Causò la morte di 40 persone il tragico incidente che vide coinvolto un autobus, precipitato il 28 luglio dell’anno scorso dal viadotto autostradale di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Ora i consulenti della procura di Avellino hanno completato, nella mattinata di oggi, la perizia. Stando a quanto filtra dalla conclusione degli esami, svolti nel Napoletano, in un’officina specializzata di Casoria, l’impianto frenante del bus sarebbe stato completamente fuori uso al momento dell’incidente.
Tutti gli articoli con tag gravi
La tragedia del bus precipitato nell’Irpinia: i freni erano fuori uso
Pubblicato da tdy22 in gennaio 18, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/18/la-tragedia-del-bus-precipitato-nellirpinia-i-freni-erano-fuori-uso/
11 arresti a Prato per false residenze
E’ stato il Gip del tribunale di Prato ad emettere i provvedimenti a seguito dei quali la Guardia di Finanza ha eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti ad una presunta associazione a delinquere composta da italiani e cinesi che a Prato favoriva il rilascio di falsi certificati di residenza ad immigrati di origine cinese. Nell’inchiesta è coinvolto anche un pubblico ufficiale che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, aiutava l’associazione a ottenere illecitamente, in cambio di denaro ed altre utilità, le iscrizioni all’anagrafe di cittadini cinesi che non ne avevano i requisiti ed erano entrati in Italia illegalmente. Stando quanto si apprende, dalle indagini sarebbe emerso che almeno 300 cittadini cinesi hanno usufruito dell’associazione per avere i documenti.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 5, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/05/11-arresti-a-prato-per-false-residenze/
Il caso di Prato e la Kyenge incolpa gli italiani. Di chi ci possiamo fidare?
La Kyenge incolpa gli italiani per la strage avvenuta a Prato nella fabbrica di abbigliamento e ha ragione. Ma ha ragione perché l’Italia ha soprattutto la colpa di tollerare questi comportamenti sul suo territorio, l’Italia ha colpa di non avere risorse e mezzi per accertare chi, come questi imprenditori cinesi, viola non solo le regole basilari di dignità umana, ma anche la sicurezza sul lavoro. La Kyenge ha ragione, ma a questo punto l’unica cura, veramente possibile, sarebbe chiudere le frontiere e ammettere il proprio fallimento, lasciando che i cinesi e le altre comunità di stranieri vadano a fare imprenditoria in quelle nazioni dove i loro diritti sono tutelati, unitamente ai diritti del paese ospitante. La Kyenge ci accusa affermando «La comunità cinese ha le sue colpe, noi abbiamo le nostre. I cinesi hanno bisogno di uscire dalle loro comunità chiuse, ma per farlo devono potersi fidare di noi. E noi forse non abbiamo dato loro tutta la protezione necessaria», spiega. «I bambini cinesi di Prato sono ormai italiani di terza generazione. Parlano i dialetti locali. Vanno a scuola e si direbbe che siano perfettamente integrati. Ma quando crescono ed entrano nell’età lavorativa si trovano praticamente tutti rinchiusi all’interno delle varie imprese a carattere familiare». E, aggiunge, «se sono sfruttati, non denunciano. Noi dovremmo dare loro la sicurezza della protezione, se denunciano lo sfruttamento. La loro difesa passa per un percorso di immigrazione regolare». Quindi il ministro chiede «ai membri della comunità cinese di sentirsi cittadini a pieno titolo e di non esitare a denunciare una situazione che non va». Kyenge rivolge un monito anche alle Istituzioni affinché «si faccia crescere la sensibilità sul tema della dignità del lavoro».
