Da Gianni Sperti al fiasco di vino del Monopoli: Sorrentino ringrazia tutti!

sorrentino-ringrazia-tuttacronacaDei ringraziamenti di Paolo Sorrentino al momento di ritirare la statuetta degli Oscar per il suo La Grande Bellezza si è molto parlato, sia perchè non è stata eccessivamente gradito il ringraziamento a Maradona sia per il suo inglese, preso di mira su Twitter. Ora però c’è un nuovo fenomeno che sta spopolando in rete. Basta andare sul sito Sorrenthanks perchè vengano generati automaticamente dei nuovi ringraziamenti, con combinazioni quanto mai insospettabili. Le divertenti combinazioni stanno facendo impazzire gli utenti e sono diventate virali in tempo record: provare per credere!

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“Certo che Sorrentino poteva studiare un po’ d’inglese prima…”

sorrentino-discorso-tuttacronacaSorrentino sarà anche stato premiato dall’Academy ma di certo non ha ottenuto l’ovazione dal pubblico italiano. Se non per quel che riguarda il film, di certo il suo discorso di ringraziamento al momento della premiazione è diventato un boomerang che gli si è ritorto contro. A iniziare da quel suo prendere a modello Diego Armando Maradona. Il regista l’ha spiegato come “maestro di spettacolo” ma resta il fatto che in Italia l’ex campione del Napoli è additato come evasore fiscale.

Oltre a questo, però, in molti hanno puntato il dito contro la sua pronuncia inglese: con la lingua straniera Sorrentino se l’è cavata tanto miseramente da meritarsi un hashtag: #sorrentinoinglese. “Certo che Sorrentino poteva almeno impararlo un po’ d’inglese prima di andare a ritirare l’Oscar”, scrivono su Twitter. E i commenti acidi si sono susseguiti in rete. C’è anche chi prova a difenderlo ribattendo frasi del tipo: “vorrei sentire voi in inglese”. Resta il fatto che… non tutti devono trovarsi a fare un discorso in mondovisione!

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La Grande Bellezza conquista Hollywood: Oscar a Sorrentino

Paolo-Sorrentino_oscar-tuttacronaca”Non volevo essere semplicemente un mondano, volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire”. A parlare è Jep, il protagonista, interpretato da Toni Servillo, de La Grande Bellezza. Ma ieri Sorrentino non ha “fatto fallire” la festa dell’Italia: la pellicola pluripremiata, infatti, ha conquistato anche l’Oscar come miglior film straniero. Sorrentino, ritirando il premio, ha dichiarato di essersi ispirato a Fellini, Scorsese, i Talking Heads e Maradona:”Perché sono quattro campioni nella loro arte che mi hanno insegnato tutti cosa vuol dire fare un grande spettacolo, che è la base di tutto lo spettacolo cinematografico”. E al centro di questo spettacolo Sorrentino ha messo Jep Gambardella, giornalista e scrittore sessantacinquenne che funge da guida colta, cinica e ironica di quella Roma indolente, stracafona e popolata da donne di plastica e uomini da poco che il registra ha ritratto. Si tratta, come Fellini, di un uomo arrivato a Roma a 26 anni, con il suo carico di fame e curiosità della provincia e l’accento napoletano. E’ un dandy nato ricco, Jep, che si circonda  di persone giuste che vivono la notte proprio come fa lui. Intorno a lui tutti tutta una giungla di caratteri, che arriva a quella terrazza dove non mancano musica, alcool e coca e dove Jep è un leader, circondato da una folla di parvenu, politici, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti.

La Grande Bellezza in onda su Mediaset: prosegue la guerra con Sky

La-grande-bellezza-tuttacronacaMartedì 4 marzo Mediaset manderà in onda il film La Grande Bellezza, notizia che ha scontentato gli esercenti cinema che temono di veder penalizzate le sale dove ancora viene proiettato. Ma anche Sky non ha accolto con gioia la notizia. Si tratta dell’emittente che, appena qualche ora prima, trasmetterà la notte degli Oscar, preparandosi ai festeggiamenti in caso di vittoria proprio del film di Sorrentino, in gara come miglio Film Straniero. La messa in onda della pellicola riaccende così la guerra in corso tra le due emittenti. Dell’episodio ne parla il Fatto Quotidiano:

Dopo aver scippato con un’offerta più danarosa l’esclusiva per le partite di Champions League per un triennio, Mediaset espone il miglior prodotto cinematografico che possiede la (propria) casa produttrice Medusa… La vendetta di Cologno Monzese è immediata e rammenta a Sky una valutazione sbagliata. Il canale satellitare, due anni fa, anche per ridurre i costie sterni come fa Mediaset, decise di non acquistare il pacchetto di film di Medusa.

Quindi Sky non potrà offrire ai propri abbonati “La Grande Bellezza” né altri successi come “Sole a catinelle” di Checco Zalone. Ci si chiede quindi se la decisione di Mediaset non sia da leggersi come una ripicca contro il gruppo di Murdoch?

