Antonio Conte si aggiudica per il secondo anno consecutivo la Panchina d’Oro, riconoscimento FIGC assegnato al miglior allenatore del campionato italiano che viene votato dai colleghi di tutte e quattro le serie professionistiche del calcio tricolore. Al secondo posto, con 23 punti contro i 27 del bianconero, Vincenzo Montella. Al terzo, Walter Mazzarri, per il lavoro fatto al Napoli. La Panchina d’Argento, che premia gli allenatori di Serie B, è andata a Eusebio Di Francesco, l’allenatore che ha portato il Sassuolo in A e che ora, dopo l’esonero di Malesani, torna a guidare. Alle sue spalle: Mandorlini (Verona) e Nicola (Livorno). Questo quanto detto da Conte al momento della premiazione:
“Prendo in prestito una battuta del presidente federale Abete: è più facile vincere che farsi votare… Sono molto contento di aver ricevuto questo premio da parte dei miei colleghi, anche perché segue quello che ho ricevuto poco tempo fa dall’AIC, ossia dai calciatori: questo significa che il movimento calcistico capisce e apprezza il nostro straordinario lavoro, quello che c’è dietro ai nostri successi. Perché dietro alle vittorie ci sono tanta fatica, lavoro e tempo dedicato al calcio e sottratto alla famiglia. Per questo voglio dedicare il premio alla famiglia, perché mi sopporta e mi supporta, poi ai miei calciatori, collaboratori e società”.
In occasione dei Bafta, i British Academy Film Awards, la coppia più glamour di Hollywood, Angelina Jolie e Brad Pitt, ha optato per condividere il look. Niente abito lungo infatti per l’attrice ma uno smoking coordinato a quello del compagno. Ovviamente la scelta della star non è passata inosservata e ha catalizzato i flash. Unica differenza rispetto a Brad, il papillon slacciato che valorizza la scollatura della camicia.
Si sono assegnati nella serata di domenica i Bafta 2014, l’equivalente inglese degli Oscar e se ancora una volta Sorrentino ha trionfato come miglior film in lingua straniera è stata la pellicola di Alfonso Cuaron Gravity a far incetta di riconoscimenti. Il film di fantascienza che ha come protagonisti Sandra Bullock e George Clooney si è aggiudicato tra gli altri i premi come miglior film inglese e miglior regia. 12 Anni Schiavo è invece stato premiato con il Bafta più desiderato, quello come Miglior Film dell’Anno.
Per quel che riguarda le altre assegnazioni, American Hustle e Philomena si sono aggiudicati i premi di sceneggiatura mentre Frozen è stato eletto Miglior Lungometraggio Animato. Passando agli attori, il protagonista di 12 anni schiavo, Chiwetel Ejiofor, si è aggiudicato il riconoscimento mentre Jennifer Lawrence è risultata essere la Miglior attrice Non protagonista, Barkhad Abdi Miglior Attore non Protagonista e Cate Blanchett Migliore Attrice Protagonista. Altri 4 i Bafta portati a casa da Gravity, con Peter Greenaway premio speciale per il contributo dato al cinema inglese nel corso degli anni e Will Poulter eletto miglior giovane in ascesa.
