlusconi non è uomo politico della prima repubblica, lui è il padre della seconda. E se Craxi aveva avuto il buon gusto di scappare in esilio e se i democristiani si sarebbero difesi con un “non ricordo”, Berlusconi manda in onda il suo show su Canale 5. Nella seconda repubblica i protagonisti attaccano quando sono attaccati, si mostrano in tv e vogliono il loro “reality”. Ma perchè utilizzare il tv per difendersi? Perchè il messaggio che può avere un’immagine è dirompente. Perché Silvio Berlusconi poi è un ottimo affabulatore capace di convincere, come lui stesso afferma nella sua intervista. Ma dove sono finite le intercettazioni? Quelle conversazioni imbarazzanti non vengono trasmesse… La chiarezza è fatta esclusivamente con uno “one show man” contrapposto a un “one show girl”, ma l’operazione mediatica funziona a partire dalla magliettina verde rassicurante indossata da Ruby al maglioncino scuro di Silvio. Ma quali sono le verità? Sicuramente è vero quando Silvio dice che la vita di molte ragazze intervenute nelle sue cene è stata rovinata… ma questo può spingere un ex Presindente del Consiglio a occuparsi di loro? Certo, Berlusconi è uomo di cuore… non scordiamocelo mai. In conclusione vi è un servizio che ha mostrato davvero qualcosa di inedito, perché ha mostrato l’altra verità…  La guerra dei 20 anni!

Lite famigliare porta all’accoltellamento!

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Una lite famigliare è degenerata in un accoltellamento. L’uomo ferito è un 36enne che risiede a Cascina, Pisa, ed è stato aggredito al Cep, un quartiere popolare alla periferia della città toscana. L’aggressore, già fermato dalla polizia giunta sul luogo con le volanti, l’ha colpito più volte alla schiena ed al torace. La vittima è già stata accompagnata al Pronto Soccorso.

Ecco la sala del Bunga Bunga… dalla guerra dei 20 anni!

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Per la prima volta viene mostrata la sala del bunga bunga. Ma il bunga bunga è il luogo più depravato d’Italia o il piano sotto della villa dove l’allora  Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si rilassava a suon di musica e di amici che intratteneva cantando in francese?  La Sala del Cinema, la sala della Musica e quella da pranzo di Villa San Martino, i luoghi entrati nel “Processo Ruby”. Quei luoghi che per l’accusa sono i luoghi dei presunti festini a luci rosse a cui avrebbe partecipato anche la giovane marocchina e che per la difesa dello stesso Cavaliere sono i luoghi di ‘Cene eleganti, normali’, si sono viste le stanze nelle quali si svolgeva ‘il dopo-cena’.

 

Festa della Mamma nel sangue a New Orleans: sparatoria

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Sparatoria a New Orleans, in Luisiana, durante la sfilata per la Festa della Mamma. Alcuni media locali hanno riportato che, tra la folla di centinaia di persone, sono almeno 12 i feriti, tra cui un bambino di 10 anni.  Tra i colpiti, almeno 3 sarebbero in condizioni gravi. Intanto la zona è stata isolata e la polizia starebbe cercando tre sospetti.

 

Milan-Roma tra i cori razzisti che interrompono il gioco: 0-0

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Quando i giochi sono ormai quasi chiusi, in questo posticipo al Giuseppe Meazza scendono le due squadre che potrebbero avere ancora qualcosa da dire.

Se è subito la Roma a partire, Boateng non si fa attendere e serve un liberissimo Flamini, che però è in fuorigioco. Pronta la risposta: gran botta di Marquinho che obbliga Abbiati a mettere in angolo. E’ chiaro fin dai primi minuti che né Milan né Roma hanno intenzione di soccombere all’avversario. Al 15′ Totti preoccupa, ma non riesce a inquadrare lo specchio e il Milan è pronto a ripartire. Le squadre sono equilibrate ma sono i ragazzi di Andreazzoli a diventare davvero pericolosi al 25′: Lamela di taglio per Marquinho in area, destro di prima respinto prontamente da Abbiati di pugni. Muntari prova a rispondere dopo appena due minuti, ma la botta non scende a sufficienza. Al 31′ è il Milan a farsi avanti con De Sciglio che supera Dodò e mette al centro per Boateng pronto in area ma che gira debole rendendo facile la respinta per Lobont. Sette minuti dopo grande possibilità con Balotelli che batte una punizione: gran destro da fuori area ma Abbiati ancora una volta arriva di pugno. Al 41′ il Milan resta in 10: Balotelli entra duro su Marquinho e si prende il giallo. Muntari inscena una protesta vicace, troppo vivace, mettendo anche le mani sull’arbitro per impedirgli di tirare fuori cartellini. Espulso. I ragazzi di Allegri non si scoraggiano e dopo qualche minuto El Shaarawi obbliga l’estremo difensore ad un nuovo tuffo.

Il primo tempo termina dopo un solo minuto di recupero. Le squadre, che si sono affrontate a viso aperto regalando un buon parziale, tornano in spogliatoio sullo 0 a 0. Se il Milan finora ha regalato più continuità, ora, con un giocatore in meno, il secondo tempo è tutto da rivedere.

Al Meazza si torna a giocare e proseguono i fischi che avevano accompagnato il termine del primo tempo quando gli ululati dei tifosi della Roma contro Mario Balotelli l’hanno fatto reagire portandosi l’indice al naso come per zittirli. Oltre a Balotelli, hanno reagito agli ululati i tifosi milanisti, che hanno fischiato i sostenitori giallorossi. L’episodio si è ripetuto e, anche su sollecitazione dall’arbitro, lo speaker ha ricordato che di episodi razzisti possono portare alla sospensione della partita, ecco perché Rocchi interrompe il gioco per un minuto e mezzo. Allegri ha scelto di non coprire in difesa e mantiene le due punte: servono i tre punti per archiviare il discorso Champions. E’ comunque la Roma a giocare in avanti, ma né Marquinhos né Osvaldo riescono a finalizzare. Al 12′ Balotelli ci riprova con una punizione, ma sul tiro potente arriva ancora una volta l’estremo difensore giallorosso. La partita inizia ad essere più spenta e Balotelli si lamenta per due falli di Dodò compiuti su di lui e non segnalati: dopo poco, cartellino giallo per il numero 27. Al 41′ è Pjanic ad impegnare Abbiati che, dopo tre minuti, respinge anche il sinistro di Dodò. Rocchi sancisce 6 minuti di recupero durante il quale una gomitata ai danni di Mexes frutta un cartellino rosso per Totti. Lamela ci prova fino all’ultimo ma Abbiati non smette di proteggere la sua rete.

L’incontro, dopo un finale intenso, termina 0-0.

La statuetta africana di Berlusconi alla guerra dei 20 anni. Chi è Brunamonti?

lorenzo - brunamonti

La statuetta di legno… tra le signore presenti girava una statuetta africana lignea con cui le ragazze simulavano rapporti sessuali o orali?

No, naturalmente no!

Ma come si crea il mito della statuetta africana di Berlusconi. Lo spiega Lorenzo Brunamonti, assistente di Silvio Berlusconi.

“Io ho portato varie cose dall’Africa perchè mio lavora in Angola. La statuetta è in legno e misura circa 20 cm.” Ha un coperchio davanti le parti intime e se si preme la testa si alzava il coperchio e la statua rimane nuda. Ancora Brunamonti spiega   che  lui lo ha detto solo goliardicamente che era il simbolo del bunga bunga… “ma era solo goliardico il riferimento, signor giudice”.

 Ma chi è Brunamonti?

Ce lo racconta il Fatto Quotidiano:

Lavora a palazzo Grazioli, a villa san Martino di Arcore e, naturalmente, alla Certosa, Porto Rotondo, Sardegna. Insomma, uno dei pochi che conosce miracoli e, soprattutto, segreti del presidente del consiglio. È così che si presenta su Facebook dove parla del capo, dei suoi trasferimenti, delle cene. A chi gli chiede di più risponde, con improbabili termini in inglese, ma più o meno intende dire che la cosa è strettamente riservata. Del presidente non parla, ma con le amiche del presidente sì, visto che Brunamonti, foto di presentazioni accanto a uno degli elicotteri di Berlusconi, ama dialogare con Iris Berardi, 19 anni da Forlì, la probabile seconda minorenne dopo Ruby, Nicole Minetti, l’igienista dentale che secondo la procura seleziona le girls presidenziali, la 32 enne da Siena Elisa Toti, altro nome che ricorre con frequenza nelle carte dell’inchiesta.

Quando l’assistente del presidente parla del suo organo sessuale lo chiama l’etrusco e, proprio la Toti, tra le altre, commenta compiaciuta. Un nomignolo, così tanto per non essere troppo boccaccesco, ma – nonostante gli sforzi – non è che gli riesca troppo bene. Come il 10 gennaio alle 10.30 quando si sente di dire alla comunità di Facebook (non ha il profilo bloccato, tutti possono sbirciarlo) di aver avuto un risveglio vigoroso: “Ammazza, ci si può appiccicare il bollino blu”. Ancora un commento di Elisa Toti.