Sky ha appena spalmato fra satellite e digitale le due settimane di Giochi Olimpici di Sochi… Senza dimenticare che il Gruppo Murdoch può spendersi l’accoppiata Formula1 e MotoGp e puà insediare Mediaset sfruttando l’enclave di Cielo (in chiaro).

Ci si aspetta che Sky li valorizzerà al massimo contro il concorrente, dopo che Piersilvio Belrusconi, al Tg5, ha festeggiato la vittoria sui diritti della Champions League, sottratti a Sky grazie a un’offerta di 700 milioni di euro. Nel frattempo il gruppo Mediaset è pronto a completare la delicata operazione per il digitale terrestre, con una nuva società tra italo- spagnola che rilanci Mediaset Premium, la tv a pagamento con la mission di contendere a Sky i diritti del calcio e del cinema.

I nostri 7 giorni… in maschera!

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Quella appena trascorsa è stata la settimana del “ballo in maschera” della politica italiana. Chi poteva pensare che Letta venisse sfiduciato da suo partito che non si è fatto scrupoli a rottamare il suo Governo? Renzi, più abile del Conte Riccardo, nell’opera verdiana, è riuscito a sfilare non una donna, ma un “regno” al suo compagno di partito al quale aveva sempre giurato fedeltà e non appagato della vittoria ha anche brindato a spriz e noccioline, mentre Letta si avviava a dare le dimissioni. Neppure Shakespeare in uno dei suoi drammi sarebbe stato capace di ordire una tela così complessa e dai mille risvolti psicologici, forse davvero l’unica similitudine possibile è che Letta sia stato sacrificato proprio come Marius, la giraffa dello zoo di Copenaghen e poi sbranato dai leoni. Ma non si doveva  smacchiare il giaguaro? Come si è arrivati ad anticipare le idi di marzo a febbraio? Forse si è risaliti all’antico simbolismo del Carnevale e la carne che si è levata è stata quella di Letta? In ogni caso se Renzi pensa di poter manovrare lo scettro di Re del Carnevale si sbaglia… i giochi di Palazzo sono complicati a Roma da gestire, tanto che la sua nomina è slittata, e c’è chi ha trovato il tempo per lanciare i suoi ultimatum e alzare il tiro! Ma se Alfano ruggisce, Berlusconi indossa le vesti dell’Invincibile e sulla rete scoppia la lite attraverso i tweet al veleno! Ma se la rete divide Viareggio unisce ed ecco la sfilata alla quale non manca davvero nessuno dal sindaco di Firenze alla Merkel, da Obama a Putin! Può forse essere un simbolo che le grandi alleanze si possono ancora allargare? Dopo il no di Baricco a diventare ministro della cultura e di Farinetti che rimane saldo a Eataly, Renzi può cercare all’estero l’elenco dei Ministri?

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A carnevale ogni scherzo vale… ma i tifosi giallorossi non hanno certo gradito che il murales di Totti sia stato imbrattato, come i giovani non hanno gradito la frase di John Elkann, per fortuna che poi sia intervenuto Della Valle a prendere le difese di tutti quei disoccupati che da anni si sentono dare dei mammoni e dei nullafacenti. Sembra proprio che chi dovrebbe dare lavoro preferisce invece concedere la Cassa Integrazione, forse si pensa che davvero nessuno si accorga che in Italia vige la regola che la colpa è sempre degli altri? Perfino Seedorf arrivato in Italia ha preso il “vizietto” e ha incolpato Allegri! Davvero servirebbero i “bagni d’umiltà per tutti” a iniziare dai nostri politici. Naturalmente le eccezioni ci sono e lo ha dimostrato Letta nella sua passeggiata di sabato, il primo giorno in cui è “tornato cittadino” e, insieme al figlio, ha fatto il giro di tutto il quartiere… tanto che poi il circolo di Testaccio ha deciso di ringraziarlo con un lenzuolo! Forse a volte è necessario davvero stendere un lenzuolo per non vedere gli orrori, la sofferenza e l’incertezza… ma quel lenzuolo alla fine non sarà mai abbastanza grande a coprire i mali del mondo che invece è necessario guardare in faccia e magari cercare di sconfiggerle con degli esempi di eccellenza di cui il nostro Paese, nonostante la crisi finanziaria e di valori, è sempre un protagonista indiscusso sulla scena internazionale a iniziare dalle medaglie di Innerhofer e della Fontana a Sochi per terminare con la conquista del Bafta della Grande Bellezza di Sorrentino a Londra. E proprio grazie a questi riconoscimenti che questa sera possiamo gridarvi con entusiasmo:

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Smoking per due: Brad Pitt e Angelina Jolie si copiano il look sul red carpet

jolie-pitt-smoking-tuttacronacaIn occasione dei Bafta, i British Academy Film Awards, la coppia più glamour di Hollywood, Angelina Jolie e Brad Pitt, ha optato per condividere il look. Niente abito lungo infatti per l’attrice ma uno smoking coordinato a quello del compagno. Ovviamente la scelta della star non è passata inosservata e ha catalizzato i flash. Unica differenza rispetto a Brad, il papillon slacciato che valorizza la scollatura della camicia.

