Il batterio “alieno” nascosto nel posto più inospitale della Terra!

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Batterio “alieno”, ma non viene dallo spazio, bensì vive in uno dei posti più inospitali della Terra: a Mono Lake, in California. Il batterio in questione è stato scoperto da un gruppo di  astrobiologi della Nasa coordinato da Felisa Wolfe-Simon, in collaborazione con altri centri di ricerca americani ed è stato poi coltivato in laboratorio dopo esser stato “pescato” nel fango del Mono Lake, cioè da quelle acque acide, con alti livelli di arsenico e ricchissime di sale. Giorno dopo giorno gli astrobiologi hanno aumentato la quantità di arsenico nel terreno di coltura dei batteri, fino a trasformarli microrganismi completamente dipendenti da quel veleno. Che i batteri siano riusciti a sopravvivere è stata una sorpresa per gli stessi ricercatori. I batteri mangia-arsenico sono oggi l’unica forma di vita finora nota nella quale una sostanza tossica come l’arsenico sostituisce completamente il fosfato, indispensabile alle funzioni vitali di tutte le forme di vita conosciute.

In realtà dopo questa scoperta sono arrivate anche le smentite. Due lavori indipendenti mostrano che anche il misterioso microrganismo, noto come GFAJ-1, ha in realtà bisogno per svilupparsi di piccole quantità di fosforo – una delle molecole chiave per la vita sulla terra a noi nota, con ossigeno, idrogeno, azoto, carbonio e zolfo – e che non è in grado di sostituirlo con l’arsenico.

Il Mono Lake a sua volta sembra un paesaggio “alieno”. La caratteristica del lago sono infatti le formazioni di tufo a spirale che spuntano dall’acqua. La loro forma ricorda le stalagmiti. Qui vi è anche una fauna molto ricca soprattutto per le specie di uccelli che ci vivono. Tutta la spiaggia poi è ricoperta da un sottile strato nero: mosche (più piccole di quelle che si trovano in Italia). Il luogo è sorprendente al tramonto, quando i colori del cielo si riflettono sull’acqua e colorano le formazioni di tufo.

Le mozzarelle color puffo… tutta colpa di un batterio!

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Le mozzarelle color puffo hanno la loro causa in un un ceppo batterico, che per la prima volta è stato isolato dai ricercatori dell’Università di Padova. Secondo tali ricerche il batterio sarebbe “figlio” di un pesticida usato in agricoltura. Lo studio sarà pubblicato sulla rivista scientifica Food Microbiology il cui Editor in Chief è Mary Lou Tortorello, responsabile del dipartimento di microbiologia degli alimenti della Food and Drug Administration (Fda) americana. Il lavoro del gruppo di ricercatori del dipartimento Bca di Padova ha permesso di caratterizzare i ceppi batterici responsabili dell’alterazione in modo molto dettaglio grazie ad un metodo molecolare appositamente sviluppato per la loro identificazione rapida.

«I risultati di questo studio danno un significativo contributo alla comprensione delle reali cause del fenomeno delle mozzarella blu – spiega Barbara Cardazzo, autrice dello studio – e allo stesso tempo forniscono agli operatori del settore e all’autorità competente uno strumento rapido e affidabile per la tracciabilità e l’identificazione dei ceppi batterici causa della colorazione blu con ricadute altrettanto importanti per comprendere la loro provenienza e stabilire adeguate misure di controllo».

Igiene sotto inchiesta all’ospedale San Giovanni: 8 morti per un batterio

sangiovanni-batterio-tuttacronacaSono otto i pazienti deceduti per una stessa infezione, probabilmente contratta tra le corsie, in un padiglione dell’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma e la Procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Nel frattempo, sono 16 le cartelle cliniche sequestrate dai Nas delegati dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani. Non s’indaga solo sui morti ma anche sul decorso ospedaliero di alcuni pazienti contagiati, per capire se nella trasmissione del virus sia configurabile una responsabilità da parte dei sanitari. Come spiega Blitz Quotidiano:

