Sequestrati 445 hl di Brunello, i locali erano privi di riconoscimenti igienico sanitari

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Due persone denunciate e 445 ettolitri di vino sfuso sequestrati in una nota azienda di Montalcino a Siena dove la forestale e i Nas hanno riscontrato, in uno degli stabilimenti enologici a Castelnuovo dell’Abate, la mancanza del riconoscimento igienico sanitario. Il Consorzio del Brunello ha immediatamente comunicato: “E’ un fulmine a ciel sereno ma l’illecito è amministrativo e non riferibile in alcun modo al vino”.

 

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Un sorso di… Brangelina!

miraval-brangelina-tuttacronacaHanno trascorso alcuni mesi in Australia per lavoro ma ora Angelina Jolie e Brad Pitt sono tornati a Los Angeles e riprendono contatto con i loro affari tra i quali la loro tenuta di Miraval, in Francia, dove producono vino. La coppia produce, con i viticoltori Perrin, del rosè che l’anno scorso è andato sold out in poche ore ed è stato decretato, da Wine Spectator, il miglior rosè al mondo. Ora i due attori vogliono fare un passo in più e produrre anche vino rosso e bianco.

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Il fantasma dell’hotel… amante del buon vino!

fantasma-hotel-tuttacronacaE’ stata una telecamera di sorveglianza presente nel bar del Carlisle Castle Hotel di Sydney, in Australia, a catturare, nelle ultime settimane, una serie di avvenimenti strani notati anche dal personale dell’albergo. Nonostante non ci fosse nessuno, infatti, gli inservienti hanno visto bottiglie e bicchieri finire a terra: per questo motivo si è parlato della presenza di un fantasma. Questo presunto fantasma, inoltre, ha una particolarità: ha fatto cadere diverse bottiglie di vino rosso da 27 dollari australiani. Peter Bradbury si occupa del bar del Carlisle Castle Hotel ed ha creato un gruppo su Facebook per documentare gli sviluppi del misterioso fantasma. L’uomo ha raccontato: “E’ tutto molto strano. Nelle ultime settimane diverse bottiglie costose sono cadute dallo scaffale”. Bradbury ha poi aggiunto che il presunto fantasma, mirando a vini costosi, deve avere buon gusto. Ma non solo bottiglie di vino: nel bar capita che un rubinetto della birra si apra da solo, che luci si accendano e spengano, senza contare le strane ombre che “danzano” in giro per la stanza. Alcune persone, su Facebook hanno dato la loro versione su chi potrebbe essere il “responsabile”. Per qualcuno si potrebbe trattare di Old Peter, un uomo anziano che lavorava nel pub nei primi anni 1990. Altri sono convinti che il ​​fantasma potrebbe essere il predecessore del signor Bradbury, un tale di nome Johnny Hoy. I meno creduloni hanno suggerito che le cadute delle bottiglie possano essere state provocate dalla vibrazione di un motore frigorifero. E il “mistero” continua…

Balotelli al bar per parlare di vino

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Mario Balotelli è andato al bar, ma essendo SuperMario, il bar è un Big Bar, quello di Levata di Curtatone (Mantova). Qui si è incontrato  con un amico per parlare di vino, in particolare di quello che stanno coltivando insieme: un nuovo Franciacorta. La proprietaria del bar, Luana Ferrari, ha raccontato alla Gazzetta di Mantova che Balotelli ha anche una casa in zona, a Volta Mantovana.

Ci si cura a tavola, la ricetta ce l’ha Nocchi!

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Lui è Marzio Nocchi, fondatore dei ristoranti “Amati” competitors di Eataly  e i suoi locali sono già aperti a Milano e Londra, ma ci sono in programma nuove inaugurazioni. In una intervista rilasciata a La Stampa Nocchi afferma: «Lo sa quanti morti hanno fatto le patologie cardiovascolari nel 2005? Diciassette milioni e mezzo in tutto il mondo, vale a dire il 30% dei decessi globali. Nel 2015, i morti per ictus e infarto saranno venti milioni. E i tumori? Quasi otto milioni di morti nel 2007, nove milioni previsti nel 2015. Vogliamo parlare del diabete?». Parliamone. «Ogni anno, nel mondo, ci sono più di sette milioni di nuovi casi: uno ogni cinque secondi. E poi: l’80 per cento degli over 65 ha almeno una malattia cronica, 155 milioni di bambini sono in sovrappeso, 45 milioni di loro sono obesi…».