La Kyenge ha ancora una volta ragione a dire che i cinesi sono chiusi nella loro comunità perché non si fidano delle nostre istituzioni, ma quanti italiani hanno ancora fiducia nello Stato? Basta dare un’occhiata alle statistiche! Quale italiano che accende la televisione e vede quelle immagini di tragedia e dramma all’interno della fabbrica di Prato, può credere in uno Stato che permette ai cinesi di lavorare e vivere in situazioni disumane, mentre sale l’angoscia per gli italiani sempre più disoccupati che non hanno neppure la possibilità di crearsi un futuro? Perché gli italiani devono tollerare che i cinesi possano violare le leggi? Loro una comunità di cui si fidano ce l’hanno, ma gli italiani ? In fondo la Kyenge, ministro senza portafoglio, parla di protezione necessaria per i cinesi, ma dove sono quelle per la tutela dei nostri figli? Dove solo quelle per i pensionati? Dove sono le tutele per i disabili o per i malati? Dove è lo Stato di diritto se i cittadini italiani sono solo numeri di conto corrente per chiedere tasse mentre scadono i servizi? Non ci sono tutele, è perfettamente giusto il discorso della Kyenge: l’integrazione è un lusso che non possiamo permetterci! E allora, non illudiamo gli stranieri, non promettiamogli un futuro, lasciamoli andare in altre nazioni a realizzare i loro sogni e quando e se potremo li accoglieremo… Se le condizioni del nostro paese miglioreranno. Ora è solo sfruttamento e un biglietto da visita per l’estero.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/03/il-caso-di-prato-e-la-kyenge-incolpa-gli-italiani-di-chi-ci-possiamo-fidare/
Prato: dalle lacrime, alle polemiche
Hanno perso la vita in sette persone a Prato, nell’incendio divampato in una fabbrica tessile gestita da cinesi. Ora, dopo un primo momento di sconforto, ex imprenditori e lavoratori del settore gridano la propria rabbia. Strozzati da concorrenza e regole ferree hanno perso il lavoro, come un ex proprietario di un’azienda locale che si chiede: “Subivamo continui controlli, noi, su tutto. Come è possibile che i cinesi possano invece operare in queste condizioni?” Nel capannone non si trovava solo la fabbrica di confezioni, ma anche un dormitorio così che, accanto a materiale altamente infiammabile, si trovavano dei loculi dove riposavano i lavoratori. E mentre la procura di Prato ha aperto un’indagine per omicidio colposo plurimo, un imprenditore che ha chiuso la sua azienda 11 anni fa, Massimo Nuti, tiene a sottolineare: “Mi hanno fatto chiudere. Per un’azienda in regola non è possibile sopravvivere. Loro fanno una concorrenza scorretta”. Con lui Alessandro Mati: “La mia azienda ha chiuso nel 2008, era un’impresa regolare. Ma non ce la faceva più, la concorrenza cominciava a essere spietata. Il titolare ha mandato a casa 50 dipendenti, 50 famiglie sulla strada. Ed ecco come vivono i lavoratori cinesi, quattordici ore di lavoro al giorno, dormono e mangiano in loculi, senza igiene, senza sistemi di sicurezza, sottopagati. Come può un’azienda in regola competere in queste condizioni?” Lo stesso procuratore della Repubblica Piero Tony ha dichiarato: “La maggior parte delle aziende sono organizzate così: è il far west. I controlli sulla sicurezza e su ciò che è collegabile al lavoro, nonostante l’impegno dei tutte le amministrazioni e delle forze dell’ordine, sono insufficienti. Siamo sottodimensionati: noi come struttura burocratica, ha spiegato il procuratore, siamo tarati su una città che non esiste più, una città di 30 anni fa”. Anche dal Colle arrivano moti di indignazione, con il Presidente della Repubblica che sollecita “interventi concertati a livello nazionale, regionale e locale per far emergere da una condizione di insostenibile illegalita’ e sfruttamento” realtà produttive e occupazioni che possono contribuire allo sviluppo economico”. E il ministro del Lavoro Giovannini ha reso noto che nel 76% delle aziende del distretto di Prato sono state rilevate irregolarità nei primi 9 mesi del 2013. Il tasso medio, nella regione Toscana, è del 63%. “Ho parlato con il segretario generale del ministero per valutare i passi da fare” ha aggiunto Giovannini, ricordando come “al ministero spetti il controllo sulla regolarità dei lavoratori mentre ad altri spetta verificare le infrastrutture delle aziende ed i sistemi antincendio”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/03/prato-dalle-lacrime-alle-polemiche/
Il rogo della fabbrica-dormitorio a Prato: ipotesi di omicidio plurimo
La procura di Prato ha aperto un’inchiesta a seguito dell’incendio della fabbrica-dormitorio tessile in cui hanno perso la vita sette lavoratori cinesi. I reati per i quali è stata aperta sono quelli di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, omissione di norme di sicurezza e sfruttamento di mano d’opera clandestina. Piero Tony, il procuratore della Repubblica, al riguardo ha affermato: “E’ il far west. I controlli sulla sicurezza e su ciò che è collegabile al lavoro, sono insufficienti”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/02/il-rogo-della-fabbrica-dormitorio-a-prato-ipotesi-di-omicidio-plurimo/
Morte in fabbrica, a Prato va in fumo un’impresa tessile: 3 morti e 2 feriti gravi
Tragico incidente questa mattina in un’impresa tessile di Prato gestita da cittadini cinesi. L’incendio, scoppiato alla periferia della città nell’area del Macrolotto, ha ucciso tre persone. Sono invece sei gli ustionati gravi. Si tratta di una ditta di confezioni di abiti. Le fiamme hanno causato il crollo di una parte del fabbricato che sarebbe adibito a dormitorio: piccoli ambienti ricavati con pareti di cartongesso e dove probabilmente si trovava a dormire l’uomo trovato morto. I Vigili del Fuoco stanno lavorando per capire le cause dell’incendio e per mettere in sicurezza la fabbrica.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/01/morte-in-fabbrica-a-prato-va-in-fumo-unimpresa-tessile-3-morti-e-2-feriti-gravi/
Tremendo schianto, in fin di vita 3 ragazzi e altri tre feriti in modo serio
Sabato sera finito in tragedia quello che ha coinvolto sei ragazzi di cui tre ora versano in gravissime condizioni. L’incidente, avvenuto a Falconara (Ancona) dove un’auto con a bordo 4 giovani, intorno alle 5.30 si è schiantata davanti alla Raffineria Api contro un pulmino. Un terribile groviglio di lamiere, che ha richiesto l’intervento di tutte le ambulanze delle varie Croci della zona. Si suppone che i ragazzi fossero di ritorno da una discoteca dove avevano passato la notte.