Strano tipo Brunamonti. Che sia una presenza fissa a corte lo dimostra il fatto che gli avvocati difensori di B. Piero Longo e Niccolò Ghedini lo hanno citato come teste a difesa nel corso della loro controindagine. È uno dei primi ad essere sentiti, il 21 ottobre. Speriamo che, davanti ai giudici, non ripeta la sua filosofia di vita, non dica dei suoi weekend ad Amsterdam, “nella zona rossa”: ancora traducendo è probabile che intenda il Red Light District, il quartiere a luci rosse della città, quello delle prostitute in vetrina, per intenderci. O che non gli mostri la foto di un apparente spinello preconfezionato di cui si complimenta con i tabaccai olandesi.

Nato a Spoleto nel dicembre del 1974, Brunamonti viene assunto dal presidente del consiglio, ma non si capisce bene cosa faccia per il presidente, probabilmente una sorta di cameriere personale, ma è sicuramente congruamente retribuito visto che può permettersi auto e motocicletta Harley Davidson 883XL, colore arancio, sulla quale sfreccia sulle strade sarde e nelle notti romane, almeno quando non lavora, e soprattutto ha una certa intimità con Berlusconi, come dimostra la necessità di ascoltarlo come testimone della difesa sulle feste di Arcore.

Per il momento il ragazzo (a proposito, volete sapere la sua trasmissione preferita? Colpo grosso, ovviamente) pare ben istruito. E’ stato ascoltato dagli avvocati del presidente e ha ripetuto una filastrocca che ormai conosciamo tutti abbastanza bene. Cene sì, ragazze sì, Emilio Fede anche, forse Ruby e le gemelle De Vivo, “una certa Maristelle” (sua amica su facebook da metà settembre) ma niente bunga bunga. “Cene normali, come tutti sanno il presidente Berlusconi è molto cordiale con i suoi ospiti. Riunioni nella discoteca di Arcore nel dopo cena? Sì, partecipavo anche io. Ragazze mezze spogliate? No, mai. Sesso tra gli ospiti, etero o omosessuale? No. Drink? Sì, champagne e gin tonic”.

Questo le dichiarazioni che Brunamonti ha reso senza addentrarsi in particolari. Il fatto è che era come essere in famiglia. Essendo l’ombra del presidente conosce bene sia l’avvocato Ghedini che l’avvocato Longo. O almeno – e questo si riscontra facilmente anche su Facebook – ha un rapporto molto intimo con la dattilografa che verbalizza le sue dichiarazioni, Federica Seregni, romana, classe 1969. Su Facebook i due si lasciano messaggi del tipo, “a Lorè”, dice lei, “come sei mieloso ultimamente”. “Etrusco (il suo organo sessuale, appunto) in love”. “Preferisco quello trombatore”, risponde la dattilografa dello studio legale del premier. E qui è meglio fermarsi perché se Ghedini e Grosso avessero avuto contatti con il teste prima della deposizione (e non spetta a noi stabilirlo) la sua versione dei fatti diventerebbe carta straccia.

Altro punto sul quale gli addetti alla sicurezza del presidente dovrebbero riflettere è la riservatezza di Brunamonti. Qualcosa che nel paese delle auto blu e delle scorte suona già strano e sarebbe inverosimile in qualunque altro. L’assistente del premier intrattiene le ragazze, è vero, con i racconti di cene e degli ospiti “importanti”, non aggiunge altro. Anzi, un giorno lui racconta di una cena ad Arcore dove ha fatto una gaffe: “Parlando con persone molto importanti ho parlato del mio albero ginecologico e tutti si sono messi a ridere. Che figuraccia”. Ma chi erano questi ospiti risponde un’amica: “No, questo lo sapete non posso dirlo”. Bene, integerrimo. Ma è in altri frangenti che sbaglia. Per ogni spostamento col premier Brunamonti fa sapere la destinazione. “@Brianza”, “@Porto Rotondo”, “rientro a Roma”. Insomma, chiunque voglia conoscere l’agenda del premier non fa fatica: basta aprire il profilo di Lorenzo Brunamonti, lui vi dirà tutto. Non avrà visto cosa succedeva nella discoteca di Arcore, ma per il resto è uno degli uomini più informati.

Ruby e i lavori onesti alla guerra dei 20 anni!

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Ti sei mai prostituita?

“Sarebbe stato la cosa più facile, ma mi sono sacrificata. Ero contraria a quello stile di vita. Ho fatto invece i lavori come cameriera.”

Hai mai avuto rapporti con Silvio Berlusconi?

“No, mai!”

Ruby ammette di aver detto molte bugie nel corso della sua vita, ma era solo per uscire dalla povertà e dalle case famiglia.

Laura Boldrini e il corpo della donna nella pubblicità

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In un’intervista al Mattino, la presidente della Camera Laura Boldrini afferma che per per fermare la violenza sulle donne serve partire “dalla disoccupazione femminile: in Italia solo il 47% lavora, percentuale tra le più basse d’Europa. E al Meridione si scende ancora”. Ma “la donna che lavora e’ più libera, ha più possibilità di decidere della sua vita”. Ma è indispensabile anche creare “norme sull’utilizzo del corpo della donna nella comunicazione e nella pubblicità” perché “se la donna viene resa oggetto nella sua immagine puoi farne quel che vuoi”. E’ determinata a dar voce ai tanti “eroi positivi ignorati dai media” la Boldrini, e per questo è intenzionata ad “di aprire la Camera per farne la casa della buona politica. Due volte al mese incontrerò le associazioni che si occupano di temi specifici, coinvolgendo anche la commissione parlamentare competente sul tema in discussione, il ministro e il sottosegretario”. Ma le sue idee non si limitano a questo, vorrebbere rendere Montecitorio più vicino alla gente e anche “più comprensibile l’iter legislativo”, velocizzando anche l’iter delle leggi oltra a creare “percorsi stabiliti e certi alle leggi di iniziativa popolare”.
Ma a cosa si riferisce la presidente della Camera quando parla della donna “resa oggetto”? La pubblicità è la forma di comunicazione più pervasiva e s’insinua ovunque, creando così un sostrato culturale che s’insinua nelle menti ed è in grado d’influire sul nostro modo di pensare. Il corpo femminile ormai viene utilizzato per vendere prodotti di qualunque tipo con immagini che propongono un costante ammiccamento all’atto sessuale trasmettendo un messaggio indiretto: che può essere usato a piacimento. Di seguito una carrellata di pubblicità… che valgono più di molte parole.

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Perde il lavoro e si getta nel Tevere!

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Una storia dall’amaro in bocca ma che almeno ha un lieto fine. Un italiano di 53 anni che aveva da poco perso il lavoro ha tentato il suicidio gettandosi nel Tevere a Roma  L’uomo aveva scelto ponte Sublicio ed è stato recuperato dalla polizia fluviale e dai vigili del fuoco all’altezza di Porta Portese. Ora è stato ricoverato in ospedale anche se le sue condizioni non sono gravi.

 

Un lavoro ad alto rischio… diventare tata!

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Chi ha pensato che fare la tata sia semplice, si sbaglia! In tempo di crisi poi bisogna davvero saper spiazzare la concorrenza e per diventare delle “super tate” bisogna sudar duro. In Inghilterra, al  Norland College di Bath, cittadina a poche miglia da Bristol, è dal 1892 che le future balie vengono addestrate per diventare governanti di primo ordine. Ma chi pensa che la tradizionale balia inglese sia superata si sbaglia di grosso perché qui si sono introdotte nuovissime discipline in linea con i tempi. Le ragazze in uniforme beige, cappello marrone, guanti bianchi d’ordinanza imparano ad affrontare le situazioni più rischiose e a difendere i piccoli da tentativi di rapimento. A loro sono destinate anche lezioni di guida veloce in condizioni estreme sul circuito di Castle Combe, nel Wiltshire. “Le mettiamo sotto massima pressione, se riescono a cavarsela, saranno pronte a tutto” spiega l’istruttore John Yeo. Ma se l’aggressione avviene in strada? niente paura, le nannies sono pronte anche a mettere a segno colpi di  taekwondo. naturalmente, la buona tradizione inglese non fa mancare alle novelle tate di ferro neppure le materie più basilari del loro lavoro: psicologia dell’infanzia, princìpi nutrizionali, materie umanistiche, primo soccorso. Ma a chi sono destinate queste “Mary Poppins”? Spesso a figli di genitori che fanno parte dell’alta aristocrazia o di celebrità o semplicemente di ricchissimi e ansiosi genitori.