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La serata che rende onore al cinema inglese: Bafta 2014

bafta-2014-tuttacronacaSi sono assegnati nella serata di domenica i Bafta 2014, l’equivalente inglese degli Oscar e se ancora una volta Sorrentino ha trionfato come miglior film in lingua straniera è stata la pellicola di Alfonso Cuaron Gravity a far incetta di riconoscimenti. Il film di fantascienza che ha come protagonisti Sandra Bullock e George Clooney si è aggiudicato tra gli altri i premi come miglior film inglese e miglior regia. 12 Anni Schiavo è invece stato premiato con il Bafta più desiderato, quello come Miglior Film dell’Anno.

Per quel che riguarda le altre assegnazioni, American Hustle e Philomena si sono aggiudicati i premi di sceneggiatura mentre Frozen è stato eletto Miglior Lungometraggio Animato. Passando agli attori, il protagonista di 12 anni schiavo, Chiwetel Ejiofor, si è aggiudicato il riconoscimento mentre Jennifer Lawrence è risultata essere la Miglior attrice Non protagonista, Barkhad Abdi Miglior Attore non Protagonista e Cate Blanchett Migliore Attrice Protagonista. Altri 4 i Bafta portati a casa da Gravity, con Peter Greenaway premio speciale per il contributo dato al cinema inglese nel corso degli anni e Will Poulter eletto miglior giovane in ascesa.

Questa la lista completa dei premiati:

MIGLIOR FILM
12 ANNI SCHIAVO di 
Steve McQueen

MIGLIOR FILM BRITANNICO
GRAVITY, Alfonso Cuarón, David Heyman, Jonás Cuarón

MIGLIOR DEBUTTO DI UN REGISTA, SCENEGGIATORE O PRODUTTORE BRITANNICO

KIERAN EVANS (Director/Writer) Kelly + Victor

MIGLIOR FILM NON IN LINGUA INGLESE
THE GREAT BEAUTY Paolo Sorrentino, Nicola Giuliano, Francesca Cima

MIGLIOR DOCUMENTARIO
THE ACT OF KILLING Joshua Oppenheimer

ANIMATED FILM
FROZEN Chris Buck, Jennifer Lee

MIGLIOR REGIA
GRAVITY Alfonso Cuarón

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
AMERICAN HUSTLE Eric Warren Singer, David O. Russell

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
PHILOMENA Steve Coogan, Jeff Pope

MIGLIOR ATTORE
CHIWETEL EJIOFOR 12 Years a Slave

MIGLIORE ATTRICE
CATE BLANCHETT Blue Jasmine

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
BARKHAD ABDI Captain Phillips

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
JENNIFER LAWRENCE American Hustle

MIGLIORE COLONNA SONORA
GRAVITY Steven Price

MIGLIOR FOTOGRAFIA
GRAVITY Emmanuel Lubezki

MIGLIOR MONTAGGIO

RUSH Dan Hanley, Mike Hill

MIGLIOR SCENOGRAFIA
THE GREAT GATSBY Catherine Martin, Beverley Dunn

MIGLIOR COSTUMI
THE GREAT GATSBY Catherine Martin

MIGLIOR TRUCCO E PARRUCCO
AMERICAN HUSTLE Evelyne Noraz, Lori McCoy-Bell

MIGLIOR SUONO

GRAVITY Glenn Freemantle, Skip Lievsay, Christopher Benstead, Niv Adiri, Chris Munro

MIGLIORI EFFETTI VISIVI
GRAVITY Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould, Nikki Penny

MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE BRITANNICO

SLEEPING WITH THE FISHES James Walker, Sarah Woolner, Yousif Al-Khalifa

MIGLIOR CORTO BRITANNICO

ROOM 8 James W. Griffiths, Sophie Venner

Outstanding Contribution To British Cinema
Peter Greenaway

Rising Star Award

Will Poulter

“La Grande Bellezza” diventa sempre più grande… Sorrentino premiato a Londra!

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La Grande Bellezza diventa sempre più grande e per Paolo Sorrentino arriva l’ennesimo riconoscimento. Dopo i Golden Globes di Hollywood arriva il Bafta di Londra come miglior film straniero, ora come ciliegina sulla torta mancherebbe solo l’Oscar, ma per questo bisogna attendere quasi tre settimane. Sorrentino per raggiungere l’Academy Awards dovrà vedersela con il il belga “Alabama Monroe” di Felix Van Groeningen, il danese “Il sospetto” di Thomas Winterberg, il cambogiano “The missing picture” di Rithy Panh e Omar del palestinese Hany Abu Assad.

