Niente Erasmus per gli studenti svizzeri: la risposta europea al referendum

erasmus-tuttacronaca-svizzeraIl 9 febbraio scorso il 50.3% degli svizzeri hanno chiesto a Berna, tramite referendum, di tornare a chiudere le porte all’immigrazione e di imporre “quote” annuali di permessi di lavoro. Ora arriva una delle prime, serie conseguenze di quel voto: dall’anno accademico 2014/2015 non sarà più permesso agli studenti svizzeri di partecipare all’Erasmus mentre le domande che i ricercatori presenteranno per avere accesso ai fondi del programma Horizon 2020 “saranno trattate come quelle di Paesi terzi”, vale a dire, piazzate in fondo alla lista. E’ questa la risposta della Ue all’esito della votazione. Bruxelles aveva annunciato la sospensione delle trattative sui negoziati in corso già due giorni dopo il referendum e ora arriva la prima rappresaglia concreta. Spiega il Secolo XIX:

E mentre Laszlo Andor, Commissario per il lavoro e gli affari sociali, l’annunciava alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, il leghista Mario Borghezio ha inscenato una clamorosa protesta.

Sventolando una grande bandiera elvetica, si è parato davanti allo sbigottito Andor gridando: «E no, l’Europa deve rispettare la volontà del popolo sovrano. Sì al referendum, sì alla libertà del popolo. Basta con la dittatura europea sui popoli». Un gesto per esprimere «il pieno consenso della Lega» al senso del referendum e dimostrare che la Ue «prona ai diktat dei poteri finanziari» è «impermeabile ai principi di democrazia» della antica Confederazione elvetica.

«Pacta sunt servanda», aveva detto Andor, ricordando che la libertà di circolazione è «un diritto non negoziabile» e che se da una parte è vero che il governo di Berna ha tre anni per applicare il dettato del referendum, dall’altra è obbligata a firmare il protocollo per la liberalizzazione degli ingressi ai croati, entrati nella Ue come 28esimo paese il primo luglio scorso. Non lo facesse, creerebbe una disparità «assolutamente inaccettabile» tra i cittadini di una Ue fondata sul principio della libertà di movimento.

Berna si è data tempo fino ai primi di aprile per chiarire se potrà firmare o meno con i croati. Ma finora non ha chiarito un bel niente. Invece «bisogna fare presto», ha ammonito Andor. E siccome i piani per Erasmus+ e Horizon 2020 bisogna farli ora, ecco scattare l’esclusione.

Primo assaggio di quello che potrebbe succedere al rapporto con la Svizzera che, pur non essendo membro della Ue, fa parte dello “spazio economico europeo” Efta e da essa dipende per il 78% delle importazioni ed il 57% delle esportazioni. «450.000 svizzeri lavorano nella Ue, un milione e duecentomila europei lavorano in Svizzera e ogni giorno sono 250.000 i pendolari», ha elencato Andor prima di annunciare lo stop a studenti e ricercatori. Interrotto da Borghezio, fermato dai commessi ed espulso.

L’Europa strizza l’occhio ai giovani: aumenta lo stanziamento per l’Erasmus

erasmus-tuttacronacaEntro la fine dell’anno le istituzioni Ue dovranno confermare lo stanziamento di 15 milioni di euro per il programma Erasmus+, con un aumento di circa il 40% rispetto il periodo 2007-2013 che permetterà a quattro milioni di studenti di fare un’esperienza fortmativa all’estero dal 2014 al 2020. E’ stato il commissario per l’Istruzione e la cultura, Androulla Vassiliou, a presentare il nuovo programma a Bruxelle, nel corso di un Forum al quale sono intervenuti oltre 350 esperti del settore dell’educazione provenienti da 34 paesi europei. La revisione permetterà di elargire borse di studio in numero quasi doppio rispetto al passato, offrendo così a molti più giovani, la maggior parte delle quali sotto i 25 anni, opportunità di formazione e di lavoroi. L’aumento non era scontato, considerato che lo scorso autunno proprio il programma Erasmus era finito ostaggio dello scontro sul bilancio tra l’Europarlamento e il Consiglio a causa dell’austerità dei paesi rigoristi del fronte nordico che si erano opposti a onorare i debiti con l’Ue mettendo a rischio i pagamenti delle borse 2012-2013. Solo a febbraio si era poi raggiunto un accordo, mettendo così in salvo il programma che è un simbolo dell’Europa unita. Dice il commissario Vassiliou: “Erasmus è più importante che mai in tempi di crisi economica e di elevata disoccupazione giovanile”. L’incremento delle borse di studio ha uno scopo chiaro: permettere ai giovani di migliorare le conoscenze di una lingua straniera, certo, ma anche di acquisire competenze essenziali per le attuali esigenze del mondo del lavoro.