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Parma-Bologna 0-2 I loro destini sono già stati scritti, si festeggia la A

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La partita si apre con il Bologna che va subito in avanti. Diamanti scende sulla fascia, ma il cross finisce direttamente fra le braccia di Mirante. Al 7′ la rete per i rossoblù arriva ed è firmata da Taider: gran botta da trenta metri da fuori area. Mirante, coperto, non vede partire il tiro e rimane immobile. La palla si infila vicino al palo. Al 9′ ancora Sorensen prova a uscire ma perde male la palla e favorisce la ripartenza di Biabiany. L’attaccante si libera di Naldo e prova la diagonale sull’uscita di Mirante. Fuori di poco. Inizia così il pressing del Parma per cercare di recuperare lo svantaggio. Amauri ci prova con un dribbling secco su Garics e subito il sinistro, ma Stojanovic è ben piazzato e respinge in angolo. Poi al 16′ è la volta dell’affondo di Belfodil in area. Supera Naldo di potenza e si presenta solo davanti a Stojanovic, che si butta chiudendo lo specchio. Un minuto dopo destro a girare dal limite dell’area di Biabiany. La palla rimbalza proprio davanti a Stojanovic, che però non si lascia sorprendere e devia in angolo. Da qui parte la risposta del Bologna che al 19′ si concretizza con lo scatto in velocità di Gabbiadini che brucia Lucarelli, ricevendo una palla lunga in area. Il contatto c’è ma per Di Paolo è tutto regolare e il rigore non viene assegnato. E’ il 24′ di gioco quando su corner, Amauri salta più in alto di tutti e gira a sinistra per Paletta. Il suo stop non è dei migliori, si prolunga troppo la palla. Prova allora a rimettere palla al centro, Stojanovic è sulla traiettoria e para in due tempi. Al 36′ su corner, Marchionni mette il pallone al centro e trova Amauri. Girata di testa debole, nessun problema per Stojanovic. Poi c’è la chiusura di ogni spazio da parte del Bologna e il Parma non riesce più a passare. L’occasione arriva su corner, al 42′,  ancora Marchionni al centro. E ancora una volta Amauri salta più in alto di tutto e schiaccia bene. Stojanovic si supera con un gran parata, poi chiude anche sul tiro ravvicinato di Belfodil. Al 43′ Marchionni lancia un cross su Amauri che è sempre in agguato e costringe Stojanovic all’uscita di pugno. Si chiude così il primo tempo.

Primo tempo vivace. Taider sorprende il Parma con un gran botta da fuori area. Gli uomini di Donadoni reagiscono con vigore allo svantaggio, affacciandosi più volte in area e conducendo in sostanza la partita. Dopo un primo sbandamento, il Bologna prende il misure e chiude bene gli spazi, provando qualche ripartenza. Sul finale Amauri in evidenza. L’attaccante svetta sulla difesa bolognese e arriva vicinissimo al pareggio di testa.

Il secondo tempo si apre con il Parma in pressione per acciuffare il pareggio. La prima azione della ripresa è di Biabiany che punta Morleo e va sul fondo, Morleo riesce a chiudere in corner. Al 10′, poi, c’è il buon lavoro di Mesbah sulla fascia sinistra, è già al secondo cross insidioso. Il giocatore cerca Amauri a centro area, ma Stojanovic esce bene e prende il tempo all’attaccante. Al 12′ è il bolognese Diamanti che prova a sorprendere Mirante dalla lunga distanza con una palla piazzata, ma non inquadra lo specchio. Al 21′ Gabbiadini se ne va sulla fascia sinistra e poi tocca indietro per l’accorrente Taider. Mesbah ci arriva prima. Sette minuti più tardi Moscardelli si libera bene dell’avversario e va al cross. Lucarelli prolunga la traiettoria scongiurando il colpo di testa di Christodoulopoulos. Il gol del Bologna però è nell’aria e infatti arriva qualche minuto dopo. Alla mezz’ora è proprio Moscardelli a trovare il tiro vincente. Servito da Diamanti, l’attaccante entra in area tutto solo, complice una difesa un po’ troppo sulle gambe. Ha tutto il tempo per osservare la posizione di Mirante e batterlo con un diagonale precisa. La partita è scritta non resta che far trascorrere il tempo che resta.

Una gara davvero bella nel primo tempo e per una parte del secondo, poi quando il risultato è sembrato inarrivabile per la squadra di casa, pian piano la gara si è spenta.

La giornata finale per Bologna sarà contro il  Genoa mentre il Palermo ospiterà il Parma.

L’Italia e il terremoto… da nord a sud non c’è tregua!

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La terra continua a tremare in Emilia. Due le scosse oggi. Ancora scosse di terremoto in Emilia, senza conseguenze per persone e cose. La terra ha tremato alle 12.11, magnitudo 2.6 e 6,9 km di profondità, con epicentro nella zona di Finale Emilia e San Felice sul Panaro (Modena). Una seconda scossa, magnitudo 2.3 e 7,6 km di profondità, dopo dieci minuti, epicentro ancora nel Modenese tra Camposanto, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro.

Poi al sud, invece a tremare è ancora la Ciociaria:

Il sisma di magnitudo 2.1, è avvenuto alle ore 14,28 ed è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’Ingv nel distretto sismico Monti Ernici-Simbruini a una profondità di 7,2 chilometri. Non si registrano danni a cose o persone. L’epicentro è stato registrato nei comuni di Sora, Campoli Appennino, Broccostella, Pescosolido Balsorano e Villavallelonga, in provincia dell’Aquila.

Giorgiana Masi: la marcia e il ricordo dei diritti delle donne

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“Nessuna marcia sui nostri corpi Giorgiana vive”. Ci si ricorda di Giorgiana Masi oggi a Roma, come ogni anno il 12 maggio, l’anniversario della sua morte. Si marcia per lei e per ricordare tutti i diritti delle donne italiane conquistati durante anni di lotte e sacrifici negli anni ’70. Si marcia, in memoria di una donna strappata alla vita in maniera violenta mentre poco più in là si chiede di abrogare la legge 194 che regola l’aborto in Italia. Giorgiana Masi aveva appena 19 anni, studiava all’università e quel giorno prendeva parte ad un sit-in organizzato dai Radicali in Piazza Navona per il terzo anniversario per il referendum sul divorzio. Francesco Cossiga, allora ministro dell’interno, aveva vietato le manifestazioni in quie giorni tesi, in cui l’agente Passamonti era morto durante gli scontri in piazza. Quel giorno di 36 anni fa c’erano circa 5 mila agenti in assetto antisommossa e, dopo svariati scontri tra polizia e studenti, si era deciso di evacuare tranquillamente i manifestanti che si trovavano in zona Trastevere. Ma la situazione degenerò, fumogeni e colpi di pistola ed i manifestanti che iniziano a scappare. Uno di quei proietili calibro 22 raggiunse Giorgiana all’altezza del Ponte Garibaldi, dove si trovava con il suo ragazzo. Nessun volto, nessun nome è stato collegato a quello sparo, il processo contro ignoti venne chiuso nel 1981 per impossibilità a procedere. Eppure qualcuno sapeva, come dichiarò Cossiga al Corriere della Sera il 25 gennaio 2007:

Il 12 maggio fu uccisa Giorgiana Masi.
«Avevo supplicato in ginocchio Pannella di rinunciare alla manifestazione in piazza Navona. Gli ricordai che io stesso avevo mandato la polizia a impedire un comizio democristiano a Genova. Gli dissi che i radicali non erano in grado di difendere la piazza e chiunque si sarebbe potuto infiltrare. Tutto inutile ».
Chi fu a sparare?
«La verità la sapevamo in quattro: il procuratore di Roma, il capo della mobile, un maggiore dei carabinieri e io. Ora siamo in cinque: l’ho detta a un deputato di Rifondazione che continuava a rompermi le scatole. Non la dirò in pubblico per non aggiungere dolore a dolore».

Si ricordava Giorgiana come ogni anno oggi, a piazza Sidney Sonnino a Roma, con la lapide a lei dedicata che si ricopre di fiori, frasi, e ricordi saldamente intrecciati alla lotta dei diritti delle donne in Italia. Una manifestazione che voleva essere impedita perchè in concomitanza con la Marcia per la vita, quella stessa vita che a Giorgiana è stata negata e a cui oggi si voglieva negare anche il ricordo. Ma la memoria e le lotte per i diritti non si possono fermare. In molti si sono dati appuntamento a Campo De’ Fiori alle nove e mezzo del mattino per poi sfilare fino a raggingere la lapide in memoria della ragazza a Ponte Garibaldi. “E’ assurdo che Alemanno prenda posizione in questa maniera autorizzando una marcia che denigra i nostri diritti e la figura femminile” spiega un attivista. “La questura – prosegue – ha poi vietato peraltro un corteo che si realizza ogni anno in memoria di una ragazza uccisa ingiustamente, simbolo delle lotte che oggi ci portano alla libertà che abbiamo”. Oltre i numerosi collettivi e movimenti delle donne romane, erano presenti anche il candidato a sindaco di Roma Sandro Medici e l’esponente Sel Gianluca Peciola. Tra i cartelli, ne svetta uno con la scritta “Il mio corpo il mio diritto”. Chi llo regge è una madre che spiega di essere presente ” perché mi sembra davvero assurdo che a due passi ci sia tutt’altra cosa. Anziché pensare al fenomeno del femminicidio, anziché risolvere i reali problemi sociali che ci sono in questa città, Alemanno pensa a sfilare contro una legge che invece significa molto per tutte noi, dimenticando l’omicidio Masi, dimenticando il referendum sul divorzio, tutto”. Le persone attorno annuiscono, perchè non comprendono la necessità di negari agli altri la libertà di scelta, sulla propria vita, sul proprio corpo, sul proprio futuro.