Quel che maggiormente insospettisce è che le otto vittime sarebbero tutte decedute non soltanto nello stesso reparto, ma proprio nello stesso letto: quello con la targa numero 8. Il materasso e le lenzuola “stregati” forse non era stati disinfettati a dovere: è questa l’ipotesi alla quale stanno lavorando gli inquirenti. Il batterio all’origine delle infezioni è il Clostridium Difficile, largamente diffuso e per lo più innocuo. Ma che, se trascurato, può portare a forme acute di colite che possono risultare fatali in soggetti le cui condizioni cliniche sono già di per sé critiche. Il bacillo è piuttosto comune negli ambienti ospedalieri: colpisce soprattutto anziani e soggetti debilitati da prolungate terapie antibiotiche. Basta toccarsi la bocca con le mani dopo essere stati a contatto con superfici contaminate e si è contagiati. A piazzale Clodio i magistrati stanno cercando di capire se l’ospedale ha adottato tutte le misure di cautela previste o se, al contrario, sia responsabile della trasmissione.

Batterio nel depuratore! Infettati 16 pazienti a Bisceglie.

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E’ stato sequestrato il depuratore di Bisceglie, dove, è stato riscontrata il batterio Vtec 026, responsabile dell’infezione diagnosticata a 16 pazienti ricoverati nei giorni scorsi con la Sindrome emolitico uremica (Seu). 

Già tra luglio e agosto in Puglia si erano verificati 20 ricoveri, molti dei quali avevano riguardato bambini.

Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?

La Seu è provocata da una infezione intestinale causata dal batterio escherichia coli che, colonizzando nell’intestino, libera la verocitotossina la quale, entrando nel circolo sanguigno, giunge ai reni. Il rischio è di andare incontro a insufficienza renale acuta e di riportare danni al sistema nervoso. Per questo è bene prestare molta attenzione ai sintomi. Il primo è indubbiamente la dissenteria, frequente e con sangue e muco nelle feci. Debolezza, mancanza di appetito, pallore, sono altri campanelli d’allarme. Se si manifestano questi sintomi è consigliabile rivolgersi subito al pediatra, al medico di famiglia o alle strutture ospedaliere già pronte ad affrontare il caso. Una diagnosi tempestiva, come avvenuto nei 16 casi, mette al riparo da possibili conseguenze.

La magistratura di Trani ha ordinato il sequestro, con facoltà d’uso e ha iscritto tre persone nel registro degli indagati: due legali rappresentanti dell’Acquedotto pugliese, gestore dell’impianto, e l’amministratore unico della Pura depurazione, società che si occupa del depuratore. Il depuratore di Bisceglie è il terzo a finire sotto sequestro dopo Molfetta e Trani, sequestrati anch’essi perchè ritenuti non funzionanti.

Quali sono ora i timori degli investigatori?

Il primo è che il batterio possa essere presente in origine nella filiera alimentare ed è stato quindi scaricato nei reflui che raggiungono i depuratori, i quali non sono riusciti a debellarlo.

Il secondo invece riguarda le acque di scarico del depuratore di Andria, che confluiscono nel canale Ciappetta Camaggio (che percorre circa 15 chilometri nei campi prima di finire in mare a sud di Barletta). Si ritiene possibile quindi che tali acque siano state utilizzate abusivamente dagli agricoltori della zona ed immessi nella filiera alimentare.

Il 15 settembre scorso il ministero della Salute ha reso noto che il focolaio epidemico di Sindrome Emolitico Uremica associato ad infezione da Escherichia Coli in Puglia è ”attualmente in marcato declino”, rilievo questo che suggerisce – secondo il ministero – una ”ridotta o forse cessata attività della fonte epidemica”.

Batterio killer? Muore una donna dopo un intervento chirurgico

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Immacolata Monaco, 39enne, napoletana di Santa Lucia,  dopo essersi sottoposta a n intervento di microchirurgia al cervello per l’asportazione di un tumore benigno dal terzo ventricolo destro, avrebbe, secondo quanto raccontato dal coniuge, Massimo Mazzarella, contratto, in camera operatoria, un batterio che l’avrebbe portata alla morte. La donna, madre di due figli di 15 e 13 anni, che gestiva insieme al marito una panetteria alla Pignasecca, è morta in un ospedale lombardo dopo circa un mese e mezzo di calvario. La Procura della Repubblica di Milano ha disposto l’autopsia.

