Allerta sul Salame Fiorucci, contaminazione da Escherichia coli

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Alcune confezioni di salame affettato Milano prodotto da Fiorucci, come riporta Il Fatto Alimentare, è stato ritirato e richiamato in 4 paesi europei tra cui l’Italia una settimana fa, per una contaminazione da Escherichia coli Vtec. Questo batterio due anni fa provocò la morte di 50 persone e quasi 500 ricoveri in Germania, ma Fiorucci non ha ancora avvisato, sempre secondo il Fatto Alimentare, i consumatori come in questi casi prevede la legge.

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Escherichia Coli nel formaggio di Carrefour, il ministero avverte i consumatori!

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Il ministero della Salute ha diramato l’annuncio per informare i consumatori che nel Roquefort Carrefour c’è un’elevata presenza di Escherichia Coli, ceppo STEC. A riscontrare la presenza dell’agente patogeno è stata la Commissione europea attraverso il punto di contatto RASFF. Il prodotto in questione, che è stato ritirato dal mercato, è quello in confezioni da 100 gr con data di scadenza 19/04/2014. La ditta di produzione è Prolaidis stabilimento n FR 59 343 030 CE.

Batterio nel depuratore! Infettati 16 pazienti a Bisceglie.

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E’ stato sequestrato il depuratore di Bisceglie, dove, è stato riscontrata il batterio Vtec 026, responsabile dell’infezione diagnosticata a 16 pazienti ricoverati nei giorni scorsi con la Sindrome emolitico uremica (Seu). 

Già tra luglio e agosto in Puglia si erano verificati 20 ricoveri, molti dei quali avevano riguardato bambini.

Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?

La Seu è provocata da una infezione intestinale causata dal batterio escherichia coli che, colonizzando nell’intestino, libera la verocitotossina la quale, entrando nel circolo sanguigno, giunge ai reni. Il rischio è di andare incontro a insufficienza renale acuta e di riportare danni al sistema nervoso. Per questo è bene prestare molta attenzione ai sintomi. Il primo è indubbiamente la dissenteria, frequente e con sangue e muco nelle feci. Debolezza, mancanza di appetito, pallore, sono altri campanelli d’allarme. Se si manifestano questi sintomi è consigliabile rivolgersi subito al pediatra, al medico di famiglia o alle strutture ospedaliere già pronte ad affrontare il caso. Una diagnosi tempestiva, come avvenuto nei 16 casi, mette al riparo da possibili conseguenze.

La magistratura di Trani ha ordinato il sequestro, con facoltà d’uso e ha iscritto tre persone nel registro degli indagati: due legali rappresentanti dell’Acquedotto pugliese, gestore dell’impianto, e l’amministratore unico della Pura depurazione, società che si occupa del depuratore. Il depuratore di Bisceglie è il terzo a finire sotto sequestro dopo Molfetta e Trani, sequestrati anch’essi perchè ritenuti non funzionanti.

Quali sono ora i timori degli investigatori?

Il primo è che il batterio possa essere presente in origine nella filiera alimentare ed è stato quindi scaricato nei reflui che raggiungono i depuratori, i quali non sono riusciti a debellarlo.

Il secondo invece riguarda le acque di scarico del depuratore di Andria, che confluiscono nel canale Ciappetta Camaggio (che percorre circa 15 chilometri nei campi prima di finire in mare a sud di Barletta). Si ritiene possibile quindi che tali acque siano state utilizzate abusivamente dagli agricoltori della zona ed immessi nella filiera alimentare.

Il 15 settembre scorso il ministero della Salute ha reso noto che il focolaio epidemico di Sindrome Emolitico Uremica associato ad infezione da Escherichia Coli in Puglia è ”attualmente in marcato declino”, rilievo questo che suggerisce – secondo il ministero – una ”ridotta o forse cessata attività della fonte epidemica”.