 

La grande bellezza piace all’estero… ma non convince tutti i critici

adele-premidellacritica-tuttacronacaHa vinto il Golden Globe ed è entrato nella cinquina dei candidati all’Oscar come miglior film straniero, eppure il film “La Grande Bellezza”, lavoro di Paolo Sorrentino, non convince tutti. E non parliamo dei detrattori italiani ma dei critici di radio, tv e Web che hanno assegnato i Critics’ Choice Awards. Al film italiano è stato infatti preferito “La Vita di Adele”. Nessuna preoccupazione però per quel che riguarda la corsa all’Oscar: se in genere questi premi, come del resto i Globes, anticipano quelli che verranno assegnati a Los Angeles il 2 marzo, in questo caso il film francese è escluso dalla competizione. Per quel che riguarda i premi attribuiti dalla critica: Miglior Film è “12 anni schiavo”, Migliori Attori Cate Blanchett (“Blue Jasmine”) e Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”). Jared Leto (“Dallas Buyers Club”) e Lupita Nyong’o (“12 anni schiavo”) sono i Migliori Attori Non Protagonisti. Leonardo DiCaprio, sistematicamente snobbato agli Oscar nonostante le numerose nomination in questi anni, invece è Miglior Attore in una commedia per “The Wolf of Wall Street”, il corrispettivo al femminile è Sandra Bullock per “Gravity”.

Tra le nominations all’Oscar… spunta La grande bellezza

Oscars2014-tuttacronacaUn ritratto appassionato e amaro di una Roma bellissima e decadente, ha per protagonista Jep Gambardella, interpretato dall’attore feticcio di Sorrentino Toni Servillo, viveur di sessantacinque anni e scrittore di un solo libro che si muove tra cultura alta, mondanità e situazioni surreali in una città santuario di meraviglia e grandezza. E’ questo La grande bellezza, il film che dopo aver sbancato agli Efa ed essersi aggiudicato il Golden Globe come Miglior Film Straniero, ora continua la sua corsa e regala all’Italia una candidatura all’Oscar. L’opera, infatti, è entrata nella cinquina che cercherà di aggiudicarsi il riconoscimento più ambito per il miglior film in lingua non inglese. Per sapere se ce la farà, bisognerà attendere il 2 marzo. La candidatura arriva nove anni dopo quella di La bestia nel cuore di Cristina Comencini e a quindici dalla strepitosa vittoria di un film che siamo fieri sia made in Italy: il perfetto La vita è bella di Roberto Benigni. Uscito negli Stati Uniti a metà novembre, il film di Sorrentino ha ottenuto critiche lusinghiere dalla stampa internazionale con il New York Times lo ha definito “una metafora del declino italiano”. “Quando sono stato negli Stati Uniti e ho mostrato il film sembrava piacesse molto, ma poi mi sono detto ‘chissà’ – aveva detto Sorrentino  – agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità”. L’Italia ce l’ha fatta e sicuramente molti critici si stanno domandando “ma come ha fatto?” Chi ha amato il film festeggerà e risponderà che nessuno è profeta in patria e che chi non l’apprezza probabilmente è “perchè rode”. Quello che è certo è che 15 anni dopo quell’urlo di Sophia Loren dal palco, l’ormai storico “The winner is… Roberto!!!”, viene da chiedersi che fine abbiano fatto i film che ricorderemo per tutta la vita. Ora citiamo i grandi del nostro passato. Chi citeremo tra vent’anni? Citazioni dal citazionismo? Il successo, tuttavia, non è ancora incoronato. L’opera di Sorrentino dovrà infatti vedersela con The Broken Circle Breakdown di Felix van Groeningen (Belgio), The Missing Picture di Rithy Panh (Cambogia); The Hunt di Thomas Vinterberg (Danimarca) e Omar di Hany Abu-Assad (Palestina). Ci auguriamo solo che Servillo, nel caso riceva qualche critica dalla stampa estera, dimostri di aver preso qualche lezione di stile nel frattempo

Queste tutte le candidature per la notte delle stelle:

Miglior film: 12 anni schiavo, Gravity, American Hustle, Captain Phillips, The Wolf of Wall Street, Nebraska, Dallas Buyers Club, Her, Philomena.

Miglior sceneggiatura originale: American Hustle, Blue Jasmine, Her, Nebraska, Dallas Buyers Club.

Miglior attore: Matthew McConaughey, Chiwetel Ejiofor, Leonardo DiCaprio, Bruce Dern, Christian Bale.

Miglior attore non protagonista: Jared Leto, Michael Fassbender, Bradley Cooper, Barkhad Abdi, Jonah Hill.

Miglior attrice protagonista: Cate Blanchett, Judi Dench, Sandra Bullock, Amy Adams, Meryl Streep.

Miglior attrice non protagonista: Sally Hawkins, Jennifer Lawrence, Lupita Nyongo, Julia Roberts, June Squibb.

Miglior film d’animazione: Frozen, The Croods, The Wind Rises, Despicable Me 2, Ernest & Celestine.

