I nostri 7 giorni: le visioni opposte sulla vita e sul mondo

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Pace o guerra. Ricchi o poveri. Lavoratori o pensionati. Realtà o finzione. Sembra che la settimana si srotolata via tra dibattiti e contrapposizioni. A partire dalla questione siriana, che ha catalizzato l’attenzione mediatica tra documenti che vorrebbero spingere l’opinione pubblica a propondere per l’attacco e appelli, preghiere e digiuni a favore della pace. Ne hanno discusso anche i Grandi della terra, senza però dimenticare che altri discorsi sono rimasti in sospeso, come la situazione dei nostri due marò, tuttora in India. Ma schieramenti continuano ad essercene anche in Italia, e chissà se non si sposteranno oltrefrontiera: decadenza o no per Berlusconi? Se ne continua a parlare, domani inizierà la discussione e nel frattempo i suoi legali hanno fatto approdare il caso a Strasburgo. La legge Severino viola l’art. 7 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo? Quello che è certo è che mentre in molti si preoccupano delle sorti di un singolo, altrove un singolo ha scatenato le ire di molti. E’ il caso di Marisela Federici, “la signora più chic dei salotti romani” che con le sue dichiarazioni sul preferire organizzare una festa piuttosto che andare dallo psichiatra ha infiammato la rete. Ignorando il fatto che la crisi si ripercuote sul lavoro, ha anche invitato le persone ad “andare a lavorare”. In molti, troppi, vorrebbero avere questa possibilità che dovrebbe essere un diritto basilare, altri però hanno il problema opposto: dopo una vita da lavoratore, come uscirne? Perchè in tanti chiedono anche di poter godersi la meritata pensione dopo una vita di fatica, possibilmente in una condizione di dignità. Ci sono ancora tante domande, tante incertezze al riguardo e le nuove possibilità che vengono paventate parlano tutte di idee e di un qualche futuro che in molti vorrebbero già arrivato.

doppia-visione-tuttacronacaA volte gli opposti, però, riescono a trovare un punto d’incontro, un equilibrio che non solo li fa coesistere, ma anche raggiungere obiettivi che non sembravano raggiungibili. E’ il caso di Sacro GRA, il film che ha vinto il Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia appena conclusasi. Il Lido è tornato a ruggire in italiano grazie al regista Rosi che è riuscito a girare un documentario con una tecnica documentaristica tale da immergerci nella realtà e farci pensare all’epoca d’oro del Neorealismo. Un ottimo segnale per il nostro cinema di cui si parla sempre di una possibile rinascita ma che continua ad arrancare nel già visto, già detto, già fatto troppo spesso composto di volgarità e che pesca a piene mani dalla tv per colmare un vuoto d’idee… e di casse! Ovviamente se tutti assieme possiamo festeggiare un successo, c’è chi deve fare il suo assolo e criticare anche la presa diretta della realtà, e anche in questo caso non sono mancate le critiche. Del resto la nostra cultura troppo spesso passa in secondo piano, complice una politica forse più impegnata a guardare altrove. Ma realtà e finzione sono anche quelle dichiarazioni fatte per distogliere lo sguardo, per negare notizie già trapelate. Familiari e fan sono stati in apprensione per le condizioni di salute di Raoul Bova mentre il suo portavoce negava un ventilato ricovero, salvo dopo dover scontrarsi con l’evidenza: l’attore avrebbe avuto un piccolo problema di salute ma, e questo è quello che conta, sta bene. Forse non abbiamo ancora imparato che le bugie vengono a galla, sempre e comunque. A volte a riemergere sono invece villaggi rimasti sommersi a seguito di un terremoto. E’ accaduto in Cina e le immagini non potevano non colmarci di stupore. Altre volte, invece, l’inaspettato si nasconde sotto strati di vernice e stucco, rimuovendo i quali torna alla luce una stanza-moschea. A cosa ci fa pensare questo? Che anche noi, immergendoci nella nostra essenza, possiamo scoprire tesori dimenticati, doti che ignoravamo e anche quel coraggio (a volte misto a un po’ d’incoscienza) per affrontare la vita, le sue difficoltà… e a volte anche “nemici” che sembrano molto più potenti di noi. A volte, non resta che partire, spiccando un balzo…

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

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Basta il cinema sui poveri, l’Italia è piena di ricchi! Dove vive la Aspesi?