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In arrivo la tassa sulla sigaretta elettronica? Problemi di salute o di accise?

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Lo chiedono i tabaccai italiani e naturalmente lo stato va incontro a loro perché va incontro ai suoi interessi. La sigaretta elettronica spaventa fa calare le accise dello stato sui tabacchi. Si è calcolato che si siano “bruciati” 2000 milioni di euro negli ultimi tre mesi. Si corre quindi ai ripari con una bella tassa che vada immediatamente a “riequilibrare” gli introiti dello Stato. Il Pd con Ugo Sposetti e il Pdl con Alberto Giorgietti hanno chiesto presentato un emendamento per regolamentare il mercato delle sigarette elettroniche. Naturalmente l’emendamento mette in rilievo come lo Stato si preoccupi per la salute sei cittadini… ma la tossicità delle sigarette elettroniche è stata provata scientificamente? E poi fa bene, invece, la sigaretta tradizionale?

 

I deliri di Militia Christi sulla legge per l’aborto!

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La legalizzazione dell’aborto è stata una lotta portata avanti per anni nel nostro Paese e che ormai dovrebbe essere un fatto acquisito su cui non si dovrebbe neppure discutere. E’ dare la piena libertà alla donna di decidere su quella vita che solo lei può dare o negare. E se decide di negarla non va giudicata od offesa, va protetta e sostenuta in una decisione che spesso è frutto di attenta riflessione e di sofferenza. Militia Christi sale in cattedra e si permette anche di analizzare la scelta di interrompere una gravidanza a seguito di uno stupro. Ma con quale diritto viene concessa una manifestazione? Con quale faccia Alemanno sfila per le strade di Roma insieme a coloro che vogliono rivedere la legge sull’aborto? Il primo cittadino sicuramente si è dimenticato di fare il sindaco di tutti e difende gli interessi di pochi. Ancora una volta Alemanno torna sulla questione dei gay “bisogna difendere la libertà di tutti, ma la famiglia, così come sancita dalla Costituzione, è un’altra cosa”.  Quindi i gay sarebbero cittadini di serie B? Ma se da Alemanno siamo abituati a vedere questo ed altro ci sentiamo disorientati e persi sul candidato del Pd  Marini che afferma “Non voglio strumentalizzare politicamente un’iniziativa giusta. Io sono per la difesa della vita in ogni suo stadio, ma non si può prendere parte alla marcia solo perché le elezioni comunali sono vicine. L’impegno per la difesa della vita – aggiunge – deve essere quotidiano e lontano dai riflettori mediatici. Sinceramente sono dispiaciuto dal comportamento di alcuni candidati che hanno annunciato la loro presenza in prima fila alla manifestazione solo per avere un ritorno mediatico. La vita si difende con i fatti e il mio programma elettorale – conclude Marino – parte proprio da questo punto irrinunciabile e da un lavoro serio per trasformare la nostra città in un luogo dove realmente la priorità siano la persona umana e i suoi inalienabili diritti”. Il diritto alla vita significa “uccidere” psicologicamente o fisicamente una donna? Dove è il diritto alla vita se poi non si può mantenere il figlio? in uno stato assente e corrotto? Dove è il diritto della donna di volere quella vita, perché il primo diritto passa per la volontà di una donna… e per fortuna che la natura intelligentemente ha dato questa scelta alle donne e non agli uomini.

I Militia sono contro l’aborto in qualsiasi motivo o forma: “Noi – spiega Armando Mantuano, candidato a sindaco di Roma -difendiamo la vita della madre e del bambino insieme, l’aborto non è una cura. Per una donna stuprata è una doppia ferita. Lo stupratore deve esser punito pesantemente, però il bambino va tenuto fuori da tutto questo, è innocente”.

Ma una donna non ha diritto di decidere sul proprio corpo?

“Si tratta comunque del diritto nell’uccidere un esser umano. La mamma non ha un istinto omicida, scegliere di abortire è un passo lacerante. La donna va aiutata e sostenuta, specialmente in situazioni di solitudine durante la sua gravidanza. Sia lei che la vita nascente. La natura umana non è fatta per uccidere. L’assurdo della legge 194 è che mette contro mamma e bambino”.

Impedendo la 194 o limitandola si va solo verso l’aborto illegale. E’ questo che vogliamo? Con l’uccisione anche del feto dopo il 3° mese di gravidanza? Con nessuna sicurezza igienica e senza nessuna tutela per la donna? A questo punto possiamo anche parlare di medievo prossimo venturo invece che di nuovo millennio! Complimenti al Pd per la scelta del candidato proprio un uomo in grado di prendere in mano la città ed essere il sindaco di tutti… tra diritto alla vita e vivisezione  è una contraddizione in termini proprio come l’attuale Pd… e come Militia Christi… un esercito in nome di Dio? Siamo alle crociate?

Le grandi sfide di Francesco I: la massoneria e la Chiesa

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Un nuovo libro, pubblicato a quattro mani dai giornalisti Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti, “Vaticano massone. Legge, denaro e poteri occulti: il lato segreto della Chiesa di Papa Francesco” ha riportato prepotentemente l’attenzione sul tema della Massoneria all’interno della Chiesa. Scorrendo le pagine, oltre ad alcuni documenti, si legge anche di eminenze e laici, dipendenti del Vaticano, appartenenti a logge segrete che avrebbero avuto un ruolo determinante nel furto di documento dall’appartamento del Papa, nelle dimissioni di Benedetto XVI e nell’elezione di Francesco al soglio pontificio. Ma vi è anche una lettera scritta da Vigrilio Gaito, l’allora Gran Maestro della loggia massonica Grand’Oriente d’Italia che, asieme al cardinale Silvio Oddi, chiede a Papa Giovanni Paolo II di lasciar perdere gli scontri perchè “è giunto il momento di lanciare un doveroso appello alla riconciliazione che ponga fine a questa secolare incomprensione tra Chiesa Cattolica e Massoneria”. Ma Wojtyla, e Ratzinger con lui, oltre a mantenere la linea dell’inflessibilità promulga un nuovo codice di diritto canonico nel 1983 inserendo anche un canone riguardante le logge massoniche. Al riguardo, lo stesso giorno, Ratzinger chiarì che per un cattolico appartenere a una loggia massonica significava compiere un grave peccato, con il divieto di fare la comunione, senza alcuna deroga.

Ma non è un tema affrontato solo dai giornalisti, anche durante le congregazioni avvenute prima del conclave che ha portato all’elezione di Papa Francesco I c’è stato chi ha sollevato l’argomento. Un cardinale, infatti, ha letto un testo di svariate cartelle sorprendendo tutti con una semplice parola: massoneria. “Oggi dobbiamo seriamente affrontare il problema e fare di tutto per trovare possibili infiltrati dentro al Vaticano”. Il retroscena è stato raccontato da uno degli stessi porporati presenti alle riunioni presiedute dal decano Angelo Sodano. “L’affaire dei massoni in Vaticano sta diventando troppo grande”, avrebbe detto il caridnale, “il collegio cardinalizio deve muoversi per impedire che questa gente possa stare nel cuore della Chiesa e dev’essere uno dei primi punti da affrontare con il nuovo Pontefice eletto”. Ecco allora la richiesta d’impegno da parte di tutti, “per chiudere la vicenda una volta per tutte. Senza tentennamenti e per il bene della Chiesa”. Era stato Papa Paolo VI, nel giugno del ’72, a parlare del fumo di Satana entrato da qualche fessura all’interno della Chiesa, un mistero su cui ora si cerca di far luce.

Napoli – Siena 2-1 una partita che interessa solo a Cavani?

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Napoli è già in Champions e il Siena è retrocesso… Si inizia con 10 minuti di ritardo per festeggiare il secondo posto in campionato e l’accesso diretto in Champions.