Questa la lista completa dei premiati:
MIGLIOR FILM
12 ANNI SCHIAVO di Steve McQueen
MIGLIOR FILM BRITANNICO
GRAVITY, Alfonso Cuarón, David Heyman, Jonás Cuarón
MIGLIOR DEBUTTO DI UN REGISTA, SCENEGGIATORE O PRODUTTORE BRITANNICO
KIERAN EVANS (Director/Writer) Kelly + Victor
MIGLIOR FILM NON IN LINGUA INGLESE
THE GREAT BEAUTY Paolo Sorrentino, Nicola Giuliano, Francesca Cima
MIGLIOR DOCUMENTARIO
THE ACT OF KILLING Joshua Oppenheimer
ANIMATED FILM
FROZEN Chris Buck, Jennifer Lee
MIGLIOR REGIA
GRAVITY Alfonso Cuarón
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
AMERICAN HUSTLE Eric Warren Singer, David O. Russell
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
PHILOMENA Steve Coogan, Jeff Pope
MIGLIOR ATTORE
CHIWETEL EJIOFOR 12 Years a Slave
MIGLIORE ATTRICE
CATE BLANCHETT Blue Jasmine
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
BARKHAD ABDI Captain Phillips
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
JENNIFER LAWRENCE American Hustle
MIGLIORE COLONNA SONORA
GRAVITY Steven Price
MIGLIOR FOTOGRAFIA
GRAVITY Emmanuel Lubezki
MIGLIOR MONTAGGIO
RUSH Dan Hanley, Mike Hill
MIGLIOR SCENOGRAFIA
THE GREAT GATSBY Catherine Martin, Beverley Dunn
MIGLIOR COSTUMI
THE GREAT GATSBY Catherine Martin
MIGLIOR TRUCCO E PARRUCCO
AMERICAN HUSTLE Evelyne Noraz, Lori McCoy-Bell
MIGLIOR SUONO
GRAVITY Glenn Freemantle, Skip Lievsay, Christopher Benstead, Niv Adiri, Chris Munro
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
GRAVITY Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould, Nikki Penny
MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE BRITANNICO
SLEEPING WITH THE FISHES James Walker, Sarah Woolner, Yousif Al-Khalifa
MIGLIOR CORTO BRITANNICO
ROOM 8 James W. Griffiths, Sophie Venner
Outstanding Contribution To British Cinema
Peter Greenaway
Si è svolta la 65esima edizione degli ambitissimi “Prime Time Emmy Awards”, gli Oscar della televisione, ieri al Nokia Theatre di Los Angeles. Ad aggiudicarsi il premio per la miglior serie drammatica, “Breaking Bad”. A Claire Danes è andato il riconoscimento di “Miglior attrice protagonista in un drama” mentre come miglior attore di una serie drama ha vinto Jeff Daniels con il ruolo di Will McAvoy in “The Newsroom”. “Modern Family” ha superato tutti i concorrenti nell’ambito della comedy mentre Jim Parsons è stato eletto miglior protagonista per “The Big Bang Theory” e Julia Louis-Dreyfus miglior attrice per “Veep”. Come miglior miniserie o film tv il premio è andato a “Behind the Candelabra” e Michael Douglas ha vinto l’Emmy per il ruolo di Liberace. Infine, come miglior attrice di una miniserie o film-tv la vittoria è andata a Laura Linney di “The Big C: Hereafter”. Nella categoria reality show il premio è andato a “The Voice”. Ma forse il momento che più verrà ricordato della premiazione sarà il discorso di ringraziamento di Merrit Wever, che si è aggiudicata il premio come miglior attrice non protagonista per la comedy “Nurse Jackie”. Di sicuro, passerà alla storia come uno dei più brevi. Dopo aver ricevuto la statuetta dalle mani di Tina Fey (30 Rock) e Amy Poehler (Parks and Recreation), nel suo momento di gloria l’attrice ha detto: “Grazie infinite, grazie infinite… devo andare, ciao!”.
Il cinema italiano porta a casa il Leone d’Oro di Venezia con “Sacro Gra” un film vero, sincero, documentaristico, che per la prima volta, dopo tanto tempo, ha echi al suo interno di quello spaccato di finzione-realtà dei grandi capolavori del neorealismo e di quel free cinema inglese che andava a indagare sugli individui e sull significato della quotidianità. Una vittoria, una pagina nuova che ci fa cambiare aria da quei film borghesi, statici, icone di un passato che troppo a lungo ha raccontato storie da vecchi telefoni bianchi. Ma sembra chi oggi ci sia ancora che ha voglia di quell’aria stantia: “Si vorrebbe sapere perché il cinema ha smesso di raccontarci belle storie di gente ricca, bella, con belle case e belle vite: e sì che solo in Italia ce ne è tantissima e nessuno ne sa niente. Suggerimento al vincitore Rosi: il prossimo documentario lo faccia sul MMM, il Misterioso Mondo Miliardario“, così oggi sulle pagine di Repubblica leggiamo la delusione di Natalia Aspesi che poi conclude il suo pensiero sul cinema italiano parlando di immagini afflitte da una “valanga di disgrazie, atrocità, miserie, assassini, alcolizzati, famiglie orribili e stupratori di cadaveri”.
