Presa Diretta è sempre più una presa di coscienza e nella puntata odierna gli utenti si sono scatenati su Twitter dopo aver constatato, attraverso i reportage del programma televisivo, come la politica ormai sia spesso e volentieri, scollata dal tessuto sociale e viaggi su un’altra lunghezza d’onda. La protesta è insorta soprattutto sulla Tav in Val di Susa, del terzo valico di Genova, dello sviluppo portuale del Paese e di come le piccole e medie imprese siano spesso strangolate dalla macchina burocratica. Ma mentre gli italiani lottano contro questi problemi la politica ha da gestire le larghe intese su Iva, Imu, decadenza di Silvio Berlusconi, congresso del Pd con relative primarie.
Ecco cosa scrivono alcuni gli utenti su Twitter:
Quanta ricchezza perdiamo ogni anno per colpa disorganizzazione e eccesso di burocrazia che strangola il porto di Genova? #presadiretta
Il cinema italiano porta a casa il Leone d’Oro di Venezia con “Sacro Gra” un film vero, sincero, documentaristico, che per la prima volta, dopo tanto tempo, ha echi al suo interno di quello spaccato di finzione-realtà dei grandi capolavori del neorealismo e di quel free cinema inglese che andava a indagare sugli individui e sull significato della quotidianità. Una vittoria, una pagina nuova che ci fa cambiare aria da quei film borghesi, statici, icone di un passato che troppo a lungo ha raccontato storie da vecchi telefoni bianchi. Ma sembra chi oggi ci sia ancora che ha voglia di quell’aria stantia: “Si vorrebbe sapere perché il cinema ha smesso di raccontarci belle storie di gente ricca, bella, con belle case e belle vite: e sì che solo in Italia ce ne è tantissima e nessuno ne sa niente. Suggerimento al vincitore Rosi: il prossimo documentario lo faccia sul MMM, il Misterioso Mondo Miliardario“, così oggi sulle pagine di Repubblica leggiamo la delusione di Natalia Aspesi che poi conclude il suo pensiero sul cinema italiano parlando di immagini afflitte da una “valanga di disgrazie, atrocità, miserie, assassini, alcolizzati, famiglie orribili e stupratori di cadaveri”.
Marisela Federici, è entrata nel tam tam della rete e le sferzate verso la nobildonna venezuelana hanno colpito nel segno dopo la puntata di Presa Diretta e così oggi ha voluto scrivere una lettera al quotidiano Libero:
Caro Dott. Mainiero, non si arrabbi, uno dei grandi privilegi della saggezza è quello di non scomporsi mai. La ringrazio per condividere certe mie idee e averlo coraggiosamente scritto. Il bello della vita, si fa per dire, è che ognuno è diverso. Non vorrei ancora una volta essere fraintesa, siamo diversi nel ragionare. Con le mie parole non volevo ferire la sensibilità di nessuno. Quel distacco che le ha dato più fastidio è solo una difesa, ma io, accettando un’intervista senza informarmi dove andava a finire, sono stata molto imprudente! Ci sono persone che tra mille cose buone andranno a imbattersi nell’unico difetto che esiste e mentre lo censurano sono compiaciute. Una festa al mese? Sì, perché mi aiuta a essere positiva e a dimenticare per un giorno i problemi della vita. Non sembra, ma ne ho tanti, la salute dei miei cari, i figli, la loro lontananza. Sto male, mi creda, per le persone che si sono sentite offese. A volte offende più l’ostentazione della dignità che la dignità stessa, ma non vale la pena arrabbiarsi… Vorrei dormire, è molto tardi.
Buonanotte a Marisela Federici e speriamo che possa fare sogni d’oro!
Forse la risposta a quella frase oggi contestata sui network di Marisela Federici “Lavorassero un po’ di più questi che si lamentano tanto. Che si mettessero a lavorare”, arriva dai dati di Roma della Confesercenti.
“Oltre diecimila, stando ai conti della Confesercenti, sono i locali commerciali sfitti o invenduti a Roma, che mostrano senza esitazioni l’annoso danno derivato principalmente dalla crisi economica e dal crollo dei consumi. A questi si sono aggiunti dallo scorso febbraio – quando l’associazione contava già 845 attività commerciali in meno – altri 655 fallimenti, per un totale di 1.500 negozi chiusi rispetto ad agosto 2012. E non c’è distinzione tra centro e periferia”.
Nelle strade intorno a Piazza Farnese accade allora che i proprietari dei negozi li affittino a chi vuole dormirci.
E se orafi, corniciai e falegnami scompaiono, insieme a tante altre figure dell’artigianato, aumentano i numeri di bar e ristoranti:
“Persino i centri commerciali accusano il colpo, mentre le uniche attività che sembrano tener lontano la crisi sono i bar e i ristoranti. Sempre secondo la Confederazione nazionale dell’artigianato, in nove anni gli esercizi di ristoro solo nel cuore della Capitale sono passati dai 48 del 2003 ai 153 del 2012. Bar e ristoranti gestiti sì, da italiani, ma che appartengono sempre più a stranieri, «Cinesi per lo più», osserva la Fipe-Confcommercio”.