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Si inizia alla grande dopo i festeggiamenti che hanno galvanizzato i giocatori in campo. All’8′ con una progressione da centrocampo di El Kaddouri, a cui segue l’apertura di Cavani sulla sinistra e il tiro piazzato. Pegolo para senza problemi.  Poi i due legni di Cavani in 3 minuti. La prima al 14′ dalla bandierina Dzemaili, Cavani anticipa tutti di testa e colpisce la traversa, poi al 17′  questa volta imbeccato da El Kaddouri, a tu per tu con Pegolo lo supera con una conclusione che termina sul palo e poi sul fondo. Il risultato non si sblocca, ma è spettacolo al San Paolo. Al 31′ El Kaddouri scambia con Inler, poi non trova la porta dalla lunga distanza. Al 36′ punizione di Agra dalla sinistra, Grillo, libero in area, stoppa alla perfezione e di esterno di sinistro supera Rosati. E’ 0-1 per il Siena e il ricordo della festa è lontano. I tifosi si pietrificano. Al 38′ c’è l’immediata reazione del Napoli, cross al volo di Mesto, Cavani sbaglia il colpo di testa sul secondo palo e fallisce una grande occasione. Ma un minuto più tardi il Napoli rischia anche il raddoppio del Siena, difesa del Napoli ancora scoperta, Emeghara da posizione defilata, grande potenza, poca precisione. Ancora Cavani, al 42′,  Pegolo esce alla grande e respinge la conclusione ravvicinata del Matador.

I padroni di casa hanno dominato l’incontro, il Siena raramente ha attraversato la metà campo. Il divario tra le due squadre è abissale, ma la partita, per tutto il primo tempo, sembra essere stata nei piedi di Cavani che avrebbe vorrebbe chiudere come capocannoniere prima di abbandonare, forse la prossima stagione, il nostro campionato e iniziare una nuova esperienza all’estero. Ma come spesso succede il calcio è beffardo così sullo scadere del primo tempo arriva inaspettato, su calcio di punizione, il gol del Siena.

Il Siena è scatenato anche nella ripresa. Al 3′ Agra si invola sulla destra, si libera di Rolando, poi il suo tiro-cross non viene deviato in rete per un soffio da Emeghara. Troppi errori in fase di impostazione per il Napoli, che appare ora molto distratto e mal disposto in campo. Non resta che provare dalla distanza così Dzemaili scaglia il tiro da oltre 20 metri, Pegolo è attento e respinge con i pugni. Mazzarri perplesso in panchina, la sua squadra, piena di rincalzi, non si sta impegnando come al solito. Al 13′ slalom di El Kaddouri in area, scambio con Dzemaili, poi tiro troppo debole per impensierire Pegolo. Poi incomprensione tra Rosati e Mesto, il portiere si salva in fallo laterale su Emeghara. Molta confusione negli attacchi partenopei, anche se la volontà di pareggiare è nell’aria non è pari alla lucidità. Al 28′ arriva il sospirato pareggio del Napoli e naturalmente è firmato dal Matador.  Punizione di Hamsik dalla fascia sinistra, El Kaddouri colpisce la traversa da pochi passi, poi tap-in vincente di Cavani di testa. Dopo il gol di Cavani la gara si addormenta di nuovo. Al 39′ assit di Cavani per Pandev, stop e tiro del macedone che non trova la porta dalla lunga distanza. Risponde il Siena con un contropiede. Peccato per i toscani che Reginaldo sbaglia il controllo a pochi metri da Rosati e non sfrutta l’ottimo assist di Terzi. Nel recupero buon movimento di Paolucci, che si libera in area, il suo tiro viene respinto da Rosati. Al 48′ azione veloce degli azzurri che sfondano al centro con Dzemaili e Pandev, poi Hamsik chiude in diagonale sull’uscita di Pegolo. E la gara finisce qui con i festeggiamenti che possono riprendere tra i tifosi del Napoli.

Una partita inizia con i festeggiamenti poi è arrivato il gol del Siena e il Napoli ha perso la testa. Peccato che nei primi minuti Cavani aveva colpito per due volte il legno e la partita sembrava essere nelle mani dei partenopei che volevano regalare lo spettacolo di fine stagione ai propri tifosi. Invece gara di alienazione con troppi errori da parte del Napoli e un Siena che già retrocesso non ha più nulla da perdere e gioca libero dai pensieri. Poi su calcio piazzato ci ha pensato Cavani a rimettere la partita in equilibrio, ma non c’è stato il Napoli per gran parte della gara… poi il finale è stato esplosivo.

Il prossimo turno vedrà contrapposte Roma – Napoli e Siena – Milan.

Lazio – Sampdoria 2-0. I biancoazzurri ci credono nell’Europe League.

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Subito la Lazio in avanti. Bella palla di Hernanes per Klose che al volo manda alto. Inizia così Lazio-Samp.  La Samp appena riprende il controllo della palla inizia a stare guardinga dopo il pericolo corso proprio in avvio di tempo. Al 9′ bella palla in mezzo di Poli per Munari. Il mancato intervento di testa della difesa laziale mette un attimo di apprensione a Marchetti che però controlla la palla. E’ il 10′ quando i biancocelesti centrano la rete. Al 10′ su corner di Candreva la palla viene calciata da Klose e Floccari, sulla traiettoria, colpisce col ginocchio mandando in rete la palla. Risposta della Samp quattro minuti più tardi con uno spiovente di Maresca per la testa di Gastaldello. Marchetti para senza problemi. Riparte la Lazio con Lulic prova a entrare in area avversaria. La marcatura si triplica e viene stoppato. Allora ci prova di scatto Candreva al 17′ sulla fascia. La palla in mezzo però è facile preda della difesa doriana. Un minuto più tardi è il lancio lungo di Maresca per Munari che potrebbe impensierire la Lazio ma Marchetti non ha problemi a far suo il pallone. Al 23′ altra grande occasione per la Lazio. Bel triangolo tra Klose e Floccari. L’italiano, da solo contro Da Costa, apre troppo il piatto e manda a lato. Al 26′ Poli dal limite dell’area piccola mette in mezzo per Sansone che manda alto da pochi passi.  Poi ancora  un bel controllo al volo di Candreva che confonde Poulsen. La palla viene passata a Gonzalez che crossa in mezzo. La palla viene presa da Da Costa. Si arriva così alla prima mezz’ora di gioco con la Lazio in attacco e rare incursioni della Samp che cerca di reagire. Al 41′ Candreva al volo dopo un lancio lungo di Radu. La palla non è colpita bene e sbatte al suolo prima di essere bloccata da Da Costa. Quasi allo scadere del primo tempo arriva il legno di Icardi Samp vicina al pareggio. Icardi con un bel destro al volo da fuori area dopo un colpo di petto di Sansone. Marchetti battuto. La traversa lo salva.

La Lazio ci crede e vuole la sua Europe League, la Samp nel primo tempo fa vedere poco, non entra in partita e subisce un gol nei primi minuti di gioco che gelano le gambe ai giocatori blucerchiati. Da lì in poi c’è molta più azione nei biancocelesti fino al palo colpito sul finale del primo tempo da Icardi.

Le squadre rientrano in campo con un cambio nelle file blucerchiate Berardi al posto di Poulsen. Al 10′ da Costa è costretto a calciare a lato un retropassaggio di Mustafi. Floccari era in agguato. Poi inizia una fase tranquilla della partita. Le difese non sono inpensierite dalle azioni avversarie. Un brutto secondo tempo tra falli e sostituzioni in cui le azioni non diventano mai veramente pericolose. Si spegne minuto dopo minuto la  gara fino ad arrivare ai 4′ di recupero concessi dall’arbitro oltre il tempo regolamentare nei quali viene anche espulso Renan, forse per una parola di troppo nei confronti del direttore di gara.    Così i  blucerchiati sono costretti a  finire in 10.  In questi minuti viene concesso anche il rigore per la Lazio, a realizzarlo è Candreva che raddoppia per i biancocelesti. Finisce qui la gara con una direzione arbitrale forse che farà discutere per quel che si è visto nel corso del recupero segnato da espulsione e rigore.

Una partita che si è decisa nel primo tempo. Una Lazio che ora si avvia in Europe League e una Samp appagata dalla sua posizione in campionato. Peccato per chi si aspettava una gara più reattiva, in realtà è mancato tutto il secondo tempo. E’ un peccato vedere queste prestazioni a fine campionato quando i tifosi si aspetterebbero di completare con una gara emozionante la fine del campionato e invece troppe volte sono costretti a vedere squadre stanche e ritmi lenti. Poi il delirio dei 4′ di recupero in cui la Lazio conquista il raddoppio e la Samp finisce in 10 per l’espulsione di Renan.