Quindi serve una cura e la ricetta è nel mangiar bene. Se state pensando a minestrine o riso in bianco siete sulla cattiva strada, la strada adottata da Nocchi è molto più piacevole. Mal di stomaco? Eccoti un bel fritto. Intestino pigro? Mangia una carbonara.   

Che tipo di ristoranti saranno? «Saranno ristoranti soprattutto per il pranzo, per gente che non ha molto tempo per mangiare. E che quindi è abituata a mangiare male. Il cuoco stringerà la mano ai clienti, spiegherà loro cosa e come sta cucinando. I cibi saranno in vista, l’acqua sarà offerta gratuitamente. Proporremo cinque tipi di menù, tutto con prodotti freschi. Per capirci: le mele ci saranno solo quattro mesi all’anno, le melanzane due, gli asparagi uno. I prezzi saranno contenuti: quindici euro per un piatto unico sufficiente per il pasto».

E veniamo al dunque: la qualità. «È essenziale», dice Nocchi, «che siano piatti gustosi. Uno dei problemi della cucina salutista è che è sempre sembrata cattiva. Noi abbiamo un executive chef, Angelo Biscotti, che farà scuola ai cuochi; e un medico nutrizionista, Silvio Spinelli, che garantirà l’abbinamento salute-gusto. Per dire: è Spinelli che sostiene che il fritto può far bene, è lui che non demonizza vino e uova, è lui che non rinuncia al burro, purché sia di qualità e non sia fatto brunire».

Ma non mancherà neppure la  pasta: «Con frumento italiano monococco, che è il grano più antico che si conosca. La pasta verrà fatta da noi davanti agli occhi del cliente». Sì va bene, ma con quale condimento? «Anche aglio olio e peperoncino». E il ragù? «La troppa cottura della carne rossa, anche se di qualità, non è salutare; ma un ragù con spezie, verdure e carni bianche selezionate ci sarà». Una bella carbonara? «Perché no? L’uovo se è crudo non fa male. Basta che sia di galline ruspanti. Quanto alla pancetta, il maiale non è proprio l’ideale. Ma una pancetta di qualità e non troppo soffritta si può fare».

La carne? «Non siamo vegani né vegetariani. Biscotti ci ha cucinato a bassa temperatura, e per 6-10 ore, una carne di pollo e maiale che ha servito speziata e con la frutta secca: uno spettacolo».

Vino? «Naturalmente. Ci sarà il rosso, che è quello che fa bene. Ma terremo anche il bianco e alcune birre contadine. Non troverete, invece, le bibite». Dolci? «Certo. Senza saccarosio e latte. Forte prevalenza di cioccolato extrafondente. Ma ci sarà anche il tiramisu».

Caffè? «Sì, sì: il caffè fa bene. Guardi, le assicuro che non mancherà niente ai golosi. Avremo perfino la polenta».

Il successo dell’Italia… sta in un bicchiere

vendemmia-tuttacronacaItalia batte Francia 45 a 44. Nessuna competizione sportiva: si parla della vendemmia 2013 la cui produzione stimata per il Belpaese è attorno ai 45 milioni di ettolitri a fronte dei 44 dei cugini d’Oltralpe. E’ la Coldiretti a rendere note le cifre e a festeggiare i dati sulle esportazioni che quest’anno segnano “un record storico”, “con un valore delle vendite che raggiunge per la prima volta i 5 miliardi di euro per effetto di un aumento del 9 per cento degli acquisti oltre confine”. La regione che più può alzare i calici è il Veneto, i cui vini occupano in valore una quota pari al 30,8 per cento del totale nazionale, pari a un miliardo 443 milioni di euro del 2012, quota confermata anche per i primi sei mesi dell’anno corrente con oltre 736 milioni di valore di vino esportato. E’ Assoenologi a sottolineare come la regione segna un +5 rispetto all’anno precedente, questo principalmente per merito dell’entrata in produzione di nuovi vigneti. Asso nella manica sembra essere lo spumante italiano la cui domanda, sempre secondo Coldiretti, è cresciuta del 19%.

L’Italia contraffà il vino francese

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Il Romanèe-Conti, è uno dei vini più costosi al mondo, richiesto soprattutto da un pubblico di alta fascia e distribuito tra l’altro in Francia, Italia, Svizzera, Russia, Olanda, Germania e Giappone. Un’organizzazione con base in Italia era dedita alla contraffazione e al contrabbando delle bottiglie che hanno mediamente un prezzo che si aggira tra i 2000 e i 9000 euro. L’operazione denominata “bollicine” ha portato all’arresto di due persone e al sequestro di materiale per l’imbottigliamento e il confezionamento del vino. 

