
A spiegare il “no” ufficiale a Miss Italia ci ha pensato Anna Maria Tarantola, presidente della Rai designata dal vecchio governo Monti: “Puntare sulla qualità e non sul sensazionalismo e la ‘tv del dolore’” e aggiunge “la qualità, sempre, in tutto informazione, fiction, intrattenimento. Qualità vuol dire equilibrio, correttezza, no al sensazionalismo, no alla Tv del dolore… abbiamo abolito ‘L’isola dei famosi’ e ‘Miss Italia’ perché non rientravano in questo progetto…”. E poi: “l’informazione per la Rai è ovviamente un prodotto cardine. Se ci sono persone che hanno la capacità di fare approfondimento con elevata qualità e di arrivare con grandi ascolti al pubblico ben vengano…”. Spiega ancora la Tarantola: “Credo che la Rai, come concessionaria del servizio pubblico in Italia, debba avere una sua distinguibilità, una sua cifra. Penso che una persona, quando accende la Tv, debba capire se sta guardando la Rai o un’altra emittente… Dobbiamo raccontare anche le cose negative perché se non le si conosce, non le si può combattere. Ma dopo il racconto, bisogna offrire un messaggio di proposta per affrontare il problema. Vorrei un’informazione verificata, con un pluralismo non solo politico, ma di genere, di culture, di territorio, di voci”.
Ma allora perchè trasmettere il matrimonio in diretta di Valeria Marini? “Un incidente!” Chissà quanto è costato quell’incidente alla Rai e quindi al popolo italiano? Intanto il vicepresidente di Rai1 Daniele Toaff rischia il posto, ma chi lo conosce già dice che sarà battaglia tra Toaff e l’azienda.
Ma in quest’ottica non era prezioso un programma come La Storia Siamo Noi, che invece è stato barbaramente cancellato?
Come mai i conti alla Rai non tornano mai?
E la polemica dilaga tra chi parla di punto e a capo con la mercificazione del corpo femminile a invece un utile e dilettevole spettacolo d’intrattenimento.
Intanto Silvana Amati ha fatto una interrogazione parlamentare “Sono su i quotidiani di oggi – ha detto una settimana fa la Amati – le dichiarazioni del direttore di RaiUno Giancarlo Leone, secondo il quale la cancellazione di Miss Italia dalla programmazione della rete ammiraglia risponderebbe al criterio di premiare la ‘vera bellezza che è dentro le donne’. Da convinta sostenitrice dei diritti femminili, oltre ad essere tra le prime firmatarie del disegno di legge del Pd contro il femminicidio, ho sottoscritto nella passata legislatura una mozione sempre del Pd finalizzata a rendere l’immagine della donna trasmessa dai media, televisione in primis, più rispettosa e coerente con il ruolo delle donne nella società. Sarei quindi davvero lieta se tutti i programmi di tutti i canali della Rai, pubblicità compresa, si conformassero all’esigenza di rispettare il corpo, la bellezza, l’intelligenza, il ruolo delle italiane. Tuttavia, credo che i veri motivi che abbiano portato alla cancellazione dal palinsesto di Miss Italia siano altri e non vorrei che si prefigurasse il tentativo di agevolare aziende competitor. Anche perché, come ho scritto nell’interrogazione, la trasmissione di Miss Italia rappresenta un’occasione per ragazze belle e intelligenti ed è diventata uno strumento per grandi campagne di comunicazione sociale contro l’anoressia, a sostegno delle donne invalide del lavoro, contro l’abbandon o degli animali e il randagismo. Per rendere più trasparente e comprensibile l’intera vicenda – conclude Amati – è necessario un intervento del ministro Zanonato che faccia chiarezza sugli introiti complessivi della trasmissione”.
Quello che desta scalpore è il comportamento del Pd che definisce Miss Italia “un’occasione per ragazze belle e intelligenti ed è diventata uno strumento per grandi campagne di comunicazione sociale contro l’anoressia, a sostegno delle donne invalide del lavoro, contro l’abbandon o degli animali e il randagismo”. Ci sono parole per definire queste frasi? Serve ancora ricordare ceh magari tali battaglie si possono fare con una pubblicità e con dei programmi che non mirino solo a mostrare una bellezza stereotipata e irreale del corpo femminile? Dobbiamo ripeterci le lunghe lotte femministe fatte in questi anni (e a quanto sembra cadute nel dimenticatoio)? Dobbiamo ricordare che è quantomeno immorale parlare di ragazze “belle e intelligenti” in una parata di corpi che rappresentano l’ennesimo esempio distruttivo per l’adolescenza femminile? L’intelligenza coem si evince da un programma come Miss Italia? La bellezza è data da 90-60-90? Che poi queste parole siano in bocca a una parlamentare del pd fa ancora più male!
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