Nell’ultimo turno Cagliari-Lazio e Samp-Juve

Udinese-Atalanta 2-1 uno scontro al sapore di Europe League

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Sin dai primi minuti l’Udinese appare molto attiva in campo e conquista una punizione. La batte Di Natale e stampa la palla, al 4′, sulla traversa. Tre minuti più tardi Del Grosso effettua un grande cross, ottima uscita di Brkic. Il portiere dell’Udinese non trattiene un tiro da fuori area di Carmona, il più veloce di tutti è De Luca che arriva sul pallone e dopo un tiro respinto da Brkic insacca il pallone in rete. Al 18′ splendido sinistro di Moralez, la palla sfiora il palo e si spegne sul fondo. Nei primi 30′ la partita si mostra con un Atalanta che sbaglia pochissimo e sta giocando un calcio ad alto livello, ma l’Udinese sembra sotto tono. Al 33′ triangolo Giorgi-Parra. Giorgi arriva al tiro che viene ribattuto, il pallone finisce sui piedi di Parra che tira malissimo con il pallone che schizza alto sopra la traversa. Al 40′ calcio da fuori area di Basta, pallone fuori di parecchio. Passaggio filtrante di Allan, Di Natale controlla e con un delizioso tocco di esterno destro insacca il pallone a fil di palo.

L’Udinese del primo tempo si è dimostrata troppo lenta, Muriel e Di Natale sono troppo isolati dal resto del gioco, la squadra è apparsa spezzata in due. L’atalanta ha fatto suo il campo giocando un bel calcio, senza errori o sbavature. Secco ed efficace ogni schema sia in attacco che in difesa. Alla fine però l’Udinese agguanta un pareggio, il segno che la squadra dopo la sofferenza dei primi 35 minuti di gioco, è riuscita a ritrovare la propria identità.

La ripresa inizia con Pereyra che subisce fallo da Giorgi da buona posizione. Su calcio piazzato ci prova Di Natale che viene murato dalla barriera. E’ determinata l’Udinese che è entrata in campo, una squadra diversa da quella che aveva giocato i primi 35′ del primo tempo e al 7′ va in rete conquistandosi a pieno titolo il vantaggio in questa gara molto importante per i friulani che possono ancora ambire all’Europe League. Il raddoppio scaturisce dal rimpallo tra Lucchini e Pinzi in area, il pallone schizza tra i piedi di Totò Di Natale che firma la sua personale doppietta con uno splendido diagonale. Solo treminuti più tardi ci riprova Di Natale con una girata che Consigli è costretto a parare in due tempi. Udinese in possesso palla. Ora la squadra di Guidolin sta cercando di far addormentare la gara. Al 32′ buono spunto di Gabriel Silva che salta il suo diretto marcatore Bellini ma il suo cross finisce direttamente sul fondo. Si arriva tra uno sbadiglio e l’altro al 40′ con la girata di Parra su cross da destra di Bellini. Troppo centrale il suo destro e per Brkic è un gioco da ragazzi bloccare il pallone. Al 43′ Di Natale prende una botta al ginocchio e rimane a terra. Fanno il loro ingresso i medici e il giocatore viene trasportato, fra gli applausi del pubblico, fuori in barella. Al 46′ De Luca dopo aver saltato bene Badu, sbaglia completamente il passaggio e ragala palla a Benatia.

Un bel primo tempo e un secondo tempo giocato per circa 20′ minuti poi è prevalsa la noia e le squadre che raramente hanno costruito delle belle azioni. Partita utile per il risultato all’Udinese, ma senza aver regalato davvero lo spettacolo che invece prometteva dopo un intenso primo tempo. Grandi applausi per Di Natale costretto a  uscire in barella sul finale di partita.

Nella giornata conclusiva del campionato si disputerà Inter-Udinese e Atalanta – Chievo.

Impeccabile per velocità e strategia: Alonso trionfa

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A Barcellona ha condotto una gara impeccabile, sia per velocità che per strategia, Fernando Alonso nella quinta tappa del Mondiale 2013 di Formula 1. Il pilota Ferrari ha trionfato nel GP di Spagna al Montmelò riuscendo ad agguantare il terzo posto in classifica. Hanno completato il podio Raikkonen e Massa mentre Sebastian Vettel, con la sua Red Bull, è arrivato solo al quarto posto, mantenendo però la leadership del campionato che ora stacca il tedesco per 4 lunghezze e il ferrarista per 17.  Alonso ha effettuato una strepitosa partenza e braccando gli avversari con un ritmo eccellente supportato anche da un perfetto lavoro del box del Cavallino.

S’indaga sugli ambienti della prostituzione per la donna uccisa a coltellate

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Domani avrà luogo l’autopsia di Sofia Zerebreska, la 23enne ucraina il cui cadavere è stato ritrovato ieri in un appezzamento di terreno a Poggiomarino, Napoli. È stata accoltellata cinque volte e lasciata in un noccioleto, con l’arma ancora conficcata nella schiena. Il luogo è un posto conosciuto, isolato ma facile da raggiungere, lungo la strada che conduce a Palma Campania e a San Giuseppe Vesuviano. Sofia era conosciuta per essere una prostituta che lavorava in quella zona, in via Sandro Pertini. Il suo cadavere è stato scoperto da un uomo in auto che ha notato una chiazza rossa nella campagna adiacente la strada, il macabro ritrovamento e la chiamata al 112 sono arrivati subito dopo. La ragazza era ben vestita, e questo fa pensare avesse un appuntamento. Probabilmente ha subito molte percosse ma non è nuda nè i suoi abiti sono strappati. La gente del luogo, per lo più, non ha dubbi: una prostituta. Lo afferma con sicurezza un residente: “Da queste parti vengono a battere due donne, una bionda e l’altra bruna. Questa potrebbe essere la bionda”. La zona infatti è frequentata dalle prostitute dell’Europa dell’Est, oggi un po’ meno che in passato, e se i carabinieri hanno effettuato rilievi fino a tarda sera, è stata la caserma di Poggiomarino il centro nevralgico delle indagini. Là sono giunti gli stranieri della zona, che possono conoscere l’ambiente malavitoso e quindi anche il giro di prostituzione che si alimenta lungo la strada dell’omicidio. Giovani, capelli biondi e carnagione chiara, gente dell’Europa dell’Est, così come Sofia. Un ucraino ha fornito il primo indizio: “So chi è, si tratta di una mia connazionale. Fa la prostituta ma non ho mai saputo come si chiamasse”. Da questo sono partite le indagini volte a scoprire l’identità della giovane. L’ipotesi ora è che conoscesse il suo assassino, forse aveva un appuntamento con lui. I segni di collutazione sono troppo pochi per far pensare ad un’aggressione improvvisa ed è più probabile che l’omicidio sia maturato nel giro della prostituzione e gli inquirenti si muovono in questa direzione.

Le contestazioni a Brescia provocano un malore a Berlusconi

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‘Il comizio è un mezzo disastro, il leader è furente per “la gestione fallimentare dell’ordine pubblico””. Scrive così Carmelo Lopapa sulle pagine di Repubblica, spiegando che il Cavaliere ha anche avuto un piccolo malore causato dalla rabbia che ha fatto seguito al comizio a Brescia ed ai fischi rimediati:

Ma è anche un leggero malore, una crisi di disidratazione, a costringerlo al ritiro anticipato e poi, in serata, a disertare fino alle 23 la cena di finanziamento, alla quale i seicento ospiti (mille euro a coperto) ancora lo attendevano. Nulla di grave, né di preoccupante, dirà chi gli è stato vicino in quei momenti, ma una di quelle crisi che in passato gli ha causato dei mancamenti. Meglio evitare e riparare in un albergo fino a tardi.

E’ Alfano, a fianco di Berlusconi ma non sul palco, ad assumersi la responsabilità di “strigliare” i responsabili:

I due erano insieme ad Arcore e da lì hanno raggiunto Brescia in elicottero. Quando i tafferugli e poi le contestazioni costringono il Cavaliere a ritardare di quasi due ore l’inizio del comizio, Alfano chiama su tutte le furie il prefetto Narcisa Brassesco Pace e, soprattutto, il questore, Luigi De Matteo. Chiede conto e ragione di quanto sta avvenendo, loro assicurano di fare quel che devono e possono, il ministro li striglia, raccontano fonti Pdl.

Partita al Franchi e arrivo del giro d’Italia: Fiorentina- Palermo 1-0

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I toscani subito all’attacco con cross di Cuadrado da destra, al 6′, quasi colpo di testa di Toni, anticipato da un ottimo intervento di Sorrentino. Poi ci prova  Jovetic con una conclusione dalla distanza, ancora Sorrentino si oppone molto bene. Risponde il Palermo due minuti più tardi con Kurtic dalla distanza, ma Viviano respinge con qualche difficoltà. Dopo un inizio difficile per i siciliani arriva invece la grande occasione.  Dybala dalla bandierina, Munoz di testa da centro area conclude alto. Poteva essere questa l’occasione del vantaggio per i rosanero che invece spediscono la palla sul fondo. Ma al 17′ il pallone giunge  a sorpresa a Kurtic  che si trova in area e gira in diagonale. Il pallone viene deviato in corner. Ancora Munoz vicino al gol, con un colpo di testa sul corner battuto da Dybala. Altra occasione per il Palermo che sembra essere entrato in partita molto bene, ora deve solo stare attento alle ripartite della Fiorentina. Al 26′ fallo di Faurlin su Cuadrado, una decina di metri fuori dall’area avversaria: Pasqual di sinistro, pallone che termina fuori non di molto alla sinistra della porta difesa da Sorrentino. Il risultato non cambia è sempre 0-0. Al 31′ destro di Jovetic su punizione, si distende Sorrentino e mette in corner. Quasi allo scadere del primo tempo arriva lo shock per il Palermo e una retrocessione che ormai sembra una certezza. Al 42′ gran palla di Borja Valero per Cuadrado, cross di quest’ultimo dalla destra e Toni non si lascia sfuggire l’occasione di mettere dentro la sfera.