 

L’Aquila Made In, quando i prodotti del territorio arrivano in America

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Vino, olio, legumi, zafferano, tartufo,dolci, mieli, marmellate e pasta pronta, cucinata secondo la migliore tradizione regionale il tutto pronto per essere imbarcato sul primo aereo diretto in America. Sono una ventina le aziende agroalimentari, aderenti al marchio “L’Aquila Made In”, che distribuiranno i loro prodotti sul mercato statunitense, grazie alla società “Cortellessa e Telli”, promotrice di una catena di punti vendita solidali in America. Una vetrina di eccezione per le imprese alimentari aquilane e per il rilancio della città colpita dal sisma del 2009.

“L’associazione L’Aquila Made In, a cui hanno aderito Confindustria, il Consorzio per lo Sviluppo del Nucleo Industriale, Confcommercio, CNA, Coldiretti e One Group”, dichiara il presidente, Lorenzo Di Marzio, “è sorta nel 2011 allo scopo di favorire la ripresa economia del territorio nella fase post-sisma, creando un marchio collettivo che potesse identificare i prodotti tipici locali e favorirne la promozione e la diffusione sui mercati internazionali. L’accordo con la società newyorkese è frutto di mesi e mesi di lavoro e incontri con i produttori e gli importatori americani e asiatici”.

MAFIOZO: il vino prodotto in Svezia che fa indignare la Puglia

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Dopo la pubblicità “ironica”  contro l’Italia con i bambini in lacrime perché costretti ad andare in d’estate a passare le vacanze nello Stivale, arriva l’ennesimo fango sul nostro Paese. Ha perpetrarlo ancora una volta è la Svezia con un’azienda, la Concealed Wines, che propaganda un vino, il “Mafiozo”, realizzato con uno Zinfandel della Puglia. Sull’etichetta anche  l’immagine del noto malavitoso Lucky Luciano e la denominazione di prodotto Igp “Salento”.

Alla Regione guidata da Nichi Vendola non basta che il produttore, in seguito alle polemiche, abbia deciso di cambiare nome al vino, come riporta il Corriere Salentino:

“A comunicarlo è stato direttamente l’amministratore aziendale e responsabile del marketing dell’azienda vinicola “Concealed Wines” di Stoccolma Calle Nilsson che, contattato via mail, ha spiegato come l’azienda abbia deciso di cambiare il nome al vino, «ma di non avere ancora scelto quale sarà quello nuovo. In ogni caso – scrive Nilsson – sarà un nome che non sarà inteso come offensivo, ma non è escluso che l’azienda decida di smettere di vendere il “Mafiozo”, piuttosto che cambiargli il nome»”.

Per questo il responsabile dell’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni, ha scritto all’ambasciatore italiano in Svezia Elena Basile:

“Mentre la Puglia chiede e ottiene il riconoscimento internazionale dei suoi prodotti di qualità (vedi il marchio prodotti di qualità Puglia – marchio di qualità collettivo comunitario con indicazione di origine che garantisce la qualità e l’origine del prodotto – ndr) c’è chi pensa ancora – spiega l’assessore regionale – di poter sfruttare il Puglia sounding e più in generale il riferimento all’Italia del malaffare per farsi un po’ di volgare pubblicità ai danni di un comparto che invece da tempo è sinonimo di grande correttezza, sviluppo e modernità”.

“Un fatto increscioso – si legge nella nota della Regione – al vaglio già da alcuni giorni del Ministero e ora posto all’attenzione dell’ambasciatore d’Italia in Svezia. Ho ritenuto opportuno – aggiunge Nardoni – avvertire il nostro ministro plenipotenziario in Svezia perché questa operazione di marketing di bassa lega ferisce più di una volta il comparto vitivinicolo italiano e salentino in particolare. E non è solo l’accostamento inaccettabile e deplorevole di personaggi e fenomeni criminali alle produzioni nazionali di qualità ad offenderci – scrive Nardoni – ma anche l’ennesimo svilente episodio di agro pirateria compiuto ai danni di una filiera produttiva, quella enologica, per la quale l’Italia e la Puglia lavorano da anni in nome della qualità, della sicurezza e della tracciabilità”.