Miglior documentario: The Act of Killing, The Square, Cutie and the Boxer, Dirty Wars, 20 Feet From Stardom

Miglior regia: Alfonso Cuaron, Steve McQueen, David O. Russell, Martin Scorsese, Alexander Payne

La grande rozzezza di Servillo: si chiede che almeno si scusi!

toni-servillo-tuttacronacaDopo la vittoria ai Golden Globe del film La Grande Bellezza, l’attore Toni Servillo, protagonista della pellicola, era stato intervistato telefonicamente in diretta a Rainews24 da Elena Scotoni. A una domanda scomoda, e pensando di non essere in onda, l’attore ha però risposto con un “vaffa” che non poteva non far clamore. L’Usigrai ha commentato così l’episodio: “Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Ma quando la risposta diventa un insulto generato dal fastidio di domande forse sgradite, allora il passaggio dalla Grande bellezza alla grande rozzezza è questione di un attimo”.Il sindacato della Rai conclude quindi: “Ci aspettiamo le scuse alla collega, alla redazione e ai telespettatori». Anche il cdr della testata ha prenso posizione in merito all’intervista telefonica: “Toni Servillo è un grande attore. E il trionfo della Grande bellezza ai Golden Globe ci inorgoglisce. Ma Toni Servillo che insulta la collega di Rainews24 nel corso di un collegamento telefonico in diretta ci avvilisce. Ricordiamo al grande attore che il cardine del lavoro giornalistico è fare domande e che a quelle scomode c’è modo e modo di replicare”. Il Cdr di Rainews24 “a nome di tutti i colleghi del canale esprime piena solidarietà alla collega Elena Scotoni e la ringrazia per la professionalità, il garbo ed la giusta dose di ironia dimostrate nella circostanza”.

Toni Servillo e La grande… cafonaggine!

toni-servillo-la-grande-bellezza-tuttacronacaGuai a fare a un “artista” delle critiche… La caduta di stile è sempre dietro l’angolo. E così  la macchia di una giornata che doveva essere festosa, la crea proprio l’attore protagonista del film vincitore del Golden Globe, come migliore pellicola straniera, Toni Servillo. Inutile chiedersi se si senta superiore, galvanizzato dal successo o semplicemente intoccabile. Fatto sta che, durante un’intervista telefonica con una giornalista di Rai News, perde le staffe e dimostra un’umiltà inferiore a zero. “Inutile parlare delle critiche ora” risponde Servillo e, convinto di non essere in onda, si lascia scappare un “Ma vattene aff…” Il film riscuote successo mondiale, grazie anche al molto citazionismo dei grandi del passato, peccato che di quegli stessi grandi non si riesca a imitare la classe…

Lo scandalo dei finanziamenti nel mondo del cinema

GialloToscano-tuttacronaca“Grazie Italia, questo è davvero un Paese pazzo, ma bellisimo”. Sono parole di Paolo Sorrentino nel suo discorso di ringraziamento nel ricevere il Golden Globe. E pur gioiendo per il fatto che l’Italia abbia visto un suo esponente trionfare, è difficile affermare di essere d’accordo con lui. Soprattutto dopo aver letto un articolo, a firma Giacomo Amadori, su Libero. A voler osservare il panorama cinematografico italiano del momento in effetti non c’è molto di che esser felici. Lo stesso film che ha riportato l’Italia in vetta, La Grande Bellezza, viene definito dal New York Times “una metafora del declino italiano” e ancora una volta, pur con grande maestria, viene presentato un ritratto appassionato e amaro di una città, Roma, che è al tempo stesso bellissima e decadente. Perchè la verità è che il cinema italiano sembra non riuscire ad andare oltre all’osservazione e alla rilettura. Altrimenti ci sono i grandi campioni d’incassi, che fanno gioire al botteghino, riescono anche a far ridere molti (e sappiamo ce n’è bisogno), ma difficilmente restano impressi o se ne parlerà un domani. Del resto l’industria cinema ha le sue  cosidette “regole” . C’è il desiderio di non rischiare e  forse la necessità di strizzare l’occhio ai soliti noti, in un universo che sembra non voglia mai dare spazio a figure nuove. E poi ci sono i finanziamenti, almeno quelli che ancora non sono stati tagliati . Ora Libero parla proprio del fatto che Film commission della regione Toscana è riuscita a elargire decine di migliaia di euro per finanziare il filmino di due indagati in diverse inchieste giudiziarie. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, appresa la vicenda, ha commentato: “Pensare che la Regione Toscana  per mettere a posto i conti ha chiesto ai suoi cittadini di pagare, oltre al ticket, una gabella di 10 euro, con la scusa della digitalizzazione, per tac, radiografie e altri esami diagnostici anche se i pazienti sono poveri o malati terminali”.  poi anche LIbero commenta in dettaglio la storia di questi finanziamenti

La nostra storia riguarda Paolo Oliverio, commercialista quarantasettenne con la passione per gli affari con i padri Camilliani e gli 007, arrestato a novembre per sequestro di persona nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio. Oliverio dal gennaio 2013 è socio della Poyel produzioni, con capitale sociale di 100 mila euro, azienda trasferita a Napoli a ottobre e infine messa in liquidazione nel dicembre 2013, un mese dopo l’arresto di Oliverio.