Natalia+Aspesi+tuttacronaca

Il cinema italiano porta a casa il Leone d’Oro di Venezia con “Sacro Gra” un film vero, sincero, documentaristico, che per la prima volta, dopo tanto tempo, ha echi al suo interno di quello spaccato di finzione-realtà dei grandi capolavori del neorealismo e di quel free cinema inglese che andava a indagare sugli individui e sull significato della quotidianità. Una vittoria, una pagina nuova che ci fa cambiare aria da quei film borghesi, statici, icone di un passato che troppo a lungo ha raccontato  storie da  vecchi telefoni bianchi. Ma sembra chi oggi ci sia ancora che ha  voglia di quell’aria stantia: “Si vorrebbe sapere perché il cinema ha smesso di raccontarci belle storie di gente ricca, bella, con belle case e belle vite: e sì che solo in Italia ce ne è tantissima e nessuno ne sa niente. Suggerimento al vincitore Rosi: il prossimo documentario lo faccia sul MMM, il Misterioso Mondo Miliardario“, così oggi sulle pagine di Repubblica leggiamo la delusione di Natalia Aspesi che poi conclude il suo pensiero sul cinema italiano parlando di immagini afflitte da una “valanga di disgrazie, atrocità, miserie, assassini, alcolizzati, famiglie orribili e stupratori di cadaveri”.

Forse Marisela Federici fa proseliti! 

Il Leone d’Oro ruggisce in italiano: Sacro Gra vince a Venezia

SacroGra-Venezia-rosi-tuttacronacaPer la prima volta un film-documentario vince il Leone d’Oro: è il caso di Sacro Gra, di Gianfranco Rosi che, al momento di ritirare il premio sul palco della Sala Grande del Palazzo del cinema, ha ringraziato per l’opportunità di essere stato ammesso in concorso con un’opera di non-finzione. Con il suo lavoro ha voluto raccontare la vita ai margini del Grande Raccordo Anulare di Roma: “Non dobbiamo avere paura della paura documentario”. E sempre dal palco: “Ringrazio la mia ex moglie che mi ha costretto ad accettare questo film, quando io volevo addirittura lasciare Roma: ho iniziato ad amare questa città proprio attrraverso il raccordo anulare”. Per quanto riguarda gli altri premi, Robin Campillo ha vinto nella categoria Orizzonti con il suo Eastern Boys mentre White Shadow di Noaz Deshe ha sbaragliato tutti come Opera Prima – premio Luigi De laurentis. Il premio Speciale della Giuria se l’è aggiudicato la pellicola tedesca sulla violenza domestica Die Frau des Polizisten di Philip Groning. L’acclamata opera di Stephen Frears Philomena ha invece ricevuto il premio per la miglior sceneggiatura (Steve Coogan e Jeff Pope). Tye Sheridan, visto in Joe, è stato riconosciuto come miglior attore emergente, premiato con il premio Mastroianni e non stupisce l’assegnazione della Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: come da pronostici, se l’è aggiudicata l’anziana protagonista del film Via Castellana Bandiera di Emma Dante, Elena Cotta. Miglior interprete maschile risulta invece essere il greco Themis Panou per il film Miss Violence, pellicola che si è aggiudicata anche il Leone d’argento per la miglior regia (Alexandros Avranas). Infine  Jiaoyou (Stray Dogs) di Tsai Ming-Liang festeggia l’esperienza veneziana con il Gran Premio della Giuria.

Sospeso tra musica e cinema Cremonini arriva a Venezia!

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Reduce da “La Teoria dei Colori”, Cesare Cremonini si è immerso nell’atmosfera del Lido nell’inusuale ruolo di giurato per assegnare il premio Soundtrack Stars alla migliore colonna sonora della 70ma edizione del festival.”E’ un regalo che mi hanno fatto, l’ennesimo di quest’anno speciale”, dice all’Adnkronos il cantante che poi ha aggiunto: “In questa giuria cerco di dare il mio contributo da musicista, nella maniera più seria e responsabile possibile, però mi pongo anche come persona libera che cerca di assorbire emozioni, lezioni di vita ed ispirazioni che ogni giornata di cinema di questa Mostra mi può dare. Un bagaglio che mi porto a casa ogni giorno”.