L’assessore Nardoni pone dunque dei dubbi anche sull’indicazione geografica riportata sull’etichetta:

”La Igp – dice – deve rispettare rigide norme comunitarie e nazionali e dubito che nella miscela di uve utilizzate da questa azienda svedese, ci siano solo vitigni autoctoni salentini. Tale iniziativa – scrive Nardoni nella lettera all’ambasciatore – danneggia quindi gravemente il sistema produttivo che ha fatto notevoli sforzi, puntando sulla qualità e l’immagine dei prodotti del territorio, ma anche la reputazione dello Stato italiano e dei suoi cittadini. La Regione Puglia – conclude – è intenzionata a perseguire le eventuali violazioni e a chiedere le azioni necessarie per sanzionare il produttore per il torto subito”.

Cibo scaduto in un magazzino del Picentino.

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Una tonnellata di alimenti scaduti sono stati sequestrati in un magazzino gestito da una commerciante cinese a Porto Sant’Elpido. Tra i prodotti rinvenuti anche carni essicate,  verdure, the, paste alimentari, caramelle, confetture, frutta sciroppata, aceto, e vino. In molti casi i cibi erano conservati in pessimo stato e privi di indicazioni su componenti e provenienza.

In un altro locale vicino, i militari, che hanno lavorato in collaborazione con l’Asur, hanno ritrovato 40 litri di alcool puro in lattine con indicazioni solo in lingua cinese. La commerciante è stata denunciata anche per il reato di contrabbando. Nello stesso esercizio commerciale, lo scorso mese di febbraio militari della Compagnia della Gdf di Fermo avevano già sottoposto a sequestro 50 kg di prodotti scaduti.

Vietato il vino italiano pregiato da farsi in casa da soli: stop al kit-wine

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Vini in polvere venduti con un kit che consente poi di farsi “vini pregiati italiani”. In realtà una sorta di “Piccolo Chimico” che promette miracoli in sole 4 settimane. Il costo è bassissimo: poco più di un euro a bottiglia. Nel kit c’è tutto: succo d’uva concentrato, lievito, e altri 5 pacchettini di polveri varie da impiegare secondo le istruzioni.

Il Nucleo Antifrode dei Carabinieri però ha sollecitato l’intervento del Regno Unito. Quello che infatti viene venduto come kit “per vino italiano” non è altro che una contraffazione. In realtà la bevanda non può neppure denominarsi vino. Il problema di fondo è poi che una volta assaggiato ad esempio un Chianti, i consumatori associano quel gusto chimico al vino e non riconoscerebbero mai un vero Chianti perché abituati a sentire quel sapore che neppure lontanamente somiglia al vino sponsorizzato in etichetta.   Come riporta il Fatto Alimentare era stato l’eurodeputato  italiano Giancarlo Scottà  il primo a fare un’interrogazione parlamentare rivolta al Commissario europeo per l’Agricoltura, l’8 ottobre 2012, per denunciare i “Counterfeit Italian-made products: powdered wine on sale in the United Kingdom”. Il Commissario Dacian Cioloş aveva però reagito tiepidamente, ora invece grazie ai carabinieri e al coordinamento con la polizia internazionale è stato possibile vietare la vendita del kit in Inghilterra.

Caldo da record in Inghilterra: tra emergenze e vino più alcolico

caldo-record-londraIn Inghilterra èa emergenza caldo: sono trascorsi 9 giorni da quanto è iniziata l’afa e già si contano tra i 540 e i 760 morti per complicazioni causate dalle alte temperature. A rivelarlo è uno studio della London School of Hygiene and Tropical Medicine commissionato dal quotidiano britannico Times. A rischio, in particolare, c’è chi soffre di patologie respiratorie o cardiache.Le autorità hanno innalzato al livello 3 di allerta in alcune zone del Paese, con temperature previste oltre i 30 gradi centigradi, un livello mai raggiunto nei medesimi luoghi. Un gruppo di parlamentari laburisti ha invitato a mandare a casa gli impiegati se la temperatura dovesse raggiungere i 30 gradi, con previsioni fino a 32 gradi nell’area di Londra e 31 nel Sud-Est. La Bbc ha inoltre riferito che tra, le conseguenze dell’ondata di caldo, vi è anche quella di rischio incendio.
Conseguenze diverse si hanno nella produzione vinicola del Paese: le temperature sempre più alte, infatti, hanno innalzato anche il livello alcolico delle bottiglie ‘made in Britain’. Stando a quanto riportato dal Sunday Times, infatti, il cosiddetto ‘alcol potenziale ‘ contenuto nelle uve inglesi, determinante nella gradazione del vino, e’ passato negli ultimi trent’anni dal 5-7% al 12-14%. Stephen Skelton, consulente del settore vinicolo, ha spiegato: “L’aumento e’ il risultato di temperature piu’ calde che abbiamo avuto rispetto agli anni Settanta e Ottanta ”. L’aumento dell’alcol nelle uve e’ infatti direttamente legato al contenuto di zucchero, che dipende dalla quantita’ di sole e dalle temperature della zona in cui viene coltivata la vite.