Nonostante la breve esistenza, la Poyel ha fatto in tempo, si apprende da Internet, a produrre il film «Giallo toscano», un thriller girato a Buonconvento (Siena), realizzato insieme con l’Accademia dei Risorti, società di produzione cinematografica con sede proprio nel piccolo comune senese. Grazie al trailer si scopre pure che il film è stato realizzato con il contributo della Regione toscana e della Toscana film commission. Che ha versato, secondo i produttori, 30 mila euro. La trama è semplice: una mattina di giugno due tartufai in cerca di tuberi trovano il cadavere di una giovane archeologa. Inizia a questo punto la caccia all’assassino. Al film ha contribuito con la propria partecipazione gran parte della popolazione del paese. L’idea è stata del presidente dell’accademia, Lorenzo Borgogni, per quasi vent’anni influente portavoce di Finmeccanica, originario di Siena e residente a Buonconvento. La figlia Benedetta ha fatto l’aiutoregista. Anche Borgogni, come Oliverio, ha avuto le sue traversie giudiziarie: indagato nel 2011 nell’inchiesta su Finmeccanica, ha patteggiato una pena di tre mesi di reclusione per finanziamento illecito ai partiti e resta sotto processo per altri reati; attualmente è coinvolto anche nell’indagine sulle presunte mazzette pagate per la fornitura degli autobus di Roma Capitale.

Tutto questo non ha impedito alla Regione Toscana di finanziare il progetto. «Ma il film di Buonconvento con Oliverio non c’entra nulla» puntualizza Borgogni con Libero. «È stato realizzato nel 2012 e la Poyel è nata nel 2013». Eppure nei titoli c’è scritto che è stato prodotto dalla Poyel: «In realtà l’abbiamo inserito in quel catalogo per vedere se si poteva domandare qualche contributo con questa nuova società. I soldi dalla Toscana film commission li abbiamo ottenuti come Accademia dei risorti, di cui sono presidente: 25-30 mila euro in tutto».

La toppa sembra peggiore del buco: il pluriindagato Borgogni ottiene denaro pubblico per un’opera sul suo paese e poi con una società affidata a Oliverio e che millanta di aver prodotto un film non suo prova a ottenere altri finanziamenti. Ma come approda il fiscalista alla Poyel? «L’abbiamo fondata io e il mio amico Alfonso Gallo: lui ci ha messo dentro suo fratello e io Oliverio» risponde Borgogni. In effetti alla camera di commercio si apprende che soci al 50 per cento della Poyel sono la General holding company spa dei Gallo e Reb venture srl, in cui sono soci Borgogni e Oliverio, che possiede il 5 per cento delle quote. I due sono insieme anche nella System plus srl. «Nei giorni scorsi, dopo aver letto le notizie sulle presunte attività illecite di Oliverio abbiamo fatto dei controlli e scoperto numerose operazioni sospette e non autorizzate da Borgogni sui conti delle due società » avverte l’avvocato Stefano Bortone, difensore dell’imprenditore (…)

Dopo l’Europa, conquista gli Usa: La Grande Bellezza vince il Golden Globe

sorrentino-golden-globe-tuttacronacaDopo aver trionfato agli European Film Festival Awards, La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino continua a mietere successi. Stanotte il regista, che ha sbaragliato la concorrenza del francese La vita di Adele, del danese Il sospetto, l’altro film d’oltrecortina firmato Asghar Farhadi Il passato e il film d’animazione di Hayao Miyazaki Si alza il vento, all’Hilton di Beverly Hills ha potuto alzare al cielo il premio che spesso è stato un indicatore importante in vista degli Oscar le cui nomination sono previste il 16 gennaio. La cerimonia dei Golden Globes si è così tinta di azzurro come non accadeva dal 1989, con Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Commosso, il regista ha ritirato il premio e, tra i ringraziamenti agli attori, ai produttori e alla moglie, anche uno diverso: “Grazie Italia, questo è davvero un Paese pazzo, ma bellisimo”, ha dichiarato il registra prima di lasciare il palco. Sorrentino ha in seguito raccontato: “Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande emozione. Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità”. Ora non resta che attendere il 16 gennaio, quando verranno annunciate le candidature del premio più agognato: l’Oscar, che verrà assegnato il 2 marzo.