Partita corretta. Dopo un avvio abbastanza buono dei toscani, ci sono state le occasioni per il Palermo che ha costruito molto, ma non è riuscito ad andare in rete. Dopo i primi 30 minuti il ritmo è calato e le due squadre non sono state pericolose come nei primi minuti di gioco. Solo sul finale con una gran giocata di Borja Valero per Cuadrado e un’impeccabile conclusione di Toni il risultato è stato sbloccato.

Le squadre tornano in campo con le stesse formazioni che avevano giocato i primi 45′.  Fiorentina subito all’attacco con un destro di Jovetic dalla distanza, pallone fuori non di molto. Un minuto più tardi, al 3′ della ripresa, conclusione fotocopia di Jovetic ma ora è Borja Valero, a tentare la conclusione dalla distanza e la palla va fondo. Ancora ci credono i siciliani con Donati in avanti che conquista un corner, ma sugli sviluppi il risultato non cambia. Passano pochi istanti e altro corner per i rosanero: Dybala dalla bandierina, mette fuori di pugni Viviano.  Al 9′ Toni dal limite, di sinistro, calcia di pochissimo a lato. Ancora Fiorentina vicina al raddoppio. Al 15′ ancora viola in attacco cross di Pasqual, dalla sinistra, per Toni, ma la sfera termina tra le braccia di Sorrentino. al 19′ buono scambio tra Dybala e MIccoli, che non si chiude per un ritardo di questì’ultimo sul passaggio di ritorno del primo. Al 25′ Pasqual mette in mezzo su punizione, torre di Savic per Toni che conclude di testa senza riuscire a dare potenza alla sfera. Parata facile di Sorrentino. Al 36′ ancora i rosaneri all’attacco: Miccoli dalla bandierina,Kurtic e Munoz sfiorano di testa ma la palla finisce fuori. Al 45′ Miccoli a giro su punizione, pallone fuori alla sinistra di Viviano.

Ci hanno provato i siciliani a mantenere il sogno di restare in A, ma purtroppo, si sono dovuti arrendere davanti all’evidenza dei loro limiti tecnici. Resta comunque un campionato giocato fino alla fine. Anche oggi il Palermo ha cercato il gol, poi lo ha subito e la partita ha regalato poche emozioni. Anche a Genoa, tranquilli della salvezza, hanno giocato di scioltezza.

Nella giornata conclusiva del campionato la Fiorentina incontrerà Pescara  mentre il Palermo, il Parma.

 

Genoa-Inter 0-0 nel lunch time si gioca la salvezza per i liguri!

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Genoa subito all’attacco con Floro Flores che trova un po’ di spazio al limite dell’area, la sua conclusione è respinta con i pugni da Handanovic. Parte bene la squadra di casa a cui basta un punto per restare nella serie A.

Al 11′ Genoa vicino al vantaggio, cross di Rigoni dalla sinistra, colpo di testa di Borriello, Handanovic si salva in corner.Quattro minuti dopo Guarin è libero dai 20 metri, piazza il tiro, ma è troppo lento per impensierire Frey. Al 17′ Floro Flores si accentra molto bene da destra a sinistra, la sua conclusione ad uscire è sul fondo. Un minuto più tardi Nagatomo serve Kuzmanovic, che dai 20 metri manda lontanissimo dalla porta. Al 22′ azione confusa in area nerazzurra, sul cross di Vargas, alla fine sul tiro di Rigoni, Floro Flores è in fuorigioco. Il Genoa è molto attento e chiude bene, troppo lenti gli interisti nella prima mezz’ora di gioco. Allo scadere del primo tempo il gran sinistro di Bertolacci da fuori area potrebbe segnare la svolta della partita, ma Handanovi devia in corner con la punta delle dita.

Il copione della partita è stato chiaro, il Genoa controlla l’Inter ed è attenta alle notizie che vengono dagli altri campi, in particolare dal Franchi. L’Inter in campo non ha idee, né ambizioni.

La partita riprende senza nessuna sostituzione. L’inconcludenza dell’Inter si può sintetizzare anche nella ripartenza, al 13′, di Kuzmanovic, che si allunga troppo il pallone e si fa fermare facilmente dalla difesa rossoblù. Al 21′ Floro Flores cerca l’incrocio dei pali, deviazione in corner di Ranocchia. Sugli sviluppi del calcio d’angolo, conclusione dalla distanza di Matuzalem. Il risultato non cambia. Alla mezz’ora del secondo tempo i padroni di casa si coprono di più, fuori un attaccante, Floro Flores, autore di una buona prestazione, dentro un centrocampista come Kucka.

secondo tempo anestetizzato anche dal risultato di Firenze. Il Genoa sa che è salvo e non fa partita, l’Inter è completamente priva di qualsiasi idea, nel vuoto assoluto di un gioco sterile si protrae l’agonia della squadra neroazzurra in questo finale di campionato veramente allucinante, con una serie di infortuni che hanno minato la squadra al cuore.

Nella 38/a giornata il Genoa andrà a Bologna mentre l’Inter giocherà, in casa contro l’Udinese.

Usa. Liberati gli ostaggi: è stato arrestato l’uomo barricato in casa

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Venerdì sera un uomo si era barricato nella sua casa a Trenton, New Jersey, prendendo come ostaggi tre figli della compagna con la quale conviveva. Prima dell’arrivo della polizia, allertata dai vicini di casa, il disoccupato, che da quando ha perso il lavoro soffrirebbe di crisi depressive, avrebbe ucciso la fidanzata Carmen Kelly, 42 anni, ed un figlio della donna di 13 anni. Mentre il maggiore dei ragazzi, 19enne autistico, era la sicuro con i parenti della Kelly, l’uomo ha trattenuto gli altri, tra cui un bambino di 4 anni. Le forze dell’ordine giunte in Grand Street hanno portato avanti le trattative con il sequestratore, coordinate anche con l’Fbi e un team delle squadre speciali Swat. Ora sono stati liberati i tre bambini superstiti mentre l’uomo è stato arrestato.

23 giorni al processo: Pistorius si avvicina ai blocchi di partenza

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Martedì 4 giugno Oscar Pistorius dovrà apparire davanti al giudice: inizerà il processo per la morte della fidanza, Reeva Steenkamp, a cui l’atleta paralimpico ha sparato, in casa sua, la notte di San Valentino, affermando poi di averla scambiata per un ladro. Nonostante l’attesa, l’attenzione mediatica su di lui non è scemata e, mentre in rete ci si divide tra innocentisti e colpevolisti, sono in produzione tre libri sull’evento ed è già stato pubblicato un instant-book. Ad Hollywood si programma un film e una foto di Pistorius può arrivare a costare fino a 40 mila euro (tanto era stato offerto ai poliziotti arrivati per primi sul luogo del delitto dalle testate giornalistiche). Ma se per un eventuale film servirà attendere, il vero “show” del processo sta per aprire i battenti e la Holding Pistorius si è già attivata per monetizzare l’evento con libri, cd, pubblicità, ospitate in tv e quant’altro. E l’atleta, nel frattempo, che fa? Dopo 7 giorni di cella, il 22 febbraio il giudice Desmond Nair gli concesse la libertà su cauzione sostenendo che le prove contro Pistorius erano “tutte indiziarie” e lui si ritrovò libero dopo aver pagato una cauzione di 85 mila euro. Qualche giorno a basso profilo e a marzo gli viene concessa la libertà di viaggiare all’estero dal giudice Bert Bam e la possibilità di far rientro alla sua casa a Petroria, luogo dell’omicidio. Da allora Oscar non si è mai recato all’estero per gareggiare, motivo per il quale gli era stato restituito il passaporto, ma non disdegna le uscite con gli amici. Serate, per lo più, chiacchierate visto il suo atteggiamento “sorridente e rilassato”, tanto da arrivare a festeggiare il compleanno in un locale alla moda di Johannesburg. Come racconta il Sunday Times, il resoconto dell’a serata non è edificante: “Molti invitati si sono meravigliati degli atteggiamenti disinvolti di Pistorius. Beveva cocktail e si dava delle arie. Non sembrava proprio uno che, appena due mesi prima, aveva perso l’amore della sua vita” considerato anche che “papeggiava con una bella ragazza”. Gli atteggiamenti inappropriati, però, vengono smentiti dalla sua portavoce, Anneliese Burgees: “Non c’è un giorno in cui Oscar non pianga la sua fidanzata. La famiglia di Reeva e tutti quelli che le erano vicini sono sempre nei suoi pensieri” mentre gli atteggiamenti assunti dall’atleta non sarebbero altro che “un tentativo di riallacciare i rapporti con gli amici suoi e di Reeva. È deplorevole che questo episodio venga gonfiato a dismisura per motivi sensazionalistici”. Incidente o omicidio premeditato, Pistorius tra 23 giorni comparirà in tribunale: ultimo capitolo?