Pubblicato da tdy22 in novembre 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/10/tremendo-schianto-in-fin-di-vita-3-ragazzi-e-altri-tre-feriti-in-modo-serio/
Sangue in Tibet, la polizia spara e ferisce 60 persone, alcune sono gravi
Ancora sangue in Tibet, dove questa mattina la polizia cinese ha aperto il fuoco sui manifestanti ferendo almeno 60 persone di cui alcune gravemente. La tensione tra polizia e manifestanti si è trasformata in tragedia nella contea di Nagchu (Driru), dove la folla si era adunata per chiedere il rilascio di un abitante della zona arrestato per aver guidato una protesta contro l’ordine delle autorità cinesi di far sventolare la bandiera cinese sulle case della zona. La polizia ha sequestrato cellulari, macchine fotografiche e bloccato strade di accesso alla zona. Interrotte le linee internet.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 8, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/08/sangue-in-tibet-la-polizia-spara-e-ferisce-60-persone-alcune-sono-gravi/
Incidente del bus in Irpinia: le vittime salgono a 40
Lo scorso 28 luglio un autobus pieno di turisti è precipitato dal viadotto Acqualonga, in Irpinia. Il numero delle vittime di quel tragico incidente, inizialmente, era di 38, in seguito salito a 39 con la morte di Simona Del Giudice. Ora un altro dei passeggeri non ce l’ha fatta. E’ morto il 54enne Salvatore Di Bonito, che si trovava ricoverato nell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, in provincia di Napoli. L’uomo era stato in un primo tempo ricoverato all’ospedale Nola di Napoli, dove gli fu asportata la milza. Le gravi ferite riportate, però, avevano giustificato suo trasferimento al Ruggi d’Aragina di Salerno dove è rimasto per oltre 20 giorni nel reparto di rianimazione. Quella tragica notte, morì anche la moglie, la 48enne Anna Mirelli.
Pubblicato da tdy22 in settembre 7, 2013
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Morte 26 persone per avvelenamento e centinaia sono gravi
Sono 26 le persone morte per avvelenamento e centinaia sarebbero in gravissime condizioni a causa di una fuga di cadmio fuoriuscito da una fabbrica abbandonata da quattro anni nella Cina centrale. I campioni rilevati nel terreno del villaggio Shangqiao nella provincia di Hunan, avrebbero rilevato una quantità di cadmio circa 300 volte superiore a quella autorizzata. Le concentrazioni di questo pericolosissimo metallo tossico sono stati trovati in 500 delle 3000 persone sottoposte a controlli.
Nel villaggio inoltre c’è un altissima percentuale di bambini che nasce con malformazioni.
Pubblicato da tdy22 in luglio 31, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/31/morte-26-persone-per-avvelenamento-e-centinaia-sono-gravi/
Batterio killer nel salame… gravi due bimbi, 18 mesi e 7 anni!
Sono in fin di vita due bambini di 18 mesi e 7 anni nel trevigiano. I piccoli avrebbero mangiato del salame troppo fresco e ingerito un micidiale batterio, l’Escherichia coli, che ha provocato loro una grave insufficienza renale. L’occasione era la “macellazione” del maiale organizzata da due famiglie. Poche ore dopo aver mangiato l’insaccato hanno iniziato a star male, con violenti attacchi di dissenteria. Il malessere è via via aumentato, tanto che i genitori hanno deciso di portarli in ospedale a Treviso. Terribile la diagnosi: il batterio aveva attaccato l’apparato urinario compremettendo i reni. Ora i due bambini sono sottoposti a dialisi. Le loro condizioni, stando ai primi bollettini medici, sono molto gravi.
Il batterio Escherichia coli è presente nell’intestino di numerosi animali, tra i quali l’uomo, perché aiuta la digestione. Ma in alcuni casi si trasforma in un batterio killer. Attacca le vie urinarie, distrugge i reni o causa la meningite. Per prevenire infezioni è necessario cuocere bene i cibi.
Pubblicato da tdy22 in marzo 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/09/betterio-killer-nel-salame-gravi-due-bimbi-18-mesi-e-7-anni/
SI SPARA IN FABBRICA! 5 MORTI
Sono almeno 5 i morti nella sparatoria avvenuta oggi alla Kronospan di Menznau, nei pressi di Lucerna, un’azienda per la lavorazione del legno. Ci sono anche diversi feriti, alcuni in gravi condizioni. Lo riferisce la Radio svizzera citando fonti di polizia.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/27/si-spara-in-fabbrica-5-morti/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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