Per quel che riguarda gli altri vincitori, Miglior Film Drammatico si è rivelato 12 anni schiavo mentre American Hustle – L’apparenza inganna si è aggiudicato tre statuette tra cui Miglior Commedia. Fra le attrici hanno vinto Amy Adams, Miglior Attrice Brillante per American Hustle e Cate Blanchett Miglior Attrice Drammatica per la sua interpretazione in Blue Jasmine di Woody Allen, a cui è andato il premio alla carriera Cecile B. DeMille. Il Globo d’oro al Miglior Regista è andato ad Alfonso Cuaron, che ha diretto Sandra Bullock e George Clooney in Gravity. Ad Ordinary Love degli U2 è andato il riconoscimento di Miglior Canzone Originale per Mandela: Long Walk To Freedom. I giornalisti della Hfpa hanno premiato anche la televisione e a vincere sono stati Breaking Bad, Miglior Serie Drammatica, e Brooklyn Nine-Nine, Miglior Serie Brillante.

Golden Globe: tra i nominati anche La grande bellezza

lagrandebellezza-goldenglobe-tuttacronacaIl 12 gennaio, a Beverly Hills, si terrà la cerimonia di premiazione della 71esima edizione dei Golden Globe, da sempre considerati l’anticamera degli Oscar. Ad annunciare le nominations di quest’anno sono stati Aziz Ansari, Zoe Saldana e Olivia Wilde e la piacevole sorpresa per l’Italia è che il fresco vincitore degli European Film Awards, “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino è candidato come Miglior Film Straniero. A contendersi la statuetta, “La Vita di Adele”, “The Hunte”, “Il Passato” e “The Wind Rises”. “American Hustle” e “12 Anni Schiavo” in testa con 7 candidature. Durante la cerimonia, Woody Allen riceverà il Premio alla carriera. Per quel che riguarda le altre candidature:

Come Miglior Film Drammatico in lizza ci sono: “12 Anni Schiavo”, “Captain Phillips – Attacco in mare aperto”, “Gravity”, “Philomena” e “Rush”. Candidati a Miglior film musicale e Commedia ci sono “American Hustle – L’apparenza inganna”, “Her”, “A proposito di Davis”, “Nebraska” e “Wolf of Wall Street”. Per l’ambita statuetta come Miglior Regista ecco i nomi di Alfonso Cuaron (“Gravity”), Paul Greengrass (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), Steve McQueen (“12 Anni Schiavo”), Alexander Payne (“Nebraska”) e David O. Russell (“American Hustle – L’apparenza inganna”).

Emma Thompson (“Saving Mr. Banks”), Cate Blanchett (“Blue Jasmine”), Sandra Bullock (“Gravity”), Judi Dench (Philomena”) e Kate Winslet (“Un giorno come tanti”) sono candidate come Miglior Attrice Protagonista in un film drammatico. Per Miglior Attore Protagonista nelle stessa categoria ci sono:Chiwetel Ejiofor (“12 Anni Schiavo”), Idris Elba (“Mandela: Long Walk to Freedom”), Tom Hanks (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), Oscar Isaac (“A proposito di Davis”), Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”) e Robert Redford (“Tutto è perduto”). Come Miglior Attore in un film musicale e Commedia in lizza ci sono: Bruce Dern (“Nebraska”), Leonardo DiCaprio (“The Wolf of Wall Street”), Oscar Isaac (“A proposito di Davis”), Joaquin Phoenix (“Her”) e Christian Bale (“American Hustle – L’apparenza inganna”. Come Miglior Attrice per un film musicale e Commedia ci sono: Julia Louis-Dreyfus (“Non dico altro”), Julie Delpy (“Before Midnight”), Greta Gerwig (“Frances Ha”), Meryl Streep (“I segreti di Osage County”) e Amy Adams (“American Hustle – L’apparenza inganna”).

Barkhad Abdi (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), Bradley Cooper (“American Hustle – L’apparenza inganna”), Michael Fassbender (“12 Anni Schiavo”), Jared Leto (“Dallas Buyers Club”) e Daniel Brühl (“Rush”) sono nominati come Miglior Attori non protagonisti in un film drammatico. Nella stessa categoria ma al corrispettivo femminile troviamo: Sally Hawkins (“Blue Jasmine”) Jennifer Lawrence (“American Hustle – L’apparenza inganna”) Lupita Nyong’o (“12 Anni Schiavo”) Julia Roberts (“I segreti di Osage County”) e June Squibb (“Nebraska”).

Tre le pellicole candidate a Miglior Film d’animazione: “Frozen – Il regno di ghiaccio”, “Cattivissimo me 2” e “I Croods”. Per Miglior Sceneggiatura ci sono Spike Jonze (“Her”), David O. Russell e Eric Singer (“American Hustle – L’apparenza inganna”), Steve Coogan e Jeff Pope (“Philomena”), John Ridley (“12 Anni Schiavo”) e Bob Nelson (“Nebraska”).