Al cinema Cremonini, non nasconde di pensarci dopo l’esperienza che ha avuto come attore nel film di Pupi Avati “Il cuore grande delle ragazze”, ma non ha fretta di arrivare di nuovo davanti alla telecamera: Penso che in futuro tornerò a recitare, anche per mettere le rughe che pian piano arriveranno al servizio di qualche regista per qualcosa di bello e grande come il cinema”, scherza. “Mi mandano copioni e mi propongono ruoli, ma non è il mestiere che cerco. Io sono un musicista e al cinema guardo con molta calma senza l’urgenza di una presenza costante”.

E nell’immediato che progetti ha Cremonini?

Naturalmente  un altro disco: “Sto lavorando ad un nuovo album e le due cose insieme sarebbero ingombranti anche perchè io mi immergo totalmente nella mia musica. Do tutto me stesso. Quindi una cosa alla volta. Adesso mi concentro sul nuovo disco e su un grande tour che ho in mente per l’anno prossimo e che sarà il mio tour più importante”.

Venezia70: il mondo visto dai documentaristi

the_unknown_known_venezia-tuttacronacaLa 70° Mostra del Cinema di Venezia è anche sguardo diretto sulla realtà, come dimostrano due documentari sbarcati al Lido. Ieri è stato il turno di “The Unknown Known: La vita e i tempi di Donald Rumsfeld”, del premio Oscar Errol Morris, un vero one man show per Donald Rumsfeld che qualche critico, scherzando, l’ha candidato alla Coppa Volpi come miglior attore. Lui, architetto della guerra in Iraq, durante i suoi anni in politica ha redatto miglialia di “fiocchi di neve”, ovvero appunti scritti su foglietti bianchi, che ora sono un documento di decenni di Storia americana. Per Morris ha accettato di leggerli e commentarli e il regista spiega: “Credo che a lui piaccia molto essere intervistato, parlare, spiegarsi, giustificarsi. Abbiamo girato 33 ore di intervista in quasi un anno”.

E se ieri si è guardato all’estero, oggi gli occhi tornano a puntarsi sull’Italia, o meglio sul Grande raccordo anulare di Roma. E’ infatti la giornata del documentario di Gianfranco Rosi “Sacro Gra”, un road movie che in realtà non attraversa nulla ma durante il quale il regista mostra l’eterogeneità di una determinata zona. Vari persone, storie diverse, tutte che si consumano attorno a un tragitto che non porta da nessuna parte, ma collega a tutto. Come, appunto, è il Gra. Rosi ripropone quindi un documentario che parte da un paesaggio e finisce per indagare i suoi abitanti, mostrando un’umanità assurda, paradossale e imprevedibile. Anche se non è facile riconoscere la realtà documentaristica di quello che si osserva, visto che i protagonisti sembrano quasi “estratti” dal mondo cinematografico, siano commedie italiane anni ’50 piuttosto personaggi film di guerra, oppure apertamente grotteschi e caricaturali. Ma c’è anche chi non disdegna il dramma intimista della vecchiaia o il film da camera. L’effetto di far confluire diversi generi in un unico documentario va rintracciata  nella capacità di Rosi di distruggere ogni convenzione documentarista cercando invece il cinema nella realtà e raccontare così il paesaggio umano più vicino a noi.

Al Lido sbarcano le Femen: un documentario racconta il movimento

femen-venezia-tuttacronacaS’intitola “Ukraine is not a brothel” il documentario sul movimento delle Femen presentato oggi alla Mostra del Cinema di Venezia. E per l’occasione sei attiviste, dopo la conferenza stampa si sono presentate davanti ai fotografi a seno nudo con scritti sul petto slogan come “Ukraine is not a brothel” (L’Ucraina non è un bordello), “Naked war” (guerra nuda), “Women are still here” e con il nome e il simbolo delle Femen. Con loro anche la regista del film, Kitty Green, rimasta vestita.