Barathon: quando a correre… sono i fiumi d’alcool

barathon-padova-tuttacronacaIl Comune di Padova è impegnato nella lotta all’alcolismo tra i giovani… e intanto c’è chi sponsorizza la sbronza collettiva. Nella città del Santo, lo scorso giovedì sera, è andata in scena la Barathon, organizzata e sponsorizzata dall’associazione Aep-Esn, Associazione erasmus Padova-Erasmus studenti network. Sono stati circa un centinaio gli studenti che si sono presentati all’appuntamento in Piazza delle Erbe, in pieno centro, riposndendo all’appello apparso sul sito www.esnpadova.it,: “Cari Erasmini, molti di voi sicuramente conosceranno la famosissima maratona di Sant’Antonio che si svolge a Padova ogni anno ad aprile! Noi invece iniziamo a conoscere voi e sappiamo che siete più bravi a bere spritz che a correre per 42 chilometri”. Lo scopo della Barathon è quello di bere più vino, birra e spritz possibili, con i partecipanti divisi in squadre composte da 4 a 8 persone, tutte iscritte versando la somma di 10 euro. In cambio gli studenti hanno ricevuto il “Barathon Pack”, che comprende una mappa della città con sopra segnati i bar dove andare a sbronzarsi, i drink tickets che si consegnano al bar per avere la consumazione e un foglio dove si raccolgono i timbri che registrano il passaggio di ogni studente al bar. Punto focale del regolamento è “ogni membro della squadra dovrà bere la propria consumazione senza farsi aiutare dai compagni di squadra…”. E a ogni sosta, c’è chi è preposto a controllare che il regolamento venga rispettato: “in ogni bar ci sarà un membro dell’Esn Staff che vi spiegherà le regole del gioco alcolico e controllerà che tutti i componenti della squadra bevano il proprio drink fino all’ultima goccia. A quel punto farà un timbro nella vostra mappa per provare che siete passati per quel bar”. La festa è terminata solo a notte fonda, con i giovani ormai con il tasso alcolico alle stelle. Racconta una studentessa tedesca, che ha lasciato la gara prima del termine: “Ho preso una grappa, una birra, una sangria e un bicchiere di vino, ma ora già non ricordo”.

Il fotoreporter Mattia Cacciatori rischia il processo in Turchia

mattia-cacciatori-turchia-tuttacronacaIl fotoreporter italiano Mattia Cacciatori era stato arrestato a Istanbul il 6 luglio e trattenuto due giorni. Ora è lui stesso, dopo essere stato informato da un collega turco, a comunicare che i giudici turchi intendono rinviarlo a processo. Su Cacciatori grava l’accusa di aver partecipato a una marcia non autorizzata, filmando i manifestanti in piazza Taksim. E’ stato lui stesso a dichiarare: “Stavo facendo solo il mio lavoro e i magistrati hanno violato un principio democratico”. Il video che segue è un’intervista che risale a dopo il rilascio.

Arrestato fotografo italiano a Istanbul: Mattia Cacciatori lancia un appello

Mattia Cacciatori-fotografo-italiano-arrestato-a-instabul-turchia

Erano le 20.53 in Turchia (19.53 in Italia) quando Mattia Cacciatori, 24 anni,  giovane reporter di guerra veronese, è riuscito, attraverso una brevissima telefonata all’amica Chiara, anche lei a Istanbul, a dare l’allarme.

“Mi hanno arrestato, sono sul furgone insieme ad altre persone, arrestate anche loro, e mi stanno portando nella stazione centrale di Aksaray”, queste le parole del giovane fotografo.

La notizia del suo arresto, rimbalzata subito su Facebook, è stata diffusa oggi dal quotidiano L’Arena, che pubblica la storia di Mattia in prima pagina. Secondo il quotidiano veronese, Mattia Cacciatori starebbe bene, ma ancora si troverebbe in Questura, in attesa di essere interrogato. Ieri sera Cacciatori si trovava a  piazza Taksim, in mezzo ai fumogeni e alle cariche della polizia che cercavano di disperdere il corteo di tremila persone che stavano marciando verso Gezi Park.

Il fotoreportage di guerra per lui è una passione più forte di tutto: più forte di quel posto in consiglio comunale conquistato alle scorse elezioni nel suo comune San Giovanni Lupatoto, alle porte di Verona, più forte della laurea in Cooperazione dello sviluppo, più forte anche della paura di trovarsi in situazioni di pericolo reale. Mattia sarebbe ripartito appena qualche ora più tardi, ma è stato arrestato insieme ad altri manifestanti.