Per la prima volta un film-documentario vince il Leone d’Oro: è il caso di Sacro Gra, di Gianfranco Rosi che, al momento di ritirare il premio sul palco della Sala Grande del Palazzo del cinema, ha ringraziato per l’opportunità di essere stato ammesso in concorso con un’opera di non-finzione. Con il suo lavoro ha voluto raccontare la vita ai margini del Grande Raccordo Anulare di Roma: “Non dobbiamo avere paura della paura documentario”. E sempre dal palco: “Ringrazio la mia ex moglie che mi ha costretto ad accettare questo film, quando io volevo addirittura lasciare Roma: ho iniziato ad amare questa città proprio attrraverso il raccordo anulare”. Per quanto riguarda gli altri premi, Robin Campillo ha vinto nella categoria Orizzonti con il suo Eastern Boys mentre White Shadow di Noaz Deshe ha sbaragliato tutti come Opera Prima – premio Luigi De laurentis. Il premio Speciale della Giuria se l’è aggiudicato la pellicola tedesca sulla violenza domestica Die Frau des Polizisten di Philip Groning. L’acclamata opera di Stephen Frears Philomena ha invece ricevuto il premio per la miglior sceneggiatura (Steve Coogan e Jeff Pope). Tye Sheridan, visto in Joe, è stato riconosciuto come miglior attore emergente, premiato con il premio Mastroianni e non stupisce l’assegnazione della Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: come da pronostici, se l’è aggiudicata l’anziana protagonista del film Via Castellana Bandiera di Emma Dante, Elena Cotta. Miglior interprete maschile risulta invece essere il greco Themis Panou per il film Miss Violence, pellicola che si è aggiudicata anche il Leone d’argento per la miglior regia (Alexandros Avranas). Infine Jiaoyou (Stray Dogs) di Tsai Ming-Liang festeggia l’esperienza veneziana con il Gran Premio della Giuria.
Ieri, Sony Pictures Studios di Culver City, in California, al sono stati assegnati i famigerati popcorn d’oro ovvero gli Mtv Awards. La cerimonia è stata presentata dall’attrice comica Rebel Wilson, che ha anche vinto il premio come rivelazione femminile. Ma la vera novità che aveva fatto sobbalzare sulle sedie tutti i fans di Twilight era l’assenza delle nomination che l’ultimo capitolo della saga era riuscito a ottenere. Un vero e proprio record negativo su un titolo che ancora conta milioni di fans, che ieri sera si sono dovuti accontentare della magra consolazione del “Best Shirtless Performance” , la miglior interpretazione senza camicia, assegnato agli addominali di Taylor Lautner.
La vera sorpresa, che davvero nessuno poteva ipotizzare è arrivata proprio dal miglior film dell’anno. E’ stato premiato “The Avengers” la pellicola diretta da Joss Whedon basata sul supergruppo dei Vendicatori, composto dai supereroi dei fumetti Marvel Comics. Al film di Whendon è andato anche il premio per la miglior scena di combattimento e quello per il miglior cattivo del grande schermo, l’ottimo Tom Hiddleston nei panni di Loki, che ha battuto avversari del calibro di Javier Bardem (“Skyfall”) e Leonardo di Caprio (“Django Unchained”). Confermata miglior attrice la vincitrice dell’Oscar Jennifer Lawrence per “Il lato positivo-Silver Linings Playbook”, e miglior attore il suo co-protagonista Bradley Cooper; la coppia si impone anche per il miglior bacio cinematografico dell’anno.
Uno dei premi più attesi, il Best Wtf Moment, letteralmente “Ma che c….?”assegnato alla scena più memorabile va a Jamie Foxx (Django) e Samuel L. Jackson (Stephen) per il rogo di Candieland in “Django Unchained”. Jamie Foxx, che ha ritirato il premio indossando una maglietta contro l’uso delle armi raffigurante il viso di Trayvon Martin (diciassettenne afro-americano ucciso in Florida nel febbraio 2012) e delle vittime della sparatoria alla scuola Sandy Hook con la scritta “Know justice, know peace”, si è aggiudicato anche il prestigioso “Mtv Generation Award” (in passato vinto, tra gli altri, da attori come Johnny Depp, Sandra Bullock, Adam Sandler, Tom Cruise Ben Stiller e Mike Myers). Quello costituito da Mark Whalberg e Seth Mac Farlane in “Ted” è invece il miglior “duetto” secondo il pubblico di Mtv. L’eroe dell’anno è Martin Freeman, il Bilbo Baggins di “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”, mentre il premio per la miglior performance horror è andato a Saraj Sharma per “Vita di Pi”.
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