Inna Shevchenko e Sasha Shevchenko, due delle leader del movimento, hanno sottolineato nel corso della conferenza stampa: “Noi Femen siamo scappate dall’Ucraina e siamo felici di essere ora in un posto sicuro. È stato necessario perché la politica e i servizi segreti ucraini ci stavano attaccando molto duramente. Ora il nostro quartier generale è a Parigi ed abbiamo nel mondo altre 10 sedi”. Nel corso dell’incontro con i giornalista diverse sono state le domande riguardo Victor, che nel documentario sembra quasi essere il “manovratore” delle azioni del movimento. Eì stata Sasha a spiegare: “Victor non fa più parte del movimento da un anno: lui non ha fondato le Femen, era uno dei pochi componenti uomini e quando le Femen hanno cominciato ad essere più popolari ha pensato di poter prendersi più spazio, forse perché è un uomo. Avere a che fare con una persona come lui ci ha fatto capire ancora di più quanto sia necessario combattere il patriarcato. Non siamo più sotto il suo folle potere, ora lavoriamo fra donne”.

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Al Lido arriva l’aliena a caccia di uomini: la Johansson in “Under the Skin”

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In Italia non è ancora chiaro quando sarà visibile il film “Under the skin” tratto dall’omonimo romanzo di Michel Faber, diretto da Jonathan Glazer e interpretato da Scarlett Johansson, ma oggi sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. La Johansson, nel ruolo di una creatura extraterrestre fisicamente perfetta, arrivata sulla Terra in cerca di prede umane da conquistare con la sua prorompente bellezza, alla fine avrà l’opportunità di conoscere e apprezzare la natura degli uomini e delle donne fino a mettere così in dubbio la propria identità e origine aliena.

Ma se sulla carta era tutto perfetto, con una protagonista che era anche tra le star più attese al Lido, nella realtà di certo non c’è stata la reazione sperata. Questa mattina, alla proiezione per stampa e critici, molte persone hanno lasciato la sala prima della fine mentre chi è rimasto ha dedicato all’opera deboli applausi sovrastati però dai fischi. Manca ancora però il verdetto del pubblico, che arriverà dopo le proiezioni delle 19.30 in Sala Grande e delle 20 al PalaBiennale.

Alla Mostra del Cinema di Venezia si parla d’integrazione

kyenge-venezia-integrazione-tuttacronacaE’ arrivata a Venezia in compagnia delle figlie il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge che all’ANSA ha detto: ”Il cinema, con il suo linguaggio capace così tanto di coinvolgere e toccare nel profondo, è fondamentale per l’integrazione e i cambiamenti culturali sui migranti”. Tra i suoi impegni al lido, dopo l’incontro con il Garante per l’infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora, un convegno su cinema, diversità e integrazione in occasione della presentazione del nuovo film di Ettore Pasculli ‘Italy amore mio’.

Ma il ministro ha incontrato anche Vladimir Luxuria: entrambe sono presenti per la campagna lanciata dall’Authority per l’Infanzia e l’Adolescenza contro razzismo e omofobia. Spiega la Kyenge: “Sento il dovere e la responsabilità di fare le cose giuste. Tutto il resto non conta. Con i nostri figli, dovviamo essere bravi a sostenere l’ingenuità dei bambini che non sanno che cosa sono le differenze”. Valdimir Luxuria, prima transgender eletta al Parlamento di uno Stato europeo, dice: “Nei confronti delle coppie omosessuali, c’è oggi lo stesso scetticismo che c’era nei confronti delle coppie miste. Omofobia e xenofobia vanno combattute con un solo cuore e un solo cervello”.