Borse “da paura”: ricettacolo di e-coli e tracce di escrementi

borse-batteri-tuttacronacaImmancabile borsa. Accessori di moda, indispensabili, oggetti del desiderio. Che siano pochette, secchielli, capienti o in formato mignon, le borse sono compagne immancabili di ogni donna che dentro vi conserva una parte del suo mondo. Ignorando però il rischio in cui incappano ogni volta che v’infilano la mano. Un gruppo di ricercatori britannici ha infatti scoperto, prelevando dei tamponi dall’interno di borse, custodie di portatili e borsoni da palestra, che al loro interno si nascondono nemici tanto microscopici quanto pericolosi. Come e-coli mortali, batteri velenosi e tracce di escrementi. Tra gli intrusi anche lo streptococco fecale, che può causare la meningite, e pseudomonas, un’infezione ospedaliera comune. La causa va da ricercarsi nella scarsa igiene, con una donna su tre che ammette di non aver mai pulito la borsa. Mentre in molti la utilizzano per trasportare le scarpe o la biancheria intima sporca. Ma nella borsa poi ci s’infilano anche gomme da masticare: il rischio di incappare in effetti indesiderati per la salute diventa allora reale. Ha dichiarato Claire Powley, ricercatrice da Mentos: “I nostri risultati sono scioccanti. Già a maggio i ricercatori della Initial Washroom Hygiene avevano eseguito l’analisi batteriologica di un certo numero di borsette constatando che sono spesso contaminate da un discreto numero di batteri dei più diversi tipi. E’ dunque consigliato lavarsi le mani ogniqualvolta le si infilano dentro per prendere qualcosa. Ma c’è di più: a essere contaminati, altrettanto spesso, sono i prodotti di bellezza in esse contenuti come, per esempio, le creme per il viso o le mani, i rossetti. L’esame dei tamponi ha permesso di scoprire che tutte le borse in misura minore o maggiore erano contaminate, tuttavia il 20 per cento delle borse presentava livelli di contaminazione batterica piuttosto elevati. Oltre a questo, secondo la CBS, ad essere maggiormente contaminate erano le zone in cui vi erano riposti il telefono cellulare, e quelle dei cosmetici con crema viso e mani al primo posto per contaminazione, seguite da rossetto e mascara.

Continua l’emergenza Escherichia coli: NAS al lavoro e sequestri

escherichia-coli-tuttacronaca A seguito dell’infezione da Escherichia Coli che nelle ultime settimane si è verificata in Puglia, sono stati posti in essere dei controlli a opera del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute in accordo con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il monitoraggio è stato esteso anche alla provincia di Foggia. Durante l’attività d’indagine, 42mila litri di latte all’origine fresco e arbitrariamente sottoposto a congelazione e oltre 130 tonnellate di alimenti sono stati sequestrati da dieci squadre dei Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione di Foggia, Bari e Taranto a seguito di ispezioni igenico-sanitarie che hanno coinvolto aziende agricole, ditte produttive, depositi, ingrossi e negozi alimentari. Nello specifico, come spiega FoggiaToday, si tratta di “oltre 48 tonnellate di pomodori posti all’essiccazione al sole su telai creati con tondini di ferro arrugginiti e reti in materiale plastico non idonei all’uso alimentare, esposti a diretto contatto con l’aria senza alcuna protezione dall’azione infestante di insetti ed animali, dalle intemperie e dalle contaminazioni di agenti atmosferici”. Ma sono state sequestrate anche circa 79 tonnellate  “di conserve di pomodoro e vegetali (tra cui peperoni e carciofi) ed alimenti vari confezionati e non (tra cui sacchi di riso e farina, peperoncino, pollo e pesce congelati, acqua e birra) prodotti o detenuti in precarie condizioni igienico-sanitarie ed in depositi non autorizzati”. Alimenti preconfezionati di varia tipologia, per il peso di una tonnellata, sono stati sequestrati in tre negozi, gestiti rispettivamente da un rumeno, un pachistano ed un bengalese. Motivazione: le confezioni erano sprovviste di etichette con informazioni in lingua italiana. Mezza tonnellata di pasta alimentare fresca all’uovo con ripieno a base di carne è stata invece sequestrata perchè conservata a temperatura ambiente anzichè a temperatura refrigerata. Due aziende agricole, una ditta di conserve vegetali e un deposito di alimenti etnici, tutti privi della prescritta dichiarazione di inizio attività e versanti in precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali, hanno invece dovuto sospendere l’attività.