Valter Giammaria, a capo della Confesercenti, spiega che tra le cause di questo andamento vi è “troppo fisco”:
“Quest’andamento è senz’altro destinato ad aumentare. Da una parte cambiano le abitudini dei romani, dall’altra, a causa anche dell’enorme imposizione fiscale, molti commercianti sono costretti a chiudere perché non riescono a pagare affitti di locazione, tasse e Imu”
In questa situazione dove è possibile trovare lavoro?
Non sono a volte le frasi a essere sbagliate, ma il momento in cui vengono pronunciate. Questa sembra essere la sintesi di ciò che ieri è andato in onda a Presa Diretta con l’intervista della nobildonna Marisela Federici, “la signora più chic dei salotti romani”, grande organizzatrice di feste nella Capitale. Presa Diretta, il programma di Riccardo Iacona è andato a intervistare la Federici nella sua villa sfarzosissima, nella quale c’è anche la camera dei bicchieri, per capire come la nobildonna sta vivendo questa fase storica del nostro Paese.
Iacona ha presentato così la sua puntata, la prima dopo la pausa estiva, sul tema dei super-ricchi:
Un viaggio dentro il mondo dei ricchi e super ricchi italiani, vi faremo vedere la vita che fanno, le case dove abitano, dove e come investono i loro soldi e le enormi possibilità che hanno di investire nel futuro dei loro figli. Mentre continua ad allargarsi la platea delle italiane e degli italiani che non riescono a vivere dignitosamente, anche dove meno te lo aspetti.
A far scattare la reazione sui social network sono state alcune frasi della Federici:
“Sono gesti disperati che non portano a nulla. Molto meglio la speranza. Non voglio essere cinica. Secondo me hanno un altro tipo di problemi. Hanno problemi mentali, più che economici o altro. Sono persone che hanno già una tara mentale che li porta a gesti disperati. Allora che parole useresti a gente che si trova in queste condizioni? Speranza è molto bello perché almeno ti fa riflettere. Poi sta a lui. Lavorassero un po’ di più questi che si lamentano tanto. Che si mettessero a lavorare.”
“Il lusso senza cultura è un abuso”.
“Preferisco fare una festa al mese che andare dallo psicanalista una volta alla settimana. Fare una festa non vuol dire non essere coscienti della situazione. Se continua così andiamo tutti in depressione”
Dopo la puntata di ieri gli interrogativi si pongono: era il caso, in un clima di tensione fra classi, come quello che si sta vivendo in Italia in questo periodo, fare un servizio del genere su una tv pubblica? Le reazioni chiaramente si potevano immaginare e allora perché innescare una miccia che potrebbe davvero diventare pericolosa e ingestibile?
Questa mattina il social infatti è bollente:
Spavalderia della ricchezza ostentata
Essere poveri e disoccupati è una colpa
Vedi Iacona ieri sera PRESA DIRETTA
Nonostante la rabbia innescata, quel che dovrebbe però far riflettere è come a volte i cosiddetti super-ricchi siano davvero fuori dal mondo. Non sono state forse ingenue e un po’ ai “confini della realtà” le frasi della Federici? C’è da chiedersi se davvero si può essere ricchi e continuare a guardare il mondo nelle sue sfaccettature diverse oppure la lente della ricchezza tende a opacizzare la vita.
Dipartimento della Protezione Civile ed Enti Locali avevano in mano il Rapporto Barberi dove erano indicati chiaramente per livello di vulnerabilità tutti gli edifici dell’aquilano. Perché in quasi 10 anni dalla distribuzione del rapporto alla data del terremoto quegli edifici non sono stati messi in sicurezza?
Nella motivazione della condanna si accusa la Commissione Grandi Rischi di non aver dato le corrette comunicazioni alla popolazione, ma la comunicazione non era compito della Commissione che è solo un organo consultivo, bensì del Dipartimento della Protezione Civile d Enti Locali.
Quello che è veramente mancato è stata l’azione preventiva e costante di educazione alla popolazione per adeguare i comportamenti a un terremoto a rischio.
Dopo Galileo è la prima volta che la scienza viene messa sotto processo e condannata.
L’accusa sostanziale è che la commissione sia stata strumentalizzata al fini di non allarmare la situazione per la quale non c’erano le strutture di emergenza. E quindi non è un processo alla scienza.
Boschi afferma che la responsabilità è dei vertici della Protezione Civile e non degli scienziati che hanno svolto un ruolo marginale. BERTOLASO PERCHE’ ALLORA NON E’ AL PROCESSO, PERCHE’ UOMO DI BERLUSCONI?
Può darsi che non c’erano le strutture per evacuare? NON SI POTEVANO EVACUARE TUTTI!!! Parole di Bertolaso e perchè non è al processo? Bertolaso scarica la responsabilità delle sue affermazioni che riguardano lo sciame sismico in funzione di liberatore di energia e quindi del riduttore di rischio sulla comunità scientifica.
L’accusa degli scienziati di aver ritenuto che lo sciame sismico scaricasse l’energia e diminuisse quindi le probabilità di un evento sismico rilevante!
L’esperto di comunicazione fa l’analisi scientifica dei messaggi trasmessi dagli scienziati e dai media alla televisione e ritiene che abbiano stemperato la paura del rischio.
Secondo la difesa degli imputati è stata la stampa a enfatizzare le parole di rassicurazione.
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