I nostri 7 giorni: aspettando che tutti i pezzi vadano al posto giusto

7giorni-tuttacronacaGli italiani disinnamorati della politica o forse è che attendono risposte definitive per avere un quadro più chiaro? La domanda sorge perchè, nonostante si sia parlato molto della situazione italiana in questa settimana, sembra non sia stato il tema più seguito. Si attende il futuro, per capire cosa accadrà dopo la battaglia sull’Imu e come terminerà lo scontro sull’Iva: come “pagheremo” le nuove decisioni? Si attende anche di conoscere le sorti del governo, con Berlusconi che prima minaccia di farlo cadere salvo poi dire che deve continuare. Ma anche negli altri schieramenti politici non sembra esserci maggiore certezza del futuro: gli espulsi del Movimento 5 Stelle pensano a creare un gruppo riformulato mentre sul fronte PD si attende di scoprire dove porterà la sfida (sui palchi) a distanza tra Letta e Renzi. Occhi puntati sul “che sarà” quindi, e al riguardo non passa mai inosservato il tema delle pensioni: ora si parla di prestito da elargire a chi è a uno o due anni dalla pensione e che verrà ripagato negli anni successivi. Ma non possiamo certo dimenticarci che il futuro si costruisce passo dopo passo, per tutta la vita, partendo da una scuola che, in Italia, sembra avere ancora troppe lacune da colmare e una nuova direzione da trovare. Ma questa settimana, forse perchè l’estate è ormai agli sgoccioli ma ancora abbiamo voglia di evasione, ha tenuto banco anche il calciomercato: che “domani” attende i giocatori delle nostre squadre? Sono le ultime giornate utili per sferrare i colpi sul mercato e uno ha avuto a dir poco dello sconvolgente: il Milan ha ceduto Boateng, autore di una splendida doppietta nella partita che ha permesso al club l’accesso in Champions, e ora potrebbe arrivare Kakà, dopo che già Matri, con il rammarico di Conte, ha raggiunto la panchina rossonera. Il calcio fa sempre parlare… molti, ma non tutti però! Soprattutto in questo week-end e in special modo a Sperlonga, dove sono state “vietate” le partite trasmesse in tv per non subire la defezione maschile dalla processione per i santi Rocco e Leone. Insomma, nel nostro variegato panorama, non resta che aspettare che tutti i pezzi trovino il loro posto.

tuttacronaca-PuzzleMa questa settimana è anche iniziata la Mostra del Cinema di Venezia, giunta alla sua settantesima edizione, e sembra che un po’ di polvere di stelle sia rimasta attaccata anche a noi e molto si è parlato di… star! Non poteva passare inosservato l’intervento d’urgenza a cui è stato sottoposto Massimo Ranieri, ma neanche il presunto Alzheimer prima confermato e poi smentito che avrebbe colpito lo 007 più famoso di sempre: Sean Connery. Ma Mostra del Cinema sono celebrity che arrivano al lido e portano con loro il gossip. In primis George Clooney, approdato single ma… con il volante del motoscafo in mano: da qui l’arrivo di un esposto: ha la patente nautica? Perchè il tema delle imbarcazioni a Venezia è di grande attualità: si tratti degli inchini delle grandi navi o dell’incidente che ha causato la morte di un professore tedesco per la quale ora anche un gondoliere è entrato nel registro degli indagati. A Venezia, però, è atteso anche Marco Carta, cantante scoperto ad Amici e che ha curato la colonna sonora del corto Insieme: lo vedremo nei prossimi giorni sul tappeto rosso. Con lui anche un attore dell’opera: Nicolas Vaporidis: chi catturerà maggiormente l’attenzione dei fan? Di certo, anche se distante dalla città lagunare, l’ha captata Monica Bellucci, per un divorzio che nessuno si sarebbe aspettato: quello dal compagno e collega Vicent Cassel. E se sembra che l’attrice abbia già un nuovo amore in corso, oltreoceano giunge la notizia della separazione di Clint Eastwood dalla seconda moglie… ma non si sente parlare di altre passioni pronte a sbocciare. Forse una… quella per la cucina italiana: il Tricolore conquista l’America (e i divi di Hollywood volano verso la nostra Penisola)… almeno a tavola! Una moda passeggera o un rapporto destinato a durare? Lo scopriremo, con il tempo, in quel futuro che ci dovrà portare tante risposte. Del resto, così si dice, la pazienza è una gran virtù!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