Fioroni e i soldi pubblici al M5S.

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Fioroni ha preparato un’interrogazione parlamentare per capire se la gestione dei soldi pubblici dati ai gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle sia gestita, da un non eletto come Beppe Grillo. Come spiega Andrea Malaguti su La Stampa:

 In sostanza: perché Grillo, un non eletto, ha potenzial- mente nella propria diretta disponibilità circa la metà de- gli oltre due milioni e mezzo di euro destinati annualmente al Movimento per il funziona- mento delle attività di Palazzo? La risposta è contenuta con chiarezza tra i 21 articoli dello Statuto stesso: per la comunicazione. Che storicamente rappresenta circa il 50% del budget dei gruppi. Grillo pretende di gestirla personalmente. Di scegliere a chi affidarla. E per questo ha chiesto, nel Codice di comportamento degli eletti, un impegno vincolante e scritto a tutti i suoi 163 parlamentari, ottenendo adesione unanime. Perfetto. Ma la domanda è: poteva farlo? È questo il senso dell’interrogazione di Fioroni. Che si porta dietro un corollario politico non irrilevante: se Grillo utilizza soldi pubblici per la propria comunicazione politica, non fa un’operazione identica a quella dei giornali di partito? Usa soldi della collettività per fare informazione?

In un altro passo Malaguti ricorda:

Oggi è la segreteria del Gruppo parlamentare a erogare gli stipendi ai dipendenti dello staff comunicazione (2.500 euro ai responsabili di Senato e Camera Messora e Biondo, 2.000 euro per gli altri), ma il testo non chiarisce se Grillo possa avocare a sé l’intera pratica. Per altro, sempre ipoteticamente, senza rendicontarla. L’articolo 4, intitolato «l’assemblea», spiega infatti: «(…) devono essere deliberate dall’Assemblea tutte le spese che, unitariamente o per voce omogenea, superano i centomila euro. Tutte le voci di spesa comprese tra i diecimila e i centomila euro dovranno essere comunicate all’Assemblea con cadenza almeno trimestrale».

C’è da ricordare che questo è un tema molto caro a Fioroni che è stato indicato da Lusi come destinatario di ingenti somme di denaro. Poi Lusi è stato indagato per false accuse e calunnia al danno di Fioroni per queste dichiarazioni.

L’agghiacciante e sconvolgente interrogatorio di Kabobo!

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«Ascolta, dove hai dormito stanotte?».
«Io non dormo».
«E la scorsa notte eh? Forza, dove hai dormito?».
«Io non dormo».

Poi silenzio. “Ho fame, ho fame”, ripete come un mantra prima di tacere di nuovo e si addormenta come qualsiasi pendolare sul treno. Ma è tutto così allucinante che non si riescono a dimenticare quei fotogrammi in cui il 31enne Mada Kabobo uccide con il piccone alle prime luci dell’alba. L’interrogatorio come il massacro che ha operato sembra un delirio di un uomo che non riesce ad esprimersi neppure nella sua lingua, tanto che il traduttore più volte ammette di non capirlo.

Ma la mattanza poteva essere evitata? E qui sorgono i dubbi su cui funziona l’espulsione in Italia. Perché giuridicamente Kabobo non poteva essere rimpatriato? Kabobo, come molti altri centroafricani, fa richiesta di asilo politico e ottiene, nel 2012, per questo motivo un permesso di soggiorno temporaneo, previsto dalla legge proprio per coloro che sono in attesa di deliberazioni in merito al proprio status di immigrato o di rifugiato o di asilante. La commissione regionale incaricata di valutare la sua posizione, però, respinge la sua domanda e da quel momento scade anche il suo permesso di soggiorno. Kabobo, però, come molti altri immigrati che ricevono il diniego di asilante, fa ricorso contro la decisione in tribunale e di conseguenza, per “motivi di giustizia”, pur non essendo in regola sul territorio italiano è, di fatto, «inespellibile» perchè non può essere allontanato prima della definizione giuridica della sua vicenda. Nel frattempo però colleziona una piccola serie di precedenti che vanno dai reati contro il patrimonio, al danneggiamento, e alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale.  Ma anche in questo caso non può essere rimpatriato in quanto è in attesa della sua sentenza sulla richiesta d’asilo!

12enne uccide la sorellina e accusa un intruso

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Leila Fowler, bambina di 8 anni, il 27 aprile si trovava a casa da sola con il fratello nella cittadina californiana di Valley Springs, nella contea di Calaveras quando è morta a causa di ferite multiple provocate da un’arma da taglio. Il fratello, 12enne, in un primo momento ha raccontato agli investigatori di essere stato lui a ritrovare il corpo e di aver visto un intruso, che ha descritto come un uomo altro con lunghi capelli grigi. Le forze dell’ordine, che non avevano rilevato alcun segno che potesse far pensare ad un furto con scasso o ad una rapina, hanno perquisito sia la casa che il quartiere, mentre le squadre d’immersione hanno controllato due serbatoi vicino alla casa. L’idea di un intruso, però, aveva gettato nel panico l’intera popolazione della zona: “Nessuno deve restare da solo” e lo sceriffo Kuntz aveva affermato: ” Non ci fermeremo fino a quando non avremo catturato il responsabile”. Solo alla fine si è scoperto che era stato lo stesso fratello ad accoltellare la piccola Leila. “I cittadini di Calaveas County possono dormire un po’ meglio questa sera”, ha poi detto lo sceriffo nella conferenza stampa in seguito all’arresto.

girl killed

Il Pollino trema ancora! Sisma tra Basilicata e Calabria

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Al confine tra Basilica e Calabria, nella zona del Massiccio del Pollino, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 2.4 al seguito del quale non si sono avute segnalazioni di danni a persone o cose. L’Istituto nazionale di geofisica e di vulcanologia, l’Ingv, ha rilevato l’epicentro tra le province di Potenza e Cosenza, in prossimità dei comuni potentini di Rotonda, Viggianello e di quelli cosentini di Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno.

21enne morto per asfissia in un incendio nel suo garage

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Un incendio divampato verso le 2.30 di notte, nel garage di una villetta a Monte San Pietro, nel bolognese, ha causato la morte di un giovane, rimasto intrappolato nel locale dalle fiamme. Il ventunenne abitava con i genitori, che hanno dato l’allarme. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri del Nucleo Investigativo, della Compagnia di Borgo Panigale e di Zola Predosa. Secondo i primi accertamenti medici, il ragazzo sarebbe morto per asfissia mentre le cause dell’incendio sarebbero accidentali.

 

Auguri mamma! Google festeggia le mamme con un doodle

doodle-festa della mamma-tuttacronacaGoogle ha ideato un google interattivo e animato in onore della Festa della mamma, ricorrenza che cade la seconda domenica di maggio, cliccando sulla lente del doodle, si ottengono i risultati della chiave di ricerca “Mother’s day”. La festa, che non viene celebrata in tutto il mondo nè tutte le nazioni lo fanno nello stesso giorno, ha origini antichissime e risale a periodi in cui era molto senito il culto della divinità della fertilità mentre in epoca moderna il suo ideatore lo si può trovare nel pacifista Julian Ward Howe che nel 1870, mentre si batteva per l’abolizione della schiavitù, ne propose l’istituzione per riflettere sulla guerra pensando a quante mamme avevano salutato per l’ultima volta il figlio vedendolo partire per il fronte. Per trovarne l’ufficializzazione, da parte del congresso degli Stati Uniti, bisogna invece attendere il 1914. Ad introdurre la festa della mamma in Italia, invece, sono stati il senatore e sindaco di Bordighera Raul Zaccari, su iniziativa del quale, nel comune, venne celebrata la seconda domenicadi maggio del 1956, e da don Otello Migliosi, a Torbetello d’Assisi, nel 1957. Il 18 dicembre 1958 Raul Zaccari – insieme ai senatori Bellisario, Baldini, Restagno, Piasenti, Benedetti e Zannini – presentò al Senato della Repubblica un disegno di legge tendente ad ottenere l’istituzione della festa della mamma. Buona festa a tutte le mamme!

“L’eleganza è l’equilibrio tra proporzioni, emozione e sorpresa.”

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-Valentino-

 

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