F35 e la linea dura della maggioranza: bombardate le mozioni di Sel, M5S e Casson

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Coerenza o interessi? Il governo e in particolare Mario Mauro non molla: “Siamo vincolati a trattati e organismi internazionali, che impongono determinate scelte”. Non siamo più un paese sovrano? Non siamo più un paese basato sul lavoro, ma ci stiamo convertendo alla guerra?

La Lega, che ieri aveva appoggiato il testo di maggioranza, oggi ha fatto dietrofront, decidendo per l’astensione e il senatore Sergio Divina  ha così commentato: “Ieri ho ritenuto di apporre le nostre firme al documento. Successivamente il gruppo ha espresso con convinzione un altro orientamento, più neutrale ed ha deciso di astenersi”

Cosa prevede la mozione della maggioranza? Con questa mozione l’esecutivo s’impegna a non procedere ad alcun ulteriore acquisto di caccia F35 senza l’ok preventivo del Parlamento. Ma chi fermerà le acquisizioni? Quanti soldi saranno destinati all’armamento e quanti saranno sotratti alla cultura, al lavoro per i giovani, alla sanità e alla scuola?

Spazzate via le mozioni di Sel, M5S e del democrat Casson che chiedevano la sospensione del programma per gli aerei militari. Così Mauro ha “bombardato” una scelta che avrebbe condiviso gran parte del popolo italiano: 

“Non ci sono alternative credibili all’F35, che soddisfa sia le esigenze dell’Aeronautica sia della Marina”, ha detto nel suo lungo intervento, durante il quale ha messo in guardia dai rischi di un ipotetico abbandono del programma: “Ove perdessimo la posizione acquisita” nella fase di realizzazionedell’aereo “altri paesi potrebbero rimpiazzarci nelle commesse produttive”. Per Mauro “non esistono velivoli cattivi o buoni, ma strumenti militari adeguati o inadeguati” e “se l’Italia ha saputo svolgere un ruolo rilevante lo si deve alla volontà del Parlamento di dare risposta all’esigenza di ammodernamento periodico degli strumenti militari o l’Italia si sarebbe preclusa la possibilità di onorare gli impegni assunti in sede internazionale”.

Quanto costeranno agli italiani le scelte dinamitarde della politica italiana? Quali altre tasse ci verranno chieste per finanziare gli F35, aerei che fra l’altro presentano innumerevoli difetti tecnici? E’ l’ennesimo muro di gomma contro cui la verità non verrà fuori se non quando le generazioni bruciate saranno morte in attesa di un lavoro e di una speranza di futuro negata da aerei da guerra?

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Gli F35 non si fermano, di “nascosto” si assembla il primo!

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Mentre tutti parlano c’è chi, nel silenzio, assembla! Avviene nella fabbrica di Cameri, in provincia di Novara, dove è partito l’assemblaggio del primo F35 già regolarmente acquistato da nostro Paese. Era prevista anche la cerimonia, ma in questo clima di tensione è stata annullata.

Quindi il silenzio ha impedito contestazioni. Stessa linea anche per lunedì quando il senato inizierà la discussione sulle mozioni relative agli F35 con il Pd spaccato e fratturato, M5S e Sel che chiedono lo stop e il Pdl con il ministro della Difesa Mauro Mauri che auspica un aumento fino a 131 unità. L’Italia è un Paese fondato sulla guerra? 

 I deputati del Movimento 5 Stelle hanno definito “un capolavoro di ipocrisia” la decisione di cancellare la cerimonia. “Questa classe politica – osservano – non ha il coraggio di fermare l’acquisto degli F35 e pensa di mettersi al riparo dalle critiche e dalle contestazioni cancellando la cerimonia di avvio della produzione. Questa infatti non si ferma, al contrario continua mentre i problemi degli italiani restano senza risposte”. Secondo Giulio Marcon (Sel), il rinvio “segnala difficoltà e incertezze anche da parte del ministero della Difesa. Nove parlamentari di Sel andranno il 18 luglio comunque a Cameri per testimoniare la propria vicinanza al movimento pacifista”.

 

LO SCANDALO DEGLI F35… NON HANNO VISIBILITA’ POSTERIORE!!!

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Per il cacciabombardiere F-35 potrebbe essere la mazzata definitiva. C’è un nuovo rapporto del Pentagono secondo cui il jet da combattimento che dovrebbe equipaggiare anche l’Aeronautica italiana non funziona, e stavolta la bocciatura americana è più pesante di quella di qualche settimana fa, perché riguarda difetti strutturali e non problemi ordinari, di quelli che normalmente si scoprono e si risolvono nella fase di sviluppo di qualunque macchina. La critica all’F-35 è così radicale che il nuovo caccia viene definito per diversi aspetti peggiore dei velivoli più vecchi di decenni, che è destinato a sostituire.

L’F-35 viene prodotto dall’americana Lockheed Martin ma, come ormai è d’uso, lo si fabbrica nell’ambito di un’ampia collaborazione internazionale, che coinvolge anche l’Italia nello stabilimento di Cameri, in provincia di Novara. Ne esistono varie versioni, in particolare a decollo corto o verticale, pensate soprattutto per le portaerei, e a decollo normale per l’impiego da basi terrestri. Finora, i rapporti critici del Dipartimento della Difesa americano avevano coinvolto solo le varianti del primo tipo, mentre l’ultimo dossier le mette sotto accusa tutte.

La questione che aveva fatto rumore qualche tempo fa era la vulnerabilità dell’F-35 ai fulmini. Si era obiettato che il difetto c’è ma si può risolvere. Il nuovo rapporto invece cita, fra nuovi problemi, alcuni impossibili da eliminare, e in particolare la visibilità posteriore che risulta pessima e sarebbe molto penalizzante in un combattimento aereo. E non si dica che il problema non esiste, perché il pilota del terzo millennio non vede con gli occhi ma con gli strumenti elettronici: sull’F-35, dice il rapporto, fanno cilecca anche quelli, perché il display nel casco di volo non fornisce un orizzonte artificiale analogo a quello reale, a volte l’immagine è troppo scura o scompare, e il radar in alcuni voli di collaudo si è mostrato incapace di avvistare e inquadrare bersagli, o addirittura si è spento.

La tragica considerazione finale di questo rapporto del Pentagono è che in un futuro duello aereo l’F-35 verrebbe abbattuto dai vecchi caccia americani F-15, f-16 e F-18, che volano da 30 o 40 anni, dal pan-europeo Typhoon e dal Sukhoi 30 russo e dal J-10 cinese.

Ma non finisce qui perchè è stato riscontrato anche il problema della manutenzione che risulta troppo laborioso e limita l’efficienza operativa. Inoltre l’affidabilità tecnica generale lascia a desiderare e il dispositivo di carica delle batterie tende a non funzionare quando fa freddo, e, tanto per gradire, viene confermata la vulnerabilità dell’aereo ai fulmini.

E l’Italia ha investito 16 miliari di euro per la sola acquisizione, quindi a questa somma poi dovranno essere aggiunti i costi di gestione e manutenzione, più gli eventuali (che eventuali poi non sembrano data l’analisi del Pentagono) costi in caso di problemi tecnici e guasti.

ERA UNA SPESA INDISPENSABILE IN TEMPO DI CRISI ECONOMICA? CHI CI HA MANGIATO? CHI CI DOVRA’ MANGIARE? CHI CI DOVRA’ MORIRE SU QUESTI APPARECCHI CHE NON SONO SICURI E NEPPURE EFFICIENTI? POI PIANGEREMO I MORTI CHE SI POTEVANO EVITARE?

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