“Inchino” pericoloso a Venezia? La nave che sembra entrare a piazza San Marco

sanmarco-grandi-navi-venezia-tuttacronacaVenezia continua ad essere “minacciata” dalle grandi navi, come testimonia una foto che mostra un’imbarcazione della Msc pericolosamente vicina a San Marco. Lo scatto è stato fatto da un vaporetto e sembra quasi la nave da crociera voglia entrare sulla famosa piazza. Impossibile non andare con la memoria a quanto accaduto lo scorso 27 luglio quando la Carnival Sunhine era passata vicinissima a Riva dei Sette Martiri. Allora, l’assessore all’Ambiente di Venezia Gianfranco Bettin aveva detto: “Secondo i testimoni si sarebbe trattato di un errore di manovra. Vorremmo sapere da chi di dovere quale sia, dunque, la vera ragione di questo passaggio ravvicinato che, più che un ‘inchino’, assomiglia a uno ‘struscio’ molesto quanto rischioso. L’ennesima prova che il decreto Clini-Passera va applicato al più presto”. La Capitaneria di Porto aveva però minimizzato affermando: “È tutto regolare”, mentre la compagnia americana aveva aggiunto: “La notizia è completamente falsa: la nostra nave è passata a 72 metri dalla riva”. Sul tema grandi navi era intervenuto anche Adriano Celentano. Nel frattempo, oggi il comitato contro le navi da crociera in laguna ‘No Grandi Navi’ è tornato a farsi sentire oggi chiedendo un incontro, che sarebbe facilitato dalla presenza del ministro a Venezia lunedì in visita ufficiale per la Mostra del Cinema, con il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray. “Il naufragio della Costa Concordia e l’incidente al porto di Genova dimostrano quanti rischi corra Venezia, umiliata e minacciata dal passaggio di veri e propri mastodonti del mare a poche decine di metri dalle rive di Piazza San Marco e dell’isola di San Giorgio” dice Silvio Testa, portavoce del Comitato, chiedendo l’incontro con il ministro: “Pensiamo che lei e il suo ministero dobbiate rompere il silenzio (francamente assordante) che sinora avete mantenuto in merito alla questione delle grandi navi”.

Bernardo Bertolucci presidente di giuria alla 70a Mostra del Cinema di Venezia

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La settantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che avrà luogo dal 28 agosto al 7 settembre, vedrà come presidente di giuria Bernardo Bertolucci. Proposta dal direttore della Mostra, Barbera, la decisione è stata presa oggi dal Cda della Biennale, presieduto da Baratta. Per Bertolucci si tratta della “seconda volta”, dopo l’esperienza del 1983 quando il Leone d’Oro fu assegnato a Pre’nom Carmen di Jean-Luc Godard. “Ho accettato con allegria di presiedere la giuria della settantesima Mostra internazionale cinematografica di Venezia. In una manciata di giorni mi si regala la possibilità di vedere quanto di più interessante sta accadendo nelle cinematografie di tutto il mondo. Il mio amico cinefilo Alberto Barbera riesce a infilarsi nelle nicchie cinematografiche più misteriose dei più misteriosi paesi del mondo”.

Stando al direttore della Mostra, il regista è la persona ideale per ricoprire un simile ruolo: “Pochi registi, al pari di Bertolucci, sommano alla lunga esperienza il fatto di vivere un presente cinematografico in cui agiscono con le loro opere, di cui si interessano (esercitando un’inesausta curiosità) e di cui si preoccupano, perché scovare e portare all’attenzione ciò che di vitale si sta muovendo e ciò che di bello sta magari esplodendo, è tra i migliori servizi che il cinema possa fare a se stesso. Anche per questi motivi, Bertolucci è il Presidente ideale per il ruolo importante e delicato che ha generosamente accettato di ricoprire”.

Bertolucci, il regista italiano in attività più celebre a livello mondiale e unico a vincere l’Oscar per la miglior regia con L’ultimo imperatore (1987),  ha una lunga storia cinematografica che lo collega alla manifestazione lagunare che nel 2007 gli ha assegnato il Leone d’Oro del 75°. Bertolucci esordì come regista proprio a Venezia con La commaresecca (1962), ma già l’anno precedente aveva presenziato come aiuto regista dell’esordiente Pier Paolo Pasolini con Accattone (1961). Altre sue opere sono state presentate in prima mondiale al Lido: Partner (1968), Strategia del ragno (1970), La luna (1979) e The Dreamers (2003).

Il Chavez di Stone!

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In occasione della scomparsa del presidente venezualano Hugo Chavez, Flavia Parnasi e Andrea De Liberato con la Movimento Film distribuiranno in sala il 27 marzo in 150 copie il film-documentario di Oliver Stone ‘Chavez – L’ultimo comandante’ (South of the Border). Il film era stato presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2009 e documenta il viaggio del regista in Venezuela per intervistare Chavez e analizzare l’immagine che di lui hanno proposto i mezzi d’informazione statunitensi.

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