#fiumeinpiena, tutti in piazza contro il biocidio!

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Tutti in piazza! Le prime stime parlano almeno di 70mila persone,  un vero e proprio #fiumeinpiena che ha attraversato Napoli ed è giunto a Piazza del Plebiscito. La protesta contro la Terra dei Fuochi è dura, tanto che si sono anche registrati momenti di tensione quando il gonfalone del Comune di Napoli è stato portato alla testa de corteo ed è stato allontanato dagli organizzatori che hanno imposto agli addetti del Comune di Napoli di stare assieme a quelli di tutti gli altri comuni. I partecipanti si sono mossi dietro lo striscione gigante con lo slogan non solo di una giornata ma di un intero movimento che, oggi e per il futuro, vuole essere considerato inarrestabile. Un vero e proprio #fiumeinpiena che vuole rompere le acque, il silenzio e l’omertà sul biocidio che è stato perpetrato contro questa terra.

TRAGEDIA IN MESSICO: ESPLODE CAMION CON FUOCHI D’ARTIFICIO.

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“Tredici persone sono morte e almeno 154 sono rimaste ferite, 80 delle quali sono uscite di ospedale”. Le cifre ufficiali della strage di Nativitas sono fornite da Mariano Gonzalez Zarur, governatore dello stato messicano di Tlaxcala. A causare la strage l’esplosione di un furgoncino di fuochi artificiali. Ha annunciato inoltre tre giorni di lutto. Il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto, ha espresso su Twitter tutto il suo dolore “per il terribile incidente avvenuto a Tlaxcala” e ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.

Otto uomini e una donna sono morti al momento dell’esplosione e altre quattro persone durante il trasferimento in ospedale, dove hanno ricevuto cure mediche. Abitanti della località di circa mille abitanti hanno riferito che tra le vittime c’è anche un neonato. Secondo i servizi di emergenza, i feriti sono stati trasportati su ambulanze ed elicotteri negli ospedali di Tlaxcala e Puebla. L’esplosione è avvenuta nella località di Jesus de Tepactepec, nel comune di Nativitas, 125 chilometri a est di Città del Messico. Sarebbe stata provocata da un bengala. Il furgoncino trasportava fuochi d’artificio da accendere per la festa religiosa in onore di Jesusito, santo patrono del villaggio.

Capodanno balinese… uno degli eventi più straordinari al mondo!

Balinese -tuttacronaca- New Year -preparations-

Il capodanno balinese è caratterizzato dal giorno di Nyepi, ovvero il giorno del silenzio. Questo è considerato uno degli eventi più straordinari al mondo.

La festività si basa sul calendario Saka, un calendario lunare proveniente dal Sud dell’India e arrivato in Indonesia all’incirca nel 465AD. L’anno Saka è 78 anni indietro rispetto al calendario gregoriano. Nonostante i balinesi seguano il calendario Saka per le festività religiose, hanno adottato quello gregoriano per scopi di lavoro e governativi.

Quest’anno si celebrerà il 12 marzo.

I balinesi osservano questa festa in varie forme, come il rimanere a casa per 24 ore, astenersi dall’accendere fuochi, dal sesso e dal lavoro e facendo rispettare regole severe riguardo il rumore e le luce in tutta l’isola. E’ incredibile, l’isola diventa, di colpo, silenziosa e la notte Nyepi è completamente buia, sono bandite anche le candele.

Lo scopo principale delle ceremonie di Nyepi è di pregare il Dio Hyang Widhi Wasa per mantenere il mondo in armonia e per introspezione sui valori personali.

Ci sono molti riti connessi a questa festa i più famosi sono:

Mekiis o Melasti. Ogni villaggio a Bali Bali porta immagini divine e del tempioi in una processione lunga e colorata fino alla spiaggia, sorgente o fiume, accompagnati da un’orchesta gamelan. Arrivati a destinazione, si tiene una preghiera colletiva rivolta all’oceano. La filosofia di questa Melasti particolare è di purificare le impurità umane (buana alit) e dell’universo (buana agung).
Tawur Kesanga e Caru. Questo rituale si tiene il giorno prima di Nyepi day. In ogni villaggio si sacrificano galline, anatre, cani, capree anche mucche o bufali. Il rito simbolizza protezione dal male e dalle forze negative umane e dell’universo. Il rito include una delle parate più grandi di Nyepi: La processione di Ogoh-Ogoh lungo le strade. Ogoh-Ogoh sono gigantesce bambole mostruose simboleggianti il male. I fantocci sono costruiti con montature di bambù, sacchi di tela e sono pitturati vivacemente, ci volgiono settimane per portarli a termine. Il carnevale di Ogoh-ogoh viene tenuto all’incrocio principale del villaggio, il luogo d’incontro dei demoni. Il carnevale prende vita in tutta Bali dopo il tramonto. Musica gamelan accompagna la cerimonia. Più tardi la stessa sera, gli Indù festeggiano Ngerupuk, facendo rumore e briciando gli Ogoh-ogoh per cacciare gli spiriti maligni dalla propra vita.

Si preparano anche gigantesche maschere di dei e demoni da bruciare in spiaggia nell’Ogoh-Ogoh.

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