Non ci sono più i fondi per coprire i progetti Erasmus? Non ci sono neppure i fondi europei per i progetti di ricerca e di microcredito? Mancano anche i fondi per i finanziamenti diretti alle imprese? Sembra che nel bilancio 2013 dell’Ue ci sia un buco di 4 miliardi e che il Consiglio dei 27 paesi membri non sia intenzionato a coprire.
C’è un guerra in corso in Europa. E’ una guerra che non si combatte con i fucili ma con le forbici sui bilanci. La Commissione europea che gestisce le casse dell’Unione, ha fatto sapere che, a seguito di fatture scoperte dell’anno precedente, il fabbisogno aggiuntivo per garantire tutti i pagamenti del 2013 ammonta a 16 miliardi. Qui è scattata la mannaia del Consiglio, che ancora teso a far rispettare i criteri di austerity ha fatto pressione sull’esecutivo di Bruxelles per rivedere tutti i conti e così sono scomparsi 5 miliardi. Artifici contabili per tenere stretta la morsa dei conti europei? Possibile! Ma in questa lotta ai vertici dell’Ue ci rimettono i ricercatori e gli studenti europei, nonché università e imprese che si vedono ledere i propri diritti.
“L’atteggiamento del Consiglio è inaccettabile – dice Giovanni La Via, eurodeputato del Pdl e relatore per l’Italia del bilancio 2013 – Il rischio è che già si metta in pericolo il vitale sostegno alle imprese europee e ai giovani che sono le nostre priorità per la promozione della crescita nell’Ue. In questo caso il Consiglio dovrebbe assumersi la piena responsabilità”.
Ma cosa c’è veramente sul tavolo? L’approvazione del bilancio pluriennale 2014/2020. Quello che alcuni paesi vorrebbero volto alla crescita e altri all’austerità… il diritto allo studio, la ricerca e il microcredito possono attendere quello che conta sono sempre e solo i giochi di potere al vertice… e stavolta non è colpa dei politici italiani, ma di quelli europei. Forse hanno imparato bene la lezione!