E’ stata l’agenzia di stampa Reuters, dopo aver consultato l’anticipazione del “nuovo rapporto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti”, ha reso noto che sul software di missione Block 2B, che nei piani sarebbe dovuto essere pronto per la metà del 2015, subirà un ritardo di 13 mesi. Michael Gilmore, responsabile del Pentagono incaricato di provare i nuovi sistemi d’arma, ha giudicato la prestazione della componente software “inaccettabile”. Le motivazioni del ritardo, dunque, derivano da queste valutazioni operative dello stesso Gilmore, direttore delle valutazioni operative del Dipartimento della Difesa, che in passato aveva duramente criticato il programma F-35 degli Usa (392 miliardi di dollari, il più costoso del Pentagono). Secondo il direttore l’F35 non sarebbe anche in grado di integrare i “sistemi di missione, armi e altre attrezzature necessarie per l’impiego in operazioni militari” . Detta in parole semplici, è ancora molto lontano dal poter svolgere il suo ruolo di cacciabombardiere. Nuovi problemi quindi per un velivolo che continua a ricevere bocciature. Come riassume l’Huffington Post:
Un anno fa il Sunday Telegraph citava un rapporto del Pentagono: l’eccessiva riduzione dello spessore del serbatoio rende l’F35 soggetto a esplosione se il caccia dovesse essere colpito da un fulmine. Lo scorso mese di febbraio Pierre Sprey, il creatore degli F-16, intervistato da Presa Diretta ha sostenuto che si tratta del “peggior aereo mai costruito”, in quanto ha “una pessima aerodinamica” e subisce “restrizioni alla velocità perché altrimenti si brucia la coda. È un aereo infiammabile perché il carburante sta intorno al motore”. Un mese dopo nuovo rapporto del Pentagono, pubblicato dallo Spiegel, sostiene che l’F-35 “è facile da abbattere” a causa delle difficile ‘condizioni di guida’ per il pilota. A maggio infine l’organismo indipendente del Regno Unito, il National Audit Office, aveva rilevato un problema in fase di atterraggio in condizioni di caldo umido.