Allerta Escherichia Coli, il Ministero della Sanità lancia l’allarme

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C’è allerta per una possibile infezione da Escherichia Coli in Puglia, dopo che si sono registrati diversi casi. In particolare si sarebbero rivolti alle strutture ospedaliere 8 bambini e un adulto a cui è stato poi diagnosticatola presenza del batterio.  Così il Ministero ha deciso di diramare una nota, mentre le Autorità regionali stando rafforzando le attività di sorveglianza epidemiologica locale sulle infezioni gastroenteriche e l’ISS ha inviato un’allerta a tutti i reparti italiani di nefrologia pediatrica al fine di individuare eventuali casi, in altre Regioni,potenzialmente collegati all’episodio pugliese.

“Come è noto – sottolinea il ministero – la maggior parte dei casi esordisce con diarrea, spesso caratterizzata da presenza di sangue nelle feci, vomito e dolore addominale”.

Occhi, ossa, lingua… anche questo è kebab!

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Quante volte per una cena veloce vi siete precipitati dal vostro fornitore di fiducia di kebab? Il sapore, soprattutto se cotto bene con la crosticina bollente, è ottimo. Con le salse, con la verdura, nel panino o nella vaschetta quel sapore orientale ha affascinato subito milioni di italiani. Purtroppo uno studio e un’analisi condotta in Inghilterra ci dice che il Kebab contiene nel più del 50% dei casi carne diversa dal pollo o dal vitello. Il kebab è un mix di carni diverse: pecora, maiale, tacchino… ma anche polmoni, cuore, lingua, occhi, ossa, scarti di macelleria e una quantità enorme di grasso animale. Insomma tutta quella carne che è di difficile collocazione sul mercato finisce dentro il kebab. All’interno di ogni singola porzione di Kebab ci sono tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza considerare le verdure e le salse), senza considerare che ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi saturi assimilabili giornalmente da un essere umano. Un kebab, inoltre, contiene tra il 98% e il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile: oltre questa soglia la salute di un essere umano è a rischio.
In quasi tutti i kebab analizzati durante lo studio, si sono riscontrati batteri tipo l’Escherichia Coli (un batterio che espelliamo con le feci, ndr) e lo Staphylococcus Aureus.

Il dato più allarmante in assoluto però è che nel 9% dei casi, gli scienziati non sono riusciti ad indivuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione.

La prossima volta che mangiamo kebab pensiamoci!!!

Batterio killer nel salame… gravi due bimbi, 18 mesi e 7 anni!

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Sono in fin di vita due bambini di 18 mesi e 7 anni nel trevigiano. I piccoli avrebbero mangiato del salame troppo fresco e ingerito un micidiale batterio, l’Escherichia coli, che ha provocato loro una grave insufficienza renale. L’occasione era la “macellazione” del maiale organizzata da due famiglie. Poche ore dopo aver mangiato l’insaccato hanno iniziato a star male, con violenti attacchi di dissenteria. Il malessere è via via aumentato, tanto che i genitori hanno deciso di portarli in ospedale a Treviso. Terribile la diagnosi: il batterio aveva attaccato l’apparato urinario compremettendo i reni. Ora i due bambini sono sottoposti a dialisi. Le loro condizioni, stando ai primi bollettini medici, sono molto gravi.
Il batterio Escherichia coli è presente nell’intestino di numerosi animali, tra i quali l’uomo, perché aiuta la digestione. Ma in alcuni casi si trasforma in un batterio killer. Attacca le vie urinarie, distrugge i reni o causa la meningite. Per prevenire infezioni è necessario cuocere bene i cibi.

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