Al quotidiano veronese è arrivata anche la testimonianza di Giulia Stagnitto, amica di Mattia che nelle scorse settimane lo aveva ospitato a Istanbul prima di rientrare in Italia il 20 giugno. “Siamo riuscite a mandargli sms e lui ci ha risposto” dice Giulia che in Turchia ci sta da quasi un anno. Ora lei e la sua amica Chiara stanno cercando di fare il possibile per giungere in poche ore alla scarcerazione di Mattia.  “Ha detto che era riuscito ad avvisare i genitori, – dice Giulia – è stato allertato anche il console e comunque lui è ancora in questura centrale, a Vatan. Con il progetto Erasmus sono andata a vivere un anno in Turchia e sapendo che Mattia partiva gli ho lasciato il mio numero di cellulare, nel caso avesse avuto bisogno di contattare qualcuno. Lui e Chiara si sono conosciuti e ieri sera l’ha chiamata. Ha detto che stava bene, che lo avevano solo caricato sul furgone, ma siamo preoccupate”.

Aggiornamento 8 luglio 2013, ore 18.40: il fotografo arrestato in Turchia è stato rilasciato. “Sono libero e tranquillo. Stasera rientro in Italia”. Queste le prime parole del giovane fotografo che poi ha voluto ringraziare il consolato italiano:  “E’ stato fantastico. Mi inchino davanti al loro operato. Sono stati bravissimi e gentili”.

L’Erasmus tagliato dai giochi dei parlamentari europei?

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Non ci sono più i fondi per coprire i progetti Erasmus? Non ci sono neppure i fondi europei per i progetti di ricerca e di microcredito? Mancano anche i fondi per i finanziamenti diretti alle imprese? Sembra che nel bilancio 2013 dell’Ue ci sia un buco di 4 miliardi e che il Consiglio dei 27 paesi membri non sia intenzionato a coprire.

C’è un guerra in corso in Europa. E’ una guerra che non si combatte con i fucili ma con le forbici sui bilanci. La Commissione europea che gestisce le casse dell’Unione, ha fatto sapere che, a seguito di fatture scoperte dell’anno precedente, il fabbisogno aggiuntivo per garantire tutti i pagamenti del 2013 ammonta a 16 miliardi. Qui è scattata la mannaia del Consiglio, che ancora teso a far rispettare i criteri di austerity ha fatto pressione sull’esecutivo di Bruxelles per rivedere tutti i conti e così sono scomparsi 5 miliardi. Artifici contabili per tenere stretta la morsa dei conti europei? Possibile! Ma in questa lotta ai vertici dell’Ue ci rimettono i ricercatori e gli studenti europei, nonché università e imprese che si vedono ledere i propri diritti.

“L’atteggiamento del Consiglio è inaccettabile – dice Giovanni La Via, eurodeputato del Pdl e relatore per l’Italia del bilancio 2013 – Il rischio è che già si metta in pericolo il vitale sostegno alle imprese europee e ai giovani che sono le nostre priorità per la promozione della crescita nell’Ue. In questo caso il Consiglio dovrebbe assumersi la piena responsabilità”.

Ma cosa c’è veramente sul tavolo? L’approvazione del bilancio pluriennale 2014/2020. Quello che alcuni paesi vorrebbero volto alla crescita e altri all’austerità… il diritto allo studio, la ricerca e il microcredito possono attendere quello che conta sono sempre e solo i giochi di potere al vertice… e stavolta non è colpa dei politici italiani, ma di quelli europei. Forse hanno imparato bene la lezione!

 

I conti dei politici e gli stipendi dei consulenti esterni diventano pubblici

 

MA IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI NON SI TOCCA!!!

VERGOGNA SU ERASMUS! E IN SOSPESO ANCHE L’ILVA. variabileK--400x320

– 25mila! Niente voto per gli studenti Erasmus, fuori tempi tecnici! VERGOGNA

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Vai all’articolo precedente.

Ue in difesa di studenti Erasmus: devono votare!

 

CHE VERGOGNA! MA CHE STATO SIAMO SE NON DIFENDIAMO I DIRITTI DEI NOSTRI GIOVANI ALL’ESTERO? POI CI CHIEDIAMO PERCHE’ ABBIAMO I “CERVELLI IN FUGA” IN AUMENTO? L’ITALIA NON E’ UN PAESE PER GLI ITALIANI E’ SOLO PER I POLITICI!!!

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IDV scende al fianco degli studenti Erasmus e chiede dl

QUESTO E’ L’ENNESIMO SMACCO ALLA DEMOCRAZIA! VERGOGNA!

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Erasmus non vota! Gli studenti non sono iscritti nelle liste degli italiani all’estero!

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