Candidati a Miglior Colonna Sonora Hans Zimmer (“12 Anni Schiavo”), John Williams (“Storia di una ladra di libri”), Alex Ebert (“All Is Lost”), Alex Heffes (“Mandela: Long Walk to Freedom”) e Steven Price (“Gravity”) Infine per Miglior Canzone Originale candidati “Let it Go” da Frozen – Il regno di ghiaccio, “Please Mr. Kennedy” da A proposito di Davis, “Atlas” dei Coldplay da “Hunger Games: la ragazza di fuoco”, “Ordinary Love” di “Mandela: Long Walk to Freedom” e “Sweeter Fiction da “One Chance”.

“La grande bellezza” del cinema italiano: trionfo agli European Film Awards

la-grande-bellezza-tuttacronacaIl film “La grande bellezza”, di Paolo Sorrentino, ha trionfato agli European Film Awards, vincendo come miglior film, miglior regia e miglior attore, grazie all’interpretazione di Toni Servillo, nonchè aggiudicandosi il premio per il Miglior montaggio, consegnato a Marco Travaglioli. Il regista Sorrentino ha commentato: “Sono davvero felice, è la mia seconda volta qui agli Efa dove ho già vinto con Il divo e Gomorra, ringrazio la European Film Academy, i produttori del film e soprattutto, naturalmente, ringrazio moltissimo Paolo Sorrentino”. “La grande bellezza” non era l’unico film italiano ad essere in lizza: oltre alle quattro nominatione per l’opera di Sorrentino (film, regia, attore per Toni Servillo e sceneggiatura), infatti, tre nomination erano andate a “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore e una a Riccardo Milani per “Benvenuto Presidente!”. E ancora anche il “Pinocchio” di Enzo D’Alò (nella categoria Miglior lungometraggio animato) mentre per le rivelazioni dell’anno era candidato “Miele” di Valeria Golino. Nella storia degli EFA l’Italia ha vinto per cinque volte il premio come miglior film, l’ultima volta è stato con Gomorra di Matteo Garrone.

Giù il sipario su Cannes tra gli applausi a La vie d’Adéle

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La Palma d’oro della 66esima edizione del festival di Cannes se l’è aggiudicata il film di Abdellatif Kechiche sulla storia d’amore di due ragazze. La vie d’Adéle ha messo in luce anche due ottime giovani attrici: “La giuria ha preso atto dell’eccellenza di tre artisti, Adèle Exarchopoulos, Léa Seydoux e Abdellatif Kechiche” ha detto Steven Spielberg, presidente della giuria, per motivare la decisione. Kechiche, che ha ricevuto il premio dalle mani di Uma Thurman, ha poi voluto ricordare “un uomo che mi ha sostenuto per trovare la mia strada, che io amo e che mi manca: Claude Berri. Vorrei dedicare questo premio e questo film alla bella gioventù di Francia che ho incontrato nel corso delle riprese del mio film e che mi ha insegnato molto sulla speranza di libertà e di vivere insieme in armonia”. L’opera è stata accolta a Cannes con grande curiosità per via di una lunga sequenza d’amore saffico ed ha subito incotratro l’approvazione della critica. Il racconto di formazione che punta sulla spontaneità dei sentimenti e sulle emozioni di una storia d’amore senza nascondere nulla e senza trascurare i dettagli degli incontri sessuali fra le due protagoniste affronta un tema molto dibattuto in questo periodo in Francia, dove anche oggi ha avuto luogo una manifestazione per contestare la legge sulle nozze e le adozioni gay.

E’ stato invece il 76 Bruce Dern a ricevere il premio per il migliore attore, grazie alla sua interpretazione nel film di Alexander Payne Nebraska, mentre quello per la migliore interpretazione femminile se l’è aggiudicato  Berenice Bejo per Le passè di Asgar Farhadi. Il Prix du Scénario per la migliore sceneggiatura è andato all’autore e regista Jia Zhangke per A touch of sin, quello della Giuria a Tale padre tale figlio del giapponese Kore-Eda Hirokazu. Il Gran Premio del festival ai fratelli Joel e Ethan Coen per Inside Llewyn Davis. Il miglior regista è Amat Escalante per Heli.

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L’Italia, che non ha ricevuto premi nella sezione principale nonostante Sorrentino e il suo La grande bellezza, si è però distinta nelle sezioni collaterali. In primo piano Salvo, storia di mafia, miracolo e amore diretta da Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, che si è aggiudicato il prestigioso Gran premio della Semaine della Critique e il premio Film Rivelazione della Semaine. Menzione Speciale della Giuria Ecumenica per l’esordio alla regia di Valeria Golino, che sulla Croisette ha presentato il suo Miele. Menzione speciale ricevuta nella cerimonia finale, inoltre, dal giovane Adriano Valerio, per il cortometraggio 37 4s.

Termina così la 66esima edizione del prestigioso Festival che non poche emozioni ha riservato, e non solo sul grande schermo. Glamour, stelle e grande cinema, ma anche la ventata di anni Venti portata all’inaugurazione dal Grande Gatsby, un maxi furto di gioielli talmente ben orchestrato da sembrare un film e perfino una sparatoria, fortunatamente a salve, durante un talk-show: ma è la Croisette, tutto fa spettacolo!

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