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Disastroso deragliamento di un treno a Baltimora: segue esplosione

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Ha prodotto il rumore di una bomba e “è stato peggio di un terremoto”. Descrivono così, alcuni testimoni, il deragliamento e la successiva esplosione di treno merci americano della CSX vicino a Baltimora, di cui almeno 12 vagoni si sono capovolti. Dopo il fatto, si è provveduto alla chiusura dell’autostrada US Route 40. Il bilancio provvisorio è di un ferito grave, ma tra i vagoni capovolti se ne conta anche uno con un carico di clorato di sodio, materiale considerato pericoloso dal Dipartimento dei Trasporti americano, anche se al momento non si registrano fughe tossiche. Il fatto è accaduto attorno alle 2 locali, le 20 ora italiana. subito evacuati gli esercizi commerciali della zona, mentre una fitta nube di fumo era visibile da chilometri di distanza e ha provocato disagi ai trasporti. I soccorsi sono stati immediati per il timore di nuove esplosioni dovute agli agenti chimici trasportati ma non c’è stata nessuna evacuazione, avendo le autorità rassicurato che la nube non è tossica. Alcuni edifici dell’area, tuttavia, hanno riportato danni. Il deragliamento getta nuova benzina sul fuoco del dibbatito sullo stato delle infrastrutture americane, essendo il terzo nel solo mese di maggio e sommandosi anche al crollo del ponte nello stato di Washington. Il 17 maggio un treno è deragliato a Bridgeport e oltre 70 persone sono rimaste ferite. Sabato scorso un treno merci è deragliato ferendo sette persone e distruggendo parte di un’autostrada

La Chiesa Venezuelana ha un problema… di vino!

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Dovranno essere limitate le celebrazioni in Venezuela, a causa di un singolare problema che è stato reso noto da una nota, arrivata dalla Conferenza episcopale del Paese sudamericano: manca il vino per le messe. “Il vino per la celebrazione eucaristica deve essere il prodotto della vite, naturale e puro, cioè non mescolato con sostanze estranee”. Un bel problema considerato che l’azienda Pomar, che produceva il divino nettare, è in crisi. “Stiamo esaurendo le riverse”, ha comunicato monsignor  Robert Lucker, vescovo di Coro e capo della commissione media della Conferenza episcopale. Ma sembra scarseggiare anche la farina per le ostie, motivo per il quale la Conferenza ha invitato alcuni vescovi a limitare le celebrazioni. Considerato anche che i prelati rifiutano di usare il vino alla frutta, la Chiesa sta valutando l’idea di chiedere aiuto al presidente Nicolas Maduro per finanziare almeno in parte i costi dell’importazione di vino da altri Paesi. Non dall’Italia però,  ”perché troppo caro” come quelli francesi e spagnoli. Si possono invece utilizzare “in via provvisoria” vini cileni o argentini, sia bianchi, sia rossi.

L’Iva… quali sono i beni più colpiti?

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Vino · Birra · Abbigliamento · Calzature · Riparazioni di abbigliamento e calzature · Elettrodomestici · Mobili · Articoli di arredamento · Biancheria per la casa · Servizi domestici · Riparazioni di mobili, elettrodomestici e biancheria · Detersivi · Pentole, posate ed altre stoviglie · Tovaglioli e piatti di carta, contenitori di alluminio · Lavanderia e tintoria · Acquisto di auto · Pezzi di ricambio, olio e lubrificanti · Carburanti per veicoli · Manutenzione e riparazioni · Giochi e giocattoli · Radio, televisore, hi-fi e videoregistratore · Computer, macchine da scrivere e calcolatrici · Cancelleria · Piante e fiori · Riparazioni radio, televisore, computer , ecc. · Prodotti per la cura personale · Barbiere, parrucchiere, istituti di bellezza · Argenteria, gioielleria, bigiotteria e orologi · Borse, valige ed altri effetti personali · Onorari liberi professionisti.