Allerta Escherichia Coli, il Ministero della Sanità lancia l’allarme

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C’è allerta per una possibile infezione da Escherichia Coli in Puglia, dopo che si sono registrati diversi casi. In particolare si sarebbero rivolti alle strutture ospedaliere 8 bambini e un adulto a cui è stato poi diagnosticatola presenza del batterio.  Così il Ministero ha deciso di diramare una nota, mentre le Autorità regionali stando rafforzando le attività di sorveglianza epidemiologica locale sulle infezioni gastroenteriche e l’ISS ha inviato un’allerta a tutti i reparti italiani di nefrologia pediatrica al fine di individuare eventuali casi, in altre Regioni,potenzialmente collegati all’episodio pugliese.

“Come è noto – sottolinea il ministero – la maggior parte dei casi esordisce con diarrea, spesso caratterizzata da presenza di sangue nelle feci, vomito e dolore addominale”.

Trovati batteri nel latte, aperta indagine a Torino.

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Sarebbe uno dei batteri più comuni che causano la gastroenterite nell’uomo, campylobacter jejuni, quello ritrovato dall’Istituto zooprofilattico di Torino in un campione di latte crudo prelevato in un distributore in un centro commerciale di prodotti alimentari di qualità del capoluogo piemontese. Sull’accaduto indaga il pm Raffaele Guariniello, che ha iscritto nel registro degli indagati per violazione della legge sugli alimenti il titolare di un’azienda agricola della provincia.

VIRUS KILLER SCONOSCIUTO AD AMBURGO! PANICO E ALLARME

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Due morti misteriose e almeno cinque contagi sospetti. È una patologia sconosciuta quella che sta colpendo nei pressi di Amburgo alcune persone, secondo quanto riporta la Bild. Un poliziotto di 49 anni è deceduto nella clinica universitaria di Amburgo-Eppendorf, per una patologia che avrebbe colpito tutti gli organi. Un secondo agente, di 38 anni, che non avrebbe avuto contatti professionali col primo, sarebbe a rischio: presenta gli stessi sintomi, una specie di influenza e una polmonite. Bild cita anche un’insegnante, morta nello stesso ospedale, dopo un collasso generale degli organi e cinque pazienti contagiati complessivamente. Per i medici si tratta di un enigma: i sintomi sono quelli di una influenza, e potrebbe trattarsi di un «virus mutato» secondo un portavoce istituzionale citato dallo Schleswig-Hollsteinische Zeitungsverlag. Le istituzioni non hanno fatto scattare alcuna allerta.

Batterio killer nel salame… gravi due bimbi, 18 mesi e 7 anni!

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Sono in fin di vita due bambini di 18 mesi e 7 anni nel trevigiano. I piccoli avrebbero mangiato del salame troppo fresco e ingerito un micidiale batterio, l’Escherichia coli, che ha provocato loro una grave insufficienza renale. L’occasione era la “macellazione” del maiale organizzata da due famiglie. Poche ore dopo aver mangiato l’insaccato hanno iniziato a star male, con violenti attacchi di dissenteria. Il malessere è via via aumentato, tanto che i genitori hanno deciso di portarli in ospedale a Treviso. Terribile la diagnosi: il batterio aveva attaccato l’apparato urinario compremettendo i reni. Ora i due bambini sono sottoposti a dialisi. Le loro condizioni, stando ai primi bollettini medici, sono molto gravi.
Il batterio Escherichia coli è presente nell’intestino di numerosi animali, tra i quali l’uomo, perché aiuta la digestione. Ma in alcuni casi si trasforma in un batterio killer. Attacca le vie urinarie, distrugge i reni o causa la meningite. Per prevenire infezioni è necessario cuocere bene i cibi.

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