Analisi approfondita per l’Italia e per la prima volta indagini anche sulla Germania. Questa la linea dura intrapresa dalla Commissione Ue che sta esplorando gli squilibri macroeconomici come il debito elevato, la disoccupazione, la perdita delle quote di mercato.
«Il debito molto elevato resta una vulnerabilità significativa dell’Italia, in particolare vista la prospettiva debole di crescita», scrive la Commissione spiegando che mantenere un surplus primario elevato è importantissimo per mettere il debito su un terreno di discesa.
La perdita di quote di mercato «resta significativamente sopra la soglia di guardia», e la performance dell’export «compete in modo sfavorevole rispetto a quelle delle economie avanzate». La disoccupazione, sebbene non abbia raggiunto la soglia di guardia, è aumentata e quella giovanile «è molto alta».
L’Italia «deve evitare compiacenza e instabilità che possono mettere a rischio il cammino delle riforme», ha detto Barroso. Il presidente ha spiegato di voler inviare un messaggio all’Italia: «Con i progressi raggiunti finora si è vista una reazione positiva dei mercati, che ora sono più stabili ma sempre vulnerabili alle azioni dei leader politici. Ma quando hanno una chiara percezione della volontà dei governi di fare le riforme, le ricompense arrivano sempre».
«In Italia si cominciano ad intravedere i primi segnali di ripresa ma si tratta di una ripresa molto fragile per questo non si deve mettere a rischio il percorso delle riforme» ha aggiunto Barroso.
«L’Europa è davanti a una svolta economica e la ripresa è in corso» ha detto il commissario per gli affari economici Olli Rehn. Ma la ripresa è «ancora fragile» ha poi aggiunto Barroso, secondo il quale comunque il «ritorno alla crescita dimostra che le nostre politiche funzionano».
Sempre nel rapporto della Commissione viene comunque sottolineato che il surplus commerciale della Germania «può mettere pressione sull’apprezzamento dell’euro e rendere difficile il recupero della competitività dei Paesi periferici dell’Eurozona». E con questa dichiarazione l’Ue per la prima volta apre un’indagine approfondita anche sulla Germania.