Chi si colpirà? Le famiglie più numerose e quelle più povere. Ci sono beni a cui non si può rinunciare come i prodotti per l’igiene personale o le riparazioni. Per chi ha figli in età scolare la cancelleria sarà colpita duramente dall’Iva, così come i giochi per i bambini (a cui non sarà facile spiegare perché prima potevano avere un determinato giocattolo e ora a causa della mannaia dello stato devono rinunciare).

Ma se i consumatori avranno la loro gogna quotidiana, non andrà meglio ai commercianti. Soprattutto a quelli dell’abbigliamento e del tessile, ma anche ai negozi di calzature, di elettrodomestici e di articoli per la casa. Settori già ampiamente in crisi che rischiano il collasso… Uccidere lo Stato o i cittadini? Questo è il nuovo dilemma?

Vinitaly… sprofonda il consumo del vino, ma vola l’export!

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Se ne consuma di meno ma se ne esporta di più. Questa è la sintesi del settore vinicolo italiano che come ogni anno trova la sua massima espressione a Verona. In questi giorni si celebra Vinitaly arrivata alla 47esima edizione che quest’anno celebra il Pinot bianco.  Quest’anno sono 4200 gli espositori che provengono da 23 Paesi per portare le novità del settore e confermare i marchi che già da anni spopolano sul mercato del vino.

 

L’arte del bere risente della crisi!

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La stretta economica in Italia fa sentire i suoi effetti in tutti i settori. Di due giorni fa la notizia che sono ulteriormente calati i prezzi delle case, sia quelle in vendita che quelle in affitto. Ma a risentire delle ristrettezze è anche la tavola. Per effetto della crisi e del cambiamento di abitudini in Italia sono stati versati 40 milioni di litri di vino in meno nel 2012 rispetto all’anno precedente (-2 per cento). Il consumo nel 2012 e’ sceso sotto i 40 litri all’anno per persona e quasi un italiano su tre (32 per cento) dichiara di consumare il vino solo in occasioni particolari, il 27 per cento lo porta in tavola tutti i giorni secondo un sondaggio on line condotto dal sito http://www.coldiretti.it.

Mamma mia, che paura! Rihanna terrorizzata.

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“Non ho paura di nessuna persona al mondo, ma mia madre mi terrorizza” , l’abitudine di Rihanna di postare sue foto hot sui social network è molto apprezzate dai fan, ma poco della mamma della cantante: “Mi ha chiamata e mi ha sgridata per due foto nude che la mia amica Melissa Forde aveva messo su Instagram, un’anteprima del libro su di me che sta realizzando”.
Due delle immagini che non sono piaciute alla severa mamma quella recente in perizoma e stivali e quella in cui Rihanna posa star con un cappello di pelliccia mentre beve vino e fuma rigorosamente senza biancheria intima: “Ha fatto la pazza contro di me. Ero imbarazzata. E’ stato come se mi avesse frustata di fronte alla mia classe a scuola. Mi ha umiliata”.

Se anche questo è commercio… Peni di cane nel vino a Taiwan!

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Macabra scoperta in uno stabilimento di produzione vinicola di taiwan. Durante una perquisizione delle forze dell’ordine all’interno dei locali sono stati rinvenuti 435 peni di cani pronti da utilizzare nella produzione di vini pregiati. Anche se il caso è ancora da accertare sembra gli organi riproduttivi delle povere bestie servissero come ingredienti del vino per in grado di combattere l’impotenza e aumentare il desiderio maschile. Una vera mattanza che lascia senza parole. Sempre nell’azienda dell’orrore sono stati rinvenuti i corpi di 12 cani, mentre altri 2 cagnolini sono stati trovati vivi e liberati. Il proprietario è stato arrestato e condannato in via provvisoria ad un anno di carcere a una multa pari a $34,500. Meglio evitare il vino di Taiwan!

 

Uno sguardo a… il coniglio con i peperoni da slow food!

La ricetta puoi trovarla QUI!coniglio con pomodorini e olive taggiasche (17)

Gente delle Langhe… Carlo Petrini, slow food!

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Le Langhe nelle pagine di… Il mestiere di vivere di Cesare Pavese

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Le Langhe nelle pagine di… La luna e i falò di Cesare Pavese

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Le Langhe nelle pagine di… La casa sulla collina di Cesare Pavese

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Uno sguardo alle Langhe… immerse nei colori!

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Uno sguardo alle Langhe… immerse nelle nebbie!

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Uno sguardo alle… LANGHE PIEMONTESI!

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I maya si sconfiggono con vino e fuochi! Festa a Cisternino, vicino Brindisi

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